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Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter

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lettere<br />

invia la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@ilreporter.it<br />

PERMESSI INVALIDI, LA PIAGA DELL’USO IMPROPRIO<br />

Trovo ridicolo leggere articoli e indagini nei confronti di persone che fanno uso improprio<br />

del tagliando invalidi pur essendo sani come pesci. Non sto a polemizzare sulle vetture, per<br />

le quali certe volte ci vuole l’ascensore per salirci dentro, figuriamo per un invalido. I commenti<br />

dei vigili da me interpellati? (a 50 metri da spazi per invalidi occupati da auto normali<br />

senza autorizzazione) “Non possiamo intervenire perché non autorizzati dal comando per<br />

quel tipo di situazione”. (Ma liberi i vigili di girare in coppia e fermarsi al bar a parlare di Juve<br />

o Milan). Mercato di Sant’Ambrogio, 10/15 posti occupati in maniera fissa da personaggi del<br />

mercato che con i loro banchi hanno bisogno dell’affettuosa presenza della loro auto. Non<br />

solo, se fai loro osservare che non hanno diritto di stare lì, ti mandano anche a quel paese e<br />

se si tenta di avvertire i vigili trovati <strong>nella</strong> strada accanto, li si trova impegnati in altre faccende.<br />

Io sono costretto a cercare posto oltre piazza Beccaria il più delle volte, o lasciarla lontana<br />

dal posto dove devo andare perché impossibilitato a fare sforzi, portare pesi e quanto altro.<br />

Dimenticavo 4 interventi al cuore, coronopatia cronica, cardiopatia ischemica, e ultimo il<br />

mese scorso intervento a cuore battente. Non voglio pietismi, ma auguro a questi signori<br />

arroganti e prepotenti di usare il permesso per invalidi perché gli è arrivata addosso la stessa<br />

patologia che ho io. Con i miei più sinceri auguri.<br />

Lettera firmata<br />

Partendo col dire che il male (soprattutto quando si parla di patologie serie, come in questo<br />

caso) non andrebbe mai augurato a nessuno, è vero che quello dell’uso improprio dei permessi<br />

per invalidi è un problema che deve essere risolto. L’Italia, si sa, è il paese dei “furbetti”, e<br />

purtroppo ormai non stupisce più di tanto leggere di individui sorpresi a utilizzare un permesso<br />

non loro magari per parcheggiare il più vicino possibile allo stadio il giorno della partita<br />

o per entrare all’interno della Ztl e farsi un bel giro in centro. Sono tante, troppe le notizie di<br />

questo tipo che si leggono sui giornali, e che vedono “protagoniste” persone che sembrano<br />

proprio non fermarsi davanti a nulla, fino a utilizzare contrassegni di amici o perfino della madre<br />

morta. Comportamenti che si commentano da soli, e che non possono essere etichettati<br />

se non come vergognosi. Ma, probabilmente, “vergogna” è una parola non conosciuta da chi<br />

utilizza un permesso invalidi senza averne diritto. Scopo, come è facilmente intuibile, di questi<br />

permessi è quello di rendere (almeno un po’) la vita più facile a chi ne ha bisogno. Per questo,<br />

l’utilizzo “disinvolto” di questi permessi – per qualsiasi motivo – da parte di coloro a cui non<br />

sono destinati è un comportamento da condannare senza appello. Mesi fa, <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> si era<br />

già occupato della questione, censurando il fenomeno dell’utilizzo improprio dei contrassegni<br />

per invalidi: ma, da allora, la cronaca cittadina ha mostrato come nuovi casi del genere non<br />

siano mancati. E se è vero che le forze dell’ordine hanno il dovere (compito peraltro a volte<br />

non facile) di controllare che comportamenti del genere non si ripetano, è altrettanto vero che<br />

non dovrebbe nemmeno essercene bisogno. L’idea di utilizzare un permesso per invalidi pur<br />

non essendolo non dovrebbe neanche sfiorare la testa di nessuno, e non è una questione di<br />

maggiore o minore sensibilità o di “leggerezza” da parte di chi, facendolo una volta, pensa in<br />

