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Osservazioni intorno agli animali viventi

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si uniscono in un sol corpo, era appiccata tenacemente ad esso corpo dell’ovaie una<br />

vescichetta grossa quanto una noce, dentro la quale vescichetta trovai una materia<br />

viscosa di colore dorè; e tra essa materia viscosa si trovavano acquattati sedici<br />

vermicciuoli vivi dello stesso colore, larghetti, spianati, con qualche somiglianza a’<br />

semi rossi del cocomero, se non che questi vermi nella loro estremità più larga erano<br />

falcati, come si può vedere nella figura XXIV. lett. fff.<br />

Altri simili, similissimi vermi ho trovati in due vescichette di una locusta. L’una di<br />

esse vesciche stava attaccata allo stomaco e l’altra al principio della destra ovaia. Le<br />

ovaie della locusta son per appunto della stessa fabbrica di quelle delle grancevole.<br />

Tra le razze delle mentule marine ve ne è d’una certa razza che da’ pescatori son<br />

dette pinci marini, la quale non nuota, ne’ si aggira pe’ fondi del mare, come fanno certe<br />

altre razze di mentule, ma sta sempre con una delle sue estremità radicata, senza mai<br />

distaccarsene, o ne’ gusci dell’ostriche o di altre conchiglie, o negli scogli o muri de’<br />

porti e delle darsene o di qualsisia altro fosso che sia pieno di acqua marina, dove cotali<br />

mentule si trovano ammucchiate e abbarbicate scambievolmente insieme l’una con<br />

l’altra con molte radiche, di tal maniera che più volte io n’ho contate cinquanta e<br />

sessanta di diverse grandezze unite in un sol mucchio. Ed ancorché la maggior parte di<br />

esse abbia lo attaccamento delle estreme radici alla mur<strong>agli</strong>a o allo scoglio, nulla di<br />

meno ve ne sono alcune che con la diretana estremità sono attaccate solamente sulla<br />

groppa o su’ fianchi delle mentule maggiori del medesimo mucchio, senza arrivare, né<br />

poco né punto, ad abbarbicarsi nello scoglio o nel muro. Ed è cosa curiosa il veder<br />

talvolta ad una sola mentula delle più grosse, veder dico, attaccate tre o quattre minori<br />

in compagnia di diciotto o venti altre menomissime, o poco maggiori de’ granelli di<br />

fagiuolo ed anco di grano. Non son sole queste piccole mentule a star radicate sul dorso<br />

o su’ fianchi de’ pinci, o mentule maggiori: ma vi si trovano ancora, attaccati solitari e<br />

ammucchiati, certi altri animaletti in foggia di globi, vestiti di una durissima pelle con<br />

due boccucce o aperture, i quali animaletti da’ marinari livornesi son chiamati carnumi,<br />

e da essi son mangiati crudi golosissimamente e con molto sapore del lor palato; e<br />

posson ridursi al genere delle mentule, ancorché di differente spezie da’ pinci e da<br />

quell’altre mentule che si aggirano pe’ fondi del mare, perché nell’interna fabbrica delle<br />

viscere sono totalmente differenti. Di più sul dorso e su’ fianchi de’ medesimi pinci,<br />

oltre i suddetti carnumi, si trovano ancora attaccate alcune piccole conchiglie univalve,<br />

della razza di quelle che d<strong>agli</strong> scrittori son chiamate balani. Stando dunque i pinci<br />

attaccati allo scoglio con le radici della estremità posteriore, non hanno in questa<br />

estremità apertura veruna, ma bensì hanno due aperture nella estremità anteriore; perché<br />

questa estremità anteriore si dirama in due tronchi internamente scanalati, uno de’ quali<br />

è più lungo e più grosso, e l’altro più corto e più sottile, e tutt’a due hanno la loro<br />

apertura in punta, con questa differenza che l’apertura del tronco maggiore per lo più è<br />

di figura ottangolare, e quella del tronco minore è esagona. Nell’interno del tronco<br />

minore, vicino all’apertura, terminano due canaletti, uno sottile e bianco tutto fuor che<br />

nella estremità, nella quale è rosso di un rosso accesissimo, ed è tutto pieno di un liquor<br />

bianchissimo simile ad un latte grossetto e consistente, e questo canaletto appartiene<br />

all’opera della generazione, e tutti i pinci lo hanno, tanto i maschi quanto le femmine.<br />

L’altro canaletto, che pur termina nell’interno del minor tronco, è molto più grosso del<br />

canaletto bianco, ed è l’intestino, dal quale si scaricano le fecce fuor del corpo<br />

dell’animale. Nell’interno del tronco maggiore, che è la bocca, si scorge una larga e<br />

lunga cavità, nella quale si stanno nuotando alcuni animaletti <strong>viventi</strong>. In tutte quante<br />

quelle mentule o pinci che ho osservati molti anni alla fila, ne’ mesi di gennaio, di

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