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il mensile dei soci coop<br />

edizione coop lombardia aprile N° 3 2011<br />

consumatori<br />

Nucleare<br />

i dubbi e le paure<br />

Dopo il dramma giapponese cosa farà l’Italia?<br />

Il Governo propone una “pausa”, ma c’è il referendum<br />

40 Sostieni Libera Terra<br />

Nei punti vendita di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

i prodotti dalle terre confiscate alla mafia<br />

42<br />

Tempo di catalogo<br />

Sino al 17 aprile si possono prenotare i premi<br />

E subito dopo partirà la nuova raccolta punti


PASSA<br />

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valore, fino a un massimo di 100 e mensili. Il bonus di traffico non viene erogato a fronte di ricariche effettuate con Ricariche Premiate o<br />

con Autoricarica con la Spesa. Il bonus è utilizzabile verso tutti e senza limiti. Per i dettagli e le compatibilità visita il sito www.coopvoce.it


8<br />

Nucleare: i dubbi e le paure<br />

Dopo il dramma giapponese anche il governo italiano chiede<br />

una pausa di riflessione. E c’è anche il referendum<br />

14 Acqua, <strong>Coop</strong> vara la fase due<br />

Novità sulle promozioni delle minerali e una indagine per<br />

garantire più informazione sulla qualità delle reti idriche<br />

18<br />

Sommario<br />

Sotto il segno dei pesci<br />

Sono fondamentali per una corretta alimentazione,<br />

ma in Italia il consumo ittico è in calo del 6%<br />

in primo piano consumare informati<br />

4 Lettere<br />

a <strong>Consumatori</strong><br />

7 L’Unità d’Italia<br />

e la cooperazione<br />

DI gIuLIaNo poLETTI<br />

11 La vignetta<br />

DI ELLE Kappa<br />

14 Dal rubinetto esce<br />

buon’acqua<br />

DI DarIo guIDI<br />

23 Internet come<br />

e dove vuoi<br />

13 Rinucleare? No grazie<br />

DI MarIo TozzI<br />

21 Più pesce nel menu<br />

DI EugENIo DEL ToMa<br />

26 Proteggere e coccolare<br />

DI aNNa SoMENzI<br />

28 E ora all’aria aperta<br />

DI CLauDIo STraNo<br />

Le pagine di<br />

cooplombardia<br />

40<br />

42<br />

43<br />

44 43<br />

44<br />

45<br />

vivere bene<br />

Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale aldo moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />

reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 iscrizione roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 abbonamento annuo euro 3,10<br />

17 Zucchero e cannella<br />

DI MaSSIMo MoNTaNarI<br />

30 Piatti di sostanza<br />

DI HELMuT FaILoNI<br />

32 I riti della Pasqua<br />

DI gIuSEppE orToLaNo<br />

36 Italiani brava gente<br />

DI M. CIrrI E F. SoLIbELLo<br />

36 Mostre, libri e dischi<br />

intervista a P. magoni<br />

DI g. oLDrINI E p. paCoDa<br />

Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, alberto martignone, alessandro medici, Paola minoliti,<br />

andrea Pertegato, Silvia Sacchetti, Gianfranco Sansalone, anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica ilde ianigro<br />

Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini Stampa Coptip (modena)<br />

<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale aldo moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908<br />

C. F., P. iVa e iscrizione al registro delle imprese di Bologna n. 03722150376 iscrizione all’albo delle <strong>Coop</strong>erative a mutualità prevalente n. a108296<br />

<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico migliavacca (vicepresidente)<br />

Giuseppe Bolognesi, Gianna Brunelli, mauro Bruzzone, Edwin Ferrari, marco Gaiba, alberto martignone, alessandro medici, Daniele moltrasio.<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia e<br />

Libera Terra<br />

Dal 19 aprile il nuovo<br />

catalogo Soci<br />

I rifiuti si riducono<br />

coi prodotti alla spina<br />

<strong>Coop</strong> for words<br />

per l’Italia<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia numero verde 800 016 706<br />

il numero di marzo è stato stampato in 2.509.752 copie<br />

Associato USPi, Unione stampa periodica italiana<br />

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale


4<br />

aprile 2011<br />

la posta<br />

<strong>Coop</strong>, il latte, l’allattamento e...<br />

Rispetto all’articolo sul latte e su alcuni suoi derivati (nel numero di febbraio) volevo chiedervi<br />

una valutazione sul latte vaccino da un punto di vista nutrizionale. In secondo luogo volevo<br />

sapere come <strong>Coop</strong> affronta il tema del benessere degli animali d’allevamento destinati a<br />

produrre latte?<br />

iMMa piCColo BRINDISI - SUl teMa latte Ci hanno SCRitto anChe loRedana VeRSaCi, ManUela GoMbolo, CoStanza<br />

tRoini, aliCe tondo<br />

Risponde Claudio Mazzini<br />

responsabile sostenibilità, innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />

Prima di parlare di latte vaccino, è importante una premessa,<br />

e cioè che per quanto attiene gli aspetti nutrizionali,<br />

<strong>Coop</strong> da sempre sostiene l’allattamento al seno<br />

materno (vedi http://www.e-coop.it/<strong>Coop</strong>Repository/<br />

COOP/<strong>Coop</strong>Italia/file/fil00000072922.pdf alla pagina<br />

11, punto 1).<br />

Detto questo, è un punto fermo che, tra tutti i cibi, il<br />

latte vaccino sia un elemento centrale nell’alimentazione<br />

e sia assolutamente insostituibile. L’INRAN (Istituto<br />

Nazionale di Ricerca per gli Alimenti) raccomanda il consumo<br />

di latte, soprattutto dall’infanzia fino ai 35 anni,<br />

età in cui si arriva al cosiddetto picco osseo.<br />

Anche oltre questo limite anagrafico l’assunzione comporta<br />

benefici; se osserviamo le donne in menopausa,<br />

momento della vita in cui è maggiore la probabilità di<br />

essere colpite dall’osteoporosi, noteremo che questa<br />

malattia si manifesta maggiormente in quella popolazione<br />

che in gioventù ha bevuto minori quantitativi di<br />

latte. Partendo dalla più aggiornata piramide alimentare,<br />

il nutrizionista consiglia di bere almeno due porzioni<br />

quotidiane di latte da 125 grammi ognuna, o in alternativa,<br />

una di latte e una di yogurt, rispettando quest’abitudine<br />

ogni giorno, per tutta la vita. Purtroppo però a<br />

differenza dei cugini tedeschi e inglesi, gli italiani bevono<br />

meno latte di quanto dovrebbero, privilegiando bevande<br />

che dal punto di vista salutistico nulla hanno da<br />

spartire con questo alimento d’eccellenza.<br />

E veniamo al tema del benessere animale, sul quale, da-<br />

gli anni ‘60 si è registrata una crescente presa di coscienza.<br />

A livello europeo sono state definite una serie<br />

di direttive e regolamenti, nella consapevolezza che<br />

questo aspetto ha un peso notevole sulla buona salute<br />

degli animali, sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti<br />

che da essi derivano. Il mondo della ricerca, da tempo,<br />

lavora per definire degli standard e per sviluppare dei<br />

protocolli di valutazione.<br />

<strong>Coop</strong>, fin dal 2007, ha pubblicato propri Disciplinari di<br />

benessere sulle filiere di suino, vitello, vacche da latte e<br />

avicoli, contenenti indicazioni precise cui devono attenersi<br />

le aziende fornitrici. Nel corso del 2008 è stata<br />

attivata una convenzione con l’Istituto zoo profilattico<br />

di Brescia, che è anche il Centro di Referenza Nazionale<br />

per il benessere animale. Tale convenzione prevede la<br />

condivisione dei Disciplinari da parte del Centro di referenza<br />

e l’attivazione controlli in allevamento per valutare<br />

e migliorare i disciplinari <strong>Coop</strong>.<br />

Per quanto riguarda i bovini da latte, oltre alle strutture<br />

di allevamento, gli aspetti considerati nel sistema di valutazione<br />

<strong>Coop</strong> del benessere animale fanno riferimento:<br />

al personale di stalla, alla possibilità di movimento,<br />

alle strutture, ai contatti sociali, al comportamento, ai<br />

parametri sanitari e microclimatici ecc. Normalmente il<br />

vitello, dopo il parto, viene allontanato dalla madre nelle<br />

24 ore dopo la nascita, soprattutto per evitare la trasmissione<br />

di malattie e per ridurre lo stress di una separazione<br />

tardiva. Le femmine restano poi all’interno<br />

dell’allevamento di nascita e vanno a costituire la nuova<br />

generazione delle lattifere.<br />

Prosciutto e sale<br />

Sono ipertesa e debbo consumare alimenti poco salati ma sono un’affezionata consumatrice di prosciutto crudo e<br />

vorrei conservarlo al meglio.<br />

MaRta ReSeGhini - CREmONA (mO)<br />

I salumi, in particolare il prosciutto crudo, sono certamente<br />

ricchi di sale ma sono anche prodotti con valenze<br />

nutrizionali elevate. È il caso del prosciutto crudo di Parma,<br />

che, oltre al buon apporto proteico, ha anche un basso<br />

contenuto in sale. Sul mercato oggi esistono prosciutti<br />

ancora più innovativi con una quantità di sodio<br />

inferiore del 30% rispetto alla media dei crudi (San Daniele,<br />

Parma, Toscano e nazionale). Il prosciutto intero va<br />

tenuto in un luogo fresco, se è possibile in cantina; dopo<br />

il taglio, la parte va protetta con un foglio di alluminio o<br />

di carta per alimenti. Se si acquista già affettato, va conservato<br />

in frigorifero ma prima di servirlo va tolto in anticipo<br />

e portato a temperatura ambiente per gustarne<br />

appieno il sapore e il profumo. Va però consumato entro<br />

un paio di giorni dall’acquisto essendo un prodotto ad<br />

alta deperibilità.


eSpeRienza italia, a toRino e in pieMonte<br />

tante mostre e iniziative per i 150 anni dall’Unità<br />

Passato l’appuntamento del 17 marzo scorso, nel quale i<br />

150 anni dell’Unità d’Italia sono stati ufficialmente celebrati,<br />

a Torino e in Piemonte, tutto il 2011 sarà caratterizzato<br />

da un cartellone straordinariamente ricco di appuntamenti,<br />

mostre e iniziative, riunite sotto al titolo di<br />

Esperienza Italia (un progetto sotto il patrocinio della<br />

presidenza della Repubblica e di cui anche <strong>Coop</strong> è sponsor,<br />

assieme alle più importanti imprese nazionali), teso<br />

proprio a valorizzare il nostro paese e le sue eccellenze.<br />

Due saranno i cuori pulsanti di esperienza italia: le officine<br />

Grandi Riparazioni, che, a pochi passi dal centro<br />

storico di Torino, diventeranno l’Officina d’Italia. Parallelamente,<br />

a Venaria Reale, a pochi chilometri da Torino, il<br />

maestoso complesso barocco sarà la Reggia d’Italia, palcoscenico<br />

delle eccellenze italiane nel mondo.<br />

Impossibile dar conto di tutto il programma. Informazioni<br />

Registro delle opposizioni ecco i numeri giusti<br />

l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />

redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale Aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />

fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />

più dettagliate sono disponibili ai seguenti indirizzi: www.<br />

italia150.it, www.lavenaria.it, www.officinegrandiriparazioni.it,<br />

oppure telefonando allo 011-4992333.<br />

Ci limitiamo qui a segnalare alcune tra le mostre e iniziative<br />

più importanti: Fare gli italiani. 150 anni di storia<br />

nazionale (Officine Grandi Riparazioni, sino al 20<br />

novembre 2011); Stazione futuro. Qui si rifà l’italia<br />

(Officine Grandi Riparazioni, sino al 20 novembre 2011);<br />

il futuro nelle mani. artieri domani (Officine Grandi<br />

Riparazioni, sino al 20 novembre 2011); la bella italia.<br />

arte e identità delle città capitali (Scuderie Juvarriane<br />

della Reggia di Venaria, sino all’11 settembre 2011); potager<br />

Royal. orti e frutteti nei Giardini della Reggia<br />

(Giardini della Reggia di Venaria, dal 16 aprile 2011); Cene<br />

regali (Galleria Grande della Reggia di Venaria, da marzo<br />

a novembre 2011).<br />

Per uno spiacevole errore di cui ci scusiamo con i lettori, nel box di pagina 11 dello scorso numero di <strong>Consumatori</strong><br />

(relativo ai riferimenti telefonici per iscriversi al Registro delle opposizioni) sono usciti due numeri errati.<br />

Il primo è quello del numero verde: quello da comporre è 800.265.265 (e non 800.625.625).<br />

Il secondo è il numero di fax: il numero giusto è 06.54224822<br />

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dI GIuLIano PoLettI<br />

P r e sidente nazionale<br />

di Legacoop<br />

Nell’anno in cui l’Italia<br />

festeggia i suoi 150 anni<br />

di stato unitario, ricorre<br />

il 125° anniversario<br />

di costituzione della Lega<br />

Nazionale delle <strong>Coop</strong>erative:<br />

un’associazione che ha svolto un<br />

ruolo attivo per lo sviluppo e l’affermazione<br />

di un’esperienza economica<br />

e sociale, quella cooperativa,<br />

che con l’Italia è nata e ne ha<br />

accompagnato, con tratti peculiari,<br />

la crescita e l’evoluzione.<br />

Nel nostro paese, la prima cooperativa<br />

ad essere costituita, nel<br />

1854, fu il Magazzino di previdenza<br />

di Torino - una cooperativa<br />

di consumo - che assicurava<br />

la vendita di generi di prima necessità<br />

a basso prezzo (ma anche<br />

la possibilità di depositare i<br />

risparmi). Subito dopo ne sorsero<br />

altre che miravano a tutelare<br />

l’occupazione dei soci. Le prime<br />

cooperative furono costituite,<br />

quindi, per dare una risposta a<br />

problemi come la disoccupazione<br />

e l’aumento del costo della<br />

vita. La loro nascita si ispirò a<br />

principi e valori – di mutualità,<br />

partecipazione democratica alle<br />

scelte, solidarietà, responsabilità<br />

condivisa, forte legame con il<br />

territorio – che costituiranno la<br />

base e la leva per il futuro sviluppo<br />

della cooperazione e che, a<br />

tutt’oggi, ne definiscono l’identità<br />

originale, caratterizzando la<br />

7<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

L'unità d'Italia<br />

e la cooperazione<br />

La storia delle coop nasce dallo stesso spirito e dagli<br />

stessi valori e corre parallela a quella del nostro Paese<br />

cooperazione come strumento<br />

efficace per promuovere imprenditorialità<br />

diffusa, senso di<br />

appartenenza civile, responsabilità<br />

solidale verso la collettività.<br />

È ispirandosi a questi principi<br />

che le cooperative, nel corso<br />

della loro storia, hanno difeso e<br />

sviluppato un’occupazione stabile<br />

e dignitosa, tutelato il potere<br />

d’acquisto e la salute dei consumatori,<br />

garantito l’accesso al<br />

bene casa a larghe fasce di popolazione,<br />

accresciuto le potenzialità<br />

di imprenditori associati,<br />

inserito nel mondo del lavoro<br />

soggetti svantaggiati, contribuito<br />

allo sviluppo di un welfare<br />

partecipato e responsabile.<br />

Oggi le imprese cooperative<br />

rappresentano circa il 7% del<br />

PIL, contano più di un milione e<br />

centomila occupati, 12 milioni di<br />

soci e occupano posizioni di eccellenza<br />

in molti settori dell’economia<br />

nazionale. Risultati raggiunti<br />

grazie all’impegno di<br />

generazioni di soci e di lavoratori<br />

che, rinunciando all’arricchimento<br />

personale, hanno dedicato<br />

la loro intelligenza e le loro<br />

competenze alla costruzione di<br />

un solido patrimonio imprenditoriale<br />

utile a tutta la collettività,<br />

dimostrando la validità di<br />

uno strumento a disposizione<br />

di tutti coloro che vogliono dare<br />

una risposta ai propri bisogni<br />

con un’assunzione di responsabilità<br />

condivisa e di impegno comune.<br />

Un impegno rinnovato con la recente<br />

costituzione dell’Alleanza<br />

delle <strong>Coop</strong>erative Italiane, un coordinamento<br />

stabile tra le maggiori<br />

associazioni cooperative –<br />

Agci, Confcooperative, Legacoop<br />

– che punta a dare più forza alle<br />

cooperative con una rappresentanza<br />

unitaria nei confronti delle<br />

istituzioni, delle forze politiche e<br />

sociali.<br />

In una fase segnata da serie difficoltà,<br />

da divisioni marcate e<br />

da una diffusa perdita di fiducia,<br />

la cooperazione vuole lavorare<br />

per un nuovo equilibrio tra<br />

individuo e comunità, tra attività<br />

economiche e non economiche,<br />

tra iniziativa pubblica e iniziativa<br />

privata; per un futuro<br />

dove la società non sia la somma<br />

di individui isolati, ma un<br />

insieme di persone che costituiscono<br />

comunità.<br />

Una società nuova, insomma,<br />

dove la cooperazione giochi un<br />

ruolo da protagonista per fare<br />

dei cittadini protagonisti attivi<br />

e responsabili della vita democratica<br />

e della crescita civile ed<br />

economica.<br />

Per continuare a contribuire, come<br />

è avvenuto fin dalla nascita<br />

dell’Italia, al progresso economico<br />

e sociale del Paese. l


8<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

dI SILvIa FabbrI<br />

Nucleare?<br />

dopo la catastrofe in Giappone, il Governo<br />

propone una “pausa di riflessione”<br />

E in arrivo c’è il referendum di giugno<br />

In Italia erano previsti 4 impianti che sarebbero costati 40 miliardi. Il disastro<br />

della centrale di Fukushima ha fatto sì che anche i più vivaci assertori della<br />

necessità di realizzare le centrali ora propongano “una pausa di riflessione”<br />

Stavamo già da tempo lavorando<br />

a questo servizio<br />

sul nucleare quando è<br />

arrivato il drammatico<br />

terremoto in Giappone con le disastrose<br />

conseguenze alla centrale<br />

atomica di Fukushima. Al<br />

momento in cui scriviamo, anche<br />

se la situazione pare leggermente<br />

stabilizzata, il rischio di una<br />

catastrofe tipo Cernobyl non è<br />

ancora del tutto scongiurato. E<br />

comunque l’impatto di questa<br />

crisi sull’opinione pubblica mon-<br />

diale è stato giustamente enorme,<br />

perchè ha proposto in maniera<br />

drammatica il tema della<br />

sicurezza di questo impianti.<br />

Proprio i temi su cui in Italia si<br />

stava riaprendo il dibattito, viste<br />

le intenzioni filo-nucleari del governo.<br />

Ma visto anche che il 12<br />

giugno - se la data verrà confermata<br />

- sarà il giorno in cui andremo<br />

a votare anche per il referendum<br />

sul nucleare (oltre che per<br />

quelli sull’acqua e sul legittimo<br />

impedimento). Prima del disastro<br />

di Fukushima, erano in molti a<br />

scommettere sul mancato raggiungimento<br />

del quorum. Ora lo<br />

scenario è radicalmente mutato.<br />

Anche il Governo infatti, dopo<br />

qualche imbarazzato tentennamento<br />

ha annunciato una “pausa<br />

di riflessione” nella marcia per la<br />

realizzazione del nucleare.<br />

Una marcia che non era mai stata<br />

trionfale, del resto, e che sulla<br />

sua strada aveva trovato non<br />

poche opposizioni, ben prima del<br />

disastroso sisma giapponese.<br />

continua a pagina 10 >


9<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

“L’atomo: insicuro<br />

costoso, già vecchio”<br />

Parla Alessandro Giannì (Greenpeace)<br />

dopo il sisma in Giappone, è possibile pensare<br />

all’energia nucleare come a una tecnologia sicura<br />

per produrre energia?<br />

La risposta ovvia è che il nucleare non era sicuro nemmeno<br />

prima del sisma in Giappone. Cernobyl è solo il caso più famoso<br />

di incidente nucleare: questi problemi sono all’ordine del giorno.<br />

Qualche anno fa i vertici della TEPCO (l’utility giapponese<br />

proprietaria dell’impianto di Fukushima) si sono dovuti dimettere<br />

perchè si è scoperto che per decenni hanno falsificato i rapporti<br />

di sicurezza inviati alle Autorità. Questo stillicidio di “piccoli<br />

incidenti” (di cui ci sono evidenze anche in Europa) è<br />

all’origine dell’incremento di leucemie infantili nelle aree circostanti<br />

alle centrali nucleari. Un’altra complicazione è poi che sia<br />

le centrali che le scorie nucleari (a fine vita una centrale è una<br />

“scoria”...) pongono problemi di gestione a lungo termine: si<br />

tratta di rifiuti pericolosi che possono restare radioattivi per secoli,<br />

millenni o decine di migliaia di anni. Nessuno ha idea di<br />

come mettere in sicurezza queste scorie e di come finanziare un<br />

sistema di gestione di rifiuti pericolosi e radioattivi che regga per<br />

millenni. Tornando al contesto del Giappone: un terremoto di<br />

scala Richter 9 era improbabile nell’arco di 10 anni ma (tsunami<br />

compreso) lo si poteva considerare un “evento certo” in un<br />

arco di tempo di secoli. Insomma, ogni centrale e ogni deposito<br />

di scorie è una specie di roulette russa e la propaganda filonucleare<br />

che parla di “sistemi sicuri per gestire le scorie” mente<br />

sapendo di mentire.<br />

Quale dovrebbe essere l’iter della realizzazione<br />

delle centrali nucleari italiane? e dove verranno<br />

fatte, visto che le regioni italiane non le vogliono?<br />

L’impressione è che, prima di Fukushima, avessero già già deciso.<br />

Alcune dichiarazioni di Enel che parlavano di 4 centrali in 3<br />

siti facevano capire che con certezza il sito di Montalto di Castro<br />

(alto Lazio) era della partita: è uno dei pochi in cui è ipotizzabile<br />

costruire due reattori. In ogni caso, la normativa nazionale<br />

esclude le Regioni dal ruolo decisionale. Il loro “parere” non è in<br />

alcun modo vincolante. Per gli altri siti sarebbero in “pool position”<br />

il Veneto (Chioggia/Rovigo) e forse altri siti costieri in<br />

Adriatico. La nostra impressione è che si proporrà la costruzione<br />

di centrali al nord mentre per la localizzazione del deposito di<br />

scorie l’area delle possibilità è maggiore. Anche in questo caso (il<br />

deposito) sappiamo per certo che c’è già una lista di una cinquantina<br />

di siti, realizzata nonostante ancora non siano stati<br />

approvati i criteri per la localizzazione dei medesimi.<br />

Chi è contro il nucleare sostiene che le centrali<br />

italiane nasceranno già vecchie. È così?<br />

“Occorre imparare<br />

dagli errori”<br />

Parla Chicco Testa (Forum nucleare)<br />

dopo il sisma in Giappone, è possibile pensare<br />

all’energia nucleare come a una tecnologia sicura<br />

per produrre energia?<br />

Ciò che sta succedendo in Giappone è molto più grave di quanto<br />

si potesse immaginare. L’incidente nucleare, anzi, gli incidenti<br />

che si susseguono senza fine, lasceranno conseguenze ancora in<br />

larga parte purtroppo imprevedibili, per moltissimi anni. Deve<br />

riconoscerlo senza esitazione e per senso di responsabilità anche<br />

chi come me, e tanti altri, è convinto sostenitore dell’utilità<br />

dell’energia nucleare. Ma far finta di nulla e ritenere che le cose<br />

possano continuare senza cambiamenti sarebbe da sciocchi o da<br />

irresponsabili. Insistere nel dire che nulla cambia nei programmi<br />

decisi, sarebbe stato un errore non all’altezza delle richieste<br />

che oggi, giustamente, vengono dall’opinione pubblica. Personalmente<br />

credo che l’energia nuclare continuerà ad avere un<br />

futuro. Nei paesi che già la possiedono e nei paesi in cui si realizzaranno<br />

reattori nucleari di concezione sempre più avanzata. Ma<br />

siamo a un giro di boa che non può essere sottovalutato. Può essere<br />

l’occasione per immaginare un percorso che porti a un’Agenzia<br />

di Sicurezza sovranazionale, come la NRC americana. Avanzi<br />

il governo italiano questa proposta. Occorre quindi tempo per<br />

decidere con coscienza e cautela: per fare un bilancio ragionato<br />

di ciò che successo in Giappone, per imparare dagli errori, per<br />

fare una valutazione del livello di sicurezza degli impianti esistenti,<br />

per verificare gli standard delle future tecnologie.<br />

Quale dovrebbe essere l’iter della realizzazione<br />

delle centrali nucleari italiane? e dove verranno<br />

fatte, visto che le regioni italiane non le vogliono?<br />

L’iter per la costruzione di nuovi impianti avrà inizio quando il<br />

Governo presenterà la ‘Strategia nucleare’, un documento programmatico<br />

in cui saranno definite le linee guida per il rilancio<br />

del nucleare nel nostro Paese, oltre a dare gli indirizzi di base per<br />

la tutela ambientale e la protezione dalle radiazioni.<br />

Un momento importante sarà la definizione dei parametri tecnico-ambientali:<br />

si tratta di una serie di criteri che permetteranno<br />

l’individuazione di aree considerate ‘potenzialmente idonee’ ad<br />

ospitare nuovi impianti. Subito dopo, si passerà alla fase di certificazione<br />

