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il mensile dei soci coop<br />
edizione coop lombardia aprile N° 3 2011<br />
consumatori<br />
Nucleare<br />
i dubbi e le paure<br />
Dopo il dramma giapponese cosa farà l’Italia?<br />
Il Governo propone una “pausa”, ma c’è il referendum<br />
40 Sostieni Libera Terra<br />
Nei punti vendita di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
i prodotti dalle terre confiscate alla mafia<br />
42<br />
Tempo di catalogo<br />
Sino al 17 aprile si possono prenotare i premi<br />
E subito dopo partirà la nuova raccolta punti
PASSA<br />
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valore, fino a un massimo di 100 e mensili. Il bonus di traffico non viene erogato a fronte di ricariche effettuate con Ricariche Premiate o<br />
con Autoricarica con la Spesa. Il bonus è utilizzabile verso tutti e senza limiti. Per i dettagli e le compatibilità visita il sito www.coopvoce.it
8<br />
Nucleare: i dubbi e le paure<br />
Dopo il dramma giapponese anche il governo italiano chiede<br />
una pausa di riflessione. E c’è anche il referendum<br />
14 Acqua, <strong>Coop</strong> vara la fase due<br />
Novità sulle promozioni delle minerali e una indagine per<br />
garantire più informazione sulla qualità delle reti idriche<br />
18<br />
Sommario<br />
Sotto il segno dei pesci<br />
Sono fondamentali per una corretta alimentazione,<br />
ma in Italia il consumo ittico è in calo del 6%<br />
in primo piano consumare informati<br />
4 Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
7 L’Unità d’Italia<br />
e la cooperazione<br />
DI gIuLIaNo poLETTI<br />
11 La vignetta<br />
DI ELLE Kappa<br />
14 Dal rubinetto esce<br />
buon’acqua<br />
DI DarIo guIDI<br />
23 Internet come<br />
e dove vuoi<br />
13 Rinucleare? No grazie<br />
DI MarIo TozzI<br />
21 Più pesce nel menu<br />
DI EugENIo DEL ToMa<br />
26 Proteggere e coccolare<br />
DI aNNa SoMENzI<br />
28 E ora all’aria aperta<br />
DI CLauDIo STraNo<br />
Le pagine di<br />
cooplombardia<br />
40<br />
42<br />
43<br />
44 43<br />
44<br />
45<br />
vivere bene<br />
Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale aldo moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 iscrizione roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 abbonamento annuo euro 3,10<br />
17 Zucchero e cannella<br />
DI MaSSIMo MoNTaNarI<br />
30 Piatti di sostanza<br />
DI HELMuT FaILoNI<br />
32 I riti della Pasqua<br />
DI gIuSEppE orToLaNo<br />
36 Italiani brava gente<br />
DI M. CIrrI E F. SoLIbELLo<br />
36 Mostre, libri e dischi<br />
intervista a P. magoni<br />
DI g. oLDrINI E p. paCoDa<br />
Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, alberto martignone, alessandro medici, Paola minoliti,<br />
andrea Pertegato, Silvia Sacchetti, Gianfranco Sansalone, anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica ilde ianigro<br />
Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini Stampa Coptip (modena)<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale aldo moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908<br />
C. F., P. iVa e iscrizione al registro delle imprese di Bologna n. 03722150376 iscrizione all’albo delle <strong>Coop</strong>erative a mutualità prevalente n. a108296<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico migliavacca (vicepresidente)<br />
Giuseppe Bolognesi, Gianna Brunelli, mauro Bruzzone, Edwin Ferrari, marco Gaiba, alberto martignone, alessandro medici, Daniele moltrasio.<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia e<br />
Libera Terra<br />
Dal 19 aprile il nuovo<br />
catalogo Soci<br />
I rifiuti si riducono<br />
coi prodotti alla spina<br />
<strong>Coop</strong> for words<br />
per l’Italia<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia numero verde 800 016 706<br />
il numero di marzo è stato stampato in 2.509.752 copie<br />
Associato USPi, Unione stampa periodica italiana<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale
4<br />
aprile 2011<br />
la posta<br />
<strong>Coop</strong>, il latte, l’allattamento e...<br />
Rispetto all’articolo sul latte e su alcuni suoi derivati (nel numero di febbraio) volevo chiedervi<br />
una valutazione sul latte vaccino da un punto di vista nutrizionale. In secondo luogo volevo<br />
sapere come <strong>Coop</strong> affronta il tema del benessere degli animali d’allevamento destinati a<br />
produrre latte?<br />
iMMa piCColo BRINDISI - SUl teMa latte Ci hanno SCRitto anChe loRedana VeRSaCi, ManUela GoMbolo, CoStanza<br />
tRoini, aliCe tondo<br />
Risponde Claudio Mazzini<br />
responsabile sostenibilità, innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
Prima di parlare di latte vaccino, è importante una premessa,<br />
e cioè che per quanto attiene gli aspetti nutrizionali,<br />
<strong>Coop</strong> da sempre sostiene l’allattamento al seno<br />
materno (vedi http://www.e-coop.it/<strong>Coop</strong>Repository/<br />
COOP/<strong>Coop</strong>Italia/file/fil00000072922.pdf alla pagina<br />
11, punto 1).<br />
Detto questo, è un punto fermo che, tra tutti i cibi, il<br />
latte vaccino sia un elemento centrale nell’alimentazione<br />
e sia assolutamente insostituibile. L’INRAN (Istituto<br />
Nazionale di Ricerca per gli Alimenti) raccomanda il consumo<br />
di latte, soprattutto dall’infanzia fino ai 35 anni,<br />
età in cui si arriva al cosiddetto picco osseo.<br />
Anche oltre questo limite anagrafico l’assunzione comporta<br />
benefici; se osserviamo le donne in menopausa,<br />
momento della vita in cui è maggiore la probabilità di<br />
essere colpite dall’osteoporosi, noteremo che questa<br />
malattia si manifesta maggiormente in quella popolazione<br />
che in gioventù ha bevuto minori quantitativi di<br />
latte. Partendo dalla più aggiornata piramide alimentare,<br />
il nutrizionista consiglia di bere almeno due porzioni<br />
quotidiane di latte da 125 grammi ognuna, o in alternativa,<br />
una di latte e una di yogurt, rispettando quest’abitudine<br />
ogni giorno, per tutta la vita. Purtroppo però a<br />
differenza dei cugini tedeschi e inglesi, gli italiani bevono<br />
meno latte di quanto dovrebbero, privilegiando bevande<br />
che dal punto di vista salutistico nulla hanno da<br />
spartire con questo alimento d’eccellenza.<br />
E veniamo al tema del benessere animale, sul quale, da-<br />
gli anni ‘60 si è registrata una crescente presa di coscienza.<br />
A livello europeo sono state definite una serie<br />
di direttive e regolamenti, nella consapevolezza che<br />
questo aspetto ha un peso notevole sulla buona salute<br />
degli animali, sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti<br />
che da essi derivano. Il mondo della ricerca, da tempo,<br />
lavora per definire degli standard e per sviluppare dei<br />
protocolli di valutazione.<br />
<strong>Coop</strong>, fin dal 2007, ha pubblicato propri Disciplinari di<br />
benessere sulle filiere di suino, vitello, vacche da latte e<br />
avicoli, contenenti indicazioni precise cui devono attenersi<br />
le aziende fornitrici. Nel corso del 2008 è stata<br />
attivata una convenzione con l’Istituto zoo profilattico<br />
di Brescia, che è anche il Centro di Referenza Nazionale<br />
per il benessere animale. Tale convenzione prevede la<br />
condivisione dei Disciplinari da parte del Centro di referenza<br />
e l’attivazione controlli in allevamento per valutare<br />
e migliorare i disciplinari <strong>Coop</strong>.<br />
Per quanto riguarda i bovini da latte, oltre alle strutture<br />
di allevamento, gli aspetti considerati nel sistema di valutazione<br />
<strong>Coop</strong> del benessere animale fanno riferimento:<br />
al personale di stalla, alla possibilità di movimento,<br />
alle strutture, ai contatti sociali, al comportamento, ai<br />
parametri sanitari e microclimatici ecc. Normalmente il<br />
vitello, dopo il parto, viene allontanato dalla madre nelle<br />
24 ore dopo la nascita, soprattutto per evitare la trasmissione<br />
di malattie e per ridurre lo stress di una separazione<br />
tardiva. Le femmine restano poi all’interno<br />
dell’allevamento di nascita e vanno a costituire la nuova<br />
generazione delle lattifere.<br />
Prosciutto e sale<br />
Sono ipertesa e debbo consumare alimenti poco salati ma sono un’affezionata consumatrice di prosciutto crudo e<br />
vorrei conservarlo al meglio.<br />
MaRta ReSeGhini - CREmONA (mO)<br />
I salumi, in particolare il prosciutto crudo, sono certamente<br />
ricchi di sale ma sono anche prodotti con valenze<br />
nutrizionali elevate. È il caso del prosciutto crudo di Parma,<br />
che, oltre al buon apporto proteico, ha anche un basso<br />
contenuto in sale. Sul mercato oggi esistono prosciutti<br />
ancora più innovativi con una quantità di sodio<br />
inferiore del 30% rispetto alla media dei crudi (San Daniele,<br />
Parma, Toscano e nazionale). Il prosciutto intero va<br />
tenuto in un luogo fresco, se è possibile in cantina; dopo<br />
il taglio, la parte va protetta con un foglio di alluminio o<br />
di carta per alimenti. Se si acquista già affettato, va conservato<br />
in frigorifero ma prima di servirlo va tolto in anticipo<br />
e portato a temperatura ambiente per gustarne<br />
appieno il sapore e il profumo. Va però consumato entro<br />
un paio di giorni dall’acquisto essendo un prodotto ad<br />
alta deperibilità.
