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Osservazioni intorno agli animali viventi

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avvertendo che il coperchio combaci colla bocca di esso vaso, e che né meno per<br />

immaginazione vi rimanga spir<strong>agli</strong>o o fessura veruna, con istuccar premurosamente<br />

tutto quanto il giro delle giunture; e di quello che sia per avvenire mi rimetto volentieri<br />

alla sincerità del suo giustissimo ed incorruttibile giudizio, il quale son certissimo che<br />

non vorrà mai farsi sofistico contra il vero. E però di buona voglia son contentissimo<br />

che non presti mai al mio dire alcuna credenza, se non quanto la forza delle prove, da lui<br />

medesimo attentissimamente fatte ed esaminate, lo convincerà a credere ed a giudicare;<br />

e questa tale esaminazione, come già scrisse un grandissimo litterato, non solo da me<br />

non è sfuggita, anzi sarà sempre desiderata, perciocché il vero, conforme è sua<br />

proprietà, allora apparirà più certo, quando sarà mirato con occhio più fisso e più<br />

perspicace. Né si creda questo virtuosissimo padre che io dica ciò per burlarmene, come<br />

egli si compiacque di affermare, perché non è mio costume né mia inclinazione; e se qui<br />

ho menzionato il suo libro, non ho avuto altro intendimento che di mostrare al mondo la<br />

stima che io faccia dell’autore e del libro medesimo, in cui sono sparse molte amene e<br />

vaghe erudizioni, e molte nobili verità; tra le quali non si può però negare, secondo i<br />

dettami del mio rozzo e corto intendimento, che non vi sieno mischiate alcune poche<br />

cose appartenenti alla storia naturale, che forse dalla verità si allontanano; ed io non<br />

voglio qui recitarle ad una ad una per cagione del dovuto e da me professato rispetto. E<br />

per questa medesima cagione piacemi di supplicare il medesimo virtuosissimo padre<br />

Buonanni a voler replicare quelle altre esperienze, le quali lo hanno spinto a credere ed<br />

a scrivere che ogni fiore e ogni cosa che imputridisce, produca sempre spontaneamente<br />

un tal verme determinato, osservando con iscrupolosa e disappassionata diligenza quali<br />

razze e quante di <strong>animali</strong> volanti si aggirino, ronzino ed impuntino, si soffermino e si<br />

nutrichino in quell’erbe ed in quei fiori soppesti, che ne’ vasi aperti debbono imputridire<br />

o fermentare. Quindi consideri i vermi che vi nasceranno, e consideri parimente quali<br />

razze di <strong>animali</strong> volanti scapperanno fuora a suo tempo da quegli stessi vermi, e se<br />

somiglieranno a quei primi volanti che furono veduti ronzare <strong>intorno</strong>, e fermarsi sopra a<br />

quell’erbe ed a quei fiori posti in que’ vasi aperti: e dello avvenimento, conforme dissi,<br />

me ne rimetto in tutto e per tutto al sincero, disappassionato ed incorruttibil<br />

giudicamento del padre Buonanni. Perché poi più in una cosa che in un’altra<br />

s’impuntino e si posino gl’insetti volanti, egli è facile il dirlo. Vi si posano perché vi<br />

sono invitati dall’odore che fa trovarvi il loro proprio nutrimento, il quale non è<br />

proporzionato né conveniente in universale a tutte quante le razze. Vi depositano le loro<br />

uova e le loro semenze, perché i nati vermicciuoli vi troveranno, come in un nido, il<br />

convenevole alimento da poter, subito nati, con esso mantenersi, crescere e ridursi alla<br />

perfezione. É mirabilmente acutissimo l’odorato degl’insetti, e potrei raccontarne molte<br />

curiose osservazioni da me fatte. É mirabile altresì il naturale discernimento di tutti gli<br />

<strong>animali</strong> irragionevoli nel riscegliere i luoghi opportuni per mantenervisi secondo le<br />

stagioni, e per farvi i loro nidi e per gettarvi le loro uova. E perciò alcune, anzi<br />

moltissime razze di pesci, viaggiano ogni anno costantemente in lontanissimi paesi.<br />

Viaggiano similmente gli uccelli. Alcune razze di essi uccelli fabbricano e intrecciano<br />

sempre i loro nidi in alberi determinati, altre ne’ rami di mezzo ed altre sempre nelle più<br />

alte cime. Altre razze nascondono i nidi fra le biade nel suolo della terra, altre nelle<br />

bucherattole de’ ciglioni e de’ fossati, e tra le cannucce de’ paduli e de’ laghi, altre sulle<br />

torri, su’ tetti, per le muir<strong>agli</strong>e e per le case. Tra’ pesci marini non tutte le razze buttano<br />

le loro uova nell’acqua: ma se ne trovano alcune che. scendendo in terra, le<br />

seppelliscono sotto la rena e sulle ripe de’ fiumi, come avviene alle tartarughe. Tra le<br />

razze de’ medesimi pesci marini che pur buttan l’uova nell’acqua, non tutte le gettano

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