e autorizzazione unica per un sito specifico, su richiesta<br />

dell’operatore. Due momenti in cui un passaggio fondamentale<br />

sarà la consultazione con le Regioni e gli enti locali, a cui si intende<br />

dare maggior risalto con le modifiche proposte dal Governo<br />

per il decreto 31/2010, che regola tutto l’iter. Questo per tener<br />

conto della recente pronuncia della Corte Costituzionale, che ha<br />

chiesto di rendere il parere delle Regioni obbligatorio, seppur non<br />

vincolante, in fase di rilascio dell’autorizzazione unica, prima<br />

continua a pagina 10 > continua a pagina 10 >


10<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

Non è ancora ben chiaro cosa significhi pausa di riflessione<br />

(qualche ambientalista teme che si voglia<br />

solo depotenziare il referendum che se, andasse in<br />

porto, bloccherebbe definitivamente ogni progetto)<br />

e cosa si intenda<br />

443<br />

le centrali nucleari<br />

in funzione nel mondo<br />

58<br />

le centrali nucleari<br />

in funzione in Francia<br />

(dati precedenti al sisma in Giappone)<br />

cambiare rispetto ai<br />

piani sin qui definiti. Il<br />

progetto, lo ricordiamo,<br />

era quello di realizzazione<br />

4 nuove<br />

centrali in Italia, impianti<br />

di nuova generazione,<br />

previsti entro il<br />

2020. Dove? Tutte le<br />

Regioni si sono rifiutate di ospitarle sul loro terrorio,<br />

anche quelle governate dalla stessa maggioranza<br />

che siede in parlamento. Il governo, lo scorso<br />

anno, aveva infatti varato un decreto che fissava i<br />

criteri di localizzalizzazione delle centrali e dei depositi<br />

delle scorie, con l’obiettivo di far partire i lavori<br />

entro il 2013. Ma senza il via libera degli enti<br />

Il fatto concreto è che il tipo di centrale che si vorrebbe realizzare<br />

in Italia (EPR: European Pressurized Reactor), un modello di<br />

costruzione francese, non è altro che un prototipo e nemmeno<br />

completo.<br />

Esistono solo due cantieri (in Francia e in Finlandia) che ormai<br />

hanno accumulato ritardi clamorosi, che non hanno un “progetto”<br />

chiuso (in due statement separati le Agenzie Nucleari di<br />

Finlandia, Francia e Inghilterra e, nel secondo, anche quella<br />

USA) hanno ribadito che esistono grosse carenze progettuali<br />

(definizione del sistema di controllo automatizzato che dovrebbe<br />

intervenire in caso di incidente) mentre permangono problemi<br />

sulla qualità delle saldature di alcune porzioni critiche del<br />

cantiere. Diciamo che in realtà questo nucleare non è ancora<br />

nemmeno nato. Probabilmente, non nascerà mai (i costi sono<br />

passati da 3 miliardi di euro a cifre che verosimilmente saranno<br />

dell’ordine di oltre 7 miliardi di euro): si bruceranno soldi pubblici,<br />

si sprecheranno occasioni per incentivare le rinnovabili e,<br />

al solito, pagheranno i cittadini, sulla bolletta o altrimenti. Peraltro,<br />

l’unico progetto concreto di EPR negli USA è stato cancellato<br />

nonostante ci fosse la disponibilità del governo di coprire i<br />

rischi bancari per 7,5 miliardi di dollari.<br />

È vero che l’Italia non ha altra scelta se non quella<br />

del nucleare?<br />

L’Italia non ha altra scelta se non fare a meno del nucleare e<br />

puntare sulle rinnovabili e l’efficienza. Greenpeace ha sviluppato<br />

vari scenari che dimostrano che l’Italia, come l’Europa, può<br />

svincolarsi dalle energie sporche (carbone, petrolio e nucleare).<br />

Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza<br />

energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora<br />

aggiuntivi, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare,<br />

locali sarebbe stato comunque impossibile avviare<br />

qualsisi progetto..<br />

A ritenere che sarebbe più utile e sensato, alla luce di<br />

quanto è accaduto - invertire la rotta e investire decisamente<br />

sulle energie<br />

rinnovabili, ci sono non<br />

solo le associazioni ambientaliste,<br />

ma anche<br />

scienziati e imprenditori,<br />

come quelli del Kyoto<br />

Club, il cartello delle industrie<br />

impegnate in<br />

campo ambientale, riuniti<br />

nel manifesto “Inve-<br />

> continua da pagina 9 > continua da pagina 9<br />

29<br />

paesi che usano l’energia<br />

nucleare nel mondo<br />

30%<br />

domanda di energia<br />

coperta dal nucleare<br />

in europa<br />

ce del nucleare”, spiega: “Lo scenario prospettato dal<br />

governo, 25% di elettricità atomica e 25% di rinnovabili<br />

al 2020, comporterebbe una enorme distrazione<br />

di risorse a scapito delle nuove energie. Nella migliore<br />

delle ipotesi, quando si iniziasse a generare elettricità<br />

nucleare, sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità<br />

generale, o gli utenti, attraverso le bollette, a cofi-<br />

continua a pagina 13 ><br />

dell’intesa con la Conferenza Unificata. Il provvedimento correttivo<br />

dovrà, ora, essere esaminato dalle Commissioni parlamentari<br />

e dalla stessa Conferenza Unificata. Le modifiche in esame<br />

dovranno essere approvate entro il 23 marzo prossimo.<br />

Chi è contro il nucleare sostiene che le centrali italiane<br />

nasceranno già vecchie. È così?<br />

Parlare del tipo di tecnologia che verrà impiegato in Italia è forse<br />

ancora troppo presto, l’unica certezza però è che le centrali che<br />

verranno costruite nel nostro Paese saranno le più moderne. Si<br />

tratta di reattori di terza generazione avanzata che garantiscono<br />

un maggior sfruttamento del combustibile, quantità di residui<br />

estremamente ridotte a parità di energia prodotta e sistemi di sicurezza<br />

attivi e passivi. In particolare questo tipo di reattori vengono<br />

inseriti all’interno di un contenitore di calcestruzzo dello<br />

spessore di 6 metri, in grado di resistere a eventi sismici di<br />

grande intensità e all’impatto con un aereo. In questo caso l’impianto<br />

subirebbe danni minimi. Nel caso in cui ci fosse un allarme<br />

diverso il reattore si spegnerebbe automaticamente.<br />

È vero che l’Italia non ha altra scelta se non quella<br />

del nucleare?<br />

L’italia dipende da combustibili fossili e dall’energia nucleare di<br />

importazione per circa l’80% del suo fabbisogno. è un problema<br />

storico che ci rende fragilissimi, come ci mostrano gli avvenimenti<br />

in corso nei paesi da cui abitualmente ci riforniamo. Ma<br />

per ridisegnare la nostra politica energetica c’è bisogno di un largo<br />

concenso e di lasciarci aperta, con senso di responsabilità,<br />

ogni strada per il futuro.<br />

È vero che si troverà il modo per neutralizzare la<br />

pericolosità delle scorie?<br />

Sotto questo punto di vista la tecnologia si è evoluta, tanto che le


11<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

tagliando drasticamente le emissioni di CO2. Quello che è interessante<br />

è che sono anni che Greenpeace produce questi scenari<br />

ed è un dato di fatto che la realtà in alcuni settori, ad esempio<br />

nell’eolico, è andata più avanti delle nostre stime, evidentemente<br />

troppo conservative. Ancora, gli scenari pubblicati dalle industrie<br />

delle rinnovabili sono ancora più spinti dei nostri, mentre<br />

lo stallo del nucleare rispetto alle rinnovabili è ben documentato<br />

dai dati USA. Per finire, gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili<br />

e l’efficienza energetica al 2020 non solo valgono il triplo<br />

del piano nucleare di Enel in termini energetici, ma creerebbero<br />

almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi” e dunque 10-15<br />

volte l’occupazione indotta dal nucleare.<br />

È vero che si troverà il modo per neutralizzare la<br />

pericolosità delle scorie?<br />

Potremmo rispondere che si troverà il modo di imparare a volare<br />

battendo le braccia. Il fatto è che dopo oltre mezzo secolo di<br />

nucleare e miliardi di dollari spesi nessuno ha ancora trovato<br />

una soluzione. O meglio: per anni una soluzione per parte delle<br />

scorie nucleari c’è stata e molto semplice: scaricare le scorie in<br />

mare! Pratica bloccata nel 1993 anche grazie alla campagna<br />

internazionale di Greenpeace. Dobbiamo mettere anche questo<br />

sul conto del nucleare.<br />

Costano meno le energie rinnovabili o l’energia<br />

nucleare?<br />

Secondo la stima più recente del Dipartimento USA per l’energia<br />

(DOE, novembre 2010), il costo industriale dell’elettricità prodotta<br />

dai nuovi impianti nucleari sarà più alto non solo di quello<br />

del carbone e del gas naturale, ma anche dell’eolico. In particolare,<br />

il costo dell’elettricità da nucleare per gli impianti che<br />

andranno in funzione nel 2020 è stimato in oltre 14 centesimi<br />

di dollaro (del 2008) contro gli 11 dell’eolico. l<br />

La vignetta di ellekappa<br />

centrali di terza generazione avanzata producono quantità di<br />

residui radioattivi estremamente inferiori a quelli generati dalle<br />

centrali che utilizzano tecnologie precedenti. Basti pensare che<br />

ogni anno la quantità di rifiuti radioattivi prodotta è circa un<br />

millesimo di quella dei rifiuti industriali pericolosi che comprende<br />

sostanze estremamente tossiche come l’arsenico, il piombo, il<br />

mercurio e l’amian to. Oggi esistono poi vari metodi per mettere<br />

i residui in sicurezza e occorre tranquillizzare tutti sulla sicurezza<br />

di questi trattamenti. Ad oggi infatti non si è mai verificato<br />

nessun incidente causato dai residui radioattivi.<br />

Costano meno le energie rinnovabili o l’energia<br />

nucleare?<br />

Contrapporre le energie rinnovabili a quella da nucleare è un<br />

errore. Non si tratta di svilupparne una a discapito dell’altra ma<br />

di utilizzarle insieme per cercare di decarbonizzare la produzione<br />

di energia elettrica. Si stima che costruire una centrale EPR<br />

come quelle previste per l’Italia costi circa 5 miliardi di euro. A<br />

questi vanno aggiunti i costi finanziari, quelli del combustibile,<br />

quelli per la manutenzione, il personale e infine i costi per lo<br />

smantellamento della centrale e per la gestione dei residui radioattivi.<br />

Si tratta di cifre certamente elevate, ma vanno spalmate<br />

sui 60 anni di esercizio della centrale e oltre. Si calcola che<br />

i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica di una sola<br />

centrale EPR possano toccare i 50 miliardi di euro ai prezzi attuali<br />

di vendita dell’energia elettrica. Se invece i prezzi dei combustibili<br />

fossili, e quindi dell’energia elettrica, aumentassero<br />

sensibilmente, i ricavi sarebbero molto maggiori. Molti studi<br />

internazionali indicano che il costo di produzione dell’energia<br />

nucleare può essere indicato in circa 6 centesimi di euro per<br />

ogni khilowattora prodotto, un costo già oggi competitivo nel<br />

mercato italiano dell’energia elettrica. l


63<br />

le centrali nuclari in costruzione<br />

nel mondo<br />

4<br />

le centrali nucleari<br />

previste per l’Italia<br />

220 mila<br />

le persone evacuate per<br />

precauzione dopo le esplosioni<br />

dei reattori di Fukushima<br />

nanziare il nucleare. Questo perché<br />

il costo è estremamente oneroso:<br />

oltre 5 miliardi di euro per<br />

una centrale, più di 40 miliardi<br />

per l’intero programma”.<br />

Secondo gli industriali del Kyoto<br />

Club bisogna seguire la strada<br />

dell’Europa, dove il 61% della<br />

nuova potenza elettrica installata<br />

viene da impianti alimentati<br />

da fonti rinnovabili, come eolico e<br />

solare. Negli Stati Uniti la quota è<br />

del 43%. Insomma, l’unica alternativa<br />

percorribile sarebbe quella<br />

racchiusa nella formula del 20-<br />

20-20: entro il 2020, riduzione del<br />

20% di Co2, 20% di risparmio sui<br />

costi finali, 20% di fonti pulite e<br />

rinnovabili.<br />

Aveva reso scottante il dibattito,<br />

già prima del disastro in Giappone,<br />

anche il recente responso<br />

emesso dal Giurì per l’autodisciplina<br />

pubblicitaria sullo spot sovvenzionato<br />

dal Forum nucleare<br />

italiano i cui soci fondatori sono<br />

Edf e Enel, cioè i due soggetti<br />

maggiormente interessati allo<br />

sviluppo del nucleare. Molti lo ricorderanno,<br />

anche perché ha<br />

usufruito di oltre 400 passaggi<br />

televisivi per un costo di circa 6<br />

milioni di euro: nello spot due giocatori<br />

di scacchi, una mossa dietro<br />

l’altra, si scambiavano affermazioni<br />

pro o contro nucleare. In<br />

realtà, come ha stabilito il garante,<br />

lo spot mira “a ingannare e<br />

confondere chi lo riceve, contrabbandando<br />

come neutrali e sociali<br />

i suoi contenuti squisitamente di<br />

parte”. l<br />

13<br />

aprile 2011<br />

un pianeta da difendere<br />

di Mario tozzi<br />

primo ricercatore Cnr-Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

Rinucleare?<br />

Tanti motivi per dire: no, grazie<br />

Mentre autorevoli voci di scienziati competenti (Margherita<br />

Hack, che è un’astrofisica) e meno competenti (Umberto Veronesi,<br />

che è un medico) si dichiarano a favore dell’energia<br />

nucleare, già prima della tragedia della centrale atomica di<br />

Fukushima, la campagna pubblicitaria del Forum nucleare italiano è<br />

stata dichiarata ingannevole dal Giurì sulla pubblicità. Si tratta, in ultima<br />

analisi, di due facce, entrambe ingannevoli, della stessa medaglia,<br />

quella che vorrebbe l’energia nucleare ultima chance per il popolo degli<br />

uomini sulla vecchia Terra. Oggi più di ieri non c’è alcuna ragione per<br />

tornare al nucleare e i dubbi sono semmai aumentati.<br />

I costi sono, in proporzione, incrementati: una centrale necessita di 8-9<br />

miliardi di euro che non si capisce bene quale investitore privato possa<br />

mettere in campo. Secondo Moody’s il prezzo medio dell’energia nucleare<br />

è più elevato del gas (+26%), ma anche dell’eolico (+21%), arrivando<br />

alla media, per MWh, di 151 dollari. In realtà noi sapremo quanto costa<br />

esattamente 1 kWh prodotto per via atomica solo quando il primo kg di<br />

uranio della prima centrale nucleare al mondo sarà reso innocuo. Cioè<br />

più o meno fra 30.000 anni. Sono le spese di smantellamento e di inertizzazione<br />

delle centrali e delle scorie, le “esternalità” nucleari, del tutto<br />

comparabili a quelle di petrolio o carbone: costi sociali che pagano i<br />

cittadini in termini di sanità e benessere.<br />

La congiuntura è peggiorata rispetto a 25 anni fa: la tecnologia è ancora<br />

sostanzialmente quella di Fermi degli anni Quaranta e non esistono<br />

impianti nucleari di “quarta” generazione. I problemi e gli incidenti rimangono<br />

e non esistono ancora reattori intrinsecamente sicuri. L’uranio<br />

poi non può evitare la dipendenza dall’estero, visto che non ne abbiamo<br />

nel sottosuolo patrio e che le riserve mondiali sono valutate in 5 miliardi<br />

di tonnellate, che basteranno, forse, per ancora mezzo secolo, se non<br />

si accendono nuovi impianti.<br />

Non è stato ancora risolto il problema delle scorie: non esiste al mondo<br />

nemmeno un sito definitivo per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Non<br />

si sa poi bene dove costruire la prossima centrale in un paese che è sismico,<br />

soggetto a rischio idrogeologico e vulcanico, oltrechè densamente<br />

popolato. Una nuova centrale EPR necessita di oltre 65 metri cubi al<br />

secondo di acqua e non si sa nemmeno se il Po possa sostentarla in<br />

eventuali periodi di secca. Resta il mare, con tutti i problemi che si possono<br />

immaginare.<br />

Il ricorso al nucleare è una scelta di grossi gruppi industriali supportati<br />

dalle banche d’affari, che non tiene in nessun conto l’ambiente e le esigenze<br />

dei cittadini. Efficienza energetica nella produzione e negli usi<br />

finali dell’energia, migliore coibentazione di case e palazzi (1/3 dei consumi<br />

totali, che può essere ridotto del 50-70% senza perdite di benessere,<br />

ma solo costruendo meglio e isolando termicamente), eliminazione<br />

degli sprechi, risparmio energetico, decentramento: questi sono i comandamenti<br />

da seguire oggi. Aspettando magari un nucleare senza<br />

scorie o l’idrogeno che verrà.


14<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

“dal rubinetto<br />

esce buon’acqua”<br />

Intervista al professor massimo Ottaviani,<br />

dell’Istituto superiore di sanità.<br />

”La qualità dell’acqua rispetta in pieno<br />

le norme italiane ed europee”<br />

dI darIo GuIdI<br />

qualità dell’acqua<br />

che esce dai<br />

nostri rubinetti è “La<br />

n o r m a l m e n t e<br />

buona e comunque pienamente<br />

rispettosa delle norme italiane<br />

ed europee. Anche perché dove<br />

non è così c’è un’ordinanza che<br />

ne vieta l’uso: non ci sono vie di<br />

mezzo”. Parola del professor<br />

Massimo ottaviani, direttore<br />

del reparto di igiene delle acque<br />

interne dell’Istituto superiore di<br />

sanità. Dunque una delle massime<br />

autorità del nostro paese per<br />

fare il punto su una questione,<br />

quella dell’acqua pubblica, più<br />

che mai al centro dell’attenzione.<br />

Non a caso il professor Ottaviani<br />

subito aggiunge: “Quando<br />

si parla di acqua, della qualità di<br />

ciò che esce dai nostri rubinetti,<br />

il tema di una corretta e completa<br />

informazione dei cittadini è<br />

oggi fondamentale. I cittadini<br />

devono pretendere, dai gestori<br />

dei loro acquedotti, dalle Asl,<br />

dalle istituzioni, il massimo di<br />

trasparenza, proprio per eserci-<br />

tare il loro diritto di scelta. Un<br />

diritto che però deve essere consapevole<br />

e documentato. Non<br />

condizionato dalla confusione<br />

che qualcuno sembra voler alimentare,<br />

arrivando a mettere in<br />

dubbio le istituzioni stesse”.<br />

Una premessa che incrocia metodo<br />

e sostanza della discussione in<br />

corso. “Rispetto a tante cose<br />

dette e sentite non posso che ribadire<br />

– spiega Ottaviani – che gli<br />

acquedotti italiani forniscono acqua<br />

potabile che da un punto di<br />

vista igienico-sanitario è al di sopra<br />

di ogni dubbio. Tutto ciò non è<br />

da confondere con l’aspetto organolettico.<br />

Cioè talvolta, per la<br />

presenza di cloro, che per altro è<br />

garanzia di igienicità, l’acqua non<br />

risulta gradita al nostro palato.<br />

Ma ciò non ha nulla a che fare con<br />

la sua piena potabilità”.<br />

professore, a che tipo di controlli<br />

sono sottoposti i nostri acquedotti<br />

e con che frequenza?<br />

“Verrebbe da dire che non c’è prodotto<br />

merceologicamente più<br />

controllato dell’acqua dei nostri<br />

rubinetti. Anche qui, il numero<br />

dei controlli sono definiti dalle<br />

norme e sono fatti dalle Aziende<br />

sanitarie assieme alle Agenzie regionali<br />

per l’ambiente e sono proporzionali<br />

ai quantitativi di acqua<br />

distribuita. Dunque non c’è margine<br />

per comportamenti diversi.<br />

Tradotto significa che a Roma,<br />

per fare un esempio, vengono<br />

controllate decine di campioni<br />

ogni giorno”.<br />

a destare preoccupazioni è stato<br />

anche il tema delle deroghe concesse<br />

a diversi Comuni perché le<br />

loro acque non rispettavano i<br />

parametri di legge. Qual è la situazione?<br />

“Il meccanismo delle deroghe è<br />

previsto dalla normativa europea.<br />

Si possono chiedere al massimo<br />

tre periodi di deroga di tre<br />

anni ciascuno: dunque al massimo<br />

si arriva a 9 anni. Un tempo<br />

che serve ai gestori delle reti per<br />

risolvere i problemi. E, essendo la<br />

normativa europea in vigore dal<br />

2003, in alcune realtà il termine<br />

delle deroghe si avvicina. Detto


15<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

Ma SUi dati SeRVe più tRaSpaRenza<br />

le prime indicazioni di una indagine anci-Cittalia sui gestori delle reti idriche<br />

avere a disposizione una etichetta pienamente trasparente<br />

dell’acqua pubblica, cioè dati accessibili, completi,<br />

omogenei e raffrontabili sulla qualità di ciò che esce dai<br />

nostri rubinetti, è cosa ancora lontana. Qualche passo si<br />

è cominciato a farlo, ma parziale e in ordine sparso. Intendiamoci,<br />

non che ciò significhi che l’acqua che beviamo<br />

non sia pienamente potabile (vedi qui sotto l’intervista<br />

al professor ottaviani ndr). no, il tema è quello di<br />

affermare anche da noi la trasparenza della pubblica amministrazione<br />

e il diritto del cittadino a una completa informazione,<br />

come elementi essenziali e normali dell’attività<br />

di chi gestisce la cosa pubblica.<br />

Queste considerazioni sono il primo risultato dell’indagine<br />

che la Fondazione Cittalia, espressione dell’associazione<br />

nazionale Comuni Italiani, sta realizzando d’intesa<br />

con <strong>Coop</strong>, proprio perché nella campagna sull’acqua che<br />

<strong>Coop</strong> ha promosso, il tema dell’acqua pubblica è considerato<br />

sullo stesso livello di importanza di quello dell’impatto<br />

ambientale delle acque minerali. ovvero, per incentivare<br />

il consumo di acqua pubblica, l’informazione<br />

verso i cittadini e le famiglie è una premessa fondamen-<br />

questo, va chiarito che nella<br />

maggior parte dei casi le deroghe<br />

chieste in Italia sono legate alle<br />

caratteristiche geologiche del<br />

suolo e non a problemi di inquinamento<br />

antropico”.<br />

Cioè di cosa si tratta?<br />

“L’acqua attraversando le rocce<br />

solubilizza e si porta dietro alcune<br />

sostanze che nelle zone vulcaniche<br />

sono soprattutto arsenico<br />

e fluoro. Da qui il superamento<br />

dei valori di legge. Questo non significa<br />

che quest’acqua sia tossica,<br />

perché il limite europeo è calcolato<br />

su un individuo medio che<br />

beva 2 litri di quell’acqua ogni<br />

giorno per 70 anni di vita. Dunque<br />

il quesito reale è: che concentrazione<br />

posso assumere per un periodo<br />

più ridotto, senza subire<br />

conseguenze? Ebbene l’Istituto<br />

superiore di sanità, col vaglio successivo<br />

del Consiglio superiore di<br />

sanità, ha fissato dei valori massimi,<br />

per le diverse sostanze che<br />

sono da considerare limiti sanitari<br />

per la durata della deroga. Aggiungo<br />

che le deroghe derivanti<br />

dall’origine vulcanica del terreno<br />

riguardano soprattutto alcune<br />

province del Lazio e, in misura minore,<br />

della Toscana. In Trentino<br />

c’erano problemi ma sono già<br />

stati risolti. In linea generale poi, il<br />

fatto che l’80% delle nostre acque<br />

venga dal sottosuolo dà una<br />

garanzia maggiore, proprio per il<br />

ruolo di filtro del terreno. Dove invece<br />

le acque sono di superficie<br />

questo filtro non c’è, ma si interviene<br />

con trattamenti di potabilizzazione<br />

più complessi”.<br />

Cosa si può dire sullo stato della<br />

rete acquedottistica italiana?<br />

Sicuramente si tratta di un tasto<br />

dolente. Abbiamo un dato medio<br />

di perdite del 30%. Che significa<br />

che in molte realtà siamo al<br />

40% e oltre di dispersione. Questo,<br />

oltre a essere un danno economico,<br />

è anche un danno ambientale<br />

enorme. L’acqua è una<br />

risorsa finita che va tutelata.<br />

Certo risanare la rete richiede investimenti<br />

enormi. Pensi che solo<br />

per Roma parliamo di 5 mila<br />

chilometri di tubature. In Italia<br />

tale. da qui la scelta, attraverso Cittalia, di condurre una<br />

indagine tra i 182 gestori aderenti a Federutility, per verificare<br />

se i dati sulla qualità delle acque potabili fossero o<br />

meno disponibili su internet, e come fossero presentati.<br />

L’indagine sarà completata nelle prossime settimane, ma<br />

già ora emergono alcune tendenze significative. “Il dato<br />

parziale – spiega il direttore ricerche di Cittalia, Paolo testa<br />

che sta curando l’indagine assieme a Marco Calaresu<br />

– riguarda le 15 città metropolitane (roma, Milano, napoli,<br />

bologna, torino, Genova, Firenze, reggio Calabria,<br />

venezia, trieste, bari, Cagliari, Palermo, Catania, Messina)<br />

e altri 7 capoluoghi di provincia tra Calabria, Liguria e<br />

umbria dove quindi abitano più di 10 milioni di italiani.<br />

dal nostro punto di vista ci è parso importante contribuire<br />

a definire una fotografia della situazione perché favorire<br />

una relazione positiva tra enti pubblici e cittadini è<br />

importantissimo. In premessa c’è da spiegare che i gestori<br />

hanno obblighi di comunicazione dei dati solo verso<br />

altri enti come regioni, Comuni e asl, ma non verso gli<br />

utenti. Se però si estendono gli obblighi di trasparenza<br />

nell’accesso agli atti, propri delle pubbliche amministracontinua<br />

a pagina 16 ><br />

abbiamo l’acquedotto pugliese<br />

che è il più grande d’Europa. Mi<br />

permetto di aggiungere poi che<br />

in Italia noi l’acqua la paghiamo<br />

poco. Mediamente 1 metro cubo,<br />

cioè mille litri, costano un euro. È<br />

vero che esistono differenze rilevanti<br />

tra città e città, ma una riflessione<br />

su questo aspetto credo<br />

vada fatta”.<br />

Ultima questione: spesso i timori<br />

degli utenti si incentrano sulle<br />

tubature di casa. possono davvero<br />

essere fonte di problemi?<br />

Uno dei timori più diffusi è legato<br />

al fatto che l’acqua possa solubilizzare<br />

elementi metallici<br />

delle tubature e delle reti, in particolare<br />

il piombo o il nichel. Come<br />

Istituto superiore di sanità<br />

abbiamo condotto uno studio<br />

approfondito da cui emerge come<br />

questo aspetto in Italia non<br />

sia rilevante. Qualche attenzione<br />

in più deve esserci nei centri storici,<br />

dove magari le reti sono più<br />

vecchie. Ma, dai nostri dati, siamo<br />

sempre entro i parametri fissati<br />

dalla legge”. l


novità sulle promozioni delle minerali:<br />

solo per prodotti coerenti con i valori della<br />

campagna o provenienti da fonti locali<br />

acqua, fase due<br />

<strong>Coop</strong> rilancia la sua campagna<br />

La campagna <strong>Coop</strong> per favorire<br />

un consumo di acqua<br />

improntato alla sostenibilità<br />

e per favorire<br />

la riduzione degli sprechi, dopo la<br />

grande attenzione suscitata alla<br />

sua uscita nello scorso mese di<br />

ottobre, passa ora a una sua seconda<br />

fase. Seconda fase che si<br />

articola su due filoni. Uno più rivolto<br />

all’esterno, con una attività<br />

derivante da una intesa che <strong>Coop</strong><br />

ha siglato con l’Anci (l’Associazione<br />

dei comuni italiani) e con il suo<br />

centro studi Cittalia, per promuovere<br />

la trasparenza e l’informazione<br />

sulla qualità delle acque che<br />

escono dai rubinetti delle case in<br />

tutta Italia. Il secondo filone è più<br />

interno, ed è legato all’aspetto<br />

commerciale, cioè la vendita delle<br />

acque minerali nei punti vendita<br />

<strong>Coop</strong>. Qui, in sostanza, si andrà<br />

verso forme di promozione che<br />

coinvolgeranno solo acque che<br />

in primo piano<br />

> continua da pagina 15<br />

zioni, anche a chi svolge attività di pubblico interesse,<br />

come è sicuramente la gestione del servizio idrico, allora<br />

le cose cambiano. e fornire i dati dovrebbe rappresentare<br />

il contributo che i gestori forniscono alla crescita della<br />

sensibilità dei cittadini verso questo tema”.<br />

e qual è invece la situazione? Che delle 22 città considerate,<br />

su 25 gestori operanti solo 15 propongono dati sulla<br />

qualità dell’acqua sul proprio sito internet.<br />

Ma avere dei dati su internet non significa aver risolto il<br />

problema, perché occorre capire come sono proposti e<br />

con che contenuti. ad esempio la possibilità dell’utente<br />

di scaricare i dati viene offerta solo da 7 realtà. Se invece<br />

si cerca di sapere quale sia il riferimento temporale di<br />

quei dati (cioè a quando sono state fatte le analisi), ben<br />

6 società (su 15) non indicano alcuna data, alcune fanno<br />

riferimento genericamente all’anno (dal 2007 al 2011) e<br />

solo in un caso il dato è aggiornato settimanalmente.<br />

Stesso problema di disomogeneità si rileva sulla localizzazione<br />

del campionamento, in alcuni casi (4) non è spe-<br />

abbiano adottato scelte e comportamenti<br />

coerenti con quei valori<br />

di sostenibilità citati all’inizio.<br />

“La nostra campagna sull’acqua<br />

– spiega Maura latini, vice-presidente<br />

di <strong>Coop</strong> Italia – è stata un<br />

grande successo, prima di tutto<br />

per l’attenzione e il confronto<br />

pubblico che si è sviluppato su un<br />

bene così importante e prezioso.<br />

Da parte dei cittadini e delle famiglie<br />

c’è stato un grande apprezzamento,<br />

confermato anche<br />

da indagini e dai comportamenti<br />

concreti che registriamo. Una<br />

conferma che era giusto affrontare<br />

il tema degli sprechi che<br />

l’enorme livello di consumo delle<br />

acque minerali determina. Noi<br />

abbiamo insistito dall’inizio per<br />

spiegare che la nostra non era<br />

una campagna contro qualcosa o<br />

qualcuno, ma per promuovere informazione<br />

e comportamenti più<br />

consapevoli e più attenti all’am-<br />

biente. Sono cose per noi fondamentali,<br />

ancorate a principi che<br />

sono alla base dell’essere cooperative,<br />

per le quali la ricerca della<br />

convenienza è strettamente legata<br />

a valori e alla coerenza dei<br />

comportamenti”.<br />

Dunque dai primi di aprile sulle tv<br />

riappariranno gli spot con la simpatica<br />

Luciana Littizzetto, per ricordarci<br />

quanta strada percorre<br />

una bottiglia d’acqua minerale<br />

per arrivare sulla nostra tavola. E<br />

che impatto tutto ciò abbia<br />

sull’ambiente.<br />

A ciò si affiancano l’indagine in<br />

corso di svolgimento da parte di<br />

Anci-Cittalia (di cui riferiamo a<br />

parte) per fotografare come e in<br />

che modo le aziende che gestiscono<br />

i nostri acquedotti, rendono<br />

pubblici i dati sulla qualità delle<br />

acque (“Perchè uno degli obiettivi<br />

della nostra campagna – spiega<br />

Maura Latini – era quello di favori-<br />

cificato, mentre negli altri si fa riferimento genericamente<br />

all’intera città o a singoli quartieri, rendendo<br />

comunque difficile poter fare raffronti.<br />

Se si va infine a guardare alla qualità dei dati (ribadito<br />

che in tutte le realtà siamo ovviamente in presenza di<br />

acque pienamente potabili) rispetto ai diversi parametri<br />

microbiologici e chimici, si scopre che, oltre alla carenza<br />

di indicazioni sui laboratori che le hanno effettuate, anche<br />

qui non c’è omogeneità. Il problema riguarda la diversità<br />

dei parametri rilevati tra chi non rileva la durezza<br />

e chi non rileva l’acidità, tra chi non rileva l’ammonio e<br />

chi non i nitriti o i nitrati.<br />

Per ora ci fermiamo qui. Infilarsi in analisi più dettagliate,<br />

di fronte a una indagine ancora parziale, sarebbe prematuro.<br />

L’obiettivo dell’indagine è anche quello di stimolare<br />

i gestori a garantire una maggiore informazione<br />

verso i cittadini, nel segno della piena trasparenza. Qualche<br />

passo si è fatto, ma la strada da percorrere è ancora<br />

lunga.