eSpeRienza italia, a toRino e in pieMonte<br />
tante mostre e iniziative per i 150 anni dall’Unità<br />
Passato l’appuntamento del 17 marzo scorso, nel quale i<br />
150 anni dell’Unità d’Italia sono stati ufficialmente celebrati,<br />
a Torino e in Piemonte, tutto il 2011 sarà caratterizzato<br />
da un cartellone straordinariamente ricco di appuntamenti,<br />
mostre e iniziative, riunite sotto al titolo di<br />
Esperienza Italia (un progetto sotto il patrocinio della<br />
presidenza della Repubblica e di cui anche <strong>Coop</strong> è sponsor,<br />
assieme alle più importanti imprese nazionali), teso<br />
proprio a valorizzare il nostro paese e le sue eccellenze.<br />
Due saranno i cuori pulsanti di esperienza italia: le officine<br />
Grandi Riparazioni, che, a pochi passi dal centro<br />
storico di Torino, diventeranno l’Officina d’Italia. Parallelamente,<br />
a Venaria Reale, a pochi chilometri da Torino, il<br />
maestoso complesso barocco sarà la Reggia d’Italia, palcoscenico<br />
delle eccellenze italiane nel mondo.<br />
Impossibile dar conto di tutto il programma. Informazioni<br />
Registro delle opposizioni ecco i numeri giusti<br />
l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale Aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />
più dettagliate sono disponibili ai seguenti indirizzi: www.<br />
italia150.it, www.lavenaria.it, www.officinegrandiriparazioni.it,<br />
oppure telefonando allo 011-4992333.<br />
Ci limitiamo qui a segnalare alcune tra le mostre e iniziative<br />
più importanti: Fare gli italiani. 150 anni di storia<br />
nazionale (Officine Grandi Riparazioni, sino al 20<br />
novembre 2011); Stazione futuro. Qui si rifà l’italia<br />
(Officine Grandi Riparazioni, sino al 20 novembre 2011);<br />
il futuro nelle mani. artieri domani (Officine Grandi<br />
Riparazioni, sino al 20 novembre 2011); la bella italia.<br />
arte e identità delle città capitali (Scuderie Juvarriane<br />
della Reggia di Venaria, sino all’11 settembre 2011); potager<br />
Royal. orti e frutteti nei Giardini della Reggia<br />
(Giardini della Reggia di Venaria, dal 16 aprile 2011); Cene<br />
regali (Galleria Grande della Reggia di Venaria, da marzo<br />
a novembre 2011).<br />
Per uno spiacevole errore di cui ci scusiamo con i lettori, nel box di pagina 11 dello scorso numero di <strong>Consumatori</strong><br />
(relativo ai riferimenti telefonici per iscriversi al Registro delle opposizioni) sono usciti due numeri errati.<br />
Il primo è quello del numero verde: quello da comporre è 800.265.265 (e non 800.625.625).<br />
Il secondo è il numero di fax: il numero giusto è 06.54224822<br />
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Iniziativa valida solo per le <strong>Coop</strong>erative aderenti e nel periodo di validità dei rispettivi collezionamenti.
dI GIuLIano PoLettI<br />
P r e sidente nazionale<br />
di Legacoop<br />
Nell’anno in cui l’Italia<br />
festeggia i suoi 150 anni<br />
di stato unitario, ricorre<br />
il 125° anniversario<br />
di costituzione della Lega<br />
Nazionale delle <strong>Coop</strong>erative:<br />
un’associazione che ha svolto un<br />
ruolo attivo per lo sviluppo e l’affermazione<br />
di un’esperienza economica<br />
e sociale, quella cooperativa,<br />
che con l’Italia è nata e ne ha<br />
accompagnato, con tratti peculiari,<br />
la crescita e l’evoluzione.<br />
Nel nostro paese, la prima cooperativa<br />
ad essere costituita, nel<br />
1854, fu il Magazzino di previdenza<br />
di Torino - una cooperativa<br />
di consumo - che assicurava<br />
la vendita di generi di prima necessità<br />
a basso prezzo (ma anche<br />
la possibilità di depositare i<br />
risparmi). Subito dopo ne sorsero<br />
altre che miravano a tutelare<br />
l’occupazione dei soci. Le prime<br />
cooperative furono costituite,<br />
quindi, per dare una risposta a<br />
problemi come la disoccupazione<br />
e l’aumento del costo della<br />
vita. La loro nascita si ispirò a<br />
principi e valori – di mutualità,<br />
partecipazione democratica alle<br />
scelte, solidarietà, responsabilità<br />
condivisa, forte legame con il<br />
territorio – che costituiranno la<br />
base e la leva per il futuro sviluppo<br />
della cooperazione e che, a<br />
tutt’oggi, ne definiscono l’identità<br />
originale, caratterizzando la<br />
7<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
L'unità d'Italia<br />
e la cooperazione<br />
La storia delle coop nasce dallo stesso spirito e dagli<br />
stessi valori e corre parallela a quella del nostro Paese<br />
cooperazione come strumento<br />
efficace per promuovere imprenditorialità<br />
diffusa, senso di<br />
appartenenza civile, responsabilità<br />
solidale verso la collettività.<br />
È ispirandosi a questi principi<br />
che le cooperative, nel corso<br />
della loro storia, hanno difeso e<br />
sviluppato un’occupazione stabile<br />
e dignitosa, tutelato il potere<br />
d’acquisto e la salute dei consumatori,<br />
garantito l’accesso al<br />
bene casa a larghe fasce di popolazione,<br />
accresciuto le potenzialità<br />
di imprenditori associati,<br />
inserito nel mondo del lavoro<br />
soggetti svantaggiati, contribuito<br />
allo sviluppo di un welfare<br />
partecipato e responsabile.<br />
Oggi le imprese cooperative<br />
rappresentano circa il 7% del<br />
PIL, contano più di un milione e<br />
centomila occupati, 12 milioni di<br />
soci e occupano posizioni di eccellenza<br />
in molti settori dell’economia<br />
nazionale. Risultati raggiunti<br />
grazie all’impegno di<br />
generazioni di soci e di lavoratori<br />
che, rinunciando all’arricchimento<br />
personale, hanno dedicato<br />
la loro intelligenza e le loro<br />
competenze alla costruzione di<br />
un solido patrimonio imprenditoriale<br />
utile a tutta la collettività,<br />
dimostrando la validità di<br />
uno strumento a disposizione<br />
di tutti coloro che vogliono dare<br />
una risposta ai propri bisogni<br />
con un’assunzione di responsabilità<br />
condivisa e di impegno comune.<br />
Un impegno rinnovato con la recente<br />
costituzione dell’Alleanza<br />
delle <strong>Coop</strong>erative Italiane, un coordinamento<br />
stabile tra le maggiori<br />
associazioni cooperative –<br />
Agci, Confcooperative, Legacoop<br />
– che punta a dare più forza alle<br />
cooperative con una rappresentanza<br />
unitaria nei confronti delle<br />
istituzioni, delle forze politiche e<br />
sociali.<br />
In una fase segnata da serie difficoltà,<br />
da divisioni marcate e<br />
da una diffusa perdita di fiducia,<br />
la cooperazione vuole lavorare<br />
per un nuovo equilibrio tra<br />
individuo e comunità, tra attività<br />
economiche e non economiche,<br />
tra iniziativa pubblica e iniziativa<br />
privata; per un futuro<br />
dove la società non sia la somma<br />
di individui isolati, ma un<br />
insieme di persone che costituiscono<br />
comunità.<br />
Una società nuova, insomma,<br />
dove la cooperazione giochi un<br />
ruolo da protagonista per fare<br />
dei cittadini protagonisti attivi<br />
e responsabili della vita democratica<br />
e della crescita civile ed<br />
economica.<br />
Per continuare a contribuire, come<br />
è avvenuto fin dalla nascita<br />
dell’Italia, al progresso economico<br />
e sociale del Paese. l
8<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
dI SILvIa FabbrI<br />
Nucleare?<br />
dopo la catastrofe in Giappone, il Governo<br />
propone una “pausa di riflessione”<br />
E in arrivo c’è il referendum di giugno<br />
In Italia erano previsti 4 impianti che sarebbero costati 40 miliardi. Il disastro<br />
della centrale di Fukushima ha fatto sì che anche i più vivaci assertori della<br />
necessità di realizzare le centrali ora propongano “una pausa di riflessione”<br />
