Benvenuti a “Novolandia”, città nella città - Il Reporter
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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere Q5<br />
CURIOSITÀ<br />
UN TOUR “SPETTRALE”<br />
In <strong>città</strong> circolano tante leggende<br />
sulla presenza di fantasmi: eccone<br />
una singolare rassegna PAGG.16-17<br />
LE “ZONE BUIE” DEL Q5<br />
La mappa dei luoghi in cui gli abitanti<br />
hanno paura ad avventurarsi PAG.3<br />
SPORT<br />
Lo sguardo attento de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
sulla quotidianità fiorentina<br />
PAG.22<br />
“MARTINO” SI RACCONTA<br />
<strong>Il</strong> danese Jorgensen è tornato<br />
dopo sei mesi di stop: ora parla<br />
di sé, tra passato e futuro PAG.38<br />
di Giovanni Carta<br />
PAG.39<br />
REPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso<br />
Una giornata al Poderaccio<br />
n questo periodo s’è fatto un gran par-<br />
<strong>Il</strong>are di “nomadi”, “rom”, “zingari”,<br />
“rumeni” spesso confondendoli, spesso<br />
etichettandoli. E allora <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha deciso<br />
di passare una giornata con gli abitanti<br />
del Poderaccio, per fotografare “da<br />
dentro” un mondo che di solito è lasciato<br />
all’immaginazione e ai luoghi comuni.<br />
Risultato: il villaggio non è un ammasso<br />
di rottami e sporcizia ma una fila di casette<br />
dignitose, molte ben tenute. Quelli<br />
che vengono chiamati “zingari” sono<br />
Periodico d’informazione locale. Anno III n.22 del 1 aprile 2009.<br />
N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />
PRIMO PIANO<br />
<strong>Benvenuti</strong> a <strong>“Novolandia”</strong>,<br />
<strong>città</strong> <strong>nella</strong> <strong>città</strong><br />
<strong>Il</strong> popolo dei senza lavoro<br />
e cifre della crisi sono agghiac-<br />
Lcianti, le storie di chi ha perso<br />
il lavoro lo sono ancora di più. Abdulaye,<br />
facchino in un albergo, dopo<br />
20 anni deve ricominciare daccapo,<br />
e con il settore turistico in crisi<br />
l’impresa non è semplice. Gianni,<br />
disegnatore progettista, lavorava all’Enseco:<br />
poi la dichiarazione di fallimento<br />
dell’azienda, e ora un limbo<br />
persone ospitali, piene di bambini, e<br />
soprattutto, lavorano in tanti e dunque si<br />
presume abbiano meno bisogno di corrispondere<br />
a quel luogo comune che li<br />
vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto<br />
roseo: ha le sue contraddizioni e certe<br />
usanze particolari, qui le donne si sposano<br />
bambine e il matrimonio risponde<br />
alle leggi del mercato più che a quelle<br />
del cuore. Capita che arrivino al Poderaccio<br />
ragazzine da altri campi d’Italia,<br />
e che vivano <strong>nella</strong> clandestinità (imposta<br />
di Puliti-Wiedenstritt<br />
angosciante. Ancora: Luca, addetto<br />
al supporto tecnico in una società che<br />
si occupa di telefonia, ha paura di essere<br />
costretto a “emigrare” al Nord.<br />
E poi Serena, ex commessa, e come<br />
loro tanti altri: la crisi picchia forte. E<br />
c’è chi allora si adatta a fare mestieri<br />
messi nel cassetto: vedi quello di badante,<br />
che non è più solo appannaggio<br />
delle straniere. PAGG.10-11<br />
dalla famiglia ospitante, di solito quella<br />
del futuro marito) finché non si trovano a<br />
partorire. L’Ufficio Immigrazione, quando<br />
le scopre, ne segnala la presenza, ma<br />
capita spesso- raccontano- che la macchina<br />
burocratica s’inceppi e che queste<br />
ragazze restino senza un tutor. Un altro<br />
capitolo invece è quello della comunità<br />
rumena che vive in <strong>città</strong>: sono 4.453 persone,<br />
la metà del totale degli immigrati<br />
comunitari. Ma l’integrazione c’è e non<br />
c’è.<br />
PAGG.8-9<br />
EDIZIONE DEL QUARTIERE 5 • 43.480 COPIE DISTRIBUITE DA<br />
Sondaggio<br />
PAG.5<br />
Vietata la vendita<br />
di alcolici da<br />
asporto in centro<br />
dopo le 22.<br />
Cosa ne pensi?<br />
PAG.15<br />
DEVI<br />
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APRILE 2009<br />
Primo maggio,<br />
festa tra intimi<br />
Andrea Muzzi*<br />
rimo maggio, festa<br />
Pdei lavoratori.<br />
Una volta era la festa<br />
di tutti, oggi, grazie alla<br />
disoccupazione, è diventata una festa per<br />
intimi. Una volta il Primo Maggio si festeggiava<br />
nelle piazze, oggi basta il salotto<br />
di casa. I tempi sono cambiati. Una volta<br />
il Primo maggio era la festa degli operai<br />
che votavano comunista. Oggi i comunisti<br />
sono in via di estinzione. Quelli del WWF<br />
hanno cambiato simbolo, al posto del panda<br />
<strong>nella</strong> bandiera hanno attaccato una fotografia<br />
di Bertinotti. Una volta un uomo<br />
tornava a casa stanco dal lavoro, oggi un<br />
uomo torna a casa stanco….e basta. La<br />
verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è<br />
è precario. Quindi è meglio non trovarlo.<br />
Mio fratello aveva un lavoro precario e<br />
viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha perso<br />
è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi<br />
ci si lamenta se i figli abitano fino a quarant’anni<br />
in casa con i genitori. La colpa<br />
non è mica dei figli! La colpa è dei genitori<br />
che non se ne vogliono andare! Largo ai<br />
giovani, pensate in che situazione vivono:<br />
a Firenze otto professori su dieci sono<br />
precari. I professori precari sono come dei<br />
maghi: appaiono e scompaiono. Non è un<br />
trucco, è il contratto a termine! I contratti a<br />
termine spesso sono brevissimi. Giorni fa<br />
un professore è entrato in classe, ha fatto<br />
l’appello e già gli era scaduto il contratto.<br />
<strong>Il</strong> sostituto, invece, ha aperto la porta ed è<br />
stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho<br />
letto di una scoperta sensazionale: dietro<br />
una lavagna, alcuni scienziati hanno ritrovato<br />
l’ultimo insegnante di ruolo, sembra<br />
che risalga all’era del paleozoico. Ora è<br />
esposto nell’aula di scienze con un cartello<br />
al collo “Specie di professore estinta!”.<br />
*Comico<br />
1001494
2 Aprile 2009 Rifredi • Novoli • Brozzi<br />
PERETOLA. Qualche ora in compagnia degli abitanti delle zone più vicine all’aeroporto Vespucci<br />
Cronaca di un giorno di ordinario rumore<br />
Un aereo in volo sopra i tetti<br />
La vita a Brozzi, Quaracchi e dintorni sembra essere scandita<br />
dagli atterraggi e dai decolli degli aerei, in media uno ogni 10/20<br />
minuti. Dal 2002 sono attive le rotte antirumore, e dallo scorso<br />
autunno un radar controlla che siano rispettate: ma – dice l’Arpat<br />
– la popolazione esposta aumenta<br />
Fannì Beconcini<br />
Piazza Primo Maggio, ore 12: un aereo solca il<br />
cielo di Brozzi levando un vortice di rumore e<br />
vento. Via di Cammori, Peretola, ore 12:30: il<br />
primo volo pomeridiano lascia nell’aria l’odore<br />
acre del cherosene. Via Pistoiese, ore 14: un aereo passa<br />
a qualche centinaio di metri dal viale ed è solo uno di una<br />
lunga serie di voli che, nel pomeriggio, si susseguono con<br />
una media di 4/5 passaggi all’ora. La vita nelle zone di<br />
Brozzi, Quaracchi e Peretola sembra essere scandita dagli<br />
atterraggi e dai decolli degli aerei del vicino aeroporto<br />
“Amerigo Vespucci”. Dal 2002 sono state attivate rotte<br />
antirumore per allontanare le traiettorie aeree dal centro<br />
abitato e, dall’autunno 2008, è in funzione un radar per<br />
controllare che queste rotte vengano effettivamente rispet-<br />
tate. Nonostante questo, recenti<br />
rilevamenti Arpat indicano<br />
che la popolazione esposta al<br />
rumore è aumentata rispetto<br />
al 2002, e che l’area in cui il<br />
rumore è più alto - sforando i<br />
limiti di legge - è proprio quella<br />
tra Peretola e Quaracchi. Non a caso, <strong>nella</strong> zona, dallo<br />
scorso mese di gennaio sono iniziati i sopralluoghi per un<br />
piano di risanamento acustico che interesserà gli alloggi<br />
di circa 200 famiglie. I dati Arpat fotografano una situazione<br />
sperimentata ogni giorno dagli abitanti di Brozzi,<br />
Quaracchi e Peretola, esposti ai disagi causati dai voli in<br />
arrivo o in partenza ogni 10/20 minuti. Disagi costituiti<br />
non solo dal rumore, ma anche da un inquinamento di<br />
tipo ambientale dovuto ai gas di scarico degli aerei e alle<br />
perdite di carburante. Sembra infatti essere questo uno dei<br />
motivi di maggiore preoccupazione per chi abita qui. “<strong>Il</strong><br />
rumore è molto fastidioso soprattutto in estate, quando gli<br />
aerei passano ogni cinque minuti - afferma la signora Ele-<br />
Uno dei motivi di maggiore<br />
preoccupazione per gli abitanti<br />
è poi rappresentato<br />
dall’inquinamento ambientale<br />
na, residente in via di Brozzi - ma purtroppo alla fi ne ci si<br />
abitua, mentre l’odore del cherosene e gli effetti tossici degli<br />
scarichi rimangono, con gravi danni alla nostra salute”.<br />
Elena si dichiara inoltre delusa perché, pur avendo ricevuto<br />
comunicazione dei sopralluoghi per gli interventi di<br />
risanamento acustico e fi ssato l’appuntamento, sta ancora<br />
aspettando l’arrivo dei tecnici. Una vicina aggiunge che<br />
personalmente non ha ricevuto nessuna comunicazione in<br />
merito ai sopralluoghi, e afferma che “comunque il pericolo<br />
rimane perché, al di là dell’inquinamento acustico,<br />
c’è il rischio di incidenti: gli aerei passano troppo bassi<br />
sull’abitato”. Secondo Mario, commerciante di Quaracchi,<br />
“è una questione di traiettorie, a seconda della direzione e<br />
del vento si percepisce più o meno il rumore, anche perché<br />
gli aerei non volano a meno di<br />
300 metri da terra. Noi che qui<br />
ci lavoriamo e basta ormai ci<br />
siamo abituati, il problema è<br />
per chi ci abita e la notte vorrebbero<br />
dormire”. I voli, infatti,<br />
continuano a pieno regime<br />
dalle sei della mattina fi no a mezzanotte – l’aeroporto<br />
chiude alle 23 ma sono permessi alcuni sforamenti di orario<br />
– come conferma la titolare di un circolo di Quaracchi:<br />
“A volte trema tutto e il cattivo odore è insopportabile, al<br />
rumore ci si abitua ma alla puzza no. Mettere i doppi vetri,<br />
come mi hanno detto che faranno in alcune abitazioni,<br />
serve fi no a un certo punto, perché nel momento in cui si<br />
aprono le fi nestre rumore e cattivi odori si ripresentano”.<br />
Si avvicina il tramonto, e gli aerei continuano a sfrecciare<br />
sopra il centro abitato, più o meno vicini agli isolati, più o<br />
meno rumorosi, più o meno maleodoranti. Di certo sempre<br />
meno amati dagli abitanti che si sentono defraudati di<br />
ore di sonno, salute e qualità della vita.<br />
L’INTERVENTO<br />
Obiettivo: effettuare i lavori entro l’anno<br />
Risanamento acustico<br />
per sessanta edifi ci<br />
iù di 16mila persone espo-<br />
Pste al rumore derivante dalle<br />
attività dell’aeroporto “Amerigo<br />
Vespucci” di Firenze: sono questi<br />
i dati raccolti dall’ultima indagine<br />
dell’Arpat, l’Agenzia regionale<br />
per la protezione ambientale della<br />
Toscana. Dati che fotografano una<br />
situazione le cui origini risalgono al<br />
potenziamento dello scalo e all’allungamento<br />
della pista avvenuti a<br />
partire dagli anni Ottanta. I rilevamenti<br />
dell’Arpat hanno registrato<br />
che, nonostante l’applicazione delle<br />
procedure antirumore, tra il 2002 e<br />
il 2007 si è verifi cato un incremento<br />
di circa il 15% della popolazione<br />
esposta al rumore. Ciò è dovuto sia<br />
all´aumento del numero di voli che<br />
alla presenza di nuovi insediamenti<br />
abitativi. A Firenze, l’area maggior-<br />
mente colpita<br />
risulta essere<br />
quella tra Peretola<br />
e Quaracchi,<br />
dove il rumore<br />
è più alto,<br />
tra i 60 e i 65<br />
decibel. E proprio in queste zone,<br />
da metà gennaio, è stato avviato<br />
un piano di risanamento acustico e<br />
sono stati effettuati sopralluoghi per<br />
identifi care le tipologie di intervento<br />
necessarie. In tutto sono stati individuati<br />
60 edifi ci da risanare, per un<br />
totale di circa 200 famiglie residenti<br />
in via di Cammori, via Pistoiese, via<br />
San Bonaventura, via Cocco, via<br />
Agio, via di Brozzi, via della Saggina.<br />
L’obiettivo di Adf – la società<br />
Più di 16mila<br />
le persone esposte<br />
secondo i dati<br />
dell’ultima indagine<br />
che gestisce l’aeroporto fi orentino<br />
– e del Comune è quello di portare<br />
a termine gli interventi entro la fi ne<br />
dell’anno, come dichiara Francesco<br />
Martelli di Adf: “<strong>Il</strong> piano si è concentrato<br />
sulle zone maggiormente<br />
disturbate dall’attività aerea – spiega<br />
- e i lavori inizieranno dopo che<br />
il piano verrà condiviso dalla Commissione<br />
antirumore e approvato<br />
dagli enti preposti”. Secondo Andrea<br />
Biagioni, rappresentante del<br />
gruppo L.U.D.A, progetto di riqualifi<br />
cazione territoriale, il problema<br />
concerne l’ubicazione dello scalo<br />
e la tipologia dell’offerta aeroportuale:<br />
“Occorrerebbe agire innanzitutto<br />
sul numero di voli – dice - il<br />
risanamento acustico serve ma non<br />
basta… anche la rotazione della<br />
pista, ipotesi emersa recentemente,<br />
comporterebbe<br />
solo il dirottamento<br />
del<br />
rumore da una<br />
zona all’altra e<br />
non risolverebbe<br />
il problema,<br />
che non è semplicemente acustico<br />
ma riguarda la vivibilità del territorio”.<br />
<strong>Il</strong> progetto rientra negli interventi<br />
predisposti per il miglioramento<br />
della qualità della vita <strong>nella</strong><br />
zona compatibilmente alle necessità<br />
logistiche del Vespucci, da anni<br />
al centro di un dibattito che vede<br />
contrapporsi la volontà di creare un<br />
aeroporto fi orentino competitivo ed<br />
effi ciente e le esigenze di vivibilità<br />
dei cittadini della piana. /F.B.
il giornale del tuo quartiere Primo Piano<br />
LA CITTA’ E I SUOI PERICOLI. Viaggio tra i luoghi che fanno più paura (soprattutto la sera)<br />
Sicurezza, le “zone buie” del quartiere<br />
A Novoli e dintorni non<br />
mancano le aree in cui gli<br />
abitanti hanno paura ad<br />
avventurarsi dopo il calar<br />
del sole, soprattutto nelle<br />
zone più periferiche.<br />
La prostituzione<br />
il problema principale<br />
Giulia Coli<br />
Anche il quartiere 5 ha le sue zone<br />
buie. Quelle in cui gli abitanti<br />
hanno timore ad avventurarsi la<br />
sera, dopo che il sole è calato e<br />
la scarsa illuminazione rischiara solo pochi<br />
metri sotto i lampioni. Se per i cittadini sono<br />
luoghi “da evitare”, diventano invece il nascondiglio<br />
perfetto per malintenzionati e per<br />
chi, in cerca di un po’ d’intimità, si apparta<br />
in effusioni non del tutto “innocenti”, anche<br />
a pagamento. Sono soprattutto le zone più<br />
periferiche del quartiere quelle da marcare<br />
con il bollino rosso: da viale Guidoni a via<br />
Forlanini, da via Carlo del Prete alla zona di<br />
Firenze Nova. Non manca all’appello la striscia<br />
di confi ne con l’Osmannoro, come Peretola<br />
e Brozzi. In queste zone i residenti si<br />
trovano a dover fare i conti con preservativi e<br />
altri residui che la mattina “decorano” marciapiedi<br />
e cespugli. E anche con loschi fi guri<br />
che la sera si aggirano in attesa del cliente a<br />
cui vendere la droga che, a volte, viene consumata<br />
proprio nello stesso posto. <strong>Il</strong> buio,<br />
è risaputo, è amico di chi la fa sospetta, e<br />
dove la scarsa illuminazione accompagna<br />
il degrado, nasce l’ambiente giusto per delinquenza<br />
e situazioni torbide. Questo stesso<br />
sodalizio non risparmia però nemmeno<br />
alcune delle zone più centrali del quartiere.<br />
Soprattutto dove si trovano stradine secondarie,<br />
spesso poco frequentate e in ombra,<br />
che si trasformano in perfetti rifugi. Oppure<br />
in corrispondenza di giardini e i parcheggi<br />
non custoditi. E così, la notte ragazze in abiti<br />
succinti passeggiano per viale Guidoni o via<br />
Forlanini – tanto per fare un esempio – per<br />
poi andare a consumare i rapporti nelle strade<br />
limitrofe meno traffi cate. Nel paesaggio<br />
del degrado rientrano anche altre situazioni,<br />
quali quelle in cui versano alcune stazioni,<br />
come quelle di Rifredi e dello Statuto che,<br />
una volta chiusi i cancelli, diventano giaciglio<br />
per rom e senzatetto. Riguardo ai rom,<br />
poi, è da registrare il malcontento che serpeggia<br />
fra gli abitanti delle strade attigue<br />
al campo dell’Olmatello. La situazione non<br />
può certo essere portata ad esempio di per-<br />
Copia in abbonamento postale<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
è un periodico di 7 edizioni<br />
che mensilmente<br />
viene distribuito da<br />
in 192.404 copie<br />
Via Forlanini<br />
fetta integrazione. A quest’ultimi, infatti, i<br />
residenti attribuiscono i “furtarelli” che si<br />
registrano <strong>nella</strong> zona. Qualcosa è stato fatto<br />
per cercare di risolvere queste situazioni di<br />
degrado e disagio, ma non ovunque i risultati<br />
sono stati quelli auspicati. Se dopo lo<br />
sgombero del complesso dell’ex Cnr in via<br />
Panciatichi – iniziato a fi ne maggio del 2008<br />
dopo un’occupazione di due anni da parte di<br />
oltre centocinquanta stranieri – la situazione<br />
è migliorata <strong>nella</strong> zona del Lippi, la stessa<br />
IL FOCUS<br />
rmai era diventato uno dei luoghi<br />
O“preferiti” da coloro che si appartavano<br />
con le prostitute. Qualche foglio ai<br />
vetri della macchina, tanto per creare una<br />
parvenza di privacy, o spesso nemmeno<br />
quello. Intanto, per nascondersi, poteva<br />
bastare qualche frasca. Un via-vai certo<br />
non gradito agli abitanti della zona, i<br />
quali, la mattina, trovavano per terra le<br />
prove di quello che era successo la sera:<br />
profi lattici, fazzoletti e quant’altro. Sono<br />
andati avanti per tanti anni protestando,<br />
in via Campani, una piccola strada racchiusa<br />
fra via Matteucci e via Barsanti, e<br />
Editore e Concessionaria Pubblicitaria:<br />
Web&Press Edizioni s.r.l.<br />
Direzione ed amministrazione:<br />
via Kassel 17- 50126 Firenze<br />
tel. 848.80.88.68<br />
Direttore Responsabile: Matteo Francini<br />
Service editoriale e grafi co:<br />
Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />
scrivimi@ilreporter.it<br />
sorte non è capitata ad altre parti pur interessate<br />
da azioni di riqualifi cazione, come via<br />
Torre degli Agli, via Versilia e via Forlanini.<br />
È soprattutto la piaga della prostituzione il<br />
nemico numero uno da sconfi ggere in queste<br />
aree. Situazioni che non sono sconosciute<br />
all’amministrazione. “Per rendere più sicure<br />
strade e giardini occorrono più cose – dice<br />
Stefania Collesei, presidente del Quartiere 5<br />
– in primo luogo una grande collaborazione<br />
fra le forze dell’ordine e un vero contrasto<br />
alla quale si accede da via Accademia del<br />
Cimento. Una situazione che stava diventando<br />
sempre più insostenibile. La striscia<br />
di terra fra il Nuovo Pignone, da un lato,<br />
e le case popolari di via Campani, dall’altro,<br />
era diventata non solo un cassonetto<br />
a cielo aperto o un luogo per scambiare<br />
“merce” non proprio in modo legale, ma<br />
anche il posto fi dato di “coppie” nate per<br />
una sola sera. Alla fi ne, però, dopo tante<br />
lettere e reclami, gli interventi per far sì<br />
che la zona potesse riacquistare il giusto<br />
decoro sono iniziati. Sono stati, infatti,<br />
intrapresi i lavori di riqualifi cazione del-<br />
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />
Periodico d’informazione locale<br />
Anno II n. 22 del 1 aprile 2009<br />
N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.<br />
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art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€<br />
Associato alla Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
3<br />
da parte di polizia e carabinieri. In secondo<br />
luogo una progettazione attenta del territorio,<br />
che non lasci spazi liberi senza funzioni,<br />
una illuminazione effi cace, un arredo urbano<br />
curato e vivibile. In terzo luogo una <strong>città</strong> che<br />
vive sia di giorno sia di notte con attività,<br />
iniziative, locali aperti e mezzi pubblici effi<br />
cienti che costituiscano una sorta di controllo<br />
sociale spontaneo. E infi ne – conclude<br />
Collesei - una rivoluzione culturale, un’educazione<br />
alla legalità in grande stile”.<br />
La strada era diventata uno dei posti preferiti per appartarsi con le “lucciole”<br />
La vittoria dei residenti: via Campani si riqualifi ca<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Rifredi, Novoli, Brozzi raggiunge<br />
43.480 famiglie nel quartiere 5 di Firenze.<br />
VOX POPULI<br />
Ora la gente chiede<br />
più illuminazione<br />
e, chi non abita nelle zone cosiddet-<br />
Ste “a rischio”, può evitare di avventurarsi<br />
nelle ore buie in strade non proprio<br />
rassicuranti, soprattutto se da solo,<br />
chi è residente non può invece sfuggire.<br />
“La sera ho paura a uscire di casa,<br />
anche solo per portare fuori il cane a<br />
fare una passeggiata – dice Chiara, che<br />
abita in via Carlo del Prete – . Spesso ci<br />
sono persone che si mettono a bere per<br />
strada, nei pressi dei bar, e rimangono<br />
anche tutta la notte con la bottiglia in<br />
mano. Negli ultimi tempi si vede passare<br />
qualche pattuglia della polizia in più,<br />
ma non basta. Già un piccolo miglioramento<br />
sarebbe avere una maggiore<br />
illuminazione delle strade”. “Finché è<br />
giorno e c’è luce non ci sono problemi,<br />
ma quando inizia la sera io non vado<br />
troppo in giro da sola – racconta Lucia,<br />
che vive in via Pistoiese – ho paura: ci<br />
sono spesso persone dall’aspetto non<br />
troppo rassicurante che girano. Non è<br />
giusto che non ci si senta al sicuro <strong>nella</strong><br />
propria <strong>città</strong>”.<br />
l’area. <strong>Il</strong> progetto vedrà la realizzazione di<br />
un parcheggio lungo la “famosa” striscia e<br />
di una strada di collegamento percorribile<br />
anche dalle macchine – ad oggi è presente<br />
solo un vialetto pedonale – con via Barsanti.<br />
Prima dell’estate i residenti avranno<br />
a disposizione cinquantacinque nuovi<br />
posti auto, un nuovo impianto d’illuminazione<br />
e, infi ne, nuovi elementi di arredo.<br />
Un piano non solo di semplice restyling<br />
dell’area, quanto, con la volontà di eliminare<br />
le attività “improprie” che vi veniva-<br />
no svolte, di interesse a restituire lo spazio<br />
alle necessità dei residenti. /G.C.<br />
Dati non raccolti presso l’interessato<br />
Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />
196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il<br />
consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />
quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />
documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />
vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />
196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />
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l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
4 Aprile 2009 Rifredi • Novoli • Brozzi<br />
IL QUARTIERE CHE NON T’ASPETTI. Sono una cinquantina statue e sculture disseminate qua e là<br />
Se le opere d’arte scendono in strada<br />
Come in un museo a cielo aperto, in piazze, vie e giardini di Novoli e<br />
dintorni si possono incontrare lavori di Botero, Cipriani, Pazzagli e altri<br />
Giulia Giachi<br />
Un museo a cielo aperto<br />
diffuso nel quartiere.<br />
Nelle strade, nelle piazze,<br />
nei giardini e all’interno<br />
di alcuni edifi ci: sono una<br />
cinquantina le opere d’arte del ‘900<br />
e dei primi anni di questo millennio<br />
visibili qua e là nel Q5. Non bisogna<br />
pagare un biglietto per ammirarle.<br />
Sull’aiuola davanti all’aeroporto<br />
di Peretola, a salutare fi orentini e i<br />
turisti che arrivano in <strong>città</strong>, c’è Paloma.<br />
“L’Uccellino”, così si chiama<br />
la grande statua in bronzo, è stato<br />
realizzato nel 1990 da Fernando Botero,<br />
artista colombiano conosciuto<br />
in tutto il mondo per le sue opere<br />
“grandi forme”. La statua sembra<br />
uscita dalla fantasia di un bambino,<br />
con il suo aspetto essenziale e paffuto<br />
che gli ha fatto guadagnare il<br />
soprannome di “uccellino obeso”.<br />
Più enigmatici sono i quattro parallelepipedi<br />
aggregati in una composizione<br />
a zig-zag che svettano lungo<br />
viale Guidoni. “Forze propulsive”,<br />
questo il nome della scultura di<br />
Antonio Di Tommaso. Sistemata in<br />
un’aiuola<br />
del viale<br />
in occasione<br />
dei<br />
mondiali<br />
del ’90,<br />
sta, appunto,<br />
a suggerire l’idea di equilibrio<br />
instabile e dinamismo. Anche<br />
in questo caso l’ironia dei fi orentini<br />
ha dato prova della propria inventiva,<br />
e ha coniato l’appellativo, non<br />
proprio lusinghiero, di “monumento<br />
alla ruggine”. Titolo derivante<br />
dal materiale con cui è stata realizzata:<br />
acciaio corten, che con gli<br />
anni acquista la caratteristica patina<br />
“Forze propulsive” in viale Guidoni<br />
color ruggine. È diventata invece la<br />
mascotte di piazza Tanucci la scimmietta<br />
in bronzo che, seduta in cima<br />
alla fontana, osserva i passanti. La<br />
“Fontana della Scimmia”, realizzata<br />
verso la metà degli anni ’50 da<br />
Giulio<br />
Cipriani,<br />
è una delle<br />
diverse<br />
sculture<br />
in bronzo<br />
del quartiere<br />
che rappresentano animali.<br />
All’interno del Giardino dell’Orticoltura,<br />
infatti, si trovano anche<br />
una piccola zebra di Cesare Fiumi,<br />
due cerbiatti di Angiolo Vannetti e<br />
un cavallino di un’artista non identifi<br />
cato, che sono irresistibili attrazioni<br />
per i più piccoli. Nel giardino<br />
della Regione Toscana, invece, in<br />
via di Novoli, c’è Pegaso, il cavallo<br />
Recente è il progetto<br />
“Free Wall”: due murales<br />
in via Petrocchi, realizzati<br />
da Torrick Ablack in arte Toxic<br />
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alato che sembra prendere il volo:<br />
una sagoma semplifi cata bidimensionale<br />
del mitologico animale. La<br />
scultura in acciaio è di Enzo Pazzagli,<br />
presente in <strong>città</strong> anche col suo<br />
Parco d’Arte, il più grande spazio<br />
dedicato all’arte contemporanea di<br />
Firenze. Ma se sono tante le sculture,<br />
non mancano nemmeno i murales.<br />
Testimonianza di un grande<br />
artista fi orentino, uno dei principali<br />
esponenti dell’astrattismo nel panorama<br />
italiano, è il “Dipinto murale”<br />
di Vinicio Berti. L’opera, che<br />
decora l’atrio del cinema Manzoni<br />
di via Mariti, unisce l’evocazione<br />
di oggetti reali, rappresentazioni<br />
in grandezza naturale e scrittura.<br />
Molto più recente è invece il progetto<br />
“Free Wall”: due murales in<br />
via Petrocchi, realizzati da Torrick<br />
Ablack, in arte Toxic, esponente di<br />
punta dei writers.<br />
L’INIZIATIVA. Tutti i mercoledì all’Asd Firenze di Brozzi<br />
Donne, un corso per difendersi<br />
volte vorrei essere disoccu-<br />
“A pato, ma credo che questi<br />
corsi siano importanti e per farli ci<br />
vuole una grande motivazione”. A<br />
parlare è Fabio Bonciani, istruttore,<br />
iscritto all’albo nazionale di Difesa<br />
Donna, una scuola che da anni insegna<br />
alle donne a e come difendersi.<br />
Ha un’esperienza alle spalle di quasi<br />
20 anni, e tutti i mercoledì sera è all’associazione<br />
sportiva Asd Firenze<br />
2008 di Brozzi, dove tutti i mercoledì<br />
insegna alle ragazze (di tutte le età) a<br />
difendersi. Voce pacata e fi gura imponente,<br />
Fabio ci spiega minuziosamente<br />
il suo lavoro. “Noi utilizziamo<br />
delle tecniche importate dagli Stati<br />
Uniti che concentrano la maggior<br />
parte dello sforzo sulla parte psicologica<br />
– spiega - la nostra priorità è<br />
quella di insegnare la prevenzione,<br />
utilizzando un codice, di derivazione<br />
militare. Insegniamo alle nostre ragazze<br />
a fare uno screening, un’analisi<br />
delle situazioni e dei luoghi in cui si<br />
trovano a passare. E’ fondamentale.<br />
Noi riteniamo che forza fi sica e tecniche<br />
particolari non siano indispensabili<br />
– continua - ciò che conta di<br />
più è riuscire a sostenere psicologi-<br />
camente la situazione.<br />
Solo<br />
con un’analisi<br />
lucida e realista<br />
della situazione<br />
possono<br />
essere pronte a<br />
reagire a un’eventuale aggressione”.<br />
I fatti di cronaca degli ultimi mesi<br />
hanno portato una maggiore attenzione<br />
e un interesse crescente da parte<br />
delle donne. Fabio racconta che le<br />
donne che seguono il suo corso non<br />
hanno subito molestie pesanti, ma<br />
quel che le accomuna è la paura che,<br />
almeno una volta, tutte hanno provato.<br />
“Non le facciamo lavorare in<br />
gruppo e gli istruttori non sono complici<br />
loro. Secondo noi non ha senso<br />
provare tecniche o mosse particolari,<br />
in palestra, con un abbigliamento<br />
sportivo. Si devono abituare a reggere<br />
psicologicamente. A valutare<br />
sempre la scelta migliore a seconda<br />
della situazione – assicura Bonciani<br />
- Infatti le reazioni in una situazione<br />
di pericolo aggressione sono due: o<br />
combattono o si lasciano sopraffare,<br />
come se la mente si staccasse dal corpo,<br />
solo che, poi, in quel corpo ci devono<br />
ritornare. E’ per questo che noi<br />
L’istruttore:<br />
Solo con un’analisi lucida<br />
della situazione si può essere<br />
pronti a reagire a un’aggressione<br />
Vetri Maurizio<br />
facciamo delle simulazioni e i nostri<br />
collaboratori entrano anche a volto<br />
coperto e con protezioni da hockey.<br />
Vogliamo che nel momento in cui<br />
capiscono che l’aggressione non è<br />
più evitabile, tirino fuori tutta la rabbia<br />
e colpiscano”. E quando chiediamo<br />
come sono le “sue”, Fabio non<br />
ha dubbi: “Sono brave, bravissime.<br />
Picchiano davvero!”. /F.M.<br />
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il giornale del tuo quartiere<br />
NUOVE REALTA’. Tra via di Novoli e viale Guidoni sta nascendo un quartiere residenziale e commerciale<br />
<strong>“Novolandia”</strong>, una <strong>città</strong> al posto delle offi cine<br />
Nelle strade attorno al polo universitario, l’ex area Fiat,<br />
sorgono banche, parcheggi, hotel, case e sempre più negozi.<br />
Ci sono già anche i primi nati, e i lavori continuano...<br />
Giulia Coli<br />
C’è chi<br />
già l’ha soprannominata<br />
<strong>“Novolandia”</strong>: un dedalo<br />
di nuove strade con negozi,<br />
banche, parcheggi, hotel, un<br />
parco, sedi direzionali e insediamenti residenziali.<br />
E’ quanto sta sorgendo nell’area un<br />
tempo occupata dalle offi cine Fiat. Un grande<br />
spicchio di terra – nel complesso 318mila<br />