e comunque l’informazione verso<br />

i cittadini, da parte di chi gestisce<br />

l’acqua pubblica”) e le novità<br />

sull’attività di vendita <strong>Coop</strong>.<br />

“Con la prima fase della campagna<br />

– spiega ancora Maura Latini<br />

-, pur continuando a vendere tutti<br />

i tipi di acque minerali, abbiamo<br />

iniziato a dare una informazione<br />

che segnalava la localizzazione<br />

delle fonti di imbottigliamento,<br />

per far conoscere la distanza che<br />

l’acqua percorre. Ora, compiamo<br />

un passo ulteriore che riguarda<br />

l’attività promozionale, che nella<br />

grande distribuzione è una caratteristica<br />

fondamentale nel rapporto<br />

coi clienti. Sia nei punti vendita<br />

che nei pieghevoli che ogni 15<br />

giorni produciamo per informare<br />

sulle nostre offerte inseriremo la<br />

segnalazione di tre prodotti. Uno<br />

sarà un’acqua nazionale che però<br />

abbia compiuto azioni coerenti<br />

con la nostra campagna: come,<br />

ad esempio, la riduzione del peso<br />

della bottiglia o effettuare il trasporto<br />

via ferrovia. La seconda<br />

segnalazione riguarderà un’acqua<br />

locale, che cioè, per arrivare al negozio,<br />

deve percorrere meno chilometri.<br />

La terza segnalazione riguarderà<br />

prodotti che possono<br />

contribuire a migliorare la qualità<br />

dell’acqua di rubinetto, come caraffe,<br />

filtri, gasatori o altri apparati.<br />

Così facendo l’attenzione verso<br />

il consumo di acqua diverrà una<br />

modalità strutturale del nostro<br />

modo di operare”.<br />

È da ricordare che <strong>Coop</strong>, al momento<br />

del lancio della campagna,<br />

oltre a invitare a utilizzare preferibilmente<br />

acqua di rubinetto, aveva<br />

adottato diversi provvedimenti<br />

riguardanti le proprie acque minerali.<br />

Oltre a ridurre la grammatura<br />

delle bottiglie (con un risparmio<br />

di 3.300 tonnellate di CO2) si<br />

era ampliato il numero di fonti di<br />

imbottigliamento nelle diverse<br />

aree del paese, di modo da garantire<br />

una consistente riduzione del<br />

chilometraggio da percorrere per<br />

arrivare al punto vendita. l<br />

17 aprile 2011<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di Storia medievale e di Storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

Zucchero<br />

e cannella<br />

“M ciata in tono sommesso, quasi con una sorta di pudo-<br />

ia mamma condisce gli gnocchi con zucchero e cannella”.<br />

Mi è capitato recentemente di ascoltare questa<br />

confessione (mi piace chiamarla così, perché pronun-<br />

re) fatta da un amico con il quale si discuteva della grande diversità di<br />

tradizioni culinarie che caratterizza l’Italia. La cosa mi ha subito incuriosito,<br />

evocando suggestioni storiche non difficili da interpretare.<br />

Per la maggior parte di noi, l’idea dello zucchero e della cannella si associa<br />

immediatamente ai dolci: lo strudel del nord, per esempio, ma<br />

anche molte delicatezze tipiche della pasticceria del sud. A “zucchero e<br />

cannella” si può intitolare un negozio specializzato in dolci ghiottonerie,<br />

come quello fiorentino che trovo in internet. Appunto per questo, condire<br />

la pasta con zucchero e cannella ci pare una stranezza. Oggi.<br />

Appena qualche secolo fa, era una pratica di grande moda. La cucina<br />

italiana del Quattro-Cinquecento, così come ce la raccontano i ricettari<br />

di Maestro Martino, Cristoforo Messisbugo o Bartolomeo Scappi, letteralmente<br />

trasuda di zucchero e di spezie. In parte è una questione di gusto:<br />

nell’epoca rinascimentale, come già nel Medioevo, la tendenza prevalente<br />

non era quella di separare i sapori (così come si fa oggi: “dolce o<br />

salato?” è la prima cosa che ti chiedono le hostess in treno o in aereo)<br />

bensì quella di mescolarli, di tenerli insieme. Ciascun sapore, sosteneva<br />

la dietetica di quei secoli, esprime una sua specifica qualità nutrizionale;<br />

di conseguenza, le vivande di gusto complesso, che cercano l’amalgama<br />

fra i diversi sapori, sono più ricche e complete sul piano nutritivo.<br />

A questa convinzione scientifica si aggiungevano motivi di natura simbolica:<br />

le spezie erano prodotti costosissimi, riservati a pochi privilegiati.<br />

Inserirli in una ricetta era un segno di distinzione sociale. Lo stesso<br />

valeva per lo zucchero, vera “scoperta” della cucina quattrocentesca,<br />

raro e costoso, considerato alla stregua di una spezia, divenuto – anche<br />

per questo – di grande moda sulle tavole aristocratiche e dell’alta borghesia<br />

cittadina.<br />

Così si spiega l’introduzione di queste “spezie dolci”, lo zucchero e la<br />

cannella, nelle ricette di pasta o di gnocchi, che in quei secoli erano<br />

regolarmente condite con burro e formaggio. Burro e zucchero, formaggio<br />

e cannella. Salato e dolce. Praticamente tutte le vivande di pasta del<br />

maggiore ricettario rinascimentale (quello di Bartolomeo Scappi, pubblicato<br />

nel 1570) sono servite “con cascio, zuccaro, e cannella sopra”. Questo<br />

modello di cucina è durato fino a tempi recenti: solo agli inizi dell’Ottocento<br />

la pasta ha scoperto altri abbinamenti, sposandosi al pomodoro<br />

o, magari, a spezie piccanti come il pepe (o il peperoncino). Le ricette<br />

che ancora oggi replicano il modello medievale e rinascimentale sono<br />

come dei “fossili” di una cultura scomparsa, di uno stile gastronomico<br />

che non ci appartiene più, ma che ha lasciato numerose tracce negli usi<br />

locali e nei ricordi di famiglia.


dI CLAUdIO STRANO<br />

18<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

Sotto il segno dei<br />

pESCI<br />

Se è vero che siamo quel<br />

che mangiamo, nel caso<br />

del pesce siamo più protetti<br />

dal rischio cardiovascolare<br />

come la scienza – studiando<br />

Esquimesi, Giapponesi e<br />

altri popoli del mare – ha appurato<br />

da tempo magnificando le<br />

qualità degli acidi grassi polinsaturi<br />

omega-3. Ne sono ricchi sarde,<br />

alici e salmoni e un po’ tutti i<br />

pesci che la medicina indica come<br />

parte fondamentale di una<br />

dieta corretta ed equilibrata (vedi<br />

rubrica del professor Del Toma<br />

nelle pagine seguenti). Gli omega<br />

3 sono in grado di ridurre il colesterolo<br />

e d’incidere, positivamente,<br />

pure sull’umore. Siamo insomma<br />

più allegri e in salute, o<br />

meglio lo saremmo, mangiando<br />

pesce, perché il consumo sulle<br />

tavole degli italiani, che fino a un<br />

paio d’anni fa registrava aumenti<br />

a due cifre – sulla scia del salutismo<br />

e delle aperture di pescherie<br />

nella grande distribuzione – è<br />

crollato nel 2010: -6%. Una riduzione<br />

che fa il paio con quelle di<br />

frutta e verdura e delle carni in<br />

genere, categorie di prodotto che<br />

la gente taglia per prime quando<br />

diminuisce il suo potere d’acqui-<br />

Il loro apporto rimane fondamentale per una corretta alimentazione umana<br />

anche se i consumi in Italia crollano (-6%). Nel mondo, invece, è record<br />

assoluto con 17 kg di pesce a testa, al punto che la Fao lancia l’allarme: il 32%<br />

degli stock ittici è sfruttato in eccesso. La risposta che viene dall’acquacoltura<br />

sto. Ma non c’è solo questo a<br />

“pesare” sul pesce.<br />

Dai dati Ismea pubblicati lo scorso<br />

febbraio si ricava, infatti, che<br />

la maggiore flessione riguarda il<br />

pesce azzurro (-13% per le alici) e<br />

i merluzzi e i naselli (-12%) cioè<br />

tipologie tra le meno care sul<br />

mercato. “Il consumatore – spiega<br />

Marco Guerrieri, responsabile<br />

carni di <strong>Coop</strong> Italia – chiede sempre<br />

più un prodotto a forte contenuto<br />

di servizio, facile da mangiare,<br />

veloce e ad alta resa. Non a<br />

caso continua il successo del pesce<br />

crudo, sushi e sashimi, e dei<br />

filetti già pronti, puliti e spinati.<br />

Se il pesce, poi, è anche porzionato<br />

e di facile cottura, è ancora<br />

meglio perché il consumatore<br />

non ha comunque il tempo e le<br />

cognizioni per prepararlo”.<br />

Sulla qualità del servizio pare<br />

giocarsi, principalmente, la partita<br />

commerciale per riuscire a rianimare<br />

un mercato saturo come<br />

quello italiano – 26 kg circa il consumo<br />

annuo pro capite – che ci<br />

vede al di sopra della media Ue.<br />

Dopo il bovino, il pesce precede<br />

l’avicunicolo nella lista della spesa<br />

quanto a cibi ad apporto proteico<br />

e, se parliamo di orate e<br />

branzini, siamo i primi consumatori<br />

a livello europeo.<br />

Il saccheggio dei mari<br />

A livello mondiale si registra un<br />

nuovo allarme overfishing (sovrapesca),<br />

fenomeno in crescita<br />

parallelamente allo sviluppo delle<br />

economie dei paesi del Lontano<br />

Oriente: India e Cina mettono più<br />

pesce sulle loro tavole e utilizzano<br />

più farine di pesce per l’alimentazione<br />

animale. Il contributo<br />

del prodotto ittico alla dieta<br />

mondiale, così, è salito fino a una<br />

media mai vista prima di quasi 17<br />

kg a testa. Oltre tre miliardi di<br />

persone ricavano dal pesce il 15%<br />

circa dell’apporto di proteine animali.<br />

Il risvolto della medaglia è<br />

che la Fao ha dovuto rilevare uno<br />

sfruttamento record degli ecosistemi<br />

marini, “con il 32% degli<br />

stock ittici mondiali che risulta<br />

sovrautilizzato, esaurito o in fase<br />

di ricostituzione”. La denuncia è<br />

nell’ultimo rapporto “Lo stato<br />

della pesca e dell’acquacoltura<br />

nel mondo”, pubblicato a gennaio<br />

dal Committee on Fischeries,<br />

l’organismo intergovernativo creato<br />

dalla Fao per studiare questi<br />

temi. La situazione è più grave<br />

continua a pagina 20 >


19<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

“Una risposta a basso impatto ambientale”<br />

Acquacoltura in crescita, parla il professor Melotti<br />

Professore, l’acquacoltura cresce ma<br />

alcuni le imputano conseguenze disastrose<br />

sull’ambiente: le specie<br />

carnivore hanno bisogno di tonnellate<br />

di pesce fresco e andrebbero limitate. È<br />

d’accordo?<br />

È il caso di ricordare – risponde il professor Paolo Melotti<br />

della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino<br />

– che sono poche le specie che consumano direttamente<br />

pesce fresco o decongelato, tra queste il tonno e la<br />

ricciola. Questo tipo di dieta ha un basso indice di conversione<br />

e pertanto occorrono parecchi kg di cibo per ottenere 1<br />

kg di incremento ponderale; ne risulta un notevole impatto<br />

ambientale dovuto ai residui delle grandi quantità di cibo<br />

somministrato e alle deiezioni dei pesci allevati. Nel caso<br />

delle specie che utilizzano mangimi bilanciati, quali salmonidi,<br />

l’orata e il branzino, l’impatto ambientale è invece<br />

molto ridotto poiché sono sufficienti basse quantità di alimenti<br />

(kg 1-1,5) per produrre 1 kg di pesce.<br />

I ricercatori del progetto europeo ‘Aquamax’<br />

hanno messo a dieta vegetariana salmoni e trote<br />

salmonate, dicendo che è una scelta più sicura<br />

anche per la nostra salute. Che ne pensa?<br />

Le sperimentazioni, tuttora in corso, finalizzate alla sostituzione<br />

delle proteine animali con vegetali nei mangimi per<br />

pesci, hanno l’obiettivo di ridurre i costi e risparmiare l’uso<br />

di farina di pesce; se in linea di principio l’idea è condivisibile,<br />

non bisogna dimenticare che si tratta di pesci carnivori<br />

che non possono essere trasformati in erbivori per soddisfare<br />

le nostre esigenze. L’uso di diete vegetali è responsabile della<br />

riduzione degli omega-3 nelle carni dei pesci aumentando<br />

la frazione di omega-6 che sono largamente rappresentati<br />

nei vegetali. In tal modo, si riducono gli effetti benefici degli<br />

omega-3 che, come noto, riguardano la circolazione, la funzionalità<br />

cardiaca, l’efficienza del sistema immunitario<br />

agendo favorevolmente nella prevenzione di gravi malattie<br />

quali Alzheimer, artrite reumatoide e cancro.<br />

È vero che il pesce allevato è meno soggetto<br />

a stress da cattura rispetto a quello selvaggio,<br />

per cui si mantiene fresco più a lungo?<br />

È sicuramente vero poiché vive a stretto contatto con l’uomo<br />

di cui non ha timore e alla cattura segue immediatamente<br />

la morte che può essere ottenuta per immersione in acqua e<br />

ghiaccio, per asfissia con anidride carbonica o con shock<br />

elettrico. Al contrario, i pesci pescati vanno incontro a una<br />

morte lenta una volta intrappolati nella rete e inoltre dopo il<br />

decesso possono restare in acqua per molte ore prima del<br />

recupero. Ciò oltre a stressare gli animali prima della morte,<br />

può compromettere notevolmente le caratteristiche organolettiche<br />

delle carni. l


della precedente – si legge nel rapporto – e ha bisogno<br />

di essere riequilibrata con una certa urgenza.<br />

Negli oceani i “predatori” hanno sempre più le facce<br />

di uomini. Da una parte il sovrasfruttamento e le<br />

pratiche fuori legge, che vanno dallo strascico alla<br />

cattura di piccole taglie e di specie protette: il valore<br />

della sola attività illegale e non regolamentata è stimato<br />

tra i 10 e 23,5 miliardi di dollari. Dall’altra l’impatto<br />

di un’attività selettiva che punta alle specie<br />

commercialmente più pregiate, con il rischio di lasciare<br />

in mare solo “abitanti di serie B”, i cosiddetti<br />

pesci “poveri” più granchi e meduse. All’emergenza<br />

su scala planetaria corrispondono drastiche riduzioni<br />

del pescato anche nel Mediterraneo. Di fronte al problema,<br />

l’Europa studia di inserire nella riforma co-<br />

20<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

come Sceglierli<br />

FACCIAMO ACqUISTI “SOSTENIbILI” O SVUOTEREMO I MARI<br />

Vediamo, con l’aiuto della guida di<br />

Slow Food “Mangiamoli giusti”, alcuni<br />

consigli per acquisti intelligenti<br />

e sostenibili per i nostri mari. Informarsi,<br />

ad esempio, sulla provenienza<br />

e le modalità di pesca o di allevamento;<br />

preferire le produzioni<br />

nazionali, meglio se locali: in tal<br />

modo si promuove l’economia del<br />

posto, ci si assicura il pesce più fresco<br />

e si contribuisce alla diminuzione<br />

delle emissioni di anidride carbo-<br />

60 milioni di tonnellate<br />

l’apporto dell’acquacoltura a livello mondiale<br />

100 milioni di tonnellate<br />

la quantità ottenuta con la pesca professionale<br />

<strong>Coop</strong> aderisce a due importanti protocolli internazionali,<br />

“Friend of the sea” e “dolphin-safe”, i cui<br />

marchi compaiono su una quarantina di prodotti ittici<br />

della catena italiana. E sta lavorando a importanti<br />

progetti che riguardano la filiera di tutto il pesce<br />

in vendita. Tra questi la certificazione Naturland<br />

(www.naturland.de), un’organizzazione tedesca che<br />

opera sulla sostenibilità socio-ambientale e che nel<br />

caso controverso del persico africano (o persico del<br />

lago Vittoria) – di ottima qualità e prezzo, ma al centro<br />

di polemiche per le situazioni di grave degrado<br />

presenti sulle rive del lago – presidia non solo la fase<br />

di pesca, ma anche quella di trasformazione del pro-<br />

nica attraverso la riduzione dei<br />

trasporti. E ancora: orientarsi sul pesce<br />

azzurro e sui frutti di mare; evitare<br />

il pesce sotto taglia (un pesce<br />

deve riprodursi almeno una volta<br />

nella vita affinché la specie si perpetui)<br />

e, quando è possibile, optare per<br />

gli esemplari di taglia più grande;<br />

prediligere quelli con un ciclo vitale<br />

breve che diventano adulti nell’arco<br />

di un anno o due (come triglie, sogliole,<br />

acciughe e pagelli); alle specie<br />

sovrasfruttate (pesce spada, cernia,<br />

salmone, merluzzo dell’Atlantico,<br />

novellame in genere), a quelle a rischio<br />

estinzione (tonno rosso), a<br />

forte impatto ambientale (gamberi<br />

tropicali allevati) o la cui cattura è<br />

vietata dalla legge (datteri di mare)<br />

preferire le specie a minore pressione<br />

di pesca: se li trovate nelle pescherie,<br />

zerri, pagelli, palamite, sugarelli,<br />

lampughe o anche i più<br />

comuni sgombri e aguglie.<br />

munitaria delle politiche di settore del prossimo anno,<br />

incentivi per chi pratica una pesca sostenibile.<br />

Già, ma come dev’essere una pesca sostenibile? Sono<br />

tanti i fattori di cui tenere conto (riproduzione<br />

delle specie, tutela dell’ambiente, tecniche di pesca,<br />

economie di scala) e pure il consumatore trova spazio<br />

per incidere attraverso le sue scelte d’acquisto<br />

(vedi box sopra). Una risposta forte viene dall’acquacoltura,<br />

una tecnica di allevamento già molto<br />

diffusa, ecosostenibile e vantaggiosa per l’uomo.<br />

Fornisce infatti un prodotto a prezzi più contenuti,<br />

anche del 50% rispetto al pescato, garantendo una<br />

reperibilità costante, maggior rispetto dei cicli di vita<br />

degli animali e una migliore qualità delle carni. “L’acquacoltura<br />

è in crescita al tasso del 7% annuo – scrive<br />

la Fao – ed è destinata a superare presto la pesca<br />

di cattura come fonte di approvvigionamento”. Il<br />

2030 è la data presunta del sorpasso. “Ogni anno –<br />

ricorda il professor Paolo Melotti dell’Università di<br />

Camerino – entrano nelle filiere produttive dell’acquacoltura<br />

mondiale alcune decine di specie di pesci<br />

SoStenibilità coop<br />

dai delfini fino al persico africano<br />

dotto fino a monitorare i rapporti fra pescatori e<br />

aziende di lavorazione. Uno dei due fornitori che importano<br />

pesce per <strong>Coop</strong> è già certificato Naturland,<br />

l’altro ha intrapreso l’iter previsto.<br />

Tornando a “Friend of the sea” e a “dolphin safe”,<br />

entrambi i marchi scaturiscono dalla collaborazione<br />

con Earth Island Institute, un’associazione ambientalista<br />

americana con filiali in tutto il mondo. Per<br />

“Friend of the sea”, nel 2010 si sono contate 9 verifiche<br />

ispettive su impianti di acquacoltura in cui si allevano<br />

prodotti <strong>Coop</strong>, sia in Italia che all’estero,<br />

nonché su alcuni stabilimenti di trasformazione. Nel<br />

2011 proseguiranno la sorveglianza sui sistemi di


più gamberi e molluschi, che vanno ad aumentare il<br />

totale degli organismi acquatici allevati, già vicino a<br />

un migliaio di specie”. Nel Mediterraneo il professore<br />

cita assieme a orate e branzini, che rappresentano<br />

l’85% circa del totale, al tonno rosso, al salmone<br />

atlantico, ai rombi e alle sogliole, le new entries del<br />

pagro o parago e dell’ombrina boccadoro. Su scala<br />

più ridotta, anche del sarago, del dentice e della ricciola<br />

mediterranea, mentre a scopo sperimentale si<br />

allevano la cernia grigia, il pagello fragolino, il pagello<br />

di fondale, la corvina e, tra i molluschi, il polpo,<br />

“una specie in grado di accrescersi con estrema velocità<br />

raggiungendo alcuni kg di peso in pochi mesi”.<br />

per <strong>Coop</strong> il pesce da allevamento rappresenta una<br />

quota importante, vicina al 30% del totale, se si<br />

comprendono vongole e cozze oltre ai prodotti a<br />

marchio <strong>Coop</strong> che sono orata, branzino, rombo, persico-spigola<br />

e trota bianca (ottenuta con mangimi<br />

privi di coloranti). “La nostra scelta, a parte ovviamente<br />

persico e trota che sono pesci d’acqua dolce e<br />

il rombo che è da fondale e va allevato in vasche a<br />

terra, è stata fin dall’inizio quella di allevamenti in<br />

mare aperto di grandi dimensioni – dice Nicola brina,<br />

responsabile qualità carni <strong>Coop</strong> – e tale modalità<br />

si sta via via affermando in tutta Italia: il pesce ha<br />

più spazio per muoversi, da cui una carne più soda, e<br />

può crescere seguendo il ritmo delle stagioni. Nelle<br />

piscine artificiali, al contrario, vive in spazi ridotti<br />

con poche decine di centimetri di fondo e con acqua<br />

pompata dal mare, cioè in una condizione non esistente<br />

in natura”. Ai suoi fornitori, <strong>Coop</strong> richiede che<br />

i mangimi utilizzati negli allevamenti siano privi di<br />

proteine e grassi di animali terrestri, senza coloranti<br />

e ogm. Il capitolato, inoltre, prescrive che si tenga<br />

conto del benessere animale garantendo il poco affollamento<br />

degli ambienti e la giusta ossigenazione<br />

dell’acqua. l<br />

cattura e le verifiche sulle aziende fornitrici. Il marchio<br />

“dolphin-safe”, invece, che dal 2001 compare<br />

sulle confezioni di tonno <strong>Coop</strong> accanto al logo “dalla<br />

parte dei delfini”, indica una pesca attenta a non<br />

sterminare questi mammiferi che nel Pacifico Orientale<br />

nuotano assieme ai tonni “Yellow fin” (“a pinna<br />

gialla”). <strong>Coop</strong> è la prima catena distributiva italiana<br />

a figurare nell’elenco ufficiale delle aziende dolphinsafe<br />

e nel 2009 è risultata al primo posto in un’indagine<br />

di Greenpeace sulla sostenibilità del tonno utilizzato<br />

per i prodotti <strong>Coop</strong>. Infine, nel 2007, la scelta<br />

di non commercializzare il tonno rosso, una specie<br />

vicina all’estinzione nel mare Mediterraneo.<br />

21 aprile 2011<br />

alfabeto alimentare<br />

di eugenio del Toma<br />

presidente onorario dell’Associazione<br />

italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />

Più pesce<br />

nel menu<br />

Ho scritto più volte in favore del consumo di<br />

pesce, assai prima che le raccomandazioni<br />

nutrizionali ufficiali divulgassero l’utilità di<br />

consumare almeno due porzioni settimanali<br />

di pesce. L’aver anticipato questa acquisizione non<br />

è merito mio, ma semmai dell’aver pranzato accanto<br />

a un anziano studioso, il prof. Sinclair, invitato<br />

dall’Università di Pisa a tenere una “lettura magistrale”<br />

sui meriti, all’epoca ignorati, di particolari acidi<br />

grassi a lunga catena: gli ormai noti “omega 3”.<br />

Il prof. Sinclair, reduce da un soggiorno in Groenlandia,<br />

attribuiva al consumo di pesce il fatto che i locali<br />

quasi ignorassero trombosi e precoci degenerazioni<br />

vascolari, potendo vantare una migliore fluidità<br />

sanguigna e un basso livello di trigliceridi ematici.<br />

La tesi, poi recepita dalle industrie farmaceutiche,<br />

con una serie di prodotti estrattivi e sintetici, ha trovato<br />

numerose conferme epidemiologiche influenzando<br />

positivamente i nostri consumi di pesce, pressoché<br />

raddoppiati in pochi decenni.<br />

Il pesce fa parte di un gruppo di alimenti ricchi di<br />

proteine pregiate, di vitamine e oligoelementi biodisponibili,<br />

ma si distingue per la particolarità dei suoi<br />

“grassi buoni”. Lo stesso prof. Sinclair, a cui era stata<br />

offerta a pranzo un’aragosta, si rammaricò che in<br />

Italia si trascurasse il meno costoso pesce azzurro<br />

(alici, sardine, aguglie, trote, ecc.), in favore di crostacei,<br />

molluschi o altre specie, povere di omega 3.<br />

Segnalo, quindi, con soddisfazione che il Ministero<br />

delle Politiche Agricole e l’API (Associazione Piscicoltori<br />

Italiani) hanno sponsorizzato di recente un<br />

convegno sull’acquacoltura italiana. Tutti i relatori<br />

hanno sottolineato gli ottimi requisiti dei prodotti<br />

nostrani: in primo luogo la scontata garanzia di freschezza,<br />

dato che i fornitori non hanno problemi nel<br />

prelevare trote, spigole e orate, poche ore prima<br />

dell’invio ai mercati. Ormai, la professionalità degli<br />

operatori e l’accuratezza dei controlli (più facili che<br />

sul pescato di importazione!) garantiscono l’intercambiabilità<br />

tra i prodotti di acquacoltura e il pescato<br />

tradizionale. Non è un caso che gli “hamburger di<br />

trota” deliscati, reperibili nei migliori supermercati,<br />

stiano incontrando successo, in particolare tra i ragazzi.<br />

Due o tre prozioni settimanali di pesce producono<br />

vantaggi salutistici, senza bisogno di dover<br />

acquistare in farmacia ciò che già offre la natura.


