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Osservazioni intorno agli animali viventi

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particolarmente nel colon, alcuni lombrichetti sottilissimi e bianchissimi, non più lunghi<br />

di quattro o sei dita traverse.<br />

Morì un orso ne’ Serr<strong>agli</strong> del Serenissimo Granduca mio signore. Nell’osservar la<br />

curiosa fabbrica de’ reni di quell’animale, posi mente che fra la membrana adiposa ed<br />

un’altra membrana, la quale a foggia di un sacco contiene dentro di sè molti e molti<br />

piccoli reni distinti e separati l’uno dall’altro, fra la membrana adiposa, dico, e tra quel<br />

sacco vidi che eran situati molti invogli o vescichette membranose, ciascuna delle quali<br />

racchiudeva un lungo, sottilissimo e bianco lombrichetto: anzi vi erano di quelle<br />

vescichette che ne racchiudevano due, e di quelle altresì che ne racchiudevano fino in<br />

tre. Gli stessi piccoli reni racchiusi nel gran sacco, fra la loro membrana propria ed il<br />

parenchima, erano gremiti delle medesime vescichette verminose, ma di mole assai<br />

minori di quelle situate tra la membrana adiposa ed il gran sacco contenente il grappolo,<br />

per così dire, de’ piccoli reni. Ne’ delfini, nelle foche o vitelli del mare, ne’ buoi, ne’<br />

bufoli, nelle lontre e tartarughe marine ho veduta la fabbrica de’ reni simile a un di<br />

presso, e fatta quasi sul modello di questa degli orsi; ed ho osservato che tutti i piccoli<br />

reni, ognuno di per sè, vien corredato dalla natura di tutti quegli arnesi, canali e cavità di<br />

cui necessariamente guerniti sono i reni grandi di tutti gli altri <strong>animali</strong>: ma non mi son<br />

mai imbattuto a trovarvi de’ suddetti lombrichi o vescichette verminose. Le ho ben<br />

trovate in un pesce aquila, di cui parlerò a suo luogo.<br />

Nelle cacce dell’Ambrogiana fu ammazzato un caprio, al quale, <strong>intorno</strong> al rene<br />

sinistro, si era raggruppato un grande e duro ammassamento glanduloso che racchiudeva<br />

da tutte le bande non solamente esso rene sinistro, ma ancora tutti i più grossi canali<br />

sanguigni del ventre inferiore. E tale ammassamento glanduloso era così sterminato che<br />

arrivava al peso di cinque libbre, ed oltre al racchiudere il rene racchiudeva ancora in se<br />

stesso sei grossi sacchetti, alcuni de’ quali eran grossi quanto una noce, ed altri molto<br />

maggiori e tutti, nella cavità delle loro doppie tuniche, contenevano una materia di color<br />

filigginoso e di sustanza e consistenza simile alla manteca: e tra questa materia stavano<br />

raggruppati tanti e tanti sottilissimi lombrichetti di differenti lunghezze, che arrivai a<br />

contarne fino in quattrocento. Per altro il caprio era bello e grasso, con tutte l’altre<br />

viscere nel loro stato naturale; e fin nel rene stesso, racchiuso in quello sterminato<br />

gladuloso ammassamento, non appariva né pure una minima magagna.<br />

Gli esofaghi de’ lupi, de’ tassi, degl’istrici, de’ leoni e de’ cani gli ho trovati qualche<br />

volta esternamente bernoccoluti di certi bitorzoli glandulosi di varie grandezze, pieni di<br />

minuti e rossi lombrichetti, anch’essi di diverse grandezze. Ma non meno che negli<br />

esofaghi suddetti, sotto la prima esterna tunica degli stomachi delle volpi ho veduto<br />

soventemente grandi e folti mucchi di grosse glandule abitate ancor esse da que’<br />

medesimi lombrichi.<br />

De’ vermi che si trovano nella testa e nel naso de’ cervi e de’ castroni, da’ quali<br />

vermi sono parimente infestate le gazzelle, ne favellai nelle <strong>Osservazioni</strong> <strong>intorno</strong> alla<br />

generazione degl’insetti.<br />

Sotto la radice della coda de’ tassi, tanto maschi quanto femmine, sta aperta una<br />

larga caverna che nel suo fondo serrato dividesi quasi in due cellette, dove stagna<br />

copiosamente una certa poltiglia viscosa e bianca, di odore ferino, grave, noiosissimo,<br />

che vi geme come accade ne’ gatti del zibetto, se però la comparazione è a proposito tra<br />

una cosa odorosissirna ed un’altra fetidissima, vi geme, dico, e vi trasuda dalle<br />

bocchette di numerose glandule, delle quali, per così dire, è lavorata a mosaico non<br />

solamente la volta della caverna, ma ancora tutte le pareti ed i fianchi ed il pavimento.<br />

Sono esse glandule di differenti grandezze, alcune simili alle lenti, altre simili alle

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