metri quadrati – che si apre fra due grandi arterie<br />
di comunicazione, via di Novoli e viale<br />
Guidoni. Qui sta nascendo un vero e proprio<br />
quartiere residenziale e commerciale, nuovo<br />
luogo di incontro e di vita del quartiere. Se<br />
all’inizio era solo il grande complesso universitario<br />
a catalizzare attenzione <strong>nella</strong> zona,<br />
ora lo sono anche le tante attività commerciali<br />
che stanno nascendo al suo interno. In<br />
piazza Giovanni Spadolini, che si apre fra il<br />
polo universitario e il nuovo parco di San Donato,<br />
si trovano bar e caffè che sono frequentati<br />
soprattutto dagli studenti universitari. E<br />
accanto al primo punto vendita, testimonial<br />
di una nota catena sportiva, ora alzano le<br />
saracinesche tanti nuovi negozi che vanno<br />
a vivacizzare l’area. E le attività aperte sono<br />
molteplici: si spazia dal parrucchiere alla<br />
farmacia, dal rivenditore di scooter e moto<br />
ai punti vendita di abbigliamento. Non mancano<br />
nemmeno i servizi, come le poste, gli<br />
istituti di credito e gli studi medici. Quello<br />
che sta nascendo è un quartiere nel quartiere,<br />
che si sta pian piano animando e popolando.<br />
Sono sempre più numerose, infatti, le case<br />
abitate nelle nuove strutture residenziali e già<br />
arrivano i primi nati. Gli abitanti della zona<br />
hanno anche a disposizione il nuovo polmone<br />
verde della <strong>città</strong>, il parco di San Donato.<br />
E anche gli studenti ne possono approfi ttare.<br />
Ora che le giornate cominciano ad allungare,<br />
poi, non mancano i gruppetti di universitari<br />
che si prendono un momento di pausa fra<br />
una lezione e l’altra seduti fra il verde della<br />
è chi le adotta, chi fa di tutto per scansarle e<br />
C’ chi – purtroppo – ci cade. Buche, rattoppi e<br />
avvallamenti non solo costellano numerose strade del<br />
quartiere, ma anche i marciapiedi. Un “campo minato”<br />
che porta i guidatori ad acrobatiche “gincane” e<br />
i pedoni a una particolare attenzione per non finire<br />
a terra. Ogni tanto spuntano cartelli che segnalano il<br />
pericolo: “Attenzione, marciapiede dissestato”. Fanno<br />
bella mostra di sé per un po’ e poi come sono arrivati<br />
se ne vanno, senza che però niente sia stato riparato.<br />
Curioso è il fatto di via XX Settembre dove per<br />
lungo tempo, nel primo tratto di strada (quello fra via<br />
Bolognese e via Vittorio Emanuele), nel marciapiede<br />
che costeggia le case, un cartello di pericolo indicava<br />
<strong>Il</strong> nuovo “quartiere” si popola di negozi<br />
collinetta artifi ciale. Ma le gru continuano e<br />
muoversi e le ruspe a lavorare. <strong>“Novolandia”</strong>,<br />
infatti, non è ancora fi nita. In fase di realizzazione,<br />
<strong>nella</strong> zona posta a sud-est dell’area, fra<br />
via di Novoli e via Forlanini, c’è ancora un<br />
grande complesso costituito da servizi com-<br />
la precaria situazione del marciapiede per poi spostarsi<br />
– senza che nessun lavoro fosse stato effettuato<br />
– nel marciapiede di fronte, quello che costeggia il<br />
Mugnone. Ma i marciapiedi del quartiere che hanno<br />
bisogno di un restyling sono numerosi. Via Pistoiese,<br />
ad esempio, è una delle strade dove questi appaiono<br />
in una situazione rovinosa: dossi, tombini non in<br />
piano, buche mal rattoppate e buche che aspettano<br />
di essere chiuse creano un vero e proprio percorso a<br />
ostacoli. Anche se meno praticati, i percorsi per i pedoni<br />
di via Barsanti sono pure a “rischio caduta”: qui<br />
sono più frequenti, infatti, i tratti sconnessi di quelli<br />
in cui è possibile procedere con sicurezza. Camminare<br />
poi lungo via Corridoni, così come in viale Gori<br />
5<br />
merciali, una palestra e dal discusso multiplex.<br />
Per questo, però, il destino è sospeso a<br />
un fi lo, fra l’iter della giustizia e una proposta<br />
di legge regionale che, eliminando i vincoli<br />
per le aperture dei multisala, ne faciliterebbe<br />
l’inaugurazione.<br />
IL CASO. Tante le vie del Q5 in cui, a causa delle condizioni dell’asfalto, anche camminare diventa pericoloso<br />
Non solo strade: anche i marciapiedi fi niscono in buca<br />
o via Fabroni, è a proprio rischio e pericolo. Dallo<br />
Statuto a Careggi, da Novoli a Peretola, tanti sono i<br />
marciapiedi che sembrano dei groviera. Ci sono, poi,<br />
strade dove i vari patchwork sono dovuti a lavori, alle<br />
tubature dell’acqua o del gas, come in via Baracca.<br />
Molte infatti sono le strade nell’elenco di quelle che<br />
richiedono opere di manutenzione: ai primi posti ci<br />
sono via Forlanini e via Carlo del Prete. Per ora un<br />
nuovo marciapiede lo avrà via Clementi, dato che nel<br />
mese di aprile sarà interessata da lavori di manutenzione,<br />
mentre per via Pistoiese è previsto il risanamento<br />
dei tratti ammalorati della carreggiata. Quanti<br />
marciapiedi nuovi? Questo dipenderà dai soldi, che<br />
– si sa - non sono mai abbastanza.<br />
/G.C.<br />
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6 Aprile 2009 Rifredi • Novoli • Brozzi<br />
IL CASO. Sospiro di sollievo per i residenti<br />
Ex Gover, dopo i sigilli<br />
è l’ora della bonifi ca<br />
cittadini cominciano a tirare i<br />
I primi sospiri di sollievo, anche<br />
se ancora cantar vittoria è un po’<br />
prematuro. Dopo anni di battaglie<br />
a suon di lettere all’amministrazione,<br />
una petizione popolare e<br />
un esposto alla Procura della Repubblica,<br />
dal 17 marzo il sito industriale<br />
ex-Gover, con i suoi tetti<br />
di amianto, è stato messo sotto<br />
sequestro. Anni in cui gli abitanti<br />
delle Piagge e quelli di via del<br />
Pesciolino - che con insistenza<br />
segnalavano il problema nel loro<br />
blog - denunciavano in tutti i modi<br />
la spiacevole situazione senza,<br />
peraltro, ricevere convincenti risposte.<br />
Una battaglia che ha visto<br />
varie fasi: l’esposto alla procura<br />
della Repubblica nel 2007, le denunce<br />
sui giornali e sulle televisioni<br />
locali e infine, storia recente,<br />
le telecamere di “Annozero”, il<br />
programma condotto da Santoro.<br />
E sono stati proprio i media nazionali<br />
a riaccendere il caso. I<br />
sigilli al sito industriale ex-Gover<br />
di via Pistoiese sono stati apposti<br />
dal Noe (Nucleo operativo ecologico)<br />
del comando dei carabinieri<br />
di Firenze, che hanno nuovamente<br />
sollecitato la proprietà a effettuare<br />
la bonifica della copertura<br />
in amianto dell’edificio ormai in<br />
disuso. I militari del Noe hanno,<br />
infatti, denunciato la proprietà<br />
proprio per il pericolo di dispersione<br />
in luogo pubblico delle fibre<br />
di amianto e per il deposito<br />
incontrollato di rifiuti. È da otto<br />
anni che l’’edificio, ormai in disuso,<br />
era diventato ricovero per chi<br />
non ha un tetto. L’amministrazione<br />
comunale aveva già chiesto nel<br />
2007, sulla base di un rapporto<br />
Arpat, alla proprietà il risanamento<br />
dell’ex fabbrica di tomaie, pelli<br />
e plastiche. La società proprietaria<br />
dell’area aveva risposto che<br />
avrebbe provveduto ai lavori, ma<br />
questi non sono mai iniziati. Se,<br />
però, la nuova intimazione non<br />
avrà esito, seguirà un’ordinanza<br />
contingibile e urgente. Sotto sequestro<br />
sono finiti 15mila metri<br />
quadrati di terreno che attendono<br />
di essere bonificati e i capannoni<br />
dell’ex sito industriale. Tutta<br />
l’area è, fra l’altro, inclusa in una<br />
serie di interventi nell’ambito del<br />
Pru (Programmi di recupero urbano)<br />
che ha già portato alla realizzazione<br />
di oltre 170 alloggi, un<br />
asilo nido, un centro commerciale<br />
di quartiere, parcheggi e verde<br />
pubblico. E i lavori di riqualificazione<br />
non sono terminati. Da poco<br />
sono partiti quelli per la realizzazione<br />
di una pista pedo-ciclabile<br />
lungo la Goricina: una pista lunga<br />
1.350 metri che da via Molise<br />
porta fino a via della Scala e che<br />
avrà una nuova illuminazione.<br />
Altro intervento deciso dall’amministrazione<br />
comunale riguarda<br />
la rimozione dei rifiuti pericolosi<br />
abbandonati lungo lo stesso canale<br />
della Goricina. /G.C.<br />
brevi<br />
LA DELIBERA<br />
NUOVO PARCHEGGIO A PERETOLA<br />
Un nuovo parcheggio per favorire l’interscambio tra<br />
i veicoli privati e i mezzi del trasporto pubblico, in<br />
primis il tram: è quanto sarà realizzato <strong>nella</strong> zona di<br />
Peretola, dopo l’approvazione, da parte della giunta<br />
comunale, della delibera che dà il via libera al progetto<br />
di fattibilità dell’opera e alla richiesta di fi nanziamento<br />
alla Regione Toscana. Duplice l’obiettivo del progetto:<br />
da un lato incentivare l’uso del trasporto pubblico per<br />
gli spostamenti verso il centro da parte, principalmente,<br />
dei pendolari che ogni giorno arrivano a Firenze<br />
dalla direttrice nord ovest (autostrada Firenze-Mare,<br />
viadotto all’Indiano, viale XI Agosto), dall’altro servire<br />
da nodo di interscambio con la linea 2 della tramvia<br />
e, a seguito della prevista realizzazione di nuove fermate<br />
della linea Rifredi-Osmannoro-Campi Bisenzio,<br />
con il servizio ferroviario metropolitano. <strong>Il</strong> costo previsto<br />
per il progetto è di 2 milioni e mezzo di euro, di<br />
cui il 60% verrà chiesto alla Regione nell’ambito dei<br />
fi nanziamenti per lo sviluppo e il completamento di<br />
interventi previsti nei Piani urbani della mobilità in attuazione<br />
del Piano regionale della mobilità e della logistica,<br />
pari a un milione e mezzo di euro. <strong>Il</strong> resto, se il<br />
fi nanziamento regionale sarà assegnato, verrà coperto<br />
da risorse comunali. <strong>Il</strong> piano regionale prevede anche<br />
una precisa tempistica: il Comune dovrà dare inizio<br />
ai lavori entro 18 mesi dall’assegnazione dei fondi e<br />
concluderli entro 24 mesi dal loro avvio.<br />
BROZZI<br />
UNA LAPIDE PER I 200 ANNI<br />
Una lapide per celebrare i 200 anni della fondazione<br />
del Comune di Brozzi: è quella che è stata scoperta lo<br />
scorso 21 marzo in piazza 1° maggio. “In questo edifi<br />
cio ebbe sede l’antico Comune di Brozzi”, recita la<br />
scritta sulla lapide. Come ricordato dall’assessore Eugenio<br />
Giani nel corso della cerimonia, “Brozzi è stato<br />
Comune a sé fi no al 31 dicembre 1928, prima di essere<br />
annesso a Firenze. A Brozzi si devono le prime rivendicazioni<br />
sindacali dell’area fi orentina con le lotte delle<br />
trecciaiole, la nascita della prima società di mutuo<br />
Spi-Cgil Lega Quartiere 5 Firenze...... Diario sindacale<br />
Futuro si, indietro no - Grandissima è stata la partecipazione<br />
alla manifestazione organizzata dalla Cgil a Roma sabato 4 aprile.<br />
Questa è stata la risposta alle scelte deboli, sbagliate, insufficienti e in<br />
grave ritardo fatte da questo governo e soprattutto per ribadire la totale<br />
contrarietà all’accordo separato del 22 gennaio scorso.<br />
E’ stato un evento straordinario iniziato il 27 settembre scorso in 150<br />
piazze d’Italia e proseguito con varie manifestazioni compresa quella<br />
dello Spi del 5 marzo scorso sempre a Roma dove erano presenti sotto<br />
un diluvio oltre 20mila pensionati.<br />
Non vogliamo tornare indietro, come vorrebbero condannarci a<br />
fare politiche taccagne e sbagliate del governo che non riescono ad<br />
affrontare una crisi di crescenti drammatiche proporzioni, né siamo<br />
disposti a pagare, a partire dalla riduzione della contrattazione e<br />
della tutela delle retribuzioni, una crisi determinata da scelte che non<br />
abbiamo condiviso.<br />
<strong>Il</strong> governo, purtroppo in un silenzio imbarazzante di troppe forze sociali,<br />
utilizza la crisi per dividere i sindacati, ridurre libertà importanti come<br />
con gli interventi sullo sciopero, ridurre retribuzioni, pensioni e diritti.<br />
Noi chiediamo di ridiscutere l’accordo separato sulle regole ma<br />
chiediamo contemporaneamente investimenti massicci a sostegno del<br />
sapere, della ricerca e dell’innovazione; un sostegno straordinario agli<br />
ammortizzatori sociali; la valorizzazione di pensioni e retribuzioni.<br />
Sulla consultazione, <strong>nella</strong> nostra Lega hanno votato circa 1.000 persone<br />
tra pensionati e lavoratori, il risultato ha sottolineato che il 99% è<br />
stato contrario all’accordo separato firmato dalle altre organizzazioni<br />
sindacali.<br />
Vacanze anziani – Anche per il 2009 i residenti che hanno<br />
compiuto 60 anni potranno partecipare alle vacanze anziani organizzate<br />
dal nostro quartiere. La durata è di 15 giorni comprensivi di viaggio e<br />
pensione completa.<br />
Per iscriversi occorre fissare un appuntamento telefonando presso gli<br />
uffici del quartiere 5 da mercoledì 15 aprile a giovedì 30 aprile dalle<br />
9.00 alle 13.00 tutti i giorni lavorativi escluso il sabato ed il martedì ed il<br />
giovedì dalle 15.00 alle 16.00. Tutte le persone che intendono usufruire<br />
di un contributo dal quartiere, dovranno presentarsi all’appuntamento<br />
provvisti di attestazione Isee. I numeri a cui telefonare sono :<br />
055.2767032 – 055.2767070 – 055.2767022<br />
Nel 2008 le persone che hanno partecipato alle vacanze anziani del<br />
nostro quartiere sono state 416, di queste 334 hanno pagato per<br />
intero la quota di partecipazione mentre 82 hanno avuto in base alla<br />
dichiarazione Isee un contributo dal quartiere. Sono state individuate 7<br />
fasce di reddito su cui viene calcolata la quota.<br />
Per poter usufruire del contributo bisogna presentarsi con il modello<br />
Isee che viene rilasciato dai Caaf.<br />
Per informazioni sul modello Isee telefonare presso le nostre sedi<br />
al 055.4220440 – 055.417903 – 055.300027. Per prenotare un<br />
appuntamento per la compilazione del modello Isee, telefonare al<br />
numero verde 800730800<br />
Crediamo, che per molti, queste vacanze anziani siano un<br />
ottimo momento di socializzazione e di aggregazione. Non<br />
solo, anche il prezzo contenuto può favorire la partecipazione<br />
anche a quelle persone che per motivi economici non<br />
potrebbero permettersi una vacanza.<br />
PER ULTERIORI INFORMAZIONI ENTRA NELLE NOSTRE SEDI E TROVERAI LA RISPOSTA CHE CERCHI<br />
Programma culturale:<br />
Sabato 18 aprile - ore 8.30 Camminata sui monti della Calvana<br />
Sabato 9 maggio - ore 10.00 Visita alla chiesa della Badia e alla Casa di Dante<br />
Sabato 16 maggio - Visita a Genova in pullman<br />
Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi o telefonare presso le nostre sedi<br />
LEGA QUARTIERE 5 - FIRENZE<br />
Via Cesalpino, 3/B - 50134<br />
Tel. 055.4220440 - 055.417903<br />
Fax 055.4360151<br />
E-mail : spiq5@firenze.tosc.cgil.it<br />
soccorso <strong>nella</strong> piazza di Peretola. Una storia ricca di<br />
tradizioni e cultura che merita un anno di celebrazioni<br />
e che vede oggi il primo atto”. Diverse, infatti, le<br />
iniziative in programma per festeggiare il “compleanno”<br />
del fu Comune di Brozzi: l’intitolazione di una<br />
strada (da via della Nave di Petriolo a via della Nave<br />
di Brozzi) a Elisa Baciocchi (la sorella di Napoleone<br />
Bonaparte), una mostra fotografi ca e altri eventi che<br />
si concluderanno con una grande cena e un concerto<br />
di musica classica. Lo scoprimento della lapide è stato<br />
preceduto dalla presentazione della pubblicazione<br />
“L’antica giurisdizione della comunità di Brozzi” a<br />
cura di Marco Conti.<br />
VIA VEZZANI<br />
INAUGURATO UN NIDO D’INFANZIA<br />
Sono stati l’assessore alla pubblica istruzione Daniela<br />
Lastri e il presidente della quinta commissione Dario<br />
Nardella a inaugurare, in via Vezzani, il nido d’infanzia<br />
“<strong>Il</strong> nido sul melo”. Dal prossimo 15 settembre la nuova<br />
struttura potrà ospitare i bambini e le bambine dai 12<br />
ai 36 mesi. <strong>Il</strong> nido sarà aperto da settembre a luglio, dal<br />
lunedì al venerdì, con orario 7.30-16, e sorge in una<br />
struttura completamente rinnovata e appositamente<br />
progettata per accogliere i piccoli grazie all’iniziativa<br />
di due onlus fi orentine: la Coop. Soc. S. Agostino e la<br />
Coop. Soc. Istituto San Giuseppe, da anni impegnate<br />
nei servizi educativi e scolastici della <strong>città</strong>.<br />
VIA VESPUCCI<br />
L’AREA VERDE SI AMPLIA<br />
Nuovi giochi e sostituzione di quelli vecchi per le<br />
aree verdi del quartiere: la giunta comunale ha dato<br />
via libera ai lavori. In concreto, si tratta, per lo più, di<br />
sostituzioni di tappeti smorza-cadute, panchine in ferro<br />
e in legno. Gli interventi sono previsti <strong>nella</strong> scuola<br />
Colombo con ampliamento della pavimentazione in<br />
legno e la messa in sicurezza di una parte del giardino<br />
e nell’area verde di via Vespucci a Peretola, con un<br />
progetto di riqualifi cazione e ampliamento dell’area<br />
esistente. I lavori, in parte già iniziati, saranno completati<br />
in estate.
Assessorato alla formazione<br />
Direzione lavoro e formazione
8 Aprile 2009<br />
l’inchiesta<br />
REPORTAGE. Nei due lotti del villaggio dell’Argingrosso vivono 440 persone<br />
Viaggio <strong>nella</strong> terra degli “zingari”<br />
Le casette di legno hanno poco a che vedere con le roulotte sgangherate<br />
del nostro immaginario, i bimbi scorrazzano negli spiazzi e molti degli adulti lavorano.<br />
Certo, le contraddizioni ci sono. Ma tanti luoghi comuni si sbriciolano in poche ore<br />
Giulia Righi<br />
Dici campo nomadi e ti viene in mente<br />
una cartolina sporca, fatta di capanne<br />
sudicie e roulotte sgangherate. Sbagliato,<br />
il luogo comune è da riedificare<br />
daccapo. Almeno qui, a Firenze. Ore quindici di<br />
un giorno a caso. Al Poderaccio non c’è un campanello<br />
da suonare. Ci si arriva trotterellando su<br />
una salita che si arrampica sulla collina, volti una<br />
curva e cambi mondo. Entri in un altro, governato<br />
da leggi uguali e diverse da quelle del “fuori”.<br />
<strong>Il</strong> villaggio del Poderaccio (nota bene: villaggio,<br />
non campo), lotto due, comincia con un bar. Con<br />
un furgoncino attrezzato, modello lampredottaio,<br />
che vende dolciumi, salatini, specialità etniche.<br />
E alcool. Molto, troppo, alcool, a detta di chi il<br />
villaggio lo conosce bene. Passato il bar, si arriva<br />
tra le case. Casupole, se si vuol essere fiscali.<br />
Bungalow. Tutto insomma, tranne le roulotte che<br />
uno s’immagina. In fila, a schiera, di legno. Chi<br />
ci abita, 440 persone in tutto divise nei due lotti,<br />
per queste case paga un affitto di dieci euro al<br />
mese. Ma questa è un’altra storia. <strong>Il</strong> Poderaccio è<br />
fatto di gente. Tanta gente: del Kosovo e della Macedonia<br />
soprattutto. E la prima cosa che si nota,<br />
entrandoci, è una pioggia di bambini. Nanerottoli<br />
dagli occhi grandi, che scorrazzano da una parte<br />
all’altra, in bici o sui pattini. Giocano, come tutti i<br />
bambini del mondo, si rincorrono, si nascondono.<br />
La base dei loro giochi è una macchina abban-<br />
donata con le ruote a terra. Si rintanano dentro,<br />
fanno cucù dai finestrini e non importa se la tappezzeria<br />
è una distesa di vetri. “State attenti che<br />
vi fate male alle manine” li ammonisce Giuseppina<br />
Baffè, responsabile dell’Ufficio Immigrazione<br />
del Quartiere 4. Giuseppina, detta Giusy, tra i<br />
corridoi del Poderaccio è un’istituzione. Una via<br />
di mezzo tra un’interfaccia con la pubblica amministrazione<br />
e una psicologa. Non si fanno cinque<br />
passi senza che qualcuno la fermi. “Giusy trovi<br />
un lavoro per me?”. “Giusy ma come faccio per<br />
rinnovare permesso soggiorno?”. E soprattutto,<br />
la frase più ripetuta è “Giusy, c’è problema con<br />
bagno”. I bagni sembrano essere la croce degli<br />
abitanti del Poderaccio. <strong>Il</strong> problema, spiega lei, è<br />
che gli scarichi sono comunicanti, e se qualcuno<br />
non li tratta come dovrebbe (pare che dentro ci<br />
finiscano pannoloni e scarpe) ne fanno le spese<br />
tutti. “Tutta la mattina, ho passato tutta la mattina<br />
a pulire. No possibile Giusy”. A parlare è una<br />
donna, una madre di famiglia. “Entrate, venite a<br />
vedere”. Entriamo. Ci si levano le scarpe, per non<br />
sporcare il tappeto. Capito bene. <strong>Il</strong> luogo comune<br />
dello “zingaro sporco” in questo caso si sbriciola<br />
alla svelta. E’ tutto in ordine, le pareti piastrellate<br />
luccicano, non c’è una cosa fuori posto. Accanto a<br />
questa mamma kosovara, c’è il capofamiglia e un<br />
ragazzo adolescente. “Vieni guarda mia camera”.<br />
E’ minuscola, un divanetto e una scrivania. Ma<br />
anche un televisore, un computer e uno stereo. “E’<br />
piccola, ma non ti manca niente”. <strong>Il</strong> ragazzo quasi<br />
si risente. “Guarda che io lavoro”. Ci si siede in-<br />
torno a un tavolo e si beve un caffè. In questa casa<br />
lavorano tutti, ma la crisi fa paura anche qui, e la<br />
mamma cerca rassicurazioni da Giusy, ha paura<br />
di essere licenziata. Un copione simile si ripete<br />
<strong>nella</strong> casetta davanti, ordinata e pulita alla stessa<br />
maniera. Anche qui gli adulti lavorano e i bimbi<br />
vanno a scuola. I lavoratori al Poderaccio sono<br />
tanti. Certo, camminando in giro per il villaggio<br />
scopri che Tizio aspetta un processo, Caio è in<br />
carcere per spaccio. L’occhio cade anche su un<br />
paio di Mercedes fiammanti, e viene da chiedersi<br />
da dove arrivi cotanta ricchezza. “Appartengono<br />
a famiglie di lavoratori”, taglia corto Giuseppina<br />
Baffè. Posta questa contraddizione, resta un<br />
dato: visti da qui, quelli che chiamiamo zingari<br />
non fanno paura. Anche se, fuori le cose stanno in<br />
un’altra maniera e i residenti della zona si lamentano.<br />
Piuttosto sono certe loro dinamiche interne<br />
a spaventare un po’. Come la prassi delle spose<br />
bambine, il mercimonio di giovanissime vendute<br />
alla famiglia del futuro sposo. Spesso arrivano<br />
da altri campi, ancora rigorosamente minorenni.<br />
E al Poderaccio, racconta Giuseppina Baffè, trascorrono<br />
lunghi mesi nell’ombra, <strong>nella</strong> casa dei<br />
suoceri, quasi recluse. “Solo quando partoriscono<br />
in ospedale diventano ‘visibili’, anche se noi<br />
le segnaliamo subito”. Eppure tecnicamente si<br />
tratta di minori non accompagnate, “e proprio<br />
per questo - conclude la responsabile dell’Ufficio<br />
immigrazione- occorrerebbe maggior attenzione,<br />
andrebbe attivato subito l’iter previsto dalla legge<br />
per tutelarle”.<br />
1021292<br />
L’INDAGINE<br />
irenze è terza fra le grandi <strong>città</strong><br />
Fitaliane quanto a “percezione di<br />
sicurezza” da parte dei suoi abitanti.<br />
A raccontarlo è una ricerca sulla percezione<br />
dell’insicurezza fra i cittadini,<br />
realizzata a gennaio e presentata<br />
da poco da Anci-Cittalia a Novara.<br />
Secondo questo dossier il 62 per cento<br />
dei fiorentini considera la sua <strong>città</strong><br />
“molto o abbastanza sicura”. La percentuale<br />
per questo parametro è più<br />
alta solo a Venezia (81 per cento) e a<br />
Cagliari (77 per cento), mentre sotto<br />
di noi s’incontra Genova (55 per<br />
cento), Milano (52 per cento), Torino<br />
e Bologna (51 per cento), Roma (45<br />
per cento), Bari (38 per cento), Palermo<br />
(30 per cento). A chiudere la<br />
lista ci pensa Napoli, dove a sentirsi<br />
sicuro è il 9 per cento dei residenti.<br />
Ad alimentare il senso di insicurezza<br />
per gli abitanti di Firenze concorrono:<br />
la mancanza o la precarietà del<br />
lavoro, la scarsa efficacia della giustizia,<br />
l’aumento delle diseguaglianze<br />
e la crisi economica. Ancora, per i<br />
fiorentini, i fattori che fanno ritenere<br />
un luogo insicuro sono soprattutto lo<br />
spaccio di droga, il pericolo di furti<br />
e scippi e l’alta concentrazione di<br />
immigrati. Curiosa la classifica dei<br />
posti e delle situazioni che invece<br />
fanno sentire tranquilli: Firenze al<br />
Uno scorcio del lotto 2<br />
<strong>Il</strong> 62% degli abitanti si sente tranquillo<br />
Firenze? Terza in sicurezza<br />
primo posto mette “quando si va a<br />
fare la spesa” (7,2), seguito dai “centri<br />
commerciali (6,9) e da “quando<br />
si cammina per le vie del centro”<br />
(6,6). Quanto alla geografia della<br />
sicurezza, il 52 per cento dei fiorentini<br />
considera la propria <strong>città</strong> sicura<br />
“<strong>nella</strong> maggior parte dei luoghi”. <strong>Il</strong><br />
66 per cento ritiene il proprio quartiere<br />
“molto o abbastanza sicuro”,<br />
mentre il 34 per cento “poco sicuro”.<br />
Ma come sono cambiate le cose nel<br />
tempo? <strong>Il</strong> 54 per cento degli abitanti<br />
di Firenze pensa che il suo quartiere<br />
sia sicuro allo stesso modo, mentre<br />
guardando al futuro, il 48 per cento<br />
pensa che il problema sicurezza diventerà<br />
più acuto.<br />
/G.R.
l’inchiesta<br />
9<br />
POPOLI. Dei 7.641 stranieri Ue residenti a Firenze, 4.453 provengono dalla Romania<br />
La comunità rumena è la più numerosa<br />
L’INTERVISTA<br />
Parla Fabio Bracci, Ufficio Immigrazione<br />
“Stigmatizzazione ingiustificata”<br />
all’Ufficio Immigrazione, noto<br />
Dcrocevia di stranieri, Fabio<br />
Bracci esprime il suo punto di vista<br />
sulla presenza della comunità rumena<br />
a Firenze.<br />
Di rumeni si parla tanto, ma in<br />
pochi hanno le idee chiare. Perché<br />
accade?<br />
<strong>Il</strong> problema è che da qualche anno<br />
oramai si è venuto a creare, a Firenze<br />
come nel resto d’Italia, un clima di<br />
diffidenza e paura che rende difficile<br />
l’inserimento degli stranieri. Senza<br />
alcun dubbio i media hanno contribuito<br />
in manie-<br />
ra decisiva a<br />
costruire questa<br />
immagine<br />
distorta, che<br />
non ha nulla<br />
a che vedere<br />
con la realtà.<br />
Non è corretto<br />
infatti pensare<br />
che una comunità possa essere più o<br />
meno pericolosa di un’altra.<br />
Si tratta di un vero e proprio clima<br />
di pressione sociale?<br />
Molti rumeni da anni abitano <strong>nella</strong><br />
nostra <strong>città</strong>, lavorano regolarmente<br />
e, nonostante ciò, continuano a subire<br />
una forte discriminazione sociale.<br />
Loro lo percepiscono e ne devono<br />
subire l’offesa. Credo che questa<br />
“stigmatizzazione” sia del tutto ingiustificata,<br />
soprattutto perché spesso<br />
influisce in maniera negativa sulle<br />
persone oneste e sulla loro qualità di<br />
vita. Non bisogna mai generalizzare<br />
o attribuire la colpa di un crimine ad<br />
un’intera comunità: sarebbe un atteggiamento<br />
superficiale e sbagliato,<br />
dettato non di rado dall’ignoranza in<br />
materia.<br />
Chi sono allora i rumeni?<br />
I rumeni sono cittadini europei ed<br />
in quanto tali posseggono uno status<br />
civile che<br />
dovrebbe tutelarli<br />
da ogni<br />
tentativo di<br />
emarginazione<br />
sociale. A mio<br />
parere dunque,<br />
la loro<br />
unica sfortuna<br />
è stata quella<br />
di essere costretti ad emigrare in un<br />
momento storico e sociale delicato,<br />
disagevole. A tal proposito, il report<br />
sull’immigrazione da noi pubblicato<br />
qualche tempo fa, rappresenta per<br />
Firenze un importante strumento di<br />
conoscenza, utile per aiutare i citta-<br />
I rumeni sono cittadini<br />
europei ed in quanto tali<br />
posseggono uno status<br />
civile che dovrebbe<br />
tutelarli da ogni tentativo di<br />
emarginazione sociale<br />
dini a creare una comunità più coesa<br />
e solidale.<br />
/S.K.<br />
La maggior parte di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli<br />
anni novanta, e le statistiche riportano dati di immigrazione in crescita,<br />
con una distribuzione sul territorio fiorentino piuttosto uniforme<br />
Simele Kruklidis<br />
Ogni giorno la parola “rumeno” viaggia<br />
di bocca in bocca per tutta Firenze, portando<br />
con sé decine di significati, quasi<br />
sempre negativi: “zingaro”, “rom”, “ladro”,<br />
“furfante”, “stupratore”, queste sono le principali<br />
connotazioni del termine. Ma, al di là della confusione<br />
linguistica e della facilità con cui si radica lo<br />
stereotipo, sarebbe utile, una volta per tutte, capire<br />
davvero chi sono i rumeni, cosa fanno e soprattutto<br />
se sono pericolosi così come li descrive la cronaca<br />
locale. Per imparare qualcosa in più, bisogna partire<br />
da un presupposto fondamentale: dal 2007 la Romania<br />
fa parte dell’ Unione Europea e questo significa<br />
che i rumeni possono muoversi liberamente nel nostro<br />
Paese. Passiamo adesso ai numeri: i residenti<br />
rumeni a Firenze rappresentano,<br />
da soli, oltre il 50% della popolazione<br />
comunitaria immigrata.<br />
Si considera quindi che dei<br />
7.641 stranieri dell’Ue, 4.453<br />
siano rumeni. La maggior parte<br />
di loro è arrivata in età giovane,<br />
intorno alla fine degli anni novanta e le statistiche riportano<br />
dati di immigrazione in crescita costante. Si<br />
tratta di centinaia di persone, regolari, che abitano<br />
accanto a noi e che passano per lo più inosservate,<br />
almeno finché qualche spiacevole fatto di cronaca,<br />
che sia un furto o uno stupro, non le mette tutte sotto<br />
accusa. Immaginare cosa fanno i rumeni per gua-<br />
In molti hanno il diploma,<br />
il 10 per cento la laurea,<br />
ma si adattano<br />
a qualsiasi mestiere<br />
dagnarsi il pane quotidiano non è poi così difficile.<br />
Nonostante in molti abbiano in mano un diploma<br />
ed alcuni anche una laurea (circa il 10,1 per cento),<br />
i più intraprendono quei lavori che noi abbiamo da<br />
tempo “abbandonato”: di buon grado si reinventano<br />
muratori, imbianchini, operai, badanti, segretari,<br />
camerieri e si adattano bene a qualunque mestiere.<br />
La loro distribuzione sul territorio, secondo gli studi<br />
condotti dal Comune, appare piuttosto uniforme,<br />
anche se sembra interessare soprattutto i quartieri<br />
1 e 5 ed in particolar modo l’area di Careggi. Una<br />
presenza consistente è visibile anche nelle zone di<br />
viale dei Mille, piazza Oberdan, via Faentina, Cure,<br />
San Salvi, Bellariva, e nel quartiere 4 verso l’Isolotto<br />
Sud, Legnaia e Ponticelli. Meno coinvolto invece<br />
il quartiere 3. Ad ogni modo, tralasciando<br />
per un momento i dati,<br />
quel che emerge è il ritratto di<br />
una comunità vasta, volenterosa,<br />
abbastanza bene inserita, ma che<br />
fatica a farsi accettare. I fiorentini<br />
infatti la temono <strong>nella</strong> maniera<br />
più assoluta ed i casi di delinquenza riportati dalla<br />
cronaca locale di certo non favoriscono il clima di<br />
indulgenza. Inutile negarlo, sotto gli occhi di tutti si<br />
profila l’enorme difficoltà di convivenza tra culture<br />
diverse. Ed il trucco per non farsi prendere dall’intolleranza<br />
resta sempre lo stesso: non confondere la<br />
delinquenza di uno, con l’innocenza di altri.