fondo di non far del male a nessuno. È una questione di civiltà.<br />

Marco Agnoletti<br />

Incuria e degrado<br />

Inviateci le vostre segnalazioni corredate di foto<br />

all’indirizzo redazione@ilreporter.it<br />

non ostacolare il traffico fermandomi lungo<br />

la strada. L’ingresso del parcheggio però è<br />

caratterizzato da parecchi mesi da un tombino<br />

sconnesso e da un “cratere” che diventa<br />

sempre più profondo. Per quanto si possa<br />

procedere lentamente e con attenzione, è<br />

quasi impossibile non prendere l’uno o l’altro<br />

con una delle ruote. Capisco che in tempi di<br />

crisi, dovendo pensare ai costi della tramvia,<br />

non ci siano più soldi per riparare le buche,<br />

ma nel caso specifico, senza spendere un<br />

solo Euro si potrebbe lo stesso rimediare.<br />

Infatti, come appare sempre dalle foto, il passaggio<br />

è diviso in due parti da una colonnina<br />

di ferro a sostegno di una catena. Ebbene<br />

la catena è sempre abbassata dalla parte<br />

della buca ed è sempre alzata dalla parte<br />

con l’asfalto integro. Possibile? Proprio così!<br />

Troppo evidente per essere casuale. Forse<br />

invecchiando comincio a perdere qualche<br />

colpo, ma non riesco proprio a trovare una<br />

soluzione logica di questa scelta. C’è forse un<br />

tacito accordo con la lobby dei meccanici e<br />

dei carrozzieri? O forse la scelta è stata fatto<br />

proprio perché assolutamente illogica?<br />

Grazie, cordiali saluti<br />

Giovanni Garofalo<br />

L’AREA VERDE AL BUIO<br />

Da ben sei mesi l’area verde, con albereta e<br />

area per cani, tra via vecchia di Pozzolatico<br />

e via Cicognani è al buio. Abbiamo cercato<br />

inutilmente di contattare il Comune, il Quartiere<br />

3, per far presente questo disagio, ma<br />

sembra che l’area in questione sia di nessuno.<br />

Tante persone dopo le diciotto, in particolare<br />

signore con cani non si addentrano<br />

per paura e fanno anche bene visto i tempi<br />

che corrono. Possibile che tra tutti gli incaricati<br />

del quartiere nessuno possa interessarsi<br />

del caso, chiamando un elettricista? Forze<br />

dovremmo rivolgerci ai servizi segreti oppure<br />

aspettare che qualche male intenzionato<br />

approfitti del buio per fare del male a qualcuno?<br />

Siamo nel buio più totale, se esiste<br />

qualcuno che ci può aiutare, grazie.<br />

Distinti e preoccupati saluti,<br />

Franco Berti<br />

BUCHE E SOSTA SELVAGGIA<br />

A CAREGGI<br />

Spett. redazione,<br />

vorrei, ancora una volta, segnalare la caotica<br />

circolazione stradale nei pressi del polo<br />

ospedaliero di Careggi. Buche nelle strade<br />

dove passano ambulanze dirette al C.T.O.<br />

con gente a bordo. Sosta selvaggia e nessun<br />

vigile presente. In Via Dino del Garbo esiste il<br />

divieto di sosta con rimozione in ambo i lati,<br />

comunque le macchine sostano incuranti e,<br />

non solo, pagano anche il parchimetro. Se<br />

un’ambulanza proveniente dal centro è diretta<br />

all’ospedale, pur con i segnalatori acustici<br />

attivati, non riesce a passare, in quanto<br />

le macchine in transito sono solo su due file.<br />

Le macchine che dalla via Stenone o da via<br />

Grocco devono immettersi in via Taddeo Alderotti<br />

non riescono a passare se non trovano<br />

una persona che dà loro la precedenza.<br />

Non sarebbe stato più facile fare l’ingresso<br />

da via Banti, dove esiste un semaforo ? Saluti<br />

e … cercate di pensarci voi.<br />

Bruno Bardossi<br />

LO “STATO D’ASSEDIO”<br />

DI SAN BARTOLO A CINTOIA<br />

Gentilissima redazione,<br />

vi scrive un folto gruppo di cittadini di San<br />

Bartolo a Cintoia. <strong>Il</strong> titolo nell’oggetto parla<br />

chiaro, “Stato d’assedio”, sì perché i cittadini<br />

di San Bartolo sono stufi di subire ogni benedetta<br />

settimana, venerdì, sabato e domenica<br />

compresi, le intemperanze dei “ballerini” che<br />

escono dal Circolo A.R.C.I. e che alle una di<br />

notte si comportano come se fosse mezzogiorno.<br />

Purtroppo la piazzetta adiacente<br />

al circolo è come una cassa di risonanza, e<br />

qualsiasi rumore viene amplificato, ma tutto<br />

ciò non toglie che l’educazione delle persone<br />

potrebbe far sì che invece di mettersi a<br />

parlare a voce alta, e magari anche a urlare<br />

ed a suonare i clacson delle proprie auto, potrebbero<br />

andarsene con maniera più garbata.<br />

A proposito di auto, vi inviterei a vedere il<br />

parcheggio selvaggio che viene sistematicamente<br />

attuato nelle occasione descritte, e ci<br />

domandiamo se ci fosse bisogno di un qualsiasi<br />

mezzo di soccorso che dovesse passare<br />

dalla strada e dalla piazzetta, come potrebbe<br />

andare a finire. Per concludere vi informiamo<br />

che a cento metri dal circolo, ci sono parcheggi,<br />

quasi sempre semivuoti, che potrebbero<br />

ospitare diverse decine di automobili, e<br />

oltretutto sono distanti dalle abitazioni.<br />

Un folto gruppo di cittadini<br />

di San Bartolo a Cintoia<br />

Le lettere che non hanno trovato<br />

spazio sul giornale sono pubblicate<br />

sul nostro sito internet www.ilreporter.it<br />

43<br />

970884

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