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Nella città assediata: Christa Wolf rivisita il mito 141<br />
(TI, p. 211) 15 . La distanza dallo storicismo, che secondo Benjamin assume<br />
sempre il punto di vista dei vincitori, è incolmabile, ma è evidente qui<br />
anche la distanza dal risvolto messianico del pensiero di Benjamin 16 .<br />
Emerge, inoltre, l’idea della complicità di tutti nel male che esiste nella<br />
vita politica globale, anche nelle guerre dei paesi più lontani. Della guer-<br />
ra, tanto più nel Novecento, tutti sono/siamo responsabili: “è senz’altro<br />
su<strong>per</strong>iore alle forze di un essere umano vivere oggi e non diventare<br />
complici” (TI, p. 212) 17 . Scriverne è l’ammissione di una colpa; tuttavia la<br />
confessione non comporta alcuna liberazione. Alla domanda “È possibi-<br />
le su<strong>per</strong>are (bewältigen) gli eventi di cui Wolf scrive?” la risposta è no<br />
(KM, p. 308): non è questo lo scopo del libro. E tuttavia si deve scriverlo:<br />
“di ciò di cui non si può parlare, bisogna a poco a poco cessare di tacere”<br />
(TI, p. 222) 18 . Ciò di cui non si è ancora parlato abbastanza è la guerra:<br />
La guerra è, nonostante tutto, un argomento finora non spiegato<br />
o non sufficientemente discusso. Abbiamo convenuto di scrivere<br />
su una certa immagine della guerra, in un certo stile, o di<br />
maledirla, eppure avvertiamo che qualcosa è passato sotto silenzio,<br />
che si evita ciò che continua a provocare uno sconvolgi-<br />
15 KM, p. 159: “Dieser fatale Hang der Geschichte zu Wiederholungen, gegen den<br />
man sich wappnen muß”.<br />
16 Sulla visione della storia di Christa Wolf in relazione al pensiero di Walter<br />
Benjamin cfr. SABINE WILKE, “ ‘Dieser Fatale Hang der Geschichte zu<br />
Wiederholungen’: Geschichtskonstruktionen in Christa Wolfs Kindheitsmuster”, in<br />
German Studies Review 13.3, October 1990, pp. 499-512.<br />
17 KM, p. 160: “es geht wohl über die Kraft eines Menschen, heute zu leben und<br />
nicht mitschuldig zu werden”.<br />
18 KM, p. 167: “Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man allmählich<br />
zu schweigen aufhören”.