10 Aprile 2009<br />
dossier<br />
CRISI/1. I sindacati calcolano che ci siano 40mila toscani a rischio licenziamento<br />
Quelli che... il lavoro non lo hanno più<br />
Francesca Puliti<br />
Licenziati, non confermati, cassaintegrati<br />
o in mobilità. Se il futuro<br />
nel mondo del lavoro non è mai<br />
stato così grigio e nebuloso, il presente<br />
non è certo roseo. Lo spettro della crisi<br />
è diventato una realtà anche a Firenze, travolgendo<br />
i lavoratori. A partire dagli atipici,<br />
la bufera si è abbattuta anche su coloro che<br />
pensavano di avere un posto sicuro, a tempo<br />
indeterminato. Se alla fine dell’anno scorso le<br />
aziende toscane in serie difficoltà erano circa<br />
660, all’inizio del 2009 la cifra era già salita<br />
a 791. Paragonando invece il primo bimestre<br />
del 2009 con quello dell’anno scorso si scopre<br />
che le ore di cassa integrazione sono lievitate<br />
da 315 mila circa a oltre 440 mila. E le<br />
previsioni per i prossimi mesi non fanno ben<br />
sperare. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme<br />
all’unisono: secondo le stime dei sindacati<br />
sarebbero 40 mila i toscani a rischio licenziamento<br />
per i quali non si prospetta la possibilità<br />
di accedere alla cassa integrazione. A risentire<br />
maggiormente del crollo economico-finanziario<br />
sono stati finora i settori del tessile, dell’abbigliamento<br />
e delle calzature, già da tempo<br />
insidiati dalla concorrenza straniera. Solo<br />
<strong>nella</strong> provincia fiorentina sono 4.500 i cassaintegrati<br />
provenienti dal mondo della pelletteria<br />
e della moda. Non va meglio al comparto<br />
meccanico. Difficile sostenere che la crisi se<br />
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la inventano i giornali quando le aziende sotto<br />
casa iniziano a chiudere i battenti. Succede a<br />
Novoli, dove la Pam manda a casa tutti e 20 i<br />
dipendenti, o a Scandicci, dove la Enseco dichiara<br />
fallimento e lascia a piedi 36 persone. <strong>Il</strong><br />
calo del turismo, poi, ha già cominciato a mietere<br />
vittime nel settore dell’accoglienza, come<br />
dimostra il licenziamento di 45 dipendenti di<br />
Excelsior e Grand Hotel. E nel frattempo la<br />
fila davanti agli sportelli dei centri per l’impiego<br />
si allunga. Non più soltanto giovani che<br />
si affacciano al mondo del lavoro o donne desiderose<br />
di reinserirsi dopo la maternità, ma<br />
persone di tutte le età, dal ragazzo al padre di<br />
famiglia. Sempre più spesso si tratta di persone<br />
altamente qualificate, con un’esperienza<br />
consistente alle spalle. E progetti futuri che<br />
scricchiolano sotto il peso di un presente fatto<br />
di incertezze, promesse e risposte date a mezza<br />
bocca. “Bisogna fare di tutto per evitare il<br />
licenziamento – afferma Mauro Fuso, segretario<br />
della Cgil Firenze – fare in modo di tenere<br />
i dipendenti legati all’azienda, attraverso<br />
la cassa integrazione ordinaria e straordinaria,<br />
così che possano più facilmente reinserirsi una<br />
volta passato il momento peggiore della crisi.<br />
Ma non solo, è necessario sostenere il reddito,<br />
anche attraverso sgravi fiscali”. <strong>Il</strong> dialogo con<br />
le istituzioni locali, da questo punto di vista, è<br />
già stato avviato.<br />
ABDULAYE, FACCHINO<br />
“Dopo quasi 20 anni<br />
ricomincio daccapo”<br />
uasi 20 anni di lavoro nello stesso alber-<br />
Qgo, poi un giorno ti ritrovi a ricominciare<br />
tutto daccapo. Questa la storia di Abdulaye, in<br />
Italia dal 1981, impiegato all’Hotel Ambasciatori<br />
come facchino dall’88. “I problemi sono<br />
cominciati quando, per tagliare sui costi, è<br />
stato deciso di terziarizzare tutto il personale<br />
dandolo in gestione a una cooperativa – racconta<br />
– Un passaggio che non mi sono sentito<br />
di accettare, perché non mi offriva le stesse<br />
garanzie del mio vecchio contratto. Così ho<br />
perso il posto”. Considerato il calo del turismo,<br />
la ricerca di un altro impiego nel settore<br />
si presenta tutt’altro che facile. Dallo scorso<br />
dicembre Abdulaye tira avanti con l’assegno di<br />
disoccupazione, ma rimane ottimista. “La crisi<br />
c’è, ma fortunatamente ci avviamo verso l’alta<br />
stagione. Non credo che il contratto a tempo<br />
indeterminato sia un sogno irraggiungibile”.<br />
LUCA, TECNICO<br />
“La paura è di dovermi<br />
trasferire al nord”<br />
agli trasversali al personale, all’interno del-<br />
Tla CommProve, società che da anni opera<br />
<strong>nella</strong> telefonia mobile producendo sistemi<br />
hardware e software. Diciassette le vittime del<br />
ridimensionamento aziendale, spiegano dalla<br />
Cgil, a seguito del calo delle vendite. Tutte<br />
professionalità medio-alte, lavoratori cresciuti<br />
all’interno dell’azienda, per cui si preannuncia<br />
adesso la cassa integrazione straordinaria:<br />
“Con la speranza di riprenderci il nostro posto<br />
di lavoro, una volta superato il periodo più<br />
buio della crisi – auspica Luca, 9 anni di esperienza<br />
maturati in CommProve, praticamente<br />
da quando è stata fondata – Questa è l’unica<br />
società di questo tipo in Toscana. La sola alternativa<br />
che avremmo sarebbe spostarci, lasciare<br />
tutto e cercare un altro impiego nel Nord-Italia.<br />
Scelta non facile per chi, come me, ha qui<br />
gli affetti e una casa appena comprata”.<br />
GIANNI, PROGETTISTA<br />
“Siamo tutti ancora<br />
sospesi in un limbo”<br />
he l’azienda stava per essere messa in<br />
Cliquidazione i dipendenti dell’Enseco,<br />
società di ingegneria meccanica e di servizi<br />
tecnici per le industrie metal-meccaniche,<br />
l’hanno saputo a gennaio, nonostante la decisione<br />
fosse stata presa un mese prima. Fino<br />
all’ultimo hanno sperato che potesse essere<br />
acquisita. Poi la dichiarazione di fallimento<br />
e i libri in tribunale. “Siamo in un limbo, non<br />
ancora licenziati, né messi in mobilità, perciò<br />
non possiamo neanche accedere all’assegno di<br />
disoccupazione – racconta Gianni, 31 anni di<br />
cui 11 anni passati all’Enseco nel settore della<br />
progettazione – Siamo tutti giovani e altamente<br />
specializzati, ma ci vengono offerti soltanto<br />
contratti a progetto o ci viene chiesto di aprire<br />
una partita Iva”. Un passo indietro difficile da<br />
accettare per chi ha il matrimonio alle porte,<br />
tra un mesetto, e un mutuo già sulle spalle.<br />
SERENA, COMMESSA<br />
“29 anni: la mia età<br />
è già un ostacolo”<br />
entinove anni e una collezione di contrat-<br />
Vti a tempo determinato. L’ultimo è scaduto<br />
alla fine di febbraio, per Serena. <strong>Il</strong> nome è<br />
di fantasia, ma la storia è vera e purtroppo rispecchia<br />
quella di molte altre ragazze come lei.<br />
Dopo un anno come commessa in una profumeria<br />
di una grande catena, il trattamento<br />
di fine rapporto. Senza appelli. “Ho sperato<br />
fino all’ultimo di essere riconfermata – racconta<br />
– invece niente da fare. Anche un’altra<br />
collega ha il contratto in scadenza e con tutta<br />
probabilità non sarà richiamata”. E adesso che<br />
si fa? “Si ricomincia facendo il giro delle agenzie<br />
interinali. La richiesta però non è molta e<br />
oltretutto la mia età comincia già ad essere un<br />
ostacolo: non rientrando più <strong>nella</strong> fascia interessata<br />
dall’apprendistato risulto meno appetibile<br />
per i datori di lavoro, nonostante abbia<br />
una discreta esperienza in questo campo”.<br />
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dossier 11<br />
CRISI/2. Non sono più solo le straniere ad accettare questo tipo di lavoro<br />
E le italiane tornano a fare le badanti<br />
Dalle agenzie interinali spiegano che oramai “tutti accettano tutto”<br />
e si adattano a mestieri diversi. Qualche extracomunitario rimpatria,<br />
e con una laurea in tasca ci si accontenta di un lavoro al call center<br />
Serena Wiedenstritt<br />
Iportali di annunci sono un buon indicatore. Da<br />
tempo non si trovavano fra le richieste di lavoro<br />
le parole “signora italiana” e “badante” o<br />
“colf” <strong>nella</strong> stessa frase. Complice la crisi, invece,<br />
oggi, basta una scorsa ai siti più frequentati per<br />
scoprire fra tante offerte di ragazze e donne ucraine,<br />
rumene e georgiane, un’abbondanza di annunci che<br />
suonano come questi due: “Signora 60enne italiana<br />
diplomata referenziata cerca lavoro come badante a<br />
persona sola con vitto alloggio stipendio massima<br />
serietà”, oppure “Signora italiana referenziata, auto<br />
munita, abile in cucina e piccoli lavori di sartoria<br />
cerca a Firenze lavoro come<br />
baby sitter, badante, colf”. Seguono<br />
indirizzi di posta elettronica<br />
e numeri di telefono.<br />
Non sono quindi signore italiane<br />
alla ricerca di un lavoro<br />
qualsiasi, ma che tendono a precisare la necessità di<br />
uno stipendio (qualcuno tenterà di assumere badanti<br />
promettendo solo vitto ed alloggio?) e le competenze,<br />
come il saper fare lavori di sartoria che in tempo<br />
di crisi non qualificano più. La stessa percezione di<br />
una crisi che non guarda in faccia nessuno viene fuori<br />
dalle risposte di chi è impiegato nei centri che si<br />
occupano di lavoro interinale, che a loro volta sono<br />
lavoratori che a causa del sempre minor numero di<br />
aziende che cercano personale rischiano a breve di<br />
perdere il loro impiego. Raccontano da un’agenzia<br />
che si trova a due passi da piazza della Libertà:“Data<br />
la tremenda crisi che stiamo vivendo, quasi tutti (laureati<br />
e non) si adattano a far tutto, <strong>nella</strong> speranza che<br />
in futuro la situazione possa migliorare e si possa<br />
valutare qualche lavoro più consono ai propri studi”.<br />
Continuano dall’agenzia: “Qualche extracomunitario<br />
ritorna a casa perché non ce la fa più a vivere nel<br />
nostro paese e si vedono sempre più donne italiane<br />
e disperate che si adattano davvero a tutto”. Non si<br />
adatta proprio a tutto, ma sicuramente è disposta a<br />
scendere a compromessi con la sua storia, la sua formazione<br />
e soprattutto le sue aspirazioni V.P., trentatrè<br />
anni compiuti da poco e un pensiero fisso: come<br />
arrivare alla fine del mese. Per<br />
anni ha combinato studi e lavoretti:<br />
“Lavoro da quando ho<br />
finito il liceo, come commessa<br />
per i saldi estivi, piuttosto che<br />
come hostess per convegni”.<br />
Si è laureata in Scienze Politiche e ha fatto anche un<br />
semestre in Erasmus, voleva rimanere nell’ambiente<br />
accademico, però i fatti l’hanno costretta a cambiare<br />
idea. Ha fatto qualche stage non remunerato e ha<br />
avuto contratti dai tre ai sei mesi, tutti per sostituzioni.<br />
Oggi quando porta i curriculum alle agenzie interinali<br />
non perde tempo a spiegare la sue competenze<br />
e chiede “un lavoro qualsiasi, va benissimo un call<br />
center e non importano i turni”. Se fra due mesi non<br />
avrà trovato niente, però, anche lei si adatterà “a fare<br />
da dama di compagnia a qualche nonnetta. No, non<br />
voglio dire badante”.<br />
I giovani laureati si trascinano<br />
tra uno stage non pagato<br />
e contratti di tre mesi<br />
È primavera,<br />
Firenze.<br />
Matteo Renzi Sindaco<br />
www.renzi2009.it - www.matteorenzi.it
12 Aprile 2009<br />
attualità<br />
SICUREZZA. <strong>Il</strong> questore Tagliente punta sulla collaborazione di commercianti, tassisti e autisti<br />
Ronde? No. Qui c’è il “modello Firenze”<br />
In <strong>città</strong> varie sperimentazioni per pattugliare il territorio “pacificamente”:<br />
dalle sentinelle cioniane agli angeli neri, fino agli steward fuori dai locali.<br />
Tutte iniziative portate avanti senza l’uso di armi e affidate al senso civico dei cittadini<br />
Lorenzo Salusest<br />
C’è chi<br />
li chiama assistenti<br />
civici, chi<br />
volontari della sicu-<br />
rezza, chi sentinel-<br />
le, chi presidi di cittadinanza attiva.<br />
E c’è chi le chiama, per comodità<br />
o convinzione, ronde. Quale che<br />
sia la forma espressiva preferita il<br />
contenuto resta lo stesso: uomini e<br />
donne animati da senso civico e armati<br />
esclusivamente di telefonino e<br />
blocco notes, impegnati a pattugliare<br />
il territorio cittadino e segnalare<br />
alle forze dell’ordine possibili situazioni<br />
di pericolo. Un fenomeno<br />
già presente in alcune <strong>città</strong> d’Italia<br />
che il ministro dell’Interno Roberto<br />
Maroni ha cercato di regolamentare<br />
nel recente “decreto sicurezza”: sì<br />
alle ronde, purché agiscano sotto il<br />
coordinamento dei Comuni e sotto<br />
la responsabilità del Prefetto. Una<br />
decisione che ha spaccato l’opinione<br />
pubblica e la classe politica,<br />
a Firenze come altrove: c’è chi le<br />
invoca e chi le condanna. Posizione,<br />
quest’ultima, assunta da sempre da<br />
Palazzo Vecchio. E dire che Firenze<br />
le sue “ronde” le ha avute, e le ha<br />
tuttora. Tutte o quasi ideate dall’assessore<br />
alla sicurezza sociale Graziano<br />
Cioni. Dapprima le sentinelle:<br />
un esercito di 600 pensionati senza<br />
divisa chiamati a segnalare alla polizia<br />
municipale situazioni di degrado.<br />
Dopo di loro è stata la volta,<br />
l’estate scorsa, degli “Angeli neri”<br />
(a piedi o sull’autobus), mediatori<br />
culturali, secondo la dizione ufficiale,<br />
chiamati (non a titolo gratuito) a<br />
dissuadere il fenomeno dell’abusivismo<br />
commerciale con le sole armi<br />
della parola e del dialogo. E come<br />
non citare gli steward davanti ai locali<br />
notturni, incaricati di preservare<br />
dagli schiamazzi la tranquillità dei<br />
residenti. Iniziative a cui solo per<br />
semplicità pare possibile assegnare<br />
l’etichetta di ronde. Diversamente<br />
da quanto proposto dal movimento<br />
giovanile di Alleanza nazionale,<br />
che ha offerto la sua collaborazione<br />
alla polizia in funzione di presidio<br />
del territorio: ragazzi e ragazze con<br />
casacchine fluorescenti e telefonini.<br />
Una proposta abortita sul nascere<br />
per evitare il rischio di scontri tra<br />
“rondisti” e “antirondisti”: un paradosso,<br />
già verificatosi in altre <strong>città</strong>,<br />
che ha visto le forze dell’ordine distolte<br />
dal pattugliamento ordinario<br />
e chiamate a garantire la sicurezza<br />
degli stessi aspiranti collaboratori<br />
degli uomini in divisa. A chiarire la<br />
situazione fiorentina ci ha pensato<br />
infine il Questore Francesco Tagliente:<br />
sua la proposta di un “modello<br />
Firenze” che vede coinvolti<br />
commercianti, tassisti, autisti degli<br />
autobus. Persone che per lavoro vi-<br />
vono la <strong>città</strong> chiamati a svolgere la<br />
funzione di avamposti per la sicurezza,<br />
in collaborazione con le forze<br />
dell’ordine. E infine i semplici cittadini.<br />
La <strong>città</strong> alle otto di sera tira<br />
giù la saracinesca, lasciando le sue<br />
vie e le sue piazze in balia del buio<br />
e del degrado. Tornare a far vivere<br />
la notte, riportando i fiorentini nelle<br />
strade di Firenze potrebbe essere la<br />
soluzione migliore.<br />
FOCUS<br />
La prefettura attende<br />
direttive dal Viminale<br />
“Per ora tutto<br />
in stand by”<br />
iente di nuovo sul fronte<br />
Nsicurezza. O almeno su<br />
quello relativo alle cosiddette<br />
ronde, le associazioni di cittadini<br />
incaricati di segnalare<br />
casi di disagio sociale o di potenziale<br />
pericolo. Nonostante<br />
la discussione intorno al tema<br />
sia animata già da tempo tutto<br />
è ancora in stand by: allo stato<br />
attuale nessuna forma di “sicurezza<br />
partecipata”, estranea<br />
all’operato delle forze dell’ordine,<br />
pare essere autorizzata.<br />
Una fase di stallo tecnico che<br />
tuttavia potrebbe terminare a<br />
breve. <strong>Il</strong> decreto che contiene il<br />
piano straordinario di controllo<br />
del territorio, approvato lo scorso<br />
20 febbraio dal Consiglio<br />
dei Ministri, deve essere ancora<br />
convertito in legge. Da allora<br />
il ministro dell’Interno avrà 60<br />
giorni per emanare un ulteriore<br />
decreto che determini gli ambiti<br />
operativi delle associazioni,<br />
i requisiti per la loro iscrizione<br />
in appositi albi e le modalità di<br />
tenuta di questi ultimi. In attesa<br />
di queste indicazioni pratiche la<br />
parola d’ordine sembra essere<br />
cautela: “E’ prematura al momento<br />
ogni iniziativa operativa<br />
sul territorio con l’impiego di<br />
sentinelle o il coinvolgimento di<br />
associazioni di categoria riguardo<br />
a una questione ancora all’attenzione<br />
del Governo”, ebbe<br />
a dire il Prefetto di Firenze Andrea<br />
De Martino, all’indomani<br />
dell’approvazione del “decreto<br />
sicurezza”. Proprio alle strutture<br />
prefettizie il Governo ha affidato<br />
il compito di conservare e gestire<br />
gli albi delle associazioni dei<br />
volontari della sicurezza. Ma<br />
fintantoché il Viminale non avrà<br />
chiarito anche i dettagli attuativi<br />
e emanato le direttive tecniche,<br />
confermano dagli uffici della<br />
Prefettura, nessun elenco potrà<br />
essere creato e nessun gruppo<br />
di volontari potrà candidarsi a<br />
svolgere la funzione di sorveglianza<br />
del territorio fiorentino<br />
in collaborazione con le forze<br />
dell’ordine.<br />
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Molto presto la Misericordia di Firenze<br />
offrirà un servizio specialistico<br />
medico-legale. Tale attività,<br />
spesso fraintesa o male interpretata<br />
a causa di banali luoghi comuni o accattivanti<br />
serie televisive, presenta un<br />
ventaglio applicativo assai ampio. Nella<br />
vita quotidiana, infatti, possono frequentemente<br />
presentarsi, purtroppo,<br />
condizioni patologiche legate in qualche<br />
modo all’ambito giudiziario, assicurativo<br />
privato o sociale, tali da necessitare<br />
una interpretazione medica<br />
applicata al diritto. In tali circostanze<br />
diventa fondamentale il parere specialistico<br />
del medico legale.<br />
Parlando in termini più semplici, la medicina<br />
legale è una branca dell’arte<br />
medica rivolta a tutti, dai minori ai pensionati,<br />
dai lavoratori dipendenti agli<br />
autonomi, dagli occupati ai disoccupati,<br />
dai disabili in prima persona e ai loro<br />
familiari. Le applicazioni di tale disciplina<br />
sono molteplici. <strong>Il</strong> medico legale, il<br />
quale prima di tutto è un medico, con<br />
un suo bagaglio culturale di base di<br />
medicina e chirurgia, si occupa di problematiche<br />
eterogenee, in ambito di<br />
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lavorativo mirato; si occupa<br />
di problematiche assicurative, tossicologiche,<br />
giudiziarie in ambito civilistico<br />
e penalistico. Questo nuovo servizio<br />
specialistico offerto, dunque, che<br />
spesso può essere affiancato da altri<br />
specialisti in diverse discipline mediche<br />
e chirurgiche, è finalizzato a facilitare e<br />
risolvere problematiche complesse,<br />
ma frequentemente anche banali, che<br />
la quotidianità può presentare ad ogni<br />
cittadino, qualunque sia la sua età, la<br />
sua occupazione, la sua scolarità ed il<br />
suo contesto socio-familiare.<br />
In prima persona, affiancato dalla Dott.<br />
ssa Federica Formichetti, anch’essa<br />
specialista in Medicina Legale, mi occuperò<br />
della gestione ambulatoriale<br />
del suddetto servizio. La mia formazione<br />
specialistica in materia si è svolta<br />
presso l’Università di Firenze ove,<br />
peraltro, ho conseguito anche la laurea<br />
in Medicina e Chirurgia. Dopo la<br />
laurea, durante la scuola di specializzazione,<br />
ho svolto numerose sostituzioni<br />
in ambito di medicina generale e<br />
Dr. Cristina Lucin Sabato Dalle 09.00 alle 12.30<br />
Endocrinologia – Dietologia<br />
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Dr. Benedetta Mangani Lunedì Dalle 09.00 alle 12.00<br />
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Mercoledì Dalle 15.30 alle 19.00<br />
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Dr. Saverio Matteini Lunedì Dalle 09.00 alle 11.30<br />
Dr. Dario Di Salvo Martedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />
DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI<br />
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Tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 • <strong>Il</strong> sabato dalle 8.30 alle 12.30<br />
<strong>Il</strong> servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari • si eff ettua dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00<br />
PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA<br />
GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO<br />
RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />
Dr. Marco Ciaramelli Mercoledì Dalle 09.30 alle 12.00<br />
Dr. Vanni Borgioli Giovedì Dalle 10.00 alle 13.30<br />
Dr. Riccardo Paoletti Perini Giovedì Dalle 17.30 alle 18.40<br />
Dr. Maria Gabriella Rossi Martedì Dalle 09.30 alle 12.30<br />
Venerdì 09.30-13.00/13.30-17.00<br />
Ortopedia<br />
Dr. Daniele Lazzara Martedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />
Dr. Enrico Broglia Martedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Dr. Filippo Poccianti Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />
Dr. Roberto Virgili Venerdì Dalle 16.30 alle 18.30<br />
Dr. Francesco Menotti Venerdì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Otorinolaringoiatria<br />
Dr. Pontone Filippo Lunedì Dalle 17.00 alle 18.30<br />
Martedì Dalle 10.00 alle 10.50<br />
Dr Alonzo Attilio Lunedì Dalle 11.30 alle 13.00<br />
Giovedì 9.00-10.00/14.30-16.00<br />
Venerdì Dalle 09.00 alle 10.00<br />
Dr. Faleg Fausto Martedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />
Dr. Traversi Luciano Mercoledì Dalle 08.30 alle 09.30<br />
Dr. Ferriero Gennaro Mercoledì Dalle 17.30 alle 19.10<br />
Venerdì Dalle 17.00 alle 18.30<br />
Sabato Dalle 10.00 alle 11.30<br />
Pneumologia<br />
Dr. Laura Tinacci Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Psichiatria<br />
Dr. Paolo Rossi Prodi Lunedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Chiara Cecchelli Martedì Dalle 09.00 alle 12.00<br />
Psicologia<br />
Dr. Ana Maria Donanovoa Mercoledì Dalle 17.00 alle 19.15<br />
Giovedì Dalle 08.30 alle 10.30<br />
Dr. Maria Novelli Cappelli Martedì Dalle 09.30 alle 14.30<br />
Mercoledì Dalle 11.00 alle 13.00<br />
Giovedì Dalle 13.30 alle 17.30<br />
Dr. Palma Alessandra Lunedì Dalle 09.30 alle 13.30<br />
di continuità assistenziale. Durante tali<br />
attività ho avuto modo di conoscere<br />
realtà sociali assai varie, eterogenee e<br />
spesso critiche, e le mie conoscenze<br />
di medicina legale e medicina sociale<br />
mi hanno permesso di consigliare<br />
numerose famiglie e di garantire loro<br />
il raggiungimento di un qualche privilegio,<br />
del quale spesso ignoravano il<br />
diritto, che la nostra Società ed il nostro<br />
Sistema Sanitario Nazionale, di<br />
tipo universalistico, offrono ad ogni<br />
cittadino. Tali consigli, che erano sempre<br />
in aggiunta ad un parere medico<br />
di base, finalizzato ad una diagnosi o<br />
ad una terapia, hanno spesso svegliato<br />
un sorriso che ha, se non eliminato,<br />
quanto meno alleviato una sofferenza.<br />
<strong>Il</strong> mio desiderio, dunque, nello svolgimento<br />
di questa attività specialistica<br />
offerta dalla Misericordia di Firenze, è<br />
quello di riuscire a garantire al cittadino<br />
l’effettivo godimento dei diritti agli aiuti<br />
ed ai servizi che derivano da uno stato<br />
patologico pregresso o attuale, e dei<br />
quali, molto spesso, ne viene ignorata<br />
l’esistenza.<br />
Dott. Giuseppe Panichi<br />
Mercoledì Dalle 15.00 alle 17.30<br />
Giovedì Dalle 09.30 alle 14.30<br />
Reumatologia<br />
Dr. Maria Letizia Conforti<br />
Urologia<br />
Mercoledì Dalle 11.00 alle 14.00<br />
Dr. Angelo Zucchi Lunedì Dalle 16.30 alle 18.30<br />
Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 16.15 alle 17.15<br />
Terapia delle cefalee infantili<br />
Dr. Cinzia Scalas Mart-Ven Dalle 16.00 alle 19.00<br />
Ecografi a (8) (anche convenzione)<br />
Dr. Scrocca Marco Martedì Dalle 08.00 alle 14.00<br />
Dr. Giovanni Branco Giovedì Dalle 08.00 alle 12.00<br />
Dr. Stefano Papp Venerdì Dalle 08.00 alle 12.30<br />
PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:<br />
Ecografi e: addome superiore, inferiore e completo, transvaginale, transrettale,<br />
tiroide, capo e collo. Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 - 13.00 / Dr. Giovanni<br />
Branco giovedì 08.00 - 12.00 / Dr. Stefano Papp venrdì 08.00 - 09.30<br />
Cardiologia: visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma.<br />
Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30-15.30<br />
1) Allergologia: prove cutanee – patch test – vaccini • (2) Angiologia: ecocolordoppler:<br />
carotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori; aorta addominale; arterie renali<br />
• (3) Cardiologia: Elettrocardiogramma – Ecocardiogramma - Ecodoppler cardiaco<br />
- Holter Cardiaco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro) • (4) Dermatologia:<br />
Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico • (5) Ginecologia e<br />
Ostetricia: Colposcopia – Eco transvaginale – Eco pelvica transaddominale – Ecografi a<br />
per test di screening I trimestre (I test) - Ecografi a ostetrica di screening (I-II-III trim.) •<br />
(6) Neurofi siopatologia: Elettromiografi a • (7) Oculistica: Campimetria • (8) Ecografi e:<br />
Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*;<br />
tiroidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superfi ciali; testicolare;<br />
transrettale*; mammaria; transvaginale*; in gravidanza • * anche in convenzione<br />
• Si prega di segnalare all’operatore la necessità di eventuali esami diagnostici al<br />
momento della prenotazione
Partecipa al sondaggio<br />
Puoi votare sul sito www.ilreporter.it<br />
oppure inviaci una mail a dicolamia@ilreporter.it<br />
o telefona al numero 840.70.74.74<br />
<strong>Il</strong> prefetto ha vietato la vendita<br />
di alcolici da asporto e di tutte le bevande in vetro<br />
in centro dalle 22 alle 3 di notte.<br />
Sei d’accordo?<br />
1. Sì, è una misura utile contro il degrado<br />
2. Sì, ma oltre a questo provvedimento ne occorrerebbero altri<br />
3. No, non credo che serva a risolvere i problemi della <strong>città</strong><br />
I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero<br />
Così avete risposto il mese scorso<br />
Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo?<br />
57,40%<br />
35,41%<br />
No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te<br />
Sì, serve un maggior controllo nelle strade<br />
Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione<br />
LA 7,19% LEGGE 194 CHE<br />
REGOLAMENTA L’ABORTO<br />
DEVE ESSERE CANCELLATA?<br />
<strong>Il</strong> sondaggio è stato effettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 19 (6,88%); Sondaggio trami-<br />
una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail dicolamia@ilreporter.it. te dicolamia@ilreporter.it: totale votanti: 212 (15,54%); Risposte: No, così<br />
Totale votanti:1364; Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da- c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 121 (57,07); Sì, serve un maggior<br />
te: 783 (57,40%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 483 (35,41%); controllo nelle strade: 76 (35,84); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi<br />
Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 98 (7,19%); Sondag- limiti d’azione: 15 (7,07%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono<br />
gio tramite www.ilreporter.it: 876 (64,22); Risposte: No, così c’è il rischio di sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autorità garante del-<br />
una giustizia fai-da-te: 503(57,42%); Sì, serve un maggior controllo nelle le comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che fornisco-<br />
strade: 309 (35,27); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’aziono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di<br />
ne: 64 (7,30); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione<br />
276 (20,23%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 159 elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli<br />
(57,60); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 98 (35,5); Sì, ma solo utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.
16 Aprile 2009<br />
curiosità<br />
MISTERI/1. Palazzo Vecchio, Poggio Imperiale, il campanile di Giotto: ecco la mappa delle “presenze”<br />
In <strong>città</strong> un fantasma tira l’altro<br />
Leggenda vuole che Firenze sia ricca di spettri che si aggirano<br />
nelle dimore antiche e che a cadenza regolare si fanno sentire. Ma<br />
niente paura: sono buoni e a qualcuno hanno anche offerto un tè...<br />
A sinistra, Gian Gastone de’ Medici. A destra, Anna Cappello<br />
FIRENZE ai FIORENTINI!<br />
E’ ORA di CAMBIARE!<br />
Cari Amici, il titolo dell’articolo sintetizza il contenuto della<br />
mia collaborazione a questo Giornale, fin dalla uscita<br />
del suo primo numero. Sarà anche lo slogan della mia<br />
campagna elettorale; mi presento candidato al Consiglio<br />
Comunale di Firenze <strong>nella</strong> Lista del Popolo delle Libertà<br />
per GIOVANNI GALLI Sindaco, dopo 15 anni di appassionate<br />
battaglie condotte in Consiglio Comunale come<br />
esponente di Alleanza Nazionale e per oltre 10 anni<br />
come suo capogruppo. Per cambiare Firenze mi rivolgo a<br />
persone come Voi, che credono <strong>nella</strong> onestà e nel lavoro,<br />
<strong>nella</strong> competenza e <strong>nella</strong> operosità. Mi rivolgo ai Fiorentini<br />
tutti: Cittadini, Artigiani, Commercianti, Lavoratori<br />
dipendenti. Giovani - studenti e non – che si trovano ad<br />
affrontare i problemi dello studio, del lavoro, della casa.<br />
PERCHE’ CAMBIARE?<br />
Firenze soffre. Firenze ha perduto la sua identità. Firenze<br />
vive - meglio, sopravvive - nel degrado! Città resa asfittica<br />
<strong>nella</strong> sua economia, privata delle sue potenzialità di<br />
sviluppo, ferita di giorno da orde di venditori abusivi,<br />
ridotta al rango di <strong>città</strong>-dormitorio dopo le 21, col centro<br />
svuotato e le piazze abbandonate a clandestini, ubriachi<br />
e spacciatori.<br />
FIRENZE CITTA INSICURA<br />
Sono i tanti Comitati di Quartiere che chiedono di<br />
ripristinare quella qualità della vita che non c’è più. Sono<br />
i Comitati di Cittadini che si battono contro lo scempio<br />
della tramvia nel Centro Storico. Sono i Cittadini, i Negozianti,<br />
gli Artigiani, che chiedono a gran voce SICUREZZA<br />
e VITA DIGNITOSA. Sono i Giovani che chiedono luoghi<br />
di aggregazione. Sono Tutti che chiedono spazi vivibili<br />
per TUTTI.<br />
“<strong>Il</strong> Centro Storico è ridotto a un immondezzaio”, “La sera pre-<br />
ferisco restare in casa,<br />
piuttosto che uscire ”,<br />
“Gli Amministratori,<br />
inflessibili per la pipì<br />
di un cane, passano<br />
davanti a accampamenti<br />
di barboni, con<br />
relativo immondezzaio,<br />
cenci e cartoni e<br />
fanno finta di nulla”,<br />
Riccardo Sarra<br />
Capogruppo di AN<br />
al Consiglio Comunale di Firenze<br />
“Latrine a cielo aperto, spaccio di droga aperto 24 ore con<br />
consumo diretto in loco e nessuno fa nulla”, “Quando mi va<br />
bene trovo la serratura del Negozio imbrattata di urina e poi<br />
sputi, pezzi di kebab lanciati sulla vetrina. Ci vuole coraggio<br />
la mattina a venire a lavorare. : sono i contenuti ricorrenti<br />
delle numerose segnalazioni che i cittadini inoltrano al<br />
sito Web del quotidiano locale “La Nazione”.<br />
I FIORENTINI HANNO AMORE PER LA LORO CITTA’ e<br />
RANCORE VERSO l’Amministrazione di Centro-Sinistra.<br />
HANNO ANCHE PAURA<br />
LA CITTA’ HA VOGLIA di SICUREZZA. Sicurezza per le<br />
PERSONE. Sicurezza per le ATTIVITA’. Sicurezza per le<br />
PROPRIETA’. Sicurezza per il LAVORO.<br />
Cosa fa l’Amministrazione di Centro-Sinistra?<br />
Dove è l’Amministrazione di Centro-Sinistra?<br />
Ci siamo NOI. E per questo diciamo :<br />
“E’ ORA di CAMBIARE ! FIRENZE ai FIORENTINI !<br />
Riccardo Sarra<br />
Capogruppo di A.N. al Consiglio Comunale di Firenze<br />
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA<br />
Francesca Puliti<br />
Tintinnar di catene e lenzuola<br />
bianche che svolazzano<br />
in bui corridoi?<br />
Macché, i fantasmi di<br />
casa nostra sono molto più fantasiosi.<br />
E anche fastidiosi a volte.<br />
Da quelli che si mettono a giocare<br />
a biliardo nel salone, a quelli che<br />
fanno dispetti di ogni tipo fino alle<br />
anime buone che addirittura offro-<br />
L’INTERVISTA<br />
Parla Enrico Baccarini,<br />
studioso di esoterismo<br />
“Ma sembra siano<br />
passati di moda”<br />
ra manifestazioni del demonio,<br />
Ttradizioni massoniche e antica<br />
simbologia, Firenze svela un volto<br />
sconosciuto ai più, attraverso le<br />
parole di Enrico Baccarini, appassionato<br />
di misteri ed esoterismo,<br />
autore di diverse pubblicazioni e<br />
libri in tema.<br />
C’è molta “materia prima” in cui<br />
scavare a Firenze? In che epoca<br />
hanno origine le storie più affascinanti?<br />
Firenze gode di un’enorme stratificazione<br />
di leggende e tradizioni<br />
esoteriche, a partire dal Medioevo<br />
fino al XIX secolo, passando attraverso<br />
il Rinascimento. Molte sono<br />
le storie che si legano alla famiglia<br />
dei Medici, i primi a introdurre<br />
tradizioni e pratiche legate all’esoterismo.<br />
E’ noto ad esempio che<br />
Francesco I aveva in Palazzo Vecchio<br />
uno studio dove si dedicava<br />
alle arti magiche, alla produzione<br />
di pozioni e veleni. Intrugli spesso<br />
letali che sperimentava sui detenuti<br />
del Bargello. <strong>Il</strong> fatto che lo stesso<br />
Francesco e la sua amante Bianca<br />
Cappello siano morti avvelenati si<br />
tinge di nuovi misteri, messo in relazione<br />
a queste pratiche. In epoca<br />
successiva si sono sviluppate numerose<br />
tradizioni esoteriche. Ad esempio<br />
pare che gli Orti Oricellari siano<br />
stati teatro di rappresentazioni dell’Inferno<br />
e pratiche magiche durante<br />
il Rinascimento. Fino ad arrivare<br />
al ‘700, quando Firenze è diventata<br />
la culla della massoneria, con tutta<br />
la simbologia ad essa collegata.<br />
Quali sono i luoghi più interessanti?<br />
Molte strade portano i segni di<br />
credenze e leggende popolari. Nei<br />
dintorni di via Tornabuoni si trovano<br />
diverse statuette o immagini,<br />
poste a 2-3 metri di altezza, che testimoniano<br />
antiche apparizioni del<br />
demonio.<br />
E per quel che riguarda l’epoca<br />
più recente?<br />
Pare che i fantasmi siano ormai<br />
fuori moda e che i fiorentini si siano<br />
scordati, per fortuna, delle visite<br />
demoniache, così frequenti nel<br />
Medioevo. Adesso al massimo si<br />
segnalano presenze extraterrestri e<br />
ufo sui cieli cittadini. /F.P.<br />
no il tè ai viandanti. Molti sono gli<br />
spettri illustri tra le presenze che<br />
si aggirano per antichi palazzi e<br />
nobili dimore. Personaggi storici<br />
come Bianca Cappello, che non si<br />
sarebbe ancora data pace per esser<br />
stata sepolta lontano dall’amante<br />
Francesco de’ Medici, o Gian<br />
Gastone ultimo discendente della<br />
stessa dinastia. Questo aristocratico<br />
fantasma andrebbe a spasso<br />
per le stanze della Villa di Poggio<br />
Imperiale. Sì, proprio quella che di<br />
giorno appare come un tranquillo<br />
luogo di studio. C’è chi assicura di<br />
aver sentito i passi e i lamenti del<br />
granduca <strong>nella</strong> notte e chi giura di<br />
averlo addirittura visto coi propri<br />
occhi mentre si trascinava per gli<br />
androni con passo stanco, il fisico<br />
appesantito e la parrucca un po’<br />
scomposta dagli anni e dai tormenti.<br />
Lo spirito di Baldaccio d’Anghiari,<br />
invece, avrebbe scelto come<br />
dimora il palazzo per eccellenza,<br />
Palazzo Vecchio. E’ qui che il valoroso<br />
capitano di ventura venne trucidato<br />
il 6 settembre del 1441. Ad<br />
attirarlo in trappola fu Bartolomeo<br />
Orlandini, che uccidendolo sperava<br />
di metter a tacere le accuse di viltà<br />
che costui gli aveva rivolto quando<br />
aveva abbandonato il paese che<br />
avrebbe dovuto difendere, Marradi.<br />
Secondo un’antica tradizione ogni<br />
50 anni, nell’anniversario della sua<br />
morte, il Baldaccio compare in<br />
quella che fu la sua magione, il Castello<br />
di Sorci, mentre per il resto<br />
del tempo se ne sta rintanato nelle<br />
stanze del palazzo cittadino. Ma<br />
pare che recentemente lo spettro si<br />
sia mostrato ad una giovane coppia<br />
fiorentina, in una sera d’estate, al<br />
piazzale Michelangelo. Al ragazzo,<br />
fiorentino ma con origini proprio<br />
di Anghiari, avrebbe indicato<br />
con la mano il luogo in cui trovò<br />
la morte. Di tutt’altro spirito i fantasmi<br />
delle due donne che, in una<br />
notte dell’immediato dopoguerra,<br />
comparvero ad un giovane uomo<br />
che transitava in via Bolognese.<br />
Madre e figlia chiesero gentilmente<br />
al ragazzo di scortarle fino a casa<br />
e per ringraziarlo, una volta giunti<br />
a destinazione, lo fecero accomodare<br />
e gli offrirono una tazza di tè.<br />
Sembrerebbe tutto <strong>nella</strong> norma, se<br />
non fosse per il fatto che il giorno<br />
successivo l’uomo ripassò davanti<br />
all’abitazione e constatò che era<br />
in completo stato di abbandono e<br />
che le due signore che ci vivevano<br />
erano decedute da oltre 12 anni.<br />
Come potrebbero poi mancare le<br />
leggende legate agli artisti, che<br />
tanta parte hanno avuto <strong>nella</strong> storia<br />
di Firenze? Questa volta non parliamo<br />
dei misteri legati alle opere<br />
di geni come Leonardo, ma di un<br />
altro tipo di eredità. Ad esempio,<br />
se salendo i gradini del più famoso<br />
campanile cittadino avvertite ad<br />
un tratto una brezza fresca lo avete<br />
trovato: è il folletto di Giotto, spiritello<br />
amico che lo accompagnò per<br />
tutta la vita.
