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Nella città assediata: Christa Wolf rivisita il mito 139<br />
nel titolo, “Messa a nudo delle viscere: la guerra”, ed è anticipata in e-<br />
sergo da una citazione da Ingeborg Bachmann: “Con la mia mano bru-<br />
ciata scrivo della natura del fuoco” (TI, p. 203) 12 . Omaggio alla poetessa<br />
scomparsa a causa di un incendio, e ripetuta poi all’interno del capitolo,<br />
la citazione indica il ruolo totalizzante dell’es<strong>per</strong>ienza della guerra sia<br />
nello sviluppo del <strong>per</strong>sonaggio Nelly sia nella pratica della narratrice.<br />
La guerra, che pure è a monte della frammentazione strutturale<br />
dell’o<strong>per</strong>a, compare a questo punto anche come il filo rosso che unisce il<br />
tempo della storia, quello del racconto e quello della scrittura:<br />
Pensare che quel lunedì di trentaquattro anni fa forse qualcuno<br />
sedeva di fronte alla macchina da scrivere – qualcuno che forse<br />
ora è morto, di cui non sai neanche il nome – in qualche parte<br />
del mondo, e, preso dal suo lavoro, ha ascoltato scuotendo la<br />
testa le notizie su una mobilitazione in Germania. […] E che adesso<br />
quel Qualcuno sei tu, in rapporto ai bambini che ieri in Israele<br />
e in Egitto hanno accompagnato i loro padri ai luoghi di<br />
raccolta (è domenica 7 ottobre 1973) e a cui un vecchio – forse è un<br />
sopravvissuto ai lager nazisti; forse è un fellah che non sa né<br />
leggere né scrivere – dice in ebraico o in arabo che devono essere<br />
preparati a non rivedere il loro padre. E che resti seduta alla<br />
macchina da scrivere, presa dalle tue faccende, mentre vicino al<br />
canale di Suez “i combattimenti continuano con immutata violenza”.<br />
(TI, p. 211, corsivi miei) 13<br />
12 KM, p. 153: “Mit meiner verbrannten Hand schreibe ich von der Natur des<br />
Feuers”.<br />
13 KM, p. 158-159: “Zu denken, daß an jenem Montag vor vierunddreißig Jahren<br />
einer hinter seiner Schreibmaschine gesessen haben mag – einer, der jetzt vielleicht<br />
tot ist, von dem du nicht mal den Name kennst –, irgendwo in der Welt, und, mit<br />
seiner eigenen Arbeit beschäftigt, kopfschüttelnd die Nachricht von einer<br />
Mobilmachung in Deutschland gehört hat. […] Und dass jetzt du dieser Jemand