I riflessi letterari dell'Unità d'Italia nella narrativa siciliana
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Garibaldi.[…]"Bronte colpevole di lesa umanità è dichiarato in istato d'assedio: consegna delle<br />
armi o morte: disciolti Municipio, Guardia Nazionale, tutto: imposta una tassa di guerra per ogni<br />
ora sin che l'ordine sia ristabilito".<br />
Nino Bixio, l’uomo che Abba ha sempre celebrato in modo eroico come “il braccio di ferro<br />
del Generale”, l’uomo che “dove passa lascia il segno”, si occupa della repressione,mentre<br />
scoppiano tumulti in altri villaggi, Bixio continua la sua opera e<br />
Dopo Bronte, Randazzo, Castiglione, Regalbuto, Centorbi, ed altri villaggi lo videro, sentirono la<br />
stretta della sua mano possente, gli gridarono dietro: Belva! ma niuno osò più muoversi. Sia pur<br />
lontano quanto ci porterà la guerra, il terrore di rivederlo <strong>nella</strong> sua collera, che quando si desta<br />
prorompe da lui come un uragano, basterà a tenere quieta la gente dell'Etna. Se no, ecco quello che<br />
ha scritto: "Con noi poche parole; o voi restate tranquilli, o noi, in nome della giustizia e della<br />
patria nostra, vi struggiamo come nemici dell'umanità" 34 .<br />
Probabilmente Garibaldi, avendo scelto di normalizzare l’isola secondo il disegno sabaudo,<br />
approfittò di Bronte,e quindi della condanna di Lombardo, per stroncare i garibaldini di sinistra che<br />
volevano egemonizzare l’isola e che perseguivano un ideale di rivoluzione sociale. Nella ducea vi<br />
erano le terre concesse all’ammiraglio Nelson, come ringraziamento del re Ferdinando per aver<br />
sconfitto Napoleone e per avergli restituito il trono. Dato che tra le persone uccise vi era il contabile<br />
di un latifondo inglese, il console inglese chiese a Garibaldi un intervento 35 .<br />
Giovanni Verga ricostruì la vicenda oltre vent’anni dopo sulla base di memorie personali e<br />
documenti giornalistici. Leonardo Sciascia scrisse:<br />
Noi che abbiamo familiarità con le carte del processo,siamo portati a credere che lo scrittore lo<br />
abbia seguito da spettatore ,e ne abbia conservato in appunti o indelebilmente <strong>nella</strong> memoria un<br />
intenso ricordo 36<br />
ma lo accusò di una vera e propria<br />
mistificazione risorgimentale cui il Verga,monarchico e crispino,si sentiva tenuto. Tale<br />
mistificazione,e addirittura una radicale omertà,consigliava il sentimento della nazione 37<br />
Omertà perché non compaiono <strong>nella</strong> novella gli ispiratori, i liberali, e perché Verga elimina<br />
l’avv. Lombardo, un personaggio che non poteva non affascinarlo in quanto vinto, e certo non<br />
poteva confonderlo col personaggio che ne fece la letteratura Garibaldina, perché il Lombardo era<br />
ben conosciuto negli ambienti liberali catanesi e nessuno avrebbe creduto ad un Lombardo<br />
reazionario o “realista”, partigiano di Francesco II, frottola accreditata presso Bixio dai notabili di<br />
Bronte e diffusa a scarico di coscienza tra i garibaldini.<br />
La novella Libertà venne pubblicata nel 1882. Il concetto di Libertà viene relativizzato,<br />
34 Abba, G.C. ,Da Quarto a Volturno, “15 agosto”<br />
35 Del Boca, L.,Maledetti Savoia, Piemme, 2001,p.90<br />
36 Sciascia, L., La corda pazza. Scrittori e cose della Sicilia.,Milano:Adelphi,1991,p.101<br />
37 Sciascia, L., ibidem,p.99<br />
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