curiosità<br />
17<br />
MISTERI/2. Nella credenza popolare la Croce al Trebbio è uno dei luoghi simbolo<br />
E la leggenda vive in Santa Maria Novella<br />
Paola Ferri<br />
Adue passi da Santa<br />
Maria Novella, laddove<br />
si incrociano<br />
via delle Belle Donne,<br />
via del Trebbio e via del Moro<br />
formando un piccolo slargo, si<br />
erge una colonna sormontata da<br />
una croce. E’ la Croce al Trebbio,<br />
memento al sanguinoso scontro<br />
tra eretici e fedeli che proprio qui<br />
ebbe luogo, nel lontano agosto del<br />
1245. Un combattimentodall’esito<br />
incerto.<br />
E come avrebbe<br />
potuto essere<br />
altrimenti in<br />
un posto come<br />
quello? Un incrocio di tre strade,<br />
un trivio caro al demonio, così<br />
racconta una leggenda popolare<br />
di origine medievale. La piazzetta<br />
rimase a lungo infestata dalla presenza<br />
del diavolo -dice la leggen-<br />
da- tant’è che vi si affacciava pure<br />
una casa maledetta, antica dimora<br />
di uno stregone di satana. Narrasi<br />
che chiunque osasse mettervi piede<br />
fosse spinto al suicidio. Questo<br />
finché una pia famiglia fiorentina<br />
non vi andò ad abitare e riuscì,<br />
con la forza delle preghiere, ad<br />
esorcizzare quella forza malefica.<br />
Battaglie, vendette, amori spezzati<br />
dalla furia della gelosia. Firenze<br />
ricca di cultura,<br />
di passato,<br />
di storia. Ma<br />
anche di storie.<br />
Se le pietre potessero<br />
parlare,<br />
quante sarebbero<br />
le vicende e gli aneddoti da<br />
raccontare. Tra sogno e realtà, tra<br />
eventi accertati e ed episodi affidati<br />
al mito e alla leggenda popolare.<br />
Certo la nostra non è una<br />
<strong>città</strong> “sulfurea” come Torino, la<br />
Due i manieri toscani<br />
celebri in questo senso:<br />
il castello di Vincigliata<br />
e quello di Poppi<br />
Invece Palazzo Nonfinito,<br />
secondo la tradizione, fu costruito<br />
dal re degli Inferi in persona. Che si fermò<br />
alla realizzazione del primo piano<br />
per una banalissima rescissione<br />
del contratto. Leggere per credere<br />
L’INTERVISTA<br />
Parla Luigi Pruneti, saggista e scrittore<br />
L’insolito strada per strada<br />
enticinque anni vissuti da “viandante” della Toscana, alla ri-<br />
Vcerca di quel patrimonio di misteri, miti, leggende popolari<br />
tramandate di generazione in generazione, che rischiano di essere<br />
inghiottiti dalla frettolosa vita di tutti i giorni. Luigi Pruneti,<br />
saggista e scrittore, ha dedicato numerose opere alla storia e alle<br />
antiche tradizioni della nostra regione. L’ultima fatica, scritta assieme<br />
a Roberto Pinotti, si intitola “Stradario magico insolito di<br />
Firenze”.<br />
Da dove nasce la sua passione per questa materia?<br />
Ho cominciato ad appassionarmi negli anni ’70, dopo aver letto<br />
una serie di guide dedicate ai misteri delle <strong>città</strong>. Nelle mie ricerche<br />
fui ispirato anche dalla rubrica “Domenica dove” di Giorgio<br />
Batini, che proponeva ogni settimana un itinerario intrigante, tra<br />
storia e immaginazione. Da allora sono venuto a conoscenza di<br />
personaggi ed episodi straordinari, scavando nelle credenze popolari,<br />
<strong>nella</strong> toponomastica, nelle antiche compilazioni.<br />
Tra le tante vicende in cui si è imbattuto, qual è la sua preferita?<br />
Una storia di fantasmi, ambientata <strong>nella</strong> Firenze capitale. A quel<br />
tempo gli affitti erano saliti alle stelle, ma una famiglia riuscì a<br />
trovare un appartamento a un canone ragionevole in via Ghibellina.<br />
<strong>Il</strong> motivo di quel prezzo così basso altro non era che la presenza<br />
di uno spettro molesto e dispettoso. La vicenda finì addirittura<br />
in tribunale: la famigliola riuscì ad ottenere la rescissione del<br />
contratto.<br />
Consigli per gli appassionati. Dove cercare per trovare storie<br />
interessanti?<br />
Sicuramente la letteratura non manca in questo campo. Consiglierei<br />
di partire dai testi di storia di Firenze di Davidsohn o di Leland,<br />
o dai periodici più datati dedicati alle tradizioni popolari. E<br />
prepararsi a leggere molto e a setacciare altrettanto per trovare ciò<br />
che si cerca.<br />
/F.P.<br />
Croce al Trebbio<br />
per la giusta<br />
scelta<br />
più esoterica d’Italia, né può contare<br />
sui labirinti misteriosi che si<br />
celano sotto la capitale, ma accade<br />
spesso che la verità storica giochi<br />
a confondersi con interpretazioni<br />
e aggiunte di fantasia. Nonostante<br />
il traffico, i clacson, la fretta della<br />
vita moderna, pare che alcuni luoghi<br />
e alcuni palazzi abbiano mantenuto<br />
intatta nel tempo la loro<br />
aura. Altri continuano ad ospitare<br />
inquilini più o meno graditi, che<br />
si manifestano solo al calar delle<br />
tenebre, magari nelle notti più<br />
buie e tempestose. E’ il caso del<br />
Castello di Vincigliata, dove ancora,<br />
di tanto in tanto, appare il<br />
fantasma di una donna di bianco<br />
vestita, che piange e si dispera<br />
per l’amor perduto. O di quello<br />
di Poppi, in Casentino, sulle cui<br />
mura pare si arrampichino i fantasmi<br />
di antichi guerrieri, per darsi<br />
battaglia nel piazzale. E il cozzar<br />
d’armi s’ode ancora nottetempo.<br />
Ma è nel cuore di Firenze che si<br />
annidano i misteri più avvincenti.<br />
Leggenda vuole, ad esempio, che<br />
il Palazzo Nonfinito, all’angolo<br />
tra via del Proconsolo e Borgo Albizi,<br />
abbia avuto come architetto<br />
nientemeno che il re degli Inferi e<br />
che sia stato proprio lui a lasciare<br />
incompiuta la sua opera, evitando<br />
di completare le decorazioni del<br />
secondo piano. Perché? Semplice<br />
come ai tempi d’oggi: il proprietario<br />
del palazzo decise di rescindere<br />
il contratto. Niente anima,<br />
niente facciata.<br />
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18 Aprile 2009<br />
amarcord<br />
USI E COSTUMI. Sono poche le botteghe artigianali sopravvissute al tempo che passa<br />
C’erano una volta gli antichi mestieri<br />
Giuditta Boeti<br />
una volta il ciabattino,<br />
c’era una<br />
volta l’arrotino, c’era<br />
C’era<br />
una volta il civaiolo.<br />
C’erano una volta antichi mestieri<br />
ed oggi non ci sono più, o quasi.<br />
Anche se ancora, a fatica, in qualche<br />
angolo della <strong>città</strong> rimane traccia del<br />
nostro passato, di quei lavori manuali<br />
che senza l’ausilio dell’elettronica e<br />
della tecnologia premiavano ingegno<br />
e sudore. Oggi, il mestiere del ciabattino<br />
non è considerato attuale eppure,<br />
Firenze di botteghe umide, dove<br />
i ciabattini insegnavano ai garzoni<br />
a torcere lo spago a suon di scap-<br />
L’INTERVISTA<br />
Stefano Poggesi, titolare<br />
Via Taddea,<br />
60 anni di civaie<br />
Quando nasce la vostra<br />
attività?<br />
“<strong>Il</strong> nostro Civaiolo nasce in via<br />
Taddea nel settembre del 1948<br />
grazie ai mie genitori. Sessant’anni<br />
fa mio babbo Alfredo Poggesi<br />
e mia mamma Dina, iniziarono<br />
l’attività con la vendita di fieno e<br />
biada per i cavalli delle carrozze.<br />
Erano gli stessi fiaccherai a venire<br />
in bottega a comprare dieci, venti<br />
chili di avena. In negozio si vendevano<br />
anche scaldini con la brace<br />
dentro, trabiccoli, preti, lumi ad<br />
olio, tegami e pentole di coccio,<br />
fagioli e ceci. Poi, negli anni successivi,<br />
l’attività fu incrementata<br />
con sempre con più articoli”.<br />
Cos’è cambiato oggi in<br />
bottega?<br />
Oggi la bottega, che continua ad<br />
essere a conduzione familiare,<br />
vanta un vastissimo assortimento<br />
di civaie fra cui i famosi e ricercati<br />
fagioli di Sorana e gli zolfini<br />
del Valdarno, spezie da tutto il<br />
mondo, erbe aromatiche della Jamaica<br />
e peperoncini piccanti che<br />
arrivano dalla Nuova Guinea. Ma<br />
anche baccalà, aringhe e lampadine!<br />
Ciò che è davvero cambiato<br />
è che non ci sono più i pischelli<br />
che organizzano gli scherzi di una<br />
volta… Mio babbo mi raccontava<br />
che i ragazzini venivano in bottega<br />
a comprare “la terra dell’ombra<br />
del Campanile di mezzogiorno” e<br />
lui diceva di averla terminata e di<br />
possedere solo quella di un quarto<br />
al tocco! Oggi, queste scene alla<br />
Ugo Tognazzi nel film “Amici<br />
miei” non esistono più, ma ci<br />
sono i flash dei turisti che incuriositi<br />
immortalano nei loro scatti<br />
la nostra bottega, squarcio di una<br />
Firenze immutata. Mi piacerebbe<br />
che i miei figli continuassero a<br />
portare avanti l’attività del nostro<br />
Civaiolo, per conservarne l’identità<br />
storica e la tradizione. Ma ancora<br />
sono dei bambini. Un domani si<br />
vedrà!”.<br />
/G.B.<br />
Donne, è arrivato<br />
l’arrotino!<br />
Arrota coltelli,<br />
forbici, forbicine:<br />
chi non se ne<br />
ricorda?<br />
pellotti, ne ha avute. Ma non solo,<br />
figure come l’impagliatore di sedie,<br />
l’ombrellaio, il restauratore, l’orologiaio<br />
sono sempre più rare. Mestieri<br />
affascinanti in via di estinzione, travolti<br />
dall’incalzare del tempo, spesso<br />
dimenticati salvo ricordarcene<br />
all’improvviso, quando scatta quella<br />
particolare esigenza che solo alcuni<br />
specialisti sono in grado di soddisfare.<br />
Come non menzionare l’arrotino che<br />
passava in tutte le strade con il suo<br />
trabiccolo che spesso consisteva in<br />
una bicicletta modificata trasformata<br />
in mezzo di lavoro con cui affilava le<br />
lame dei coltelli. <strong>Il</strong> famoso “Donne,<br />
è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli,<br />
forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli<br />
da prosciutto! Donne è arrivato<br />
l’arrotino e l’ombrellaio. Aggiustiamo<br />
gli ombrelli. Ripariamo cucine a<br />
Lo storico civaiolo di via Taddea<br />
Tante le figure che oramai sono divenute assai rare: gli orologiai, gli ombrellai, gli arrotini<br />
con il loro rumoroso megafono, ma anche gli impagliatori di sedie e i ciabattini. E si<br />
finisce per ricordarsi di loro quando servirebbero ma non si trovano più<br />
COMUNICATO<br />
AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000<br />
“Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”<br />
La società Web & Press Edizioni Srl editrice del mensile di informazione <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Firenze, Fiesole e impruneta, nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero<br />
essere pubblicate da qui all’ 8 Giugno 2009, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER<br />
LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 7 E 8 GIUGNO 2009.<br />
Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto<br />
dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente:<br />
LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE E PER I COMUNI DI FIESOLE E IMPRUNETA<br />
FORMATI Edizione Firenze Edizione Fiesole Edizione Impruneta<br />
Pagina Intera<br />
CM 25,5 X 36 H<br />
Mezza Pagina<br />
CM 25,5 X 15,6 H<br />
30 Moduli<br />
CM 25,5 X 10,2 H<br />
27 Moduli<br />
CM 15,1 X 15,6 H<br />
Edizione Firenze<br />
+ Fiesole + Impruneta<br />
€ 4.500,00 € 1.200,00 € 1.200,00 € 5.500,00<br />
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€ 3.000,00 € 750,00 € 750,00 € 4.000,00<br />
LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA DEL SINGOLO QUARTIERE PER LA CITTA’ DI FIRENZE<br />
FORMATI Quartiere 1 Quartiere 2 Quartiere 3 Quartiere 4 Quartiere 5<br />
Pagina Intera<br />
CM 25,5 X 36 H<br />
Mezza Pagina<br />
CM 25,5 X 15,6 H<br />
30 Moduli<br />
CM 25,5 X 10,2 H<br />
27 Moduli<br />
CM 15,1 X 15,6 H<br />
18 Moduli<br />
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La pubblicazione degli avvisi alle tariffe sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in diffusione dal 1.5.2009 sino all’ultimo numero consentito dalle previsioni normative prima della<br />
consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento.<br />
Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi per i messaggi politici elettorali. <strong>Il</strong> criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio<br />
della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui più sotto sino ad esaurimento degli spazi<br />
riservati ai messaggi politici elettorali.<br />
Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste dalla normativa vigente ed in particolare dall’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000.<br />
Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio politico elettorale” ed indicare il soggetto politico committente.<br />
Non sono previsti sconti di quantità né sconti o provvigioni di agenzia.<br />
<strong>Il</strong> pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione.<br />
<strong>Il</strong> materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli uffici della Web & Press Edizioni non meno di 10 giorni lavorativi<br />
prima della data di pubblicazione dell’annuncio.<br />
L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle<br />
Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28.<br />
E’ stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Kassel, 17/7 Firenze.<br />
Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Web & Press Edizioni Via Kassel, 17/7 50126 Firenze – 055.68.22.1 – 848.80.88.68 – Fax 055.68.22.336.<br />
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di gas noi le aggiustiamo, se la<br />
cucina fa fumo noi togliamo il fumo<br />
della vostra cucina a gas”, echeggiava<br />
un tempo anche tra le strade di Firenze.<br />
E poi c’era il civaiolo, questa<br />
figura antica nata per vender tegami<br />
e pentole di coccio, fagioli, ceci, fieno<br />
e biada per i cavalli dei fiaccherai,<br />
scaldini, trabiccoli, preti e lumi ad<br />
olio. Per civaie, appunto, si intendevano<br />
i semi di leguminose usati<br />
quando in <strong>città</strong> si trovavano ancora<br />
tanti orti e campicelli dove molte famiglie<br />
allevavano un paio di galline.<br />
Spesso, erano gli stessi civaioli che<br />
vendevano uccelli da compagnia che<br />
cinguettavano nelle gabbiette appese<br />
all’esterno della bottega, in un’atmosfera<br />
che oggi parrebbe surreale.<br />
Sembra di raccontare un mondo che<br />
non esiste più, la pellicola di un film<br />
in bianco e nero, ma fortunatamente<br />
qualcosa è rimasto ancora vivo, a tinte<br />
forti, negli angoli di quella Firenze<br />
custode e vigile della propria storia<br />
e della propria identità. Certo, negli<br />
anni è cambiata la merce in vendita,<br />
non più o non solo civaie, ma anche<br />
alimenti come il farro, i funghi, i fagioli,<br />
il pesce e le spezie. Antiche botteghe,<br />
tramandate da babbo a figliolo,<br />
che ancora operano in locali storici e<br />
che portano avanti l’attività di famiglia,<br />
diventando veri e propri punti di<br />
riferimento <strong>nella</strong> vita di un quartiere<br />
e <strong>nella</strong> salvaguardia della tradizione.<br />
Tirando su il bandone tutte le mattine,<br />
con costanza e passione.
1023534
20 Aprile 2009<br />
provincia<br />
IL VIAGGIO. La visita del presidente Matteo Renzi negli States ha portato nuovi spunti per migliorare la mobilità<br />
Paline intelligenti per i bus. Made in Usa<br />
<strong>Il</strong> progetto per le fermate degli autobus<br />
prevede l’introduzione di apparecchi<br />
elettronici (ed eco-compatibili) che forniranno<br />
informazioni sugli autobus in tempo reale:<br />
si potrà conoscere con esattezza<br />
la posizione del mezzo e l’ora di arrivo<br />
Angelo Lenosi<br />
Progettare la <strong>città</strong> del futuro, proiettare la <strong>città</strong> nel futuro. E’ questo l’obiettivo<br />
del viaggio istituzionale negli Usa organizzato dalla Provincia di Firenze<br />
negli ultimi giorni di marzo. Un tour che ha visto la delegazione<br />
guidata dal Presidente Matteo Renzi confrontarsi con i rappresentanti delle<br />
principali istituzioni universitarie della costa orientale degli Stati Uniti, dal Boston<br />
Institute, alla Harvard University, al Massachussets Institute of Technologies, con<br />
cui la Provincia ha una collaborazione avviata quattro anni fa. Incontri programmati<br />
per raccogliere spunti utili e proposte finalizzate a migliorare la mobilità pubblica<br />
a Firenze. A partire dall’introduzione delle paline elettroniche, prevista nel prossimo<br />
bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale, che andranno a<br />
sostituire almeno 1500 dei 2500 vetusti cartelli alle fermate degli autobus. Nuovi<br />
apparecchi in grado di fornire informazioni in tempo reale relative al traffico e ai<br />
mezzi pubblici in arrivo attraverso sofisticate tecnologie in grado di collegare telepaticamente<br />
autobus e pensiline. Soluzioni non avveniristiche, come hanno dimostrato<br />
i ricercatori del MIT, ideatori di un prototipo presentato alla delegazione fiorentina.<br />
Un progetto che prevede paline totalmente eco-compatibili, grazie all’alimentazione<br />
ad energia eolica e solare. Sulla parete principale sarà possibile consultare orari e<br />
fermate interagendo con uno schermo luminoso e leggero. Sarà inoltre possibile comunicare<br />
a distanza con le pensiline grazie al dispositivo bluetooth e lo schermo sarà<br />
on solo sviluppo tecnologico. <strong>Il</strong> viaggio americano della delegazione<br />
Ndella Provincia di Firenze è stato finalizzato anche alla valorizzazione<br />
delle risorse culturali fiorentine e alla promozione del turismo a stelle e<br />
strisce <strong>nella</strong> nostra <strong>città</strong>. Nel breve e nel lungo periodo. In questa direzione<br />
la presentazione al Rockfeller Center di New York della mostra “Galileo<br />
immagini dell’universo”, dedicata alle scoperte del geniale scienziato toscano.<br />
Un’iniziativa, frutto di una collaborazione tra l’Enit e la Provincia<br />
di Firenze, che ha rappresentato, nelle parole del presidente della Provincia<br />
Matteo Renzi, “un modo innovativo di dare respiro internazionale ad<br />
un evento di grande valore culturale per Firenze e il suo territorio”. E la<br />
Matteo Renzi negli Usa<br />
IL FOCUS<br />
Questa ed altre iniziative consentiranno di rilanciare l’indotto turistico<br />
Una proposta di legge per istituire l’anno Vespucciano<br />
presentazione della mostra dedicata a Galileo non è stata altro che il momento<br />
culminante di un quadro di progetti rivolti ad aumentare l’appeal<br />
del capoluogo toscano, come ad esempio l’accordo stretto tra la Provincia,<br />
Alitalia Agenzia del Turismo e la Fondazione Palazzo Strozzi. Un’intesa<br />
che prevede uno scambio di servizi e agevolazioni per i visitatori della<br />
mostra dedicata che decideranno di giungere a Firenze con un volo della<br />
compagnia italiana. Un passo avanti nel tempo, e uno indietro <strong>nella</strong> storia:<br />
da Galileo a Amerigo Vespucci. In occasione del quinto centenario della<br />
morte, ricorrente nel 2012, la Provincia ha intenzione di dedicare al navigatore<br />
ed esploratore fiorentino una serie di eventi di interesse internazionale<br />
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in qualsiasi momento la posizione esatta<br />
dell’autobus e di conseguenza sapere<br />
in anticipo i tempi di attesa alla fermata.<br />
Inoltre, per agevolare le persone ipovedenti,<br />
le paline del futuro saranno dotate<br />
anche di un sistema audio. Le nuove<br />
apparecchiature rappresentano solo<br />
l’inizio di un grande progetto di modernizzazione<br />
lanciato dalla delegazione<br />
guidata da Renzi agli scienziati del<br />
MIT. Un progetto, dal titolo “Florence<br />
smart City” (Firenze <strong>città</strong> intelligente),<br />
che ha l’ambizione di disegnare la <strong>città</strong><br />
del futuro, e consistente nello studio di<br />
fattibilità di innovazioni tecnologiche<br />
da applicare all’area metropolitana fiorentina:<br />
dall’infomobilità (nuove paline<br />
Ataf e non solo), al risparmio energetico,<br />
dall’estensione delle reti wireless<br />
alla gestione tecnologica dei rifiuti. Un<br />
piano coordinato dalla Fondazione per<br />
la Ricerca e l’innovazione, che vede<br />
lavorare a stretto contatto Provincia e<br />
Università di Firenze, e che si avvarrà<br />
della supervisione scientifica dei ricercatori<br />
del MIT di Boston e dei contributi<br />
provenienti dai centri di ricerca<br />
di aziende leader mondiali nel campo<br />
dell’innovazione tecnologica. Progetti<br />
in grado di migliorare la qualità della<br />
vita dei fiorentini e di tenere la <strong>città</strong> al<br />
passo con i tempi. Perché il futuro non<br />
può attendere.<br />
che coinvolgano i cittadini dell’una e dell’altra parte dell’Atlantico. Un progetto<br />
ambizioso di cui il Presidente Renzi vorrebbe rendere partecipe anche<br />
l’ambasciata italiana a Washington. E proprio <strong>nella</strong> sede diplomatica Renzi<br />
ha presentato la proposta di legge istitutiva delle celebrazioni e rinnovato la<br />
forte volontà della Provincia, della Regione e dell’Università degli studi di<br />
Firenze nell’organizzazione degli eventi che comporranno l’anno “vespucciano”.<br />
Eventi che procureranno non solo un indotto in termini turistici, ma<br />
costituiranno anche una sorta di ponte culturale e scientifico che andrà a celebrare<br />
i viaggi e le scoperte compiute da Amerigo Vespucci, l’esploratore<br />
fiorentino a cui l’America deve il suo nome.<br />
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politica Firenze<br />
AL VOTO. Giovanni Galli, candidato sindaco del centrodestra<br />
“Sono pronto per la sfida.<br />
E non ho paura di vincere”<br />
Angelo Lenosi<br />
Un passato da calciatore, un presente da giornalista<br />
sportivo, un futuro da amministratore<br />
pubblico. Giovanni Galli, ex portiere<br />
di Fiorentina, Milan e Nazionale, è il candidato<br />
sindaco del centrodestra. Guiderà una lista civica<br />
che correrà a fianco del Popolo della Libertà. Smessi i<br />
panni del calciatore, e abbandonati gli studi di Mediaset,<br />
Galli è pronto per lanciarsi verso una sfida nuova.<br />
Sulla scrivania all’interno del suo quartier generale ritratti<br />
di famiglia e una cartellina contenente i dossier sui<br />
problemi di Firenze. La corsa verso Palazzo Vecchio è<br />
iniziata.<br />
Una sfida molto impegnativa. Cosa l’ha spinta ad accettare<br />
la proposta?<br />
L’amore per la mia <strong>città</strong>. In tutti questi anni in cui mi<br />
sono dedicato alle attività sociali sono stato a stretto<br />
contatto con i fiorentini, ho vissuto al loro fianco la quotidianità,<br />
le difficoltà ed i problemi che ogni cittadino<br />
si trova costretto ad affrontare. Mi sono reso conto che<br />
Firenze così non può funzionare. Per questo motivo ho<br />
deciso di impegnarmi in prima persona, accogliendo<br />
l’invito giunto dal Popolo della Libertà. Del resto non<br />
ho tessere di partito in tasca, ma ho sempre avuto fiducia<br />
in Silvio Berlusconi. Ho avuto modo di conoscerlo<br />
<strong>nella</strong> sua veste di imprenditore, e gli riconosco grandi<br />
capacità.<br />
Adesso ad attenderla c’è una partita lunga circa due<br />
mesi. Che campagna elettorale sarà?<br />
Mi confronterò con la gente, camminando lungo le strade<br />
della <strong>città</strong>, in centro come in periferia. Ascolterò i<br />
miei concittadini, le loro necessità e le problematiche<br />
che solleveranno. <strong>Il</strong> programma scaturirà fuori da questi<br />
incontri. Non bisogna offrire agli elettori un menù<br />
a prezzo fisso, promesse in cambio di un voto. Vorrei<br />
creare un progetto di condivisione assieme ai fiorentini.<br />
Se si fideranno mi voteranno, altrimenti voteranno<br />
qualcun altro.<br />
Un progetto all’interno del quale ci saranno sicuramente<br />
alcune priorità. Quali?<br />
Innanzitutto garantendo la sicurezza dei cittadini, tornando<br />
a far vivere le strade di Firenze. <strong>Il</strong> governo ha proposto<br />
l’impiego dell’Esercito, non vedo perché respingere questa<br />
iniziativa. Nessuno vuole una camionetta dell’Esercito<br />
in piazza Duomo, ma potremmo dislocare i militari<br />
presso i consolati, consentendo agli agenti di polizia di<br />
presidiare il territorio. Inoltre dobbiamo risolvere i problemi<br />
legati alla mobilità e alla viabilità, a partire dalla<br />
messa in discussione dei progetti della tramvia. Infine<br />
Giovanni Galli<br />
dobbiamo incrementare le politiche sociali. Sono queste<br />
le principali questioni aperte. Non sono io a dirlo, ma i<br />
fiorentini con cui mi sto confrontando. L’obiettivo principale<br />
è riqualificare la <strong>città</strong>, migliorare la sua immagine a<br />
livello nazionale e internazionale. Dobbiamo trasmettere<br />
un messaggio: Firenze sta ripartendo.<br />
Restiamo sulle iniziative sociali. Un tema a lei molto<br />
caro.<br />
L’amministrazione comunale deve essere al fianco di chi<br />
è in difficoltà, attraverso lo sviluppo di progetti di integrazione<br />
e inclusione dedicati a chi ne ha bisogno. E il mio<br />
pensiero va soprattutto ai ragazzi con disabilità. Abbiamo<br />
il dovere di fare qualcosa per loro e allo stesso tempo<br />
dare forza e orgoglio alle loro famiglie. E le politiche di<br />
integrazione riguardano anche gli extracomunitari. Dobbiamo<br />
comprendere le loro ragioni ed accoglierli. Purché<br />
siano in regola. Questo per rispetto nei loro confronti,<br />
perché non sopporto l’idea di vederli dormire per terra o<br />
sotto un ponte. Dobbiamo dar loro la possibilità di riscattarsi.<br />
Che non tradiscano la nostra fiducia, però.<br />
Sarà una sfida difficile, con avversari molto ostici.<br />
Paura di perdere?<br />
Assolutamente no, perché la partita è aperta. In tutta la<br />
mia carriera non ho mai avuto paura di perdere, e non ce<br />
l’ho neanche oggi. E del resto non ho neanche paura di<br />
vincere. Sono pronto ad affrontare questa nuova sfida.<br />
IL PERSONAGGIO. E’ il nuovo segretario metropolitano<br />
Simone Naldoni, l’uomo<br />
dell’unità ritrovata del Pd<br />
a sua elezione è passata sotto<br />
Ltraccia, non per sue responsabilità,<br />
ma per circostanze esterne<br />
chiamate primarie. Del resto non<br />
poteva essere altrimenti, visto che<br />
Simone Naldoni ha ricevuto l’investitura<br />
a segretario metropolitano<br />
del Partito democratico il 14<br />
febbraio scorso. E dire che, mentre<br />
il Pd si confrontava animatamente<br />
sul nome del futuro candidato<br />
a sindaco per il centrosinistra, la<br />
dirigenza locale convergeva in<br />
maniera quasi unanime sul nome<br />
di Naldoni quale erede di Andrea<br />
Barducci, autosospesosi dall’incarico<br />
per dedicarsi anima e corpo<br />
alla corsa per la conquista della<br />
poltrona di presidente della Provincia<br />
di Firenze. Una successione<br />
che avrebbe potuto generare ulteriori<br />
scontri, ma così non è stato.<br />
Nonostante le fibrillazioni interne<br />
tutto è filato liscio (tre i voti<br />
contrari, quattro gli astenuti), con<br />
somma soddisfazione dei vertici<br />
democratici. E di Naldoni stesso.<br />
Che per svolgere al meglio il suo<br />
nuovo ruolo ha scelto di avere al<br />
suo fianco un esecutivo ridotto<br />
da diciotto a otto membri, rigorosamente<br />
equiparatiti tra uomini e<br />
donne.Un collegio,quello guidato<br />
da Naldoni, che avrà il compito<br />
di collaborare con il coordinatore<br />
cittadino Giacomo<br />
Billi ed il segretario<br />
regionale<br />
Andrea Manciulli,<br />
con l’obiettivo primario<br />
di completare<br />
lo scacchiere delle candidature<br />
locali e prepararsi alla campagna<br />
elettorale, per far sì che il Pd confermi<br />
a giugno i successi elettorali<br />
ottenuti sotto la segreteria di<br />
Andrea Barducci. Predecessore<br />
con cui Naldoni ha alcuni punti<br />
in comune: entrambi sestesi, entrambi<br />
provenienti dall’area ex<br />
Ds, entrambi con alle spalle una<br />
Simone Naldoni<br />
La dirigenza locale<br />
lo ha scelto quasi<br />
all’unanimità<br />
21<br />
lunga esperienza politica.Quarantaquattro<br />
anni, laureato in storia<br />
contemporanea, Simone Naldoni<br />
è stato infatti segretario comunale<br />
Ds dal 1997 al 2001, incarico abbandonato<br />
per entrare nello stesso<br />
anno <strong>nella</strong> giunta comunale di<br />
Scandicci. Ruolo nel quale è stato<br />
riconfermato anche nell’amministrazione<br />
guidata da Simone Gheri:<br />
attualmente Naldoni ricopre la<br />
carica di assessore alle politiche<br />
sociali e alla sanità e alla casa, oltre<br />
ad essere, dal 2004, presidente<br />
della Società della<br />
Salute dell’area Firenze<br />
Nord-Ovest.<br />
Impegni politici e<br />
professionali a cui<br />
il neosegretario<br />
metropolitano del Partito democratico<br />
ha affiancato nel tempo la<br />
passione per il calcio (con un passato<br />
da giocatore di buon livello<br />
ed un presente da tifoso della Fiorentina)<br />
e quella per la musica di<br />
Fabrizio De André. Interessi che<br />
adesso più di prima Naldoni dovrà<br />
far conciliare con il suo nuovo importante<br />
ruolo.<br />
/L.S.<br />
992414
22 Aprile 2009<br />
tempo libero<br />
FUORI PORTA. Con il ritorno della bella stagione inizia il periodo delle gite all’aria aperta<br />
Primavera, la scampagnata è servita<br />
Simele Kruklidis<br />
Dopo lunghi mesi trascorsi a patire il freddo e la pioggia, fi nalmente possiamo svegliarci<br />
dal letargo: è primavera. <strong>Il</strong> sole è ancora pallido ed incerto, ma accarezza la pelle quel tanto<br />
che basta per far venir voglia di lasciare i nostri accoglienti rifugi invernali, per godere<br />
della natura che di nuovo fi orisce e delle <strong>città</strong> che tornano ad animarsi. Di primo acchito<br />
tutti vorrebbero fuggire lontano, lasciandosi alle spalle il lavoro e le preoccupazioni, ma il più delle<br />
volte il portafoglio magro ed i giorni liberi riducono ampiamente il raggio di scelta delle destinazioni.<br />
Tanto più se a spostarsi è un’intera famiglia, poiché il costo della gita sale non di poco. Così, sono<br />
sempre più numerosi i fi orentini che, unendo l’utile al dilettevole, decidono di rimanere entro i confi ni<br />
della Toscana, spendendo poco ed offrendosi una piccola vacanza di tutto rispetto. Dalle splendide<br />
colline del Chianti alle cittadine medievali, tutta la regione offre centinaia di spunti per trascorre una<br />
giornata o un intero fi ne settimana all’insegna della cultura e del benessere. Un suggerimento? <strong>Il</strong> primo<br />
passo utile per organizzarsi è capire che genere di escursione si vuole intraprendere: questo signifi ca<br />
non solo valutare risorse e tempo utile, ma optare anche per una meta che metta d’accordo tutti. Per<br />
esempio, la vacanza culturale che segue tappa dopo tappa musei, conventi ed opere d’arte, è adatta ad<br />
un turista più maturo o magari ad una coppia: da evitare invece se si hanno bambini, che con tutte le<br />
QUANDO BEL TEMPO<br />
FA RIMA CON GITA<br />
Una rondine non fa primavera, ma una Dalle porte delle casine in pietra, spesso<br />
gita sì. Come animali usciti dal letargo, ap- si aff acciano inglesi e tedeschi che hanno<br />
pena un raggio di sole riscalda le giornate, messo radici da tempo tra ulivi e vigneti.<br />
i fi orentini si organizzano e partono per Gente che ormai, il toscano doc, lo man-<br />
avvincenti gite domenicali. All’insegna gia a colazione. E poi c’è un’altra scuola di<br />
della sobrietà, questo è certo. Niente di pensiero. Quelli che il weekend vanno al<br />
lontanamente paragonabile alle paranze mare. Si fa per dire, ovviamente. La tem-<br />
che metterebbero in scena i melodramperatura ancora non consente di mettersi<br />
matici napoletani, che per un picnic por- in costume a prendere il sole, ma molti dei<br />
tano con sé una vagonata di cibo pronto. I pionieri della Versilia si avventurano verso<br />
toscani si accontentano di una bella man- la spiaggia per il solo gusto di mangiare<br />
giata in una trattoria di provincia, maga- del pesce, sfoggiare occhialoni e pantalori<br />
sotto un pergolato fi orito, <strong>nella</strong> quale ni bianchi e fare una passeggiata sul lun-<br />
si illudono SEMPRE di mangiare (e bere) gomare a guardare le vetrine. Dopodichè,<br />
bene e di spendere poco. Niente di meno senza neanche mettere un piede sulla<br />
probabile. Una volta fi nito il banchetto, si sabbia, si godono una coda rientrando in<br />
avviano alla scoperta di borghi e paesini, <strong>città</strong>. <strong>Il</strong> tutto per il solo gusto di raccontare<br />
girandoli con facce stupite e compiaciute, sornioni ai colleghi in uffi cio: “Ah! Questo<br />
come se si trovassero su un altro pianeta. fi ne settimana sono stato al mare”. Sarà.<br />
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probabilità si annoierebbero. I luoghi “papabili” sono a dir poco numerosi: per citarne alcuni, c’è l’abbazia<br />
di Monte Oliveto, quella Benedettina di San Gaudenzio, ed ancora la certosa di Farneta a Lucca,<br />
ed il convento de la Verna in Casentino. Ma la gita può essere orientata anche alla salute, ed in tal caso<br />
sono d’obbligo le escursioni nel verde e le camminate lungo le viuzze dei borghi d’altri tempi. Oppure<br />
può essere dedicata alla gastronomia, facendo un salto a Colonnata o scovando qualche sagra di paese.<br />
Di possibilità ce ne sono per tutti i gusti ed età, dai ruderi di Castelvecchio, alle cave di Carrara, dai<br />
colori del Casentino ai mulini del Mugello, dal parco migliarino di San Rossore ai soffi oni di Larderello.<br />
Si tratta solo di prendere carta e penna ed organizzare, mappa in mano, il percorso più adatto alle<br />
vostre esigenze. Dopodiché, infi latevi vestiti comodi, zaino in spalla e, perché no, organizzate un bel<br />
pic-nic: la gita perfetta di inizio primavera è servita.<br />
TOUR<br />
ITINERARIO 1 GIORNO<br />
Mugello, antichi mulini ad acqua<br />
Una piccola gita all’insegna della tradizione, per riscoprire i mestieri del passato, fa tappa nel Mugello.<br />
Questa zona è infatti disseminata di otto splendidi mulini ad acqua, oggi visitabili su prenotazione,<br />
alcune case-museo che raccolgono antichi attrezzi da lavoro e graziose botteghe artigiane. A<br />
Borgo San Lorenzo c’è il Mulino Margheri, risalente all’anno 845 ed il Mulino di Grezzano, del 1580<br />
circa, divenuto vero e proprio museo. Spostandosi a Firenzuola e dintorni, si incontrano il mulino di<br />
Valtellere, splendidamente restaurato, quello più spartano di Razzaiole ed il mulino dei Lotti: a pochi<br />
passi da qui, vale una visita il Museo della pietra serena, aperto nei week end.<br />
ITINERARIO 2 GIORNI<br />
Dalle cave di Carrara alle Alpi<br />
La prima tappa verso le conche marmifere conduce a Carrara: qui, le splendide cave di Fantiscritti,<br />
Colonnata e Ravaccione costituiscono il lato più imponente dei bacini apuani ed off rono una superba<br />
vista dei maestosi ravaneti sui fi anchi dei Monti Serrone Maggiore e Spallone. La sera, di ritorno<br />
a Carrara, si può fare una tappa nel luminoso paesino di Torano e la suggestiva piazza Alberica. <strong>Il</strong><br />
giorno seguente si arriva in poco tempo a Campocecina, località montana delle Alpi Apuane settentrionali:<br />
dei numerosi sentieri panoramici che si possono imboccare, il monte Borla ed il monte<br />
Sagro regalano la visione di una natura rigogliosa.<br />
ITINERARIO 3 GIORNI<br />
Volterra – Larderello – Massa Marittima<br />
<strong>Il</strong> primo giorno dell’ itinerario è dedicato a Volterra: si parte subito dal museo etrusco Guarnacci, uno<br />
tra i più antichi e completi del suo genere e, dopo pranzo, vivamente consigliato è un giro in piazza<br />
dei Priori, sulla quale si aff acciano splendidi edifi ci, come il Palazzo Vescovile o Palazzo Pretorio. Da<br />
non perdere il Duomo e l’anfi teatro romano. <strong>Il</strong> secondo giorno, dopo grandi curve panoramiche<br />
sulle colline, si arriva a Saline, antico centro per l’estrazione del sale minerale ed ai soffi oni boraciferi<br />
di Larderello. L’ultimo giorno del mini viaggio tocca Massa Marittima, le spiagge di Follonica ed in<br />
particolar modo Cala Violina, baia sabbiosa di grande bellezza, premiata anche da Legambiente.