Stavamo già da tempo lavorando<br />
a questo servizio<br />
sul nucleare quando è<br />
arrivato il drammatico<br />
terremoto in Giappone con le disastrose<br />
conseguenze alla centrale<br />
atomica di Fukushima. Al<br />
momento in cui scriviamo, anche<br />
se la situazione pare leggermente<br />
stabilizzata, il rischio di una<br />
catastrofe tipo Cernobyl non è<br />
ancora del tutto scongiurato. E<br />
comunque l’impatto di questa<br />
crisi sull’opinione pubblica mon-<br />
diale è stato giustamente enorme,<br />
perchè ha proposto in maniera<br />
drammatica il tema della<br />
sicurezza di questo impianti.<br />
Proprio i temi su cui in Italia si<br />
stava riaprendo il dibattito, viste<br />
le intenzioni filo-nucleari del governo.<br />
Ma visto anche che il 12<br />
giugno - se la data verrà confermata<br />
- sarà il giorno in cui andremo<br />
a votare anche per il referendum<br />
sul nucleare (oltre che per<br />
quelli sull’acqua e sul legittimo<br />
impedimento). Prima del disastro<br />
di Fukushima, erano in molti a<br />
scommettere sul mancato raggiungimento<br />
del quorum. Ora lo<br />
scenario è radicalmente mutato.<br />
Anche il Governo infatti, dopo<br />
qualche imbarazzato tentennamento<br />
ha annunciato una “pausa<br />
di riflessione” nella marcia per la<br />
realizzazione del nucleare.<br />
Una marcia che non era mai stata<br />
trionfale, del resto, e che sulla<br />
sua strada aveva trovato non<br />
poche opposizioni, ben prima del<br />
disastroso sisma giapponese.<br />
continua a pagina 10 >
9<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
“L’atomo: insicuro<br />
costoso, già vecchio”<br />
Parla Alessandro Giannì (Greenpeace)<br />
dopo il sisma in Giappone, è possibile pensare<br />
all’energia nucleare come a una tecnologia sicura<br />
per produrre energia?<br />
La risposta ovvia è che il nucleare non era sicuro nemmeno<br />
prima del sisma in Giappone. Cernobyl è solo il caso più famoso<br />
di incidente nucleare: questi problemi sono all’ordine del giorno.<br />
Qualche anno fa i vertici della TEPCO (l’utility giapponese<br />
proprietaria dell’impianto di Fukushima) si sono dovuti dimettere<br />
perchè si è scoperto che per decenni hanno falsificato i rapporti<br />
di sicurezza inviati alle Autorità. Questo stillicidio di “piccoli<br />
incidenti” (di cui ci sono evidenze anche in Europa) è<br />
all’origine dell’incremento di leucemie infantili nelle aree circostanti<br />
alle centrali nucleari. Un’altra complicazione è poi che sia<br />
le centrali che le scorie nucleari (a fine vita una centrale è una<br />
“scoria”...) pongono problemi di gestione a lungo termine: si<br />
tratta di rifiuti pericolosi che possono restare radioattivi per secoli,<br />
millenni o decine di migliaia di anni. Nessuno ha idea di<br />
come mettere in sicurezza queste scorie e di come finanziare un<br />
sistema di gestione di rifiuti pericolosi e radioattivi che regga per<br />
millenni. Tornando al contesto del Giappone: un terremoto di<br />
scala Richter 9 era improbabile nell’arco di 10 anni ma (tsunami<br />
compreso) lo si poteva considerare un “evento certo” in un<br />
arco di tempo di secoli. Insomma, ogni centrale e ogni deposito<br />
di scorie è una specie di roulette russa e la propaganda filonucleare<br />
che parla di “sistemi sicuri per gestire le scorie” mente<br />
sapendo di mentire.<br />
Quale dovrebbe essere l’iter della realizzazione<br />
delle centrali nucleari italiane? e dove verranno<br />
fatte, visto che le regioni italiane non le vogliono?<br />
L’impressione è che, prima di Fukushima, avessero già già deciso.<br />
Alcune dichiarazioni di Enel che parlavano di 4 centrali in 3<br />
siti facevano capire che con certezza il sito di Montalto di Castro<br />
(alto Lazio) era della partita: è uno dei pochi in cui è ipotizzabile<br />
costruire due reattori. In ogni caso, la normativa nazionale<br />
esclude le Regioni dal ruolo decisionale. Il loro “parere” non è in<br />
alcun modo vincolante. Per gli altri siti sarebbero in “pool position”<br />
il Veneto (Chioggia/Rovigo) e forse altri siti costieri in<br />
Adriatico. La nostra impressione è che si proporrà la costruzione<br />
di centrali al nord mentre per la localizzazione del deposito di<br />
scorie l’area delle possibilità è maggiore. Anche in questo caso (il<br />
deposito) sappiamo per certo che c’è già una lista di una cinquantina<br />
di siti, realizzata nonostante ancora non siano stati<br />
approvati i criteri per la localizzazione dei medesimi.<br />
Chi è contro il nucleare sostiene che le centrali<br />
italiane nasceranno già vecchie. È così?<br />
“Occorre imparare<br />
dagli errori”<br />
Parla Chicco Testa (Forum nucleare)<br />
dopo il sisma in Giappone, è possibile pensare<br />
all’energia nucleare come a una tecnologia sicura<br />
per produrre energia?<br />
Ciò che sta succedendo in Giappone è molto più grave di quanto<br />
si potesse immaginare. L’incidente nucleare, anzi, gli incidenti<br />
che si susseguono senza fine, lasceranno conseguenze ancora in<br />
larga parte purtroppo imprevedibili, per moltissimi anni. Deve<br />
riconoscerlo senza esitazione e per senso di responsabilità anche<br />
chi come me, e tanti altri, è convinto sostenitore dell’utilità<br />
dell’energia nucleare. Ma far finta di nulla e ritenere che le cose<br />
possano continuare senza cambiamenti sarebbe da sciocchi o da<br />
irresponsabili. Insistere nel dire che nulla cambia nei programmi<br />
decisi, sarebbe stato un errore non all’altezza delle richieste<br />
che oggi, giustamente, vengono dall’opinione pubblica. Personalmente<br />
credo che l’energia nuclare continuerà ad avere un<br />
futuro. Nei paesi che già la possiedono e nei paesi in cui si realizzaranno<br />
reattori nucleari di concezione sempre più avanzata. Ma<br />
siamo a un giro di boa che non può essere sottovalutato. Può essere<br />
l’occasione per immaginare un percorso che porti a un’Agenzia<br />
di Sicurezza sovranazionale, come la NRC americana. Avanzi<br />
il governo italiano questa proposta. Occorre quindi tempo per<br />
decidere con coscienza e cautela: per fare un bilancio ragionato<br />
di ciò che successo in Giappone, per imparare dagli errori, per<br />
fare una valutazione del livello di sicurezza degli impianti esistenti,<br />
per verificare gli standard delle future tecnologie.<br />
Quale dovrebbe essere l’iter della realizzazione<br />
delle centrali nucleari italiane? e dove verranno<br />
fatte, visto che le regioni italiane non le vogliono?<br />
L’iter per la costruzione di nuovi impianti avrà inizio quando il<br />
Governo presenterà la ‘Strategia nucleare’, un documento programmatico<br />
in cui saranno definite le linee guida per il rilancio<br />
del nucleare nel nostro Paese, oltre a dare gli indirizzi di base per<br />
la tutela ambientale e la protezione dalle radiazioni.<br />
Un momento importante sarà la definizione dei parametri tecnico-ambientali:<br />
si tratta di una serie di criteri che permetteranno<br />
l’individuazione di aree considerate ‘potenzialmente idonee’ ad<br />
ospitare nuovi impianti. Subito dopo, si passerà alla fase di certificazione<br />
e autorizzazione unica per un sito specifico, su richiesta<br />
dell’operatore. Due momenti in cui un passaggio fondamentale<br />
sarà la consultazione con le Regioni e gli enti locali, a cui si intende<br />
dare maggior risalto con le modifiche proposte dal Governo<br />
per il decreto 31/2010, che regola tutto l’iter. Questo per tener<br />
conto della recente pronuncia della Corte Costituzionale, che ha<br />
chiesto di rendere il parere delle Regioni obbligatorio, seppur non<br />
vincolante, in fase di rilascio dell’autorizzazione unica, prima<br />
continua a pagina 10 > continua a pagina 10 >
