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Capitolo primo<br />
tutti gli dei 10 , che provocò l’interruzione della procreazione primordiale,<br />
<strong>per</strong>mettendo al mondo di avere un limite e una consistenza; senza que-<br />
sto stacco ogni cosa sarebbe stata creata all’infinito 11 . A Esiodo si deve<br />
invece il racconto delle lotte titaniche 12 : la Teogonia narra la nascita del<br />
mondo anche attraverso la guerra con i Giganti, modello di uno scontro<br />
“all’ultimo sangue”, in cui gli sconfitti sono destinati a morire 13 . In Esio-<br />
do è forte l’idea che il nuovo possa nascere solo da un conflitto, non solo<br />
nella Teogonia, ma anche negli Erga. Nella versione della Gigantomachia<br />
10 OMERO, Iliade, XIV, traduzione e cura di Maria Grazia Ciani, Venezia: Marsilio,<br />
1990, p. 597 e p. 603. Tutte le citazioni dall’Iliade fanno riferimento a questa edizione.<br />
11 KÀROLY KERÉNYI, Die Mythologie der Griechen I-II, München: DTV, 1966. Trad. it.<br />
Gli dei e gli eroi della Grecia, Milano: Mondadori, 1989, p. 29sgg.<br />
12 Urano, il dio del cielo, si accoppiava ogni notte con Gea, la dea della Terra, ma <strong>per</strong><br />
malvagità nascondeva tutti i suoi figli in una cavità del suolo, non facendoli mai uscire<br />
alla luce del sole. Gea, angosciata <strong>per</strong> la <strong>per</strong>dita dei figli, estrasse dalle proprie<br />
membra l’acciaio con cui forgiò una falce. Servendosi della prima arma mai creata,<br />
l’ultimogenito Crono evirò il padre Urano che si accingeva a possedere la madre.<br />
Gea raccolse il sangue di Urano e ne fu fecondata. Partorì quindi le Erinni, i Giganti,<br />
le Ninfe del frassino e le Ninfe Meliadi, dalla quali nacque la stirpe umana, mentre<br />
dalla virilità del padre caduta nel mare nacque Afrodite. Cominciò così il dominio<br />
di Crono, che imprigionò i propri fratelli <strong>per</strong> paura di essere spodestato, come era<br />
già successo al padre. Per lo stesso motivo, Crono ingoiava i figli che la moglie e sorella<br />
Rea partoriva. Da Crono e Rea discendono le dee Estia, Demetra e Era e gli dèi<br />
Ades, Poseidone e Zeus. Quest’ultimo fu l’unico che Era riuscì a salvare, ingannando<br />
Crono al momento del parto. Zeus crebbe forte fino al momento in cui riuscì a<br />
vincere Crono, che fu costretto a restituire gli altri figli e a liberare i fratelli. Tra i figli<br />
di Crono e Era, gli dei più giovani rifugiatisi sul monte Olimpo, e i figli di Gea e<br />
Urano, i Titani, ci furono numerosi e aspri conflitti, che terminarono con la sconfitta<br />
degli dei più antichi. Gli Olimpici sconfissero anche i Giganti, nati dal sangue di Urano<br />
raccolto da Gea. Cfr. KÀROLY KERÉNYI, op. cit., p. 34.<br />
13 UMBERTO CURI, Pensare la guerra, cit., p. 15; “Introduzione” a La vertigine della<br />
guerra, cit., pp. 14-15.