<strong>Coop</strong>Voce rilancia e<br />

amplia l’offerta per<br />

i “navigatori”, sia da PC<br />

che da smartphone,<br />

all’insegna di flessibilità<br />

e convenienza.<br />

Ecco le novità...<br />

23<br />

aprile 2011<br />

in primo piano<br />

Internet come e dove vuoi<br />

In un mondo che sempre più comunica e si scambia<br />

informazioni attraverso il Web, utilizzando<br />

non solo i tradizionali computer, ma anche chiavette,<br />

smartphone e tablets che mettono in<br />

condizione tutti di essere collegati ovunque si trovino,<br />

<strong>Coop</strong>Voce ha deciso di aggiornare le proprie proposte<br />

rivolte a chi vuole utilizzare modalità di navigazione<br />

caratterizzate dalla convenienza e da<br />

semplicità e trasparenza dell’offerta. Proprio quei<br />

valori che caratterizzano sin dalla sua nascita l’attività<br />

di <strong>Coop</strong>Voce. Non a caso la nuova proposta è riassunta<br />

dallo slogan: internet per tutte le tasche,<br />

come e dove vuoi.<br />

I tipi di tariffe che vengono proposti sono sempre<br />

due: il primo tipo è caratterizzato da un’offerta a<br />

tempo (particolarmente consigliata per chi naviga<br />

da PC e vuole facilmente tenere sotto controllo<br />

quanto consuma); la seconda è una offerta “a volume<br />

di traffico” (particolarmente indicata per chi naviga<br />

da smartphone).<br />

Dunque per chi utilizza internet saltuariamente, in<br />

media 1 ora al giorno tutti i giorni, oppure solo nei<br />

weekend e la sera, <strong>Coop</strong>Voce propone Web 30 Ore:<br />

con 8 € al mese sono comprese 30 ore/mese di traffico.<br />

Per chi invece fa un utilizzo più intenso di internet,<br />

in media 3 ore al giorno, c’è Web 100 Ore: con 15<br />

€ al mese sono comprese 100 ore/mese di traffico.<br />

Veniamo ora a chi invece vuole restare sempre in<br />

contatto con il web utilizzando il proprio cellulare.<br />

Qui l’ideale sono le offerte “a volume” che consentono<br />

di conteggiare il traffico sulla base dei dati o contenuti<br />

effettivamente scambiati, indipendentemente<br />

dalla durata della connessione. Il “volume”<br />

dei dati e contenuti fruiti tramite cellulare è infatti<br />

mediamente più contenuto rispetto al volume di<br />

traffico generato utilizzando il pc. Le tariffe “a volu-<br />

me” coprono le diverse necessità, da un utilizzo base<br />

di 1 giga, ad un utilizzo molto esigente o intensivo di<br />

5 giga.<br />

le novità delle tariffe a tempo…<br />

Nelle tariffe a tempo la doppia novità è legata alla<br />

possibilità di avere tariffe valide per 12 mesi (eliminando<br />

così il problema della ricarica mensile), particolarmente<br />

convenienti per chi utilizza con continuità<br />

Internet come se fosse un contratto Adsl su rete<br />

fissa. In questo caso la novità è che la tariffa da 30<br />

ore mensili, su base annua costa 65 euro (cioè come<br />

se si pagasse 5,5 euro al mese circa), mentre la tariffa<br />

da 100 ore mensili, su base annua costa 125 euro<br />

(cioè come se si pagasse 10,5 euro al mese circa).<br />

… e quelle legate ai volumi di traffico<br />

Qui la novità è che la convenienza di queste tariffe è<br />

aumentata, in quanto per quella da 1 giga il costo<br />

mensile è di 8 euro, per quella da 5 giga il costo è di 18<br />

euro.<br />

Si paga solo quello che si consuma<br />

C’è poi un’altra grande novità, vero e proprio punto di<br />

forza dell’offerta <strong>Coop</strong> Voce rispetto alle tariffe degli<br />

altri Operatori. Le offerte Web a Tempo sono tutte<br />

tariffate al secondo, garantendo così una maggior<br />

convenienza perché si paga solo quello che si consuma.<br />

Quindi se mi collego da PC 8 minuti per inviare e<br />

leggere una mail o per consultare un’informazione,<br />

saranno conteggiati solo 8 minuti (scalati dalle 30<br />

ore o a dalle 100 ore) e non 15 come calcolano in genere<br />

altri operatori.<br />

Nelle offerte a volume invece, la tariffazione avviene<br />

in base ai singoli kbyte consumati. Quindi se mi<br />

collego dal cellulare per leggere una notifica di Facebook,<br />

o leggere una mail o per consultare un’informazione,<br />

saranno conteggiati solo i kbyte utilizzati<br />

per aprire una pagina. l


Comunicazione pubblicitaria<br />

Se siete indecisi e non avete ancora<br />

scelto la località in cui trascorrere<br />

le vostre vacanze estive, non lasciatevi<br />

sfuggire le tante offerte e proposte<br />

nei Lidi di Comacchio, nel<br />

cuore del Parco del Delta del Po.<br />

Un luogo incantevole per un soggiorno<br />

su misura, in grado di soddisfare<br />

grandi e piccoli allo stesso<br />

tempo; un mondo dalle sfumature<br />

tutte da scoprire con una natura<br />

prorompente ed un litorale perfetto<br />

per le famiglie, che si affaccia<br />

sul Mare Adriatico con i suoi<br />

sette lidi. Oltre al mare sono tante<br />

le proposte per il tempo libero: itinerari<br />

in motonave e in bicicletta<br />

per la visita al Parco del Delta del<br />

Po, occasioni di divertimento, spazi<br />

adibiti alla pratica di sport e tante<br />

proposte di escursione per abbandonarsi<br />

alla scoperta di un ambiente<br />

in cui storia e natura hanno trovato<br />

un perfetto punto di incontro.<br />

Per il massimo della comodità<br />

e dell’indipendenza è possibile<br />

muoversi all’interno di un’offerta<br />

davvero ampia e variegata di<br />

campeggi, villaggi turistici, case<br />

e residence, ma se volete davvero<br />

rilassarvi e non pensare più a nulla,<br />

potete scegliere uno dei tantissimi<br />

alberghi, di ogni categoria,<br />

presenti, capaci di accontentarvi<br />

in tutto e per tutto senza che dob-<br />

biate muovere un dito! Alberghi<br />

a pochi passi dal mare o immersi<br />

nella natura del Parco del Delta<br />

del Po attrezzati con ogni confort.<br />

E per una buona cenetta a fi ne<br />

giornata troverete ottimi ristoranti<br />

con menù tipici e degustazione<br />

di specialità gastronomiche legate<br />

alle tradizioni del territorio. La<br />

provincia di Ferrara vanta,<br />

infatti, una straordinaria<br />

tradizione culinaria come<br />

dimostrano le sue “17 Perle”,<br />

tipicità agroalimentari<br />

che costituiscono il vero<br />

e proprio fi ore all’occhiello<br />

della cucina ferrarese: sarebbe<br />

davvero un peccato<br />

tornare a casa senza aver assaggiato<br />

l’Anguilla delle Valli di Comacchio,<br />

l’Asparago verde di Mesola,<br />

i Cappellacci di zucca, la Coppia<br />

ferrarese, il Pampepato di Ferrara,<br />

il Riso del Delta del Po, la Salama<br />

da sugo e la Vongola di Goro, il<br />

tutto accompagnato<br />

da un buon<br />

bicchiere di Vino<br />

del Bosco Eliceo!<br />

Per tutte le informazioni e le proposte di soggiorno ai Lidi e nel<br />

Parco del Delta del Po visita il sito www.parcodeldelta.com<br />

Alla scoperta delle<br />

perle del delta<br />

FIERA DELL’ASPARAGO<br />

Mesola 23 aprile - 1 maggio<br />

Una delle “17 Perle” della gastronomia<br />

ferrarese è l’Asparago verde, la cui produzione<br />

si concentra nei fertili terreni,<br />

di natura sabbiosa e ricchi di acqua, alla<br />

foce del Po. La Fiera che ogni anni Mesola<br />

dedica a quest’ortaggio, propone<br />

questo prodotto a 360° con mostre, degustazioni<br />

enogastronomiche di ricette<br />

legate all’asparago (come il risotto, la<br />

frittata e perfi no il dolce all’asparago),<br />

mercatini tematici e visite guidate a<br />

piedi, in barca o in bicicletta.<br />

Info: 0533/993358<br />

IN BICICLETTA NELLE<br />

TERRE DELL’ASPARAGO<br />

Immergetevi nella natura del Parco del<br />

Delta in un itinerario tra arte, boschi<br />

e natura: dal percorso cicloturistico<br />

“Destra Po” si giunge al Castello della<br />

Mesola, Delizia fatta costruire da Alfonso<br />

II d’Este alla fi ne del ‘500 ai margini<br />

di un’immensa tenuta di caccia, ed oggi<br />

sede del Museo del Cervo. Dopo aver<br />

superato il Bosco di Santa Giustina e<br />

l’interessante Torre Abate, si giunge al<br />

Gran Bosco della Mesola, unico esempio<br />

delle antiche foreste che si trovavano<br />

fi no a qualche secolo fa lungo<br />

la costa adriatica. Tra la verdeggiante<br />

boscaglia sarà possibile avvistare esemplari<br />

del Cervo della Mesola, specie autoctona<br />

della zona, di daino oltre alla<br />

moltitudine di uccelli che vi nidifi cano.<br />

VUOI CONOSCERE MEGLIO I LIDI DI<br />

COMACCHIO E IL PARCO DEL DELTA<br />

DEL PO?<br />

Invia una mail a cooptur@provincia.fe.it<br />

o chiama il numero 0532/299303; riceverai<br />

gratuitamente tutto il materiale informativo<br />

dei Lidi e del Parco del Delta del Po<br />

e… un simpatico omaggio.


Crescendo <strong>Coop</strong>: per i più piccoli materie prime da<br />

agricoltura biologica, scelte nutrizionali e qualitative<br />

in collaborazione con primari istituti universitari<br />

Proteggere e coccolare<br />

Nei primi sei mesi di vita<br />

il latte materno è<br />

l’alimento perfetto e<br />

sufficiente per crescere,<br />

poi inizia la scoperta di tutti<br />

gli altri sapori. È lo svezzamento,<br />

ed è il momento nel quale si<br />

mettono le basi di un sano rapporto<br />

con il cibo, di una piacevole<br />

curiosità per tutti gli alimenti e di<br />

un corretto rapporto con le loro<br />

quantità.<br />

Crescendo <strong>Coop</strong> è la linea di prodotti<br />

dedicati ai bambini che copre<br />

le necessità di tutto l’arco<br />

26<br />

aprile 2011<br />

della giornata: biscotti, pastine,<br />

crema di riso o di cereali misti,<br />

omogeneizzati... Due i cardini di<br />

questa linea: la provenienza da<br />

agricoltura biologica e la collaborazione<br />

con primari istituti univeritari<br />

per la formulazione. L’agricoltura<br />

biologica offre prodotti di<br />

alta qualità grazie alle pratiche di<br />

coltivazione e di allevamento a<br />

basso impatto ambientale che<br />

evitano l’utilizzo di fitofarmaci e<br />

fertilizzanti, che praticano il rispetto<br />

del benessere degli animali.<br />

La collaborazione con im-<br />

iMpaRo a ManGiaRe CON CLUB 4-10<br />

aggiungendo un solo euro<br />

all’acquisto di un prodotto<br />

della linea Club 4-10, nel<br />

mese di aprile, si porta a casa<br />

imparo a mangiare. Ė un originale<br />

gioco dedicato all’alimentazione<br />

che insegna ai<br />

bambini in modo divertente e<br />

accattivante la differenza tra i<br />

diversi alimenti: tutti i cibi che<br />

dI anna SoMenzI<br />

portanti istituti universitari fa sì<br />

che i prodotti Crescendo <strong>Coop</strong><br />

siano creati seguendo le indicazioni<br />

più aggiornate della comunità<br />

scientifica.<br />

I nostri bambini oggi non corrono<br />

nessun rischio di denutrizione o<br />

di carenze alimentari, piuttosto<br />

hanno più vicino il rischio opposto,<br />

quello di essere sottoposti<br />

fin dalla più tenera età ad una<br />

alimentazione eccessivamente<br />

ricca, come purtroppo dimostrano<br />

i dati sull’obesità infantile. Per<br />

questo gli omogeneizzati di car-<br />

fanno bene alla salute e quelli, invece, il cui consumo<br />

andrebbe limitato.<br />

attraverso una simpatica associazione di colori il<br />

bambino collega le diverse informazioni e capisce,<br />

grazie anche alle immagini fotografiche, quali sono i<br />

diversi gruppi di alimenti. Ė aiutato anche a conoscere<br />

e imparare i nomi della frutta e della verdura,<br />

in italiano e in inglese.<br />

Il gioco è approvato dal comitato scientifico di Club<br />

4-10 <strong>Coop</strong>.


L’Italia è il paese dei fiori, ma oltre 30 mila tonnellate<br />

di fiori, per un valore di circa 150 milioni di euro, arrivano<br />

nel nostro paese dopo aver percorso migliaia di chilometri:<br />

partono principalmente da Kenya, ecuador,<br />

Colombia, etiopia. Le rose provengono dal Kenya, paese<br />

in cui si è spostata gran parte della produzione<br />

mondiale di fiori che generalmente si svolge in condizioni<br />

di lavoro molto difficili, in assenza di controlli e<br />

tutele per chi produce.<br />

È possibile però regalare rose certificate Fairtrade,<br />

prodotte rispettando l’ambiente e i lavoratori. I fiori,<br />

provenienti da produttori Fairtrade del Kenya, vengono<br />

coltivati impiegando la coltura idroponica, in substrati<br />

a circolo chiuso che consentono un uso ridotto e<br />

razionale dell’acqua e dei fertilizzanti. a questa scelta<br />

si aggiungono importanti benefici sociali per i lavoratori<br />

garantiti dal sistema Fairtrade, lavoratori che sono<br />

soprattutto donne.<br />

Le prime rose Solidal <strong>Coop</strong>, certificate Fairtrade, sono<br />

arrivate nel 2007 per la festa della mamma, da allora<br />

sono regolarmente in vendita da settembre a maggio<br />

e la scorsa stagione hanno avuto un fatturato alla vendita<br />

di tutto rispetto, toccando 950.000 euro.<br />

Le rose provengono da aziende florovivaistiche della<br />

27<br />

aprile 2011<br />

consumare informati<br />

RoSe Solidal dal kenya<br />

ne come di frutta Crescendo <strong>Coop</strong>,<br />

non contengono zuccheri o<br />

sale aggiunti, e sono espressamente<br />

consigliati da una dicitura<br />

sulla confezione dal sesto mese<br />

compiuto, ad eccezione del latte<br />

in polvere, come raccomandato<br />

dalla Organizzazione Mondiale<br />

della Sanità. Omogeneizzati di<br />

vitello, pollo, manzo, tacchino,<br />

prosciutto cotto, tutti da agricoltura<br />

biologica, come pure quelli<br />

di pera, mela, ma anche di gusti<br />

misti come prugna e mela.<br />

Non da produzione biologica, ma<br />

FioRFioRe a CibUS toUR<br />

a Parma dal 15 al 17 aprile Cibus tour: un viaggio nei saperi<br />

del territorio, nella salute e nel saper fare dell’alimentare<br />

made in Italy. La possibilità per gli amanti del<br />

buon cibo di conoscere e gustare le eccellenze e le novità<br />

del nostro straordinario patrimonio enogastronomico.<br />

<strong>Coop</strong> partecipa con un grande stand interamente dedicato<br />

ai prodotti Fior Fiore: esposizione, degustazione,<br />

ma soprattutto temporary restaurant: saranno elaborati<br />

menu degustazione Fior Fiore, due a pranzo e uno<br />

alla sera, variati per ognuno dei tre giorni di fiera. all’interno<br />

dello stand <strong>Coop</strong> avranno un proprio spazio espo-<br />

pescato il pesce: dal mare del<br />

Nord arriva il merluzzo preparato<br />

con patate e carote, il nasello<br />

proviene dai mari della Patagonia,<br />

omogeneizzato poi con morbide<br />

patate.<br />

Verdure miste (73%) da agricoltura<br />

biologica, senza sale aggiunto,<br />

ricco di fibre e vitamina C, già<br />

pronte omogeneizzate, ideali per<br />

la preparazione della pappa. Due<br />

merende di frutta: un omogeneizzato<br />

pera (15%) e yogurt<br />

(30%), tutto biologico, arricchito<br />

con vitamina C, sempre senza<br />

Solidal<br />

zona del lago naivasha,<br />

scelte per le tecniche colturali<br />

utilizzate, per il rispetto<br />

degli standard Sa8000 (tutela del lavoro e<br />

dell’ambiente) e per la loro ottima qualità.<br />

oltre a benefici di tipo ambientale, le aziende africane<br />

che coltivano le rose Fairtrade garantiscono ai lavoratori<br />

occupazione stabile (ovvero la garanzia di un contratto<br />

di lavoro a tempo indeterminato dopo 8 mesi<br />

dall’assunzione), salari superiori al minimo legale previsto<br />

dalla legislazione del Kenya, rispetto dei diritti di<br />

associazione per i lavoratori, un contributo per la casa.<br />

Inoltre le aziende mettono a disposizione dei figli delle<br />

dipendenti un ambulatorio e la possibilità di frequentare<br />

gratuitamente le scuole.<br />

Sono oltre 90 i milioni di steli di rose raccolti e venduti<br />

ogni anno da queste aziende.<br />

zuccheri aggiunti. Un omogeneizzato<br />

mela banana e biscotto<br />

con il 75% di frutta totale, da<br />

agricoltura biologica, senza zuccheri<br />

aggiunti e arricchito con vitamina<br />

C. Per la serie sola frutta:<br />

mela grattugiata e mela/banana,<br />

100% di sola frutta biologica,<br />

consistenza morbida e delicata,<br />

senza zuccheri aggiunti e arricchiti<br />

di vitamina C.<br />

La scoperta dei sapori è un momento<br />

importante, ci vogliono<br />

pazienza e costanza perchè i<br />

bambini apprezzino le novità. l<br />

sitivo alcuni produttori che racconteranno<br />

i prodotti Fior Fiore<br />

nel corso delle degustazioni previste<br />

nelle 3 giornate. Sabato 16<br />

aprile alle 11,30 è prevista la presenza<br />

dello chef Massimo bottura, modenese due stelle<br />

Michelin 2010 e 2011, alla presentazione e degustazione<br />

del Prosciutto crudo di Modena dop di 20 mesi.<br />

In contemporanea anche Po(r)co ma buono appuntamento<br />

organizzato da Slow food dedicato alla filiera<br />

delle carni e dei salumi dop e Igp.<br />

Per i soci alla presentazione della tessera <strong>Coop</strong> alla cassa<br />

uno sconto sul biglietto di entrata: 3 € invece di 5 €.


28<br />

aprile 2011<br />

consumare informati<br />

dI CLaudIo Strano<br />

E ora all'aria ape<br />

Casette, pergole, pompeiane, gazebi: un modo per<br />

allargare gli ambienti vivibili e godersi la bella stagione.<br />

La tendenza a concepire il giardino (o la terrazza) come<br />

un'estensione della propria abitazione porta all'acquisto<br />

di queste strutture che costano meno di quindici anni fa.<br />

Vediamo cosa offre il mercato e come orientarsi<br />

Nel garage ci sta la macchina<br />

e poco altro e in<br />

casa si comincia a star<br />

stretti. La voglia di aria<br />

aperta, di relax e di un relativo<br />

benessere (crisi permettendo),<br />

pare non abbandonare gli italiani<br />

che se dispongono di un giardino<br />

o di una terrazza, non solo li ornano<br />

con complementi di arredo<br />

(dal classico set ombrellone più 2<br />

sedie al tavolo di acacia o di eucalipto<br />

fino al divano in wicker rattan<br />

sintetico, con tendenza a una<br />

"contaminazione" tra materiali<br />

diversi), ma li usano sempre più<br />

per ampliare i loro spazi di vita.<br />

Ed ecco allora il ritorno delle pergole<br />

dette anche pergolati (con<br />

copertura fissa o scorrevole, indipendenti<br />

o addossate alla casa,<br />

abbellite da glicini o bouganville),<br />

delle pompeiane sotto cui conversavano<br />

gli antichi romani<br />

(prive di copertura fissa e dal tetto<br />

piano), degli orientaleggianti<br />

gazebi (solitari in mezzo al giardino<br />

con il loro tetto piramidale<br />

amovibile) e di altre simili strutture<br />

per esterni. Sono prevalentamente<br />

in pino, acacia o legni<br />

esotici ma anche in ferro, acciaio<br />

inox e materiali zincati come nel<br />

caso dei box. Tra queste struttu-<br />

re spiccano le casette tanto di<br />

moda usate per il ricovero degli<br />

attrezzi da giardino ma non solo,<br />

su su fino a un impiego polivalente,<br />

ad esempio come spazio<br />

giochi, lavanderia o addirittura<br />

piccolo bungalow.<br />

I prezzi, rispetto a quindici anni<br />

fa, sono calati perché la base della<br />

clientela (oggi schiacciata verso<br />

gli estremi, tra chi si accontenta<br />

dell'essenziale e chi è alla<br />

ricerca dell'optimum) si è comunque<br />

allargata e molti di questi<br />

prodotti che prima si trovavano<br />

in qualche negozio specializzato,<br />

oggi sono entrati a far parte di un<br />

processo di industrializzazione e<br />

dei circuiti della grande distribuzione<br />

che li ha resi più popolari.<br />

Ma cosa è importante sapere prima<br />

dell'acquisto? Uno dei primi<br />

consigli, per chi volesse acquistare<br />

una casetta (o altre strutture<br />

del genere), è di far caso se il legno<br />

ha subito un trattamento<br />

con autoclave, un procedimento<br />

questo di impregnazione chimica<br />

che permette di ottenere un elevato<br />

grado di resistenza agli attacchi<br />

di funghi, muffe e marcescenze:<br />

ideale per difendersi dagli<br />

agenti atmosferici. In caso positivo<br />

sarà sufficiente una manu-<br />

tenzione periodica per ravvivare il<br />

colore che i processi di ossidazione<br />

fanno ingrigire e, ogni tanto,<br />

passare a un trattamento più<br />

profondo con prodotti protettivi.<br />

Prima di preoccuparci delle rifiniture,<br />

è bene verificare lo spessore<br />

delle pareti (mediamente dai 15<br />

ai 45 millimetri) senza dimenticare<br />

di annotare l'altezza che potrebbe<br />

non bastare per contenere<br />

gli attrezzi in una casetta. Bisogna<br />

poi sapere che il manufatto<br />

non va posizionato direttamente<br />

sul terreno ma ancorato a una<br />

base solida, e che può essere richiesto<br />

un permesso dall'Ufficio<br />

tecnico comunale, a seconda della<br />

normativa vigente in ciascuna<br />

amministrazione locale, per procedere.<br />

Qualsiasi copertura fissa,<br />

infatti, si può considerare un aumento<br />

di cubatura e gli stessi regolamenti<br />

condominali possono<br />

frapporre ostacoli se, ad esem-


ta<br />

pio, la copertura cela la visuale al<br />

condomino.<br />

Passando alla pergola, il suo ritorno<br />

si lega alla tendenza ad<br />

esportare negli spazi esterni<br />

dell'abitazione il proprio stile di<br />

IL BARBECUE<br />

un successo ad ogni latitudine, quello del barbecue, diventato<br />

uno dei simboli più popolari della convivialità<br />

all'aria aperta. Costruito in muratura o in cemento refrattario,<br />

mobile su cavalletto o portatile che si richiude<br />

a valigetta, nella versione tradizionale brucia legna non<br />

resinosa, asciutta e stagionata, o carbonella che è più<br />

veloce nell’accensione e duratura nei tempi di cottura.<br />

Legna e carbonella conferiscono il sapore inconfondibile<br />

della grigliata. I modelli a gas o elettrici, invece, sono la<br />

scelta di chi ha in mente qualcosa di più comodo o simile<br />

a una cucinetta. Il barbecue a gas ha un bruciatore che<br />

riscalda pietre laviche o in ghisa ed è una soluzione più<br />

costosa tanto in partenza quanto alla distanza (ha bisogno<br />

di una bombola sotto il piano cottura) ma per contro<br />

la fiamma è facilmente regolabile. Infine i barbecue<br />

elettrici, i più pratici di tutti, trasportabili ovunque o da<br />

usare volendo anche a casa: il calore prodotto da una resistenza<br />

evita infatti il formarsi di fumi e di grassi che<br />

appesantiscono l'aria (o rendono più festoso il clima, a<br />

consumare informati<br />

le Mani SUl poRtaFoGli<br />

Serra per sementi in legno: 60 euro circa<br />

Pozzo in legno per raccolta di acqua piovana: 190 euro circa<br />

Salotto in rattan con divano, 2 poltrone e tavolino: 500-1.000 euro<br />

Casetta in legno 2 x 2 m: da poche centinaia a un migliaio di euro<br />

Pergola 3 x 3 m con griglie e fioriere: a partire da 600-700 euro<br />

barbecue fisso (in muratura): da 150 a migliaia di euro<br />

barbecue mobile (elettrico, carbonella, gas): da 30 a centinaia di euro<br />

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato<br />

vita, compresi i mobili magari<br />

fatti di resina per resistere più a<br />

lungo. Si afferma un nuovo gusto<br />

di vivere all'aria aperta che<br />

confina, talvolta, con il pollice<br />

verde e l'ecologia, da cui la valorizzazione<br />

di accessori da giardino<br />

anche molto umili quali possono<br />

essere un pozzo in legno<br />

per la raccolta di acqua piovana<br />

o una serra per sementi rigorosamente<br />

in stile rustico.<br />

Tornando a pergole e pompeiane,<br />

pochi sanno che oggi si trovano<br />

in vendita addirittura in kit<br />

completi di ferramenta (piastre e<br />

tasselli di fissaggio delle colonne<br />

alla pavimentazione) adattabili<br />

all'occorrenza da appassionati<br />

del fai da te oppure da far montare,<br />

per sicurezza, da qualche<br />

esperto. Esistono soluzioni per<br />

tutte le esigenze: dalla copertura<br />

in legno massello o lamellare, alle<br />

tegole canadesi, al rivestimen-<br />

il più alleGRo della CoMpaGnia<br />

to in tessuto inglobato nella<br />

struttura e richiudibile a pacchetto,<br />

fino alle tende mobili<br />

scorrevoli sui fianchi e alla chiusura<br />

stessa con pareti in pvc o<br />

policarbonato.<br />

Una volta predisposto e arredato<br />

lo spazio esterno, subentra la necessità<br />

di illuminarlo e qui le novità<br />

sono molte: da una parte il<br />

diffondersi delle luci a led che si<br />

prestano a un'illuminazione di<br />

tipo complementare (segnapassi,<br />

decorazioni d'ambiente),<br />

dall'altra la crescita del fotovoltaico<br />

che ha portato a veri e propri<br />

mini-impianti con pannelli al<br />

silicio completi di batteria e accumulatore.<br />

Si montano facilmente,<br />

ad esempio sul tetto di una<br />

casetta, per produrre una luce da<br />

12 volt con un'autonomia di circa<br />

mezzora e tanta, ma tanta soddisfazione<br />

per aver fatto tutto da<br />

soli, con l'aiuto del sole. l<br />

seconda dei punti di vista). Ma anche qui c'è il risvolto<br />

della medaglia: i consumi di energia, di gran lunga più<br />

elevati, il vincolo di una presa elettrica ravvicinata e il<br />

sapore dei cibi cotti - carne, pesce, verdure o formaggi -<br />

che non è proprio quello di uno spiedino che si rispetti.


