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Grosvenor Square.<br />
Per lui, come per molti altri, Dorian Gray costituiva il tipo di tutto ciò che è meraviglioso e<br />
affascinante nella vita. Nessuno seppe mai se c'era stata un lite tra di loro; ma la gente<br />
improvvisamente osservò che quando si incontravano si parlavano appena e che Campbell pareva<br />
sempre andarsene di buon'ora da qualsiasi ricevimento al quale partecipasse Dorian Gray. Inoltre,<br />
era cambiato; a volte era stranamente melanconico, sembrava quasi che non gli piacesse sentire<br />
la musica e non suonava mai, adducendo, quando gli veniva chiesto, la scusa che era tanto preso<br />
dalla scienza che non gli restava tempo per esercitarsi. Questo indubbiamente era vero; sembrava<br />
che si interessasse ogni giorno di più alla biologia e il suo nome apparve un paio di volte in<br />
qualche rivista scientifica, in rapporto a certi curiosi esperimenti.<br />
Questo era l'uomo che Dorian Gray stava aspettando. Continuava a guardare l'orologio a ogni<br />
secondo e con il passare dei minuti la sua agitazione diventò tremenda. Finalmente si alzò e<br />
cominciò a camminare su e giù per la stanza, a lunghi passi furtivi, come un bell'animale in gabbia.<br />
Aveva le mani stranamente fredde.<br />
Quello stato di incertezza diventò insopportabile. Gli sembrava che il tempo camminasse con piedi<br />
di piombo e che lui stesso fosse trascinato da venti mostruosi verso l'orlo scosceso di un oscuro<br />
precipizio. Sapeva quello che lo aspettava colà; anzi, addirittura lo vide e, rabbrividendo, si<br />
premette le mani sudate sulle palpebre brucianti, come se avesse voluto privare della vista il<br />
cervello e ricacciare i globi oculari dentro le loro cavità. Ma era tutto inutile. Il cervello si nutriva di<br />
un cibo suo proprio e l'immaginazione, che il terrore rendeva grottesca, si contraeva e si<br />
contorceva come fa un essere vivente per lo spasimo, ballava come un ignobile pupazzo su un<br />
palchetto, ghignava attraverso maschere sempre nuove. Poi, bruscamente, per lui il tempo si<br />
fermò: quella cosa cieca, dal fiato corto, smise di strisciare, e poiché il tempo era morto, pensieri<br />
orribili corsero velocemente verso di lui, trascinarono fuori dalla tomba un futuro spaventoso, glielo<br />
fecero vedere: lui lo guardò e l'orrore lo paralizzò.<br />
Finalmente la porta si aprì ed entrò il servitore. Lo guardò con occhi vitrei.<br />
- Il signor Campbell - annunciò il domestico.<br />
Gli sfuggì dalle labbra un sospiro di sollievo e sulle guance riapparve il colorito.<br />
- Fatelo entrare subito, Francis. - Sentiva di essere tornato come era sempre; la vigliaccheria era<br />
scomparsa.<br />
Il servitore si ritirò con un inchino e pochi attimi dopo entrò Alan Campbell, molto severo in volto,<br />
alquanto pallido, di un pallore reso più intenso dai capelli nerissimi e dalle ciglia scure.<br />
- Sei molto gentile, Alan. Ti ringrazio di essere venuto.<br />
- Mi ero proposto di non mettere più piede in casa tua, Gray, ma tu hai detto che era una questione<br />
di vita o di morte.<br />
La voce era dura e fredda. Parlava con lenta decisione e nello sguardo fisso e penetrante che<br />
fissò addosso a Dorian c'era un'espressione di disprezzo. Teneva le mani nella pelliccia d'astrakan<br />
e sembrava non aver notato il gesto che l'aveva salutato.<br />
- Sì, Alan, è una questione di vita o di morte, e per più di uno.<br />
Siedi.<br />
Campbell prese una sedia vicino al tavolo e Dorian gli sedette di fronte. I loro sguardi si<br />
incontrarono. In quello di Dorian c'era una pietà infinita; sapeva che quello che stava per fare era<br />
tremendo.<br />
Dopo un attimo di tensione silenziosa, si chinò in avanti e, con molta calma, ma spiando l'effetto<br />
che ognuna delle sue parole produceva sul volto di colui che aveva mandato a chiamare, disse:<br />
- Alan, in una stanza chiusa a chiave all'ultimo piano di questa casa, una stanza alla quale,<br />
all'infuori di me, nessuno può accedere, seduto a un tavolino c'è un morto. E' morto ormai da dieci<br />
ore. Non ti agitare e non guardarmi a quel modo. Chi è l'uomo, perché è morto, come è morto,<br />
sono cose che non ti riguardano. Quello che tu devi fare è questo...<br />
- Basta, Gray. Non voglio sapere altro. Se quello che mi hai detto è vero o no è cosa che non mi<br />
interessa. Mi rifiuto assolutamente di essere immischiato nella tua vita. Tieni per te i tuoi orribili<br />
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