Adesso che è primavera viene ancora più<br />
voglia di scoprire l’Area Naturale che circonda<br />
il percorso del Terzolle. Una zona<br />
ricca di vegetazione, fauna ed emergenze<br />
artistiche e storiche. Ogni anno il torrente<br />
e i suoi dintorni diventano anche<br />
oggetto di studio da parte delle scuole<br />
del Quartiere che producono elaborati<br />
di grande interesse. Per questo dal 20 al<br />
24 aprile questi elaborati saranno messi<br />
in mostra presso la Sede del Quartiere 5<br />
in Via Lambruschini 33. Contemporaneamente<br />
saranno presentati i bozzetti<br />
per il logo dell’ A.N.P.I.L., una abbondante<br />
produzione che verrà esposta insieme<br />
al logo vincitore, che è un pò sui generis,<br />
perché nasce dalla fusione di 2 proposte:<br />
un prato dove scorre un torrente e una ranocchia,<br />
ospite frequente di questa parte<br />
di <strong>città</strong>. Per questo tipo di lavoro vorrei<br />
davvero ringraziare i ragazzi della scuola<br />
Rosai che si sono cimentati nell’impresa<br />
ed i loro insegnanti.<br />
Intanto il Comitato di Gestione, recentemente<br />
istituito, ha cominciato il suo lavoro:<br />
la costruzione di un sito, il censimento<br />
degli accessi all’area, la produzione di<br />
progetti per l’ammissione a finanziamenti<br />
regionali. <strong>Il</strong> sito, attualmente in allestimento,<br />
olre alla descrizione dell’Area Na-<br />
turale Protetta, riporterà la cartografia, la<br />
bibliografia, gli eventi e le manifestazioni,<br />
gli itinerari e i punti panoramici, le attività<br />
agricole di ristorazione e di agriturismo,<br />
nonché tutti gli atti amministrativi che<br />
riguardano l’ANPIL. <strong>Il</strong> tutto sarà consultabile<br />
attraverso la rete civica del Comune<br />
di Firenze. <strong>Il</strong> censimento degli accessi si<br />
è concluso: sono 55 le strade che condu-<br />
Le nostre pagine<br />
cono all’area, considerando i versanti di<br />
Firenze, Sesto e Vaglia. Questi varchi saranno<br />
a breve segnalati da apposita cartellonistica.<br />
Infine il Comitato di Gestione ha messo a<br />
punto la richiesta di cofinanziamento alla<br />
Regione Toscana per la realizzazione di<br />
una guida turistica ed escursionistica.<br />
Proprio alle escursioni e alla sentieristica<br />
ha iniziato a dedicarsi l’appena costituito<br />
Comitato Scientifico, dedito appunto a<br />
monitorare vecchi sentieri e a tracciarne<br />
di nuovi.<br />
E’ come sempre sorprendente pensare<br />
che a pochi passi dalla <strong>città</strong> densamente<br />
popolata ci si possa immergere in una<br />
zona che ha tutte le caratteristiche del<br />
pregiato paesaggio della collina toscana.<br />
E’ questo un bene collettivo che va valorizzato<br />
e tutelato in tutte le sue parti da<br />
quelle naturalistiche e quelle delle attività<br />
umane.<br />
La istituzione dell’ANPIL è un positivo<br />
obiettivo raggiunto da questa Amministrazione<br />
col contributo determinante<br />
del Quartiere 5, e delle persone che dentro<br />
la valle vivono ed operano.<br />
La Presidente del Quartiere 5<br />
Stefania Collesei<br />
a cura del Consiglio di Quartiere 5<br />
A.N.P.I.L. TERZOLLE: LAVORI IN CORSO <strong>Il</strong> sito<br />
COMITATO DI GESTIONE<br />
Claudio Del Lungo – Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze<br />
Villa di Rusciano – Via B.Fortini, 37 – 50125 Firenze<br />
Tel. 055/2625348 - Fax 055/2625 351- assambiente@comune.fi.it<br />
Referente: Lorenzo De Luca<br />
TEL 055/2768479 - 329.2609767 - FAX 055/2768755<br />
l.deluca@comune.fi.it<br />
Referente: Manuela Fantechi 055/2625345 - FAX 055/262530<br />
m.fantechi@comune.fi.it<br />
Stefania Collesei - Presidente C. di Q.5<br />
Via R. Lambruschini, 33 - 50134<br />
Tel. 055/2767009 - Fax 055/2767021 - Cell. 329.8109776<br />
Segreteria: c.cosi@comune.fi.it - p.landi@comune.fi.it<br />
Referente: Marco Ruisi: 055 2767065 - m.ruisi@comune.fi.it<br />
Andrea Banchelli – Assessore all’Agricoltura<br />
del Comune di Sesto Fiorentino, Presidente dell’ANPIL<br />
Tel. 055/4496307 - 335-8324890<br />
a.banchelli@comune.sesto-fiorentino.fi.it<br />
andrea.banchelli@regione.toscana.it<br />
Referente Gloria Wondrak:<br />
g.wondrak@comune.sesto-fiorentino.fi.it<br />
ambiente@comune.sesto-fiorentino.fi.it<br />
Tel 055 4496778 - Fax 055 4496781<br />
Bruno Chiari – Consigliere del Comune di Sesto Fiorentino<br />
P.za Vittorio Veneto 1 - 50019 - Tel. 055/401583 - 333-4053420<br />
bruno.chiari@tin.it<br />
Paolo Gini - Assessore Ambiente del Comune di Vaglia<br />
Comune tel. 055.500241 - fax 055. 407545 – cell. 3351717995<br />
paolo.gini@coldiretti.it<br />
Referente: Arch. Anita Falduto a.falduto@comune.vaglia.firenze. it<br />
COMITATO<br />
SCIENTIFICO<br />
Coordinatore del comitato<br />
scientifico Luca Zorn<br />
Membri dei comuni:<br />
Firenze - Luca Zorn<br />
Sesto Fiorentino - Modesti Renzo<br />
Vaglia - Campani<br />
Membri delle associazioni<br />
ambientaliste:<br />
WWF - Parrini Massimo<br />
Membri delle associazioni agricole:<br />
Coldiretti - Macaluso Mario<br />
Membri associazioni di volontariato<br />
culturali e sportive :<br />
Amici della Terra - Benelli Manrico<br />
Cavallo Ambiente - Taiuti Barbara<br />
Le Panche - Magnelli Francesca<br />
SMS Serpiolle - Lori Franca<br />
SMS Serpiolle - Bianchi Francesco<br />
Atletica Castello - Zanobini Giovanni<br />
Castel Quarto - Pavolini Leonardo<br />
Extra - Bruni Giacomo,<br />
invitato permanente<br />
La nuova area protetta<br />
ha “in cantiere” anche<br />
un suo sito internet,<br />
già varato dal Comitato<br />
di Gestione e che<br />
sarà reso accessibile in<br />
rete presumibilmente<br />
nel mese di maggio. <strong>Il</strong><br />
sito, che sarà raggiungibile<br />
dalla rete civica<br />
del comune di Firenze,<br />
sarà molto interessante<br />
per acquisire sia le<br />
informazioni tecniche:<br />
leggi, composizione<br />
dei comitati, progetti<br />
in corso, etc.. sia per<br />
quelle turistico-naturalistiche<br />
come ad<br />
esempio le manifestazioni<br />
in corso, l’ubicazione<br />
delle aree di ristoro<br />
e i sentieri naturalistici<br />
in quest’area<br />
peraltro, in cui in circa<br />
la metà del territorio è<br />
interdetta la caccia.<br />
IL LOGO DELL’ A.N.P.I.L.<br />
TRA I LAVORI DEI RAGAZZI<br />
DELLA SCUOLA MEDIA ROSAI-<br />
CALAMANDREI NE SONO<br />
STATI SCELTI DUE: QUELLO DI<br />
LORENZO MORETTI DELLA 1 H E<br />
QUELLO DI MATTIA RANFAGNI<br />
DELLA 1B. ENTRAMBI TALMENTE<br />
RAPPRESENTATIVI DA ESSERE<br />
“FUSI” IN UN UNICO LOGO.<br />
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA<br />
DI TUTTI I LAVORI LUNEDÌ<br />
20 APRILE ORE 17,30 C/O<br />
QUARTIERE 5
PROVE TECNICHE<br />
PER LA TRAMVIA<br />
Foto: Gianluca Giannini<br />
I lavori per la realizzazione della prima linea della tramvia sono giunti<br />
ad una svolta importante: domenica 15 marzo si è svolto un test<br />
tecnico fondamentale. La “prova di sagoma statica”, infatti, viene effettuata<br />
una volta costruite le infrastrutture, per verificare che le misure<br />
corrispondano a quelle previste dalle norme di legge. In pratica<br />
il tram ha percorso nei due sensi tutti i 7,5 chilometri dal deposito di<br />
Scandicci a Santa Maria Novella ed ha effettuato una sosta in corrispondenza<br />
di ogni manufatto situato in prossimità dei binari (pensiline,<br />
semafori, pali, ecc), per consentire ai tecnici di misurare se era<br />
stata rispettata la distanza minima prescritta tra il mezzo e gli ostacoli<br />
stessi. Per questa prova è stato necessario trainare il tram lungo<br />
parte del tracciato: ad aprile l’alimentazione elettrica arriverà fino a<br />
viale Fratelli Rosselli e sarà poi completata nel mese di maggio. “<strong>Il</strong> test<br />
effettuato – ci ha spiegato il vicesindaco Giuseppe Matulli – ha reso<br />
evidente come ormai dal punto di vista delle infrastrutture il lavoro<br />
sia quasi giunto al termine: sia i binari che la rete di alimentazione<br />
sono totalmente realizzati mentre resta da completare l’alimentazione<br />
elettrica della linea. Ormai, infatti, siamo entrati <strong>nella</strong> fase ultima<br />
dei lavori: non resta che approntare le opere di completamento,<br />
come il sistema per le segnalazioni e le “rifiniture”, le pavimentazioni<br />
e gli arredi”. Numerosi sono stati i cittadini che si sono raccolti lungo<br />
i binari per osservare il passaggio del nuovo mezzo mentre diverse<br />
autorità lo hanno accolto in via Jacopo da Diacceto: il vicesindaco del<br />
Comune di Firenze Giuseppe Matulli, il sindaco di Scandicci Simone<br />
Gheri, il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, la presidente<br />
di ATAF Maria Capezzuoli e il responsabile unico del procedimento<br />
per la realizzazione della linea 1 Giovanni Mantovani. Più voci hanno<br />
sottolineato l’importanza strategica della Tramvia: la chiave di volta<br />
per una nuova mobilità urbana, ambientalmente sostenibile, più efficiente,<br />
moderna e integrata con gli altri mezzi. Senza dimenticare che<br />
il passaggio del tram rappresenta l’occasione per riqualificare intere<br />
aree della <strong>città</strong> e renderle più sostenibili anche grazie alla riduzione<br />
della mole di veicoli presenti sulle nostre strade. Come ha dimostrato<br />
questa giornata di prove tecniche, la linea 1 è quasi giunta al traguardo:<br />
l’entrata in esercizio è prevista per la fine dell’estate, al termine<br />
delle verifiche di sicurezza.<br />
Proseguono i lavori di messa in sicurezza del<br />
Mugnone: dal Romito alla foce, è in corso la<br />
risagomatura dell’alveo del torrente. Questo<br />
progetto è finanziato e realizzato da RFI, nell’ambito<br />
dei lavori per la realizzazione dell’Alta<br />
Velocità, necessario per escludere che in<br />
futuro si verifichino eventi alluvionali come<br />
quelli registrati negli anni ‘90. “La riqualificazione<br />
– ha detto il vicesindato Giuseppe Matulli<br />
– non riguarda solamente la stazione AV<br />
(che verrà realizzata nell’area degli ex-Macelli<br />
in viale Corsica) e i binari che passeranno<br />
sotto il torrente, ma si tratta di un intervento<br />
che incide positivamente su tutto il tessuto<br />
urbano di questa parte del territorio, incrementando<br />
la sicurezza per quanto riguarda<br />
sia le strade che il tracciato tranviario che<br />
transiterà nelle adiacenze. Per effettuare<br />
questi lavori è stato necessario abbattere<br />
FESTA AL CENTRO ANZIANI DI VIUZZO DELLE CALVANE<br />
Un nuovo locale per attività polivalenti ed un piccola area all’esterno per l’estate. Questi i lavori di<br />
ampliamento del Centro Anziani di Viuzzo delle Calvane che sono stati inaugurati il 23 marzo scorso<br />
con una festa. I restauri, che hanno in precedenza previsto l’imbiancatura della facciata ed alcune<br />
modifiche interne, sono stati realizzati dall’Unità Tecnica del Quartiere 5 ed hanno riguardato<br />
anche l’acquisizione di una stanza della vicina ex-falegnameria comunale . E’ stato inoltre realizzato<br />
un percorso di accesso dall’esterno separato da una rete. Grande soddisfazione quindi da parte<br />
tutti i frequentatori del centro che potranno ora disporre di più spazio per le loro occupazioni.<br />
Le nostre pagine<br />
MUGNONE:<br />
PROSEGUE LA MESSA<br />
IN SICUREZZA<br />
alcuni alberi in via Buonsignori: la risagomatura<br />
dell’alveo del Mugnone, infatti, avrebbe<br />
comportato l’abbattimento di tutte le piante<br />
di viale Redi e quindi, per preservarle, è stato<br />
deciso di spostare di circa un metro gli argini<br />
del torrente verso via Buonsignori. Le radici<br />
degli alberi presenti su questo lato, però, ne<br />
sarebbero state talmente danneggiate che<br />
per evitarne la caduta, si è dovuto procedere<br />
a tagliarli. Purtroppo si trattava di piante<br />
che, a differenza di quelle collocate in altre<br />
zone della <strong>città</strong>, non presentavano malattie<br />
né problematiche particolari”. È già prevista,<br />
però, la risistemazione del verde in questa<br />
zona: grazie al progetto di riqualificazione<br />
delle vie Buonsignori e Gordigiani, legato ai<br />
lavori per la realizzazione della Tramvia, saranno<br />
reimpiantati tutti gli alberi su questo<br />
lato del Mugnone.<br />
LA SCOMPARSA DI FRANCO<br />
MUGNAI. IL RICORDO DELLA<br />
PRESIDENTE DEL QUARTIERE 5<br />
“Franco Mugnai è<br />
stato un tecnico<br />
agronomo<br />
paesaggista del<br />
Quartiere 5, originario<br />
di Quaracchi, a<br />
Brozzi. La sua perdita<br />
mi ha suscitato<br />
un grandissimo<br />
dispiacere sia per<br />
l’uomo che per il<br />
professionista. Ha<br />
sempre amato il suo lavoro, per il quale è<br />
stato innovativo e molto creativo. Ricordo<br />
i suoi lavori più recenti e più importanti:<br />
ha ideato il progetto di rinnovamento del<br />
giardino dell’asilo nido della scuola Colombo,<br />
ha impreziosito i giardini della scuola Vamba<br />
con la storia di Giamburrasca raccontata sulle<br />
piastrelle, ha curato il progetto della nuova<br />
piazza Dalmazia. Lascia la moglie e due figli ai<br />
quali vanno tutte le nostre condoglianze e il<br />
nostro affetto.
Centri Estivi<br />
Le iscrizioni si svolgeranno nel periodo<br />
dal 16 aprile al 9 maggio, previo appuntamento<br />
telefonico. Sono ammessi ai Centri<br />
Estivi del quartiere i bambini e i ragazzi<br />
dai 3 anni (con un anno di scuola materna<br />
già frequentato) ai 14 anni, (non compiuti<br />
alla data dell’iscrizione).<br />
La prenotazione telefonica obbligatoria<br />
dovrà essere effettuata dal 23 marzo all’3<br />
aprile con orario, dal lunedì al venerdì<br />
dalle ore 8,30 - 13,00, martedì e il giovedì<br />
15,00 - 17,00 chiamando i seguenti<br />
numeri: 055-2767042, 055-2767044, 055-<br />
2767033 oppure inviando una mail a centriestiviq5@comune.fi.it<br />
“Abbiamo voluto mantenere anche quest’anno<br />
la stessa modalità di iscrizione<br />
ai servizi attraverso la prenotazione telefonica<br />
che ha ridotto le lunghe code<br />
d’attesa e facilitato le iscrizioni - dichiara<br />
Andrea Casucci presidente della commissione<br />
servizi educativi del Quartiere 5 -.<br />
Per quanto riguarda il livello qualitativo<br />
dell’offerta abbiamo voluto mantenere<br />
un livello standard alto nonostante i tagli<br />
subiti. Prezzi bloccati - ormai da quattro<br />
anni - cercando anche di porci in concorrenza<br />
come qualità con molti operatori<br />
privati. Un segnale forte d’attenzione ver-<br />
so le famiglie in questo periodo di recessione.<br />
Per quanto concerne la promozione<br />
- prosegue Casucci - abbiamo fatto un<br />
grande lavoro informativo in tutti plessi<br />
scolastici grazie alla distribuzione di volantini<br />
informativi sulla tempistica e modalità<br />
d’iscrizione.”<br />
INIZIATIVE COMMISSIONE CULTURA QUARTIERE 5<br />
ESCURSIONI NATURALISTICHE<br />
SABATO 18 APRILE<br />
“L’AREA NATURALE PROTETTA<br />
DEL MONTEFERRATO”<br />
SABATO 9 MAGGIO<br />
“LE MISTERIOSE SORGENTI<br />
DEL BISENZIO”<br />
DOMENICA 19 APRILE 2009<br />
“I SENTIERI DELLA LIBERTA’”:<br />
Una passeggiata sulle pendici<br />
del Monte Morello<br />
SULLE TRACCE DI PINOCCHIO:<br />
Itinerario tra il fantastico e il reale<br />
SABATO 18 APRILE ORE 18<br />
E SABATO 9 MAGGIO ORE 21<br />
AD-AR-TE presenta:<br />
“PINOCCHIATA”<br />
SABATO 23 MAGGIO 2009 ORE 18<br />
Gara podistica non competitiva<br />
“Sulle tracce di Pinocchio”<br />
CORSO DI INFORMATICA<br />
DI BASE DI 1° LIVELLO<br />
ISCRIZIONI Dal 14 Aprile dalle ore 8,30 in<br />
poi, fino ad esaurimento posti, presso il<br />
Q.5, Ufficio Cultura, via Lambruschini n. 33,<br />
Firenze.<br />
Non saranno prese prenotazioni telefoniche<br />
CORSO GRATUITO<br />
AUTOCONOSCENZA<br />
Inizio corso: Martedì 28 Aprile 2009<br />
MOSTRA FOTOGRAFICA DITUTTUNPO’<br />
di Andrea Piombino<br />
INAUGURAZIONE<br />
SABATO 25 APRILE 2009, ORE 16.30<br />
INFO: Ufficio Cultura tel.: 055-276/7045 - 7046<br />
NOI PER VOI PER IL MEYER<br />
L’ Associazione NOI per VOI per il Meyer O.N.L.U.S.organizza insieme alla Compagnia Teatrale<br />
“All’ Ombra della Crusca”,lo spettacolo di beneficienza “L’Agonia di Schizzo” di Athos Setti<br />
(commedia brillante in tre atti) il giorno Sabato 9 Maggio 2009 alle ore 21.00 presso la palestra<br />
Pontormo, via del Pontormo,80. L’ingresso è libero e le offerte, che verranno raccolte<br />
durante la serata , serviranno al mantenimento della Casa di Accoglienza di via Reginaldo<br />
Giuliani,434 Firenze. Per informazioni 3334453539.<br />
Le nostre pagine<br />
VACANZE ANZIANI 2009<br />
QUARTIERE 5<br />
Al via le prenotazioni per le vacanze. La prenotazione obbligatoria<br />
dell’iscrizione dovrà essere effettuata dal 15 al 30 aprile con i seguenti<br />
orari: dal lunedì al venerì dalle ore 9 alle ore 13 chiamando i numeri<br />
055 2767032 - 055 2767070, per coloro che chiedono il contributo il<br />
numero da chiamare è invece il 055 2767022, ricordiamo che la dichiarazione<br />
Isee dovrà essere portata con se al momento dell’iscrizione.<br />
Ricordiamo che le località di soggiorno sono Lido di Camaiore,<br />
Pesaro, Cavedago, Rimini, Pian degli Ontani, Tarquinia e Montalto di<br />
Castro.<br />
Anche quest’anno stanno per iniziare le iscrizioni alle Vacanze Anziani del<br />
Q. 5 , nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune.<br />
<strong>Il</strong> Quartiere ha un ruolo indispensabile nell’organizzazione del servizio e<br />
nel rapporto con le persone, che ormai è diventato tradizionale e consolidato<br />
.<br />
Vogliamo anche cogliere l’occasione per ricordare che le Vacanze Anziani<br />
non sono l’unica proposta rivolta alle persone ultrasessantenni, oltre alle<br />
vacanze, ci sono, intanto, le visite culturali del programma “ Scopri Firenze”<br />
, che stanno raccogliendo l’interesse delle persone.<br />
Oltre ciò sono previsti per i prossimi mesi occasioni di incontro come il<br />
concerto a Villa Reale di Castello. Così viene sfatato il pregiudizio , che vede<br />
la persona anziana interessata solo alla ricreazione e al passatempo. E’<br />
chiaro che le vacanze di 14 giorni sono un breve periodo, ma, comunque,<br />
rappresentano una valida occasione per trascorre del tempo fuori <strong>città</strong> e<br />
insieme agli altri, altrimenti , quasi sicuramente , molte persone sarebbero<br />
costrette a rimanere a casa e magari sole. Quanto sia necessario questo<br />
servizio lo dimostra anche il numero dei partenti dell’ultimo anno (486), di<br />
cui 82 con il contributo, in base al reddito calcolato mediante l’attestazione<br />
ISEE, del Quartiere .<br />
Per inciso il prezzo della vacanza in relazione ai servizi offerti sono assai<br />
più favorevoli del privato.<br />
Quest’anno sono anche previsti dei miglioramenti: inserimento di una<br />
gita organizzata durante il soggiorno, condizionamento dell’aria nelle<br />
strutture dotate del necessario impianto compreso nel prezzo e menù più<br />
ampio con almeno due scelte.<br />
Pertanto ad iniziare dal 15 aprile fino al 30 aprile si potrà telefonare agli<br />
uffici per prenotare l’iscrizione alle vacanze.<br />
<strong>Il</strong> Presidente della Commissione Servizi Sociali Q. 5<br />
Armando Caprilli<br />
LA LINGUA COME<br />
STRUMENTO<br />
DI INTEGRAZIONE<br />
Prosegue con successo il progetto del Quartiere 5 “La lingua come<br />
strumento di integrazione”, partito lo scorso gennaio. “Sono 36 ad<br />
oggi i volontari che hanno messo a disposizione il proprio tempo e<br />
la propria esperienza per aiutare bambini e adulti alle prese con l’apprendimento<br />
dell’italiano - afferma con soddisfazione Stefania Collesei<br />
Presidente del Q.5 – e a loro va il nostro sentito ringraziamento”.<br />
9 i ragazzi seguiti alla Scuola Media Ottone Rosai e 21 alla scuola elementare<br />
Matteotti, 26 gli adulti seguiti nei corsi del mercoledì mattina<br />
e del giovedì sera. Ma la domanda è in crescita. Si cercano infatti<br />
ancora volontari per un corso di aiuto allo studio per un gruppo di<br />
alunni stranieri della Scuola Media Poliziano che si stanno preparando<br />
all’esame di 3^ media. Occorrono insegnanti, ex insegnanti o<br />
persone che abbiano almeno esperienze in campo educativo e che<br />
dovranno segnalare la loro disponibilità a Graziella Laffi – Parrocchia<br />
di Montughi - e-mail sinfoniainblu@tin.it o a Milly Valdevies<br />
Consiglio di Quartiere 5 - 0552767077;<br />
e-mail c.valdevies@comune.fi.it).<br />
LA GUIDA AL RIUSO<br />
SULLA RETE CIVICA<br />
“Ri-usiamo” la nuova guida al riuso corretto che spiega cosa possiamo<br />
fare per attuare buone pratiche di vita quotidiana è consultabile<br />
e scaricabile dallo scorso 26 febbraio anche dalla rete civica del Comune<br />
di Firenze, <strong>nella</strong> sezione dedicata al Quartiere 5 e prossimamente<br />
sarà presente anche nel portale del Quadrifoglio sulla “Borsa<br />
del riciclaggio”<br />
(http://www.borsadelriciclaggio.org).
Martedì 14 aprile ore 21,00<br />
Concerto Complesso bandistico<br />
Associazione Musicale Fiorentina Onlus<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231<br />
Giovedi 16 aprile ore 21,00<br />
Concerto Musica Insieme - Rock melodico anni<br />
‘70 (Associazione Musicale Fiorentina Onlus)<br />
TEATRO C.R.C. CASTELLO<br />
via Reginaldo Giuliani n. 374 - tel 055 451480<br />
Lunedì 20 aprile ore 21,00<br />
Concerto di musica jazz Taddeo’s (AMF)<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 31831<br />
Mercoledì 22 aprile ore 21,00<br />
“Vagamondo” teatro clown per tutti<br />
(Centro Teatro Internazionale)<br />
TEATRO NUOVO<br />
via Fanfani n. 16 tel. 055 413067ì<br />
Domenica 26 aprile ore 16,00<br />
Concerto “Jazz around clarinet” (Agimus)<br />
AUDITORIUM CLINICA MEDICA CAREGGI<br />
Info Agimus tel.055 580996<br />
Lunedì 27 aprile ore 21,00<br />
Concerto rock Unknown<br />
(Associazione Vincenzo Galilei)<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231<br />
Martedì 28 aprile ore 21,00<br />
Concerto fusion jazz<br />
“Funzionamento Anomalo” (Sketch)<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231<br />
Mercoledì 29 aprile ore 21,00<br />
Spettacolo di danza e musica<br />
(Kidojo- tango e Associazione Demidoff)<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231<br />
Giovedi 30 aprile ore 21,00<br />
”Monologo a due voci” prosa<br />
(Teatro d’Almaviva)<br />
VILLA POZZOLINI<br />
viale Guidoni. 188 - tel. 055 4378494<br />
Giovedì 30 aprile ore 21,00<br />
Musica e danza: violino e chitarra<br />
(Centro Studi Musica e Arte),<br />
coreografie (Associazione Demidoff)<br />
ORATORIO SAN MICHELE A CASTELLO<br />
via San Michele a Castello n 14 tel. 055 451335<br />
Domenica 3 maggio ore 16,00<br />
Concerto “The old Bridge trio” (Medialab)<br />
AUDITORIUM CLINICA MEDICA CAREGGI<br />
Info Agimus tel.055 580996<br />
Mercoledì 6 maggio ore 21,00<br />
“Calderon” da Pierpaolo Pasolini,<br />
prosa (Teatro “O”)<br />
VIPER THEATRE<br />
via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231<br />
Giovedi 7 maggio ore 21,00<br />
“Racconti di gente giusta” prosa<br />
(Cabina Teatrale Saverio Tommasi)<br />
VILLA POZZOLINI<br />
viale Guidoni. 188 - tel. 055 4378494<br />
Le nostre pagine<br />
Nasce la Rete culturale con un ricchissimo calendario<br />
Ventuno associazioni hanno dato vita<br />
alla “Rete Culturale”. Otto teatri, otto<br />
associazioni musicali, quattro di danza<br />
e un circolo ricreativo. Venticinque<br />
appuntamenti in calendario, tutti ad<br />
ingresso libero, fino al 17 maggio.<br />
“Abbiamo attivato un metodo di lavoro<br />
che vede riunite le associazioni<br />
culturali che possono collaborare tra<br />
loro, ha commentato Stefania Collesei<br />
presidente del Quartiere 5. Abbiamo<br />
visto tanto entusiasmo da parte<br />
di tutte le associazioni, alcune anche<br />
poco note, ma che grazie alla Rete<br />
avranno visibilità, in un territorio che<br />
non è la periferia della <strong>città</strong> e che ha<br />
un’offerta culturale che non ha niente<br />
da invidiare rispetto a quelle del<br />
centro storico”. Queste le ventuno associazioni:<br />
“Cabina teatrale”, “Isole Comprese-Teatro334”,<br />
“Centro di Teatro Internazionale”, “Buratta la<br />
luna”, “Officina Teatro ‘O”, “Teatro d’Almaviva”,<br />
“Teatri d’Imbarco”, “Teatro Nuovo-Compagnia <strong>Il</strong><br />
Grillo”, “All Music!”, “Associazione di Musica Vincenzo<br />
Galilei”, “Associazione Musicale Fiorentina”,<br />
“Centro Studi Musica & Arte”, “Medialab”, “A.Gi.<br />
Mus.”, “Viper Theatre-Le Nozze di Figaro”, “Sketch<br />
S.r.l. Servizi per lo spettacolo”, “Dance Performance<br />
School”, “Associazione Culturale Studio Danza<br />
Arlequin”, “Associazione Demidoff”m “Ki dojo”.<br />
“Questo è un progetto che andrebbe ripreso in<br />
tutti i quartieri - ha sottolineato l’assessore alla<br />
cultura Eugenio Giani -. Firenze, in tutti questi<br />
anni, è tra le prime posizioni nelle classifiche che<br />
periodicamente vengono stilate tra i 103 capo-<br />
luoghi di provincia. Siamo ai primi<br />
posti per la presenza di associazioni<br />
in rapporto al numero di abitanti. È<br />
un fatto oggettivo che siamo una <strong>città</strong><br />
ricca di associazioni e questa è la<br />
vitalità di Firenze”. La programmazione<br />
delle iniziative della Rete Culturale<br />
è costata 15.000 euro sostenuta dalla<br />
sponsorizzazione dell’Aeroporto di<br />
Firenze. La guida con il programma<br />
degli eventi, stampata e distribuita in<br />
5.000 copie è disponibile sul sito internet<br />
del Comune di Firenze e <strong>nella</strong><br />
sede del Quartiere 5. Oltre ai venticinque<br />
appuntamenti che spazieranno<br />
tra Villa Pozzolini, Viper Theatre,<br />
l’auditorium Clinica medica di Careggi,<br />
il teatro C.R.C. Castello, l’Oratorio<br />
di San Michele a Castello e piazza Dalmazia le<br />
associazioni hanno dato la propria disponibilità a<br />
organizzare alcuni incontri con i cittadini tematici<br />
su teatro, danza e musica. “Un ringraziamento<br />
particolare all’AdF, una presenza fondamentale<br />
per il nostro territorio - ha ringraziato Giancarlo<br />
Rosini presidente della commissione cultura del<br />
Quartiere 5”.<br />
Giovedì 7 maggio ore 21,00<br />
“Storie di Villa Triste” prosa (Teatri d’Imbarco)<br />
ORATORIO SAN MICHELE A CASTELLO<br />
via San Michele a Castello n 14 tel. 055 451335<br />
Venerdì 8 maggio ore 21,00<br />
Concerto quartetto sax<br />
(Associazione Vincenzo Galilei)<br />
TEATRO NUOVO<br />
via Fanfani n. 16 tel. 055 413067<br />
Sabato 9 maggio ore 21,00<br />
Concerto duo sax-pianoforte<br />
(Associazione Vincenzo Galilei)<br />
TEATRO NUOVO<br />
via Fanfani n. 16 tel. 055 413067<br />
Venerdì 15 maggio ore 21,00<br />
“Conferenza su Amleto” prosa<br />
(Associazione Teatro 334-Isole Comprese Teatro)<br />
TEATRO NUOVO<br />
via Fanfani n. 16 tel. 055 413067<br />
Sabato 16 maggio ore 17,00-23,00<br />
Non Stop di Musica Rock e Jazz<br />
PIAZZA DALMAZIA<br />
Domenica 17 maggio ore 10,00-12,00<br />
Esibizione musicale<br />
degli allievi dei corsi di musica<br />
PIAZZA DALMAZIA<br />
Domenica 17 maggio ore 17,00-20,00<br />
Non Stop di Musica Rock e Jazz<br />
PIAZZA DALMAZIA
good news 27<br />
SANITÀ. Completato l’intervento: il complesso è stato ampliato grazie ad un investimento di 26 milioni di euro<br />
Torregalli raddoppia e cambia look<br />
Un padiglione nuovo si affianca a quello vecchio:<br />
spazi nuovi per la day surgery, il centro trasfusionale,<br />
l’anatomia patologica, l’hospice, il reparto<br />
di psichiatria, i laboratori e altri servizi<br />
Serena Wiedenstritt<br />
Un nuovo padiglione, dedicato<br />
a Leonardo da Vinci, si<br />
affiancherà al vecchio, intitolato<br />
ad Amerigo Vespucci.<br />
Così Torregalli raddoppia, con un nuovo<br />
spazio che ospiterà gli ambulatori, la day<br />
surgery, il centro trasfusionale, i servizi di<br />
anatomia patologica, hospice, psichiatria, i<br />
laboratori e altri servizi. L’ampliamento è<br />
di 14 mila metri quadri (contro i 18 mila<br />
metri quadrati del vecchio padiglione) e i<br />
posti letto passano da 367 a 418.<strong>Il</strong> nuovo<br />
San Giovanni di Dio ha comportato un investimento<br />
di 26 milioni di euro, di cui 20<br />
milioni per strutture e impianti e 6 milioni<br />
per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e<br />
l’allestimento completo di due sale multimediali.<br />
Con la nuova struttura si raggiunge<br />
un importante primato, che garantisce ai<br />
cittadini ancora di più il diritto alla salute:<br />
la Toscana diventa la regione con il patrimonio<br />
immobiliare sanitario più nuovo<br />
LA CURIOSITÀ<br />
on il raddoppio di Torregalli, in ospedale arriva an-<br />
Cche la musica. <strong>Il</strong> progetto, fortemente voluto dalla<br />
Regione Toscana, si chiama “Classica dentro” e propone<br />
la diffusione via radio di musica classica negli ospedali<br />
del Servizio sanitario regionale. <strong>Il</strong> progetto, unico in Italia,<br />
si pone lo scopo di umanizzare la sanità, rendendo<br />
il tempo passato in ospedale il più possibile sereno per<br />
tutti: pazienti, familiari e operatori sanitari che si trovano<br />
a trascorrere la giornata in queste strutture. <strong>Il</strong> progetto<br />
prevede la diffusione della musica di Rete Toscana Clas-<br />
d’Italia e quella dove si sono realizzati gli<br />
investimenti più consistenti e si sono rinnovate<br />
tutte le strutture sanitarie. <strong>Il</strong> progetto e<br />
la realizzazione della struttura di Torregalli<br />
sono stati ispirati ai principi di umanizzazione,<br />
inserimento ambientale e flessibilità,<br />
perché il paziente possa non solo ricevere<br />
le cure migliori, ma anche trascorrere la degenza,<br />
lunga o breve che sia, in un ambiente<br />
accogliente. Così i tre piani fuori terra si<br />
sviluppano attorno a quattro chiostri verdi<br />
che consentono di godere di illuminazione<br />
naturale in tutti gli ambienti. La galleria di<br />
accesso funziona come una cerniera fra il<br />
nuovo padiglione (Leonardo da Vinci) e<br />
il vecchio padiglione (Amerigo Vespucci)<br />
con una riorganizzazione dei flussi e degli<br />
spazi: nel nuovo padiglione troverà spazio<br />
l’area dedicata all’“outpatients” e ai servizi,<br />
mentre nel vecchio resterà l’area degenza.<br />
<strong>Il</strong> passaggio è costituito da un elemento<br />
vetrato e trasparente, che garantisce luce e<br />
un ambiente più piacevole a chi si reca in<br />
ospedale.La struttura è a basso impatto ambientale,<br />
di altezza contenuta e con blocchi<br />
che richiamano le colline vicine. <strong>Il</strong> progetto<br />
insomma è stato pensato per aumentare gli<br />
spazi, migliorare la qualità degli ambienti e<br />
la vivibilità per chi lavora o deve trattenersi<br />
in ospedale, senza alterare il paesaggio.<br />
Le tecnologie utilizzate e i materiali, oltre a<br />
Anche al San Giovanni di Dio via al progetto per rendere più serene degenze e attese<br />
sica in tutti gli ospedali della Toscana. All’interno del palinsesto<br />
della radio saranno inoltre presentati, a intervalli<br />
di 10 minuti, contenuti informativi di carattere sanitario:<br />
due “edizioni” ogni ora saranno a cura della Regione Toscana;<br />
altre quattro saranno invece curate dalla singola<br />
struttura, che potrà diffondere informazioni personalizzate<br />
rivolte agli utenti. Ogni struttura potrà decidere liberamente<br />
in quali aree e in che fascia oraria far ascoltare la<br />
radio.<strong>Il</strong> progetto, realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana,<br />
è praticamente a costo zero. Rete Toscana Classica<br />
rispondere ai requisiti tecnici per una struttura<br />
ospedaliera, offrono prestazioni supplementari<br />
sia sotto il profilo della durata<br />
e dell’ economia gestionale, sia dal punto<br />
di vista del comfort ambientale. E così il<br />
nuovo Torregalli ha contribuito a realizzare<br />
in Toscana una rete ospedaliera moderna,<br />
efficiente, accogliente, a risparmio energetico<br />
ed ecosostenibile.<br />
In corsia arriva la musica classica e l’ospedale diventa più “umano”<br />
trasmette in streaming ed è già disponibile su internet. E’<br />
sufficiente quindi istallare un programma su un normale<br />
computer per gestire la programmazione e l’inserimento<br />
delle news locali e regionali. <strong>Il</strong> servizio è già stato sperimentato<br />
per 6 mesi a Careggi e a San Giovanni di Dio a<br />
Firenze e nell’Ospedale della Versilia, dove è stato effettuato<br />
uno studio sul gradimento da parte degli utenti per<br />
individuare le aree e i reparti dove la trasmissione è più<br />
opportuna (ad esempio: nelle sale d’attesa piuttosto che<br />
nei reparti).<br />
/S.W.