Ravioli fatti a mano<br />

conditi con una salsa<br />

alle pere, carne bollita<br />

con le cipolle e zuppa<br />

inglese. Un menu<br />

che mette alla prova<br />

la passione per la cucina<br />

30<br />

aprile 2011<br />

vivere bene<br />

Un menu contro la crisi<br />

Piatti di sostanza<br />

(con intelligente riciclo del lesso)<br />

dI HeLMut FaILonI<br />

FRUtta e VeRdURe<br />

APRILE<br />

È LA STAGIONE DI...<br />

Stagione di asparagi. La primavera<br />

porta in tavola però molta altra<br />

verdura di stagione. bietole, carote,<br />

cavolfiore, cipolle, fagiolini,<br />

fave, finocchi, indivia, porri, patate<br />

novelle, spinaci e piselli, di cui ci<br />

occuperemo il prossimo mese. Per<br />

quanto riguarda la frutta invece<br />

potrete optare soprattutto per le<br />

fragole. a primavera inoltrata arriveranno<br />

anche le ciliegie.<br />

La primavera ci porta in<br />

campagna nel cuore<br />

della Toscana, e più<br />

precisamente nel centro<br />

di Greve in Chianti, dove<br />

sorge da immemorabili anni il<br />

ristorante (è anche albergo)<br />

Giovanni da Verrazzano. La<br />

chef Rossella Rossi propone ai<br />

nostri lettori un menu della crisi<br />

di sostanza composto da un<br />

primo, un secondo e da un dolce<br />

classico. Si parte con il piatto<br />

più complesso da fare, ma<br />

ne vale la pena: ravioli di formaggio<br />

allo zafferano.<br />

Il primo<br />

ravioli di formaggio<br />

allo zafferano<br />

Ingredienti per 6 persone:<br />

Per la sfoglia: 200 g di farina<br />

00, 2 uova intere, un pizzico di<br />

sale, un cucchiaio di olio extra<br />

vergine d’oliva. Per il ripieno:<br />

100 g di pecorino grattugiato,<br />

100 g di ricotta fresca, un cucchiaio<br />

di miele allo zafferano (è<br />

indicato come preferibile quello<br />

di acacia). Per la salsa: 3 pere<br />

Decana, 1 cipollina fresca piccola,<br />

30 g di miele allo zafferano,<br />

olio extra vergine, sale e<br />

pepe.<br />

Procedimento<br />

Amalgamate pecorino e ricotta<br />

con il miele, mettete il sale e il<br />

pepe. Tritate poi la cipollina e fatela<br />

appassire con olio, aggiungendo<br />

due pere sbucciate e tagliate<br />

a fettine fini. Aggiungete<br />

poi mezzo bicchiere d’acqua, dove<br />

è stato messo precedentemente<br />

lo zafferano, cuocete per<br />

10 minuti, passate il tutto in un<br />

mixer. Tagliate l’altra pera a dadini<br />

con la buccia e fatela saltare in<br />

una padella per pochi minuti con<br />

una noce di burro. Tirate ora la<br />

sfoglia e fate i ravioli con l’impasto<br />

preparato. I ravioli vanno cotti<br />

in acqua salata e conditi con le<br />

pere e guarniti con quella restante<br />

scottata a dadini e con un filo<br />

di miele allo zafferano.<br />

Il piatto di mezzo<br />

lesso rifatto con le cipolle<br />

Ingredienti per 6 persone:<br />

1 kg di lesso (carne di manzo


31<br />

aprile 2011<br />

vivere bene<br />

parte buona per bollito), 1 kg di cipolle rosse, 6 pomodori,<br />

olio, sale e pepe.<br />

Procedimento<br />

Bollite la carne in acqua con odori. Tagliate le cipolle<br />

a fettine e cuocete lentamente con olio extra<br />

vergine d’oliva. Aggiungete poi un poco di<br />

brodo, sale e pepe, il pomodoro e fate andare<br />

lentamente. Quando il tutto vi sembrerà a metà<br />

cottura, mettete nel tegame la carne precedentemente<br />

bollita e tagliata a dadini e continuate<br />

la cottura per altri 30 minuti. Servite bollente<br />

con fettine di pane tostato o pane casalingo toscano<br />

senza sale.<br />

Il dolce<br />

zuppa inglese<br />

Ingredienti per 6 persone<br />

Per la crema servono 1 litro di latte, 8 uova di cui<br />

2 intere e 6 tuorli, 70 gr di maizena, 2 hg di zucchero,<br />

scorza di limone o di arancia, cioccolata<br />

amara.<br />

Procedimento<br />

Amalgamate le uova con il latte, la maizena e lo<br />

zucchero, mettete sul fuoco e girate con una frusta<br />

sempre dalla stessa parte, grattugiate la<br />

scorza d’arancia, portate a ebollizione sempre girando.<br />

La crema sarà pronta quando comincia a<br />

rassodarsi e a bollire ai lati. A quel punto toglietela<br />

dal fuoco e continuate a girare per evitare che<br />

si formino grumi. Prendete i biscotti (tipo pavesini),<br />

bagnateli nel vin Santo con un goccio d’acqua<br />

o in altro liquore, tipo Alkermes. Coprite il fondo<br />

di una terrina con la crema, mettere i biscotti inzuppati,<br />

un altro strato di crema, un altro di biscotti<br />

e ancora crema. Grattugiare della cioccolata<br />

e lasciate riposare per un po’ in frigo. l<br />

Un MenU ContRo la CRiSi<br />

Ristorante: Giovanni da Verrazzano,<br />

Piazza Matteotti 28, Greve in Chianti (Fi),<br />

tel. 055/853189.<br />

Chef: Rossella Rossi<br />

Il primo<br />

ravioli di formaggio allo zafferano<br />

(costo per 6 persone: 18 euro)<br />

Il piatto di mezzo<br />

Lesso rifatto con le cipolle<br />

(costo per 6 persone: 20 euro)<br />

Il dolce<br />

zuppa inglese<br />

(costo per 6 persone: 8 euro circa)<br />

Il biscotto<br />

di Ceglie<br />

Sepp d'amic, Spappacarnale, Sciacallo,<br />

Zia Pasqua, Gianfreda, Mingunna<br />

sono alcune delle varietà di mandorle<br />

ancora presenti sul territorio di Ceglie<br />

Messapica: pare ne esistano ancora 40, ridotte<br />

però a pochi esemplari.<br />

La mandorla californiana anche qui come in<br />

Sicilia e in Medio Oriente, ha fatto piazza pulita:<br />

coltivata con metodi industriali, potentemente<br />

irrorata di antiparassitari e antimuffe,<br />

morbida e facile da lavorare, arriva sui mercati<br />

mondiali a prezzi insostenibili per le varietà<br />

autoctone. Eppure il Brindisino era terra vocata,<br />

vocatissima: basta rileggere le note scritte<br />

da Vincenzo Corrado nel 1792 sulle produzioni<br />

del Regno di Napoli, per scoprire come già due<br />

secoli or sono queste terre fossero segnalate<br />

per l'eccellenza dei mandorleti.<br />

Non a caso a Ceglie Messapica, piccola capitale<br />

gastronomica dell'area, da centinaia d'anni<br />

si produce un biscotto a base di pasta di mandorle,<br />

il piscquett'l, che per i cegliesi rappresenta<br />

una sorta di simbolo cittadino. Si tratta<br />

di un dolcetto di forma irregolarmente cubica,<br />

preparato a partire da madorle in parte scottate<br />

in acqua in parte tostate e quindi finemente<br />

macinate, ma non tanto da perdere la grana<br />

del frutto. Impastate con zucchero, miele, scorzetta<br />

di limone, bagnate con rosolio di agrumi<br />

e quindi rassodate con uova (circa 4 uova per<br />

un chilo di pasta di mandorle). Quando l'impasto<br />

è sodo e resistente si ritagliano striscioline<br />

di 12-14 centimetri per 35-40 di lunghezza,<br />

che vengono condite su di un lato con confettura<br />

di ciliege o di uva e quindi chiuse ripiegando<br />

l'altro lato su se stesso.<br />

Si procede poi tagliando tanti quadratini: ecco<br />

i piscquett'l, che andranno poi cotti in forno<br />

per una ventina di minuti ed eventualmente<br />

glassati (la cosiddetta gileppatura) con una<br />

soluzione di zucchero, a volte addizionato di<br />

cacao. I dolcetti nelle loro infinite varianti,<br />

sono una componente fondamentale del bagaglio<br />

gastronomico delle donne del paese: nelle<br />

case di Ceglie non mancano mai, soprattutto<br />

nelle ricorrenze festive, ed erano immancabilmente<br />

presenti nelle bomboniere di nozze.


32<br />

aprile 2011<br />

vivere bene<br />

Religiosità e suggestioni della Settimana Santa<br />

I riti della Pasqua<br />

dalla Sardegna alla Sicilia, dalla Campania alla Puglia:<br />

scopriamo le tante antiche tradizioni ancora vive nel nostro paese<br />

paSQUa in liGURia<br />

nelle alpi MiStiChe<br />

nell’entroterra ligure al confine<br />

con la Francia, conosciuto come<br />

alpi Mistiche (www.alpimistiche.it<br />

,800-813012), la Pasqua si<br />

festeggia in modo particolarmente<br />

suggestivo. a Ceriana, il<br />

paese che canta, le celebrazioni<br />

iniziano il giovedì Santo con il<br />

suono di lunghi corni, ricavati<br />

dalla corteccia degli alberi di castagno,<br />

e prosegue con la processione<br />

di penitenti incappucciati<br />

e con l’abito tradizionale<br />

a Montalto Ligure, nella notte<br />

tra il Giovedì e il venerdì Santo<br />

uomini e ragazzi cantano per le<br />

vie del paese antiche nenie, accompagnati<br />

dal suono malinconico<br />

e lugubre di una tromba, un<br />

tamburo e una grancassa. nel<br />

borgo di badalucco, museo a cielo<br />

aperto della ceramica e dei<br />

murales, si organizza invece lo<br />

“Scotezzo”, una sorta di duello<br />

in cui gli sfidanti si affrontano<br />

con uova. vince il duellante che<br />

conserva integro fino alla fine il<br />

proprio uovo.<br />

dI GIuSePPe ortoLano<br />

La Settimana Santa è celebrata<br />

in tutta Italia con<br />

solenni processioni e antichissimi<br />

riti che, specie<br />

nelle isole e nel sud, rievocano<br />

suggestive e coinvolgenti atmosfere<br />

legate alla cultura e alla tradizione<br />

locale.<br />

In Sardegna le celebrazioni più<br />

scenografiche sono sicuramente<br />

quelle di iglesias (www.sulcisiglesiente.eu,<br />

0781-6726326).<br />

Dalla fine del Seicento i rituali<br />

Pasquali di Iglesias spagnola sono<br />

un affascinante rito collettivo<br />

denso di religiosità, misticismo e<br />

tradizione.<br />

Le celebrazioni hanno inizio con<br />

la processione dei Misteri del<br />

Martedì Santo e proseguono il<br />

Giovedì Santo con una struggente<br />

processione in onore del Santissimo<br />

Sacramento, scandita<br />

dal suono di tamburi e matraccas,<br />

antichi strumenti costituiti<br />

da ruote dentate su un supporto<br />

di legno che, fatti roteare, creano<br />

frastuono. Il Venerdì Santo, al calar<br />

della notte, si rappresenta in-<br />

fine il funerale di Cristo secondo<br />

la tradizione barocca spagnola,<br />

caratterizzata da una gran quantità<br />

di attori e simboli religiosi tra<br />

i quali una scultura del Cristo<br />

morto a grandezza naturale, risalente<br />

al XVII secolo.<br />

Non c’è praticamente località<br />

della Sicilia (www.pasquainsicilia.it)<br />

che non dia vita a spettacolari<br />

processioni popolari che vedono<br />

la partecipazione di gran<br />

parte della popolazione. A trapani<br />

e Caltanissetta si svolgono le<br />

Processioni dei Misteri che, sin<br />

dai primi giorni della Settima<br />

Santa, portano in giro per la città<br />

grandi gruppi di statue, chiamate<br />

“i Misteri”. Marsala celebra il Giovedì<br />

Santo con un’imponente<br />

processione sacra effettuata da<br />

9 gruppi di figuranti preceduti da<br />

un uomo incappucciato che porta<br />

la croce, da un giudeo che suona<br />

la tromba ed un altro giudeo<br />

che suona il tamburo. A Modica,<br />

il giorno di Pasqua, la statua della<br />

Madonna ancora in lutto incontra<br />

il Cristo risorto nella via


FeSta Con Le uova, da rIMInI aLLa vaL PuSterIa<br />

In molte località del centro-nord Italia la Pasqua si festeggia<br />

con la benedizione delle uova sode, simbolo della vita che si<br />

rinnova. a rimini, il sabato, le nonne passano nelle chiese<br />

per far benedire le uova da mangiare la domenica di Pasqua<br />

a colazione, insieme alla tipica ciambella.<br />

In alta badia, in provincia di bolzano, si dipingono le uova di<br />

gallina e sul guscio si incidono scritte augurali, nonché vari<br />

simboli ornamentali, che rendono le uova pasquali dei piccoli<br />

capolavori artigianali. nei giorni antecedenti la Pasqua, le ragazze<br />

da sposare regalano le uova ai giovanotti della valle:<br />

due ad ognuno, quattro ai rompiscatole, 6 al fidanzato e 12 al<br />

ragazzo che si intende sposare entro l’anno.<br />

nella vicina alta Pusteria la domenica di Pasqua vengono benedetti<br />

i cesti pasquali contenenti salumi, lo speck fatto lessare<br />

il venerdì Santo, le radici del rafano, le uova colorate,<br />

varie forme di pane e un agnello pasquale fatto di burro o di<br />

pane dolce.<br />

principale della città. L’evento è<br />

noto come “Madonna Vasa-Vasa”<br />

perché, nel momento dell’incontro,<br />

le due statue si avvicinano<br />

per un bacio e partono in volo<br />

delle colombe di pace.<br />

La Puglia (www.settimanasantainpuglia.it)<br />

annovera tra gli appuntamenti<br />

più suggestivi la<br />

“Passione Vivente” di Conversano<br />

e Ginosa, che coinvolge i centri<br />

storici dei due paesi illuminati<br />

da fiaccole. Qui, con l’ausilio dei<br />

narratori e dell’accompagnamento<br />

musicale, viene rievocata la<br />

vita di Gesù Cristo, dall’Annunciazione<br />

alla crocifissione. Il cor-<br />

33<br />

aprile 2011<br />

vivere bene<br />

anche quest’estate la LIPu - Lega Italiana Protezione<br />

uccelli, invita bambini e ragazzi a passare<br />

parte delle vacanze estive nei campi organizzati<br />

all’interno delle oasi.<br />

In Piemonte la riserva naturale Crava Morozzo<br />

(Cuneo, 0174-587393) invita i piccoli ospiti a frequentare<br />

una vera e propria scuola di magia e<br />

stregoneria con le lezioni organizzate dai migliori<br />

professori di Hogwarts (pozioni, erbologia, cura<br />

delle creature magiche, difesa contro le arti oscure,<br />

babbanologia, astronomia, trasfigurazione, antiche<br />

rune…).<br />

In toscana nella riserva naturale del Chiarone –<br />

oasi LIPu Massaciuccoli (Lucca, 0584-975567) si<br />

teo della “Desolata” di Canosa di<br />

Puglia coinvolge migliaia di donne<br />

vestite di nero, che precedono<br />

e seguono il venerato simulacro<br />

recitando preghiere e intonando<br />

il Miserere. A Valenzano il Venerdì<br />

Santo, sfilano in processione<br />

ben quarantasette Misteri. Fatta<br />

eccezione per Cristo morto e l’Addolorata,<br />

i Misteri non appartengono<br />

alle Confraternite o alle<br />

chiese, come in tutti gli altri paesi,<br />

ma a privati. La Madonna è il<br />

personaggio più presente insieme<br />

con Cristo, a differenza di<br />

quanto accade nei Vangeli.<br />

Tra le tante processioni della<br />

CaMpi eStiVi peR RaGazzi Con la lipU<br />

Campania risultano essere particolarmente<br />

suggestive quelle che<br />

si svolgono durante tutta la Settimana<br />

Santa a Sorrento (www.<br />

processioni.com ), che si concludono<br />

il Giovedì Santo con la cerimonia<br />

della “Lavanda dei piedi”, in cui<br />

il sacerdote lava i piedi di dodici<br />

persone, e con la drammatica Processione<br />

degli incappucciati del<br />

Venerdì Santo. Negli altri comuni<br />

della penisola sorrentina, tra il<br />

Giovedì Santo ed il Venerdì Santo<br />

si svolgono altri sedici cortei. Tre a<br />

Sant’agnello, sette a piano di<br />

Sorrento, tre a Meta, due a Massa<br />

lubrense, uno a Vico equense. l<br />

esplora una palude a bordo di barchini provvisti<br />

di motore elettrico, si impara a vivere per un<br />

giorno come uomini primitivi e si aspetta l’alba<br />

sotto le stelle, in riva al mare. I più grandi sono<br />

poi invitati a partecipare ai campi itineranti<br />

all’insegna della natura nei luoghi più belli e selvaggi<br />

della Maremma toscana o a quelli in Sardegna,<br />

tra l’Isola di Carloforte, le cui falesie a picco<br />

sul mare ospitano la colonia più importante di<br />

falco della regina, e la barbagia misteriosa e selvaggia.<br />

• Per ulteriori informazioni sui campi estivi<br />

LIPu visitare il sito www.lipu.it/eventi/campi_<br />

viaggi.asp o tel. 0521-273043.


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Tel. 0564.416276 - www.leorme.com<br />

Dal 3 luglio al 28 agosto, una settimana di vacanza<br />

(8 giorni/7 notti) per ragazzi dai 10 ai 17 anni,<br />

all’insegna dell’avventura e della conoscenza, sulle<br />

Altre informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci<br />

le trovi sul sito www.e-coop.it.<br />

Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio <strong>Coop</strong>.


ive del fiume Ombrone, nella Maremma grossetana.<br />

420 euro anziché 495, iscrizione e assicurazione<br />

RCT obbligatoria 25 euro.<br />

Sconto di 50 euro per la famiglia che iscrive più di<br />

un figlio/a, sconto di euro 25 a testa per vacanze di<br />

due settimane, sconti cumulabili.<br />

CAMPUS 2010 con KELUAR<br />

Torino - Via Assietta,16/b<br />

Tel. 011.5162979 - 011.5162038 - www.keluar.it<br />

A partire dal 16 giugno soggiorni e vacanze per<br />

bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, in numerose<br />

località italiane, in turni di 15 giorni, in contesti ricreativi,<br />

sportivi, didattici e formativi (consultare il sito).<br />

Sconto di almeno il 10% sul listino “Tutto compreso”<br />

CAMPI AVVENTURA - VACANZE NATURA<br />

Panda Avventure srl - Roma - Via Dei Reti 28/a<br />

Tel. 06.44291587- 06.44362315 - Fax 06.44262246<br />

Sono attività turistiche ed educative realizzate dagli<br />

operatori che aderiscono alla Carta Qualità del<br />

turismo responsabile del WWF Italia. Una buona<br />

occasione per imparare divertendosi.<br />

I ragazzi sono guidati da Animatori preparati,<br />

appassionati di natura e sensibili ai temi ambientali.<br />

Sconto 5% sulla “quota” vacanza esposta<br />

al pubblico (sconto non cumulabile con altre<br />

promozioni).<br />

Quota di iscrizione al Campo - che comprende<br />

le pratiche di segreteria, assicurazione infortuni<br />

e l’assicurazione Tourist Pass per la copertura<br />

della mancata partenza - gratuita per i primi<br />

300 prenotati e confermati ai soggiorni “Campi<br />

avventura” entro il 31 maggio 2011.<br />

Per la prenotazione dovrà essere sempre indicato il<br />

nome e il riferimento della carta socio <strong>Coop</strong>.<br />

ALBERGHI DIFFUSI: un nuovo modo di viaggiare<br />

ADI - Associazione Nazionale Alberghi Diffusi www.alberghidiffusi.it<br />

AGRITURISMO DI LIBERA TERRA<br />

LEGAMBIENTE Centro Nazionale per lo Sviluppo<br />

Sostenibile “IL GIRASOLE”<br />

Loc. Enaoli 58010 Rispescia (GR)<br />

Tel 0564.487711 - Fax 0564.487740<br />

www.legambienteilgirasole.it<br />

info@legambienteilgirasole.it<br />

Immerso nella natura, alle porte del Parco Naturale<br />

della Maremma, il Girasole è una struttura improntata<br />

ai principi dello sviluppo ecocompatibile;<br />

sede ideale per soggiorni estivi, attività eco turistiche,<br />

convegni, seminari e corsi di formazione residenziali.<br />

Soggiorno<br />

da marzo a luglio 2011 (escluso il periodo pasquale)<br />

Sconto 10% su soggiorno in mezza pensione<br />

(48 euro a persona adulta, bambini fino a 4 anni<br />

gratuito; da 5 a 10 anni sconto 30%).<br />

Progetto Ecologicup<br />

Esperienza di Educazione Ambientale e animazione<br />

destinato a 20 ragazzi di età 9/11 anni.<br />

Il campo è il luogo ideale per attività e percorsi<br />

educativi legati alle attuali tematiche ambientali,<br />

inserite in un progetto che tende a stimolare<br />

comportamenti personali e buone pratiche<br />

nell’ambito ecologico. Si consiglia un abbigliamento<br />

pratico e comodo.<br />

Durata settimanale: 8 giorni 7 notti (da sabato a sabato)<br />

La programmazione del soggiorno prevede attività<br />

educative e ludiche presso spazi esterni e laboratori,<br />

un uscita giornaliera di minimo ½ giornata presso<br />

la spiaggia del Parco della Maremma. E’ prevista<br />

un’escursione sul fiume Ombrone utilizzando la<br />

canoa. Le uscite avverranno con autobus di linea<br />

per rendere i ragazzi attori della mobilità sostenibile.<br />

Dal 18 giugno al 23 luglio: quota socio <strong>Coop</strong> 430 euro<br />

anziché 480, per iscrizioni entro il 30 maggio 2011.<br />

La convenzione con ADI permette l’accesso scontato ad oltre trenta alberghi diffusi collocati<br />

in borghi storici dal Friuli alla Sicilia. L’albergo diffuso si rivolge a coloro che sono interessati<br />

a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con<br />

gli altri turisti, e ad usufruire dei normali servizi alberghieri.<br />

È una proposta ospitale molto coerente con i temi della sostenibilità e del turismo responsabile.<br />

Sul sito www.e-coop.it trovi gli alberghi aderenti.<br />

Sconto 10% sul pernottamento, 20% nel mese di ottobre. Lo sconto è esteso agli ospiti nella stessa camera<br />

È la nuova attività di turismo responsabile di Libera, nata con lo scopo di valorizzare i beni<br />

confiscati gestiti dalle cooperative sociali del progetto Libera Terra e il territorio nel quale si<br />

trovano. Un’attività turistica che permette di soddisfare ed arricchire viaggiatori di ogni età,<br />

un’opportunità per vivere una vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla scoperta<br />

di un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.<br />

Sconto 8% su tutti i servizi dell’agriturismo. Esclusi i giorni festivi. Lo sconto è esteso agli accompagnatori.<br />

