La tigre e il monaco buddista - Alternance

Roma
“Piuttosto scomode, queste sedie” pensò padre Fulvio
sistemandosi al vecchio tavolo di lettura. I responsabili degli
Archivi segreti del Vaticano si erano dimostrati poco
propensi a concedergli le autorizzazioni necessarie allo
studio dei documenti antichi. Fortunatamente, il suo superiore
condivideva la stessa passione per quei vecchi testi.
Il generale della Compagnia di Gesù aveva infatti manifestato
un vivo interesse per la fantastica storia riferita a
Roma dal giovane prete.
C’era voluta tutta l’influenza della Compagnia di Gesù
per permettere a un semplice prete di entrare in quel luogo
così delicato, dove sono custoditi i più importanti segreti
di tutti i tempi. Solo la suprema autorità della Chiesa,
esclusivamente il papa in persona, poteva concedere il
permesso alla ricerca. Il lato nascosto e oscuro della storia
si trova qui, nella più sorprendente concentrazione di mistero
del mondo.
Erano trascorsi tre mesi dal suo rientro da Lhasa. Tre
mesi nei quali aveva cercato con pazienza di dare delle
fondamenta alla stravagante voce riferitagli dal monaco
tibetano.
Lo sguardo di Fulvio errò verso l’alta finestra della stanza
austera che il sole crepuscolare scaldava appena. L’aria
era pesante, satura dell’odore dei vecchi documenti. Rabbrividì,
scrutando gli scaffali dei venerabili libri antichi:
duemila anni di lotte accanite, l’Inquisizione, il Rinasci-
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