Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter
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12 Aprile 2009<br />
attualità<br />
SICUREZZA. <strong>Il</strong> questore Tagliente punta sulla collaborazione di commercianti, tassisti e autisti<br />
Ronde? No. Qui c’è il “modello Firenze”<br />
In <strong>città</strong> varie sperimentazioni per pattugliare il territorio “pacificamente”:<br />
dalle sentinelle cioniane agli angeli neri, fino agli steward fuori dai locali.<br />
Tutte iniziative portate avanti senza l’uso di armi e affidate al senso civico dei cittadini<br />
Lorenzo Salusest<br />
C’è chi<br />
li chiama assistenti<br />
civici, chi<br />
volontari della sicu-<br />
rezza, chi sentinel-<br />
le, chi presidi di cittadinanza attiva.<br />
E c’è chi le chiama, per comodità<br />
o convinzione, ronde. Quale che<br />
sia la forma espressiva preferita il<br />
contenuto resta lo stesso: uomini e<br />
donne animati da senso civico e armati<br />
esclusivamente di telefonino e<br />
blocco notes, impegnati a pattugliare<br />
il territorio cittadino e segnalare<br />
alle forze dell’ordine possibili situazioni<br />
di pericolo. Un fenomeno<br />
già presente in alcune <strong>città</strong> d’Italia<br />
che il ministro dell’Interno Roberto<br />
Maroni ha cercato di regolamentare<br />
nel recente “decreto sicurezza”: sì<br />
alle ronde, purché agiscano sotto il<br />
coordinamento dei Comuni e sotto<br />
la responsabilità del Prefetto. Una<br />
decisione che ha spaccato l’opinione<br />
pubblica e la classe politica,<br />
a Firenze come altrove: c’è chi le<br />
invoca e chi le condanna. Posizione,<br />
quest’ultima, assunta da sempre da<br />
Palazzo Vecchio. E dire che Firenze<br />
le sue “ronde” le ha avute, e le ha<br />
tuttora. Tutte o quasi ideate dall’assessore<br />
alla sicurezza sociale Graziano<br />
Cioni. Dapprima le sentinelle:<br />
un esercito di 600 pensionati senza<br />
divisa chiamati a segnalare alla polizia<br />
municipale situazioni di degrado.<br />
Dopo di loro è stata la volta,<br />
l’estate scorsa, degli “Angeli neri”<br />
(a piedi o sull’autobus), mediatori<br />
culturali, secondo la dizione ufficiale,<br />
chiamati (non a titolo gratuito) a<br />
dissuadere il fenomeno dell’abusivismo<br />
commerciale con le sole armi<br />
della parola e del dialogo. E come<br />
non citare gli steward davanti ai locali<br />
notturni, incaricati di preservare<br />
dagli schiamazzi la tranquillità dei<br />
residenti. Iniziative a cui solo per<br />
semplicità pare possibile assegnare<br />
l’etichetta di ronde. Diversamente<br />
da quanto proposto dal movimento<br />
giovanile di Alleanza nazionale,<br />
che ha offerto la sua collaborazione<br />
alla polizia in funzione di presidio<br />
del territorio: ragazzi e ragazze con<br />
casacchine fluorescenti e telefonini.<br />
Una proposta abortita sul nascere<br />
per evitare il rischio di scontri tra<br />
“rondisti” e “antirondisti”: un paradosso,<br />
già verificatosi in altre <strong>città</strong>,<br />
che ha visto le forze dell’ordine distolte<br />
dal pattugliamento ordinario<br />
e chiamate a garantire la sicurezza<br />
degli stessi aspiranti collaboratori<br />
degli uomini in divisa. A chiarire la<br />
situazione fiorentina ci ha pensato<br />
infine il Questore Francesco Tagliente:<br />
sua la proposta di un “modello<br />
Firenze” che vede coinvolti<br />
commercianti, tassisti, autisti degli<br />
autobus. Persone che per lavoro vi-<br />
vono la <strong>città</strong> chiamati a svolgere la<br />
funzione di avamposti per la sicurezza,<br />
in collaborazione con le forze<br />
dell’ordine. E infine i semplici cittadini.<br />
La <strong>città</strong> alle otto di sera tira<br />
giù la saracinesca, lasciando le sue<br />
vie e le sue piazze in balia del buio<br />
e del degrado. Tornare a far vivere<br />
la notte, riportando i fiorentini nelle<br />
strade di Firenze potrebbe essere la<br />
soluzione migliore.<br />
FOCUS<br />
La prefettura attende<br />
direttive dal Viminale<br />
“Per ora tutto<br />
in stand by”<br />
iente di nuovo sul fronte<br />
Nsicurezza. O almeno su<br />
quello relativo alle cosiddette<br />
ronde, le associazioni di cittadini<br />
incaricati di segnalare<br />
casi di disagio sociale o di potenziale<br />
pericolo. Nonostante<br />
la discussione intorno al tema<br />
sia animata già da tempo tutto<br />
è ancora in stand by: allo stato<br />
attuale nessuna forma di “sicurezza<br />
partecipata”, estranea<br />
all’operato delle forze dell’ordine,<br />
pare essere autorizzata.<br />
Una fase di stallo tecnico che<br />
tuttavia potrebbe terminare a<br />
breve. <strong>Il</strong> decreto che contiene il<br />
piano straordinario di controllo<br />
del territorio, approvato lo scorso<br />
20 febbraio dal Consiglio<br />
dei Ministri, deve essere ancora<br />
convertito in legge. Da allora<br />
il ministro dell’Interno avrà 60<br />
giorni per emanare un ulteriore<br />
decreto che determini gli ambiti<br />
operativi delle associazioni,<br />
i requisiti per la loro iscrizione<br />
in appositi albi e le modalità di<br />
tenuta di questi ultimi. In attesa<br />
di queste indicazioni pratiche la<br />
parola d’ordine sembra essere<br />
cautela: “E’ prematura al momento<br />
ogni iniziativa operativa<br />
sul territorio con l’impiego di<br />
sentinelle o il coinvolgimento di<br />
associazioni di categoria riguardo<br />
a una questione ancora all’attenzione<br />
del Governo”, ebbe<br />
a dire il Prefetto di Firenze Andrea<br />
De Martino, all’indomani<br />
dell’approvazione del “decreto<br />
sicurezza”. Proprio alle strutture<br />
prefettizie il Governo ha affidato<br />
il compito di conservare e gestire<br />
gli albi delle associazioni dei<br />
volontari della sicurezza. Ma<br />
fintantoché il Viminale non avrà<br />
chiarito anche i dettagli attuativi<br />
e emanato le direttive tecniche,<br />
confermano dagli uffici della<br />
Prefettura, nessun elenco potrà<br />
essere creato e nessun gruppo<br />
di volontari potrà candidarsi a<br />
svolgere la funzione di sorveglianza<br />
del territorio fiorentino<br />
in collaborazione con le forze<br />
dell’ordine.<br />
/L.S.