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Capitolo quarto<br />
Egualmente Elizabeth Bowen: “These are between-time stories – mostly<br />
reactions from, or intermissions between, major events” (MT, p. 98). In<br />
queste scritture femminili della Guerra il soggetto diventa il punto di vi-<br />
sta privilegiato da cui narrare la catastrofe. Un soggetto centrale ma non<br />
singolare. Come Rosetta “dai molti nomi” – che Wolf assume a prototipo<br />
dell’outsider moderna appropriandosi anche di questo <strong>per</strong>sonaggio 68 .<br />
Come il soggetto tripartito di Kindheitsmuster. Come l’io che in Kassandra<br />
contiene Christa Wolf e l’archetipo classico. La scrittura di Wolf lavora<br />
l’io con strategie doppie al contempo finalizzate all’immedesimazione e<br />
allo straniamento. Il suo metodo mitico si radica nella lezione di Brecht,<br />
verso l’invenzione di una “prosa epica”:<br />
“Teatro epico” egli ha chiamato la sua invenzione che, come<br />
metodo, forse, viene più imitata che realmente capita e, poiché<br />
intendeva stimolare il pensiero dialettico attraverso modelli,<br />
non ha assolutamente meritato di venir seguita come cliché. La<br />
proposta di ado<strong>per</strong>arsi <strong>per</strong> una “prosa epica” sembra, invece,<br />
esser considerata un’insensatezza. Eppure si ha l’oscura impressione<br />
ch’essa dovrebbe esistere: un genere che avesse il coraggio<br />
di esplicitarsi come strumento – acuminato, esatto, coinvolgente,<br />
mutevole – e che come un mezzo venga accettato, non<br />
come un fine. 69<br />
giorno preciso subisce un processo estetizzante volto a rendere unitario e a dare<br />
senso a un materiale frammentato e privo di significato (v. p. 37)<br />
68 Cfr. CHRISTA WOLF, “Von Büchner sprechen”, cit., p. 164.<br />
69 CHRISTA WOLF, “Leggere e scrivere”, cit., p. 38. Cfr. CHRISTA WOLF, “Lesen und<br />
Schreiben”, cit., p. 34: “ ‘Episches Theater’ hat er seine Erfindung genannt, die<br />
vielleicht seltener methodisch begriffen als nachgeahmt wird und, da sie zum<br />
dialektischen Denken in Modellen anregen wollte, am wenigsten verdient hat, als<br />
Klischee weitergereicht zu werden. Der Vorschlag, sich um eine “epische Prosa” zu