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Osservazioni intorno agli animali viventi

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terrestre; imperocché le due corna allungate posson rappresentare alla immaginazione le<br />

lunghe orecchie della lepre, e le due corna anteriori ritirate posson far la figura degli<br />

occhi. Del resto il lumacone marino, quanto all’esterna figura, è similissimo al<br />

lumacone terrestre, se non quanto il marino nel ventre si è più tronfio e più corpacciuto<br />

del terrestre; e se il terrestre porta sul dorso quel suo cappuccio, o pezza col lembo<br />

<strong>intorno</strong> <strong>intorno</strong> staccato nelle parti anteriori, e vi ritira e vi appiatta la testa a suo<br />

piacimento, il lumacone marino non ha sul dorso cotal pezza o cappuccio, ma in sua<br />

vece vi stende due alette, o risalti, o espansioni membranose; e nello spazio che corre di<br />

mezzo tra queste due espansioni, sta sotto la pelle situata quella stessa pietra o osso che<br />

ho mentovato ne’ lumaconi ignudi terrestri: ma questo osso de’ lumaconi marini è<br />

sottilissimo e tutto liscio, e sembra lavorato di puro e quasi trasparente talco. In oltre,<br />

quantunque la pelle de’ marini sia dura e grossotta come quella de’ terrestri, e sia<br />

parimente un poco viscosetta, con tutto ciò non si può paragonare in maniera veruna al<br />

copiosissimo vischio de’ terrestri. Le viscere interne, come gli arnesi tutti della<br />

generazione, il polmone, il cuore, il canale degli alimenti, son molto e molto simili e<br />

corrispondenti a quelle de’ lumaconi ignudi terrestri, ed il fegato stesso è ammassato<br />

<strong>intorno</strong> <strong>intorno</strong> agl’intestini, benché sia di sustanza un poco più duretta e più forte.<br />

Le chiocciole terrestri col guscio anch’esse portano le viscere in alcunecose<br />

rassomiglianti a quelle de’ lumaconi ignudi terrestri; conciossiecosaché anch’esse<br />

aprono nel lor corpo esternamente quattro forami o aperture, cioè quella della bocca,<br />

quella dell’arnese della generazione, quella de’ polmoni, in vicinanza della quale si apre<br />

il forame del podice.<br />

Nella cavità dell’apertura della bocca s’innalza, per così dire, un osso dentato o un<br />

dente; il dottissimo Marco Aurelio Severino nella Zootomia scrive di averne trovati due.<br />

Non posso dire di averne veduto mai se non uno, e questo in tutte quante le chiocciole, e<br />

piccole e grandi, che ho aperte, tanto di quelle che nascono nelle pianure di Toscana<br />

quanto di quelle che abitano nelle montagne, e particolarmente di quelle grossissime,<br />

che si trovano in Monte Morello e son chiamate comunemente martinacci, e di quelle<br />

ancora che ci son portate dal paese di Pontremoli e dal Genovesato (Fig. XIII, 2). Egli è<br />

però vero che le chiocciole del mare soventemente l’ho vedute armate di due denti<br />

disegnati nella Fig. XIX, 7; e sono di una chiocciola di grandezza e di figura simile alle<br />

comunali terrestri, ed ha il guscio assai grosso e duro, di colore e di lucidezza di<br />

madreperla, scaccato di rosso scuro e quasi pendente al nero.<br />

Il canale degli alimenti è molto simile a quello de’ lumaconi ignudi, e come quello,<br />

partendosi dalla bocca, va ad aggirarsi <strong>intorno</strong> al fegato e ad internarsi in esso con<br />

diversi minutissimi canaletti, e poscia tornando verso la sua origine, mette foce in quel<br />

forame collocato accanto alla esterna apertura de’ polmoni (Fig. XIII, 1).<br />

Del fegato e della meravigliosa sua fabbrica non ne parlo, perché non si può dir di<br />

vantaggio di quello che vi scoperse l’oculatissimo Marcello Malpighi nel capitolo<br />

secondo della sua degnamente celebratissima Disssertazione del fegato.<br />

Il forame esterno anche della generazione della chiocciola risponde internamente in<br />

un canale o cavità membranosa, nell’interno della qual cavità alzasi un corpo bianco<br />

grinzoso di pareti grosse, simile a una papilla colla sua bocchetta aperta nella punta<br />

(Fig. XIII, 5). Intromessa la setola per questa bocchetta, entra in un canale bianco, il<br />

quale si dirama in tre altri sottili canaletti lunghissimi, uno de’ quali canaletti va ad<br />

impiantarsi nel canale spermatico, fatto, come dirò, a lattughe. Il canale bianco, dal<br />

quale si diramano questi tre canaletti, è, per così dire, il prepuzio del cuore e veste<br />

l’arnese genitale; imperocché dentro di esso stassi racchiuso; equivi non rassembra più

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