Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia
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se sono proprio gli intenditori ad avere in passato alimentato sul<br />
loro conto la leggenda mugellana del “Regolo”, grosso serpente<br />
dalle caratteristiche fantasiose, che cambiano passando di bocca<br />
in bocca. Le vipere (Vipera aspis) qui ci sono sempre state. L’ab-<br />
bandono del bosco e del pascolo brado avrà contribuito ad un loro<br />
aumento numerico, ma nessuno le ha mai “buttate”, come in molti<br />
raccontano. Con un po’ di fortuna (o sfortuna, secondo i gusti) si<br />
può incrociare qualche pigra vipera vicino alle abitazioni abbando-<br />
nate, <strong>nel</strong>le macchie di pruni. Ma in genere bisogna davvero andarle<br />
a cercare, per vederle.<br />
Il loro veleno può essere mortale solo in pochi casi e per que-<br />
sto basta attenersi al buon senso ed evitare i luoghi più a rischio,<br />
soprattutto se non siamo adeguatamente vestiti.<br />
In ogni caso <strong>nel</strong>la remota probabilità di essere morsi, ricordate<br />
di stare immobili, cercando di limitare il deflusso sanguigno, e chia-<br />
mate immediatamente i soccorsi.<br />
Una grossa vipera in prossimità<br />
dell’acqua. Si noti la forma della testa.<br />
GLI UCCELLI DEL BOSCO 8<br />
Lungo il <strong>Percorso</strong> della <strong>Biodiversità</strong> la predominanza degli am-<br />
bienti forestali determina una prevalenza di uccelli comuni e poco<br />
esigenti. Tra le specie più frequenti si ricorda la capinera, il pettiros-<br />
so, lo scricciolo, il fringuello, la cinciallegra e la cinciarella.<br />
In questa prima parte del percorso, in particolare <strong>nel</strong>le aree<br />
aperte e <strong>nel</strong>le zone di confine tra il bosco e i pascoli (zone ecoto-<br />
nali), si possono osservare anche specie più interessanti, come ad<br />
esempio lo strillozzo, l’averla piccola, la tottavilla e il saltimpalo.<br />
Negli ambienti in cui sono presenti i ruderi in pietra, come que-<br />
sto dell’Altello, tra le pietre non è difficile osservare in primavera<br />
una numerosa comunità di uccelli che sfruttano le nicchie e gli an-<br />
fratti per nidificare. Tra questi anche alcuni rapaci notturni, come la<br />
civetta ed il barbagianni.<br />
siete in prossimità dei ruderi<br />
della Casa dell’Altello<br />
Altra specie facilmente osservabile lungo il sentiero è la ghian-<br />
daia (Garrulus glandarius), comune abitante dei nostri boschi di<br />
collina e montagna. Non passa certo inosservata, grazie al suo<br />
piumaggio colorato e al suo rumoroso grido d’allarme, un acuto<br />
“skreek”, che avverte non solo altre ghiandaie, ma tutti gli abitanti<br />
del bosco, del nostro arrivo, anche da notevoli distanze. La spe-<br />
cie appartiene alla Famiglia dei Corvidi, parente quindi di corvo,<br />
taccola e cornacchia, ma ha un piumaggio assai più vistoso, color<br />
nocciola con striature nere e turchese ed un attentissimo occhio<br />
celeste. La ghiandaia ha una alimentazione molto varia: da piccoli<br />
roditori e passeriformi a invertebrati (bruchi, insetti e ragni) e frutti,<br />
ma soprattutto grandi quantità di ghiande e faggiole. Queste ven-<br />
58 gono in piccola parte consumate fresche ma, più spesso, portate 59