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nb - Il Poligrafo

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ecensioni e segnalazioni<br />

L’integrazione lavorativa delle persone con<br />

disabilità, Venezia, Regione del Veneto - Assessorato<br />

alle Politiche Sociali, Programmazione<br />

Socio Sanitaria, Volontariato e Non<br />

Profit, Osservatorio Regionale Handicap,<br />

Venetosociale, [2005], 8°, pp. 62, s.i.p.<br />

Servizi residenziali per le persone con disabilità,<br />

Venezia, Regione del Veneto - Assessorato<br />

alle Politiche Sociali, Programmazione<br />

Socio Sanitaria, Volontariato e Non Profit,<br />

Osservatorio Regionale Handicap, Venetosociale,<br />

[2006], 8°, pp. 72, s.i.p.<br />

<strong>Il</strong> Centro diurno per persone con disabilità,<br />

Venezia, Regione del Veneto - Assessorato<br />

alle Politiche Sociali, Programmazione Socio<br />

Sanitaria, Volontariato e Non Profit, Osservatorio<br />

Regionale Handicap, Venetosociale,<br />

[2006], 8°, pp. 68, s.i.p.<br />

I Servizi di integrazione scolastica, Venezia,<br />

Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche<br />

Sociali, Programmazione Socio Sanitaria,<br />

Volontariato e Non Profit, Osservatorio<br />

Regionale Handicap, Venetosociale, [2006],<br />

8°, pp. 79, s.i.p.<br />

Questa serie di opuscoli informativi promossi<br />

dall’Assessorato alle Politiche sociali<br />

della Regione del Veneto e dall’Osservatorio<br />

Regionale Handicap focalizza la propria attenzione<br />

sulla situazione delle persone con<br />

disabilità, inquadrando e approfondendo diversi<br />

aspetti legati alla condizione di questi<br />

cittadini e alle risposte messe in atto dalle<br />

istituzioni regionali per venire incontro a<br />

necessità e problematiche di vario tipo. In<br />

particolare, nel volume Servizi residenziali<br />

per le persone con disabilità viene ricordato<br />

come la Regione del Veneto sia stata tra le<br />

prime a realizzare “una politica territoriale<br />

dei servizi sociali fondata sull’associazionismo<br />

tra i Comuni e sull’integrazione sociosanitaria”.<br />

Per i disabili si sono sempre più<br />

diffuse soluzioni residenziali che rappresentano<br />

come modello la casa di civile abitazione,<br />

capace di garantire spazi personali<br />

e comuni per la vita di relazione: una residenzialità<br />

di tipo familiare che tuttora si colloca<br />

all’interno di una specifica programmazione<br />

regionale e locale, costruita sulle<br />

esigenze dell’individuo attraverso singoli<br />

percorsi definiti dalle Unità Valutative Multidimensionali<br />

Distrettuali.<br />

L’opuscolo L’integrazione lavorativa per le<br />

persone con disabilità evidenzia, invece,<br />

come in ambito veneto sia stato possibile<br />

sviluppare anche un articolato sistema territoriale<br />

di specifici servizi per l’inserimento<br />

dei disabili nel mondo del lavoro, di cui i<br />

SIL o “servizi integrazione lavorativa” delle<br />

Aziende Ulss costituiscono un soggetto<br />

centrale. Risale infatti alla legge regionale<br />

n. 46/80 l’affidamento alle Aziende Ulss,<br />

da parte della Regione del Veneto, del compito<br />

di promuovere iniziative e interventi fi-<br />

30 notiziariobibliografico55<br />

nalizzati all’inserimento e all’integrazione<br />

sociale dei cittadini con handicap. <strong>Il</strong> progressivo<br />

radicamento e l’attività dei SIL sul<br />

territorio, la loro costante collaborazione<br />

con soggetti istituzionali e non, la promozione<br />

dei diritti e l’offerta di concrete opportunità<br />

di impiego hanno fortemente<br />

contribuito all’affermazione di una nuova<br />

immagine del disabile, che “mette in evidenza<br />

soprattutto i suoi valori e le sue risorse”<br />

e supera alcuni dei più diffusi stereotipi.<br />

Nel contributo su <strong>Il</strong> Centro diurno per persone<br />

con disabilità l’attenzione si sposta sulla rete<br />

di servizi diurni che, a livello regionale, risulta<br />

incardinata all’interno di un ricco sistema<br />

integrato di competenze, responsabilità<br />

e risorse, sia pubbliche che del privato<br />

sociale. <strong>Il</strong> Veneto è certamente, oggi, tra le<br />

regioni che hanno maggiormente investito<br />

sui centri, i quali insieme alla scuola e alle<br />

esperienze di residenzialità costituiscono il<br />

più importante nodo della rete dei servizi in<br />

materia di educazione, riabilitazione e sviluppo<br />

dell’autonomia delle persone con grave<br />

disabilità. Un efficace strumento di contrasto<br />

