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<strong>nb</strong> 55<br />

il comitato per la<br />

pubblicazione delle<br />

fonti relative alla<br />

storia di venezia<br />

L’attività editoriale 2001-2006<br />

Andrea Pelizza<br />

Non si sottolineerà mai a sufficienza quale<br />

importanza e quale preziosa funzione rivestano<br />

le edizioni di fonti documentarie: tramite<br />

un’edizione si mettono ad immediata<br />

disposizione degli studiosi e del pubblico,<br />

in buon numero di esemplari, materiali storici<br />

di primaria importanza – nell’originale<br />

spesso versanti in precario stato di conservazione<br />

– testimonianze vive di passate civiltà;<br />

si inquadra criticamente e storicamente<br />

una fonte e se ne ripercorrono le vicissitudini<br />

archivistiche; tramite l’inserimento<br />

di indici e commenti si offre una chiave<br />

d’accesso a testi di non sempre immediata<br />

percepibilità; si tutela infine la fonte medesima<br />

e se ne favorisce la conservazione per<br />

le generazioni future, limitandone la consultazione<br />

diretta e mediando quindi nell’antica<br />

antitesi tra conservazione del bene e<br />

pubblica fruizione dello stesso. L’edizione<br />

di fonti si pone pertanto come operazione<br />

benemerita sotto molti punti di vista, e per<br />

tale motivo le istituzioni pubbliche hanno<br />

da sempre sentito la necessità di promuovere<br />

e sostenere l’opera dei comitati scientifici<br />

che, nel tempo, si sono fatti promotori<br />

delle pubblicazioni.<br />

In questo senso è esemplare per precisione<br />

ed accuratezza scientifica l’azione del Comitato<br />

per la pubblicazione delle fonti relative<br />

alla storia di Venezia, che, fondato nel<br />

1947, trova la sua sede naturale presso l’Archivio<br />

di Stato di Venezia, istituto di conservazione<br />

per eccellenza della documentazione<br />

prodotta dagli organismi dello Stato<br />

veneziano e di molti altri documenti. Dal<br />

1986 il Comitato gode di un contributo finanziario<br />

della Regione del Veneto, fondamentale<br />

per sostenere la pubblicazione di<br />

testi, non sempre redditizia dal punto di vista<br />

strettamente commerciale. L’attività editoriale<br />

del Comitato si è articolata nel corso<br />

l’editoria nel veneto<br />

di più di cinquant’anni, avvalendosi del<br />

contributo di studiosi e archivisti, nelle diverse<br />

sezioni dedicate rispettivamente agli<br />

archivi pubblici, agli archivi ecclesiastici, agli<br />

archivi notarili, agli archivi privati e infine ai<br />

fondi vari, interessando quindi un’ampia<br />

messe di documenti di estrema importanza<br />

per ogni branca del sapere.<br />

Limitando l’analisi al periodo 2001-2006,<br />

tra le edizioni del Comitato ha visto la luce<br />

dapprima una pubblicazione relativa a un<br />

notaio: Susinello Marino notaio in Chioggia<br />

Minore (1348-1364), a cura di Sergio Perini<br />

(2001, pp. 90). Gli archivi notarili di Venezia<br />

e provincia, conservati oggi in migliaia<br />

di faldoni nell’Archivio di Stato di Venezia<br />

per gli anni che vanno dalle età più remote<br />

sino agli inizi del XX secolo, costituiscono<br />

una fonte di ricerca fra le più preziose a disposizione<br />

degli studiosi, per la possibilità<br />

che offrono, attraverso la lettura e l’interpretazione<br />

delle centinaia e centinaia di atti<br />

rogati inter vivos e mortis causa, di ricreare e<br />

ritrarre ambienti sociali, spaccati di vita e di<br />

attività, di esistenza familiare, di devozione,<br />

di affetti e di legami personali. Ciò è tanto<br />

più vero quanto più ci si riferisca a situazioni<br />

territoriali per cui altre fonti documentarie<br />

non siano particolarmente doviziose, com’è<br />

il caso di Chioggia Minore, l’attuale<br />

