I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana
I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana
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Andrea Camilleri nel romanzo Un filo di fumo 166 , del 1980, un romanzo che per molti versi<br />
ricorda Il Gattopardo, in cui ben ritrae il mondo delle solfatare, utilizza l'immagine dell'albero<br />
malato per parlare della Sicilia, di un albero di cui in tanti hanno costatato la malattia ma che<br />
nessuno si è preoccupato di curare. Nel romanzo sono i nobili, che nel loro circolo, esprimendo un<br />
comune punto di vista contrariato e sfiduciato, ricordano i giorni in cui “sbarcarono” le<br />
commissioni d'inchiesta 167 , con l'aria di voler insegnare qualcosa agli isolani, che poi perdono tempo<br />
a parlare della “inesistente” mafia.<br />
«Perciò la mafia è cosa di fantasia?»domandò ansioso don Agostino Fiandaca al quale una simile<br />
ipotesi dava brividi di gioia,dato che come campieri e gabellotti usava pigliare solo persone<br />
intese,di rispetto.«Lei ha una capacità tutta sua di non capire quello che voglio dire»[...]<br />
«Allora mi spiego con un esempio. Mettiamo che la Sicilia sia un albero,va bene ? Un albero<br />
malato. Questi signori hanno cominciato a fare :”quest'albero ha nel tronco macchie così e così,ha<br />
i rami mezzo purriti,ha le foglie metà di questo colore e metà giallose” e quindi se ne sono tornati<br />
a casa loro contenti e felici ».<br />
«Non è proprio così »intervenne il barone Raccuglia« Franchetti e Sonnino 168 hanno scritto<br />
magari,tanto per portare un esempi,che il governo non aveva fatto altro che mandare da noi in<br />
Sicilia i peggio impiegati e il peggio personale di polizia»[...].«Non solo bisogna essere medici<br />
bravi per scoprire la malattia,bisogna saperla curare».[...]<br />
Le Commissioni d'inchiesta hanno descritto i problemi, senza andare a fondo, senza<br />
“scavare”per non trovare magari qualcosa di inaspettato e compromettente, le cose sono rimaste<br />
quindi com'erano o sono peggiorate perché l'economia <strong>siciliana</strong> viene distrutta dalle scelte liberiste<br />
del nuovo stato Sabaudo, che si è comportato da oppressore e che ha favorito le industrie del Nord<br />
«Quando Garibaldi sbarcò a Marsala lo sa quanti telai avevamo in funzione qui in Sicilia ?» «No»<br />
«Glielo dico io:circa tremila. E lo sa quanti ne restavano in funzione dopo l'unità?»[...]«Meno di<br />
duecento,egregio signore». 169<br />
E all'ingegner Lemonnier di Torino, osservatore stupito delle stranezze locali, come il<br />
Chevalley di Tomasi di Lampedusa, dato che “stanno facendo lezione di storia”, raccontano la vera<br />
storia del “patriota “ Rubattino 170 -dal nome che è già un programma-che diede a Garibaldi due<br />
vapori scassati e che venne poi ripagato a peso d'oro e del generale Boglione, che aveva fatto<br />
166 Lo spunto per Un filo di fumo è in volantino anonimo, trovato tra le carte di famiglia, che metteva in guardia contro i<br />
maneggi di un commerciante di zolfo disonesto.<br />
167 Accenna alle due commissioni d'inchiesta: quella governativa e quella privata di Franchetti e Sonnino<br />
168 Il giovane barone livornese positivista L. Franchetti con S. Sonnino fondò una rivista “ Rassegna settimanale”con<br />
l'intento di far conoscere la realtà meridionale e pubblicò novelle di Verga. Dalla loro inchiesta del 1875 scaturì un libro<br />
in cui per la prima volta si descrissero le cause della decadenza della Sicilia,post unitaria,e si indicò la presenza della<br />
mafia in quei territori.<br />
169 Camilleri,A.,Un filo di fumo,Palermo : Sellerio,2006,p.38<br />
170 La compagnia dell'armatore genovese Raffaele Rubattino assicurava i collegamenti tra Genova e la Sardegna,su due<br />
dei suoi piroscafi si imbarcarono i Mille.<br />
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