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mutamento, dentro l’affacciarsi di nuove ipotesi e soluzioni, nella complessità di<br />
una regione che cambia e che presenta tante, differenti e spesso sorprendenti o addirittura<br />
quasi sconosciute vitalità. Uno strumento che vuole aprirsi ad uno sguardo<br />
“polifonico” sulla realtà, secondo un approccio in grado di restituire non soltanto i<br />
grandi “orizzonti” e i grandi cambiamenti, ma anche di intercettare le coordinate<br />
culturali, sociali, politiche di lungo periodo, nonché di offrire occasioni di approfondimento<br />
e di discussione intorno a fatti, eventi, memorie, presenze apparentemente<br />
“minori” – ma che contribuiscono ugualmente in misura rilevante a comporre<br />
il quadro vivace e composito della realtà veneta.<br />
Con l’affermarsi di un’editoria e di una cultura sempre più caratterizzate dalla presenza<br />
di una grande eterogeneità di percorsi, di proposte, di iniziative, il compito<br />
essenziale del “Notiziario” rimarrà soprattutto quello di riuscire a raccontare obiettivamente<br />
“la scena” della cultura veneta e di tutto quanto si muove intorno a questo<br />
mondo.<br />
Dobbiamo valorizzare un patrimonio culturale e artistico unico, un’identità storica<br />
volta al dialogo e all’incontro con altre soggettività, altre culture, altri universi.<br />
<strong>Il</strong> tema della interculturalità e dello scambio (non solo economico o commerciale,<br />
ma culturale in primis) tra le diverse regioni d’Europa è, per esempio, uno degli argomenti<br />
che necessariamente sarà destinato ad intersecare l’attività del “Notiziario”<br />
fin dai prossimi numeri. Pensiamo, per esempio, alle possibili prospettive aperte<br />
dal realizzarsi dell’Euroregione: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Croazia, Slovenia<br />
e Carinzia.<br />
Ma questo dell’interculturalità e di un Veneto “avanguardia” dell’integrazione europea<br />
nel nome dell’eredità culturale della Repubblica di Venezia è, ovviamente, soltanto<br />
uno degli scenari possibili che si aprono per il futuro.<br />
Quel che rimane di sicuro in primo piano è l’interesse che il “Notiziario” continuerà<br />
ad avere per molteplici realtà della nostra regione, nel segno di una cultura libera,<br />
pertanto mai settaria o scioccamente provocatoria.<br />
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