10<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
Non è ancora ben chiaro cosa significhi pausa di riflessione<br />
(qualche ambientalista teme che si voglia<br />
solo depotenziare il referendum che se, andasse in<br />
porto, bloccherebbe definitivamente ogni progetto)<br />
e cosa si intenda<br />
443<br />
le centrali nucleari<br />
in funzione nel mondo<br />
58<br />
le centrali nucleari<br />
in funzione in Francia<br />
(dati precedenti al sisma in Giappone)<br />
cambiare rispetto ai<br />
piani sin qui definiti. Il<br />
progetto, lo ricordiamo,<br />
era quello di realizzazione<br />
4 nuove<br />
centrali in Italia, impianti<br />
di nuova generazione,<br />
previsti entro il<br />
2020. Dove? Tutte le<br />
Regioni si sono rifiutate di ospitarle sul loro terrorio,<br />
anche quelle governate dalla stessa maggioranza<br />
che siede in parlamento. Il governo, lo scorso<br />
anno, aveva infatti varato un decreto che fissava i<br />
criteri di localizzalizzazione delle centrali e dei depositi<br />
delle scorie, con l’obiettivo di far partire i lavori<br />
entro il 2013. Ma senza il via libera degli enti<br />
Il fatto concreto è che il tipo di centrale che si vorrebbe realizzare<br />
in Italia (EPR: European Pressurized Reactor), un modello di<br />
costruzione francese, non è altro che un prototipo e nemmeno<br />
completo.<br />
Esistono solo due cantieri (in Francia e in Finlandia) che ormai<br />
hanno accumulato ritardi clamorosi, che non hanno un “progetto”<br />
chiuso (in due statement separati le Agenzie Nucleari di<br />
Finlandia, Francia e Inghilterra e, nel secondo, anche quella<br />
USA) hanno ribadito che esistono grosse carenze progettuali<br />
(definizione del sistema di controllo automatizzato che dovrebbe<br />
intervenire in caso di incidente) mentre permangono problemi<br />
sulla qualità delle saldature di alcune porzioni critiche del<br />
cantiere. Diciamo che in realtà questo nucleare non è ancora<br />
nemmeno nato. Probabilmente, non nascerà mai (i costi sono<br />
passati da 3 miliardi di euro a cifre che verosimilmente saranno<br />
dell’ordine di oltre 7 miliardi di euro): si bruceranno soldi pubblici,<br />
si sprecheranno occasioni per incentivare le rinnovabili e,<br />
al solito, pagheranno i cittadini, sulla bolletta o altrimenti. Peraltro,<br />
l’unico progetto concreto di EPR negli USA è stato cancellato<br />
nonostante ci fosse la disponibilità del governo di coprire i<br />
rischi bancari per 7,5 miliardi di dollari.<br />
È vero che l’Italia non ha altra scelta se non quella<br />
del nucleare?<br />
L’Italia non ha altra scelta se non fare a meno del nucleare e<br />
puntare sulle rinnovabili e l’efficienza. Greenpeace ha sviluppato<br />
vari scenari che dimostrano che l’Italia, come l’Europa, può<br />
svincolarsi dalle energie sporche (carbone, petrolio e nucleare).<br />
Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza<br />
energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora<br />
aggiuntivi, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare,<br />
locali sarebbe stato comunque impossibile avviare<br />
qualsisi progetto..<br />
A ritenere che sarebbe più utile e sensato, alla luce di<br />
quanto è accaduto - invertire la rotta e investire decisamente<br />
sulle energie<br />
rinnovabili, ci sono non<br />
solo le associazioni ambientaliste,<br />
ma anche<br />
scienziati e imprenditori,<br />
come quelli del Kyoto<br />
Club, il cartello delle industrie<br />
impegnate in<br />
campo ambientale, riuniti<br />
nel manifesto “Inve-<br />
> continua da pagina 9 > continua da pagina 9<br />
29<br />
paesi che usano l’energia<br />
nucleare nel mondo<br />
30%<br />
domanda di energia<br />
coperta dal nucleare<br />
in europa<br />
ce del nucleare”, spiega: “Lo scenario prospettato dal<br />
governo, 25% di elettricità atomica e 25% di rinnovabili<br />
al 2020, comporterebbe una enorme distrazione<br />
di risorse a scapito delle nuove energie. Nella migliore<br />
delle ipotesi, quando si iniziasse a generare elettricità<br />
nucleare, sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità<br />
generale, o gli utenti, attraverso le bollette, a cofi-<br />
continua a pagina 13 ><br />
dell’intesa con la Conferenza Unificata. Il provvedimento correttivo<br />
dovrà, ora, essere esaminato dalle Commissioni parlamentari<br />
e dalla stessa Conferenza Unificata. Le modifiche in esame<br />
dovranno essere approvate entro il 23 marzo prossimo.<br />
Chi è contro il nucleare sostiene che le centrali italiane<br />
nasceranno già vecchie. È così?<br />
Parlare del tipo di tecnologia che verrà impiegato in Italia è forse<br />
ancora troppo presto, l’unica certezza però è che le centrali che<br />
verranno costruite nel nostro Paese saranno le più moderne. Si<br />
tratta di reattori di terza generazione avanzata che garantiscono<br />
un maggior sfruttamento del combustibile, quantità di residui<br />
estremamente ridotte a parità di energia prodotta e sistemi di sicurezza<br />
attivi e passivi. In particolare questo tipo di reattori vengono<br />
inseriti all’interno di un contenitore di calcestruzzo dello<br />
spessore di 6 metri, in grado di resistere a eventi sismici di<br />
grande intensità e all’impatto con un aereo. In questo caso l’impianto<br />
subirebbe danni minimi. Nel caso in cui ci fosse un allarme<br />
diverso il reattore si spegnerebbe automaticamente.<br />
È vero che l’Italia non ha altra scelta se non quella<br />
del nucleare?<br />
L’italia dipende da combustibili fossili e dall’energia nucleare di<br />
importazione per circa l’80% del suo fabbisogno. è un problema<br />
storico che ci rende fragilissimi, come ci mostrano gli avvenimenti<br />
in corso nei paesi da cui abitualmente ci riforniamo. Ma<br />
per ridisegnare la nostra politica energetica c’è bisogno di un largo<br />
concenso e di lasciarci aperta, con senso di responsabilità,<br />
ogni strada per il futuro.<br />
È vero che si troverà il modo per neutralizzare la<br />
pericolosità delle scorie?<br />
Sotto questo punto di vista la tecnologia si è evoluta, tanto che le
11<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
tagliando drasticamente le emissioni di CO2. Quello che è interessante<br />
è che sono anni che Greenpeace produce questi scenari<br />
ed è un dato di fatto che la realtà in alcuni settori, ad esempio<br />
nell’eolico, è andata più avanti delle nostre stime, evidentemente<br />
troppo conservative. Ancora, gli scenari pubblicati dalle industrie<br />
delle rinnovabili sono ancora più spinti dei nostri, mentre<br />
lo stallo del nucleare rispetto alle rinnovabili è ben documentato<br />
dai dati USA. Per finire, gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili<br />
e l’efficienza energetica al 2020 non solo valgono il triplo<br />
del piano nucleare di Enel in termini energetici, ma creerebbero<br />
almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi” e dunque 10-15<br />
volte l’occupazione indotta dal nucleare.<br />
È vero che si troverà il modo per neutralizzare la<br />
pericolosità delle scorie?<br />
Potremmo rispondere che si troverà il modo di imparare a volare<br />
battendo le braccia. Il fatto è che dopo oltre mezzo secolo di<br />
nucleare e miliardi di dollari spesi nessuno ha ancora trovato<br />
una soluzione. O meglio: per anni una soluzione per parte delle<br />
scorie nucleari c’è stata e molto semplice: scaricare le scorie in<br />
mare! Pratica bloccata nel 1993 anche grazie alla campagna<br />
internazionale di Greenpeace. Dobbiamo mettere anche questo<br />
sul conto del nucleare.<br />
Costano meno le energie rinnovabili o l’energia<br />
nucleare?<br />
Secondo la stima più recente del Dipartimento USA per l’energia<br />
(DOE, novembre 2010), il costo industriale dell’elettricità prodotta<br />
