Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia
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IL TORRENTE ROVIGO<br />
siamo arrivati al torrente Rovigo,<br />
nei pressi del Mulino dei Diacci<br />
Il torrente Rovigo nasce dal M. Faggeta (1.164 m) e scorre per<br />
circa 13 km, in un ambiente praticamente indisturbato, incassato<br />
tra i rilievi dell’Appennino. Le acque del torrente scorrono in estate<br />
al riparo dai raggi del sole, grazie alla presenza di vegetazione<br />
forestale fino alle rive, mantenendosi fresche e quindi ossigena-<br />
te. A tratti il torrente si apre in valloni ampi e accoglienti, a tratti<br />
si stringe tra ripide pareti rocciose a dare paesaggi simili a quelli<br />
di un canyon. Dopo aver accolto le<br />
acque del Veccione, il suo percor-<br />
so termina <strong>nel</strong> Santerno che, a sua<br />
volta, prosegue fino al Reno e quin-<br />
di al Mar Adriatico.<br />
Percorrendo il sentiero raggiun-<br />
giamo il torrente Rovigo nei pressi<br />
acquatici meno specializzati, che<br />
Mulino del Rovigo.<br />
del meraviglioso Mulino dei Diacci.<br />
potete facilmente vedere a colpo<br />
Larva di tricottero, o portasassi.<br />
Attualmente l’edificio è adibito a residenza estiva, ma alcuni parti-<br />
colari ci chiariscono l’origine della costruzione. A monte dell’edificio<br />
si scopre un canale (gora), oggi parzialmente interrato e coper-<br />
to di vegetazione; vicino alla casa vi è una presa dell’acqua che<br />
originava un piccolo laghetto (botte), oggi adibito ad orto; subito<br />
dietro la casa, sono ancora visibili le imponenti macine in pietra.<br />
Questa opera, che sfruttava l’energia cinetica dell’acqua per muo-<br />
vere le macine, era utilizzata per macinare castagne, cereali ed<br />
altro. L’acqua del torrente dopo aver percorso la gora, metteva in<br />
moto le pale dell’albero, che trasferiva poi il movimento alle maci-<br />
sovrapposte di cui ruotava solo quella superiore. Far funzionare il<br />
molino e produrre una buona farina richiedeva continui interventi di<br />
manutenzione e grande esperienza.<br />
Il Molino dei Diacci è una proprietà privata non visitabile. Si<br />
raccomanda quindi di minimizzare il disturbo ed evitare soste <strong>nel</strong>le<br />
aree antistanti.<br />
82 ne. Il corpo macinante era costituito da due grosse ruote di pietra<br />
difficilmente concepibili, ma che la fisica rende possibili ad esseri di 83<br />
Fauna<br />
Il Rovigo, come tutti i torrenti montani, offre ben poca varie-<br />
tà di cibo per gli abitanti delle sue acque, a parte foglie di faggio<br />
e qualche animaletto morto. Solo pochi insetti acquatici riescono<br />
a digerire le foglie, così coriacee: tra di loro i tricotteri, detti an-<br />
che “portasassi” o “portalegni”.<br />
Nascondono l’addome morbido<br />
in un fodero autocostruito e man-<br />
giano foglie. Di animali come loro,<br />
dei loro corpi e delle loro feci, vi-<br />
vono una moltitudine di animaletti<br />
d’occhio alzando un sasso del torrente. Quelli che vedete sono<br />
in genere stadi giovanili, “larve” di adulti che un giorno voleran-<br />
no. A volte la vita acquatica dei giovani, siano essi vegetariani o<br />
carnivori, dura molti anni, per poi passare in pochi minuti ad una<br />
vita adulta alata di poche settimane, fatta di accoppiamenti e va-<br />
gabondaggi. Gli adulti, in genere, non hanno gran colori e anche<br />
se volano non danno <strong>nel</strong>l’occhio. Sul pelo dell’acqua altri inset-<br />
ti riescono a pattinare e nutrirsi dei malcapitati insetti caduti sulla<br />
fluida superficie. La superficie sa essere prigione appiccicosa per<br />
alcuni e solida terraferma su cui cacciare per altri: prodigi per noi<br />
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