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me del pensiero filosofico e un utilizzo sapiente<br />
del vasto epistolario. Stefanini, infatti,<br />
ha carteggiato con molti filosofi italiani e<br />
stranieri; fra questi ultimi spicca il rapporto<br />
con Maurice Blondel, di cui Stefanini ci ha<br />
dato la prima monografia e con cui si è misurato<br />
a lungo.<br />
Sul piano politico, Stefanini è stato eletto<br />
nel Consiglio comunale come autorevole<br />
rappresentante del Partito popolare, ed è<br />
stato attivo in istituzioni e associazioni cattoliche.<br />
L’autrice traccia il profilo filosofico<br />
di Stefanini, laureato a Padova con Antonio<br />
Aliotta da cui ha tratto la prima ispirazione,<br />
ha insegnato nei licei, fra cui il Tito Livio di<br />
Padova, e ha scritto una serie di testi scolastici<br />
che hanno avuto una notevole fortuna<br />
editoriale. Nominato professore nel 1936 all’Università<br />
Messina, è passato poi a Padova,<br />
dove è rimasto fino alla fine dei suoi<br />
giorni. Fin dalla sua prima opera filosofica,<br />
Idealismo cristiano, del 1930, tende a stabilire<br />
un dialogo con l’idealismo prima, con l’esistenzialismo<br />
poi, non per compiere sintesi<br />
o eventuali integrazioni, ma per individuare<br />
le ragioni di una differenza pur nell’ambito<br />
di una comune ricerca della verità.<br />
<strong>Il</strong> tema della persona è stato, infine, al centro<br />
della sua ultima stagione filosofica. Stefanini<br />
ha inoltre pubblicato opere di storia<br />
del pensiero, fra cui i due volumi dedicati a<br />
Platone, considerati dall’aurice l’opera storiografica<br />
più importante. Stefanini considera<br />
Platone il filosofo della ‘scepsi’ o ricerca;<br />
egli riesce a conciliare l’esigenza di considerare<br />
ogni dialogo un aspetto del suo<br />
pensiero, che rinvia da opera a opera in una<br />
ricerca perenne della verità in cui consiste<br />
lo scopo della filosofia.<br />
Con questo lavoro storico-critico siamo di<br />
fronte a una vera e propria impresa culturale<br />
condotta secondo una prospettiva di storia<br />
“totale” di un filosofo felicemente inserito<br />
nel suo tempo – un Novecento segnato<br />
da totalitarismi e guerre –, e nei suoi molteplici<br />
rapporti personali e sociali; un filosofo<br />
che ha combattuto per le sue idee contrastate<br />
da avversari, ma anche all’interno<br />
del pensiero cattolico, allora dominato da<br />
un neotomismo che considerava ogni altro<br />
orientamento, come lo spiritualismo di Stefanini,<br />
ai limiti dell’eterodossia. Infine, va<br />
detto che il focus di questo lavoro è dato dalla<br />
capacità ermeneutica dell’autrice di compiere<br />
analisi circostanziate e acute degli<br />
scritti filosofici del filosofo trevigiano; analisi<br />
che non si possono riassumere ma indicare<br />
a chi vorrà accostarsi al pensiero di uno<br />
dei filosofi fondamentali del Novecento italiano.<br />
| Mario Quaranta |<br />
scienze sociali<br />
Forum sulla competitività. Ricerca e sviluppo,<br />
innovazione e trasferimento tecnologico, Venezia,<br />
Regione del Veneto - Giunta regionale,<br />
s.a., 8°, pp. 121, s.i.p. (Libro verde, 1).<br />
Forum sulla competitività. Conoscenza, Formazione<br />
Superiore, Università e Imprese:<br />
strutture organizzative e percorsi di collaborazione,<br />
Venezia, Regione del Veneto - Giunta<br />
regionale, s.a., 8°, pp. 101, s.i.p. (Libro<br />
verde, 2).<br />
Forum sulla competitività. Infrastrutture e Logistica,<br />
Venezia, Regione del Veneto - Giunta<br />
regionale, s.a., 8°, pp. 147, s.i.p. (Libro<br />
verde, 3).<br />
Con l’iniziativa denominata “Forum sulla<br />
competitività” la Regione del Veneto si propone<br />
di attivare una discussione articolata<br />
intorno alla possibile individuazione di soluzioni<br />
e ipotesi condivise per poter fornire un<br />
rinnovato impulso allo sviluppo del territorio.<br />
L’obiettivo è, quindi, stimolare il dibattito,<br />
confrontare le proposte, supportare queste<br />
ultime anche da un punto di vista operativo,<br />
concentrandosi da un lato sugli strumenti<br />
legislativi e amministrativi più adeguati<br />
allo scopo e, dall’altro, sulle risorse a<br />
disposizione, risorse che sono definibili quali<br />
start-up del sistema produttivo veneto verso<br />
uno scenario di maggiore competitività.<br />
