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nb - Il Poligrafo

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in questa pagina immagini tratte da<br />

La Madonna dalle mani forate...<br />

nella pagina di sinistra<br />

Arte, storia, restauri...<br />

GIORGIO RENUCCI, Le cantinelle dei soffitti decorati<br />

a Treviso. Secoli XII-XIV, Salgareda<br />

(TV), Sismondi Editore, 2006, 4°, pp. 62,<br />

ill., e 10,90.<br />

Spesso le cosiddette “arti minori” attestano<br />

nella maniera più evidente e persuasiva il<br />

grado di cultura e di civiltà di una comunità<br />

in un particolare momento della sua storia.<br />

Treviso si sviluppa dopo la pace di Costanza<br />

(1183), quando il Comune impone ai possidenti<br />

del territorio di costruirsi una casa<br />

(sono vietate le costruzioni in legno e paglia)<br />

entro le mura e di abitarvi. Nobili e cavalieri<br />

si sfidano a innalzare edifici di mattoni e tegole<br />

con torri sempre più alte, finché il Comune<br />

le fa abbassare tutte per impedire rivalità<br />

tra gli orgogliosi e rissosi proprietari.<br />

La città diventa un importante centro commerciale<br />

e artigianale dove affluisce gente<br />

dal contado e sorge una nuova classe borghese.<br />

Treviso diventa urbs picta e nasce<br />

l’immagine della Marca gioiosa, animata da<br />

feste e giochi, luogo di cultura e di scambio.<br />

Lo studio di Giorgio Renucci prende in esame<br />

le pitture sui soffitti dei palazzi di Treviso<br />

nei secoli XII-XIV, quando in città e nel<br />

territorio fioriva la raffinata cultura francoveneta,<br />

espressione della società cortese.<br />

Le case, affrescate all’esterno e all’interno<br />

con motivi di finta tappezzeria, avevano soffitti<br />

di travi di rovere o larice, impreziositi<br />

da listelli decorativi o cantinelle, spesso dipinte<br />

a tempera con disegni geometrici,<br />

motivi vegetali e animali, nodi, nastri, stemmi<br />

e sigle di famiglia. <strong>Il</strong> modello del disegno<br />

spettava al maestro di bottega, poi i garzoni<br />

lo ripetevano sui listelli per la lunghezza<br />

desiderata nei colori predominanti:<br />

rosso, verde, bianco e giallo. La scoperta e la<br />

valorizzazione delle cantinelle si deve a Mario<br />

Botter, esperto e appassionato restauratore<br />

di edifici pubblici e privati e, più tardi,<br />

a Carlo Marcon che aveva il suo laboratorio<br />

nell’ex convento di Santa Caterina. Da questi<br />

maestri Giorgio Renucci ha derivato l’interesse<br />

per le vivaci decorazioni domestiche<br />

e il desiderio di conservare le poche testimonianze<br />

scampate alla distruzione del<br />

tempo, della guerra e dell’indifferenza della<br />

gente. | Marilia Ciampi Righetti |<br />

<br />

<strong>Il</strong> collezionismo d’arte a Venezia. <strong>Il</strong> Seicento,<br />

a cura di Linda Borean e Stefania Mason,<br />

Venezia, Fondazione di Venezia - Marsilio,<br />

2007, 8°, pp. 424, ill., e 35,00.<br />

La collana sul collezionismo d’arte a Venezia,<br />

strutturata in tre volumi, inizia con<br />

<strong>Il</strong> Seicento, periodo in cui le eterogenee rac-<br />

recensioni e segnalazioni<br />

colte cinquecentesche si trasformano in vere<br />

e proprie gallerie di pittura. <strong>Il</strong> fenomeno, attestato<br />

da Vincenzo Scamozzi nel 1615, è assai<br />

complesso e presenta vari indirizzi, anche<br />

per la mancanza a Venezia di una corte<br />

che orienti il gusto e unifichi le tendenze.<br />

Inventari, giornali di viaggio, guide, carteggi,<br />

atti notarili, testamenti, scritti d’arte illustrano<br />

una realtà variegata e in continuo<br />

mutamento, aperta agli influssi europei e all’intervento<br />

di artisti, mercanti, agenti, periti,<br />

collezionisti di vario tipo e nazionalità.<br />

Nobili, diplomatici, militari, ecclesiastici,<br />

professionisti, mercanti, raccolgono non<br />

solo dipinti, ma disegni, stampe, sculture,<br />

medaglie, monete, tessuti e curiosità varie.<br />

Gli autori dei saggi affrontano una molteplicità<br />

di temi e offrono una visione articolata e<br />

approfondita di un periodo ancora poco noto<br />

della storia del collezionismo: Dallo studiolo<br />

al “camaron” dei quadri. Un itinerario per dipinti,<br />

disegni, stampe e qualche curiosità nelle<br />

collezioni della Venezia barocca è il titolo dello<br />

studio introduttivo di Stefania Mason. Seguono<br />

<strong>Il</strong> collezionismo di sculture moderne di Simone<br />

Guerriero, <strong>Il</strong> collezionismo e la fortuna<br />

dei generi di Linda Borean, Dal secolo d’oro ai<br />

secoli d’oro. I collezionisti stranieri e i loro agenti<br />

di Francesca Pitocco, Residenti, viaggiatori e<br />

“curieux” francesi di Laura De Fuccia, I modi<br />

della circolazione dei dipinti di Isabella Cecchini,<br />

<strong>Il</strong> modello della “galleria” nella letteratura<br />

artistica veneta del XVII secolo di Massimiliano<br />

Rossi. Gli ultimi due saggi, <strong>Il</strong> caso Cornaro<br />

di William Barcham e <strong>Il</strong> caso Bergonzi di<br />

Linda Borean, studiano le raccolte esemplari<br />

di due famiglie: una di nobiltà antica, i Corner,<br />

l’altra di nomina recente, i Bergonzi.<br />

Assai interessante è il ricco corpus di più di<br />

quaranta voci biografiche dedicate a collezionisti<br />

italiani e stranieri, ad agenti, mercanti,<br />

scrittori di cose d’arte, alcuni già noti,<br />

altri poco conosciuti.<br />

Concludono il volume un’appendice documentaria<br />

di inventari inediti curata da<br />

Paola Benussi, la bibliografia e l’indice dei<br />

nomi e dei luoghi a cura di Rosella Lauber.<br />

| Marilia Ciampi Righetti |<br />

<br />

VINCENZO MANCINI, “Vertuosi” e artisti. Saggi<br />

sul collezionismo antiquario e numismatico<br />

tra Padova e Venezia nei secoli XVI e XVII, Padova,<br />

Esedra, 2005, 8°, pp. 144, ill., e 29,00.<br />

<strong>Il</strong> volume consta di cinque saggi che, da differenti<br />

angolazioni, contribuiscono a una<br />

rappresentazione storica del mondo del collezionismo<br />

antiquario. L’autore offre infatti<br />

il ritratto di diversi collezionisti d’arte che,<br />

spesso connessi tra loro in una fitta rete di<br />

notiziariobibliografico55 39

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