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La cultura della guerra e le sue metamorfosi 39<br />
contesto è ancora quello bellico, poiché in tempo di guerra le tensioni si<br />
fanno più aspre. Come Cassandra, Antigone propone una visione della<br />
situazione politica, ossia della polis, diversa rispetto a quella dei suoi<br />
concittadini o dei familiari che detengono il potere. Entrambe alzano la<br />
voce contro la cecità degli uomini e vengono allontanate dalla comunità,<br />
in senso fisico e morale, in quanto folli e non deste, secondo la definizio-<br />
ne di Eraclito 44 .<br />
George Steiner fa risalire il registro della tragedia (e soprattutto<br />
lo stile del discorso di Creonte nei versi 198-206 45 ) direttamente alle scrit-<br />
ture epiche e in particolare all’Iliade e all’influenza diretta del poema<br />
omerico sui drammi del ciclo tebano, non solo Antigone, ma anche I sette<br />
contro Tebe. “Il registro di Creonte e il suo contesto”, conclude Steiner,<br />
“sono esattamente quelli della guerra” 46 . Lo studioso cita anche il fram-<br />
mento di Eraclito: “quando [Eraclito] diceva che era la guerra ‘a rendere<br />
divinità gli uni e uomini gli altri, schiavi gli uni e liberi gli altri’, stava<br />
dando una totalità cosmologica a un luogo comune” 47 . Benché evocata<br />
44 Cfr. Frammento B2, citato in UMBERTO CURI, Pensare la guerra, cit., p. 31.<br />
45 “Polinice, dico, dall’esilio tornò volendo distruggere completamente col fuoco<br />
la terra patria e gli dei della stirpe, volendo saziarsi del sangue dei suoi e gli altri<br />
trarre in schiavitù: e <strong>per</strong> quanto lo riguarda è stato ordinato alla città che nessuno lo<br />
onori di tomba e di compianto, ma sia lasciato insepolto cadavere, pasto ad uccelli e<br />
cani, vergogna a vedersi”. SOFOCLE, Edipo Re, Edipo a Colono, Antigone, traduzione di<br />
Raffaele Cantarella, Milano: Mondadori, p. 273. In seguito si farà riferimento sempre<br />
a questa edizione, il numero della pagina verrà riportata in parentesi dopo la citazione.<br />
Ricordo, ad ogni modo, la recente traduzione a cura di Massimo Cacciari (Torino:<br />
Einaudi, 2007).<br />
46 GEORGE STEINER, Le Antigoni, Milano: Garzanti, 1990/1995, p. 244.<br />
47 Ibid.