Si tratta con tutta evidenza di un tema trasversale,<br />
che in un’area come il Veneto interessa<br />
ugualmente soggetti privati e pubblici,<br />
richiedendo una programmazione all’altezza<br />
degli obiettivi europei e, di conseguenza,<br />
pienamente attrezzata per il raggiungimento<br />
di un’effettiva partecipazione<br />
di tutti i soggetti coinvolti alle trasformazioni<br />
in corso. Un ruolo fondamentale è rivestito,<br />
ad esempio, dall’elemento della “competitività<br />
territoriale”, che ha a che fare con<br />
le dinamiche evolutive dei distretti produttivi,<br />
con l’internazionalizzazione dei processi<br />
economici, con la sostenibilità dei sistemi<br />
locali di sviluppo nell’ambito di un’economia<br />
sempre più globale. <strong>Il</strong> tutto tenendo<br />
conto, tra le altre cose, del particolare punto<br />
di vista dell’impresa e di questioni tuttora<br />
aperte, pure in ambito regionale, come<br />
quelle che riguardano la ricerca e l’innovazione,<br />
le infrastrutture, i servizi, la pubblica<br />
amministrazione.<br />
In questo quadro dominato da una globalizzazione<br />
che cambia radicalmente il volto<br />
dell’economia e della società, affermando<br />
una centralità nuova dell’economia della conoscenza<br />
e redistribuendo mercati e zone<br />
d’influenza, la Regione del Veneto ha scelto<br />
di avviare un forum specifico, che nella sua<br />
fase iniziale si è articolato nella redazione di<br />
Libri verdi.<br />
recensioni e segnalazioni<br />
I primi tre Libri verdi qui presentati riprendono<br />
l’esperienza comunitaria europea e<br />
costituiscono un insieme di documenti di<br />
informazione e riflessione pensati come<br />
base di partenza per seminari e incontri tematici<br />
su: ricerca e sviluppo, innovazione e<br />
trasferimento tecnologico; conoscenza, formazione<br />
superiore, università e imprese:<br />
strutture organizzative e percorsi di collaborazione;<br />
infrastrutture e logistica. Comune<br />
ai diversi settori è la consapevolezza di<br />
come una riorganizzazione in chiave globalizzata<br />
dei processi produttivi e commerciali<br />
apra “nuove sfide per le imprese in termini<br />
di definizione del proprio vantaggio competitivo”<br />
e, insieme, “nuovi scenari connessi<br />
ad una altrettanto profonda revisione delle<br />
caratteristiche dei prodotti in grado di determinare<br />
il loro successo commerciale”.<br />
<strong>Il</strong> nuovo paradigma della concorrenza, affermatosi<br />
su scala mondiale, obbliga oggi il<br />
Veneto a riposizionarsi rispetto ad alcuni<br />
degli asset che finora costituivano rilevanti<br />
punti di forza della sua stessa strategia competitiva,<br />
valorizzando l’apertura del territorio<br />
e delle imprese alle reti internazionali<br />
della conoscenza. | Diego Crivellari |<br />
<br />
Turismo e città d’arte, a cura di Gherardo Ortalli,<br />
relazioni presentate all’omonimo Convegno<br />
di studio organizzato dall’Istituto Veneto<br />
di Scienze, Lettere ed Arti e dall’Associazione<br />
per i Comitati Privati Internazionali<br />
per la Salvaguardia di Venezia, con la<br />
collaborazione dell’Ateneo Veneto e di Italia<br />
Nostra (Venezia, 15 ottobre 2005), Venezia,<br />
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed<br />
Arti, 2007, 8°, pp. 99, ill., e 10,00.<br />
Le città d’arte e il turismo: un rapporto non<br />
sempre facile né lineare, come non facile<br />
sembra essere l’individuazione di una netta<br />
e inequivocabile linea di demarcazione tra il<br />
turismo quale risorsa positiva e importante<br />
per lo sviluppo delle città d’arte e il turismo<br />
come possibile fonte di alterazione e degrado<br />
del loro patrimonio culturale.<br />
I diversi interventi raccolti in questa miscellanea<br />
dell’Istituto Veneto di Scienze,<br />
Lettere ed Arti – pur senza disdegnare riflessioni<br />
e incursioni estese anche a centri<br />
come Roma, Firenze, Cambridge, Bruges –<br />
manifestano certamente un occhio di riguardo<br />
per la situazione del tutto peculiare<br />
di Venezia: ogni anno ben 14 milioni di<br />
persone visitano la città di San Marco, ma<br />
di queste solo il 25% decide di trattenersi<br />
nel centro storico, mentre il 75% risulta<br />
composto da “escursionisti”, cioè da chi visita<br />
Venezia in giornata per poi scegliere di<br />
notiziariobibliografico55 27