dai nuovi impianti nucleari sarà più alto non solo di quello<br />
del carbone e del gas naturale, ma anche dell’eolico. In particolare,<br />
il costo dell’elettricità da nucleare per gli impianti che<br />
andranno in funzione nel 2020 è stimato in oltre 14 centesimi<br />
di dollaro (del 2008) contro gli 11 dell’eolico. l<br />
La vignetta di ellekappa<br />
centrali di terza generazione avanzata producono quantità di<br />
residui radioattivi estremamente inferiori a quelli generati dalle<br />
centrali che utilizzano tecnologie precedenti. Basti pensare che<br />
ogni anno la quantità di rifiuti radioattivi prodotta è circa un<br />
millesimo di quella dei rifiuti industriali pericolosi che comprende<br />
sostanze estremamente tossiche come l’arsenico, il piombo, il<br />
mercurio e l’amian to. Oggi esistono poi vari metodi per mettere<br />
i residui in sicurezza e occorre tranquillizzare tutti sulla sicurezza<br />
di questi trattamenti. Ad oggi infatti non si è mai verificato<br />
nessun incidente causato dai residui radioattivi.<br />
Costano meno le energie rinnovabili o l’energia<br />
nucleare?<br />
Contrapporre le energie rinnovabili a quella da nucleare è un<br />
errore. Non si tratta di svilupparne una a discapito dell’altra ma<br />
di utilizzarle insieme per cercare di decarbonizzare la produzione<br />
di energia elettrica. Si stima che costruire una centrale EPR<br />
come quelle previste per l’Italia costi circa 5 miliardi di euro. A<br />
questi vanno aggiunti i costi finanziari, quelli del combustibile,<br />
quelli per la manutenzione, il personale e infine i costi per lo<br />
smantellamento della centrale e per la gestione dei residui radioattivi.<br />
Si tratta di cifre certamente elevate, ma vanno spalmate<br />
sui 60 anni di esercizio della centrale e oltre. Si calcola che<br />
i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica di una sola<br />
centrale EPR possano toccare i 50 miliardi di euro ai prezzi attuali<br />
di vendita dell’energia elettrica. Se invece i prezzi dei combustibili<br />
fossili, e quindi dell’energia elettrica, aumentassero<br />
sensibilmente, i ricavi sarebbero molto maggiori. Molti studi<br />
internazionali indicano che il costo di produzione dell’energia<br />
nucleare può essere indicato in circa 6 centesimi di euro per<br />
ogni khilowattora prodotto, un costo già oggi competitivo nel<br />
mercato italiano dell’energia elettrica. l
63<br />
le centrali nuclari in costruzione<br />
nel mondo<br />
4<br />
le centrali nucleari<br />
previste per l’Italia<br />
220 mila<br />
le persone evacuate per<br />
precauzione dopo le esplosioni<br />
dei reattori di Fukushima<br />
nanziare il nucleare. Questo perché<br />
il costo è estremamente oneroso:<br />
oltre 5 miliardi di euro per<br />
una centrale, più di 40 miliardi<br />
per l’intero programma”.<br />
Secondo gli industriali del Kyoto<br />
Club bisogna seguire la strada<br />
dell’Europa, dove il 61% della<br />
nuova potenza elettrica installata<br />
viene da impianti alimentati<br />
da fonti rinnovabili, come eolico e<br />
solare. Negli Stati Uniti la quota è<br />
del 43%. Insomma, l’unica alternativa<br />
percorribile sarebbe quella<br />
racchiusa nella formula del 20-<br />
20-20: entro il 2020, riduzione del<br />
20% di Co2, 20% di risparmio sui<br />
costi finali, 20% di fonti pulite e<br />
rinnovabili.<br />
Aveva reso scottante il dibattito,<br />
già prima del disastro in Giappone,<br />
anche il recente responso<br />
emesso dal Giurì per l’autodisciplina<br />
pubblicitaria sullo spot sovvenzionato<br />
dal Forum nucleare<br />
italiano i cui soci fondatori sono<br />
Edf e Enel, cioè i due soggetti<br />
maggiormente interessati allo<br />
sviluppo del nucleare. Molti lo ricorderanno,<br />
anche perché ha<br />
usufruito di oltre 400 passaggi<br />
televisivi per un costo di circa 6<br />
milioni di euro: nello spot due giocatori<br />
di scacchi, una mossa dietro<br />
l’altra, si scambiavano affermazioni<br />
pro o contro nucleare. In<br />
realtà, come ha stabilito il garante,<br />
lo spot mira “a ingannare e<br />
confondere chi lo riceve, contrabbandando<br />
come neutrali e sociali<br />
i suoi contenuti squisitamente di<br />
parte”. l<br />
13<br />
aprile 2011<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario tozzi<br />
primo ricercatore Cnr-Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Rinucleare?<br />
Tanti motivi per dire: no, grazie<br />
Mentre autorevoli voci di scienziati competenti (Margherita<br />
Hack, che è un’astrofisica) e meno competenti (Umberto Veronesi,<br />
che è un medico) si dichiarano a favore dell’energia<br />
nucleare, già prima della tragedia della centrale atomica di<br />
Fukushima, la campagna pubblicitaria del Forum nucleare italiano è<br />
stata dichiarata ingannevole dal Giurì sulla pubblicità. Si tratta, in ultima<br />
analisi, di due facce, entrambe ingannevoli, della stessa medaglia,<br />
quella che vorrebbe l’energia nucleare ultima chance per il popolo degli<br />
uomini sulla vecchia Terra. Oggi più di ieri non c’è alcuna ragione per<br />
tornare al nucleare e i dubbi sono semmai aumentati.<br />
I costi sono, in proporzione, incrementati: una centrale necessita di 8-9<br />
miliardi di euro che non si capisce bene quale investitore privato possa<br />
mettere in campo. Secondo Moody’s il prezzo medio dell’energia nucleare<br />
è più elevato del gas (+26%), ma anche dell’eolico (+21%), arrivando<br />
alla media, per MWh, di 151 dollari. In realtà noi sapremo quanto costa<br />
esattamente 1 kWh prodotto per via atomica solo quando il primo kg di<br />
uranio della prima centrale nucleare al mondo sarà reso innocuo. Cioè<br />
più o meno fra 30.000 anni. Sono le spese di smantellamento e di inertizzazione<br />
delle centrali e delle scorie, le “esternalità” nucleari, del tutto<br />
comparabili a quelle di petrolio o carbone: costi sociali che pagano i<br />
cittadini in termini di sanità e benessere.<br />
La congiuntura è peggiorata rispetto a 25 anni fa: la tecnologia è ancora<br />
sostanzialmente quella di Fermi degli anni Quaranta e non esistono<br />
impianti nucleari di “quarta” generazione. I problemi e gli incidenti rimangono<br />
e non esistono ancora reattori intrinsecamente sicuri. L’uranio<br />
poi non può evitare la dipendenza dall’estero, visto che non ne abbiamo<br />
nel sottosuolo patrio e che le riserve mondiali sono valutate in 5 miliardi<br />
di tonnellate, che basteranno, forse, per ancora mezzo secolo, se non<br />
si accendono nuovi impianti.<br />
Non è stato ancora risolto il problema delle scorie: non esiste al mondo<br />
nemmeno un sito definitivo per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Non<br />
si sa poi bene dove costruire la prossima centrale in un paese che è sismico,<br />
soggetto a rischio idrogeologico e vulcanico, oltrechè densamente<br />
popolato. Una nuova centrale EPR necessita di oltre 65 metri cubi al<br />
secondo di acqua e non si sa nemmeno se il Po possa sostentarla in<br />
eventuali periodi di secca. Resta il mare, con tutti i problemi che si possono<br />
immaginare.<br />
Il ricorso al nucleare è una scelta di grossi gruppi industriali supportati<br />
dalle banche d’affari, che non tiene in nessun conto l’ambiente e le esigenze<br />
dei cittadini. Efficienza energetica nella produzione e negli usi<br />
finali dell’energia, migliore coibentazione di case e palazzi (1/3 dei consumi<br />
totali, che può essere ridotto del 50-70% senza perdite di benessere,<br />
ma solo costruendo meglio e isolando termicamente), eliminazione<br />
degli sprechi, risparmio energetico, decentramento: questi sono i comandamenti<br />
da seguire oggi. Aspettando magari un nucleare senza<br />
scorie o l’idrogeno che verrà.
