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ecensioni e segnalazioni<br />
in questa pagina immagini tratte da<br />
Hortus Patavinus...<br />
nella pagina di destra<br />
Rievocazioni storiche del Veneto...<br />
24 notiziariobibliografico55<br />
fondire di persona”. Questo è il chiaro intendimento<br />
con cui è stata concepita un’agile<br />
guida, redatta in italiano e inglese, destinata<br />
ad illustrare la storia e le meraviglie<br />
dell’antico Hortus Patavinus. A una prima<br />
parte di carattere storico, che traccia un possibile<br />
itinerario nell’Orto, si affianca una seconda<br />
parte contenente un’ampia sezione<br />
di immagini fotografiche.<br />
L’Orto Botanico di Padova, fondato nel<br />
1545, è il più antico al mondo. Esso fu inizialmente<br />
concepito come “giardino dei<br />
semplici” – cioè come luogo cui attingere<br />
piante medicinali a scopi terapeutici o di approfondimento<br />
scientifico – su proposta di<br />
Francesco Bonafede, docente nell’ateneo<br />
patavino, poi accolta da un decreto della Repubblica<br />
Veneta al fine di favorire lo studio<br />
e il riconoscimento delle piante agli studenti.<br />
Nel 1997 l’Orto padovano è stato compreso<br />
nella lista dei patrimoni dell’umanità<br />
dall’UNESCO, a testimonianza di un’eredità<br />
davvero invidiabile e meritevole di tutela.<br />
La sua struttura attuale si estende su un’area<br />
di 22.000 metri quadrati e ricalca sostanzialmente<br />
quella del progetto iniziale,<br />
opera di Daniele Barbaro, che sarà in seguito<br />
modificata da Pier Antonio Michiel: il<br />
quadrato inscritto in un cerchio rimanda all’ideale<br />
di un hortus conclusus, a rappresentare<br />
il legame profondo tra l’uomo e l’universo.<br />
Nel 1552 fu fatto costruire un muro<br />
circolare per prevenire i frequenti furti notturni<br />
di erbe medicinali. Spiccano al suo interno<br />
vasche, fontane, monumenti e portali<br />
in pietra realizzati successivamente, ma la<br />
fama dell’Orto è ovviamente data dalle piante:<br />
molte di esse furono introdotte per la<br />
prima volta in Italia proprio attraverso l’Orto<br />
Botanico, spesso approfittando delle relazioni<br />
commerciali intrattenute da Venezia<br />
con l’Oriente e, fra queste, vale la pena ricordare<br />
la magnolia, la patata, il gelsomino<br />
giallo, il girasole, l’agave, il sesamo, il lillà.<br />
In totale, le specie, le sottospecie e le varietà<br />
vegetali ospitate oggi nella struttura dell’Orto<br />
sono seimila. | Giovanna Battiston |<br />
<br />
Rievocazioni storiche del Veneto. Definizione,<br />
valutazione, riqualificazione, Venezia, Regione<br />
del Veneto - Veneto Storico, 2007, 8°,<br />
pp. 104, ill., s.i.p.<br />
Una parte considerevole del turismo odierno<br />
si rivolge al patrimonio storico e negli ultimi<br />
anni si è assistito, un po’ ovunque, allo<br />
sviluppo di una crescente domanda di storia<br />
e di “radici”, ad una nuova forma di curiosità<br />
che investe l’identità culturale dell’altro.<br />
Quasi un ritorno del turismo alla propria<br />
connotazione originaria di fenomeno squisitamente<br />
culturale, di scoperta di altri<br />
mondi e di altre radici. Nella medesima direzione<br />
di ricerca, la pubblicazione di questo<br />
volume è l’esito di una articolata elaborazione<br />
progettuale che Veneto Storico ha<br />
iniziato nel 2003 e che, nella sua fase più recente,<br />
si era posta l’obiettivo di riuscire a definire<br />
uno strumento volto a promuovere e<br />
a migliorare l’attività di quanti operano nell’ambito<br />
della rievocazione storica: è stato<br />
realizzato così, su incarico della Regione del<br />
Veneto, lo Studio sulla redazione di criteri tecnico-scientifici<br />
per la classificazione delle Rievocazioni<br />
Storiche del Veneto, carta specificamente<br />
indirizzata alla riqualificazione degli<br />
eventi e degli stessi soggetti interessati<br />
attualmente presenti sul territorio veneto.<br />
La redazione dello Studio ha visto contemporaneamente<br />
cimentarsi nell’impresa una<br />
commissione scientifica, guidata da Ulderico<br />
Bernardi, sociologo e docente presso l’Università<br />
Ca’ Foscari di Venezia, e una commissione<br />
tecnica, diretta da Massimo Andreoli,<br />
presidente del Consorzio Europeo<br />
Rievocazioni Storiche e di Veneto Storico.<br />
Dal lavoro congiunto delle due commissioni<br />
è nato il presente volume, concepito<br />
come guida pratica rivolta alla valorizzazione<br />
effettiva di questa particolare tipologia di<br />
manifestazioni nella realtà regionale: una<br />
valorizzazione piena che sembra realmente<br />
raggiungibile – come viene ricordato nella<br />
prefazione – soltanto tenendo conto del rispetto<br />
di determinati parametri culturali e<br />
del rigore storico che dovrebbe sempre accompagnare<br />
le diverse rievocazioni.<br />
<strong>Il</strong> volume presenta interventi e contributi di<br />
Giancarlo Galan, Luca Zaia, Massimo Andreoli,<br />
per la parte istituzionale, e di Ulderico<br />
Bernardi, Livio Simone, Doretta Davanzo<br />
Poli, Petra Schaefer, Massimiliano Righini,<br />
Massimo Zanca su problematiche<br />
storiche, artistiche, filologiche, didattiche.<br />
| Susanna Falchero |<br />
<br />
L’inguaribile riformista. Giorgio Lago e la parabola<br />
del Nordest. Grandi pagine di giornalismo<br />
dal 1996 al 2005, a cura di Paolo Possamai,<br />
introd. di <strong>Il</strong>vo Diamanti, Venezia, Marsilio,<br />
2007, 8°, pp. 208, ill., e 5,90.<br />
Questa raccolta di articoli scritti da Giorgio<br />
Lago tra il 1996 e il 2005, decennio di grandi<br />
cambiamenti e di turbolenze sociali e politiche,<br />
rappresenta – probabilmente meglio<br />
di tanti saggi specialistici e di tanta letteratura<br />
sociologica e politologica fiorita sul<br />
tema – un’introduzione ragionata al “fenomeno<br />
Nordest” e a quella “questione set