Sottomarina. Risulta quindi quanto mai utile<br />

l’edizione dei rogiti del notaio Susinello<br />

Marino; non stupisce, data la sua residenza<br />

in una città di mare, che il notaio risulti attivo<br />

soprattutto nel servire gli interessi delle<br />

principali famiglie del luogo, attraverso la<br />

stesura di atti riguardanti prevalentemente<br />

il commercio e la navigazione. <strong>Il</strong> consueto<br />

dovizioso apparato di indici completa la<br />

pubblicazione.<br />

Nel 2002 è stato stampato La “Regula” bilingue<br />

della Scuola dei Calzolai Tedeschi in<br />

Venezia del 1383, a cura di Lorenz Böninger,<br />

con uno studio linguistico di Maria Giovanna<br />

Arcamone (pp. XLI-68, 6 tavv. f.t.). La<br />

pubblicazione di questa Mariegola, oggi<br />

conservata nell’Archivio di Stato di Firenze,<br />

città dove essa servì di modello per molte<br />

consimili “Regole” di sodalizi germanici, e<br />

dove è sopravvissuta a stento all’alluvione<br />

del 1966, consente agli studiosi di affacciarsi<br />

sullo spaccato di vita professionale e<br />

devozionale della comunità di calzolai tede-<br />

schi attivi a Venezia alla fine del XIV secolo,<br />

legati per molti aspetti della pratica religiosa<br />

ai frati Agostiniani presenti nel convento<br />

di Santo Stefano e agli studenti provenienti<br />

dalla Germania meridionale, dalla Boemia<br />

e in generale dalle terre imperiali, che colà<br />

si formavano nel loro percorso di studi. La<br />

Scuola dei calzolai tedeschi, attraverso la<br />

propria “Regula”, elegantemente vergata in<br />

scrittura gotica libraria, si pone, nei confronti<br />

degli organi di governo veneziani<br />

chiamati ad autorizzarne l’operare, come<br />

una confraternita devozionale tra artigiani<br />

stranieri, tesa ad organizzare nel dettaglio<br />

la propria gestione interna nell’articolato<br />

succedersi dei capitoli vergati in latino e accompagnati<br />

ciascuno dalla versione in tedesco<br />

tardo-medievale, la quale si configura<br />

come preziosa testimonianza, ed è pertanto<br />

dettagliatamente analizzata nello studio linguistico<br />

di Maria Giovanna Arcamone.<br />

Ancora nel 2002 sono stati impressi i due<br />

volumi de La Mariegola dell’Arte della Lana di<br />

Venezia (1244-1595), a cura di Andrea Mozzato<br />

(pp. XXXVIII-806, 2 voll. + CD ROM). Anch’essi<br />

sono relativi al variegato e interessante<br />

mondo delle corporazioni di mestiere<br />

attive a Venezia, tra le quali l’Arte della<br />

Lana fu sicuramente una delle più importanti<br />

e delle più vitali; essa era inserita in<br />

quel complesso meccanismo di rapporti tra<br />

gli organi dello Stato preposti al controllo e<br />

alla valutazione del suo operato (Consoli dei<br />

mercanti e Provveditori di comun) e gli uffici<br />

e cariche interne all’Arte stessa (i tre Soprastanti<br />

o Gastaldi, i Provveditori al purgo,<br />

il Massaro ed altri, oltre naturalmente al Capitolo<br />

generale). La Mariegola dell’Arte qui<br />

pubblicata è un registro in pergamena che<br />

si conserva nella biblioteca del Museo Correr<br />

di Venezia, ove è pervenuto dopo varie<br />

vicissitudini, redatto da più mani di scrittura,<br />

a partire dalla seconda metà del XIV secolo,<br />

e contenente, articolate in dettagliati<br />

capitoli, le disposizioni in merito alle cariche<br />

dell’Arte stessa, ai loro compiti ed elezioni,<br />

ai rapporti e modalità interni alla corporazione,<br />

nonché alle diverse situazioni riguardanti<br />

il commercio della lana. Scopo<br />

comune del governo veneziano e dell’Arte<br />

era garantire che la produzione e la lavorazione<br />

dei panni di lana si mantenessero di<br />

qualità ottimale, certificata attraverso l’ap-<br />

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