Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia
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(Talpa europaea) e la talpa cieca (Talpa caeca). L’areale della talpa<br />
16 europea appare limitato in presenza della talpa cieca, la cui distribu- 16<br />
I RIMBOSCHIMENTI 17<br />
Talpa europea.<br />
Giovane lepre.<br />
zione è legata maggiormente alla presenza di rilievi montuosi.<br />
Non sembrano avere problemi di conservazione, sebbene la<br />
loro dieta insettivora possa talvolta fargli ingerire eccessive quan-<br />
tità di insetticidi, in alcune zone purtroppo ancora spesso usati<br />
in gran quantità. Presente in una<br />
grande varietà di ambienti come<br />
prati, pascoli, coltivi, orti, giardini,<br />
aree boscate, la talpa europea si<br />
diffonde dal livello del mare fino a<br />
quote di circa 2.000 metri s.l.m.,<br />
mentre a quote più elevate prevale<br />
la talpa cieca. La presenza delle<br />
talpe è rilevata da una fitta rete di monticelli, cumuli di terra dovuti<br />
agli scavi per creare le gallerie, le quali sono essenzialmente di tre<br />
tipi: ordinarie, riproduttive (fatte dai maschi per la stagione degli ac-<br />
coppiamenti) e di caccia, più pro-<br />
fonde, in cui risiede anche il nido.<br />
Tra i Lagomorfi, l’unica specie<br />
presente in questa zona è la lepre<br />
comune (Lepus europeus): ha di-<br />
mensioni medie e forme slanciate,<br />
lunghe orecchie e zampe posterio-<br />
ri molto sviluppate per la corsa e il<br />
salto. Ben adattabile a tutti gli ambienti, predilige le zone aperte, di<br />
pianura e collina, alternate ad aree più boscate. Si trova frequente-<br />
mente anche in Appennino, anche in aree forestate. Di udito e olfatto<br />
molto fine, appena percepisce la nostra presenza, scappa a velocità<br />
sostenute su percorsi rettilinei all’improvviso interrotti da balzi a zig-<br />
ci troviamo a breve distanza dal punto di arrivo, lungo la strada forestale,<br />
immersi in un rimboschimento di conifere<br />
Ci troviamo all’interno di un rimboschimento, in un ambiente<br />
di origine artificiale, realizzato interamente per opera dell’uomo. I<br />
rimboschimenti sono stati effettuati con finalità produttive o protet-<br />
tive. A fini produttivi sono state impiantate specie (ad esempio la<br />
douglasia) adatta e creare in tempi brevi un bosco ricco di legname<br />
idoneo a opere di costruzione.<br />
A fini protettivi o di recupero ambientale zone degradate sono<br />
state rimboschite con specie in grado di migliorare le condizione<br />
del terreno (ad esempio il pino nero). Rimboschimenti come questo<br />
sono stati effettuati in Toscana a partire dalla seconda metà dell’ot-<br />
tocento fino ai giorni nostri sia da privati che dal Corpo Forestale<br />
su aree molto dissestate, gravemente erose, ove soltanto specie<br />
rustiche e resistenti come il pino nero potevano dare buone garan-<br />
zie di successo e dove le specie tipiche di quest’ambiente, come le<br />
querce, avrebbero avuto scarse possibilità di attecchire. Le aree,<br />
oggi ricoperte da boschi di pino nero erano probabilmente, fino agli<br />
anni ’40, vecchi pascoli alterati da una eccessiva attività di pascolo<br />
e dall’azione del ruscellamento. In questo caso il rimboschimento<br />
ha avuto quindi una finalità protettiva e preparatoria: ha protetto il<br />
terreno dagli agenti meteorici e lo ha preparato ad una ricoloniz-<br />
zazione di specie meno adattabili, come le querce od il carpino. I<br />
rimboschimenti a douglasia sono stati eseguiti invece in zone fertili,<br />
a sostituzione di castagneti da frutto o coltivi.<br />
Pino nero (Pinus nigra)<br />
104 zag e inversioni di marcia, atti a confondere il possibile predatore.<br />
Originario dell’Austria è molto utilizzato come specie forestale 105