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Capitolo secondo<br />
riferimento all’indovino Tiresia 85 . Lo stesso rito della sepoltura <strong>per</strong>de<br />
completamente la sua importanza se, come afferma Creonte, non c’è al-<br />
cuna differenza tra i cadaveri. Quello sepolto secondo i riti di stato è<br />
scelto solo <strong>per</strong>ché meno deturpato del cadavere lasciato a marcire:<br />
si è dato il caso che ho avuto bisogno di fare di uno dei due un<br />
eroe […]. Erano ridotti in poltiglia, Antigone, irriconoscibili. Ho<br />
fatto raccogliere uno dei corpi, il meno rovinato dei due, <strong>per</strong> i<br />
miei funerali nazionali, e ho dato l’ordine di fare marcire l’altro<br />
dov’era. Non so nemmeno quale. E ti assicuro che <strong>per</strong> me è uguale.<br />
(p. 102) 86<br />
Sebbene caparbiamente Antigone definisca il proprio comporta-<br />
mento come scelta irremovibile allorché dice alla sorella “Tu hai scelto la<br />
vita e io la morte”, (p. 106) 87 , la sua appare come la morte assurda di chi<br />
non ha alcuna ragione <strong>per</strong> morire (“E Creonte aveva ragione, è terribile,<br />
adesso, di fianco a quest’uomo, non so più <strong>per</strong>ché muoio. Ho paura…”,<br />
85 È il coro che ha il compito di ammonire Creonte: “Tu es fou, Créon. Qu’as-tu<br />
fait? […] Nous allonstous porter cette plaie au côté, pendant des siècles”, ivi p. 67<br />
(“Sei pazzo, Creonte. Che hai fatto? […] Porteremo tutti questa piaga al costato <strong>per</strong><br />
dei secoli”, p. 107). Va notato che mentre in Sofocle Tiresia dice di parlare <strong>per</strong> il bene<br />
di Creonte, prevedendo sciagura <strong>per</strong> lui, il coro qui ritiene che sarà tutta la città a<br />
pagare <strong>per</strong> la colpa del re.<br />
86 “il s’est trouvé que j’ai eu besoin de faire un héros de l’un d’eux. […] Ils étaient<br />
en bouillie, Antigone, méconnaissables. J’ai fait ramasser un des corps, le moins<br />
abîmé des deux, pour mes funérailles nationales, et j’ai donné l’ordre de laisser<br />
pourrir l’autre où il était. Je ne sais même pas lequel. Et je t’assure que cela m’est<br />
égal”. Ivi, p. 60-61.<br />
87 “Tu as choisi la vie et moi la mort”. Ivi, p. 66.