Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia
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i RAPACI NOTTURNI<br />
ci troviamo lungo il sentiero <strong>nel</strong> bosco, a breve distanza da Cannova.<br />
Qui è presnte un grosso cerro, ottimo posatoio per rapaci notturni<br />
Di giorno i rapaci notturni restano appollaiati sugli alberi, <strong>nel</strong><br />
bosco, immobili, ad occhi chiusi per essere difficilmente scoperti.<br />
Gli occhi aperti sarebbero il solo dettaglio a renderli diversi da una<br />
corteccia ed a farli sbeffeggiare e scacciare dagli uccelli diurni. Il<br />
rapace notturno più comune in assoluto è l’allocco (Stryx aluco),<br />
dal colore marrone. Come l’allocco, anche molti piccoli mammiferi<br />
passano il giorno dormendo, nascosti in qualche riparo sotterraneo<br />
che li nasconde da occhi come i nostri, abituati alla luce. La notte<br />
invece il bosco e le radure si popolano di piccoli abitatori rumorosi:<br />
topi selvatici, toporagni, arvicole. Ed anche i rapaci notturni si fan-<br />
no finalmente vivi, comunicando tra loro, quando serve, con l’unico<br />
mezzo a loro consentito <strong>nel</strong> buio: le vocalizzazioni.<br />
Anche il più abile umano avreb-<br />
be difficoltà ad acchiappare a mani<br />
nude un topino in un campo, persi-<br />
no di giorno. Di notte, poi, darebbe<br />
proprio forfait: l’abilità dei piccoli<br />
mammiferi <strong>nel</strong> non farsi acchiap-<br />
pare è risaputa, fatta com’è di elu-<br />
specie di “topi” di cui pullula la not-<br />
Barbagianni, Centro Recupero Rapaci di Vicchio.<br />
sività, di vita sotterranea, di salti e<br />
te. L’apertura delle borre (ammassi<br />
Un allocco, sorpreso di giorno (Renato Costi).<br />
corse, di sensi adatti alla vita notturna… soprattutto l’udito. L’abilità<br />
dei rapaci notturni è fatta di contromisure tattiche: volo silenzio-<br />
so, udito raffinato, velocità di manovra, rapido attacco, artigli che<br />
impediscono la fuga. I “gufi” hanno un udito raffinato per scovare i<br />
topi? Però non sentono gli ultrasuoni e così molti piccoli mammiferi<br />
noi, non sentono. I piccoli mammiferi sentono gli ultrasuoni? E allo-<br />
ra le penne del “gufo” sono divenute speciali, per non produrne. Se<br />
le trovate in terra le riconoscete facilmente: sono pelose e morbide,<br />
proprio quel che serve per fendere l’aria senza produrre rumori ed<br />
ultrasuoni, …e riportare a casa qualcosa da mangiare. Se poi ci<br />
sono piccoli al nido, all’allocco possono occorrere anche una de-<br />
cina di “topi” ogni notte. Impossibile per animali non specializzati.<br />
Per l’allocco un sistema molto pratico per cacciare è quello di stare<br />
appollaiato su un posatoio, magari ai margini del bosco, in attesa<br />
che qualche incauto micromammifero abbandoni il riparo offerto<br />
dal sottosuolo e si avventuri tra le foglie secche, magari producen-<br />
do qualche inevitabile rumore di troppo, rosicchiando una castagna<br />
o una noce. È proprio lì, a quel pasto che tutti si concedono, che i<br />
rapaci notturni tendono l’agguato. Risultato dei pasti dell’allocco, e<br />
segno inevitabile della sua presenza sono delle pallottole grigiastre<br />
lunghe parecchi centimetri, contenenti peli e piccole ossa. Sono le<br />
“borre”, ovvero i rigurgiti prodotti da tutti i rapaci notturni dopo che<br />
i potenti succhi gastrici hanno di-<br />
sciolto tutto il resto della preda. Se<br />
molti escursionisti hanno ormai im-<br />
parato a riconoscere gli uccelli o gli<br />
ungulati del bosco, ben pochi han-<br />
no visto da vicino una delle tante<br />
di peli e ossa) e la determinazione dei crani in esse contenute offre<br />
agli studiosi del settore una completa panoramica sui piccoli mam-<br />
miferi che abitano la notte, anche senza averli mai visti dal vero.<br />
Una nota a parte: volgere le spalle al giorno per vivere la notte<br />
88 comunicano tra loro con suoni ad alta frequenza, che i “gufi”, come<br />
non ha portato bene ai rapaci notturni: fin dai tempi degli antichi 89<br />
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