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Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter

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cultura 33<br />

L’APPUNTAMENTO. In arrivo la 72esima edizione del festival più importante della <strong>città</strong><br />

Un Maggio con la cinghia tirata<br />

Apre i battenti il 29 e porta al Comunale un cartellone ridimensionato nei costi,<br />

a causa del taglio netto dei finanziamenti statali. <strong>Il</strong> risultato?<br />

Una manifestazione oculata e di qualità, con pochi ospiti ma dai nomi altisonanti<br />

Sara Ghilardi<br />

Firenze in apprensione per il Maggio.<br />

<strong>Il</strong> cartellone del 72esimo Maggio<br />

Musicale Fiorentino è arrivato<br />

in via definitiva dopo essere stato<br />

cancellato e riprogrammato rispetto a quello<br />

presentato quasi un anno fa. <strong>Il</strong> motivo sono<br />

i pesanti tagli alla cultura e allo spettacolo<br />

che hanno costretto alla cura dimagrante<br />

anche uno dei festival più blasonati d’Italia,<br />

orgoglio e spirito di una <strong>città</strong>. Un cartellone<br />

sofferto, ma garantito anche per quest’anno,<br />

presentato assieme alla campagna di sensibilizzazione<br />

“senza musica mai” <strong>nella</strong> quale<br />

i musicisti appaiono privi dei loro strumenti.<br />

Suoni voci, gesti è il nuovo titolo, per significare<br />

la pluralità dei contributi degli artisti<br />

che interverranno. Bilanci e guai finanziari<br />

a parte, a chi gli chiede che Festival dobbiamo<br />

aspettarci il sovrintendente Francesco<br />

Giambrone assicura: “Sarà un Maggio<br />

bello anche se ripensato rispetto a quello<br />

programmato prima che cambiassero in<br />

maniera così evidente le condizioni di base,<br />

ma un Maggio che mantiene alcuni elementi<br />

fondamentali che ne fanno uno degli<br />

appuntamenti culturali più interessanti del<br />

nostro Paese. Conserverà l’eccellenza che<br />

si conquista anche attraverso i nomi. Vedrà<br />

protagonista infatti Zubin Metha il direttore<br />

principale che completa il ciclo wagneriano<br />

insieme ad altri grandissimi come Muti, Abbado<br />

e Bartoletti”. Tutto pronto quindi per il<br />

debutto il 29 aprile con il Crepuscolo degli<br />

dei di Richard Wagner, frutto della collaborazione<br />

tra Metha e la Fura Dels Baus. Altro<br />

fiore all’occhiello del Festival la prima<br />

assoluta dell’opera contemporanea Patto<br />

di sangue di Matteo D’Amico. “Quest’anno<br />

è la volta di nuova produzione- spiega<br />

il Direttore artistico Paolo Arcà – <strong>Il</strong> lavoro<br />

del compositore italiano Matteo D’Amico.<br />

Certamente la possibilità di mettere in<br />

scena nuovi titoli è la dimostrazione della<br />

fiducia che noi abbiamo nel teatro musicale,<br />

che non si ferma al repertorio ma vive <strong>nella</strong><br />

contemporaneità”. Un omaggio alla carriera<br />

è quello che il Festival tributa a Sir Peter<br />

Maxwell Davies, il compositore inglese che<br />

festeggia nel 2009 il 75° compleanno e che<br />

sarà presente a Firenze il 29 maggio al concerto<br />

a lui dedicato dal Contempoartensemble<br />

diretto da Mauro Ceccanti. A chiudere<br />

il Festival il 1° luglio il tradizionale Galà di<br />

danza e il grande Concerto diretto da Metha,<br />

con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.<br />

Anche quest’anno il Festival ospita Maggio<br />

Off, la rassegna parallela con una proposta<br />

meno tradizionale che si apre ad altri generi<br />

musicali. L’altro lato della musica è il tema<br />

di questa terza edizione che si inaugura il<br />

22 maggio e prosegue con altri cinque appuntamenti<br />

fino al 24 giugno, festa di San<br />

Giovanni.<br />

FOCUS<br />

Wagner, atto terzo<br />

Sul palco c’è la Fura<br />

o spettacolo inaugurale e anche la punta di<br />

Ldiamante del 72° Maggio Musicale Fiorentino,<br />

nonostante i tagli che hanno costretto a<br />

rivedere il resto del programma, è il Götterdämmerung,<br />

‘<strong>Il</strong> crepuscolo degli dei’ di Richard Wagner,<br />

diretto da Zubin Mehta nell’allestimento<br />

della Fura dels Baus. <strong>Il</strong> 29 aprile l’opera chiuderà<br />

la tetralogia dell’anello di Nibelungo, messa<br />

in scena nel corso della collaborazione triennale<br />

tra il Teatro del Maggio e la compagnia teatrale<br />

catalana famosa nei cinque continenti. Una sinergia<br />

fruttuosa che ha già visto la realizzazione<br />

quest’anno del Siegfried <strong>nella</strong> programmazione<br />

invernale con un ottimo successo. Nel “Crepuscolo<br />

degli dei” la tensione e la drammaticità arrivano<br />

all’apice. Spettacolare e avanguardistico<br />

l’allestimento della Fura dels Baus compagnia<br />

nota soprattutto per la sua impostazione radicale<br />

e anticonformista, le installazioni provocatorie e<br />

tecnologiche e la ricerca continua del coinvolgimento<br />

degli spettatori <strong>nella</strong> rappresentazione.<br />

Piena la sintonia con il Maestro Metha che ha<br />

più volte dichiarato: “In tutta la mia carriera non<br />

mi era mai capitato di avere un rapporto così<br />

felice con un regista come con Carlus Padrissa”.<br />

I miti pagani prenderanno così vita ancora<br />

una volta immersi nell’arte d’avanguardia, tra<br />

i mille colori di una scena che dà man forte<br />

all’orchestra nel proiettare il pubblico direttamente<br />

nel sogno e <strong>nella</strong> fiaba. <strong>Il</strong> tutto secondo<br />

la concezione wagneriana del teatro totale, nel<br />

più fedele rispetto dello spirito innovatore del<br />

maestro tedesco.<br />

/S.G.

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