www.liberaterra.it<br />

AGRITURISMO PORTELLA DELLA GINESTRA<br />

<strong>Coop</strong>erativa Placido Rizzotto<br />

Libera Terra Palermo<br />

SP 34 km 5, Piana degli Albanesi<br />

Tel. 091.8574810 - www.liberaterra.it<br />

AGRITURISMO TERRE DI CORLEONE<br />

<strong>Coop</strong>erativa Pio La Torre - Libera Terra<br />

contrada Drago (SS 118 km 25+100) Corleone (PA)<br />

cell. +39.333.7993291<br />

email: terredicorleoneliberaterramediterraneo.it


MOSTRE<br />

Il Rinascimento di Melozzo<br />

È stato definito il Pittore dei<br />

papi, perché ha lavorato a lungo<br />

con i Pontefici romani. Ma nelle<br />

sue opere Melozzo da Forlì ha<br />

affermato per la Chiesa del Rinascimento<br />

due concetti fondamentali,<br />

che si possono leggere<br />

nei suoi quadri, insieme allo studio della prospettiva.<br />

Il primo è che la bellezza è un dono di Dio. Nei<br />

corpi degli uomini e delle donne, nei paesaggi è godimento<br />

di uno straordinario regalo che solo un Essere<br />

Supremo onnipotente e buono può dispensare. La<br />

seconda è che la fede e la cultura si devono incontrare,<br />

sostenere, lavorare una insieme all’altra. E l’affresco<br />

di Melozzo che raffigura il Papa Sisto IV mentre<br />

nomina Prefetto della Biblioteca Apostolica il<br />

grande umanista Bartolomeo Platina è insieme un<br />

capolavoro e un manifesto politico. Nella mostra<br />

che la sua città natale, Forlì, gli dedica ci sono anche<br />

opere di artisti a lui contemporanei come Andrea<br />

Mantegna, Piero della Francesca e Bramante.<br />

Melozzo da Forlì.<br />

L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello<br />

Forlì, Musei San domenico<br />

Fino al 12 giugno 2011<br />

Ingresso 10 euro, ridotto Soci <strong>Coop</strong> 7 euro<br />

Info: Tel. 199757515, www.mostramelozzo.it<br />

Italiani brava gente<br />

di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />

conduttori radiofonici<br />

I<br />

rifiuti stanno alla fine, i nuovi progetti all’inizio.<br />

Siamo abituati a pensare così, fa parte del<br />

nostro arrugginito modo di vedere le cose, la<br />

vita delle cose, la nostra vita e il mondo. All’inizio<br />

l’idea di un nuovo prodotto, qualcosa che prima<br />

non c’era, poi la sua realizzazione, con i designer<br />

che disegnano, i progettisti che li progettano, gli<br />

ingegneri che ingegnano. Poi il nuovo prodotto arriva<br />

sul mercato, noi lo compriamo e siamo più felici.<br />

Poi il nuovo diventa un rifiuto. E’ la giusta fine, che<br />

problema c’è? E se c’è un’emergenza rifiuti, è un<br />

36<br />

aprile 2011<br />

cultura e oltre<br />

a cura di GIorGIo oLdrInI<br />

Gioielli del Museo d’Orsay<br />

È stato grazie ad un accordo tra il<br />

Mart di Rovereto e il Musée d’Orsay<br />

parigino che è stato possibile<br />

allestire l’esposizione nella quale<br />

sono visibili, riunite per la prima<br />

volta fuori dalla Francia, le opere<br />

più celebri di artisti impressionisti<br />

e post-impressionisti. A Rovereto si possono dunque<br />

ammirare La camera di Van Gogh ad Arles, Le donne di<br />

Tahiti di Gauguin, L’altalena di Renoir, la scandalosa Origine<br />

del mondo di Courbet e altri 70 capolavori di un’epoca<br />

tra l’Ottocento e il Novecento. Si può così ammirare<br />

una “rivoluzione dello sguardo” che in quell’epoca riguarda<br />

naturalmente il modo di dipingere, ma anche la<br />

nascita di figure nuove che a questa arte fanno riferimento,<br />

dai critici ai mercanti. Una sezione della mostra<br />

è dedicata ai luoghi dell’impressionismo, città o campagne<br />

dove si sottolineano e si descrivono i mutamenti<br />

della luce o delle stagioni. E l’esposizione ci porta anche<br />

a vedere la concezione di questi artisti della vita intima<br />

delle persone e delle coppie.<br />

La rivoluzione dello sguardo.<br />

70 capolavori del Musée d’Orsay<br />

Mart di Rovereto di trento<br />

Fino al 24 luglio<br />

Ingresso ridotto Soci <strong>Coop</strong> 7 euro<br />

Info: Tel. 800397760. www.mart.trento.it<br />

Cialde e rifiuti a monte<br />

problema di qualcun altro. Non di chi crea le cose. A<br />

Capannori hanno provato a invertire questo ciclo.<br />

Che sembra naturale ma naturale non è. A Capannori,<br />

46mila abitanti in provincia di Lucca, hanno<br />

una dolce ossessione per i rifiuti. Si sono inventati<br />

Rifiuti Zero, un progetto per riciclare tutto e smettere<br />

di produrre rifiuti entro il 2020. Se gli dici che<br />

può funzionare solo perché sono una piccola città<br />

loro ti rispondono che Rifiuti Zero funziona da anni<br />

a San Francisco. Già adesso a Capannori sono a più<br />

dell’81% di raccolta differenziata. Hanno incentiva-


LIBRI<br />

Storia di un amore difficile<br />

nella Venezia del ‘500<br />

È un libro raffinato ed<br />

elegantemente scritto quello che<br />

Alessandro Barbero ci propone per<br />

raccontare la storia di due<br />

giovanissimi coniugi che, nella<br />

Venezia del Cinquecento, vivono<br />

vicende così complesse da<br />

costringere lui ad andarsene<br />

lontano, su navi cariche di spezie. Per sfuggire ad<br />

una ingiusta persecuzione, Michele deve<br />

scappare senza neppure riuscire a salutare la<br />

giovanissima sposa Bianca, di cui è<br />

innamoratissimo. Lui da quel momento<br />

raggiungerà porti e città di tutto il Mediterraneo,<br />

fino ad arrivare nelle terre del Sultano. Lei invece<br />

è costretta a restare a Venezia, giovane donna<br />

povera e sola, in una attesa costellata di pericoli<br />

e di insidie. Così la storia di Michele e Bianca<br />

diventa in realtà il pretesto per la descrizione<br />

storicamente accurata, ma appassionante, di una<br />

epoca nella quale Venezia era una delle capitali<br />

del mondo intero.<br />

alessandro barbero<br />

Gli occhi di Venezia<br />

Mondadori Editore - 426 pagine, 20,00 euro<br />

to i consumi di acqua di quindici fonti sorgive al<br />

posto di quella in bottiglie di plastica; vendono i<br />

detersivi ed il latte alla spina con i distributori automatici<br />

invece che nei cartoni - piace ai produttori<br />

di latte locali e ai cittadini - e i rifiuti sono diminuiti<br />

del 20% in quattro anni. Si chiamano politiche<br />

di riduzione a monte.<br />

Il Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune è andato<br />

anche a valle, a vedere cosa c’è in quel 19% di<br />

rifiuti ancora non differenziabili. Ci hanno trovato<br />

molte cialde del caffè. Perché di queste capsule usa<br />

e getta ogni anno in Italia se ne consumano un miliardo<br />

e a Capannori – espresso più, espresso meno<br />

- 750 mila. Che vogliono dire 9 tonnellate di rifiuto<br />

indifferenziato. Perché le cialde, un misto di plastica<br />

e polvere di caffè, non sono riciclabili: non vanno<br />

nell’organico perché lo inquinano con la plastica,<br />

non vanno nella plastica che s’inquina con il<br />

residuo di caffè.<br />

Alessio Ciacci, l’assessore all’ambiente di Capannori,<br />

ha le idee chiare: “Se un oggetto non è riciclabi-<br />

37<br />

aprile 2011<br />

L’ideologia del denaro<br />

tra psicanalisi e antropologia<br />

Curioso e interessante un volume<br />

che ci parla dell’ideologia del<br />

denaro, tra psicanalisi, letteratura<br />

e antropologia. Un tema<br />

attualissimo, che un gruppo di<br />

cinque esperti affronta ed<br />

esamina da tanti punti di vista. Le<br />

considerazioni degli autori<br />

arrivano alla conclusione che in questo nostro<br />

tempo sono entrate in crisi le regole che devono<br />

governare i meccanismi economici. Dunque<br />

l’economia reale perde significato civile e sociale<br />

e si avvicina alle pulsioni individuali che, come<br />

ricordava Sigmund Freud, sono incontrollabili.<br />

Ecco dunque che le fantasie di ricchezza<br />

illimitata costruiscono una nuova e pervasiva<br />

ideologia unita al sogno di raggiungere un<br />

arricchimento rapidissimo, senza alcuna fatica.<br />

Gli interventi dei cinque specialisti sono stati<br />

raccolti e curati da uno psicoanalista come<br />

Adriano Voltolin, presidente della Società di<br />

Psicoanalisi critica.<br />

adriano voltolin<br />

L’ideologia del denaro<br />

Bruno Mondadori Editore - 166 pagine, 16,00 euro<br />

le vuol dire che è frutto di una cattiva progettazione<br />

industriale. Che va ripensata, rifatta insieme alle<br />

imprese, alle università e al mondo della ricerca.<br />

Perché ogni prodotto che viene immesso sul mercato<br />

deve essere riutilizzabile o riciclabile, deve poter<br />

rientrare nei cicli produttivi invece che finire in discarica<br />

o in un inceneritore”.<br />

Così quelli di Capannori hanno scritto alla Lavazza,<br />

una delle aziende leader nel settore del caffè incapsulato.<br />

Senza nessuno spirito polemico, per fare un<br />

percorso condiviso e “ripensare” quelle capsule che<br />

viste da Capannori hanno un errore di progettazione.<br />

Perché la sostenibilità ambientale riguarda tutti:<br />

cittadini, enti pubblici e imprese. E perché queste<br />

ultime sono chiamate a farsi carico dei propri prodotti<br />

dalla “culla alla tomba”. Le alternative ci sono<br />

– scrivono da Capannori: cialde biodegradabili che<br />

in 3-4 anni si degradano da sole, capsule ricaricabili,<br />

cialde in carta che possono essere compostate –<br />

parliamone. La Lavazza ha risposto e ha detto sì,<br />

parliamone. Lo hanno fatto. Si può fare.


...DA LEGGERE<br />

Sognando con la lounge<br />

Un libro che si snoda attraverso i<br />

luoghi dove è nata la musica lounge, il<br />

suono che ha accompagnato il ‘sogno<br />

americano’ sottolineato dalle<br />

sontuose melodie di compositori<br />

come Mancini e Burt Bacharach. Suoni<br />

legati all’immagine del cocktail, come<br />

li abbiamo vista in innumerevoli<br />

pellicole, ma anche canzoni delle sale d’attesa, il<br />

cosiddetto ‘easy listening’, il pop ai confini con il kitsch.<br />

Gazzara ci porta in un mondo colorato e iper realista,<br />

che mescola romanticismo sdolcinato con la scoperta<br />

del design, le moderne linee architettoniche con ricordi<br />

country and western. Quello che chiamiamo ‘modernariato’,<br />

negli oggetti e nella musica.<br />

Francesco Gazzara Lounge Music ed.Odoya<br />

cultura e oltre<br />

• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />

MUSICA DA SENTIRE...<br />

Noa reinventa Napoli (senza retorica)<br />

Pazzi per la cumbia!<br />

I ritmi della<br />

cumbia, della<br />

Colombia rurale<br />

che incontra il caos<br />

delle metropoli, e<br />

la loro poesia<br />

elettrica. Questa raccolta contiene la<br />

migliore produzione di band tra folk<br />

e pop della nazione latino americana<br />

che, negli anni ‘60, vissero una<br />

incredibile stagione di creatività.<br />

Cartagena!<br />

Vari - Soundway<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: Gotan Project,<br />

Ojos de Brujo<br />

38<br />

aprile 2011<br />

Noa canta Napoli. Disco di struggente dichiarazione d’amore per la<br />

canzone napoletana, l’ultimo lavoro della cantante israeliana. Un viaggio<br />

nei classici di Di Giacomo e di Di Capua, da ‘Turna a Surrientu’ alla<br />

‘Tamurriata Nera’ che Noa riesce a spogliare di qualsiasi retorica folklorica<br />

per renderli davvero ‘patrimonio immateriale’ dell’umanità. Musica del<br />

mondo quella contenuta nell’album, che ci fa riscoprire classici e composizioni<br />

minori che fanno parte della nostra storia e che qui si arricchiscono,<br />

se possibile, di un calore ancora più intenso, di un vago senso dell’esotismo,<br />

che, in fondo, è sempre stata una delle caratteristiche che fanno di<br />

Napoli e della sua tradizione musicale, una esperienza unica.<br />

noa noapolis - Egea<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: Almamegretta, Nuova Compagnia di Canto Popolare<br />

Paradisiaci Subsonica<br />

I Subsonica solari<br />

come mai. “Eden”<br />

è disco di<br />

raffinato pop,<br />

filtrato dal miglior<br />

utilizzo ‘melodico’<br />

dell’elettronica, tra omaggi<br />

all’epoca dell’italo disco e chitarre<br />

cristalline. Sul solco del più recente<br />

Jovanotti, la band torinese mescola<br />

consapevolezza e pista da ballo.<br />

eden<br />

Subsonica - Emi<br />

il nostro giudizio: •••<br />

Se ti piace ascolta: Jovanotti,<br />

My Awesome Mixtape<br />

Il ritorno di Caparezza<br />

Il ritorno del più<br />

irriverente rapper<br />

italiano, capace di<br />

rendere ‘ecogreen’<br />

Albano e di cantare<br />

una Puglia terra di<br />

turismo e di misfatti. Questo disco è,<br />

a tratti, più indulgente e focalizzato<br />

sulla sua figura. Che si trasforma,<br />

canzone dopo canzone, in fumetto,<br />

teatro e fiaba al tempo stesso.<br />

Il sogno eretico<br />

Caparezza - Universal<br />

il nostro giudizio: •••<br />

Se ti piace ascolta: Apres la Clas,<br />

Sud Sound System<br />

La mia musica? Il silenzio<br />

Considerato il testo più importante<br />

per capire la musica contemporanea<br />

‘Silenzio’, è, a partire dal titolo, una<br />

corposa riflessione che il compositore<br />

americano fa sulla sua vita e il suo<br />

lavoro. Lieve come una lunga<br />

parabola Zen (e proprio a questa<br />

filosofia orientale, tutta l’attività di<br />

Cage è stata improntata), il libro<br />

spiega quale relazione possa esistere tra la composizione<br />

di una partitura e la consultazione dell’I Ching, i<br />

procedimenti casuali che irrompono tra le pareti delle<br />

accademie. Cage ci porta nel cuore poetico del ‘rumore’,<br />

per poi condurci, finalmente, alla scoperta della più<br />

sublime forma di espressione musicale, il ‘Silenzio’.<br />

John Cage Silenzio ed. Shake


di PIerFranCeSCo PaCoda<br />

L’INTERVISTA<br />

Magoni & Spinetti<br />

Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, un contrabbasso e<br />

una voce tagliente che passa dai toni più soffici, pop,<br />

alle timbriche liriche, epiche. Insieme, con il nome di<br />

Musica Nuda, hanno realizzato un disco tributo ai<br />

Beatles e altri classici di grande successo e adesso<br />

pubblicano il loro nuovo lavoro Complici. Petra Magoni<br />

fa anche parte dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la<br />

quale, nella scorsa stagione, ha interpretato il Flauto<br />

Magico.<br />

Ci parlate dei cd che avete ascoltato<br />

mentre registravate Complici?<br />

Spesso acquisto i cd in autogrill, dice Petra, durante gli<br />

spostamenti nei tour. Ultimante ho comprato le<br />

ristampe di Pump e Permanent Vacation degli Aerosmith,<br />

sono classici del rock, irrinunciabili, lavori che<br />

ascolto regolarmente. Poi, mi ha colpito il nuovo cd di<br />

Gianna Nannini, Io e te, carico di energia, intenso e<br />

Terribile Funk, l’album dei Senza Freni, una band di Pisa,<br />

con la quale cantavo.<br />

Io ho scaricato di recente, dice Ferruccio, The New<br />

Standard, di Herbie Hancock, dove il pianista è alle prese<br />

con un repertorio inusuale, canzoni “moderne” come<br />

Norvegian Wood dei Beatles.<br />

E i libri?<br />

Tanti, racconta Petra Magoni, passo dalla letteratura ai<br />

saggi, consiglio I Miti del Nostro Tempo, di Umberto<br />

Galimberti, che mi ha affascinato, perché affronta con<br />

chiarezza i temi intorno ai quali si svolge la nostra quoti-<br />

IL TOUR<br />

Jovanotti, la festa-concerto<br />

Finalmente in tour Jovanotti, con le canzoni del suo ultimo<br />

disco. Lo spettacolo riflette quella incredibile luminosità,<br />

gioia di vivere, desiderio di condividere le esperienze<br />

davvero formative della vita che l’artista, ormai nel pieno<br />

della maturità, trasforma in un serrato set di ballate, che<br />

fa un largo uso degli strumenti elettronici. Un omaggio alla<br />

sua attenzione per il versante più edonistico della musica,<br />

quello che sconfina nella pista da ballo. Un impatto<br />

fortemente percussivo, a tratti tribale, che crea immediatamente<br />

il senso della festa, il piacere dello stare insieme,<br />

importante quanto l’ascolto della musica. E nell’evocare<br />

queste suggestioni, Jovanotti è sicuramente unico.<br />

16 aprile Rimini 105Stadium, 19 e 20 Conegliano Arena<br />

Zoppas, 22 e 23 Perugia Palaevangelisti, 26 e 27 Acireale<br />

Palasport, 29 e 30 Caserta Palamaggio, 5 maggio Bologna<br />

Futurstation.<br />

• per informazioni: tel. 02 53006501<br />

39<br />

aprile 2011<br />

dianità. E ho ripreso Sogno di una Notte di Mezza Estate,<br />

perché diverrà una traccia importante in un mio<br />

prossimo lavoro. In questi giorni, dice Spinetti sono alle<br />

prese con un bellissimo libro di Ennio Flaiano, La<br />

solitudine del satiro, un’opera di una sconcertante<br />

attualità. Come per Calvino, che rileggo in continuazione<br />

e che è una delle fonti di ispirazione della mia musica.<br />

Che film o dvd consigliate ai lettori?<br />

Petra: vedo i film soprattutto la sera, quando sono in<br />

casa, con i miei figli. Ho trovato su dvd tutta la serie<br />

della Casa nella Prateria e ne guardiamo una puntata<br />

ogni giorno.<br />

Ferruccio: ho acquistato Effetto Notte di François<br />

Truffaut, uno dei miei preferiti, una di quelle opere che<br />

ti fanno riflettere sul mestiere dell’artista. Poi, compro<br />

molti dvd di concerti di musicisti meno noti, come Ivan<br />

Lins, un cantautore brasiliano che ha scritto brani per<br />

Stevie Wonder e Diana Krall. Il titolo è Live in Rio, ed è<br />

uno spaccato sulla vita e la produzione di uno dei<br />

protagonisti della scena sonora latino americana.


<strong>Coop</strong><br />

Lombardia<br />

e Libera Terra<br />

Il valore della dignità dei produttori<br />

e i diritti dei consumatori<br />

Nei punti vendita di <strong>Coop</strong> puoi<br />

trovare i prodotti di “Libera<br />

Terra”, provenienti dalle terre<br />

confiscate alla mafia e, oggi,<br />

coltivate e messe a profitto da<br />

alcune cooperative di giovani.<br />

Pasta, vino, taralli e olio rappresentano<br />

in concreto la rivincita di persone<br />

e territori, l'affermazione del diritto<br />

e della dignità del lavoro, la possibilità<br />

di un'economia sana, etica e responsabile.<br />

<strong>Coop</strong> è l’unica catena della grande distribuzione<br />

organizzata ad aver fatto questa scelta di<br />

legalità, sostenendo la crescita di cooperative<br />

e portando competenze e consulenze preziose<br />

soprattutto nella costruzione di una rete<br />

commerciale .<br />

Dal 2010 <strong>Coop</strong> Lombardia, aderendo - come<br />

socio— a “<strong>Coop</strong>erare con Libera Terra”, un’agenzia<br />

di realtà che promuovono la legalità e aiutano lo<br />

sviluppo delle cooperative che fanno la scelta di<br />

dedicarsi alla valorizzazione economica delle terre<br />

confiscate, ha voluto marcare ancor più il proprio<br />

impegno concreto. Si tratta di un'adesione che va<br />

oltre la solidarietà. L'Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera<br />

Terra ha, infatti, come obiettivo quello di fornire<br />

gratuitamente servizi finalizzati alla nascita,<br />

40<br />

aprile 2011<br />

allo sviluppo e all'integrazione di iniziative<br />

imprenditoriali di norma in forma di società<br />

cooperativa, costituite allo scopo di gestire beni<br />

e patrimoni aziendali confiscati alla criminalità<br />

organizzata o che comunque seguono percorsi<br />

analoghi, sempre cioè impegnate nella 'liberazione<br />

di terre” e nella loro restituzione ad un utilizzo<br />

sostenibile nel circuito della legalità.<br />

Oggi, nella lunga e tortuosa strada verso<br />

la legalità, percorsa insieme all’associazione<br />

di Don Ciotti, troviamo un’altra sfida importante,<br />

che <strong>Coop</strong> ha deciso di sostenere con il vostro<br />

aiuto, inserendo un nuovo progetto fra quelli<br />

che si possono finanziare con la raccolta punti<br />

del nuovo catalogo premi per i soci.<br />

Ma vediamo di che cosa si tratta: “Il progetto<br />

Libera Terra Trapani ha l’obiettivo di far nascere<br />

la prima cooperativa sociale costituita da<br />

giovani disoccupati per la gestione di terreni e<br />

strutture confiscate alla mafia nel territorio della<br />

provincia di Trapani. "Si tratta in particolare,


Le mani in pasta<br />

É il tema di uno dei percorsi di educazione al<br />

consumo consapevole che <strong>Coop</strong> rivolge alle scuole.<br />

Sono laboratori e animazioni condotte da personale<br />

esperto per aiutare i più giovani a diventare,<br />

da adulti consumatori informati e consapevoli.<br />

In qualsiasi comunità, sia essa scuola, famiglia,<br />

gruppo dei pari, società, è indispensabile darsi<br />

delle regole, per garantire a ciascuno dei suoi<br />

membri uno spazio di dignità e di libertà personale<br />

nell’interazione costruttiva con gli altri.<br />

Non sempre però questo principio è chiaro<br />

e condiviso da tutti. Il percorso didattico che <strong>Coop</strong><br />

offre alle scuole ed al quale ogni anno partecipano<br />

centinaia di studenti si propone di approfondire<br />

il legame tra legalità e democrazia intese come<br />

rispetto delle differenze, protezione dalla violenza,<br />

ci spiega Francesco Galante, di Libera Terra,<br />

di circa un centinaio di ettari soprattutto<br />

coltivati ad oliveti secolari, siti nel territorio<br />

del comune di Castelvetrano e confiscati a<br />

diversi fiancheggiatori e prestanome del boss<br />

latitante Matteo Messina Denaro. Ci lavoreranno<br />

giovani siciliani, molti di loro saranno alla prima<br />

esperienza di lavoro regolare e saranno selezionati<br />

mediante bando pubblico promosso dall’Agenzia<br />

nazionale per i Beni Confiscati, dalla Prefettura di<br />

Trapani, dal comune di Castelvetrano e da Libera,<br />

per poi partecipare ad un percorso formativo<br />

gestito dall’Agenzia “<strong>Coop</strong>erare con Libera<br />

Terra” che si concluderà con la costituzione della<br />

nuova cooperativa e l’assegnazione dei terreni in<br />

comodato d’uso gratuito”.<br />

Una grande sfida, una richiesta d’aiuto alla quale<br />

non si poteva restare insensibili.<br />

“In alcuni casi , continua Galante, i terreni sono<br />

abbandonati da diversi anni e recentemente, in<br />

concomitanza dell’assegnazione all’Associazione<br />

41<br />

aprile 2011<br />

dall’arroganza e dagli abusi.<br />

Anche in un pacco di pasta si possono trovare<br />

semi di speranza e di impegno civile.<br />

"I ragazzi che partecipano attivamente alla vita<br />

delle <strong>Coop</strong>erative di Libera Terra sono seminatori<br />

di speranza, rappresentano un baluardo della<br />

democrazia contro il ricatto, si stanno rendendo<br />

indipendenti attraverso il lavoro.<br />

Ed è anzitutto il lavoro costituisce la sintesi<br />

materiale di un diverso cammino culturale<br />

che loro stessi hanno iniziato a percorrere.<br />

Perché non può esserci vera libertà senza dignità<br />

del lavoro. Insieme alla libertà per loro stessi<br />

stanno donando un po' più di libertà anche a tutti<br />

noi, per questo dobbiamo sostenerli."<br />

Libera, alcuni ettari sono stati dati alle fiamme.<br />

L’incendio, che è stato appiccato durante l’estate,<br />

ha danneggiato numerosi ulivi ed i tecnici<br />

intervenuti per il sopralluogo hanno dimostrato<br />

il dolo del gesto. Molte piante sono state<br />

spezzate o interamente bruciate e solo tra diversi<br />

anni potranno ritornare ad essere produttive.<br />

Per ripristinare la piena produttività di queste<br />

terre sarà, pertanto, necessario ripartire dalle<br />

esigenze più elementari, quali la piantumazione<br />

di alberi laddove questi sono stati distrutti,<br />

o l’acquisto degli attrezzi agricoli necessari<br />

a portare avanti il lavoro”. Tuttavia, grazie<br />

a Libera, alle cooperative e a tanti volontari<br />

e scuole impegnati nel sostegno a questo<br />

progetto<br />

è stato possibile effettuare una prima raccolta<br />

di olive delle varietà Biancolilla e Nocellara<br />

del Belice che daranno vita all’olio extravergine<br />

di oliva Libera Terra distribuito anche dai vostri<br />

punti vendita” •


Dal 19 aprile<br />

il nuovo Catalogo Soci<br />

2011-2012:<br />

Tra qualità<br />

e Made in Italy<br />

di eLena UBeRti<br />

Sta calando il sipario sul catalogo della<br />

fidelizzazione 2010-2011: dal 27 marzo<br />

2011 non sono più erogati i punti, fino<br />

al 17 aprile 2011 si potranno effettuare<br />

prenotazioni e ritirare i premi e infine il 18<br />

aprile 2011 tutti i punti verranno azzerati.<br />

Il successo ottenuto dalla raccolta punti e dal catalogo<br />

che si sta chiudendo è stato possibile grazie<br />

agli sconti immediati che si potevano ottenere sulla<br />

spesa e soprattutto ai premi che grazie alla qualità<br />

hanno incontrato le preferenze e i gusti dei nostri<br />

soci. Il nuovo catalogo sarà disponibile dal 19 aprile<br />

2011 fino al 25 marzo 2012 presso tutti i punti di vendita<br />

di <strong>Coop</strong> Lombardia e i premi immediati potranno<br />

essere ritirati già da maggio 2011.<br />

La raccolta punti è stata pensata e concepita con<br />

l’idea di premiare i nostri soci, se possibile ancora di<br />

più di quanto è stato fatto in precedenza. <strong>Coop</strong> è<br />

cresciuta insieme all’Italia e per celebrare i 150 anni<br />

della nascita della nostra nazione, il filo rosso della<br />

42<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

nuova campagna raccolta punti sarà quello dell’italianità,<br />

del riconoscimento della vivacità del tessuto<br />

imprenditoriale nazionale e dell’orgoglio di far parte<br />

di questa intraprendente e operosa nazione.<br />

Il modo migliore per celebrare l’orgoglio nazionale<br />

è stato quello di introdurre nel catalogo premi<br />

provenienti da aziende italiane che hanno contribuito<br />

a far conoscere il made in Italy nel mondo e a fare<br />

crescere l’Italia sul piano economico creando lavoro<br />

per tante persone.In linea con il principio della massima<br />

valorizzazione dei soci che da sempre ci<br />

contraddistingue, i nostri soci potranno accumulare<br />

più punti oltre che con l’acquisto dei prodotti Jolly,<br />

acquistando i prodotti a marchio <strong>Coop</strong> Crescendo,<br />

Benesì, Viviverde, Fiorfiore e Tutela, espressione<br />

di sicurezza e garanzia di qualità e risparmio per i<br />

consumatori.<br />

Qualità, italianità e attenzione verso i Soci:<br />

ecco quali saranno i criteri che ispireranno il Catalogo<br />

2011-2012. Ma si potranno sostenere anche iniziative<br />

di solidarietà come quelle di "Libera Terra" •


43<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

Alla <strong>Coop</strong> i rifiuti<br />

si riducono<br />

con i prodotti<br />

alla spina<br />

Nei supermercati <strong>Coop</strong><br />

di Brescia da maggio 2010 già<br />

evitate 2,6 tonnellate di rifiuti<br />

grazie alla vendita di detersivi<br />

sfusi a marchio <strong>Coop</strong> Viviverde.<br />

Nel 2010 ha preso l’avvio a Brescia il progetto<br />

Riduciamo i rifiuti in città, promosso da Regione<br />

Lombardia, Comune di Brescia e Aprica,<br />

la società di igiene ambientale del gruppo A2A.<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia ha aderito al progetto e nei negozi<br />

di Brescia via Salgari e via Mantova<br />

è iniziata la vendita dei detersivi alla spina.<br />

Si tratta di un progetto pilota che ha la finalità<br />

di promuovere la riduzione della produzione<br />

di rifiuti attraverso l’adozione di una serie<br />

di interventi specifici:<br />

• vendita di prodotti alla spina nei supermercati<br />

• recupero dei prodotti invenduti nei supermercati<br />

per destinarli a mense sociali<br />

• promozione dell’utilizzo dei pannolini lavabili<br />

in sostituzione di quelli usa e getta<br />

• promozione del compostaggio domestico<br />

• organizzazione di mercatini di scambio di<br />

prodotti ancora funzionanti ma non più utilizzati<br />

• promozione della spesa in cassetta di frutta<br />

e verdura biologici di stagione.<br />

Tutte queste azioni permettono di ridurre<br />

la produzione di rifiuti e di evitare il consumo<br />

di materie prime e l’immissione in atmosfera<br />

di gas serra. <strong>Coop</strong> Lombardia è protagonista<br />

del progetto “Riduciamo i rifiuti in città”<br />

inserendo, dal mese di maggio 2010, nei 2 punti<br />

vendita di via Salgari e via Mantova la possibilità di<br />

acquistare detersivi sfusi per pavimenti, piatti e<br />

indumenti (inoltre un altro intervento specifico<br />

riguarda il recupero dei prodotti invenduti vicini alla<br />

scadenza, che sono donati gratuitamente a tre<br />

organizzazioni sociali di Brescia che assistono<br />

persone indigenti). I detersivi possono essere<br />

acquistati in comodi flaconi ricaricabili da 1, 2 e 3<br />

litri e sono in vendita a prezzi di assoluta<br />

convenienza rispetto al costo dei prodotti<br />

equivalenti confezionati.<br />

Il ricorso a prodotti sfusi di questo tipo consente<br />

una duplice riduzione della produzione di rifiuti:<br />

- vengono evitati i rifiuti da imballaggio primario,<br />

costituito dai contenitori<br />

- si riduce la produzione di rifiuti da imballaggio<br />

secondario, costituito dalle scatole per il trasporto<br />

Nel 2010 questa iniziativa ha consentito nei due<br />

superstore di Brescia, in soli 8 mesi – da maggio<br />

a dicembre – di evitare la produzione di 2,62<br />

tonnellate di rifiuti con quantità in aumento<br />

nel corso dell’anno:<br />

• 772 kg evitati nel 2° trimestre 2010<br />

• 831 kg evitati nel 3° trimestre 2010<br />

• 1.017 kg evitati nel 4° trimestre 2010.<br />

segnaliamo ai nostri soci e clienti<br />

che la vendita di prodotti sfusi prosegue<br />

anche nel 2011 e invitiamo tutti coloro<br />

che sono sensibili alle tematiche della<br />

sostenibilità a provare questa soluzione.<br />

Gli erogatori di detergenti<br />

sfusi <strong>Coop</strong> sono presenti<br />

in questi superstore:<br />

novate milanese via Brodolini, desio,<br />

Brescia via mantova, Brescia via salgari<br />

E in nove Ipercoop:<br />

Bonola, piazza Lodi e La torre a milano;<br />

metropoli a novate milanese; acquario a Vignate;<br />

il ducale a Vigevano; mirabello a Cantù;<br />

Gran Rondò a Crema; Cremona po a Cremona,<br />

ed entro l’anno sarà installato anche<br />

al centrosarca di sesto san Giovanni.