28 Aprile 2009<br />
zoom<br />
INGORGHI. E’ moltissima la gente che passa le sue giornate nelle code sparse per la <strong>città</strong><br />
Traffico, il valzer della frizione<br />
237mila sono le auto che girano vorticosamente per Firenze<br />
e 116 sono le ore che statisticamente ogni cittadino ha trascorso<br />
in macchina lo scorso anno. Troppo spesso spostamento fa rima<br />
con patimento, e i fiorentini cercano delle scappatoie<br />
Caterina Gentileschi<br />
Acceleratore, freno e frizione.<br />
Una vita passata in coda.<br />
Con la radio che parla, il vicino<br />
d’automobile che va in<br />
escandescenza e il piede impegnato a dare<br />
un po’ di gas. Ma non troppo. Questo è<br />
l’infausto destino di chi, soprattutto per<br />
lavoro, si trova quotidianamente a dover<br />
affrontare interminabili ingorghi. Complice<br />
la noia, la rabbia, la fretta e la suggestione,<br />
piccoli tragitti sembrano viaggi<br />
interminabili e monotoni. Ma quanto tempo<br />
spendiamo in media all’interno delle<br />
nostre auto? Tantissimo. Secondo le stime<br />
della società di consulenza Vision e Value<br />
- che di recente ha discusso a Napoli<br />
delle problematiche legate allo smog e al<br />
mancato rispetto del protocollo di Kyoto<br />
- sarebbero più di 116 ore per ogni fiorentino.<br />
Un’eternità. Quasi 5 giorni all’anno<br />
sprecati nel traffico. Calcolando una media<br />
(intensa) di 800 chilometri al giorno,<br />
QUANTO TEMPO CI VUOLE?<br />
in cinque giorni si potrebbe percorrere la<br />
distanza che separa Firenze da Mosca. E<br />
invece, <strong>nella</strong> migliore delle ipotesi, si va<br />
da piazza Beccaria a Novoli con una velocità<br />
media che si aggira intorno ai 28<br />
chilometri orari. Più o meno la velocità<br />
di una carrozza. Siamo messi un po’ meglio<br />
di Napoli, dove nei casi peggiori si<br />
va avanti ad un passo lumaca di circa 16<br />
chilometri all’ora, di Palermo, 19 km/h, e<br />
di Torino, 22 km/h. Sono 237mila i veicoli<br />
che circolano in <strong>città</strong> (sei fiorentini<br />
su dieci possiedono un’auto) e qualche<br />
furbo esasperato prova a tendere tranelli<br />
alle code cercando tragitti alternativi, pur<br />
di non stare inchiodato nel sottopassaggio<br />
alla Fortezza o a Bottai. Percorsi collinari<br />
nemmeno troppo segreti, che il lavoratore<br />
medio utilizza per evitare semafori e<br />
isterismi. Tra i tracciati più utilizzati, c’è<br />
sicuramente Le Bagnese, stradina stretta<br />
e piena di buche, diventata nel tempo una<br />
PIAZZALE DI PORTA ROMANA - CASELLO A1 FIRENZE CERTOSA<br />
5 KM<br />
TEMPO PREVISTO*: 8 MINUTI<br />
TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 18 MINUTI<br />
STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA - AEROPORTO AMERIGO VESPUCCI<br />
8 KM<br />
TEMPO PREVISTO: 17 MINUTI<br />
TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 35 MINUTI<br />
PIAZZA FRANCESCO FERRUCCI - OSMANNORO<br />
11 KM<br />
TEMPO PREVISTO: 24 MINUTI<br />
TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 38 MINUTI<br />
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vera e propria arteria che collega Scandicci<br />
al Galluzzo senza dover passare dal<br />
centro. Altro escamotage è quello utilizzato<br />
da chi tenta di evitare il tratto viale<br />
Europa/viale Giannotti per arrivare velocemente<br />
da Firenze sud a piazza Francesco<br />
Ferrucci, passando dalle Cinque vie<br />
e da via Benedetto Fortini. E ancora c’è<br />
Bellosguardo, che da Piazza Tasso arriva<br />
fino a Soffiano risparmiando al guidatore<br />
la confusione che viene dal piazzale di<br />
Porta Romana e dal cantiere della tramvia<br />
sul viale Talenti. Spesso sono strade tanto<br />
belle e panoramiche quanto insicure, e in<br />
alcuni tratti sono talmente strette da permettere<br />
il passaggio di un solo veicolo per<br />
volta. Nessuna certezza di arrivare puntuali<br />
o di impiegare meno tempo, perché<br />
talvolta queste alternative sono anche più<br />
lunghe. Ma poco importante. L’essenziale<br />
è non stare fermi a schiacciare ininterrottamente<br />
acceleratore, frizione e freno.<br />
VIALE EUROPA - PIAZZA LIBERTÀ<br />
5 KM<br />
TEMPO PREVISTO: 14 MINUTI<br />
TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 28 MINUTI<br />
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TEMPO PREVISTO: 8 MINUTI<br />
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zoom<br />
29<br />
QUATTRORUOTE. In media la macchina risucchia al suo proprietario quasi 200 euro al mese<br />
Cara automobile, quanto mi costi<br />
FOCUS<br />
tilizzare l’auto solo quando ti serve e pagar-<br />
Ula solo per quel che effettivamente la usi. Un<br />
sogno? No, si chiama Car sharing. <strong>Il</strong> servizio nasce<br />
da una semplice constatazione: spesso accade<br />
che la nostra auto rimanga ferma anche per diversi<br />
giorni, ma paghiamo assicurazione, bollo, ecc. per<br />
l’intero anno. Oltretutto chi vive in <strong>città</strong> in genere<br />
non brucia esattamente centinaia di chilometri al<br />
giorno, ma si limita a spostarsi da casa a lavoro, ad<br />
accompagnare i bambini a scuola o in piscina e arri-<br />
Tra i capitoli di spesa più “pesanti” ci sono l’assicurazione, il<br />
carburante, la revisione, il bollo e la manutenzione. Per non parlare<br />
degli imprevisti e di fanalini e affini che si rompono. <strong>Il</strong> risultato?<br />
Circa 2.300 euro l’anno che se ne vanno<br />
Francesca Puliti<br />
Eccoci lì fuori dal concessionario,<br />
chiavi luccicanti<br />
in una mano e contratto di<br />
vendita nell’altra. Pensiamo<br />
che il più sia fatto. Ma quanto ci costa<br />
davvero possedere un’auto? Se pensavate<br />
che la spesa fosse tutta nell’acquisto,<br />
vi sbagliavate di grosso. Perché oltre<br />
a comprarla poi c’è da mantenerla,<br />
la macchina, e ogni voce in capitolo ha<br />
un prezzo. Tante le variabili, una sola<br />
certezza: l’auto è una rimessa continua.<br />
Ma, si sa, in pochi rinuncerebbero alle<br />
quattro ruote: un rapporto di attaccamento<br />
quasi affettivo finisce per legarci<br />
al nostro caro (è proprio il caso di dirlo)<br />
veicolo.Senza contare la svalutazione<br />
dell’auto, concentrando l’attenzione<br />
solo sugli aspetti legati all’uso e alla<br />
manutenzione, il nostro mezzo ci costa<br />
in media 2 mila e 300 euro l’anno, il<br />
che significa poco meno di una banconota<br />
da 200 al mese e poco più di sei<br />
euro al giorno. Stiamo parlando di cifre<br />
<strong>Il</strong> servizio, attivo dal 2005, consente di noleggiare un veicolo anche per poche ore<br />
vare al supermercato. Da qui l’idea di condividere il<br />
mezzo: basta abbonarsi, fare una telefonata per prenotare<br />
il veicolo e andare a prenderlo nei parcheggi<br />
dedicati. A partire dal 2005, quando il servizio è<br />
stato attivato <strong>nella</strong> nostra <strong>città</strong>, i soci sono cresciuti<br />
fino a raggiungere quota 1150 circa. “Si tratta per lo<br />
più di famiglie – spiega il dottor Roberto Burigana,<br />
amministratore di CarSharing Firenze – anche se vi<br />
è anche una piccola quota di aziende con cui abbiamo<br />
un rapporto costante, oltre agli enti pubblici”.<br />
medie ovviamente, calcolate in base ai<br />
comportamenti di un guidatore altrettanto<br />
medio e sui consumi di un’utilitaria.<br />
Partiamo dalle spese obbligatorie.<br />
L’assicurazione, innanzitutto, un esborso<br />
compreso tra 500 e oltre mille euro.<br />
L’oscillazione dipende ovviamente da<br />
tanti fattori: tipo di polizza scelta (ad<br />
esempio furto e incendio, kasko ecc.),<br />
modello ed età dell’auto, profilo e “storia”<br />
del guidatore, solo per citarne alcuni.<br />
In genere le assicurazioni online<br />
permettono di risparmiare notevolmente,<br />
ma sono sconsigliate ai cosiddetti<br />
“guidatori a rischio”, ad esempio i giovani<br />
sotto i 25 anni e chi ha alle spalle<br />
diversi incidenti. Passiamo al bollo,<br />
altra spesa fissa ogni anno: in questo<br />
caso si va dal centinaio ad oltre 250<br />
euro. A questi costi annuali dobbiamo<br />
aggiungere quello della revisione (una<br />
sessantina di euro dopo i primi quattro<br />
anni e in seguito ogni due) e quello del<br />
tagliando, come minimo un’altra banconota<br />
verde. Ma la vera nota dolente<br />
riguarda il denaro “bruciato” in benzina:<br />
un pieno annuale da quasi mille<br />
Un trucco per risparmiare? Condividere l’auto con il Car Sharing<br />
Nella maggior parte dei casi l’auto viene richiesta<br />
per un periodo breve, al massimo un weekend, ma<br />
più spesso per una giornata o anche un paio d’ore<br />
nel pomeriggio. “Attualmente viaggiamo sulle 240<br />
fatture al mese – continua Burigana – ma contiamo<br />
di ampliare il giro nei prossimi mesi”. La prossima<br />
frontiera sarà quella di posizionare alcune auto della<br />
flotta nei parcheggi dei grandi insediamenti abitati-<br />
vi, così da sconfiggere anche la pigrizia di arrivare<br />
al luogo di sosta più vicino.<br />
/F.P.<br />
970863<br />
euro. Mettiamo che il nostro guidatore<br />
medio percorra circa 10 mila chilometri<br />
l’anno, considerando il consumo di<br />
un’utilitaria pari a circa 12-13 km con<br />
un litro e un prezzo della benzina assestatosi<br />
attorno a 1,16 euro al litro, il<br />
conto è presto fatto: 966 euro solo di<br />
carburante. Se il prezzo del diesel è ormai<br />
pressoché in linea con quello della<br />
verde, i chilometri percorsi con un litro<br />
risultano superiori e si riesce dunque a<br />
risparmiare qualcosa sul conto finale.<br />
Infine ci sono olio, gomme & Co. Se<br />
per il primo in genere basta una cinquantina<br />
di euro ogni 10mila chilometri,<br />
le seconde rappresentano una spesa<br />
ben più consistente: dai 70 ai 90 euro<br />
a gomma, cifra che però si spalma su<br />
un periodo di tempo più prolungato.<br />
<strong>Il</strong> nostro diligente automobilista dovrà<br />
poi ricordarsi di cambiare le pasticche<br />
dei freni prima di cominciare a sentirle<br />
stridere paurosamente. E sarà un’altra<br />
mazzata di 120 euro.Poi ci sono le spie<br />
che si guastano, i fanalini che si rompono,<br />
i fari che si bruciano, per non parlare<br />
degli interventi più costosi, come<br />
riparare il climatizzatore o rimettere gli<br />
airbag che magari si sono aperti in uno<br />
scontro. Alla voce “manutenzione” troviamo<br />
anche un’altra serie di piccole e<br />
grandi spesucce, dai tergicristalli (una<br />
trentina di euro l’uno, anche se in alcuni<br />
grandi supermercati si possono<br />
trovare a 15-20), ai tappetini, fino al<br />
cambio della batteria, che diventa più<br />
frequente se si tiene l’auto parcheggiata<br />
sempre all’aperto. Calcoliamo così<br />
un’altra cinquantina di euro l’anno tutto<br />
compreso, e il conto è servito. Restano<br />
fuori dal conteggio tutte le monetine<br />
che se ne vanno semplicemente per<br />
parcheggiare, ingoiate dai parchimetri.<br />
Ma questo è un capitolo a parte.<br />
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30 Aprile 2009<br />
hobby<br />
PESCA. La popolazione ittica del fiume di Firenze è cambiata e subisce le minacce del temibile Siluro<br />
Arno, vecchi amori e nuovi intrusi<br />
Le sue acque, ormai assai poco d’argento, sono popolate<br />
da pesci venuti da lontano: alcune specie sono anche molto<br />
invasive, e il risultato è che la pescosità si è dimezzata.<br />
Ma i pescatori non demordono<br />
Giuditta Boeti<br />
dentro e fuori. Quello che vive sopra<br />
il fiume è un mondo da cartolina, istantanee<br />
che fanno il giro del mondo: Ponte<br />
L’Arno,<br />
Vecchio, i lungarni, gli Uffizi. Poi c’è un<br />
altro mondo, più sconosciuto ma non meno affascinante,<br />
che popola le acque non più d’argento dell’Arno:<br />
una popolazione ittica che negli ultimi anni ha visto<br />
modificare in modo sostanziale i suoi componenti. In<br />
mezzo a questi due mondi vivono – forse sopravvivono<br />
– quei fiorentini da sempre innamorati dell’Arno: pe-<br />
scatori, canottieri, barcaioli. Gente<br />
che vive ancora la magia di un<br />
fiume, croce e delizia di una <strong>città</strong>,<br />
capace di tenere tutti con il fiato<br />
sospeso nei giorni di piena e poi<br />
di emozionarli nelle sere d’estate,<br />
quando le luci dei lampioni disegnano la superficie dell’acqua<br />
e creano capolavoro naturali. L’Arno non è più<br />
come una volta. Né dentro, né fuori. Tra le otto categorie<br />
ittiche inserite <strong>nella</strong> lista delle cento peggiori specie<br />
invasive a livello mondiale, ben cinque sono presenti<br />
nelle acque fiorentine (tra cui il famigerato “Siluro” di<br />
origine asiatica, che divora tutto ciò che trova, o quasi).<br />
E questa è una delle principali minacce per la fauna ittica<br />
locale, assieme all’inquinamento e all’alterazione<br />
degli habitat fluviali. I pescatori si consolano con le<br />
grosse carpe che ancora popolano il fiume e che con<br />
colpi di coda si lasciano andare a convulsi caroselli, nel<br />
930736<br />
Le specie ittiche presenti<br />
nel tratto fiorentino<br />
sono circa quaranta<br />
tentativo di afferrare il cibo offerto da qualche turista.<br />
Ma la pesca “piange”. Negli ultimi quattro anni – da<br />
quanto emerge da un studio dell’Assessorato provinciale<br />
agricoltura, caccia e pesca – si è registrato un calo<br />
di pescosità di circa il 50 per cento. <strong>Il</strong> cestino del pescatore<br />
si è così ridotto da 4 a circa 2 chili. Le specie ittiche<br />
presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa<br />
40, di cui il 50 per cento alloctone, cioè non originarie<br />
dei corsi d’acqua italiani. Le motivazioni che causano<br />
il dimezzamento della pescosità sono molteplici.Oltre<br />
ai danni prodotti dal “Siluro” anche<br />
l’uomo fa la sua parte. Detriti<br />
di ogni genere, sacchetti di immondizia,<br />
calcinacci, siringhe ed<br />
erba lasciata crescere senza cura,<br />
corrono lungo le sponde del fiume<br />
che diventa inesorabilmente deposito di rifiuti.Ma gli<br />
amanti dell’Arno riescono a vivere ancora la loro passione.<br />
Nonostante tutto. A cominciare dai pescatori che<br />
in ogni periodo dell’anno presidiano il fiume. “L’Arno<br />
non è mai solo – dice Pier Luigi Ghilarducci, autore del<br />
libro “Nell’acqua e sulle rive” – Sulle rive, in barca,<br />
sulle briglie, l’esile profilo di una canna che si protende<br />
nell’acqua non manca mai. Nel tratto che va dal Ponte<br />
alle Grazie al Ponte Vecchio dove secondo la canzone<br />
di Spadaro ‘si specchiava il firmamento’, le acque dell’Arno<br />
sono sempre solcate dalle veloci imbarcazioni<br />
dei canottieri fiorentini”.
LA MOSTRA. Nella Sala d’Arme, fino al 22, ci sono le opere dell’artista fiorentino<br />
Un arcobaleno color Ghelli<br />
Spirali del barone rampante<br />
Caterina Gentileschi<br />
La sala d’arme esplode di<br />
colori. Arcobaleni volanti,<br />
barchette a forma di gheriglio,<br />
alberelli appuntiti e<br />
oceani dalle sfumature blu intenso.<br />
E a controllare che tutte le tinte rimangano<br />
ordinate al posto, ci pensa<br />
un silenzioso squadrone di busti<br />
femminili in terracotta. Sono questi i<br />
protagonisti della mostra firmata da<br />
Giuliano Ghelli - “Le porte della fantasia”<br />
- che potrà essere visitata ancora<br />
fino al 22 aprile. 62 opere collocate<br />
nel suggestivo spazio espositivo della<br />
Sala d’Arme di Palazzo Vecchio dalle<br />
mani esperte del curatore Maurizio<br />
Vanni. “Questa mostra non sarà<br />
una mostra per me, sarà un’emozione,<br />
non paragonabile a nessun’altra<br />
della mia lunga e fortunata carriera.<br />
- spiega Giuliano Ghelli - A volte i sogni<br />
si realizzano anche per chi è abituato<br />
a regalarli”. Accanto alle tele<br />
farà la sua apparizione il “pacifico”<br />
esercito di terracotta, busti di donna<br />
alti 70 centimetri sui quali l’artista<br />
applica i simboli della sua pittura e<br />
incide brani di poesie di Campana,<br />
Saramago, Majakovskij, a significare<br />
che le vere vittorie si ottengono attraverso<br />
l’arma della cultura. “Giuliano<br />
Ghelli affronta la terracotta con il<br />
piglio del giovane artista che deve<br />
conquistare la materia, con l’incoscienza<br />
di colui che desidera ancora<br />
meravigliarsi per nuove scoperte e<br />
inedite soluzioni artistiche - spiega il<br />
curatore Maurizio Vanni - ma anche<br />
con la consapevolezza dell’artista affermato,<br />
testimone del proprio tempo,<br />
che vuole inviare un messaggio<br />
preciso al mondo”. In contemporanea<br />
a quella di Palazzo Vecchio, una<br />
mostra collaterale è stata allestita<br />
presso la galleria Mirabili di Firenze,<br />
dove sono esposte oltre 50 opere<br />
relative alla ricerca artistica degli<br />
ultimi dieci anni. <strong>Il</strong> catalogo, curato<br />
da Maurizio Vanni ed edito dalla<br />
Carlo Cambi Editore, raccoglie le<br />
immagini dei dipinti esposti in sala<br />
d’Arme, le fotografie delle realizzazioni<br />
delle sculture nelle fornaci storiche<br />
di Impruneta e dell’esposizione<br />
dell’Esercito di Terracotta di ritorno<br />
dalle mostre in Spagna, Portogallo,<br />
Marocco e dall’Istituto Italiano di<br />
Cultura di Tokyo. Oltre al saggio<br />
del curatore, nel catalogo è inserita<br />
un’introduzione di Paolo Cocchi,<br />
assessore alla cultura della Regione<br />
Toscana. Durante l’organizzazione<br />
della mostra, evidentemente di buon<br />
auspicio, Ghelli ha ricevuto l’incarico<br />
dall’amministrazione comunale<br />
della <strong>città</strong> di Siena per la realizzazione<br />
del Palio dell’Assunta, del 16<br />
Agosto 2009, ed è stato premiato<br />
per la 44esima edizione del Premio<br />
Internazionale “Le Muse” a Firenze.<br />
Entrambe le mostre sono ad ingresso<br />
gratuito. Sala d’Arme: aperta dal<br />
martedì alla domenica. Galleria Mirabili:<br />
dal martedì al sabato.<br />
L’INTERVISTA<br />
Le porte delle<br />
fantasia?<br />
Uno stargate<br />
sul mondo<br />
tu per con Maurizio Vanni, cura-<br />
Atore della mostra “Le porte della<br />
fantasia” <strong>nella</strong> Sala d’Arme, professionista<br />
giovane ed esperto che lavora da<br />
anni nell’arte contemporanea.<br />
Maurizio, quali sono per il curatore<br />
le Porte della Fantasia?<br />
Sono il risultato di una mostra site<br />
specific che ha come elementi principali<br />
proprio la porta e la fantasia. Tutti<br />
i quadri in mostra sono della stessa<br />
dimensione, 150 centimetri per un<br />
metro. Ogni quadro rappresenta una<br />
porta. La porta è un passaggio, una<br />
sorta di stargate, che presuppone ci sia<br />
qualcosa al di qua e qualcosa al di là.<br />
Un confine immaginario posto dall’uomo.<br />
E poi c’è la fantasia, la fantasia<br />
dell’artista, che è quella che fa vivere<br />
un sogno ad occhi aperti ma proiettato<br />
nel quotidiano.<br />
E poi c’è l’esercito di terracotta…<br />
E poi c’è un esercito di pace che fa da<br />
spartiacque <strong>nella</strong> grande sala di Palazzo<br />
Vecchio.<br />
Da tempo una vox popoli lega il suo<br />
nome all’imminente apertura di un<br />
museo a Lucca.<br />
Ancora è tutto in fieri, ma posso anticipare<br />
che a maggio verrà aperto un<br />
museo internazionale, dal carattere<br />
non conservatore. Un luogo che sarà<br />
in grado di offrire molti servizi. Ospiterà<br />
idee frizzanti e particolari e sarà<br />
caratterizzato da un veloce susseguirsi<br />
di mostre temporanee, il tutto <strong>nella</strong><br />
cornice di un palazzo del Cinquecento<br />
proprio nel centro della <strong>città</strong>. /C.G.<br />
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cultura 33<br />
L’APPUNTAMENTO. In arrivo la 72esima edizione del festival più importante della <strong>città</strong><br />
Un Maggio con la cinghia tirata<br />
Apre i battenti il 29 e porta al Comunale un cartellone ridimensionato nei costi,<br />
a causa del taglio netto dei finanziamenti statali. <strong>Il</strong> risultato?<br />
Una manifestazione oculata e di qualità, con pochi ospiti ma dai nomi altisonanti<br />
Sara Ghilardi<br />
Firenze in apprensione per il Maggio.<br />
<strong>Il</strong> cartellone del 72esimo Maggio<br />
Musicale Fiorentino è arrivato<br />
in via definitiva dopo essere stato<br />
cancellato e riprogrammato rispetto a quello<br />
presentato quasi un anno fa. <strong>Il</strong> motivo sono<br />
i pesanti tagli alla cultura e allo spettacolo<br />
che hanno costretto alla cura dimagrante<br />
anche uno dei festival più blasonati d’Italia,<br />
orgoglio e spirito di una <strong>città</strong>. Un cartellone<br />
sofferto, ma garantito anche per quest’anno,<br />
presentato assieme alla campagna di sensibilizzazione<br />
“senza musica mai” <strong>nella</strong> quale<br />
i musicisti appaiono privi dei loro strumenti.<br />
Suoni voci, gesti è il nuovo titolo, per significare<br />
la pluralità dei contributi degli artisti<br />
che interverranno. Bilanci e guai finanziari<br />
a parte, a chi gli chiede che Festival dobbiamo<br />
aspettarci il sovrintendente Francesco<br />
Giambrone assicura: “Sarà un Maggio<br />
bello anche se ripensato rispetto a quello<br />
programmato prima che cambiassero in<br />
maniera così evidente le condizioni di base,<br />
ma un Maggio che mantiene alcuni elementi<br />
fondamentali che ne fanno uno degli<br />
appuntamenti culturali più interessanti del<br />
nostro Paese. Conserverà l’eccellenza che<br />
si conquista anche attraverso i nomi. Vedrà<br />
protagonista infatti Zubin Metha il direttore<br />
principale che completa il ciclo wagneriano<br />
insieme ad altri grandissimi come Muti, Abbado<br />
e Bartoletti”. Tutto pronto quindi per il<br />
debutto il 29 aprile con il Crepuscolo degli<br />
dei di Richard Wagner, frutto della collaborazione<br />
tra Metha e la Fura Dels Baus. Altro<br />
fiore all’occhiello del Festival la prima<br />
assoluta dell’opera contemporanea Patto<br />
di sangue di Matteo D’Amico. “Quest’anno<br />
è la volta di nuova produzione- spiega<br />
il Direttore artistico Paolo Arcà – <strong>Il</strong> lavoro<br />
del compositore italiano Matteo D’Amico.<br />
Certamente la possibilità di mettere in<br />
scena nuovi titoli è la dimostrazione della<br />
fiducia che noi abbiamo nel teatro musicale,<br />
che non si ferma al repertorio ma vive <strong>nella</strong><br />
contemporaneità”. Un omaggio alla carriera<br />
è quello che il Festival tributa a Sir Peter<br />
Maxwell Davies, il compositore inglese che<br />
festeggia nel 2009 il 75° compleanno e che<br />
sarà presente a Firenze il 29 maggio al concerto<br />
a lui dedicato dal Contempoartensemble<br />
diretto da Mauro Ceccanti. A chiudere<br />
il Festival il 1° luglio il tradizionale Galà di<br />
danza e il grande Concerto diretto da Metha,<br />
con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.<br />
Anche quest’anno il Festival ospita Maggio<br />
Off, la rassegna parallela con una proposta<br />
meno tradizionale che si apre ad altri generi<br />
musicali. L’altro lato della musica è il tema<br />
di questa terza edizione che si inaugura il<br />
22 maggio e prosegue con altri cinque appuntamenti<br />
fino al 24 giugno, festa di San<br />
Giovanni.<br />
FOCUS<br />
Wagner, atto terzo<br />
Sul palco c’è la Fura<br />
o spettacolo inaugurale e anche la punta di<br />
Ldiamante del 72° Maggio Musicale Fiorentino,<br />
nonostante i tagli che hanno costretto a<br />
rivedere il resto del programma, è il Götterdämmerung,<br />
‘<strong>Il</strong> crepuscolo degli dei’ di Richard Wagner,<br />
diretto da Zubin Mehta nell’allestimento<br />
della Fura dels Baus. <strong>Il</strong> 29 aprile l’opera chiuderà<br />
la tetralogia dell’anello di Nibelungo, messa<br />
in scena nel corso della collaborazione triennale<br />
tra il Teatro del Maggio e la compagnia teatrale<br />
catalana famosa nei cinque continenti. Una sinergia<br />
fruttuosa che ha già visto la realizzazione<br />
quest’anno del Siegfried <strong>nella</strong> programmazione<br />
invernale con un ottimo successo. Nel “Crepuscolo<br />
degli dei” la tensione e la drammaticità arrivano<br />
all’apice. Spettacolare e avanguardistico<br />
l’allestimento della Fura dels Baus compagnia<br />
nota soprattutto per la sua impostazione radicale<br />
e anticonformista, le installazioni provocatorie e<br />
tecnologiche e la ricerca continua del coinvolgimento<br />
degli spettatori <strong>nella</strong> rappresentazione.<br />
Piena la sintonia con il Maestro Metha che ha<br />
più volte dichiarato: “In tutta la mia carriera non<br />
mi era mai capitato di avere un rapporto così<br />
felice con un regista come con Carlus Padrissa”.<br />
I miti pagani prenderanno così vita ancora<br />
una volta immersi nell’arte d’avanguardia, tra<br />
i mille colori di una scena che dà man forte<br />
all’orchestra nel proiettare il pubblico direttamente<br />
nel sogno e <strong>nella</strong> fiaba. <strong>Il</strong> tutto secondo<br />
la concezione wagneriana del teatro totale, nel<br />
più fedele rispetto dello spirito innovatore del<br />
maestro tedesco.<br />
/S.G.
34 Aprile 2009<br />
IL FESTIVAL. Dal 23 al 26 torna l’appuntamento per gli amanti del ballo argentino<br />
Ad aprile Firenze si veste di tango<br />
Camilla Sanpietrini<br />
L’uomo guida, la donna segue. Lui<br />
le cinge la schiena con la destra e<br />
con la sinistra le tiene la mano, in<br />
un abbraccio che è insieme passione<br />
allo stato puro, sensualità e ritmo. <strong>Il</strong><br />
tutto al suono di una musica struggente e a<br />
tratti drammatica. E’ il tango argentino, un<br />
pensiero triste che si balla secondo la celebre<br />
definizione dello scrittore argentino Luis<br />
Borges. Una danza che sintetizza anche un<br />
modo di essere e di sentire, <strong>nella</strong> quale l’improvvisazione<br />
e l’affiatamento la fanno da<br />
padroni. Dai sobborghi di Buenos Aires dove<br />
è nato <strong>nella</strong> seconda metà dell’800 il tango<br />
ha affascinato mezzo mondo. Anche Firenze<br />
per alcuni giorni diventa capitale di questa<br />
danza con il Firenze<br />
Tango Festival, uno<br />
degli eventi più attesi<br />
dai tangheri e dagli<br />
amanti dell’autentica<br />
cultura del tango argentino<br />
in Italia e all’estero,<br />
ideato da Patricia Hilliges e Matteo<br />
Panero, ballerini di grande esperienza che<br />
insegnano in molte <strong>città</strong> in Italia e in Europa<br />
ed hanno partecipato ad alcuni tra i più<br />
importanti festival a livello nazionale ed eu-<br />
ropeo. La settima edizione del Firenze Tango<br />
Festival si svolgerà dal 23 al 26 aprile in vari<br />
luoghi della <strong>città</strong>. Le due giornate principali<br />
si terranno al Saschall e interverranno ballerini<br />
e insegnanti internazionali, oltre a musicisti<br />
di primo livello. Stages di tango salon,<br />
nuevo e milonguero, milonga, vals, tecnica,<br />
chacarera, canyengue sono gli ingredienti di<br />
questa edizione. Accanto agli elementi della<br />
tradizione via libera anche alla sperimentazione<br />
con la sala del Tango Lounge dedicata<br />
all’ascolto e al ballo di selezioni musicali di<br />
musica di tango elettronico ed alternativo. E<br />
poi c’è Swingintango una formazione jazz<br />
che suona temi di tango tradizionale con arrangiamenti<br />
jazz. Molto atteso dagli amanti<br />
delle emozioni del<br />
tango, lo spettacolo<br />
di venerdì 24 intitolato<br />
quest’anno “colores<br />
de tango”. “Chi<br />
percorre le strade di<br />
Buenos Aires è invaso<br />
dalla forza dei colori della <strong>città</strong>, delle<br />
case, della vita dei quartieri in cui è nato e<br />
vive il tango.” Un omaggio ai colori che fra<br />
mille sfumature esprimono le emozioni più<br />
profonde che sono parte della vita del tango.<br />
Accanto agli elementi<br />
della tradizione via libera<br />
anche alla sperimentazione<br />
con il Tango Lounge<br />
a pacifica rivoluzione Toscana”, così è<br />
“Lstato definito il corteo che il 17 Aprile<br />
1859 partì da piazza Indipendenza e arrivò in<br />
piazza della Signoria issando la bandiera tricolore<br />
sulla facciata di Palazzo Vecchio, dopo<br />
la cacciata dalla <strong>città</strong> del granduca Leopoldo<br />
II. Comincia così la storia di un’indipendenza<br />
tutta toscana, che ebbe un ruolo fondamentale<br />
nell’unificazione dell’intero Paese. Per<br />
ricordare questo pezzo importante di storia<br />
made in Tuscany, il 27 aprile apre i battenti<br />
<strong>nella</strong> sala d’arme di Palazzo Vecchio la mostra<br />
“27 aprile 1859: l’alba dell’unità nazionale a<br />
Firenze e in Toscana”. Gli oggetti in mostra,<br />
Protagonisti di questo viaggio: il rosso dei<br />
tramonti incendiati, delle passioni che esplodono<br />
improvvise, il blu dei cieli, del mare,<br />
del ricordo, il giallo delle terre sconfinate,<br />
del silenzio, del rimpianto per la patria lonta-<br />
disposti in ordine rigorosamente cronologico,<br />
sono dipinti, disegni, stampe, incisioni, bandi<br />
e manifesti dedicati ai fatti e alle figure più<br />
rappresentative del periodo, ma anche caricature<br />
e allegorie tratte dai giornali satirici della<br />
metà dell’Ottocento. E ancora si potranno ammirare<br />
divise, armi, monete e francobolli, oltre<br />
ai tre scranni ritrovati di recente, che facevano<br />
parte del corredo del parlamento fiorentino e<br />
sui quali sedevano Bettino Ricasoli, Adriano<br />
Mari e Ubaldino Peruzzi. Una carrellata<br />
completa che ripercorre gli anni dell’indipendenza,<br />
cominciata nel granducato e finita con<br />
l’Unità d’Italia nel 1861. Proprio in occasione<br />
cultura<br />
na, il nero della notte che tutto avvolge come<br />
una furente passione. Protagonista l’Ensemble<br />
Hyperion, un’orchestra di tango formata<br />
da 8 elementi, cantante e 5 coppie di ballerini<br />
di fama internazionale.<br />
L’EVENTO. Alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una mostra ricorda “la pacifica rivoluzione”<br />
Se l’unità nazionale comincia in Toscana<br />
delle celebrazioni per l’unità nazionale, che<br />
verranno festeggiate nel 2011 e delle quali saranno<br />
protagoniste le tre capitali d’Italia – Firenze,<br />
Torino e Roma – il comune di Firenze<br />
promuove questa iniziativa per poter scandire<br />
un momento dopo l’altro gli eventi che hanno<br />
portato l’Italia all’unificazione definitiva ed<br />
evidenziare il ruolo fondamentale che la <strong>città</strong><br />
ebbe all’interno del processo risorgimentale<br />
italiano. Gli oggetti in mostra sono stati messi<br />
a disposizione da numerosi enti prestatori<br />
tra cui la Fondazione Spadolini, il museo del<br />
Risorgimento e la galleria d’arte moderna di<br />
Palazzo Pitti. Fino al 7 giugno. /L.V.Z.
