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Antigone nel Novecento. L’individuo e la polis 95<br />
p. 114 88 ). È la morte inutile di tanti soldati giovanissimi lasciati insepolti<br />
tra le trincee della prima guerra mondiale e di tante adolescenti uccise<br />
durante la seconda e nei campi di concentramento. Se si può cogliere un<br />
elemento di protesta in questo rifacimento dell’Antigone è proprio nella<br />
denuncia dell’assurdità e dell’irrazionalità della guerra. In questo senso,<br />
e non nella costruzione del <strong>per</strong>sonaggio Antigone, l’o<strong>per</strong>a di Anouilh<br />
acquista il suo doppio valore, esistenziale e politico.<br />
L’Antigone di Anouilh è l’unica riscrittura novecentesca in cui,<br />
<strong>per</strong> quanto possa dichiararsi “regina” (p. 97), Antigone esce sconfitta<br />
dallo scontro con Creonte. Neppure Creonte, tuttavia, risulta vincente,<br />
ma il re non soffre qui della solitudine che gli è riservata da Sofocle 89 .<br />
Questa “riabilitazione” del re, suggerisce Steiner, potrebbe essere stato<br />
“l’elemento che, in un’o<strong>per</strong>a stranamente in bilico tra gli impegni oppo-<br />
sti dei due protagonisti e le posizioni politiche inerenti a tali impegni, ha<br />
determinato l’accettazione del testo e del suo allestimento da parte dei<br />
tedeschi” 90 . Scritta nel 1942, quando la Francia vive l’occupazione nazi-<br />
sta sotto il governo collaborazionista di Vichy, l’o<strong>per</strong>a di Anouilh deve<br />
attendere due anni il visto della censura tedesca e viene rappresentata<br />
nel 1944 davanti a un pubblico misto di francesi e tedeschi. Ognuna del-<br />
le parti poteva “leggere” la tragedia nel modo che preferiva, esaltando la<br />
88 “Et Créon avait raison, c’est terrible, maintenant, à côte de cet homme, je ne<br />
sais plus pourquoi je meurs. J’ai peur…” Ivi. p. 75.<br />
89 Cfr. GEORGE STEINER, op. cit., p. 214: “Non solo viene spezzato l’isolamento punitivo<br />
di Créon, ma il contatto con l’infanzia suggerisce inevitabilmente un più<br />
grande rientro nella vita”.<br />
90 Ibid.