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nb - Il Poligrafo

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cataloghi di mostre e musei<br />

immagini tratte da<br />

4.11.66, quarantennale dell’alluvione...<br />

52 notiziariobibliografico55<br />

giostra dei sogni con i cavalli, dai saltimbanchi,<br />

dagli uomini sui trampoli, dalla bambina<br />

con il palloncino rosso, dalla scimmia e<br />

dalla polvere d’oro. La fantasia ha dichiarato<br />

guerra alla banalità e tutto, in questo catalogo,<br />

ne dà conferma. | Antonella Lippo |<br />

<br />

4.11.66, quarantennale dell’alluvione. Album<br />

privato dell’alluvione, catalogo della Mostra<br />

(Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa,<br />

1-8 novembre 2006), Venezia, Città di Venezia<br />

- Fondazione Bevilacqua La Masa - Regione<br />

del Veneto, 2006, 8°, pp. 127, ill., e 5,00.<br />

È il novembre del 1966: dopo giorni di<br />

pioggia intensa nel nord e nel centro Italia,<br />

una grande alluvione colpisce i centri situati<br />

ai margini dei grandi fiumi. <strong>Il</strong> 4 novembre<br />

sono sott’acqua le principali città d’arte,<br />

come Firenze e Venezia. Danni ingenti si<br />

registrano anche in altre regioni, come in<br />

Piemonte, in Lombardia, in Liguria, nel Lazio.<br />

Un po’ dappertutto uomini, argini e terre<br />

sembrano essere trascinati verso il mare:<br />

un evento senza precedenti, che specialmente<br />

per Venezia assume un significato<br />

“epocale” e che viene rievocato da questo catalogo,<br />

promosso dal Gabinetto del Sindaco<br />

Massimo Cacciari, come punto d’inizio per<br />

la costruzione di un grande album multimediale<br />

della Venezia novecentesca.<br />

Le immagini “private” raccolte nel libro (di<br />

enti, archivi, fotografi e comuni cittadini)<br />

sono impressionanti e rendono bene conto<br />

di quanto avveniva in quelle ore a Venezia,<br />

ma anche a Pellestrina, al Lido, a Murano e<br />

Burano e nell’entroterra. In quel drammatico<br />

4 novembre, che passerà alla storia della<br />

città come il giorno dell’acqua granda, Venezia,<br />

le isole ed i litorali vengono letteralmente<br />

aggrediti dalle acque. Nel tardo pomeriggio<br />

il livello della marea si innalzerà<br />

fino a 194 centimetri sopra lo zero mareografico<br />

di Punta della Salute, mentre il centro<br />

storico e le isole saranno sommerse per<br />

più di mezzo metro, con ingenti danni al<br />

patrimonio artistico. Scavalcata la fascia costiera,<br />

il mare dilaga nell’intero litorale per<br />

un fronte di oltre tre chilometri e nella sola<br />

Venezia oltre 1.200 persone saranno costrette<br />

ad abbandonare le proprie abitazioni.<br />

Oltre il 75% per cento delle attività commerciali<br />

e artigiane viene seriamente danneggiato,<br />

migliaia di tonnellate di merci e di<br />

materiale divengono inutilizzabili, i danni<br />

complessivi ammonteranno a decine di miliardi<br />

di lire. Le fotografie costituiscono ancora<br />

oggi la testimonianza più eloquente<br />

dell’acqua granda del 1966, evento profondamente<br />

radicato nella memoria collettiva<br />

dei veneziani. | Diego Crivellari |

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