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itrovamenti monetali<br />
di età romana<br />
nel veneto<br />
Progetto editoriale di catalogazione<br />
del patrimonio numismatico veneto<br />
Valentina Ventura<br />
È questo – Ritrovamenti monetali di età romana<br />
nel Veneto (RMRVe) – un ambizioso<br />
progetto editoriale nato nel 1992, che si prefigge<br />
il monitoraggio e la completa catalogazione<br />
del patrimonio numismatico del<br />
Veneto, e la cui realizzazione, già concretizzatasi<br />
nella pubblicazione di numerosi volumi,<br />
è resa possibile dalla proficua e ormai<br />
consolidata collaborazione tra Regione del<br />
Veneto, Soprintendenza Archeologica, Università<br />
e Comune di Padova.<br />
L’origine del ruolo di spicco della nostra regione<br />
in questo campo scientifico e, in prospettiva,<br />
della collana stessa, risale alla fondazione<br />
nel 1986 del Centro di Catalogazione<br />
Informatica dei Beni Numismatici della<br />
Regione Veneto, coordinato dal professor<br />
Giovanni Gorini ordinario di Numismatica<br />
dell’Università di Padova, e confluito nel<br />
1998 nel Centro di Documentazione dei<br />
Beni Culturali della Regione (Do.Ge.).<br />
<strong>Il</strong> progetto, di importante valore scientifico, si<br />
occupa in sostanza di schedare tutte le monete<br />
trovate nel corso dei secoli in Veneto e conservate<br />
oggi tanto nei musei statali, civici, ecclesiastici,<br />
universitari, quanto nelle collezioni<br />
private, partendo da una realtà geografica e<br />
territoriale ristretta e procedendo sistematicamente<br />
alla registrazione di tutti i dati che la<br />
bibliografia maggiore e minore può offrire.<br />
<strong>Il</strong> criterio di ricerca, e quindi di pubblicazione,<br />
segue distinzioni di natura innanzitutto<br />
geografica: il territorio, con le sue sette province,<br />
è stato suddiviso in diciotto sezioni, a<br />
ciascuna delle quali è destinato un volume.<br />
<strong>Il</strong> catalogo, corredato di immagini fotografiche,<br />
registra per ogni reperto il tipo di ritrovamento,<br />
la serie monetaria, l’autorità emittente,<br />
la zecca, i metalli che lo compongono<br />
e la cronologia di pertinenza. Ciascuna moneta<br />
è inoltre contraddistinta da un numero<br />
di codice, in vista della creazione di una<br />
banca dati informatizzata che riunisca tutti<br />
i dati raccolti.<br />
Se da una parte il piano dell’opera si avvicina<br />
ad essere completato, dall’altra esso si va<br />
infatti configurando come la prima tappa,<br />
inedita per l’Italia e all’avanguardia in Europa,<br />
di un progetto ancora più ampio che<br />
potrebbe forse un giorno estendersi ad altre<br />
regioni – primi passi in questo senso sono<br />
già stati fatti per la Lombardia – magari fino<br />
a raggiungere copertura nazionale.<br />
Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto.<br />
Provincia di Verona: Peschiera del Garda,<br />
a cura di Marcella Giulia Pavoni, Venezia,<br />
Regione del Veneto - Padova, Esedra,<br />
2005, 8°, pp. 388, ill., e 38,00.<br />
<strong>Il</strong> volume fa parte dell’importante programma<br />
sui Ritrovamenti monetali di età romana<br />
nel Veneto (RMRVe), curato da Giovanni Gorini,<br />
e raccoglie e cataloga il materiale numismatico<br />
rinvenuto nell’area centro-settentrionale<br />
della provincia di Verona. <strong>Il</strong> territorio,<br />
compreso tra la sponda orientale del<br />
lago di Garda ad ovest, il vicentino ad est e<br />
il confine trentino a nord, è ricco di ritrovamenti<br />
monetali ed archeologici, di cui abbiamo<br />
testimonianza già dalla metà del XIX secolo,<br />
epoca in cui parte della zona era sotto<br />
il dominio dell’impero austro-ungarico.<br />
La curatrice, Marcella Giulia Pavoni ,dell’Università<br />
di Verona, ha scandagliato dapprima<br />
la bibliografia locale, in seguito le testimonianze<br />
archivistiche presenti nelle raccolte<br />
dei piccoli musei della zona e quindi<br />
anche le collezioni private, individuate grazie<br />
all’esame di manoscritti e inventari, tra<br />
i quali figurano quelli conservati presso la<br />
sede veronese della Soprintendenza Archeologica<br />
del Veneto. Un’altra parte delle<br />
monete qui catalogate, ma è meno della<br />
metà del totale, proviene dagli scavi archeologici<br />
condotti dagli organi competenti.<br />
Quanto ai limiti cronologici dei reperti presentati,<br />
si va dalle prime sporadiche testimonianze<br />
di esemplari appartenenti a zecche<br />
greche – che potrebbero essere arrivati<br />
sul territorio al seguito del tardo espansionismo<br />
del tiranno di Siracusa Dionigi I e<br />
delle vicende legate alla Seconda Guerra punica<br />
– alle monete romane repubblicane ed<br />
imperiali, passando per le evidenze celtiche,<br />
in particolare d’imitazione massaliota.<br />
Le monete, circa millenovecento, sono riunite<br />
secondo un criterio innanzitutto geografico,<br />
che tiene conto di comuni, località,<br />
frazioni. Vengono inoltre registrati, per<br />
ogni singolo oggetto, il tipo di rinvenimento,<br />
la serie monetaria, l’autorità emittente,<br />
la zecca, il tipo di metallo di cui è composto,<br />
la cronologia di pertinenza.<br />
<br />
Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto.<br />
Provincia di Belluno: Belluno/Cadore<br />
(RMRVe I/1) (RMRVe I/3), a cura di Jacopo<br />
Marcer, Venezia, Regione del Veneto - Padova,<br />
Esedra, 2006, 8°, pp. 390, ill., e 38,50.<br />
<strong>Il</strong> presente lavoro – dodicesimo della collana<br />
– è frutto delle ricerche di Jacopo Marcer,<br />
dottore in Numismatica dell’Università<br />
Immagini tratte da<br />
Ritrovamenti monetali...<br />
l’editoria nel veneto<br />
notiziariobibliografico55 61