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Capitolo secondo<br />
questa figura appare rilevante soprattutto da un punto di vista culturale<br />
e letterario. Da un lato la sopravvivenza del mito antico e della tragedia<br />
di Sofocle in letteratura non è im<strong>per</strong>meabile agli effetti delle vicende sto-<br />
riche e politiche legate alle due guerre mondiali, dall’altro la rielabora-<br />
zione del dato storico contingente (la guerra) ricorre al mito <strong>per</strong> dare<br />
senso all’es<strong>per</strong>ienza delle città nella prima metà del XX secolo. Esempi<br />
importanti di questa doppia rielaborazione e della centralità della figura<br />
di Antigone nella riflessione sulla guerra e sulle donne (e nella produ-<br />
zione letteraria contigua) si riscontrano nella citata sceneggiatura di<br />
Heinrich Böll e nell’o<strong>per</strong>a complessiva di Virginia Woolf.<br />
Tra le o<strong>per</strong>e che direttamente riscrivono o rielaborano l’Antigone<br />
di Sofocle – una “letteratura di secondo grado” direttamente riconduci-<br />
bile al ciclo tebano – centrale è il modello di Bertolt Brecht. L’Antigone<br />
(1948) di Brecht non è una semplice trasposizione dell’antico nel moder-<br />
no, ma la sco<strong>per</strong>ta di un’analogia tra due momenti storici cronologica-<br />
mente distanti. È nel testo brechtiano che Antigone diventa paladina del-<br />
la libertà individuale contro un’oppressione tirannica ancora più marca-<br />
ta rispetto a quella del Creonte di Sofocle. Altro modello di riferimento è<br />
La tomba di Antigone (1967) di María Zambrano, che sottolinea come la<br />
ricerca di una legge nuova <strong>per</strong> la polis debba passare <strong>per</strong> l’es<strong>per</strong>ienza<br />
<strong>per</strong>sonale e tener conto del punto di vista femminile. Attorno ai due<br />
grandi “modelli” di Brecht e Zambrano si collocano numerose riscritture<br />
e rielaborazioni che dimostrano la possibilità generatrice del mito di An-<br />
tigone, <strong>per</strong> rivendicare il diritto alla parola come azione non solo ma so-