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Antigone nel Novecento. L’individuo e la polis 83<br />
tere (“Hitlers are bred by slaves” 50 ). Nel romanzo Meine Schwester Anti-<br />
gone (1980) di Grete Weil (1906-1999) la voce narrante, come Ismene,<br />
sceglie la vita. Mettendo in relazione diverse epoche e donne diverse,<br />
dalla figlia di Edipo a Giovanna D’Arco, all’io narrante, Meine Schwester<br />
Antigone fornisce la narrativa autobiografica e la rappresentazione della<br />
Shoah di una forte carica intertestuale, che spazia dal mito classico alla<br />
storia recente e lontana.<br />
In certe riscritture anche Antigone viene umanizzata, resa più in-<br />
sicura, più debole, meno audace. Nel sonetto di Helmut Richter “Anti-<br />
gone anno jetzt” (1963) Antigone addirittura rinuncia al suo proposito<br />
ribelle:<br />
Quando si alzò, fu sola in piedi<br />
circondata da <strong>per</strong>sone che la conoscevano da tempo,<br />
ma che ora la guardavano<br />
come fosse una straniera.<br />
E lei vide da diversi loro gesti<br />
quale desiderio malvagio avesse sopraffatto gli altri.<br />
Schierandosi ora dalla parte del fratello,<br />
verrebbe murata in un profondo silenzio.<br />
Allora il coraggio abbandonò Antigone.<br />
Poiché ora sembrava anche a lei, che non fosse un bene,<br />
alzarsi da sola.<br />
50 VIRGINIA WOOLF, “Thoughts on Peace in an Air Raid”, cit., p. 170.