La tigre e il monaco buddista - Alternance

incaricato di trasmetterle il seguente messaggio. Quel che
lei ha riportato può avere conseguenze che lui stesso non
è in grado di valutare. Le sue ricerche possono mettere in
moto un meccanismo in grado di annientarci tutti. Il generale
è responsabile soltanto di fronte a un unico uomo
e quest’uomo è stato informato delle sue ricerche. Le ordina
di fermarsi e di accettare il nuovo incarico di insegnante
nella nostra scuola missionaria in Ruanda. Deve lasciare
Roma domani sera».
Improvvisamente, padre Fulvio non riuscì più ad assaporare
il semifreddo. Era come se della sabbia gli scendesse
nella gola secca.
«Amen» mormorò debolmente.
India del Sud
“Ancora pioggia! Che brutto periodo dell’anno quello
dei monsoni invernali” pensò, chiudendo la finestra sotto
le raffiche di vento. Voltò le spalle al buio della notte e si
sistemò vicino al camino. Si versò un altro bicchiere del
vecchio cognac che il suo amico Henri de Vieusac, ex ambasciatore
francese in India, gli aveva regalato.
«Già sette mesi, caro Henri! Alla tua salute!» disse ad
alta voce Archibald Wiscott versandosi un altro bicchiere.
«Viva la Francia e l’incredibile storia che mi hai raccontato».
Il racconto di Henri – fatto in nome di una vecchia amicizia
e di qualche bicchierino di troppo – aveva un qualche
senso? Comunque, le sue implicazioni superavano di
gran lunga qualsiasi fantasia ed era proprio questo a incuriosirlo.
«Fuori dal comune. E Dio sa se un pizzico di brivido
non fa bene in questa cupa esistenza. Ringiovanisce».
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