44<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

Parole per l'Italia<br />

con "<strong>Coop</strong> for words" 20111<br />

Al via la nuova edizione del concorso letterario<br />

per scrittori e fumettisti con meno di 36 anni<br />

Il premio coinvolge quest’anno gli autori di Emilia-Romagna,<br />

Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Marche e Abruzzo.<br />

Racconti, poesie, post it e disegni vanno inviati entro il 30<br />

aprile. In palio per i vincitori, anche quattro borse di studio<br />

per la “Bottega Finzioni” di Carlo Lucarelli.<br />

Con “Parole per l’Italia”, anche “<strong>Coop</strong> for<br />

words” festeggia i 150 anni dell’Unità del<br />

nostro Paese. È dedicata infatti all’importante<br />

ricorrenza l’edizione 2011 del concorso<br />

letterario per scrittori e disegnatori under 36 – promosso<br />

da <strong>Coop</strong> Adriatica, <strong>Coop</strong> <strong>Consumatori</strong> Nordest<br />

e, da quest’anno, anche da <strong>Coop</strong> Lombardia –<br />

che prende il via da oggi, martedì 1° marzo. Gli<br />

autori esordienti potranno dare spazio alla propria<br />

creatività, rivolgendo un pensiero all’Italia – quella<br />

reale, quella immaginaria, quella che verrà – e portando<br />

le proprie riflessioni sul significato dell’appar-<br />

di natasCia ROnCHetti<br />

tenenza; il tema del 150esimo anniversario dell’Unità<br />

sarà vincolante per la sezione post it, i brevi testi<br />

per blog, mentre i partecipanti alle altre tre categorie<br />

del premio – racconti brevi, poesie e fumetti – potranno<br />

trattare anche di altri argomenti.<br />

Tutte le opere dovranno essere inviate al sito www.<br />

coopforwords.it entro il 30 aprile; una giuria di esperti<br />

selezionerà 40 lavori, 10 per ciascuna delle quattro<br />

sezioni. Il concorso è aperto ai giovani talenti che vivono<br />

in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia,<br />

Veneto, Marche, Abruzzo, e, dal 2011, anche tutta la<br />

Lombardia: sono queste, infatti, le regioni in cui


cooplombardia<br />

operano, con 292 punti vendita, le tre <strong>Coop</strong>erative di<br />

consumatori promotrici del premio. Le opere inviate<br />

dovranno essere inedite e scritte in italiano. I racconti<br />

non dovranno superare le 5.400 battute, mentre<br />

per i post it il limite è di 1.500 caratteri; le poesie<br />

potranno contare al massimo 50 versi; per i fumetti,<br />

infine, sono ammesse non più di due tavole di formato<br />

A4. Tutte le informazioni e il regolamento sono<br />

riportati sul sito www.coopforwords.it.<br />

I premi per i vincitori<br />

Le 40 opere selezionate dalla giuria di “<strong>Coop</strong><br />

for words” 2011 confluiranno in un’antologia,<br />

in distribuzione nei 292 punti vendita delle tre<br />

<strong>Coop</strong>erative – 160 di <strong>Coop</strong> Adriatica, 83 di <strong>Coop</strong><br />

<strong>Consumatori</strong> Nordest e 49 di <strong>Coop</strong> Lombardia –<br />

e nelle 26 librerie.coop in tutta Italia.<br />

Le premiazioni si terranno a settembre, nell’ambito<br />

del Festival della letteratura di Mantova. I quattro<br />

vincitori assoluti di ciascuna sezione del concorso,<br />

inoltre, avranno diritto a partecipare gratuitamente<br />

a un corso annuale di “Bottega Finzioni”. I primi<br />

cinque selezionati di ogni categoria, invece, avranno<br />

i posti riservati per assistere alle Lezioni magistrali<br />

che “Bottega Finzioni” organizzerà nel capoluogo<br />

emiliano il prossimo anno, con alcuni tra i massimi<br />

narratori e sceneggiatori italiani. In premio per i<br />

primi cinque classificati delle sezioni storie brevi,<br />

poesie e post it, anche la possibilità di dare voce<br />

ai propri scritti nel corso di “Ad alta voce” 2011, la<br />

manifestazione di lettura e solidarietà che ogni anno<br />

a ottobre porta decine di protagonisti della cultura<br />

e dell’impegno civile a leggere in luoghi significativi<br />

di Bologna, Venezia e Cesena; i cinque migliori<br />

fumettisti potranno invece esporre le loro tavole<br />

sotto le Due Torri per “BilBOlBul” 2012, il festival<br />

internazionale dei balloon. Tutte le opere inviate<br />

saranno pubblicate sul sito www.coopforwords.it.<br />

Barbara Di Gregorio, vincitrice nel 2004, ce l’ha<br />

fatta e oggi è considerata un “caso letterario”.<br />

Per inviare testi e strisce c’è tempo fino al 30<br />

aprile. •<br />

Da <strong>Coop</strong> for words<br />

LA STORIA<br />

DI BARBARA<br />

il suo sogno è iniziato nel 2004, quando ha vinto<br />

<strong>Coop</strong> for words. ed è come se da allora non si<br />

fosse mai svegliata. Barbara di Gregorio, 28 anni,<br />

abruzzese di pescara, è tra quelli che ce l'hanno<br />

fatta. scommise sette anni fa sul concorso e per<br />

lei fu il classico trampolino di lancio. Oggi ha un<br />

contratto con la Rizzoli, che ha da poco<br />

pubblicato il suo primo romanzo, “Le giostre<br />

sono per gli scemi”, uno dei titoli più attesi<br />

dell'anno. di lei la casa editrice dice che<br />

sarà un caso letterario, la nuova silvia avallone,<br />

ma Barbara, modestamente, ricorda che “<strong>Coop</strong><br />

for words è stato il mio primo punto di contatto<br />

con il mondo di chi si guadagna da vivere<br />

scrivendo, anche se sto ancora cercando di capire<br />

come funziona”. Un consiglio agli aspiranti<br />

narratori? “scrivere, scrivere e ancora scrivere<br />

– aggiunge - senza fossilizzarsi su un romanzo o<br />

su un racconto. si può fare letteratura in tanti<br />

modi, anche attraverso un blog”. Fino al 30<br />

aprile, dunque, gli aspiranti scrittori, poeti o<br />

fumettisti tra i 15 e i 35 anni che risiedono, oltre<br />

che in emilia-Romagna, nelle marche, in abruzzo<br />

e in Veneto, in Lombardia e nel Friuli Venezia<br />

Giulia, possono partecipare all’edizione 2011 del<br />

concorso. La giuria, che sarà ancora una volta<br />

presieduta da salvatore Jemma, è pronta<br />

a selezionare altre opere, dopo averne esaminate<br />

in nove anni oltre 3.700. e, forse, a trovare<br />

un'altra di Gregorio. del comitato d’onore farà<br />

parte anche michele serra, mentre i primi<br />

classificati in ognuna delle sezioni del concorso<br />

– storie brevi, poesia, post it e speciale fumetto<br />

– potranno seguire i corsi di Bottega Finzioni,<br />

la sua scuola bolognese di narrativa<br />

e sceneggiatura di Carlo Lucarelli. in premio,<br />

oltre alla pubblicazione delle opere in una<br />

antologia, la partecipazione alla manifestazione<br />

“ad alta voce” e al festival internazionale del<br />

fumetto di Bologna, “BilBolbul”, organizzato<br />

all'associazione Hamelin. “nell'esaminare le<br />

opere valutiamo sia l'abilità tecnica sia<br />

l'originalità dello spunto narrativo”,<br />

spiega emilio Varrà, presidente<br />

di Hamelin e componente della giuria.<br />

Le premiazioni si terranno a settembre<br />

nell’ambito del Festival della letteratura<br />

di mantova.<br />

per tutte le informazioni:<br />

www.coopforwords.it.


al rosso <strong>Coop</strong><br />

TU<br />

46<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

E’ aperta la terza edizione del concorso<br />

fotografico di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

Il tema della nuova edizione è “stare insieme”.<br />

Una foto per esprimere i modi di vivere le relazioni<br />

tra le persone, i sentimenti di affetto, di amicizia<br />

di cooperazione. Lo stare insieme senza preconcetti<br />

e confini, per confrontarsi, aiutarsi e divertirsi.<br />

Le vostre foto, che arriveranno tantissime<br />

anche quest’anno, saranno una straordinaria<br />

documentazione di incontri ed esperienze, a casa<br />

e in giro per il mondo, una rappresentazione della<br />

società e della cultura del nostro tempo, uno<br />

stimolo di riflessione, un’occasione di condividere<br />

valori e sentimenti comuni.<br />

Anche quest’anno un’ampia selezione delle<br />

vostre fotografie saranno esposte in una mostra<br />

collettiva e pubblicate<br />

•<br />

su internet nelle pagine del<br />

sito del concorso.<br />

Comitato Soci Pavia<br />

più FaCiLe paRCHeGGiaRe a miLanO peR i sOCi COOp LOmBaRdia<br />

Il primo network di parcheggi cittadini.<br />

per i soci <strong>Coop</strong> lombardia sconti del 5 % per abbonamenti mensili e del 20% per abbonamenti annuali<br />

viale Umbria 4, parcheggio Centro commerciale Piazza Lodi<br />

via Palmanova, angolo via Benadir parcheggio <strong>Coop</strong><br />

Via Arona 18, parcheggio <strong>Coop</strong><br />

NUMERO VERDE 800.146.555<br />

www.quickparcking.it


InformazIonI, regolamento e premI su:<br />

www.fOTOCONCORSOCOOP.IT<br />

I PREMI<br />

Categoria soci <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

1° PREMIO<br />

buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 1.000,00 euro*<br />

2° PREMIO:<br />

fotocamera Canon réflex EOS 550D 18-55IS<br />

3° PREMIO:<br />

IPAD Apple 64 GB con WI-FI + 3G<br />

4° PREMIO:<br />

buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 500,00 euro*<br />

5° PREMIO:<br />

buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 300,00 euro*<br />

6° PREMIO:<br />

cofanetto Boscolo Gift Capitali classiche<br />

7° PREMIO:<br />

fotocamera Canon IXUS 115 Silver<br />

8° PREMIO:<br />

stampante Canon Pixma MP 495<br />

DAL 9° al 10° PREMIO: volume fotografico<br />

Categoria Non soci<br />

DAL 1° AL 3° PREMIO<br />

iscrizione gratuita a un corso di tecnica fotografica<br />

di Forma (Centro Internazionale di Fotografia, Milano).<br />

DAL 4° AL 7° PREMIO<br />

una tessera al club Forma (ingresso gratuito a tutte<br />

le mostre e sconto al bookshop del 10%).<br />

DALL' 8° AL 10° PREMIO un volume fotografico.<br />

Categoria giovani Partecipanti<br />

(under 26)<br />

Socio <strong>Coop</strong> Lombardia:<br />

buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 100,00* euro<br />

Non socio: un volume fotografico.<br />

47<br />

*i buoni spesa sono validi fino aprile al 31 2011 dicembre 2011.<br />

PARTECIPA AL CONCORSO<br />

PuOI fARLO fINO AL 14 gIugNO 2011-03-14<br />

Le foto realizzate potranno essere inviate via<br />

internet attraverso il modulo “invia le tue foto”<br />

del sito www.fotoconcorsocoop.it oppure per<br />

posta raccomandata a/R o consegna a uno dei<br />

seguenti indirizzi di destinazione:<br />

Concorso “staRe insieme”<br />

FORma, piazza tito Lucrezio Caro 1<br />

20136 milano<br />

Concorso “staRe insieme”<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia – direzione soci<br />

Viale Famagosta 75<br />

20142 milano<br />

Per turtte le informazioni<br />

e il regolamento del concorso<br />

l’indirizzo web è:<br />

www.fotoconcorsocoop.it


49<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

Brutti e buoni<br />

Si chiamano così questi biscotti tipici<br />

della provincia di Varese.<br />

di RaFFaeLLa ORLandini<br />

Il nome di questi dolci racconta tutta la loro<br />

storia. I brutti e buoni sono dei biscotti tipici della<br />

provincia di Varese, il luogo di origine è per<br />

la precisione Gavirate; dove un pasticcere,<br />

Costantino Veniani nel 1878 inventò la ricetta di questi<br />

dolcetti. Gavirate è un piccolo centro sul Lago di<br />

Varese, che ad oggi conta poco più di 9.000 abitanti,<br />

e che divenne la meta di personaggi famosi<br />

e nobili proprio per questi dolci, il periodo era quello<br />

della Belle Epoque. Per citarne alcuni si narra che la<br />

Regina Elena di Savoia, quando si recava in visita alla<br />

Contessa Leopardi di Ternate, si fermasse a Gavirate<br />

per acquistare questi biscotti e pure Giuseppe Verdi,<br />

nei suoi periodi di riposo in queste zone divenne<br />

un estimatore dei brutti e buoni. A contendere<br />

l’origine dei brutti e buoni c’è anche il Piemonte,<br />

dove in dialetto vengono chiamati “brut e bon”.<br />

I brutti e buoni pare siano nati all’inizio proprio per<br />

un errore, si dice a causa di una dosatura sbagliata<br />

dei suoi ingredienti, per cui si è arrivati a cuocere<br />

questi biscotti dall’aspetto brutto, ma particolarmente<br />

buoni. I brutti e buoni hanno una consistenza<br />

croccante, molto simile alla meringa; gli ingredienti<br />

principali sono: albumi montati a neve e zucchero,<br />

a cui si aggiungono mandorle dolci e nocciole fine-<br />

il prodotto tipico lombardo<br />

mente tritate, zucchero a velo e vanillina. La miscela<br />

così composta viene inserita in una siringa, viene poi<br />

data la caratteristica forma e infine i biscotti vengono<br />

cotti in forno. Sono di forma circolare ma irregolari<br />

, il loro tipico colore è nocciola chiaro.<br />

Il profumo è quello tipico dei biscotti da forno<br />

alla vaniglia, con un sapore intenso molto dolce di<br />

mandorle e nocciole. Hanno una consistenza molto<br />

friabile. Spesso li vediamo sfusi nelle vetrine delle<br />

pasticcerie tra le paste da the, ma la confezione<br />

ideata per i brutti e buoni dal suo inventore è a forma<br />

di caramella. I dolcetti originali sono incartati<br />

a coppie in una elegante carta in stile liberty che<br />

li rende riconoscibili. Su consiglio dell’allora Sindaco di<br />

Torino, Teofilo Rossi, proprietario della ditta Martini<br />

e Rossi, Costantino Veniani, ideatore dei dolci,<br />

registrò nel 1910 il brevetto per marchio d’impresa<br />

dei brutti e buoni, che è ancora presente sugli incarti<br />

della pasticceria. Sono ideali da accompagnare al thè<br />

del pomeriggio, ma sono anche ottimi da accompagnare<br />

a fine pasto con uno spumante. Si conservano<br />

molto bene nelle tradizionali scatole di latta.<br />

Possiamo trovare nei nostri supermercati e ipermercati<br />

i brutti e buoni nella zona della pasticceria<br />

secca da thè.•


il circolo dei golosi<br />

Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi<br />

Circolo del Popolo di Settimo Milanese<br />

Quando arriviamo a Settimo Milanese, il sole ha<br />

deciso di fare nuovamente capolino tra la nebbia,<br />

che ci ha accompagnati per tutto il tragitto.<br />

Oggi ci aspetta il Circolo della <strong>Coop</strong>erativa del<br />

Popolo, costituitosi nel lontano 1945 e cresciuto<br />

fino ad avere oggi ben otto dipendenti.<br />

La struttura che ospita il ristorante (di proprietà<br />

della <strong>Coop</strong>erativa del Popolo sez. edificatrice)<br />

è enorme: si affaccia sulla strada con un ampio bar,<br />

mentre nasconde sul retro la grande sala da pranzo<br />

con più di 100 coperti, il giardino dedicato ai bambini,<br />

due campi da bocce e una sala eventi.<br />

Ci accomodiamo vicino alle lunghe finestre che<br />

donano luminosità a tutto l’interno e fanno risaltare<br />

le tovagliette rosse dei tavoli.<br />

Apriamo il menù e scopriamo le capacità organizzative<br />

del Circolo: possiamo leggere i piatti preparati<br />

non solo oggi, ma in tutta la settimana e un piccolo<br />

foglio aggiuntivo ci illustra le proposte fuori menù.<br />

C’è davvero l’imbarazzo della scelta: tre opzioni per<br />

ciascuna portata, più quattro “del giorno”. Dopo<br />

avere pregustato tutto con l’immaginazione, scegliamo<br />

due piatti unici: un fritto misto con verdure<br />

in pastella e un risotto con ossobuco. Le porzioni<br />

sono abbondanti e ben presentate. Il risotto è molto<br />

profumato e la salsina dell’ossobuco è corposa al<br />

punto giusto. Del fritto ci piace l’idea di proporre<br />

in pastella non solo il pesce, ma anche le verdure,<br />

che risultano croccanti e leggere.<br />

La qualità dei piatti è notevole e scopriamo che<br />

ne è artefice un cuoco vero e proprio, Claudio<br />

Andreutti, di soli 42 anni. Lo incontriamo: entusiasta<br />

del proprio lavoro, ama proporre sapori sempre<br />

diversi, estro confermato dalla varietà dei piatti<br />

settimanali, tra cui troviamo uno sfizioso pane arabo<br />

gratinato farcito con tonno e verdure grigliate<br />

e addirittura il gulash all’ungherese. Mentre la sala<br />

comincia a svuotarsi e il bar si anima di vita, assaggiamo<br />

anche il dolce del giorno, una torta rustica<br />

alle pere, morbida e delicata.<br />

La <strong>Coop</strong>erativa del Popolo, oltre al servizio bar<br />

e ristorante, è molto attiva nella creazione di iniziative<br />

di aggregazione: propone corsi di cucina, di ballo<br />

e ginnastica dolce, gite sociali (di recente St. Moritz<br />

e Lago di Garda). Organizza anche serate culturali ed<br />

eventi in occasione delle festività tradizionali come<br />

il Natale e l’Epifania e di quelle più giocose come<br />

il Carnevale e la Festa della donna.<br />

Un posto in cui ritornare: per la cucina, per la cortesia,<br />

per la perfetta organizzazione.<br />

Segnaliamo anche una buona scelta di vini e<br />

rinomate marche di birra.<br />

iL CiRCOLO dei GOLOsi<br />

Circolo del Popolo<br />

via Libertà 23, 20019 Settimo Milanese (MI)<br />

Tel. 02.3285175<br />

Servizio ristorazione a pranzo da lunedì a venerdì,<br />

la cena solo su richiesta.<br />

Bar aperto tutti i giorni:<br />

dalle 7.30 alle 19.00 e dalle 20.30 alle 23.00.<br />

Menù a prezzo fisso: 8,50 euro,<br />

bevande e dolce esclusi.


cooplombardia<br />

il piatto forte<br />

OssObucO alla milanese<br />

Ingredienti<br />

(per 4 persone)<br />

5 ossibuchi tagliati piuttosto alti<br />

50 g di burro<br />

una manciata di prezzemolo<br />

vino bianco e brodo<br />

farina bianca<br />

mezzo limone<br />

aglio, sale e pepe<br />

In un tegame soffriggere il burro con mezzo spicchio di aglio schiacciato (che<br />

andrà poi tolto), infarinare gli ossibuchi e rosolarli nel burro, lasciandoli dorare<br />

da una parte e dall’altra. Spruzzare di tanto in tanto con il vino bianco,<br />

proseguire poi la cottura bagnando con il brodo necessario. Si può personalizzare<br />

“sporcando” con salsa di pomodoro.<br />

Insaporire con sale e pepe a piacimento.<br />

Preparare la “gremolata”: tritare finemente il prezzemolo insieme a mezzo<br />

spicchio di aglio e alla scorza sottile del limone.<br />

Circa dieci minuti prima di togliere il recipiente dal fuoco, cospargere gli<br />

ossibuchi con la “gremolata” appena preparata.<br />

Disporre sul piatto di portata versandovi sopra il sughetto di cottura.


com.coop<br />

dire fare sociale dei comitati di zona<br />

Tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it all’interno delle pagine di<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - zone soci<br />

a C U R a d i a L F R e d O<br />

de BeLLis<br />

1 – 15 – 29 aprile<br />

• Milano Palmanova<br />

• Musica<br />

negozio <strong>Coop</strong> di via Benadir ore 18<br />

Aprile in Jazz<br />

La musica accompagna la nostra vita,<br />

fa da sottofondo ai nostri ricordi, ci carica,<br />

ci rilassa. Perché allora non può accompagnarci<br />

in un momento cruciale della nostra quotidianità<br />

come la spesa? Giusti Papaleo, noto jazzista della<br />

scena milanese, circondato dai vini della cantina<br />

del negozio di via Benadir, attraverso un repertorio<br />

molto vasto, ci dimostrerà quanto la musica possa<br />

allietare e creare quella magia che ci rapisce anche<br />

fra i carrelli della spesa. Dalle 18, per tre venerdì,<br />

un appuntamento da non perdere.<br />

52<br />

aprile 2011<br />

17 aprile<br />

• Voghera<br />

• Celebrazione del 25 Aprile<br />

Giornata Partigiana<br />

Il 25 aprile, una data cruciale nella storia della nostra<br />

Italia. E come prepararla al meglio se non chiudendo<br />

per una volta i libri e salendo sui sentieri battuti<br />

dai giovani che diedero la vita per la sconfitta<br />

del nazifascismo, vedendo con i nostri occhi quello<br />

che videro in quei giorni, gli alberi che accarezzarono<br />

e che li protessero dallo sguardo nemico e dal vento<br />

che fischiava. Al termine della camminata,<br />

nella suggestiva cornice del Castello di Oramala,<br />

oltre al risotto garibaldino per tutti, ci saranno<br />

le testimonianze dei partigiani dell’Oltrepò<br />

pavese che ci racconteranno le loro storie<br />

e la loro splendida esperienza.<br />

La partecipazione è gratuita. Per prenotarsi :<br />

Gianni Tempesta 3389874453


saBatO 2 apRiLe aLLe ORe 17.00<br />

GiULianO pisapia pResenta<br />

iL sUO LiBRO:<br />

"CAMBIARE MILAnO SI Può"<br />

pRessO La LiBReRia COOp<br />

deL CentRO COmmeRCiaLe<br />

di BOnOLa a miLanO<br />

53<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

8 aprile<br />

• Desio<br />

• Acqua di Casa Mia<br />

Aquae Mundi<br />

Circolo <strong>Coop</strong>erativo “L. Briani”,<br />

via Fratelli Cervi, 25 desio ore 21<br />

Un racconto di Daniele Biacchessi, alfiere<br />

del teatro civile e di narrazione, con le musiche<br />

del maestro Gaetano Liguori, pianista e jazzista.<br />

Lo spettacolo, fatto di parole musica e immagini<br />

(quelle bellissime e suggestive di Godfrey Reggio<br />

tratte dal film Koyaanisqatsi) sfodera numeri<br />

sul consumo dell’acqua nei paesi sviluppati<br />

e il fabbisogno delle popolazioni africane, asiatiche,<br />

centro americane che lottano tutti i giorni<br />

per la loro sopravvivenza, la discrepanza economica<br />

e finanziaria tra paesi ricchi e poveri, le mani delle<br />

mafie sul business dell’acqua, gli interessi delle<br />

multinazionali, la qualità delle acque minerali,<br />

gli sprechi. E’ in questo senso perfettamente in<br />

linea con l’impegno di <strong>Coop</strong>, prima catena della<br />

grande distribuzione in Italia e grande<br />

organizzazione di consumatori, e la campagna<br />

consumerista “Acqua di casa mia”.<br />

Saperecoop:<br />

LE PROPOSTE<br />

DI COOP LOMBARDIA<br />

PER LE SCUOLE<br />

di danieLe dipaCe<br />

ViaGGiO in BOttiGLia<br />

L’acqua, in quanto fonte insostituibile<br />

per l’ecosistema, è un bene vitale per tutti<br />

gli esseri viventi nonché patrimonio dell’umanità.<br />

La distribuzione ineguale sul pianeta e le<br />

difficoltà di approvvigionamento anche in aree<br />

un tempo “non a rischio”, fanno di questo bene<br />

indispensabile una risorsa sempre più preziosa.<br />

Comprendere il valore dell’acqua, acquisire<br />

conconsapevolezza e responsabilità<br />

nel suo consumo e utilizzo, è tema di grande<br />

rilevanza sociale.<br />

Obiettivi<br />

• Approfondire la conoscenza dei diversi utilizzi<br />

delle risorse idriche.<br />

• Riflettere sull’acqua come merce.<br />

• Porre attenzione sulla filiera del prodotto.<br />

• Promuovere comportamenti responsabili<br />

nell’utilizzoquotidiano.<br />

• Riflettere sui dati della distribuzione dell’acqua<br />

sul pianeta, sui processi di privatizzazione in atto<br />

e sulla sua universalità come diritto alla vita.<br />

destinatari<br />

alunni/e dai 9 ai 19 anni<br />

percorso<br />

due o tre incontri di due ore ciascuno,<br />

il primo al supermercato.<br />

Quando e dove<br />

aprile 2011<br />

Malnate, via Marconi<br />

• Questi sono solo due dei percorsi proposti<br />

da <strong>Coop</strong> Lombardia nell’anno scolastico in corso:<br />

per informazioni su tutte le proposte e prenotazioni:<br />

<strong>Coop</strong> scuola tel. 02 66101754; scuola@lombardia.<br />

coop.it; www.e-coop.it.