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36 Aprile 2009<br />
cultura<br />
ARTE CONTEMPORANEA. Bagarre tra Accademia e ExTre per l’aggiudicazione dell’appalto<br />
Ex Quarter, una storia infinita<br />
Sara Ghilardi<br />
<strong>Il</strong> giallo di un documento di identità<br />
misteriosamente sparito sta dietro<br />
la gestione contesa dell’ ex Quarter,<br />
il centro per l’arte contemporanea<br />
di Viale Giannotti. <strong>Il</strong> Quarter di Gavinana<br />
chiuso dal 2006 e lasciato al degrado,<br />
è stato l’oggetto di un bando del Comune,<br />
per riqualificarlo e rimetterlo in funzione.<br />
Una gara alla quale hanno partecipato l’Accademia<br />
delle Belle Arti e l’associazione<br />
Extre Toscana. Ma il progetto presentato<br />
dall’Accademia non era stato neanche valutato<br />
a causa della documentazione arrivata<br />
incompleta per ben due volte alla commissione<br />
giudicante. Una vicenda complicata<br />
da questioni esclusivamente burocratiche: la<br />
fotocopia di un documento smarrita ha fatto<br />
accantonare un’idea potenzialmente molto<br />
interessante per la <strong>città</strong>. Un pasticcio, un<br />
rompicapo che ha mandato su tutte le furie<br />
il presidente dell’Accademia Paolo Targetti<br />
che quel documento rivendica di averlo<br />
consegnato. Fatto sta che l’aggiudicazione<br />
della gara è andata all’Associazione Extre<br />
Toscana che ha già pronto il programma di<br />
eventi, mostre ed esposizioni .Un esito che<br />
ha suscitato malumori per l’esclusione di<br />
una realtà storica importante come l’Accademia,<br />
bisognosa di nuovi spazi, che però<br />
ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar<br />
per andare fino in fondo a questa vicenda.<br />
Di come sono andate le cose si era rammaricato<br />
anche il Presidente della Commissione<br />
Cultura Dario Nardella. <strong>Il</strong> fatto evidente è<br />
che una gara senza almeno due alternative<br />
da prendere in considerazione non è una<br />
gara, almeno dal punto di vista dei conte-<br />
nuti. Per salvare capra e cavoli è intervenuto<br />
l’Assessorato alla Cultura con la proposta<br />
di nuovi spazi.“Ancora deve essere tutto aggiudicato”<br />
ha messo le mani avanti l’Assessore<br />
Giani “Io spero comunque di prevenire<br />
eventuali riscorsi al Tar trovando anche per<br />
l’Accademia una giusta collocazione per le<br />
esigenze didattiche che ha prospettato”. Allo<br />
studio c’è infatti la proposta di assegnare all’Accademia<br />
un paio di padiglioni del Parterre,<br />
che ben si adatterebbero allo scopo<br />
didattico. Niente gestione in tandem quindi,<br />
come si era pensato in un primo momento,<br />
ma una soluzione che lascerebbe a ciascuno<br />
i suoi spazi, trovando una soluzione per il<br />
Quarter senza ulteriori ritardi, visto che da<br />
marzo la struttura avrebbe dovuto entrare<br />
nuovamente in funzione se non ci fosse stato<br />
l’intoppo di una fotocopia.<br />
Ex-Quarter<br />
LA RECENSIONE. <strong>Il</strong> volume del regista e giornalista Gabriele Parenti<br />
Leader e politici, in un libro le istruzioni per l’uso<br />
e elezioni amministrative sono vicine, molti candidati sono già in<br />
Lpista e alle prese con le strategie per un’efficace e, si spera, vincente<br />
campagna elettorale. Questione delicata, con cui gli aspiranti sindaci<br />
e presidenti dovranno fare i conti, è il fondamentale rapporto con la<br />
stampa e i media in generale. Per quelli un po’ a digiuno, candidati e<br />
non, viene in soccorso un recentissimo libro edito dall’editore fiorentino<br />
Mauro Pagliai: “Napoleone in sala stampa”, strategie d’immagine<br />
<strong>nella</strong> storia, scritto dal giornalista e regista Rai Gabriele Parenti. <strong>Il</strong> volumetto<br />
(pagg. 176, euro 10) ripercorre a grandi linee la storia dei grandi<br />
politici e comunicatori del passato. Scopriamo così che “spin doctor”<br />
è il termine coniato dal giornalista americano William Safire nel 1984<br />
INES 42 anni, straniera ma in Italia già da molti anni. La vita non è stata generosa con me ma voglio tornare a<br />
sorridere, a ballare, a essere felice con un uomo buono, comprensivo ma soprattutto allegro.<br />
ADELE 63 enne, nonostante sia rimasta vedova ho comunque reagito alla vita. Mi occupo a tempo pieno del mio<br />
nipotino ma non tralascio tantissimi altri interessi quali il teatro, la lettura e i tornei di carte. Mi piace molto<br />
viaggiare, ballare e vorrei trovare un compagno giovanile e allegro con il quale condividere momenti splendidi.<br />
ELIA 26 enne. Sono simpatico, solare, giocoso, amo molto lo sport, i cavalli e trascorrere il tempo libero all’aria<br />
aperta. Ma allo stesso tempo guardo avanti, alla famiglia che voglio per me, alla ragazza che vorrà condividere con<br />
me questo progetto entusiasmante.<br />
AMEDEO 45enne, sono un concertista, la musica ha accompagnato la mia vita fin da bambino e mi ha preso cosi<br />
tanto da farmi tralasciare altri valori importanti che adesso voglio ritrovare insieme a te! Ti cerco carina, nubile e<br />
soprattutto disposta a condividere i valori di una vera famiglia.<br />
ANTONELLA 38enne nubile, impiegata; sono una ragazza riflessiva e divertente. Vorrei finalmente<br />
conoscere qualcuno che desideri cambiare la propria vita in meglio. Da soli si riesce a vivere ma in due si<br />
può toccare il cielo con un dito.<br />
FRANCESCA bella 40enne, separata. Sono mora, con la pelle ambrata. Cerco un uomo non fumatore,<br />
interessato ad una conoscenza non superficiale. So essere coinvolgente e passionale.<br />
LUCIA 42enne. Libera professionista, mamma single. Cerco un uomo passionale e divertente che sappia<br />
rendermi felice.<br />
MARTA 46anni, laureata, educata e di classe. Sensibile e dolce, odio le bugie e l’ipocrisia. Cerco una<br />
anima gemella per costruire un percorso insieme.<br />
ALESSANDRA 47enne, particolarmente sensibile ma dal carattere estremamente forte. Amo cercare nelle<br />
persone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cerco<br />
un uomo come me, distinto, di bella presenza, esigente, ma profondamente legato ai principi morali e alla<br />
famiglia.<br />
BARBARA 51enne vedova. Ho trascorso tanti anni in solitudine, ora cerco un compagno: curato, a modo,<br />
anche con figli, semplice, libero e come me amante del ballo.<br />
ARIANNA 55 anni, begl’occhi verdi, mora, affettuosa, dolce, sensibile, “impiegata”, cerco compagno<br />
intelligente, romantico, sensibile che ami la famiglia.<br />
TATIANA 58enne. Non sono italiana ma vivo in questa bellissima regione che è la Toscana già da tanti<br />
anni, <strong>nella</strong> mia terra ho lasciato tutto, specialmente i miei affetti più cari, e dal momento che sono qui<br />
vorrei ricominciare tutto da capo. Se ci sei e sei disposto ad accompagnarmi in questo strano ed<br />
entusiasmante viaggio, chiamami!<br />
ROSITA 64enne. Ho vissuto intensamente la mia vita, ora sono in pensione e cerco un uomo per<br />
condividere il tempo libero, che sia allegro e ottimista.<br />
per definire i consulenti politici che elaborano strategie d’immagine.<br />
Nei secoli scorsi molti statisti sono stati anche degli ottimi spin doctor<br />
per la capacità di rendere popolari alcune scelte politiche, di volgere<br />
a proprio favore un evento negativo. Giulio Cesare e Napoleone sono<br />
stati dei veri maestri in questo campo. Ci sono state poi situazioni in<br />
cui campagne di stampa hanno determinato le scelte politiche o personaggi<br />
il cui reale profilo è sublimato nel mito (da Lawrence d’Arabia a<br />
Che Guevara). Gabriele Parenti ha realizzato vari programmi per le reti<br />
nazionali della Rai e per Rai International. Autore di documentari e di<br />
docu-fiction, attualmente coordina i programmi culturali della sede Rai<br />
di Firenze.<br />
/Ciro Becchimanzi<br />
GIAMPAOLO 27enne. Sono un ragazzo simpatico, allegro e altruista, realizzato professionalmente. Cerco una<br />
ragazza giovane simpatica e intelligente che creda nei veri valori e che sia disposta a costruire un rapporto<br />
basato sulla fiducia reciproca.<br />
ALESSANDRO 34enne celibe, buon carattere, aspetto piacevole, molto serio e riservato, affettivamente<br />
maturo, conoscerebbe buona presenza, minuta, carattere dolce, seriamente motivata.<br />
LEONARDO Ho 35 anni anche se ne dimostro meno, sono un ragazzo sportivo e estroverso. Dopo un lungo<br />
fidanzamento mi sono trovato da solo, ma vorrei ricominciare proprio da te e con te, semplice, carina ma<br />
soprattutto allegra e coinvolgente! Ti aspetto!<br />
FABIO 40enne. Dopo una lunga relazione voglio ricominciare da un rapporto romantico e appagante con una<br />
ragazza che ami il mare, il cinema, la letteratura.<br />
MARIO 45enne, architetto. So che esistono le donne intelligenti, le donne serie, so che l’amore trionfa sempre!<br />
L’anno prossimo non voglio andare al cinema da solo la sera di S. Valentino, voglio una donna per condividere tutto!<br />
FABRIZIO 50 anni. Sarei il classico uomo da sposare ma non ho ancora trovato una ragazza che stia al mio<br />
fianco. Ho tanto da dare e vorrei tanto ricevere. Cerco una ragazza dolce, che condivida valori ed interessi.<br />
Vorrei costruire un rapporto solido e arrivare a qualcosa di veramente importante.<br />
MI CHIAMO ALESSANDRO mi ritengo un uomo carismatico e passionale. Ho 54anni, sono un imprenditore<br />
di bella presenza. Non fumatore. Cerco una Signora massimo 50enne.<br />
ANTONIO medico 59enne. Sono una persona solare, allegra e comunicativa, e questo mi aiuta molto nel mio<br />
lavoro, che amo. Ma c’è un vuoto <strong>nella</strong> mia vita che vorrei che tu riempissi, portando nelle mie giornate quel<br />
calore che solo una DONNA sa dare.<br />
ALFIO 72 anni. Sono un uomo del sud, radicato un po’ alle mie origini e anche al senso della famiglia. La<br />
perdita di mia moglie mi ha colto di sorpresa, ma io non ci sto a stare da solo! Credo, anzi so di sicuro, di<br />
avere molte qualità e soprattutto tanto affetto da dare ad una donna che come me si sia ritrovata da sola e<br />
soprattutto non abbia voglia di affrontare il futuro in solitudine. 992584
Mostre<br />
Ferdinado I De’ Medici.<br />
Maiestate tantum<br />
Dal 2 Maggio all’1<br />
Novembre<br />
Museo delle Cappelle<br />
Medicee – San Lorenzo<br />
<strong>Il</strong> granduca Ferdinando I<br />
(1549 – 1609) fu tra le figure<br />
eminenti della dinastia medicea,<br />
e il quarto centenario<br />
della sua morte verrà ricordato<br />
con una mostra, promossa<br />
dal Polo Museale fiorentino<br />
unitamente all’Opificio delle<br />
Pietre Dure, che da Ferdinando<br />
fu fondato. La mostra, che<br />
ha per titolo il motto personale<br />
di Ferdinando I (Maiestate<br />
tantum), si concentra su due<br />
eventi emblematici, entrambi<br />
legati a quella politica di<br />
affermazione dinastica che fu<br />
di guida all’operato di Ferdinando.<br />
Le nozze con Cristina<br />
di Lorena, della famiglia dei<br />
reali di Francia, e il prezioso<br />
altare-ciborio per il mausoleo<br />
di famiglia, la Cappella<br />
dei Principi, scelta a sede<br />
dell’esposizione.<br />
I marmi vivi. Gian<br />
Lorenzo Bernini e la<br />
nascita del ritratto<br />
barocco<br />
Fino al 12 luglio<br />
Museo Nazionale del<br />
Bargello<br />
Dopo la mostra “Bernini and<br />
the Birth of Baroque Portrait<br />
Sculpture” organizzata dal<br />
Getty Musem di Los Angeles<br />
e dalla National Gallery di<br />
Ottawa (5 agosto 2008 - 8<br />
marzo 2009), anche Firenze<br />
rende omaggio all’artista e<br />
alle sue eccezionali qualità di<br />
ritrattista: con il busto di Costanza<br />
Bonarelli, il Museo Nazionale<br />
del Bargello possiede<br />
infatti la testimonianza più<br />
emozionante e più celebre<br />
della svolta che Gian Lorenzo<br />
Bernini (1598-1680) operò<br />
nel genere della ritrattistica<br />
scultorea.<br />
Concerti<br />
Max Gazzè<br />
6 Aprile<br />
Teatro Puccini<br />
<strong>Il</strong> progetto live “Casi ciclici”<br />
è prima di tutto uno spettacolo<br />
audio visivo. Le canzoni<br />
seguono un ordine preciso e<br />
sono accompagnate da immagini<br />
che rendono parole e<br />
musica visibili, ne dilatano il<br />
contenuto, le interpretano e<br />
le estendono. Un film sonoro<br />
in cui Max coinvolgerà il pubblico<br />
nel suo modo eclettico<br />
e originale. Elettro-acustico<br />
perché la voglia di sperimentazione<br />
di Max trascende i<br />
generi musicali e per questo<br />
progetto ha scelto musicisti<br />
provenienti da mondi musicali<br />
diversi e apparentemente<br />
incompatibili: Megahertz<br />
(teremin e sintetizzatori)<br />
Sergio Carnevale (batteria),<br />
Silvia Catasta (flauto traverso<br />
e ottavino) e il Quartetto<br />
d’Archi EdoDea.<br />
Nomadi<br />
19 Aprile<br />
Saschall<br />
I Nomadi stanno per tornare<br />
con un disco di canzoni<br />
nuove ed un tour. Ad aprile<br />
è prevista infatti l’uscita del<br />
nuovo album, il primo con<br />
materiale inedito da studio<br />
dal 2006, anno in cui pubblicarono<br />
“Con me o contro<br />
di me”. Due inediti erano<br />
stati inseriti anche nell’album<br />
live con la Omnia Symphony<br />
Orchestra uscito nel 2007,<br />
ma ormai la voglia di canzoni<br />
nuove tra i fan era altissima.<br />
L’occasione per ascoltare<br />
dal vivo queste composizioni<br />
sarà il tour già in preparazione<br />
che partirà anch’esso<br />
ad aprile. Al momento non<br />
si hanno indiscrezioni circa<br />
il titolo del nuovo disco o<br />
particolari sul contenuto.<br />
Tiziano Ferro<br />
22 Aprile<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Un tour che porta a Firenze<br />
il nuovo album di Tiziano<br />
Ferro, “Alla mia età”, uscito<br />
in contemporanea in 42 paesi<br />
del mondo. E’ il quarto della<br />
sua carriera iniziata nel 2001,<br />
a soli 21 anni, con il singolo<br />
“Xdono” e l’album “Rosso<br />
Relativo”. <strong>Il</strong> titolo dell’album<br />
suggerisce il contenuto<br />
autobiografico di questo<br />
suo nuovo lavoro. Tiziano<br />
riassume in 12 canzoni tutto<br />
quello che il suo cuore ha<br />
metabolizzato in questi ultimi<br />
due anni. Questo album lo ha<br />
visto collaborare con Ivano<br />
Fossati e Franco Battiato con<br />
cui ha scritto rispettivamente<br />
i brani ‘Indietro’ e ‘<strong>Il</strong> tempo<br />
stesso’ e con Kelly Rowland<br />
con cui ha duettato nel bonus<br />
track ‘Breathe gentle’ (versione<br />
inglese del pezzo con<br />
Fossati).<br />
Nek<br />
23 Aprile<br />
Saschall<br />
<strong>Il</strong> nuovo tour di Nek, è il risultato<br />
di un lavoro durato più<br />
di due anni. Tanto è passato<br />
dall’uscita di “Nella stanza<br />
26” a “Un’altra direzione”,<br />
titolo dell’ultimo album.<br />
Un disco di composizioni<br />
originali, capace di ripercorre<br />
un’evoluzione personale<br />
che rimane fedele alla sua<br />
raffinatezza stilistica, ma<br />
allo stesso tempo allarga il<br />
proprio orizzonte artistico,<br />
spaziando dal lento classico<br />
di “Se non ami” alle atmosfere<br />
sincopate di “Le mie mani”<br />
con una chitarra reggae<br />
dall’incedere percussivo.<br />
Fiorella Mannoia<br />
29 Aprile<br />
Saschall<br />
Dopo il successo del tour<br />
legato alla raccolta “Canzoni<br />
nel tempo”, che ha visto<br />
l’artista nelle piazze d’Italia<br />
durante tutta l’estate 2008,<br />
Fiorella Mannoia torna ad esibirsi<br />
dal vivo per presentare il<br />
suo nuovo lavoro “<strong>Il</strong> Movimento<br />
del dare”. E’ un album<br />
che contiene collaborazioni<br />
con alcuni dei più grandi<br />
autori della musica italiana<br />
tra cui Ligabue, Fossati,<br />
Jovanotti, Battiato e molti<br />
altri. Sono canzoni, quelle<br />
contenute nel nuovo album,<br />
che sembrano non scritte per<br />
lei, ma quasi da lei, tanta è la<br />
capacità di Fiorella di sapersi<br />
immedesimare nelle parole<br />
degli uomini che scrivono<br />
per lei e al tempo stesso la<br />
capacità degli autori di riuscire<br />
a scandagliare l’animo<br />
femminile e di esprimere<br />
sono cose che (di solito) “gli<br />
uomini non dicono”.<br />
Teatro<br />
Corrado Guzzanti<br />
7 Aprile<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Dopo gli ultimi anni passati<br />
tra apparizioni tv, cinema<br />
ed editoria, Corrado torna in<br />
scena a grande richiesta, con<br />
uno spettacolo interamente<br />
dedicato ai suoi personaggi<br />
vecchi e nuovi.<br />
Gigi Proietti<br />
16 e 17 Aprile<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Con il suo nuovo show, Gigi<br />
rende omaggio a tanti grandi<br />
del teatro e a un genere, il<br />
“ Varietà” che tanto fece<br />
divertire e ancora oggi<br />
diverte il pubblico di ogni età,<br />
condizione e censo. Accompagnato<br />
come sempre dalla<br />
sua orchestra di fedelissimi,<br />
dieci elementi scelti tra i<br />
migliori musicisti italiani,<br />
la compagnia di attori, il<br />
balletto, e le figlie Susanna<br />
e Carlotta, Proietti nello<br />
spettacolo alterna canzoni<br />
romane a grandi successi<br />
internazionali; liriche d’amore<br />
e sketch esilaranti; nuovi e<br />
vecchi personaggi con una<br />
chicca d’autore: l’atto unico “<br />
Pericolosamente” di Eduardo<br />
De Filippo.<br />
Nel mezzo del cammin.<br />
Canti e canzoni<br />
dall’inferno di Dante<br />
23 e 24 Aprile<br />
Teatro di Rifredi<br />
Una rivisitazione moderna<br />
dell’Infreno dantesco, curata,<br />
realizzata e diretta da Angelo<br />
Savelli e interpretata da<br />
Carlo Monni, insieme a Nicola<br />
Pecci, Andrea Bruno Savelli,<br />
Massimo Grigò, Marzia<br />
Risaliti.<br />
Amore e psiche. La<br />
favola dell’asino d’oro<br />
Dal 14 al 19 Aprile<br />
Teatro della Pergola<br />
“L’Asino d’oro” è uno dei due<br />
grandi romanzi “moderni”<br />
dell’antichità romana (e non<br />
solo) insieme al “Satyricon”<br />
di Petronio, e non a caso,<br />
segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />
dopo aver affrontato lo<br />
scorso anno il Satyricon, ora<br />
mi impegno <strong>nella</strong> messa in<br />
scena dell’Asino d’oro (conosciuto<br />
anche col titolo di Metamorfosi).<br />
E così come per il<br />
Satyricon mi ero concentrato<br />
sull’episodio della Cena di<br />
Trimalcione, per l’asino, non<br />
ho preso l’intero romanzo<br />
ma la sua parte centrale,<br />
senz’altro la più bella, poetica<br />
e suggestiva, “la favola di<br />
Amore e Psiche”.<br />
Visite guidate<br />
Archeologia Narrante<br />
Dal 15 Aprile<br />
al 14 Giugno<br />
Centro di Restauro e<br />
archeo-antropologia<br />
Nell’ambito dell’iniziativa<br />
“Archeologia narrante” del<br />
Ministero dei Beni e delle<br />
Attività Culturali, dal 15 aprile<br />
al 15 giugno 2009 sarà possibile<br />
effettuare visite guidate<br />
ai laboratori del Centro di<br />
Restauro e di Archeo-antropologia<br />
della Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici<br />
della Toscana. Le visite si<br />
svolgeranno, su prenotazione,<br />
la mattina dei giorni lunedì,<br />
mercoledì e venerdì. Sarà<br />
possibile prenotare anche<br />
visite pomeridiane, limitatamente<br />
al mese di maggio,<br />
per i giorni lunedì e mercoledì.<br />
I partecipanti potranno<br />
apprendere le principali fasi<br />
delle attività svolte e osservare<br />
gli interventi in corso,<br />
inoltre, verranno illustrate le<br />
caratteristiche degli apparecchi<br />
e delle attrezzature<br />
impiegate. Le prenotazioni<br />
potranno essere effettuate<br />
dal lunedì al venerdì dalle<br />
ore 10,00 alle ore 12,00<br />
ai seguenti numeri: Centro<br />
di Restauro 055.0949311<br />
o 055.0949336. Laboratorio<br />
di Archeo-antropologia<br />
055.253273
FIORENTINA. <strong>Il</strong> danese sta vivendo la sua quinta stagione (la più complicata) in maglia viola<br />
“Martino” è tornato. E ora pensa al futuro<br />
Martin Jorgensen<br />
Ha fatto il suo rientro in campo dopo sei mesi di stop a causa di un<br />
virus che, per diverso tempo, ha fatto discutere (e preoccupare)<br />
Firenze. Ora, lasciato il peggio alle spalle, Jorgensen - che ha il<br />
contratto in scadenza – è concentrato sul suo rinnovo. “Sono<br />
ottimista, ma devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza<br />
sapere dove giocare”. E da “grande” sogna di allenare i bambini<br />
Cristina Guerri<br />
Martin Jorgensen, 35<br />
anni il prossimo 6<br />
ottobre, sta vivendo<br />
la sua quinta stagione<br />
in maglia viola. Stagione che,<br />
senza dubbio - assieme alla prima<br />
- è quella più complicata. <strong>Il</strong> danese<br />
è stato fuori dal campo per<br />
quasi sei mesi a causa di un virus<br />
provocato dal morso di un insetto.<br />
“Non vengo da un periodo<br />
semplice. Per la prima volta sono<br />
rimasto tanti mesi senza calcio, è<br />
stata durissima, anche perché ho<br />
dovuto fare diversi controlli – racconta<br />
-. Come stavo? Sempre abbastanza<br />
sereno, anche se a Firenze<br />
sono circolate un sacco di voci.<br />
Prima nessuno aveva il coraggio<br />
di dirmi cosa avevo, me l’hanno<br />
detto dopo, quando avevano capito<br />
che tutto si sarebbe risolto.<br />
Comunque – continua - ho preso<br />
quel virus da un insetto, non so<br />
quando, certamente prima del ritiro<br />
a Castelrotto, una settimana<br />
o forse quindici giorni prima”. <strong>Il</strong><br />
suo rientro <strong>nella</strong> partita di ritorno<br />
con l’Ajax, assieme a quello<br />
di Almiron - in una gara che, alla<br />
fi ne, ha visto la Fiorentina uscire<br />
dalla Coppa Uefa - è stato messo<br />
sotto accusa dalla critica. Acqua<br />
passata, ormai. <strong>Il</strong> centrocampista,<br />
con tante esperienze in difesa e<br />
in attacco, vive invece ora una situazione<br />
di stallo a causa del suo<br />
contratto in scadenza a giugno.<br />
<strong>Il</strong> ds Pantaleo Corvino ha detto<br />
che l’accordo non si è trovato per<br />
50mila euro... “Se la cifra fosse<br />
stata 50mila euro avrei già fi rmato<br />
– spiega “Martino” - dipende<br />
da tutte e due le parti, io sono ottimista,<br />
anche se devo guardarmi<br />
intorno per non arrivare a giugno<br />
senza sapere dove giocare. Speravo<br />
di chiudere il discorso in poco<br />
tempo. Comunque non sono deluso<br />
o arrabbiato”. <strong>Il</strong> suo futuro,<br />
nel caso sfumasse il rinnovo con<br />
la società viola, è in Danimarca.<br />
“Mi tengo in contatto con Brian<br />
Nielsen (diesse dell’Aarhus, il<br />
suo primo club da professionista,<br />
ndr), è un amico, ma prima<br />
di tutto vorrei evitare di giocarmi<br />
gli ultimi anni cambiando<br />
squadra. Si tratta di capire quanti<br />
e quali passi si possa fare l’uno<br />
verso l’altro. In Italia? Solo alla<br />
Juve!” (ride, ndr). Una cosa è certa,<br />
quindi. Quando Martin appenderà<br />
le scarpette al chiodo vivrà<br />
con la sua famiglia in Danimarca,<br />
dove, probabilmente seguirà l’attività<br />
di famiglia. “Forse lavorerò<br />
con la mia famiglia, i miei hanno<br />
un’agenzia di viaggio (trentacinque<br />
pullman) ad Aarhus – dice<br />
- anche se vorrei restare sempre<br />
vicino al mondo del calcio. Mi<br />
piacerebbe fare l’allenatore dei<br />
bambini, non mi vedo come direttore<br />
sportivo o team manager”.<br />
L’ipotesi di vederlo nelle vesti di<br />
dirigente viola, infatti, era solo<br />
uno scherzo tra lui, Corvino e<br />
Mencucci. Se continuasse a giocare<br />
a calcio fi no al 2010, Jorgensen,<br />
che ha praticamente giocato<br />
in tutti i ruoli - tranne da portiere<br />
e difensore centrale - potrebbe diventare<br />
l’unico calciatore danese<br />
ad aver partecipato a tre mondiali.<br />
Intanto, con la maglia viola ci<br />
sono da conquistare i preliminari<br />
di Champions. Obiettivo diffi cile<br />
ma non impossibile, per Martin.<br />
“Quest’anno è mancata un po’ di<br />
convinzione ed esperienza. Scendevamo<br />
in campo con la mentalità<br />
di essere più forti degli altri, sia<br />
come singoli che come collettivo.<br />
Bisogna essere più umili. Per il<br />
quarto posto – conclude - sono<br />
fi ducioso, abbiamo reagito alla<br />
critica e lavorato per la squadra:<br />
dopo la partita con l’Inter ho visto<br />
la reazione che serviva”.<br />
PER CORRUGARE LA FRONTE SI METTONO IN MOVIMENTO 65 MUSCOLI,<br />
PER SORRIDERE SOLO 19. ALLORA, ALMENO PER ECONOMIA, SORRIDI!!!<br />
DA OGGI ESISTE SUL MERCATO un’importante novità<br />
per i portatori di protesi parziali in resina con o senza struttura<br />
metallica (scheletrati), di protesi totali, di protesi provvisorie<br />
e protesi pre e post chirurgiche: si tratta del<br />
Valplast ® , una innovativa resina per la fabbricazione di<br />
protesi con caratteristiche rivoluzionarie.<br />
<strong>Il</strong> Valplast ® è un nylon termoplastico della famiglia dei<br />
superpoliammidi che offre caratteristiche fisiche-meccaniche<br />
e chimiche di evidente vantaggio sia per l’odontoiatra<br />
che per il paziente.<br />
LA PROTESI COSTRUITA CON QUESTI MATERIALI È:<br />
• indistruttibile, garantita a vita contro le rotture<br />
•presenta un’estetica ineguagliabile con l’eliminazione di<br />
ganci e strutture metalliche fastidiose<br />
•palato libero<br />
•peso notevolmente inferiore rispetto alle protesi tradizionali<br />
•traslucenza del materiale ( spessore minimo consigliato di<br />
1,2 mm )<br />
• non rilascia polimero e quindi non è tossico<br />
• non invecchia, non cambia colore<br />
• materiale più igienico e igienizzabile<br />
• possibilità di ritocchi immediati<br />
• tutela il paradonto dei denti pilastro<br />
• annullamento delle sedute per attivazione dei ganci e<br />
delle riparazioni<br />
Lo studio del Dr. Dolci sarà lieto di illustrare gratuitamente<br />
gli innumerevoli vantaggi, sia clinici che economici, della<br />
metodica Valplast ® che permetterà a tutti i pazienti portatori<br />
di protesi di poter sorridere più a lungo.<br />
Nello studio del Dr. Dolci si eseguono tutti i tipi di protesi<br />
con attenzione particolare all’implatologia , agli elementi<br />
protesici in ceramica integrale e in zirconio , privi<br />
di metallo e particolarmente adatti per i settori anteriori<br />
della bocca, nonchè ai trattamenti delle disfunzioni delle<br />
articolazioni mandibolari con l’utilizzo di bite.<br />
Per corrugare la fronte si mettono in movimento 65<br />
muscoli, per sorridere solo 19. Allora, almeno per economia,<br />
Sorridi!<br />
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sport<br />
39<br />
FUORI DAL CAMPO. Mutu & Gila? No, i veri protagonisti viola sono i supporter<br />
Vita da tifosi (ogni maledetta domenica)<br />
Cristina Guerri<br />
Non sono solo Mutu & Co.<br />
i protagonisti della domenica.<br />
Perché, per 11 maglie<br />
viola che scendono<br />
in campo, ci sono migliaia di tifosi a<br />
sostenerle. E sono proprio loro, forse,<br />
i veri protagonisti. A cui <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
ha deciso ora di dare spazio. Lorenzo<br />
la partita la vede in maratona. “Come<br />
va quest’anno? C’è un problema di<br />
modulo tattico, oltre che di condizione<br />
fi sica – dice - il centrocampo non<br />
corre. Penso che sia diffi cile raggiungere<br />
il quarto posto, anche se sono<br />
fi ducioso. <strong>Il</strong> contratto di Jorgensen?<br />
Andrea ha l’abbonamento da 11 anni<br />
(“ma l’ultima stagione con Cecchi Gori<br />
non l’ho fatto”), Paolo è un “afi cionado”<br />
della Fiesole, Alessandro va allo stadio<br />
dal ‘75. E ora dicono la loro<br />
Dipende quanto vuole, anche se per<br />
un anno glielo rinnoverei. Rimpianti<br />
per Pazzini? No. sono sempre stato un<br />
suo sostenitore, avevo anche la maglia,<br />
però oggettivamente non faceva<br />
gol neanche a spingerlo. In futuro mi<br />
piacerebbe vedere la Fiorentina in un<br />
nuovo stadio, non importa dove, basta<br />
che abbia 50.000 posti e sia coperto.<br />
La dirigenza viola? non si potrebbe<br />
averne una migliore”. Andrea è abbonato<br />
da 11 anni. “L’ultima stagione<br />
con Cecchi Gori non l’ho fatto perché<br />
ero contro di lui – racconta - anche se<br />
compravo il biglietto. Prima andavo<br />
in curva, ora mi godo la tribuna. Questa<br />
è stata una stagione di alti e bassi;<br />
credo che non ce la faremo ad andare<br />
in Champions... spero di sbagliarmi,<br />
ma la penso così. Sono affezionato al<br />
Franchi, ma purtroppo è obsoleto. Lo<br />
stadio nuovo va bene anche a Sesto,<br />
quello del Bayern Monaco è fuori dal<br />
centro della <strong>città</strong>. Rimpiangere Pazzini?<br />
Troppo facile, ora”. Paolo ha l’abbonamento<br />
da ben 7 anni in Fiesole.<br />
Si defi nisce un po’ un cane sciolto,<br />
non facendo parte di nessun gruppo<br />
organizzato. “I Della Valle hanno<br />
investito molto, soprattutto su due<br />
giocatori, Vargas e Gilardino. Uno, i’<br />
Gila, li ha ripagati, l’altro ancora deve<br />
esplodere. L’anno prossimo – chiosa<br />
- manderei via parecchi giocatori per<br />
stare tra le prime quattro-cinque del<br />
campionato. Chi vorrei? Ivanovic e<br />
Diego, anche se sogno Messi. Jorgensen<br />
va premiato con il rinnovo, è<br />
un giocatore di cuore che si è anche in<br />
ruoli non suoi quando ce n’era biso-<br />
Le barriere<br />
da abbattere<br />
gno. <strong>Il</strong> Pazzo? È’ uno dei migliori attaccanti<br />
italiani, anche se l’ho sempre<br />
criticato”. Alessandro va allo stadio<br />
dal ‘75. “E’ un’annata al di sotto delle<br />
aspettative, con tutti i giocatori che<br />
sono arrivati in estate – commenta -<br />
che cambiamenti farei? La Fiorentina<br />
di Giovanni Carta<br />
Chissà se Firenze avrà mai uno stamento delle barriere che separano gli<br />
dio nuovo. Nell’attesa - a dire il vero spettatori dal campo di gioco. Come<br />
neanche tanto trepidante - di saper- si vede già in molti stadi europei, a<br />
lo, pensiamo a cosa abbiamo a dispo- partire dall’ex-hooligana Inghilterra,<br />
sizione adesso. Lo stadio comunale e come si dovrebbe vedere - salvo<br />
oggi intitolato ad Artemio Franchi, imprevisti - allo stadio Olimpico di<br />
progettato da Pier Luigi Nervi nel Roma in occasione della prossima<br />
1929, fu costruito tra il 1930 e il 1932. finale di Champions League. Senza<br />
A conferma dei corsi e ricorsi storici, per forza scadere <strong>nella</strong> retorica, sono<br />
allora si discuteva sulla localizzazio- tante le barriere da abbattere nello<br />
ne: alle Cascine o alle Cure? Alla sport. A cominciare dal basso, dai<br />
fine si optò per la capiente area della campi di periferia, dalle miriadi di<br />
Piazza d’Armi, dedicata a Marte, dio società sportive che stanno assumen-<br />
della guerra. C’era anche la pista di do sempre più un ruolo fondamenta-<br />
atletica, sacrificata nel 1990 quando le come nuovi centri di aggregazione<br />
lo stadio fu ritoccato per ospitare sociale e palestre di vita per bambi-<br />
quattro gare dei campionati del monni e adolescenti. E’ in queste realtà<br />
do. Da allora nessun altro interven- che va fatto lo sforzo maggiore per<br />
to, nel rispetto della sacralità del mo- diffondere valori di solidarietà, di<br />
numento nazionale, se si escludono onestà e correttezza, di fair-play, di<br />
quelli, esterni, imposti dal decreto sportività. Perché non serve applau-<br />
anti-violenza del 2007: i tornelli e la dire il “terzo tempo” dei campioni<br />
recinzione metallica di pre-filtrag- sul tappeto rosso se i nostri giovani<br />
gio, orrendo scempio “regalato” alla campioni crescono sull’onda della<br />
già tartassata popolazione residente. competitività esasperata e sulla spin-<br />
Guardando al futuro, è desiderabile ta di genitori-ultrà al di là della rete<br />
una manovra al contrario: l’abbatti- che circonda il campo di gioco.<br />
avrebbe bisogno di una persona di<br />
immagine, a livello dirigenziale, che<br />
ci metta la faccia, tipo Antognoni. Lo<br />
stadio? <strong>Il</strong> Franchi è antico, è stato costruito<br />
durante il periodo fascista, sarebbe<br />
da rimodernare. Sennò meglio<br />
costruirne uno nuovo”.<br />
952258
40 Aprile 2009<br />
sport<br />
VIAGGIO NEL PALLONE. Ottava tappa del tour de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> tra i club sportivi di casa nostra<br />
Cattolica Virtus, la maglia che non ti scordi<br />
Lorenzo Mossani<br />
Nel 1957 Don Mario Alberto<br />
Lupori fondò una delle più<br />
gloriose società sportive<br />
d’Italia: la San Michele<br />
Cattolica Virtus. In breve tempo, la polisportiva<br />
divenne un importante centro<br />
di aggregazione per migliaia di giovani.<br />
Negli ultimi anni la San Michele, oggi<br />
guidata da don Massimiliano Gabbricci,<br />
ha anche curato la formazione religiosa<br />
dei ragazzi impegnati nel gioco del<br />
calcio e delle ragazze della pallavolo<br />
femminile. Ma è soprattutto nel calcio<br />
che la Cattolica Virtus è sempre stata<br />
una delle maggiori “sforna talenti” in<br />
<strong>città</strong>, riuscendo a vincere titoli nazionali<br />
e regionali: l’ultimo in ordine di tempo<br />
la Coppa Toscana categoria Allievi <strong>nella</strong><br />
passata stagione, in finale contro lo Sporting<br />
Arno. Ma le coppe in bacheca non<br />
sono il solo vanto della società. <strong>Il</strong> sogno<br />
è quello di regalare al calcio professionistico<br />
giovani stelle. Non è sempre stata<br />
solo utopia. Alcuni esempi? <strong>Il</strong> campione<br />
del mondo 1982 Paolo Rossi e il nazionale<br />
Andrea Barzagli. Tutt’oggi, a ogni<br />
partita disputata in casa sono presenti osservatori<br />
di tutte le “big” d’Italia. I “senatori”<br />
della gloriosa società fiorentina<br />
ammettono, infatti, che negli ultimi dieci<br />
anni il livello del calcio giovanile made<br />
in Italy, soprattutto da un punto di vista<br />
tecnico, si è abbassato, rendendo molto<br />
più difficile un ricambio generazionale.<br />
Altra differenza con gli anni ’80 e i primissimi<br />
anni ’90 è semplice: c’è molto<br />
In campo con la Cattolica Virtus<br />
più abbandono in età giovanile di allievi<br />
che non hanno nel calcio un futuro remunerativo.<br />
E’ proprio per questo che<br />
la San Michele Cattolica Virtus cerca,<br />
oltre che far crescere i propri atleti da un<br />
punto di vista educativo e spirituale, di<br />
selezionare i ragazzi che possano avere<br />
una prospettiva, soprattutto dalla Seconda<br />
Divisione fino alla Serie A. Ormai<br />
in Serie D o in Eccellenza gli stipendi<br />
dei calciatori non sono tali da permettere<br />
una sopravvivenza in una società<br />
sempre più ai margini della povertà.<br />
Senza offrire illusioni o posti di lavoro,<br />
la Cattolica ha come obiettivo i primi<br />
posti dagli Esordienti fino agli Juniores,<br />
grazie all’ausilio del ds Marco Marchi e<br />
di esperti dirigenti che forniscono ai propri<br />
tecnici, tutti qualificati, un organico<br />
di prima scelta. Un altro vanto per tutte<br />
le persone che sono vicine all’ambiente<br />
della San Michele è che la prima squadra<br />
è composta da ragazzi e da uomini<br />
che indossano da sempre, o quasi, la maglia<br />
giallorossa, maglia che per qualsiasi<br />
giocatore è un ricordo indelebile.<br />
L’INTERVISTA. Parla il direttore sportivo Piccardi<br />
Canottieri Firenze,<br />
75 anni di successi<br />
Arno d’argento risplende<br />
L’ il firmamento. E’ proprio<br />
così, perché solo di stelle - nel<br />
caso della Canottieri Comunali<br />
Firenze - si può parlare. Tanti<br />
successi e molte ambizioni anche<br />
per il futuro. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha chiesto<br />
al direttore sportivo Alessandro<br />
Piccardi quali sono i segreti<br />
di così tanti successi.<br />
Senza considerare l’olimpionica<br />
Stefania Cicali, prodotto del<br />
vostro vivaio, quali sono stati i<br />
risultati della vostra stagione<br />
agonistica?<br />
Direi che è andata sopra ogni<br />
aspettativa. La nostra società ha<br />
chiuso infatti il 2008 con un verdetto<br />
ufficiale di grande prestigio:<br />
siamo stati la terza società italiana<br />
di canoa. Nella classifica finale<br />
la società biancorossa è preceduta<br />
solo dall’Idroscalo Club con<br />
12513,5 punti e, di pochissimo,<br />
dalla Canoa San Giorgio con<br />
9854, contro i nostri 9533,8.<br />
Dopo un 2008 così avete già iniziato<br />
il 2009 conquistando titoli<br />
su titoli. Quali sono gli obiettivi<br />
più importanti?<br />
Nella canoa olimpica allenata da<br />
Marco Guazzini abbiamo grandi<br />
ambizioni con Susanna Cicali,<br />
sorellina di Stefania, che a ritmo<br />
di pagaiate sta ripercorrendo i<br />
successi avuti dalla sorella. Nel<br />
mese di luglio sarà sempre impegnata<br />
con la Nazionale <strong>nella</strong><br />
categoria Juniores. La speranza è<br />
di riuscire a portare qualche piazzamento<br />
importante agli Europei<br />
e ai Mondiali.<br />
Mentre nelle altre discipline?<br />
Nella canoa fluviale allenata da<br />
Niccolò Pandolfini abbiamo in<br />
partenza diverse certezze: i fratelli<br />
Fianchisti nel K1, Ricardo<br />
Tonini nel C1, tutti categoria Senior,<br />
e tanti giovani che stanno<br />
crescendo e cercando di raggiungere<br />
il livello dei nostri atleti più<br />
forti. Nella canoa polo, allenata<br />
da Massimiliano Sizzi, cerchiamo<br />
di puntare ai play-off, abbiamo<br />
lavorato molto in questi mesi<br />
per allestire una formazione che<br />
possa raggiungere i vertici della<br />
classifica, iscrivendo inoltre altre<br />
tre formazioni ai campionati di<br />
Serie B, Under 21 e Juniores allenate<br />
da Massimo Chiti. Anche<br />
in questa disciplina siamo sicuramente<br />
una solida realtà.<br />
Capitolo a parte sono il dragonboat,<br />
la canoa polinesiana e<br />
il podismo, altre attività svolte<br />
dalla Canottieri Comunali...<br />
Nel dragonboat siamo ormai un<br />
punto di riferimento in Europa,<br />
tanto che in Francia hanno chiesto<br />
il nostro aiuto per importare<br />
questa disciplina come in altre<br />
<strong>città</strong> italiane. La canoa polinesiana<br />
e il podismo sono portati avanti<br />
con entusiasmo dai nostri soci<br />
e sono un vanto per una società<br />
con sempre più energia e voglia<br />
di fare.<br />
Quest’anno festeggiate i settantacinque<br />
anni dalla vostra<br />
nascita, quali saranno le iniziative?<br />
Inutile elencarle tutte, siamo<br />
rientrati nel pre-ingresso delle<br />
società centenarie e stiamo organizzando<br />
gare e manifestazioni<br />
per tutte le categorie. Vogliamo<br />
onorare questa stagione nel migliore<br />
dei modi, non lasciando<br />
niente al caso.<br />
/L.M.
