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Capitolo primo<br />
come la definisce Omero 15 – si tratta pur sempre di un male necessario<br />
e intrascendibile, e soprattutto di un principio generativo,<br />
idoneo a conferire una nuova forma e a suscitare processi<br />
di trasformazione. 16<br />
La guerra appare dunque come un atto di fondazione. Solo l’ira tra Oce-<br />
ano e Teti <strong>per</strong>mette la nascita del mondo: la menis, come afferma Curi,<br />
“esprime non l’irruzione dell’irrazionalità, ma il dilagare di una potenza<br />
generativa. Essa ha carattere essenzialmente morfogenetico. Produce, gene-<br />
ra, conferisce forma” 17 . Nell’Iliade lo stesso termine menis è riferito sol-<br />
tanto agli dei o ad Achille, che ha discendenza divina, ma mai ai mortali,<br />
<strong>per</strong>ché ha valore sacrale 18 . Questa funzione creativa del furore bellico è<br />
alla base dei racconti epici che esaltano lo spirito guerriero dei popoli.<br />
Argomento dell’Iliade non è solo l’ira di Achille, ma anche la ro-<br />
vina di una città quale prerequisito fondamentale <strong>per</strong> la fondazione di<br />
una civiltà nuova e di una nuova dinastia regale. Roma non sarebbe nata<br />
senza la distruzione di Troia: <strong>per</strong> Virgilio, che racconta il viaggio e le<br />
imprese di Enea, il rapporto tra Troia e Roma è un rapporto madre-figlio<br />
o madre-figlia, secondo il significato originario della parola metropoli<br />
(dal greco mētrópolis, “città-madre, madrepatria”). La fondazione è dun-<br />
que sempre in relazione con una distruzione precedente, sebbene l’atto<br />
fondativo debba essere completato attraverso la translatio deorum: così<br />
15 OMERO, Iliade, XVI, v. 494, cit., p. 694.<br />
16 UMBERTO CURI, Pensare la guerra, cit., pp. 12-13.<br />
17 Ivi, p. 13.<br />
18 MARIA GRAZIA CIANI, “Il tempo degli eroi”, introduzione a OMERO, Iliade, cit.,<br />
pp. 11-51; p. 12.