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mormorò, uscendo dalla stanza.<br />
- E ora guardate di non rimanere troppo a parlare di politica e di scandali - gridò Lady Narborough<br />
dalla soglia. - Altrimenti noi, di sopra, finiremo infallibilmente con il prenderci per i capelli.<br />
Gli uomini risero, e il signor Chapman si alzò con solennità dal fondo della tavola e venne a<br />
sedersi a capotavola. Dorian Gray cambiò posto e andò a sedersi vicino a Lord Henry. Chapman<br />
cominciò a parlare ad alta voce della situazione alla Camera dei Comuni, sghignazzando sul conto<br />
dei suoi avversari. La parola "dottrinario", parola piena di terrore per la mentalità britannica,<br />
riappariva periodicamente tra uno scoppio di risa e l'altro. Un prefisso allitterativo serviva da<br />
ornamento oratorio.<br />
Egli innalzò l'Union Jack sulle vette del pensiero; e venne dimostrato che la stupidità ereditaria<br />
della razza, alla quale lui dava allegramente il nome di sano buon senso inglese, costituiva il più<br />
saldo bastione della società.<br />
Le labbra di Lord Henry si atteggiarono a un sorriso. Si girò a guardare Dorian.<br />
- Ti senti meglio, mio caro? - chiese. - Mi è sembrato, a pranzo, che tu non stessi perfettamente.<br />
- Sto benissimo, Harry. Sono stanco, e nient'altro.<br />
- Ieri sera eri delizioso. La piccola duchessa è entusiasta di te.<br />
Mi ha detto che verrà a Selby.<br />
- Mi ha promesso di venire il 20.<br />
- Ci sarà anche Monmouth?<br />
- Oh, sì, Harry.<br />
- A me riesce terribilmente noioso; quasi allo stesso modo in cui riesce noioso a lei. Essa è molto<br />
intelligente, troppo intelligente per una donna. Le manca il fascino indefinibile della debolezza, il<br />
piede di creta che rende prezioso l'oro della statua. I suoi piedi sono graziosissimi, ma non sono di<br />
creta; piedi di porcellana bianca, se preferisci. Sono passati attraverso la fiamma e la fiamma<br />
indurisce quello che non distrugge. E' una donna che ha avuto delle esperienze.<br />
- Da quanto tempo è sposata? - chiese Dorian.<br />
- Da un'eternità, mi ha detto lei. Credo, in base all'annuario della nobiltà, che siano dieci anni; ma<br />
dieci anni con Monmouth devono essere stati un'eternità e con un po' di tempo in soprappiù. Chi<br />
altri viene?<br />
- Oh, i Willoughby, Lord Rugby e sua moglie, la nostra padrona di casa di stasera, Geoffrey<br />
Clouston, il solito gruppo. Ho invitato Lord Grotrian.<br />
- Mi piace - disse Lord Henry. - Molti non sono di questo parere, ma io lo trovo simpatico. Qualche<br />
volta è troppo ben vestito, ma in compenso è sempre troppo ben educato. E' un tipo molto<br />
moderno.<br />
- Non so se potrà venire, Harry. Può darsi che debba andare a Montecarlo con suo padre.<br />
- Ah, le famiglie, che fastidio! Cerca di farlo venire. A proposito, Dorian, ieri sera sei scappato via<br />
prestissimo. Che hai fatto, dopo? Sei andato direttamente a casa?<br />
Dorian gli lanciò un'occhiata furtiva e si accigliò.<br />
- No, Harry - disse finalmente. - Sono tornato a casa che erano quasi le tre.<br />
- Andasti al circolo?<br />
- Sì - rispose lui; poi si morse le labbra. - No, ho sbagliato.<br />
Non sono andato al circolo; ho passeggiato. Non mi ricordo che cosa ho fatto... Ma quanto sei<br />
curioso, Harry! Vuoi sempre sapere che cosa ha fatto la gente, e io voglio sempre dimenticare<br />
quello che ho fatto. Sono rientrato alle due e mezzo, se vuoi sapere l'ora esatta. Avevo lasciato la<br />
chiave a casa e il mio servitore dovette venire ad aprirmi. Se desideri qualche testimonianza a<br />
conferma di questo, puoi interrogarlo.<br />
Lord Henry scrollò le spalle.<br />
- Mai caro mio, e che vuoi che me ne importi? Andiamo di sopra, in salotto. No, grazie, signor<br />
Chapman, niente sherry. Dorian, ti è successo qualcosa. Dimmi che cosa. Stasera non sei il solito<br />
Dorian.<br />
- Non ci badare, Harry. Sono irritabile e di cattivo umore. Verrò a trovarti domani o dopo. Fa' le mie<br />
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