Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia
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dalle abitudini piuttosto schive e dall’aspetto poco appariscente. È<br />
inoltre un uccello particolarmente “silenzioso”: tambureggia in modo<br />
regolare solo per un breve periodo dell’anno (da marzo all’inizio di<br />
aprile) e la mattina presto e i richiami sono sempre infrequenti.<br />
La specie è legata a complessi forestali maturi di caducifoglie.<br />
Si nutre principalmente di invertebrati che raccoglie spesso sulle<br />
chiome degli alberi. Nidifica da fine aprile a giugno in buchi scavati<br />
in vecchi alberi o in essenze a legno tenero. Di particolare impor-<br />
tanza per la conservazione della specie è la presenza di castagneti<br />
da frutto e di piante di grandi dimensioni. In Toscana risulta diffuso<br />
<strong>nel</strong>la fascia appenninica, sulle Alpi Apuane e in alcuni rilievi centro<br />
meridionali. Nel <strong>Complesso</strong> <strong>Giogo</strong>-<strong>Casaglia</strong> la sua presenza è ac-<br />
certata, ma poco conosciuta, e sembra comunque raro e limitato ai<br />
castagneti da frutto più estesi.<br />
I castagneti abbandonati rappresentano<br />
un habitat di particolare pregio<br />
naturalistico. Molte sono le specie che<br />
trovano ambienti adatti per nidificare, tra<br />
cui il raro picchio rosso minore.<br />
Le cince sono passeriformi della Famiglia dei Paridi, caratte-<br />
ristiche per le piccole dimensioni, i colori tendenzialmente vivaci<br />
e le tipiche evoluzioni che effettuano durante il volo. Sono fra le<br />
specie più comuni, diffuse e adattabili a diversi ambienti, da quelli<br />
più antropici, quali giardini e parchi cittadini, a quelli più naturali e<br />
indisturbati, quali aree boscate di montagna e campagne alberate.<br />
Tutte le diverse specie di cince hanno popolazioni prevalentemen-<br />
ecologiche, alcune sono un po’ più esigenti come la cincia mora<br />
(Parus ater), che preferisce i boschi di conifere, sebbene frequenti<br />
anche aree boscate miste a latifoglie, altre sono molto ubiquita-<br />
rie e facilmente adattabili, come la cincia bigia (Parus palustris),<br />
la cinciarella (Parus caeruleus) e la cinciallegra (Parus major).<br />
L’alimentazione è varia e comprende frutti, bacche, insetti e larve,<br />
che ricercano lungo i tronchi degli<br />
alberi. È comune intravedere tra i<br />
rami questi piccoli uccelli colorati,<br />
ma ancora più facile è sentirne il<br />
canto, caratterizzato da un timbro<br />
e un repertorio spesso inconfondi-<br />
bili. Dal canto è abbastanza facile<br />
riconoscere la presenza delle cin-<br />
ce, un po’ più complicato può essere invece capire quale specie di<br />
cincia abbiamo vicino a noi.<br />
Il fringuello (Fringilla coelebs) è un piccolo uccello molto gra-<br />
zioso e comune. Riconoscibile per la coda lunga e le barre alari e<br />
timoniere esterne bianche. Il maschio si differenzia dalla femmi-<br />
na per la livrea più colorata. Generalmente è diffuso nei boschi,<br />
tra alberi sparsi e cespugli, lungo le siepi, nei campi, nei frutteti<br />
e ovunque ci sia della vegetazione, ma, in inverno, può arrivare<br />
anche <strong>nel</strong>le periferie delle città dove è più facile trovare cibo. Il<br />
canto è costituito da un vigoroso susseguirsi di note terminanti in<br />
un energico “ciu-i-o”, che pare dica “francesco mio”, mentre in volo<br />
è tipico un sommesso “tsip”. In Italia è molto diffuso durante tutto<br />
l’anno, soprattutto in autunno ed in inverno quando la nostra pe-<br />
nisola ospita anche gli individui che vengono dal nord, i quali poi<br />
tornano regolarmente <strong>nel</strong>le nazioni di provenienza con l’inizio della<br />
62 te sedentarie <strong>nel</strong> nostro territorio. Ognuna ha le sue preferenze<br />
primavera.<br />
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Cincia al nido (Renato Costi).