ai ricoveri ospedalieri inappropriati e<br />

alla “istituzionalizzazione”, che contribuisce<br />

ad una piena integrazione nella società<br />

e disegna un modello di accoglienza in cui<br />

è fondamentale il ruolo della famiglia (molte<br />

associazioni e cooperative che gestiscono<br />

i centri diurni, ad esempio, hanno tra i loro<br />

componenti e soci familiari di persone che<br />

usufruiscono del servizio).<br />

Infine, l’opuscolo I servizi di integrazione<br />

scolastica affronta un’altra delicata questione,<br />

quella inerente al mondo della scuola.<br />

Queste pagine, oltre a presentare i principali<br />

riferimenti normativi, espongono una<br />

serie di dati significativi circa le prestazioni<br />

erogate agli allievi che vengono assistiti<br />

e descrivono analiticamente l’organizzazione<br />

dei servizi di integrazione scolastica.<br />

| Susanna Falchero |<br />

<br />

Le nuove linee guida regionali per la non autosufficienza,<br />

a cura della Regione del Veneto -<br />

Giunta regionale, Assessorato alle Politiche<br />

Sociali, Programmazione socio-sanitaria,<br />

Volontariato e Non profit, Venezia, Regione<br />

del Veneto, 2006, 4°, pp. 73, s.i.p.<br />

L’opuscolo, redatto dall’Assessorato alle Politiche<br />

Sociali, Programmazione socio-sanitaria,<br />

Volontariato e Non profit della Regione<br />

del Veneto, presenta Le nuove linee guida<br />

regionali per la non autosufficienza. Uno strumento<br />

informativo con cui la Regione del<br />

Veneto vuole presentare alcuni significativi<br />

provvedimenti recentemente realizzati nel-<br />

l’ambito delle politiche a favore delle persone<br />

non autosufficienti. Se, infatti, l’invecchiamento<br />

della popolazione è ormai diventata<br />

una delle caratteristiche costanti delle<br />

società occidentali di questi anni, l’Italia si<br />

colloca ai vertici di questa particolare classifica<br />

e il Veneto risulta essere al tredicesimo<br />

posto, tra tutte le regioni italiane, per l’incidenza<br />

di ultra-sessantacinquenni sul totale<br />

della popolazione. Da qui l’urgenza di politiche<br />

regionali efficaci e incisive. Con il<br />

nuovo Piano della Residenzialità sono stati<br />

così definiti vari indirizzi e orientamenti sul<br />

ruolo degli individui e sul loro accesso ai<br />

Centri di servizio, sulla programmazione<br />

della residenzialità nelle Aziende Ulss, sulla<br />

determinazione dei criteri delle rette ecc.<br />

<strong>Il</strong> Piano della Domiciliarità si è invece contraddistinto<br />

per l’emanazione di una serie<br />

di disposizioni applicative rivolte ai comuni<br />

e alle aziende sanitarie con l’intento di rafforzare<br />

e integrare i servizi a domicilio per<br />

gli anziani non autosufficienti, prevedendo<br />

inoltre la definizione, da parte degli stessi<br />

enti locali coinvolti nella programmazione<br />

regionale, di Piani Locali della Disabilità.<br />

| Susanna Falchero |<br />

<br />

REGIONE DEL VENETO - GIUNTA REGIONALE,<br />

Convenzione internazionale sui diritti delle<br />

persone con disabilità, Venezia, Regione del<br />

Veneto - Giunta regionale, Assessorato alle<br />

Politiche Sociali, Programmazione socio-sanitaria,<br />

Volontariato e Non profit - Osservatorio<br />

Regionale Handicap, s.a., pp. 49, s.i.p.<br />

La definizione della bozza di Convenzione<br />

internazionale sui diritti delle persone con disabilità<br />

è risultata essere un’importante occasione<br />

per poter iniziare un serio confronto<br />

a livello normativo e anche concreto circa<br />

l’esigenza di una più ampia tutela delle disabilità,<br />

oltre ad una opportunità per contribuire<br />

a quello che – come ricorda utilmente<br />

nella breve nota introduttiva Antonio De<br />

Poli, nella sua funzione di Assessore regionale<br />

alle Politiche sociali – si prefigura<br />

come un dibattito internazionale su un<br />

tema delicato e trasversale per la nostra società.<br />

La consapevolezza sviluppata, soprattutto<br />

in questi ultimi anni, riconosce come<br />

“leva” indispensabile di progresso per tutele<br />

e diritti delle disabilità l’affermazione e il<br />

consolidamento di una fattiva collaborazione<br />

tra enti governativi e associazioni di disabili;<br />

una cooperazione in grado di fungere<br />

da traino e da stimolo positivo per il raggiungimento<br />

di uguaglianza e pari opportunità<br />

nella partecipazione alla vita collettiva.<br />

La pubblicazione della bozza di Convenzio

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