VACANzE<br />

RAGAzzI<br />

2011<br />

i Centri Rousseau sono una cooperativa sociale nata<br />

nel 1968, progettano e gestiscono attività che favoriscono<br />

la crescita dei ragazzi in una dimensione di<br />

gruppo attraverso iniziative ed esperienze di vita<br />

comunitaria. durante il periodo estivo i Centri<br />

Rousseau organizzano campeggi per minori. sono<br />

vacanze basate sull’animazione e il divertimento<br />

ma che al contempo promuovono la responsabilizzazione<br />

del singolo e la scoperta delle ricchezze naturali<br />

e culturali del territorio circostante. È l’occasione<br />

in cui i ragazzi possono sperimentare il loro<br />

desiderio di scoprire il mondo in un contesto protetto.<br />

il metodo pedagogico utilizzato infatti si concretizza<br />

in attività tese a creare un ambiente partecipa-<br />

milano - Via s. Vincenzo,15 tel. 02.89400425 - www.centrirousseau.it<br />

dal 13 giugno al 26 agosto<br />

Campeggi al mare in toscana (donoratico) 6 - 11 anni e in sardegna (santa teresa di Gallura) 12 - 14 anni<br />

Campeggi itineranti per adolescenti 15 -17 anni in puglia, spagna, portogallo, Francia del sud.<br />

Ogni attività è tesa a creare esperienze di relazione e di vita associata tra i ragazzi in un contesto<br />

divertente di laboratori (manuali, teatrali, ecc.). sconto 10% su tutte le attività. per prenotare rivolgersi<br />

direttamente alla struttura.<br />

sCHOOL and VaCatiOn<br />

Milano - Via Fratelli Ruffini, 1<br />

Tel. 02.4335331 - www.schoolandvacation.it/coop<br />

numero verde 800 719 171<br />

Corsi di studio all’estero per tutte le lingue straniere e<br />

per tutti i livelli di età. Sconto 15% e 5.500 punti<br />

sull’acquisto di un viaggio studio all’estero in diverse<br />

località e con partenze di gruppo e individuali. Per il<br />

regolamento e le informazioni consultare il loro sito<br />

CampUs 2011 con KeLUaR<br />

Torino - Via Assietta,16/b<br />

Tel. 011.5162979 - 011.5162038 - www.keluar.it<br />

A partire dal 16 giugno soggiorni e vacanze per<br />

bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, in numerose località<br />

italiane, in turni di 15 giorni, in contesti ricreativi,<br />

sportivi, didattici e formativi (consultare il sito).<br />

Sconto di almeno il 10% sul listino “Tutto compreso<br />

54<br />

aprile 2011<br />

di VaLteR mOLinaRO<br />

anche quest’anno <strong>Coop</strong> propone un’ampia e qualificata offerta per le vacanze dei ragazzi.<br />

L’esperienza dei nostri partner è garanzia di sicurezza per le famiglie e una vera opportunità<br />

di crescita per i ragazzi. Un’esperienza divertente e responsabile.<br />

ad esempio guardiamo più da vicino cosa fanno i Centri Rousseau<br />

CEnTRI ROuSSEAu<br />

ALTRETTAnTO VALIDE E QuALIFICATE PROPOSTE COn:<br />

tivo e collaborativo che fa del bambino il vero<br />

protagonista. da due anni la <strong>Coop</strong>erativa ha iniziato<br />

anche ad organizzare vacanze rivolte alle famiglie e<br />

agli adulti in generale; si tratta di sperimentazioni di<br />

vita comunitaria in cui si dispiega lo spirito di collaborazione<br />

e di solidarietà tra persone che manifestano<br />

le stesse esigenze. inoltre saranno momenti<br />

in cui riscoprire il piacere del gioco tra le differenti<br />

fasce d’età, dove fare attività all’aria aperta e visitare<br />

paesaggi naturali e culturalmente interessanti.<br />

Le vacanze estive dei Centri Rousseau sono differenziate<br />

per fasce d’età e si svolgono in meravigliosi<br />

luoghi della nostra penisola:<br />

iL mastiO – tra le dolci colline toscane<br />

Ufficio: Bresso (MI) - Via A. Strada, 33 Tel. 02.6100066<br />

Villaggio: Diacceto (FI) - Tel. 055.8326738<br />

www.mastio.it<br />

Dal 19 giugno al 13 agosto, quattro periodi di vacanze<br />

di due settimane per ragazzi da 8 a 14 anni.<br />

I percorsi: • “Avventura” Natura, gioco e scoperta:<br />

euro 820 anzichè 980. • “English” Il gioco e la vita in<br />

comune come stimolo ad ampliare la capacità<br />

linguistica. Un animatore-insegnante madrelingua,<br />

lezione quotidiana di 75 minuti in aula: euro 880<br />

anziché 1.040. • “Special English” Due animatori-<br />

insegnanti madrelingua, lezione quotidiana di 2 ore i<br />

n aula: euro 930 anziché 1.100.<br />

Ulteriore sconto di euro 70 dal secondo fratello<br />

su tutti i programmi. Per prenotare rivolgersi direttamente<br />

alla struttura.


Prevenzione e salute<br />

55<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

iL COLesteROLO<br />

a CURa deLLa dOtt.ssa LaURa BaRUFFaLdi, speCiaLista in endOCRinOLOGia e maLattie<br />

deL RiCamBiO, e deLLa dOtt.ssa CRistina BeRRa, speCiaLista in sCienze deLL’aLimentaziOne.<br />

Le dOttOResse FannO paRte deLL’ÉQUipe di endOCRinOLOGia, diaBetOLOGia, disORdini<br />

metaBOLiCi e dietetiCa deL CentRO mediCO santaGOstinO<br />

UnA MOLECOLA FOnDAMEnTALE<br />

PER IL CORPO uMAnO<br />

il colesterolo è un componente essenziale del nostro<br />

organismo, fondamentale per regolarizzare gli<br />

scambi di sostanze utili per la vita delle cellule, e<br />

quindi del nostro corpo. È infatti la sostanza base<br />

per la formazione degli ormoni steroidei come il cortisolo<br />

e l’aldosterone, degli ormoni sessuali come il<br />

testosterone e l’estradiolo, e della vitamina d. il colesterolo<br />

ha anche un’importante funzione digestiva:<br />

il fegato lo converte infatti in sali biliari, sostanze<br />

indispensabili per una corretta digestione.<br />

LE FOnTI DEL COLESTEROLO<br />

Il colesterolo è in parte prodotto dal fegato, e in parte<br />

introdotto con gli alimenti. Il nostro organismo tende<br />

a mantenere un livello di colesterolo costante, quindi<br />

nella fase di digiuno è il fegato a produrne la quota<br />

necessaria, mentre dopo i pasti la quota di colesterolo<br />

assorbita inibisce l’azione del fegato, che si mette<br />

a riposo.<br />

COLESTEROLO BuOnO E CATTIVO<br />

Il colesterolo in realtà è uno solo, ma cambiano le<br />

proteine che lo trasportano nel sangue: le proteine<br />

LDL (colesterolo cattivo) lo portano in circolo dal fegato<br />

ai tessuti con il rischio di depositarlo sulle arterie e di<br />

formare, a lungo andare, pericolose placche lipidiche<br />

che possono ostruire la normale circolazione del sangue<br />

nel vaso; le proteine HDL (colesterolo buono) recuperano<br />

viceversa il colesterolo dalla periferia e lo riportano<br />

al fegato, dove viene degradato ed eliminato.<br />

QuAnDO Può ESSERE PERICOLOSO?<br />

Un elevato livello di colesterolo nel sangue, soprattutto<br />

di tipo LDL, rappresenta uno dei principali fattori<br />

di rischio per le malattie cardiovascolari, che sono<br />

la principale causa di mortalità al mondo. Nei sogget-<br />

•<br />

Per saperne di più,<br />

www.cmsantagostino.it<br />

p.za Sant’Agostino 1, Milano tel 02 89701701<br />

per i soci <strong>Coop</strong> Lombardia e i loro figli minori di 18<br />

anni sconto 50% prima visita e 5% per le visite<br />

successive.<br />

ti con iperlipidemia, la diminuzione dei grassi nel sangue<br />

determina anche una riduzione lineare del rischio<br />

cardiopatico. Fino a qualche tempo fa si faceva riferimento<br />

solo al colesterolo totale, e il livello accettato<br />

era di 250 mg/dl. Oggi si valuta il colesterolo cattivo,<br />

cioè quello trasportato dalle LDL. Sugli esami del<br />

sangue normalmente si trova la misura del colesterolo<br />

totale HDL e dei trigliceridi, ma spesso non compare<br />

il colesterolo LDL. Questo si può tuttavia calcolare<br />

applicando una semplice formula matematica: LDL =<br />

Colesterolo totale - (HDL + Trigliceridi / 5). I valori ottimali<br />

di LDL sono diversi a seconda delle patologie<br />

associate, generalmente da 160 a 130 mg/dl. Una<br />

persona con diabete mellito dovrebbe avere un colesterolo<br />

LDL non superiore a 100 mg/dl, una persona<br />

cardiopatica un livello non superiore a 70 mg/dl.<br />

COSA FARE SE È TROPPO ALTO?<br />

La riduzione del colesterolo può essere perseguita<br />

attraverso una dieta equilibrata e senza eccessi, l'aumento<br />

dell'attività fisica, l’abolizione del fumo e, se<br />

indicato dal medico, la riduzione del peso corporeo.<br />

Se gli obiettivi non vengono raggiunti, il medico curante<br />

dovrà valutare attentamente, in base alle condizioni<br />

generali del singolo paziente, la necessità di<br />

intraprendere una terapia farmacologica.<br />

I COnSIGLI PER LA DIETA<br />

La dietoterapia ha scopo di normalizzare il peso e di<br />

diminuire l’apporto di colesterolo introdotto con l’alimentazione.<br />

La cosa più importante è ridurre la<br />

quantità di grassi di provenienza animale (insaccati,<br />

carni rosse, formaggi, uova), che andranno sostituiti<br />

da proteine di origine vegetale (legumi).Tali nutrienti<br />

sono utili perché apportano fibre ed esercitano il ruolo<br />

di antiossidanti. È inoltre raccomandabile l’assunzione<br />

di carne di pesce, ricca di grassi che possiamo<br />

definire buoni e che esercitano un’azione protettiva<br />

soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. È<br />

bene però evitare i crostacei, ricchi in colesterolo, e<br />

preferire il pesce azzurro.<br />

SCREEnInG nuTRIZIOnALE<br />

GRATuITO COn IL DIETISTA<br />

Un controllo di quindici minuti per scoprire se è consigliato<br />

iniziare una dieta attraverso la misurazione di peso, altezza,<br />

circonferenza vita, massa magra e grassa e il calcolo dell’indice<br />

di massa corporea. prenota la tua visita gratuita per i giorni<br />

20-23-27 aprile e 4-7 maggio 2011 dalle ore 9 alle ore 13<br />

prenotazioni al numero 02 89701701/702 oppure via e-mail:<br />

prenotazioni@cmsantagostino.it


alcuni dei volti più noti della comicità italiana,<br />

angelo pisani e marco silvestri (pali e dispari)<br />

e il Collettivo Favelas ( Rocco Barbaro, Katia Follesa,<br />

Herbert Cioffi, Rubes piccinelli, stefano Chiodaroli,<br />

didì mazzilli, Gianmarco pozzoli, Gianluca de angelis,<br />

Francesco Guida, marco della noce e le Hostess<br />

di volo) si esibiscono in un gioco teatrale con entrate<br />

e uscite continue senza nessuna interruzione.<br />

non ci si affida alla battuta o alla solita dinamica<br />

del pezzo di cabaret. si coinvolgono nella risata<br />

altre discipline artistiche (danza, poesia, prosa,<br />

videoinstallazioni e altre) apparentemente distanti<br />

dalla comicità ma che miscelate insieme con una<br />

tecnica che ricorda la jam session musicale, offrono<br />

un mondo comico fatto di momenti surreali,<br />

grotteschi, che creano un linguaggio antiteatrale<br />

da esprimere in teatro.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

MILAnO<br />

PAC<br />

TOnY OuRSLER<br />

Fino al 12 giugno 2011<br />

Benvenuto<br />

Socio <strong>Coop</strong><br />

per te il biglietto è ridotto!<br />

miLanO<br />

FaVeLas<br />

aL teatRO VeRdi<br />

Dal 29 marzo al 9 aprile 2011<br />

La prima grande mostra in Italia dedicata all'importante<br />

artista americano, ideatore della video-scultura, che ha<br />

esposto nei più grandi musei internazionali dal Moma di<br />

New York alla Tate Gallery di Londra. In mostra un’ampia<br />

selezione di lavori realizzati negli ultimi cinque anni,<br />

dai visi deformati proiettati su volumi irregolari della<br />

serie Talking Heads agli occhi in movimento della serie<br />

Eyesproiettati su sfere sparse per lo spazio espositivo.<br />

Al Pac anche alcune grandi installazioni affascinanti<br />

e coinvolgenti ispirate all'esplorazione dello spazio<br />

cosmico nell'immaginario della cultura popolare<br />

e ai disagi mentali rappresentati in chiave super–pop.<br />

Tra i lavori più recenti, il progetto realizzato per l’Adobe<br />

Virtual Museum (The Valley, 2010) e le microsculture<br />

della serie Peak (2010).<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto - info paC: 02.88446359<br />

56<br />

aprile 2011


ROVeRetO (tn)<br />

La RiVOLUziOne<br />

deLLO sGUaRdO<br />

Fino al 24 luglio 2011<br />

57<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia<br />

al mart di Rovereto si potranno ammirare oltre<br />

settanta dipinti provenienti dalla più importante<br />

collezione del XiX secolo del mondo.<br />

e’ proprio il parigino musée d’Orsay, infatti,<br />

che conserva le opere maggiormente significative,<br />

per numero e qualità, di quegli artisti che hanno<br />

cambiato alla fine dell’800 il corso della storia<br />

dell’arte moderna: se si parla di impressionismo<br />

e postimpressionismo non c’è infatti raccolta più<br />

prestigiosa di quella conservata oggi nel museo<br />

francese, un luogo fondamentale per gli studi<br />

su monet, Cézanne, pissarro, sisley, Renoir, degas,<br />

toulouse-Lautrec, Van Gogh, Gauguin, morisot,<br />

Vuillard, Bonnard, denis, Courbet, etc.<br />

alcuni capolavori di questi artisti saranno presenti<br />

nella mostra del mart: una buona occasione unica<br />

per conoscere da vicino, attraverso opere esemplari,<br />

il più entusiasmante periodo della ricerca pittorica<br />

tra Ottocento e novecento.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto – www.mart.trento.it<br />

MILAnO<br />

TEATRO LABORATORIO MAnGIAFuOCO<br />

PICCOLE TRACCE<br />

Rassegna teatrale per bambini<br />

Prosegue la stagione proposta alle famiglie da<br />

Società Umanitaria e Teatro Laboratorio Mangiafuoco<br />

con un cartellone ricco di appuntamenti per i più piccoli.<br />

La rassegna Piccole tracce, dedicata a bambini<br />

dai 12 mesi ai 3 anni è un’opportunità culturale<br />

per vivere insieme, adulti e bambini, emozioni<br />

ed esperienze di crescita.<br />

La proposta prevede diversi appuntamenti<br />

con spettacoli giocati con linguaggi differenti<br />

(burattini, ombre, danza, prosa).<br />

16 aprile pesce pesciolino, il mare in un baule.<br />

14 maggio insù.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

prenotazione obbligatoria<br />

www.teatromangiafuoco.it<br />

Claude Monet<br />

essai de figure en plein-air :<br />

femme à l'ombrelle tournée<br />

vers la droite, 1886.<br />

Olio su tela, cm 131 x 88.<br />

parigi, musée d'Orsay.<br />

Pierre-August Renoir<br />

La Balançoire, 1876<br />

(L'altalena).<br />

Olio su tela, cm 92 x 73.<br />

parigi, musée d'Orsay.


DA NON PeRDeRe<br />

MoSTre, TeaTrI, CIneMa, MuSICa...<br />

MILANO<br />

FONDAzIONE ARNALDO POMODORO<br />

L’inFeRnO di dante.<br />

daLÌ e RaUsCHenBeRG<br />

Dal 7 aprile al 17 luglio 2011, la Fondazione Arnaldo Pomodoro<br />

presenta un’affascinante rilettura dell’Inferno di Dante<br />

Alighieri, attraverso le opere di Salvador Dalì e Robert<br />

Rauschenberg. La mostra espone due serie grafiche di artisti<br />

lontani tra loro sia stilisticamente che cronologicamente, ma<br />

che hanno scelto lo stesso tema da rappresentare.<br />

Robert Rauschenberg<br />

dal 1958 Rauschenberg realizza i primi disegni con immagini<br />

trasferite da riviste o giornali.<br />

Con questa tecnica l’artista si apre al mondo esterno<br />

e alla realtà di tutti i giorni per cui ogni quadro avrà al suo<br />

interno forme, oggetti, stimoli del quotidiano.<br />

in questa nuova poetica creativa trascorre due anni<br />

MoSTre, TeaTrI, CIneMa, MuSICa...<br />

• Bergamo<br />

GameC - Galleria d’arte moderna<br />

e contemporanea di Bergamo<br />

Via San Tomaso, 53<br />

035.270272<br />

www.gamec.it<br />

• Brescia<br />

musei Civici santa Giulia<br />

via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />

www.bresciamusei.com<br />

pinacoteca “tosio martinengo”<br />

piazza Moretto - 030.3774999<br />

www.bresciamusei.com<br />

museo delle armi “Luigi marzoli”<br />

Museo del Risorgimento<br />

via Castello 9 - 030.293292<br />

www.bresciamusei.com<br />

musei mazzucchelli<br />

via Giammaria Mazzucchelli 2<br />

Ciliverghe di Mazzano BS - 030.212421<br />

www.museimazzucchelli.it<br />

• Cremona<br />

museo Civico ala ponzone<br />

via Ugolani Dati 4 - 0372.803622<br />

http://musei.comune.cremona.it<br />

• Milano<br />

Fondazione arnaldo pomodoro<br />

via Andrea Solari 35 - 02.89075394<br />

www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />

Forma - Centro<br />

internazionale di Fotografia<br />

piazza Tito Lucrezio Caro, 1<br />

02.58118067 www.formafoto.it<br />

museo della scienza e della tecnologia<br />

via S. Vittore , 21 - 02.485551<br />

www.museoscienza.org<br />

Biblioteca pinacoteca<br />

accademia ambrosiana<br />

piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano -<br />

Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />

paC - padiglione d’arte<br />

Contemporanea<br />

via Palestro 14, Milano - 02.88446359<br />

www.comune.milano.it/pac<br />

spazio Oberdan<br />

via Vittorio Veneto 2 - 02.8846<br />

www.provincia.milano.it/cultura<br />

• Pavia<br />

musei Civici del Castello Visconteo<br />

Scuderie del Castello Visconteo<br />

viale XI Febbraio 35 - 0382.33853<br />

www.museicivici.pavia.it<br />

• Torino<br />

Gam – Galleria d’arte moderna<br />

e Contemporanea<br />

via Magenta, 31 - 011.4429518<br />

www.gamtorino.it<br />

palazzo madama<br />

museo Civico d’arte antica<br />

piazza Castello - 011.4433501<br />

www.palazzomadamatorino.it<br />

maO – museo d’arte Orientale<br />

Palazzo Mazzonis via San Domenico 9<br />

011.4436927 www.maotorino.it<br />

Rocca – Borgo medievale<br />

viale Virgilio 107, parco del Valentino<br />

011.4431701<br />

www.borgomedievaletorino.it<br />

La Venaria Reale<br />

Soci <strong>Coop</strong>: ingresso<br />

ridotto ai Giardini<br />

e alla Reggia di Venaria<br />

www.lavenaria.it<br />

• Trento - Rovereto<br />

mart - museo di arte moderna e<br />

Contemporanea di trento e Rovereto<br />

corso Bettini, 43 - Rovereto TN<br />

800.397760 www.mart.trento.it<br />

• Milano<br />

Blue note<br />

via Pietro Borsieri, 37 – 02.69016888<br />

www.bluenotemilano.com<br />

Acquisto biglietti ridotti solo presso<br />

Box Office Blue Note, Milano.<br />

Orchestra e Coro sinfonico<br />

di milano Giuseppe Verdi<br />

l.go Gustav Mahler- 02.83389.201/2/3<br />

www.laverdi.org<br />

a CURa di andRea peRteGatO<br />

illustrando l’inferno di dante, inserendo così il poema<br />

in un contesto contemporaneo.<br />

Salvador Dalì<br />

Le xilografie a colori della divina Commedia sono<br />

la più importante opera illustrativa di dalì, che si<br />

compone di 100 tavole. nell’illustrazione della divina<br />

Commedia, la figurazione è dissacrante, ironica e<br />

grottesca nella rappresentazione dell’inferno e<br />

anche di grande forzaevocativa.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />

teatro dal Verme<br />

via S. Giovanni sul Muro 2<br />

02.87905 www.dalverme.org<br />

Le riduzioni sono valide per il turno del<br />

giovedì sera e alcune rassegne.<br />

• Pavia<br />

Concerti Collegio Ghislieri<br />

piazza Ghisleri 6 Pavia - 0382.3786266<br />

www.ghislierimusica.org<br />

• Cremona<br />

spaziocinema Cremonapo<br />

Centro Commerciale<br />

Via Castelleone 108 - 0372.803675<br />

www.spaziocinemacremona.it<br />

• Milano<br />

anteo spazioCinema<br />

Via Milazzo, 9 - 02.6597732<br />

apollo spazioCinema<br />

Galleria De Cristoforis, 2 - 02.780390<br />

www.spaziocinema.info<br />

• Monza<br />

Capitol spazioCinema<br />

Via Pennati Alessandro, 10<br />

039.2305049<br />

metropol spazioCinema<br />

Via Felice Cavallotti, 124 - 039742563<br />

teodolinda spazioCinema<br />

Via Cortelonga, 4 - 0392326715<br />

www.monzacinema.it<br />

• Sesto San Giovanni<br />

Cinema multisala skyline<br />

Centro Commerciale Centrosarca<br />

Sesto S.Giovanni (Mi) - 02.24860547<br />

www.skylinemultiplex.it<br />

• Bergamo<br />

teatro Creberg<br />

via Pizzo della Presolana<br />

035.343251 www.teatrocreberg.com<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti


BERGAMO<br />

GAMeC<br />

matteO RUBBi,<br />

BOUntY neLLO spaziO<br />

Fino al 15 maggio 2011<br />

La Galleria d'arte moderna e Contemporanea di<br />

Bergamo ospita la prima personale in un’istituzione<br />

pubblica italiana di matteo Rubbi giovane artista tra più<br />

interessanti del panorama nazionale, recente vincitore<br />

dell’edizione 2011 del premio Furla. L’esposizione è<br />

parte del programma espositivo eldorado, che la<br />

GameC dedica agli artisti emergenti più interessanti<br />

sulla scena internazionale, invitati a concepire un<br />

progetto inedito per gli spazi del museo. per<br />

l’occasione, Rubbi svilupperà dei progetti inediti<br />

• Brescia<br />

CtB -teatro stabile di Brescia<br />

teatro sociale<br />

via F. Cavallotti, 20 - 030.2808600<br />

teatro santa Chiara<br />

contrada Santa Chiara, 50/a<br />

030.3772134<br />

www.ctbteatrostabile.it<br />

• Crema<br />

teatro san domenico<br />

piazza trento e trieste, 4<br />

0373.85418<br />

www.teatrosandomenico.it<br />

• Milano<br />

nuovo teatro Oscar<br />

via Lattanzio 58 – 02.55196754<br />

www.teatrooscar.it<br />

spazio tertulliano<br />

via Tertulliano 68 - 02.49472369<br />

www.spaziotertulliano.it<br />

pim spazio scenico<br />

via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />

www.pimspazioscenico.it<br />

teatro Leonardo<br />

via Ampère 1 - 02.26681166<br />

teatro elfo puccini<br />

corso Buenos Aires 33 - 02 00660606<br />

www.elfo.org<br />

teatro degli arcimboldi<br />

via dell’Innovazione 1<br />

02.64.11.42.212/214<br />

www.teatroarcimboldi.it<br />

Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />

tessera e un accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

e produzioni esterne.<br />

teatro arsenale<br />

via C. Correnti 11 – 02.8321999<br />

www.teatroarsenale.org<br />

teatro del Buratto<br />

via Mosè Bianchi, 94 Mi - 02.27002476<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

teatro Ciak<br />

c/o Fabbrica del Vapore<br />

via Procaccini, 4 - 02.76110093<br />

www.teatrociak.it Sconto sul biglietto<br />

d’ingresso per titolare tessera e un<br />

accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

cooplombardia<br />

teatro Cinque<br />

via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />

www.teatrocinque.it<br />

teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />

via Hermada 8 -02.6420761<br />

www.teatrodellacooperativa.it<br />

teatro CRt - CRt teatro dell’arte<br />

viale Alemagna 6 - 02.881298<br />

teatro CRt -CRt salone<br />

via U. Dini 7 - Info 02.89011644<br />

www.teatrocrt.it<br />

teatro i<br />

via Gaudenzio Ferrari, 11<br />

tel 02/8323156 www.teatroi.org<br />

teatro Filodrammatici<br />

via Filodrammatici 1<br />

02 365956.71-75<br />

www.teatrofilodrammatici.com<br />

teatro Libero<br />

Via Savona, 10 - 02.8323126<br />

www.teatripossibili.it<br />

teatro Litta<br />

corso Magenta 24 - 02.86454545<br />

www.teatrolitta.it<br />

teatro - Laboratorio mangiafuoco<br />

via Grasselli, 4 - 02.7610491<br />

www.teatromangiafuoco.it<br />

teatro martinitt<br />

via Pitteri, 58 - 02.36580011<br />

teatro della memoria<br />

via Cucchiari, 4 - 02. 313663<br />

www.teatrodellamemoria.it<br />

teatro nuovo<br />

piazza San Babila - 02.794026<br />

www.teatronuovo.it<br />

teatro Out Off<br />

via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />

www.teatrooutoff.it<br />

teatro Franco parenti<br />

via Pier Lombardo, 14 - 02.599951<br />

www.teatrofrancoparenti.com<br />

teatro san Babila<br />

corso Venezia 2/a Milano<br />

02.795469 www.teatrosanbabila.it<br />

teatro Ringhiera<br />

via Boifava 17 02.58325578<br />

www.atirteatro.it<br />

teatro Ventaglio smeraldo<br />

piazza XXV Aprile 10<br />

02 29006767<br />

www.teatrosmeraldo.it<br />

fortemente legati contesto locale, sia dal punto umano<br />

e sociale che storico. attraverso installazioni, interventi<br />

performativi, oggetti, libri e opere sonore, Rubbi ha<br />

finora prodotto un corpus estremamente eterogeneo.<br />

soci <strong>Coop</strong> Biglietto ridotto - www.gamec.it<br />

Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />

tessera e un accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

teatro Verdi<br />

via Pastrengo 16<br />

02 6880030<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

zelig Cabaret<br />

Viale Monza 140<br />

02.2551774<br />

www.areazelig.it<br />

• Sesto San Giovanni<br />

spazio mil<br />

Sesto S.Giovanni (Mi) - 02/36592544<br />

www.tieffeteatro.it<br />

• Varese<br />

teatro di Varese<br />

piazza Repubblica - 0332.247897<br />

www.teatrodivarese.it<br />

teatro nuovo di Varese<br />

viale dei Mille 39 - 0332.237325<br />

www.filmstudio90.it<br />

• Gallarate<br />

Fondazione Culturale Gallarate<br />

teatro Condominio Vittorio Gassman<br />

via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />

teatro del popolo di Gallarate<br />

via Palestro, 5 – Gallarate centro<br />

www.fondazioneculturalegallarate.it<br />

Quando trovi questo simbolo<br />

lo spettacolo è convenzionato<br />

con il servizio di prenotazione<br />

Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola, Baggio,<br />

Metropoli, Piazza Lodi di Milano, Centrosarca<br />

di Sesto, gli Ipercoop di Vignate, Crema, Cantù,<br />

Vigevano e nei superstore di via Arona e via<br />

Palmanova a Milano, di Settimo, Cassano, Pavia,<br />

Brescia via Mantova e Cremona via del Sale.<br />

In collaborazione con Vivaticket by Charta.<br />

Il calendario e gli orari delle manifestazioni<br />

possono subire variazioni.<br />

L’ingresso è ridotto presentando<br />

la tessera sociocoop.<br />

Il piano tariffario convenzionato<br />

per i soci <strong>Coop</strong> può essere<br />

soggetto ad esclusione su alcuni<br />

spettacoli fuori sede o extra<br />

calendario.


60<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia


61<br />

aprile 2011<br />

cooplombardia

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