14<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
“dal rubinetto<br />
esce buon’acqua”<br />
Intervista al professor massimo Ottaviani,<br />
dell’Istituto superiore di sanità.<br />
”La qualità dell’acqua rispetta in pieno<br />
le norme italiane ed europee”<br />
dI darIo GuIdI<br />
qualità dell’acqua<br />
che esce dai<br />
nostri rubinetti è “La<br />
n o r m a l m e n t e<br />
buona e comunque pienamente<br />
rispettosa delle norme italiane<br />
ed europee. Anche perché dove<br />
non è così c’è un’ordinanza che<br />
ne vieta l’uso: non ci sono vie di<br />
mezzo”. Parola del professor<br />
Massimo ottaviani, direttore<br />
del reparto di igiene delle acque<br />
interne dell’Istituto superiore di<br />
sanità. Dunque una delle massime<br />
autorità del nostro paese per<br />
fare il punto su una questione,<br />
quella dell’acqua pubblica, più<br />
che mai al centro dell’attenzione.<br />
Non a caso il professor Ottaviani<br />
subito aggiunge: “Quando<br />
si parla di acqua, della qualità di<br />
ciò che esce dai nostri rubinetti,<br />
il tema di una corretta e completa<br />
informazione dei cittadini è<br />
oggi fondamentale. I cittadini<br />
devono pretendere, dai gestori<br />
dei loro acquedotti, dalle Asl,<br />
dalle istituzioni, il massimo di<br />
trasparenza, proprio per eserci-<br />
tare il loro diritto di scelta. Un<br />
diritto che però deve essere consapevole<br />
e documentato. Non<br />
condizionato dalla confusione<br />
che qualcuno sembra voler alimentare,<br />
arrivando a mettere in<br />
dubbio le istituzioni stesse”.<br />
Una premessa che incrocia metodo<br />
e sostanza della discussione in<br />
corso. “Rispetto a tante cose<br />
dette e sentite non posso che ribadire<br />
– spiega Ottaviani – che gli<br />
acquedotti italiani forniscono acqua<br />
potabile che da un punto di<br />
vista igienico-sanitario è al di sopra<br />
di ogni dubbio. Tutto ciò non è<br />
da confondere con l’aspetto organolettico.<br />
Cioè talvolta, per la<br />
presenza di cloro, che per altro è<br />
garanzia di igienicità, l’acqua non<br />
risulta gradita al nostro palato.<br />
Ma ciò non ha nulla a che fare con<br />
la sua piena potabilità”.<br />
professore, a che tipo di controlli<br />
sono sottoposti i nostri acquedotti<br />
e con che frequenza?<br />
“Verrebbe da dire che non c’è prodotto<br />
merceologicamente più<br />
controllato dell’acqua dei nostri<br />
rubinetti. Anche qui, il numero<br />
dei controlli sono definiti dalle<br />
norme e sono fatti dalle Aziende<br />
sanitarie assieme alle Agenzie regionali<br />
per l’ambiente e sono proporzionali<br />
ai quantitativi di acqua<br />
distribuita. Dunque non c’è margine<br />
per comportamenti diversi.<br />
Tradotto significa che a Roma,<br />
per fare un esempio, vengono<br />
controllate decine di campioni<br />
ogni giorno”.<br />
a destare preoccupazioni è stato<br />
anche il tema delle deroghe concesse<br />
a diversi Comuni perché le<br />
loro acque non rispettavano i<br />
parametri di legge. Qual è la situazione?<br />
“Il meccanismo delle deroghe è<br />
previsto dalla normativa europea.<br />
Si possono chiedere al massimo<br />
tre periodi di deroga di tre<br />
anni ciascuno: dunque al massimo<br />
si arriva a 9 anni. Un tempo<br />
che serve ai gestori delle reti per<br />
risolvere i problemi. E, essendo la<br />
normativa europea in vigore dal<br />
2003, in alcune realtà il termine<br />
delle deroghe si avvicina. Detto
15<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
Ma SUi dati SeRVe più tRaSpaRenza<br />
le prime indicazioni di una indagine anci-Cittalia sui gestori delle reti idriche<br />
avere a disposizione una etichetta pienamente trasparente<br />
dell’acqua pubblica, cioè dati accessibili, completi,<br />
omogenei e raffrontabili sulla qualità di ciò che esce dai<br />
nostri rubinetti, è cosa ancora lontana. Qualche passo si<br />
è cominciato a farlo, ma parziale e in ordine sparso. Intendiamoci,<br />
non che ciò significhi che l’acqua che beviamo<br />
non sia pienamente potabile (vedi qui sotto l’intervista<br />
al professor ottaviani ndr). no, il tema è quello di<br />
affermare anche da noi la trasparenza della pubblica amministrazione<br />
e il diritto del cittadino a una completa informazione,<br />
come elementi essenziali e normali dell’attività<br />
di chi gestisce la cosa pubblica.<br />
Queste considerazioni sono il primo risultato dell’indagine<br />
che la Fondazione Cittalia, espressione dell’associazione<br />
nazionale Comuni Italiani, sta realizzando d’intesa<br />
con <strong>Coop</strong>, proprio perché nella campagna sull’acqua che<br />
<strong>Coop</strong> ha promosso, il tema dell’acqua pubblica è considerato<br />
sullo stesso livello di importanza di quello dell’impatto<br />
ambientale delle acque minerali. ovvero, per incentivare<br />
il consumo di acqua pubblica, l’informazione<br />
verso i cittadini e le famiglie è una premessa fondamen-<br />
questo, va chiarito che nella<br />
maggior parte dei casi le deroghe<br />
chieste in Italia sono legate alle<br />
caratteristiche geologiche del<br />
suolo e non a problemi di inquinamento<br />
antropico”.<br />
Cioè di cosa si tratta?<br />
“L’acqua attraversando le rocce<br />
solubilizza e si porta dietro alcune<br />
sostanze che nelle zone vulcaniche<br />
sono soprattutto arsenico<br />
e fluoro. Da qui il superamento<br />
dei valori di legge. Questo non significa<br />
che quest’acqua sia tossica,<br />
perché il limite europeo è calcolato<br />
su un individuo medio che<br />
beva 2 litri di quell’acqua ogni<br />
giorno per 70 anni di vita. Dunque<br />
il quesito reale è: che concentrazione<br />
posso assumere per un periodo<br />
più ridotto, senza subire<br />
conseguenze? Ebbene l’Istituto<br />
superiore di sanità, col vaglio successivo<br />
del Consiglio superiore di<br />
sanità, ha fissato dei valori massimi,<br />
per le diverse sostanze che<br />
sono da considerare limiti sanitari<br />
per la durata della deroga. Aggiungo<br />
che le deroghe derivanti<br />
dall’origine vulcanica del terreno<br />
riguardano soprattutto alcune<br />
province del Lazio e, in misura minore,<br />
della Toscana. In Trentino<br />
c’erano problemi ma sono già<br />
stati risolti. In linea generale poi, il<br />
fatto che l’80% delle nostre acque<br />
venga dal sottosuolo dà una<br />
garanzia maggiore, proprio per il<br />
ruolo di filtro del terreno. Dove invece<br />
le acque sono di superficie<br />
questo filtro non c’è, ma si interviene<br />
con trattamenti di potabilizzazione<br />
più complessi”.<br />
Cosa si può dire sullo stato della<br />
rete acquedottistica italiana?<br />
Sicuramente si tratta di un tasto<br />
dolente. Abbiamo un dato medio<br />
di perdite del 30%. Che significa<br />
che in molte realtà siamo al<br />
40% e oltre di dispersione. Questo,<br />
oltre a essere un danno economico,<br />
è anche un danno ambientale<br />
enorme. L’acqua è una<br />
risorsa finita che va tutelata.<br />
Certo risanare la rete richiede investimenti<br />
enormi. Pensi che solo<br />
per Roma parliamo di 5 mila<br />
chilometri di tubature. In Italia<br />
tale. da qui la scelta, attraverso Cittalia, di condurre una<br />
indagine tra i 182 gestori aderenti a Federutility, per verificare<br />
se i dati sulla qualità delle acque potabili fossero o<br />
meno disponibili su internet, e come fossero presentati.<br />
L’indagine sarà completata nelle prossime settimane, ma<br />
