Percorso Biodiversità nel Complesso demaniale Giogo-Casaglia

le ORCHIDEE SELVATICHE 5
Se percorrete questo sentiero tra la fine di aprile e giugno, vi
sarà possibile osservare tra la moltitudine di piante in fiore, un nu-
mero rilevante di orchidee, che in questo periodo presentano le
proprie infiorescenze. Il riconoscimento delle diverse specie è pos-
sibile proprio grazie alla variabilità delle infiorescenze, cioè dell’in-
sieme dei singoli fiori della pianta. Ogni singolo fiore si sviluppa in
sei parti, o tepali. Le tre esterne sono dette sepali, mentre le parti
interne sono dette petali, eccetto la parte mediana che è chiamata
labello, caratteristico per le maggiori dimensioni e la posizione in-
feriore rispetto agli altri petali. Il labello si presenta in forme diverse
a seconda della specie, può essere bilobo, trilobo o diviso da una
specie di strozzatura. Una parte del labello può presentare una
piccola appendice, ricca o meno di disegni o peli e volta ad attirare
gli insetti pronubi.
ci troviamo nei pressi di un bivio, nell’area a pascolo
ai piedi del Poggio dell’Altello
Affascinante è sicuramente il loro stretto legame con la natura
del territorio che le accoglie, in particolare con gli insetti, insosti-
tuibili impollinatori, e i funghi, necessari alla germinazione dei loro
semi. Il polline delle orchidee , accolto in masse vischiose, non può
avere altra impollinazione se non quella operata dagli insetti pronu-
bi, cioè quegli insetti che hanno il compito di trasportare il polline da
un fiore all’altro permettendo l’impollinazione. Questi ottengono in
cambio ottimo nettare. Gli insetti sono attirati da alcune peculiarità
tipiche di ogni singola specie, e questo fa si che ogni orchidea ab-
bia il suo insetto, così da evitare incroci con specie diverse: alcune
si differenziano per la lunghezza dello sprone (parte posteriore del
38 labello a forma di canale, chiuso e ricco di polline, come in Orchis e 39
Epipactis helleborine (Massimo Squarcini).