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Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia

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malformazione del fusto, mentre allo stato adulto ha la necessità<br />

di vegetare in piena luce. L’abete bianco ama l’umidità e i terreni<br />

freschi e profondi, tipici delle zone ombreggiate e molto piovose<br />

dell’Appennino. Per riconoscerlo dall’Abete rosso basta toccare un<br />

ago: quelli dell’abete bianco non bucano le dita.<br />

Douglasia (Pseudotsuga menziesii)<br />

L’Abete di Douglas o Douglasia è originario della California,<br />

dove raggiunge anche i 100 metri di altezza. Negli Stati Uniti rap-<br />

presenta uno dei legni da costruzione più utilizzati e più importanti.<br />

Introdotto in Europa <strong>nel</strong> 1830, con lo scopo prevalente della produ-<br />

zione di legno, è infatti una pianta che cresce molto velocemente,<br />

cosa che l’ha resa una delle specie da selvicoltura che ha avuto più<br />

ampia diffusione, anche per la capacità di fissare l’azoto <strong>nel</strong> terreno<br />

e quindi di aumentarne la fertilità. Alcune delle piante più vecchie e<br />

quindi più grandi della Toscana si trovano <strong>nel</strong>la Foresta di Vallom-<br />

brosa, dove in alcune particelle superano i 50 metri di altezza.<br />

Caratteristico è l’odore di limonene che si diffonde <strong>nel</strong> bosco ed<br />

il profumo che rimane <strong>nel</strong>le mani di chi strofina fra le dita alcuni dei<br />

suoi aghi o di chi schiaccia le piccole bolle di resina presenti sulla<br />

corteccia del tronco delle giovani piante.<br />

Nei boschi di douglasia penetra pochissima luce a causa del-<br />

l’alta densità di piante. In quest’ambiente pochi funghi riescono a<br />

nascere e pochi animali trovano nutrimento.<br />

Oltre a queste specie, altre conifere e latifoglie sono state im-<br />

piegate per fini protettivi o semplicemente per sperimentazione. Tra<br />

queste l’abete bianco, che vediamo qui intorno, il larice (un esem-<br />

plare si trova proprio lungo il <strong>Percorso</strong> della <strong>Biodiversità</strong>), l’onta-<br />

no napoletano (frequente anche <strong>nel</strong>la vallata del Rovigo), l’abete<br />

rosso, il cedro dell’Atlante, le tuie. Oggi la tendenza ad effettuare<br />

questo tipo di intervento è venuta meno, ma <strong>nel</strong> paesaggio appen-<br />

108 ninico rimangono ancora ben visibili i segni di questa attività.<br />

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Douglasie dei dintorni del Metato, Vallombrosa.

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