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IL RITRATTO DI DORIAN GRAY.pdf

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niente sul conto di quelli vecchi.<br />

- Dove fai colazione, Harry?<br />

- Dalla zia Agatha. Mi sono invitato insieme col signor Gray. E' il suo ultimo "protégé".<br />

- Hum! Harry, dì a tua zia di non seccarmi più coi suoi appelli caritatevoli; ne sono stufo. Si direbbe<br />

che quella buona donna creda che io non abbia altro da fare che riempire assegni per le sue<br />

sciocche ubbie.<br />

- Va bene, zio, glielo dirò, ma senza risultato. La gente filantropica perde ogni senso di umanità: è<br />

la caratteristica che li distingue.<br />

Il vecchio gentiluomo emise un brontolio di approvazione e suonò per chiamare il servitore.<br />

Attraverso l'arcata, Lord Henry passò in Burlington Street e si avviò verso Berkeley Square.<br />

Questa era dunque la storia dei genitori di Dorian Gray. Anche nella forma cruda nella quale gli era<br />

stata raccontata, lo aveva commosso, perché lasciava intravedere uno strano romanzo quasi<br />

moderno. Una bella donna che rischia tutto per una passione furiosa; poche settimane ardenti di<br />

felicità troncate da un delitto ripugnante, proditorio; mesi di strazio silenzioso e finalmente una<br />

creatura nata nel dolore; la madre trascinata via dalla morte, il bambino abbandonato alla<br />

solitudine e alla tirannia di un uomo vecchio e senza cuore. Sì, lo sfondo era interessante:<br />

dislocava, per così dire, quel giovane, lo rendeva più perfetto. Dietro tutte le cose squisite che<br />

esistono c'è qualcosa di tragico: il mondo deve essere in travaglio, perché possa sbocciare il più<br />

umile dei fiori... Come era stato delizioso la sera prima, a pranzo, seduto davanti a lui al circolo,<br />

con gli occhi spalancati e le labbra semiaperte, con un piacere misto di spavento, mentre i<br />

paralumi rossi macchiavano di un rosa più intenso la vivente meraviglia del suo volto! Parlare con<br />

lui era come suonare un violino perfetto; rispondeva a ogni tocco, a ogni fremito dell'arco...<br />

Quando si esercita un'influenza si prova qualche cosa di terribilmente inebriante; non esiste altra<br />

attività come quella. Mettere l'anima di una persona dentro una forma graziosa e lasciarvela<br />

riposare per un momento; sentire riecheggiare le proprie concezioni intellettuali, con l'aggiunta di<br />

tutta la musica della passione e della giovinezza; trasferire in un altro il proprio temperamento<br />

come se fosse un fluido sottile o un profumo strano, in tutto questo c'è una vera gioia, forse la gioia<br />

più soddisfacente che ci sia rimasta in un tempo limitato e volgare come il nostro, un tempo<br />

grossolanamente carnale nei piaceri e grossolanamente volgare nelle aspirazioni... Ed era un tipo<br />

meraviglioso, quel ragazzo, che una coincidenza tanto curiosa gli aveva fatto incontrare nello<br />

studio di Basil; o almeno di lui si poteva fare un tipo meraviglioso. Aveva la grazia e la candida<br />

purezza dell'adolescenza e una bellezza uguale a quella che ci hanno tramandato i marmi greci.<br />

Che peccato che una simile bellezza fosse destinata a svanire!... E Basil, dal punto di vista<br />

psicologico, com'era interessante! La sua nuova maniera artistica, il suo nuovo modo di guardare<br />

la vita, che gli era suggerito così stranamente dalla semplice presenza visibile di uno che non ne<br />

aveva neppure lontanamente coscienza; lo spirito silenzioso che vive nell'oscurità dei boschi e<br />

vagava invisibile per l'aperta campagna e che improvvisamente, come una Driade, ma non<br />

impaurita, si manifestava perché nell'anima di colui che ne andava in giro si era risvegliata quella<br />

prodigiosa visione alla quale soltanto si rivelano le cose prodigiose; le linee e le forme delle cose<br />

che diventano, per così dire, affinate e acquistano una specie di valore simbolico, come se esse<br />

stesse fossero modelli di qualche altra e più perfetta forma, della quale mutano l'ombra in realtà:<br />

come era strano tutto questo! Gli tornò in mente qualcosa di analogo nella storia. Non era stato<br />

Platone, quell'artista del pensiero, ad analizzarlo per primo? Non era stato il Buonarroti a scolpirlo<br />

nel marmo colorato di una quartina di sonetto? Ma nel nostro secolo era una cosa strana... Sì, egli<br />

avrebbe cercato di essere per Dorian Gray quello che il ragazzo, senza saperlo, era stato per il<br />

pittore che aveva dipinto quel mirabile ritratto; avrebbe cercato di dominarlo anzi, a dire il vero,<br />

c'era già riuscito a metà. Si sarebbe impadronito di quello spirito meraviglioso. C'era qualcosa di<br />

affascinante in quel figlio dell'amore e della Morte.<br />

Di colpo si fermò e alzò gli occhi verso le case. Si accorse di aver oltrepassato un po' quella della<br />

zia e tornò indietro, sorridendo a se stesso. Quando entrò nel vestibolo semibuio, il maggiordomo<br />

gli disse che tutti erano già a tavola. Affidò cappello e bastone a uno dei servitori e passò in sala<br />

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