già ora emergono alcune tendenze significative. “Il dato<br />
parziale – spiega il direttore ricerche di Cittalia, Paolo testa<br />
che sta curando l’indagine assieme a Marco Calaresu<br />
– riguarda le 15 città metropolitane (roma, Milano, napoli,<br />
bologna, torino, Genova, Firenze, reggio Calabria,<br />
venezia, trieste, bari, Cagliari, Palermo, Catania, Messina)<br />
e altri 7 capoluoghi di provincia tra Calabria, Liguria e<br />
umbria dove quindi abitano più di 10 milioni di italiani.<br />
dal nostro punto di vista ci è parso importante contribuire<br />
a definire una fotografia della situazione perché favorire<br />
una relazione positiva tra enti pubblici e cittadini è<br />
importantissimo. In premessa c’è da spiegare che i gestori<br />
hanno obblighi di comunicazione dei dati solo verso<br />
altri enti come regioni, Comuni e asl, ma non verso gli<br />
utenti. Se però si estendono gli obblighi di trasparenza<br />
nell’accesso agli atti, propri delle pubbliche amministracontinua<br />
a pagina 16 ><br />
abbiamo l’acquedotto pugliese<br />
che è il più grande d’Europa. Mi<br />
permetto di aggiungere poi che<br />
in Italia noi l’acqua la paghiamo<br />
poco. Mediamente 1 metro cubo,<br />
cioè mille litri, costano un euro. È<br />
vero che esistono differenze rilevanti<br />
tra città e città, ma una riflessione<br />
su questo aspetto credo<br />
vada fatta”.<br />
Ultima questione: spesso i timori<br />
degli utenti si incentrano sulle<br />
tubature di casa. possono davvero<br />
essere fonte di problemi?<br />
Uno dei timori più diffusi è legato<br />
al fatto che l’acqua possa solubilizzare<br />
elementi metallici<br />
delle tubature e delle reti, in particolare<br />
il piombo o il nichel. Come<br />
Istituto superiore di sanità<br />
abbiamo condotto uno studio<br />
approfondito da cui emerge come<br />
questo aspetto in Italia non<br />
sia rilevante. Qualche attenzione<br />
in più deve esserci nei centri storici,<br />
dove magari le reti sono più<br />
vecchie. Ma, dai nostri dati, siamo<br />
sempre entro i parametri fissati<br />
dalla legge”. l
novità sulle promozioni delle minerali:<br />
solo per prodotti coerenti con i valori della<br />
campagna o provenienti da fonti locali<br />
acqua, fase due<br />
<strong>Coop</strong> rilancia la sua campagna<br />
La campagna <strong>Coop</strong> per favorire<br />
un consumo di acqua<br />
improntato alla sostenibilità<br />
e per favorire<br />
la riduzione degli sprechi, dopo la<br />
grande attenzione suscitata alla<br />
sua uscita nello scorso mese di<br />
ottobre, passa ora a una sua seconda<br />
fase. Seconda fase che si<br />
articola su due filoni. Uno più rivolto<br />
all’esterno, con una attività<br />
derivante da una intesa che <strong>Coop</strong><br />
ha siglato con l’Anci (l’Associazione<br />
dei comuni italiani) e con il suo<br />
centro studi Cittalia, per promuovere<br />
la trasparenza e l’informazione<br />
sulla qualità delle acque che<br />
escono dai rubinetti delle case in<br />
tutta Italia. Il secondo filone è più<br />
interno, ed è legato all’aspetto<br />
commerciale, cioè la vendita delle<br />
acque minerali nei punti vendita<br />
<strong>Coop</strong>. Qui, in sostanza, si andrà<br />
verso forme di promozione che<br />
coinvolgeranno solo acque che<br />
in primo piano<br />
> continua da pagina 15<br />
zioni, anche a chi svolge attività di pubblico interesse,<br />
come è sicuramente la gestione del servizio idrico, allora<br />
le cose cambiano. e fornire i dati dovrebbe rappresentare<br />
il contributo che i gestori forniscono alla crescita della<br />
sensibilità dei cittadini verso questo tema”.<br />
e qual è invece la situazione? Che delle 22 città considerate,<br />
su 25 gestori operanti solo 15 propongono dati sulla<br />
qualità dell’acqua sul proprio sito internet.<br />
Ma avere dei dati su internet non significa aver risolto il<br />
problema, perché occorre capire come sono proposti e<br />
con che contenuti. ad esempio la possibilità dell’utente<br />
di scaricare i dati viene offerta solo da 7 realtà. Se invece<br />
si cerca di sapere quale sia il riferimento temporale di<br />
quei dati (cioè a quando sono state fatte le analisi), ben<br />
6 società (su 15) non indicano alcuna data, alcune fanno<br />
riferimento genericamente all’anno (dal 2007 al 2011) e<br />
solo in un caso il dato è aggiornato settimanalmente.<br />
Stesso problema di disomogeneità si rileva sulla localizzazione<br />
del campionamento, in alcuni casi (4) non è spe-<br />
abbiano adottato scelte e comportamenti<br />
coerenti con quei valori<br />
di sostenibilità citati all’inizio.<br />
“La nostra campagna sull’acqua<br />
– spiega Maura latini, vice-presidente<br />
di <strong>Coop</strong> Italia – è stata un<br />
grande successo, prima di tutto<br />
per l’attenzione e il confronto<br />
pubblico che si è sviluppato su un<br />
bene così importante e prezioso.<br />
Da parte dei cittadini e delle famiglie<br />
c’è stato un grande apprezzamento,<br />
confermato anche<br />
da indagini e dai comportamenti<br />
concreti che registriamo. Una<br />
conferma che era giusto affrontare<br />
il tema degli sprechi che<br />
l’enorme livello di consumo delle<br />
acque minerali determina. Noi<br />
abbiamo insistito dall’inizio per<br />
spiegare che la nostra non era<br />
una campagna contro qualcosa o<br />
qualcuno, ma per promuovere informazione<br />
e comportamenti più<br />
consapevoli e più attenti all’am-<br />
biente. Sono cose per noi fondamentali,<br />
ancorate a principi che<br />
sono alla base dell’essere cooperative,<br />
per le quali la ricerca della<br />
convenienza è strettamente legata<br />
a valori e alla coerenza dei<br />
comportamenti”.<br />
Dunque dai primi di aprile sulle tv<br />
riappariranno gli spot con la simpatica<br />
Luciana Littizzetto, per ricordarci<br />
quanta strada percorre<br />
una bottiglia d’acqua minerale<br />
per arrivare sulla nostra tavola. E<br />
che impatto tutto ciò abbia<br />
sull’ambiente.<br />
A ciò si affiancano l’indagine in<br />
corso di svolgimento da parte di<br />
Anci-Cittalia (di cui riferiamo a<br />
parte) per fotografare come e in<br />
che modo le aziende che gestiscono<br />
i nostri acquedotti, rendono<br />
pubblici i dati sulla qualità delle<br />
acque (“Perchè uno degli obiettivi<br />
della nostra campagna – spiega<br />
Maura Latini – era quello di favori-<br />
cificato, mentre negli altri si fa riferimento genericamente<br />
all’intera città o a singoli quartieri, rendendo<br />
comunque difficile poter fare raffronti.<br />
Se si va infine a guardare alla qualità dei dati (ribadito<br />
che in tutte le realtà siamo ovviamente in presenza di<br />
acque pienamente potabili) rispetto ai diversi parametri<br />
microbiologici e chimici, si scopre che, oltre alla carenza<br />
di indicazioni sui laboratori che le hanno effettuate, anche<br />
qui non c’è omogeneità. Il problema riguarda la diversità<br />
dei parametri rilevati tra chi non rileva la durezza<br />
e chi non rileva l’acidità, tra chi non rileva l’ammonio e<br />
chi non i nitriti o i nitrati.<br />
Per ora ci fermiamo qui. Infilarsi in analisi più dettagliate,<br />
di fronte a una indagine ancora parziale, sarebbe prematuro.<br />
L’obiettivo dell’indagine è anche quello di stimolare<br />
i gestori a garantire una maggiore informazione<br />
verso i cittadini, nel segno della piena trasparenza. Qualche<br />
passo si è fatto, ma la strada da percorrere è ancora<br />
lunga.
