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Antigone nel Novecento. L’individuo e la polis 101<br />
Il prologo affidato alle due sorelle anonime prepara l’entrata dei<br />
<strong>per</strong>sonaggi della tragedia, Antigone e Ismene. Ma al fine di aumentare la<br />
distanza tra eventi recenti e passato mitico, <strong>per</strong> la rappresentazione ese-<br />
guita a Greiz nel 1951 Brecht sostituisce il Vorspiel femminile con un pro-<br />
logo pronunciato da Tiresia, che invita direttamente il pubblico a indivi-<br />
duare analogie e differenze tra l’azione scenica e il passato recente della<br />
Germania (“Noi vi preghiamo / di cercare nel vostro animo azioni simili<br />
/ del più recente passato, o l’assenza / di azioni simili” 108 ). Così,<br />
il rapporto dialettico tra due mondi e due modi d’interpretarli risulta<br />
sottolineato fin dalle prime battute in cui l’autore si rivolge<br />
im<strong>per</strong>sonalmente al pubblico, presentando ad esso (secondo<br />
un tipico procedimento brechtiano) l’azione cui sta <strong>per</strong> assistere<br />
come qualcosa di lontano che va ravvicinato all’occhio dello<br />
spettatore, ma non tanto che egli <strong>per</strong>da la possibilità di una<br />
prospettiva adeguata. 109<br />
Da qui l’importanza del Vorspiel e delle scene iniziali.<br />
Il dialogo tra Antigone e Ismene nella prima scena ha una di-<br />
mensione narrativa – tipica del teatro epico brechtiano – volta a informa-<br />
re il pubblico di quanto è accaduto ai loro fratelli (torna, infatti<br />
l’indicazione di parlare “zum Publikum”). Creonte è subito definito “ti-<br />
ranno” ed è connotato come assassino. Egli non si limita a togliere la vita<br />
a Polinice. L’immagine evocata è quella di un corpo seviziato (zerstückt,<br />
108 Ivi, p. 333. Cfr. Brechts Antigone des Sophocles, cit., p. 214: “Wir bitten euch /<br />
Nachzusuchen in euren Gemütern nach ähnlichen Taten / Näherer Vergangenheit<br />
oder dem Ausbleiben/ Ähnlicher Taten”.<br />
109 PAOLO CHIARINI, op. cit., p. 123.