sport 41<br />
CICLISMO. L’edizione speciale della gara toccherà anche Firenze<br />
IL PERSONAGGIO. L’atleta alla sua sesta partecipazione<br />
Cento anni di Giro: un secolo in rosa Scarselli guida i fiorentini<br />
Per celebrare<br />
l’anniversario<br />
saranno ricordati<br />
i campioni che ne<br />
hanno scritto la<br />
storia: la 13esima<br />
tappa dedicata<br />
a Gino Bartali<br />
Ivana Vita<br />
<strong>Il</strong> Giro d’Italia compie 100<br />
anni. <strong>Il</strong> 9 maggio, la corsa rosa<br />
ripartirà dal Lido di Venezia<br />
marcando le strade italiane<br />
per un totale di 3.395,5 chilometri.<br />
Un giro che si annuncia scoppiettante<br />
per la presenza di molti<br />
“big” del ciclismo: oltre al giovane<br />
madrileno, vincitore del giro 2008,<br />
Alberto Contador, le collaudate star<br />
Sastre, Evans e Menchov tra gli<br />
stranieri e Garzelli, Simoni, Cunego,<br />
Di Luca, Basso e Petacchi tra<br />
gli italiani. Anche se la grande stella<br />
del centenario pare essere Lance<br />
Armstrong, che correrà al Giro per<br />
la prima volta <strong>nella</strong> sua carriera alla<br />
ricerca di conferme dopo il rientro<br />
nel mondo delle competizioni. Un<br />
tracciato adatto a tutti e quindi imprevedibile,<br />
che sarà il palcoscenico<br />
ideale per un’edizione spettacolare:<br />
le Alpi arrivano dopo soli quattro<br />
giorni, uno sconfinamento in Austria<br />
e uno in Francia e la conclusione del<br />
31 maggio a Roma avverrà con una<br />
crono individuale. Per celebrare il<br />
Centenario, il Giro d’Italia 2009<br />
ricorderà i grandi campioni che ne<br />
hanno scritto i capitoli più belli: la<br />
13esima tappa, 150 chilometri tra<br />
Lido di Camaiore e Firenze, sarà dedicata<br />
a Gino Bartali, il campione di<br />
Ponte a Ema che ha segnato la storia<br />
del nostro paese dalla fine degli anni<br />
‘30 ai primi anni ‘50. Lambirà tutte<br />
le <strong>città</strong> fondatrici del 1909, avrà un<br />
inno inedito e un logo speciale dedicato<br />
ai 100 anni. In più una maglia<br />
rosa rivisitata eccezionalmente da<br />
Dolce & Gabbana e una mascotte<br />
particolare, Girbecco lo Stambec-<br />
La fortezza<br />
delle idee e della creatività<br />
A Firenze dal 25 aprile al 3 maggio 2009 va in scena ART<br />
La Mostra mercato Internazionale dell’Artigianato.<br />
Quest’anno il ‘fatto a mano’ fa tendenza e l’handmade è un<br />
po’ l’ultima mania dei modaioli. Nella delicata congiuntura<br />
economica internazionale che stiamo vivendo si fa sempre<br />
più strada la ricerca di tutto quello che è ben fatto, con<br />
un occhio di riguardo per quelle opere di esperti artigiani<br />
in grado di garantire, come un tempo, durata e qualità. E<br />
mentre pullulano in libreria saggi sulle virtù del lavoro manuale<br />
scritti da illustri studiosi e sociologi italiani e stranieri,<br />
sempre più attuale e calzante è la celebre aff ermazione<br />
di Emanuel Kant” La mano è la fi nestra della mente”.<br />
A chi voglia lasciarsi trasportare dal fascino intramontabile<br />
e dalla seduzione del ‘fatto a mano’, l’appuntamento<br />
è dal 25 Aprile al 3 Maggio 2009 alla Fortezza da Basso<br />
di Firenze con ART – la Mostra Mercato Internazionale<br />
dell’Artigianato, giunta alla 73° edizione. La mostra sarà<br />
aperta al pubblico con il seguente orario: tutti i giorni<br />
dalle ore 10,00 alle ore 23,00 (ultimo giorno: chiusura<br />
alle ore 20,00).<br />
co, animale simbolo di caparbietà,<br />
forza e onestà, doti che serviranno<br />
ai protagonisti della corsa più amata<br />
dagli italiani. La <strong>città</strong> di Firenze corre<br />
con il fiorentino Leonardo Scarselli<br />
e Dario David Cioni, nato in Inghilterra<br />
ma residente sulle colline<br />
di Montelupo Fiorentino, entrambi<br />
corridori della neoformazione italoucraina<br />
della Isd, che vanta come<br />
consulente tecnico e d’immagine il<br />
campione Mario Cipollini. Questa<br />
edizione, che raccoglie l’esperienza<br />
di un secolo in rosa, vuole essere<br />
all’insegna di un ciclismo che promuova<br />
i valori di eticità e qualità nel<br />
rispetto della tradizione, ma che allo<br />
stesso tempo sia attuale e guardi al<br />
futuro della disciplina. Nel 1909 il<br />
vincitore fu Luigi Ganna: chi sarà<br />
quello del 2009?<br />
alla conquista della corsa<br />
orrerà al Giro d’Italia per la se-<br />
Csta volta il fiorentino Leonardo<br />
Scarselli, classe 1975, professionista<br />
dal 2000: abbiamo chiesto a lui cosa<br />
significhi prendere parte alla corsa a<br />
tappe più amata dagli appassionati del<br />
ciclismo.<br />
Debutto della Isd al giro: come si trova<br />
<strong>nella</strong> sua nuova squadra?<br />
Bene, è una squadra piccola, appena<br />
nata, ma ben organizzata e con tanta<br />
voglia di crescere.<br />
Cosa significa per un corridore prendere<br />
parte al Giro d’Italia?<br />
<strong>Il</strong> Giro, per un italiano, è la manifestazione<br />
più importante dell’anno, richiama<br />
tanta gente. Ci sono altre corse<br />
belle come la Milano–Sanremo, il Giro<br />
di Lombardia, ma non hanno lo stesso<br />
fascino. La gente associa il ciclismo al<br />
Giro d’Italia.<br />
La tappa fiorentina sarà dedicata a<br />
Gino Bartali: come la vive?<br />
Noi toscani abbiamo avuto la fortuna<br />
di ammirare un ciclista eccellente che è<br />
il simbolo stesso di questo sport. Non<br />
possiamo che esserne fieri. Peccato che<br />
si tratti di una tappa tutta in pianura,<br />
quindi si prospetta un arrivo in volata.<br />
Fosse stata una tappa intermedia si poteva<br />
aspirare a qualcosa di diverso. Io<br />
cercherò di affiancare la mia squadra<br />
affinché si possa arrivare a una vittoria.<br />
Mario Cipollini è il consulente tecnico<br />
e d’immagine della Isd: una<br />
garanzia?<br />
Mario è un grandissimo campione, con<br />
lui ovunque vai trovi le porte aperte. E’<br />
un onore averlo come uomo immagine<br />
e come presenza all’interno della squa-<br />
Leonardo Scarselli<br />
dra. E’ molto importante perché anche<br />
se la nostra è una squadra piccola, lui ha<br />
creduto in un progetto che ha ambizioni<br />
ben più ampie.<br />
C’è qualcosa che deve cambiare nel<br />
mondo del ciclismo?<br />
Al contrario di quanto si dice, nel ciclismo<br />
è già cambiato tanto, solo che<br />
è uno sport popolare che ha meno aiuti<br />
economici e politici di altri ed è stato<br />
fin troppo facile prenderlo di mira. Fino<br />
al 1995 sembrava uno sport pulito, poi<br />
siamo stati noi ciclisti a chiedere maggiori<br />
controlli e lì è scoppiata una bomba.<br />
Certo, è vero che abbiamo sbagliato<br />
tanto in questi anni ed è giusto che chi<br />
sbaglia sia punito, ma si è arrivati a una<br />
situazione paradossale. Adesso abbiamo<br />
la reperibilità a casa 24 ore su 24,<br />
neanche i carcerati, e se salti tre controlli<br />
prendi una squalifica. Comunque<br />
molto è stato fatto e, se oggi avessi un<br />
figlio, non avrei alcun problema a farlo<br />
correre in bici.<br />
/I.V.<br />
www.montedomini.net<br />
Quest’anno, a quella che noi e i nostri “nonnini”<br />
ricordiamo più semplicemente come “La Mostra dell’Artigianato”,<br />
ci sarà anche la Fondazione Montedomini<br />
con i suoi prodotti griff ati 1476<br />
E così l’evento acquisterà il sapore e il fascino delle cose di<br />
un tempo, con la presentazione dei “camicioni da notte<br />
del nonno e della nonna” ispirati a quelli ritrovati negli<br />
armadi del “Guardaroba Storico” di Montedomini<br />
che verranno esposti insieme ad un’originale linea<br />
di abbigliamento e accessori “Montedomini 1476” nel<br />
rispetto della tradizione fi orentina: giacche da camera,<br />
vestaglie, boxer, simpatiche pochette da taschino,<br />
accappatoi, asciugamani, ma anche occhiali, profumi,<br />
saponette, confetture, mieli speciali, e anche selezionato<br />
Vino a Scroscio, il tutto per … veri intenditori! <strong>Il</strong> ricavato della vendita sarà<br />
devoluto ai progetti di supporto agli anziani della Fondazione Montedomini<br />
Come aiutare la Fondazione Montedomini<br />
La Fondazione è aperta e chiunque voglia dare il proprio contributo è ben accetto:<br />
l’Azienda di Servizi alla Persona continuerà ad occuparsi dei servizi per la terza età,<br />
mentre la Fondazione si dedicherà alla ricerca di risorse da destinare a iniziative di<br />
sostegno agli anziani bisognosi.<br />
<strong>Il</strong> conto corrente (c/c) postale a cui far riferimento è: 83174292 Intestato a<br />
“Fondazione Montedomini” - Oppure per il bonifi co bancario utilizzare il<br />
seguente codice IBAN: IT 50 Y 07601 02800 000083174292
42 Aprile 2009<br />
Inviaci le tue lettere a<br />
redazione@<br />
ilreporter.it<br />
Lettere e segnalazioni:<br />
tutto su www.ilreporter.it<br />
Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />
veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />
Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />
www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />
trovano spazio in queste pagine saranno<br />
pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />
commenti e alle vostre opinioni<br />
QUEI PASSAGGI<br />
PEDONALI MAI APERTI<br />
Io abito a Rovezzano, un quartiere di Firenze<br />
Sud, e vi scrivo per segnalare un malfunzionamento<br />
della via pedonale sul viale Generale<br />
Dalla Chiesa (se di malfunzionamento<br />
si può parlare). Sul lato destro della palestra<br />
Virgin e su quello sinistro del ristorante Otel<br />
ci sono due bellissimi passaggi pedonali con<br />
tanto di accesso per gli invalidi (premetto che<br />
io sono invalido) per arrivare al parco lungo<br />
l’Arno. Peccato che sono chiusi. Costruiti circa<br />
4 anni fa non sono mai stati aperti (il presidente<br />
del quartiere mi ha fatto sapere che<br />
possono venire aperti solo durante le gare<br />
di pesca!!!). Chi vuole andare al parco lungo<br />
l’Arno deve fare un giro molto più lungo (nel<br />
mio caso devo prendere l’auto). Sarebbe auspicabile<br />
che visti i soldi spesi per le opere, le<br />
stesse fossero fruibili di giorno a tutti gli abitanti<br />
del quartiere. Ringrazio per l’attenzione<br />
sperando in un eco alla mia richiesta.<br />
Cordiali saluti,<br />
Vanni Milli<br />
TAVOLINI E DIRITTI<br />
Ricominciamo con i tavolini per via Borgo<br />
San Lorenzo e a noi abitanti sta anche bene<br />
se però saranno salvaguardati i nostri diritti<br />
e cioè:<br />
1) che la sera si possa entrare con la macchina<br />
per caricare e scaricare come stabilito<br />
dalle leggi del comune e confermato dal cartello<br />
all’inizio della strada.<br />
2) I tavolini siano messi a debita distanza per<br />
non ostacolare in alcun momento il passaggio<br />
di mezzi di soccorso.<br />
3) I ristoranti rispettino gli orari di chiusura e<br />
scoraggino gli schiamazzi notturni considerando<br />
che <strong>nella</strong> strada ci sono molti abitanti<br />
non solo turisti che si vogliono divertire<br />
Lettera firmata<br />
QUANDO ATTRAVERSARE LA STRADA<br />
DIVENTA UN PROBLEMA<br />
Gentile Direttore,<br />
noi di via di Scandicci, da anni, abbiamo<br />
segnalato un gravissimo problema riguardante<br />
l’attraversamento pedonale, di fronte<br />
alla croce lignea della chiesa di San Paolo<br />
a Soffiano. In sostanza in questo punto si<br />
è costretti a stare in equilibrio in circa cm.<br />
40 di spazio su una sorta di marciapiedino<br />
(che non può essere chiamato tale), tra bus<br />
ed auto che sfrecciano (immaginate i motociclisti)<br />
in spregio della incolumità e della<br />
vita altrui. Abbiamo coinvolto: l’URP-Quartere<br />
4 (Limonaia)- Dott. Giuseppe D’Eugenio,<br />
il Comando Vigili Urbani-P.M. Isolotto-Legnaia,<br />
Città Sicura con Conferma Registrazione<br />
Caso Utenti (conclamata ed accertata<br />
estrema pericolosità incolumità utenza),<br />
caso estremamente pericoloso a cui è stato<br />
attribuito il numero 080403-1051-31877-09,<br />
la Nazione di Firenze, presa d’atto per la presa<br />
in carico dalla SAS (Società- Comune di<br />
Firenze per la Gestione Integrata dei servizi<br />
di Mobilità Urbana..). Chiedevamo un parapetto<br />
bianco/rosso per mettere in sicurezza<br />
almeno i bambini. Ci si è limitati solo ad una<br />
ripen<strong>nella</strong>tura deludente...e ancor peggio!<br />
Siamo stanchi di avere paura nell’attesa di<br />
attraversare la strada, appoggiati al muro,<br />
stringendo i nostri bambini mentre le auto<br />
ci sfiorano sempre più veloci, incuranti della<br />
nostra difficoltà, da gente priva di senso<br />
civico! Siamo stanchi di doverci affidare alla<br />
fortuna ogni volta che si percorre quel pericolosissimo<br />
marciapiede (se così può definirsi),<br />
costretti a mettere i piedi sull’asfalto, col<br />
rischio di essere urtati da auto guidate a gran<br />
velocità senza il minimo rispetto per i pedoni.<br />
Mettono, talvolta, gli autovelox in punti<br />
meno pericolosi del nostro, argomentando<br />
l’incidenza degli infortuni... ma allora dov’è<br />
andata a finire la prevenzione?!.<strong>Il</strong> 18.02.2009<br />
è stato depositato, all’Ufficio-Comando Vigili<br />
Urbani N.O.T.-Isolotto-Legnaia-Quartiere 4,<br />
l’insieme della richiesta di installazione autovelox<br />
con gli Allegati delle firme dei cittadini,<br />
stanchi di questo lassismo a spregio dei cittadini<br />
che pagano profumatamente le tasse a<br />
fronte di un menefreghismo che ci spinge a<br />
ricorrere al Vostro risaputo e civico interessamento<br />
per il buon funzionamento del nostro<br />
quartiere. Ancor prima, ossia il 03.02.2009, è<br />
stata depositata altrettanta richiesta, in abbinamento<br />
alla installazione autovelox, anche<br />
della ringhiera protettiva bianco/rossa. Ci<br />
rispondono che ci passa il 118, ma il 118 ne<br />
è dispensato proprio perché è la tutela del<br />
cittadino e che tutto si può fare, basta metterci<br />
i dovuti cartelli di preavviso stradali!!..<br />
Sono ormai tre anni di lotta contro un muro<br />
di gomma che non ci saremmo mai aspettati<br />
da una Firenze che tuttavia amiamo e che ci<br />
teniamo stretta al cuore! Fate qualcosa! Grazie<br />
infinite.<br />
ANCORA A PROPOSITO<br />
DELLA CARTA FATA<br />
Sul numero di marzo, <strong>Reporter</strong> riporta la risposta<br />
quasi seccata dell’Ataf a proposito<br />
dell’abolizione della Carta Fata. La riduzione,<br />
dice l’Ataf “si basava sull’equazione del tutto<br />
ipotetica e demagogica: anziano uguale povero”.<br />
Rispondo che il fatto di essere anziano<br />
giustifica di per se un trattamento preferenziale.<br />
Esempio: musei, cinema ed altro. Nel<br />
caso Ataf, si deve in primis considerare che<br />
un ultra 75enne non si diverte a fare diverse<br />
corse al giorno e quindi usa l’autobus per lo<br />
stretto necessario. C’è un abbonamento studenti<br />
(per giovani) favorito (e studente non<br />
vuol dire povero) quindi ci poteva essere e<br />
rimanere un abbonamento favorito per i<br />
vecchi. Nel mio caso ho usato FATA sino al<br />
mese di novembre 2008 e quindi per tanti<br />
anni. Ora che ne ho 84 FATA non c’è più e la<br />
carta Mago è sparita sul nascere : è toccata a<br />
chi è arrivato prima. Pagare l’abbonamento<br />
ordinario di 350 euro per fare da 10 o se va<br />
bene 15 corse al mese solo per la comodità<br />
di non obliterare il biglietto è uno spreco anche<br />
per i non poveri. Quindi per me l’Ataf ha<br />
torto marcio.<br />
Lettera firmata<br />
“LE MIE IDEE PER LE CASCINE”<br />
Credo di non scoprire niente dicendo che Le<br />
Cascine sono qualcosa di impagabile per Firenze<br />
e che se non ci fossero bisognerebbe<br />
inventarle, un po’ come Central Park per New<br />
York. E allora, se così è, perché non migliorarne<br />
la fruibilità per tutte le categorie di frequentatori:<br />
pedoni con e senza cani, mamme<br />
e nonni con carrozzine, podisti, pattinatori e<br />
ciclisti? Per esempio, si potrebbero identificare<br />
specifiche piste ciclabili (e pattinabili), in<br />
particolare sui viali Washington, dell’Indiano,<br />
del Pegaso e dell’Aeronautica, migliorando<br />
la convivenza fra i predetti ed eliminando, o<br />
quantomeno minimizzando, discussioni sui<br />
rispettivi diritti (non ho citato il viale Lincoln<br />
in quanto è talmente largo da ospitare agevolmente<br />
tutti e, data la presenza del mercato<br />
il martedì, non sarebbe probabilmente<br />
pratico dipingere del rosso-pistaciclabile una<br />
sua parte). Ci sarebbero anche altri aspetti da<br />
esaminare, come ad esempio l’utilizzo della<br />
passerella dell’Isolotto da parte delle moto,<br />
ma non voglio abusare dell’ospitalità e mi<br />
fermo qui, sperando di riuscire a sollevare<br />
un po’ d’interesse da parte dei settori competenti<br />
dell’amministrazione (a proposito, vi<br />
risulta che esista un indirizzo e-mail di quest’ultima<br />
alla quale il cittadino possa fare segnalazioni<br />
dirette?).<br />
Grazie dell’attenzione e complimenti per la<br />
rubrica.<br />
CIMITERO DI BROZZI,<br />
IL “CRATERE” NEL PARCHEGGIO<br />
lettere<br />
Gentile Redazione,<br />
per ragioni non difficili da immaginare mi<br />
reco spesso al cimitero di Brozzi, in via di San<br />
Martino a Brozzi. Lascio abitualmente l’auto<br />
all’interno del grande parcheggio posto proprio<br />
di fronte all’ingresso del cimitero, per<br />
1010104
lettere<br />
invia la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@ilreporter.it<br />
PERMESSI INVALIDI, LA PIAGA DELL’USO IMPROPRIO<br />
Trovo ridicolo leggere articoli e indagini nei confronti di persone che fanno uso improprio<br />
del tagliando invalidi pur essendo sani come pesci. Non sto a polemizzare sulle vetture, per<br />
le quali certe volte ci vuole l’ascensore per salirci dentro, figuriamo per un invalido. I commenti<br />
dei vigili da me interpellati? (a 50 metri da spazi per invalidi occupati da auto normali<br />
senza autorizzazione) “Non possiamo intervenire perché non autorizzati dal comando per<br />
quel tipo di situazione”. (Ma liberi i vigili di girare in coppia e fermarsi al bar a parlare di Juve<br />
o Milan). Mercato di Sant’Ambrogio, 10/15 posti occupati in maniera fissa da personaggi del<br />
mercato che con i loro banchi hanno bisogno dell’affettuosa presenza della loro auto. Non<br />
solo, se fai loro osservare che non hanno diritto di stare lì, ti mandano anche a quel paese e<br />
se si tenta di avvertire i vigili trovati <strong>nella</strong> strada accanto, li si trova impegnati in altre faccende.<br />
Io sono costretto a cercare posto oltre piazza Beccaria il più delle volte, o lasciarla lontana<br />
dal posto dove devo andare perché impossibilitato a fare sforzi, portare pesi e quanto altro.<br />
Dimenticavo 4 interventi al cuore, coronopatia cronica, cardiopatia ischemica, e ultimo il<br />
mese scorso intervento a cuore battente. Non voglio pietismi, ma auguro a questi signori<br />
arroganti e prepotenti di usare il permesso per invalidi perché gli è arrivata addosso la stessa<br />
patologia che ho io. Con i miei più sinceri auguri.<br />
Lettera firmata<br />
Partendo col dire che il male (soprattutto quando si parla di patologie serie, come in questo<br />
caso) non andrebbe mai augurato a nessuno, è vero che quello dell’uso improprio dei permessi<br />
per invalidi è un problema che deve essere risolto. L’Italia, si sa, è il paese dei “furbetti”, e<br />
purtroppo ormai non stupisce più di tanto leggere di individui sorpresi a utilizzare un permesso<br />
non loro magari per parcheggiare il più vicino possibile allo stadio il giorno della partita<br />
o per entrare all’interno della Ztl e farsi un bel giro in centro. Sono tante, troppe le notizie di<br />
questo tipo che si leggono sui giornali, e che vedono “protagoniste” persone che sembrano<br />
proprio non fermarsi davanti a nulla, fino a utilizzare contrassegni di amici o perfino della madre<br />
morta. Comportamenti che si commentano da soli, e che non possono essere etichettati<br />
se non come vergognosi. Ma, probabilmente, “vergogna” è una parola non conosciuta da chi<br />
utilizza un permesso invalidi senza averne diritto. Scopo, come è facilmente intuibile, di questi<br />
permessi è quello di rendere (almeno un po’) la vita più facile a chi ne ha bisogno. Per questo,<br />
l’utilizzo “disinvolto” di questi permessi – per qualsiasi motivo – da parte di coloro a cui non<br />
sono destinati è un comportamento da condannare senza appello. Mesi fa, <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> si era<br />
già occupato della questione, censurando il fenomeno dell’utilizzo improprio dei contrassegni<br />
per invalidi: ma, da allora, la cronaca cittadina ha mostrato come nuovi casi del genere non<br />
siano mancati. E se è vero che le forze dell’ordine hanno il dovere (compito peraltro a volte<br />
non facile) di controllare che comportamenti del genere non si ripetano, è altrettanto vero che<br />
non dovrebbe nemmeno essercene bisogno. L’idea di utilizzare un permesso per invalidi pur<br />
non essendolo non dovrebbe neanche sfiorare la testa di nessuno, e non è una questione di<br />
maggiore o minore sensibilità o di “leggerezza” da parte di chi, facendolo una volta, pensa in<br />
fondo di non far del male a nessuno. È una questione di civiltà.<br />
Marco Agnoletti<br />
Incuria e degrado<br />
Inviateci le vostre segnalazioni corredate di foto<br />
all’indirizzo redazione@ilreporter.it<br />
non ostacolare il traffico fermandomi lungo<br />
la strada. L’ingresso del parcheggio però è<br />
caratterizzato da parecchi mesi da un tombino<br />
sconnesso e da un “cratere” che diventa<br />
sempre più profondo. Per quanto si possa<br />
procedere lentamente e con attenzione, è<br />
quasi impossibile non prendere l’uno o l’altro<br />
con una delle ruote. Capisco che in tempi di<br />
crisi, dovendo pensare ai costi della tramvia,<br />
non ci siano più soldi per riparare le buche,<br />
ma nel caso specifico, senza spendere un<br />
solo Euro si potrebbe lo stesso rimediare.<br />
Infatti, come appare sempre dalle foto, il passaggio<br />
è diviso in due parti da una colonnina<br />
di ferro a sostegno di una catena. Ebbene<br />
la catena è sempre abbassata dalla parte<br />
della buca ed è sempre alzata dalla parte<br />
con l’asfalto integro. Possibile? Proprio così!<br />
Troppo evidente per essere casuale. Forse<br />
invecchiando comincio a perdere qualche<br />
colpo, ma non riesco proprio a trovare una<br />
soluzione logica di questa scelta. C’è forse un<br />
tacito accordo con la lobby dei meccanici e<br />
dei carrozzieri? O forse la scelta è stata fatto<br />
proprio perché assolutamente illogica?<br />
Grazie, cordiali saluti<br />
Giovanni Garofalo<br />
L’AREA VERDE AL BUIO<br />
Da ben sei mesi l’area verde, con albereta e<br />
area per cani, tra via vecchia di Pozzolatico<br />
e via Cicognani è al buio. Abbiamo cercato<br />
inutilmente di contattare il Comune, il Quartiere<br />
3, per far presente questo disagio, ma<br />
sembra che l’area in questione sia di nessuno.<br />
Tante persone dopo le diciotto, in particolare<br />
signore con cani non si addentrano<br />
per paura e fanno anche bene visto i tempi<br />
che corrono. Possibile che tra tutti gli incaricati<br />
del quartiere nessuno possa interessarsi<br />
del caso, chiamando un elettricista? Forze<br />
dovremmo rivolgerci ai servizi segreti oppure<br />
aspettare che qualche male intenzionato<br />
approfitti del buio per fare del male a qualcuno?<br />
Siamo nel buio più totale, se esiste<br />
qualcuno che ci può aiutare, grazie.<br />
Distinti e preoccupati saluti,<br />
Franco Berti<br />
BUCHE E SOSTA SELVAGGIA<br />
A CAREGGI<br />
Spett. redazione,<br />
vorrei, ancora una volta, segnalare la caotica<br />
circolazione stradale nei pressi del polo<br />
ospedaliero di Careggi. Buche nelle strade<br />
dove passano ambulanze dirette al C.T.O.<br />
con gente a bordo. Sosta selvaggia e nessun<br />
vigile presente. In Via Dino del Garbo esiste il<br />
divieto di sosta con rimozione in ambo i lati,<br />
comunque le macchine sostano incuranti e,<br />
non solo, pagano anche il parchimetro. Se<br />
un’ambulanza proveniente dal centro è diretta<br />
all’ospedale, pur con i segnalatori acustici<br />
attivati, non riesce a passare, in quanto<br />
le macchine in transito sono solo su due file.<br />
Le macchine che dalla via Stenone o da via<br />
Grocco devono immettersi in via Taddeo Alderotti<br />
non riescono a passare se non trovano<br />
una persona che dà loro la precedenza.<br />
Non sarebbe stato più facile fare l’ingresso<br />
da via Banti, dove esiste un semaforo ? Saluti<br />
e … cercate di pensarci voi.<br />
Bruno Bardossi<br />
LO “STATO D’ASSEDIO”<br />
DI SAN BARTOLO A CINTOIA<br />
Gentilissima redazione,<br />
vi scrive un folto gruppo di cittadini di San<br />
Bartolo a Cintoia. <strong>Il</strong> titolo nell’oggetto parla<br />
chiaro, “Stato d’assedio”, sì perché i cittadini<br />
di San Bartolo sono stufi di subire ogni benedetta<br />
settimana, venerdì, sabato e domenica<br />
compresi, le intemperanze dei “ballerini” che<br />
escono dal Circolo A.R.C.I. e che alle una di<br />
notte si comportano come se fosse mezzogiorno.<br />
Purtroppo la piazzetta adiacente<br />
al circolo è come una cassa di risonanza, e<br />
qualsiasi rumore viene amplificato, ma tutto<br />
ciò non toglie che l’educazione delle persone<br />
potrebbe far sì che invece di mettersi a<br />
parlare a voce alta, e magari anche a urlare<br />
ed a suonare i clacson delle proprie auto, potrebbero<br />
andarsene con maniera più garbata.<br />
A proposito di auto, vi inviterei a vedere il<br />
parcheggio selvaggio che viene sistematicamente<br />
attuato nelle occasione descritte, e ci<br />
domandiamo se ci fosse bisogno di un qualsiasi<br />
mezzo di soccorso che dovesse passare<br />
dalla strada e dalla piazzetta, come potrebbe<br />
andare a finire. Per concludere vi informiamo<br />
che a cento metri dal circolo, ci sono parcheggi,<br />
quasi sempre semivuoti, che potrebbero<br />
ospitare diverse decine di automobili, e<br />
oltretutto sono distanti dalle abitazioni.<br />
Un folto gruppo di cittadini<br />
di San Bartolo a Cintoia<br />
Le lettere che non hanno trovato<br />
spazio sul giornale sono pubblicate<br />
sul nostro sito internet www.ilreporter.it<br />
43<br />
970884
44 Aprile 2009<br />
IN CUCINA. Con il primo caldo arrivano cibi leggeri e le “istruzioni” per l’uovo<br />
Stagione nuova, ricette nuove<br />
prile, anche la tavola si veste di primavera,<br />
Ail menu si arricchisce dei colori e dei sapori<br />
della bella stagione, ma soprattutto della leggerezza<br />
necessaria per affrontare le giornate più<br />
lunghe e il caldo estivo in arrivo. In primavera<br />
inizia la depurazione del nostro corpo con i frutti<br />
che ci offre la bella stagione, dopo che in inverno<br />
i grassi e le calorie contenuti nei cibi son serviti<br />
per sopportare le temperature rigide. Mettiamo<br />
pure da parte le noci, le mandorle, le nespole e<br />
i cachi e andiamo a cercare le fragole, le ciliegie<br />
e le prime pesche. Quello che è interessante<br />
e di cui abbiamo bisogno sono poi i germogli e<br />
le insalatine fresche, ma anche alcuni formaggi,<br />
tipo il marzolino fatto con il latte delle pecore che<br />
hanno mangiato l’erba verde appena germogliata<br />
e ricca di clorofilla. A proposito di germogli ricordiamo<br />
i teneri e prelibati asparagi con la loro<br />
azione depurativa e diuretica. Poi c’è l’erba primaverile<br />
principe: il tarassaco, amarognola quasi<br />
sempre presentata cotta in tavola, è gradevolissi-<br />
Angelo Mazzi<br />
ma anche cruda, tagliata a listarelline e condita<br />
con un po’ di aceto di mele e olio extra vergine<br />
di oliva. Notevolissima anche qui la proprietà depurativa<br />
e drenante. Se depurarsi è la parola d’ordine<br />
è pur vero che l’uovo di Pasqua è sempre<br />
l’uovo di Pasqua. Quest’anno lo prepariamolo da<br />
soli con almeno tre vantaggi: il cioccolato lo scegliamo<br />
noi, così come la sorpresa e poi vedrete<br />
che anche il portafoglio ringrazierà.<br />
L’uovo è più buono<br />
se è fai da te<br />
Procurarsi gli appositi stampi per uova nei negozi<br />
specializzati, casalinghi o grandi magazzini<br />
ben forniti.<br />
Scegliere il cioccolato a piacimento, fondente o<br />
al latte, per una quantità indicativa di 500 grammi<br />
circa.<br />
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde<br />
mescolando bene per assicurarsi che<br />
non rimangano grumi.<br />
Versarlo nello stampo dalla parte cava facendolo<br />
roteare in modo da foderarlo completamente<br />
con uno strato il più possibile omogeneo. Ripetere<br />
l’operazione per entrambe le metà dell’uovo<br />
Lasciare indurire per un paio d’ore in frigorifero<br />
e poi togliere le due metà premendo delicatamente<br />
dietro i due mezzi stampi. Inserire in una<br />
delle due parti la sorpresa avvolta in un sacchettino<br />
per alimenti.<br />
Con la lama di un coltello scaldato ammorbidire<br />
i bordi delle due metà e unire.<br />
Per la decorazione acquistare dei fiorellini di<br />
cialda, intingerli in un pochino di cioccolato<br />
sciolto da usare come collante.<br />
/Rubrica a cura di Sara Ghilardi<br />
con i consigli dello Chef Angelo Mazzi,<br />
Presidente Associazione Cuochi Fiorentini<br />
Le stelle della Maga Lula<br />
Ariete 20 marzo • 20 aprile<br />
Sul lavoro, questo sarà mese il delle novità. Inattese: potrebbe<br />
arrivare una proposta che vi coglierà alla sprovvista,<br />
e che scardinerà le vostre certezze, proponendovi<br />
di lasciare la cosiddetta “via vecchia per la nuova”. Tutto<br />
calmo sul fronte dell’amore: ma non sedetevi sugli allori,<br />
il partner richiede attenzioni costanti.<br />
Toro 21 aprile • 21 maggio<br />
Siete un po’ irascibili, tendete ad addossare al partner<br />
colpe che magari non ha. Forse è il caso di fare un bel<br />
respirone, e di pensare che in fondo non è tutto così<br />
nero. Sul lavoro invece la strada è in discesa, è il tempo<br />
della raccolta dopo una faticosa semina, e il portafoglio<br />
potrebbe gioirne.<br />
Gemelli 22 maggio • 21 giugno<br />
<strong>Il</strong> prossimo mese vi riserverà una vita sociale traboccante<br />
di spunti e occasioni, ma non è il caso di montarsi<br />
la testa per questo imprevisto exploit, per non rischiare<br />
di prendere abbagli. Sul lavoro, le “buone nuove” tanto<br />
attese dovranno aspettare ancora un pochino, ma siate<br />
fiduciosi: è questione di tempo.<br />
Cancro 22 giugno • 22 luglio<br />
Serenità, entusiasmo e passione: sono questi gli ingredienti<br />
del mese in corso, e per chi ha il cuore impegnato<br />
si prospetta un periodo decisamente sereno. I single<br />
dovranno invece portare pazienza. Sul lavoro tutto tace,<br />
e prosegue senza grandi scossoni lungo i binari della<br />
routine.<br />
Leone 23 luglio • 22 agosto<br />
Sarete molto pretenziosi, e questo sarà il mese dell’estrema<br />
pignoleria nel giudicare certi aspetti del carattere del<br />
partner: tutto normale, basta non esagerare e non chiedere<br />
troppo. Sul lavoro potrebbero arrivare svolte: vantaggiose<br />
per certi versi, assai impegnative per altri.<br />
Vergine 23 agosto • 22 settebre<br />
Ottimo momento per la vita di coppia, dove tutto scorre<br />
all’insegna della sintonia. I cuori in cerca di compagnia<br />
troveranno pane per i loro denti. Sul versante lavorativo<br />
si preannunciano giorni di grande impegno: non vi fate<br />
abbattere, ne vale la pena e arriverà il momento della<br />
ricompensa.<br />
terra e cielo<br />
Bilancia 23 settembre • 22 ottobre<br />
<strong>Il</strong> mese in corso si trascinerà dietro un carico di profondo<br />
scetticismo: siete in cerca di rassicurazioni ma, una volta<br />
ottenute, non vi bastano. E quindi è il caso di rilassarsi un<br />
pochino, e di tenere a freno le irrequietezze dell’anima.<br />
Sul lavoro ci sarà qualche imprevisto, ma sarete bravissimi<br />
a risolverli.<br />
Scorpione 23 ottobre • 22 novembre<br />
Non è il mese migliore per le faccende sentimentali. Ci<br />
sarà qualche scontro con il partner, e forse scegliere di<br />
stargli meno col fiato sul collo potrebbe essere la decisione<br />
migliore. Ottimo momento invece per la carriera, la<br />
strada è in discesa e potrebbe essere in arrivo qualche<br />
entrata decisamente interessante.<br />
Sagittario 23 novembre • 21 dicembre<br />
La primavera fa bene all’amore: a quello che c’è già, e a<br />
quello che deve ancora arrivare per i single, che questo<br />
mese avranno di che gioire. In campo professionale invece<br />
è il momento di mettere tutto in stand by ed aspettare<br />
tempi migliori, le uscite tendono ad essere più importanti<br />
delle entrate.<br />
Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio<br />
Le stelle consigliano di iniziare a mettere in cantiere<br />
l’ipotesi di un passo in avanti, potrebbe essere l’ora di<br />
assecondare il partner nel suo desiderio di stabilizzazione.<br />
Sul lavoro ci sono stati momenti migliori: ma come<br />
sempre le cose sono destinate ad evolvere rapidamente<br />
in modo positivo.<br />
Acquario 21 gennaio • 19 aprile<br />
Sembra che in questo periodo le faccende di cuore non<br />
vi tocchino: ma in realtà, e lo sapete voi per primi, ci<br />
tenete molto e state solo temporeggiando. In campo<br />
professionale è l’ora delle responsabilità: occorre assumersele,<br />
e rendersi conto del fatto che stanno diventando<br />
importanti.<br />
Pesci 20 aprile • 19 marzo<br />
In amore, finalmente vi sentite compresi e la vita a due<br />
smette di darvi fastidiosi grattacapi. Anche per i cuori in<br />
cerca di capanne le cose non si mettono affatto male. Sul<br />
lavoro si prospetta un periodo di tranquillità, specialmente<br />
dal punto di vista relazionale: le acque si calmano e gli<br />
screzi diminuiscono.<br />
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