Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter
Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter
Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
30 Aprile 2009<br />
hobby<br />
PESCA. La popolazione ittica del fiume di Firenze è cambiata e subisce le minacce del temibile Siluro<br />
Arno, vecchi amori e nuovi intrusi<br />
Le sue acque, ormai assai poco d’argento, sono popolate<br />
da pesci venuti da lontano: alcune specie sono anche molto<br />
invasive, e il risultato è che la pescosità si è dimezzata.<br />
Ma i pescatori non demordono<br />
Giuditta Boeti<br />
dentro e fuori. Quello che vive sopra<br />
il fiume è un mondo da cartolina, istantanee<br />
che fanno il giro del mondo: Ponte<br />
L’Arno,<br />
Vecchio, i lungarni, gli Uffizi. Poi c’è un<br />
altro mondo, più sconosciuto ma non meno affascinante,<br />
che popola le acque non più d’argento dell’Arno:<br />
una popolazione ittica che negli ultimi anni ha visto<br />
modificare in modo sostanziale i suoi componenti. In<br />
mezzo a questi due mondi vivono – forse sopravvivono<br />
– quei fiorentini da sempre innamorati dell’Arno: pe-<br />
scatori, canottieri, barcaioli. Gente<br />
che vive ancora la magia di un<br />
fiume, croce e delizia di una <strong>città</strong>,<br />
capace di tenere tutti con il fiato<br />
sospeso nei giorni di piena e poi<br />
di emozionarli nelle sere d’estate,<br />
quando le luci dei lampioni disegnano la superficie dell’acqua<br />
e creano capolavoro naturali. L’Arno non è più<br />
come una volta. Né dentro, né fuori. Tra le otto categorie<br />
ittiche inserite <strong>nella</strong> lista delle cento peggiori specie<br />
invasive a livello mondiale, ben cinque sono presenti<br />
nelle acque fiorentine (tra cui il famigerato “Siluro” di<br />
origine asiatica, che divora tutto ciò che trova, o quasi).<br />
E questa è una delle principali minacce per la fauna ittica<br />
locale, assieme all’inquinamento e all’alterazione<br />
degli habitat fluviali. I pescatori si consolano con le<br />
grosse carpe che ancora popolano il fiume e che con<br />
colpi di coda si lasciano andare a convulsi caroselli, nel<br />
930736<br />
Le specie ittiche presenti<br />
nel tratto fiorentino<br />
sono circa quaranta<br />
tentativo di afferrare il cibo offerto da qualche turista.<br />
Ma la pesca “piange”. Negli ultimi quattro anni – da<br />
quanto emerge da un studio dell’Assessorato provinciale<br />
agricoltura, caccia e pesca – si è registrato un calo<br />
di pescosità di circa il 50 per cento. <strong>Il</strong> cestino del pescatore<br />
si è così ridotto da 4 a circa 2 chili. Le specie ittiche<br />
presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa<br />
40, di cui il 50 per cento alloctone, cioè non originarie<br />
dei corsi d’acqua italiani. Le motivazioni che causano<br />
il dimezzamento della pescosità sono molteplici.Oltre<br />
ai danni prodotti dal “Siluro” anche<br />
l’uomo fa la sua parte. Detriti<br />
di ogni genere, sacchetti di immondizia,<br />
calcinacci, siringhe ed<br />
erba lasciata crescere senza cura,<br />
corrono lungo le sponde del fiume<br />
che diventa inesorabilmente deposito di rifiuti.Ma gli<br />
amanti dell’Arno riescono a vivere ancora la loro passione.<br />
Nonostante tutto. A cominciare dai pescatori che<br />
in ogni periodo dell’anno presidiano il fiume. “L’Arno<br />
non è mai solo – dice Pier Luigi Ghilarducci, autore del<br />
libro “Nell’acqua e sulle rive” – Sulle rive, in barca,<br />
sulle briglie, l’esile profilo di una canna che si protende<br />
nell’acqua non manca mai. Nel tratto che va dal Ponte<br />
alle Grazie al Ponte Vecchio dove secondo la canzone<br />
di Spadaro ‘si specchiava il firmamento’, le acque dell’Arno<br />
sono sempre solcate dalle veloci imbarcazioni<br />
dei canottieri fiorentini”.