e comunque l’informazione verso<br />
i cittadini, da parte di chi gestisce<br />
l’acqua pubblica”) e le novità<br />
sull’attività di vendita <strong>Coop</strong>.<br />
“Con la prima fase della campagna<br />
– spiega ancora Maura Latini<br />
-, pur continuando a vendere tutti<br />
i tipi di acque minerali, abbiamo<br />
iniziato a dare una informazione<br />
che segnalava la localizzazione<br />
delle fonti di imbottigliamento,<br />
per far conoscere la distanza che<br />
l’acqua percorre. Ora, compiamo<br />
un passo ulteriore che riguarda<br />
l’attività promozionale, che nella<br />
grande distribuzione è una caratteristica<br />
fondamentale nel rapporto<br />
coi clienti. Sia nei punti vendita<br />
che nei pieghevoli che ogni 15<br />
giorni produciamo per informare<br />
sulle nostre offerte inseriremo la<br />
segnalazione di tre prodotti. Uno<br />
sarà un’acqua nazionale che però<br />
abbia compiuto azioni coerenti<br />
con la nostra campagna: come,<br />
ad esempio, la riduzione del peso<br />
della bottiglia o effettuare il trasporto<br />
via ferrovia. La seconda<br />
segnalazione riguarderà un’acqua<br />
locale, che cioè, per arrivare al negozio,<br />
deve percorrere meno chilometri.<br />
La terza segnalazione riguarderà<br />
prodotti che possono<br />
contribuire a migliorare la qualità<br />
dell’acqua di rubinetto, come caraffe,<br />
filtri, gasatori o altri apparati.<br />
Così facendo l’attenzione verso<br />
il consumo di acqua diverrà una<br />
modalità strutturale del nostro<br />
modo di operare”.<br />
È da ricordare che <strong>Coop</strong>, al momento<br />
del lancio della campagna,<br />
oltre a invitare a utilizzare preferibilmente<br />
acqua di rubinetto, aveva<br />
adottato diversi provvedimenti<br />
riguardanti le proprie acque minerali.<br />
Oltre a ridurre la grammatura<br />
delle bottiglie (con un risparmio<br />
di 3.300 tonnellate di CO2) si<br />
era ampliato il numero di fonti di<br />
imbottigliamento nelle diverse<br />
aree del paese, di modo da garantire<br />
una consistente riduzione del<br />
chilometraggio da percorrere per<br />
arrivare al punto vendita. l<br />
17 aprile 2011<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
Zucchero<br />
e cannella<br />
“M ciata in tono sommesso, quasi con una sorta di pudo-<br />
ia mamma condisce gli gnocchi con zucchero e cannella”.<br />
Mi è capitato recentemente di ascoltare questa<br />
confessione (mi piace chiamarla così, perché pronun-<br />
re) fatta da un amico con il quale si discuteva della grande diversità di<br />
tradizioni culinarie che caratterizza l’Italia. La cosa mi ha subito incuriosito,<br />
evocando suggestioni storiche non difficili da interpretare.<br />
Per la maggior parte di noi, l’idea dello zucchero e della cannella si associa<br />
immediatamente ai dolci: lo strudel del nord, per esempio, ma<br />
anche molte delicatezze tipiche della pasticceria del sud. A “zucchero e<br />
cannella” si può intitolare un negozio specializzato in dolci ghiottonerie,<br />
come quello fiorentino che trovo in internet. Appunto per questo, condire<br />
la pasta con zucchero e cannella ci pare una stranezza. Oggi.<br />
Appena qualche secolo fa, era una pratica di grande moda. La cucina<br />
italiana del Quattro-Cinquecento, così come ce la raccontano i ricettari<br />
di Maestro Martino, Cristoforo Messisbugo o Bartolomeo Scappi, letteralmente<br />
trasuda di zucchero e di spezie. In parte è una questione di gusto:<br />
nell’epoca rinascimentale, come già nel Medioevo, la tendenza prevalente<br />
non era quella di separare i sapori (così come si fa oggi: “dolce o<br />
salato?” è la prima cosa che ti chiedono le hostess in treno o in aereo)<br />
bensì quella di mescolarli, di tenerli insieme. Ciascun sapore, sosteneva<br />
la dietetica di quei secoli, esprime una sua specifica qualità nutrizionale;<br />
di conseguenza, le vivande di gusto complesso, che cercano l’amalgama<br />
fra i diversi sapori, sono più ricche e complete sul piano nutritivo.<br />
A questa convinzione scientifica si aggiungevano motivi di natura simbolica:<br />
le spezie erano prodotti costosissimi, riservati a pochi privilegiati.<br />
Inserirli in una ricetta era un segno di distinzione sociale. Lo stesso<br />
valeva per lo zucchero, vera “scoperta” della cucina quattrocentesca,<br />
raro e costoso, considerato alla stregua di una spezia, divenuto – anche<br />
per questo – di grande moda sulle tavole aristocratiche e dell’alta borghesia<br />
cittadina.<br />
Così si spiega l’introduzione di queste “spezie dolci”, lo zucchero e la<br />
cannella, nelle ricette di pasta o di gnocchi, che in quei secoli erano<br />
regolarmente condite con burro e formaggio. Burro e zucchero, formaggio<br />
e cannella. Salato e dolce. Praticamente tutte le vivande di pasta del<br />
maggiore ricettario rinascimentale (quello di Bartolomeo Scappi, pubblicato<br />
nel 1570) sono servite “con cascio, zuccaro, e cannella sopra”. Questo<br />
modello di cucina è durato fino a tempi recenti: solo agli inizi dell’Ottocento<br />
la pasta ha scoperto altri abbinamenti, sposandosi al pomodoro<br />
o, magari, a spezie piccanti come il pepe (o il peperoncino). Le ricette<br />
che ancora oggi replicano il modello medievale e rinascimentale sono<br />
come dei “fossili” di una cultura scomparsa, di uno stile gastronomico<br />
che non ci appartiene più, ma che ha lasciato numerose tracce negli usi<br />
locali e nei ricordi di famiglia.
dI CLAUdIO STRANO<br />
18<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
Sotto il segno dei<br />
pESCI<br />
Se è vero che siamo quel<br />
che mangiamo, nel caso<br />
del pesce siamo più protetti<br />
dal rischio cardiovascolare<br />
come la scienza – studiando<br />
Esquimesi, Giapponesi e<br />
altri popoli del mare – ha appurato<br />
da tempo magnificando le<br />
qualità degli acidi grassi polinsaturi<br />
omega-3. Ne sono ricchi sarde,<br />
alici e salmoni e un po’ tutti i<br />
pesci che la medicina indica come<br />
parte fondamentale di una<br />
dieta corretta ed equilibrata (vedi<br />
rubrica del professor Del Toma<br />
nelle pagine seguenti). Gli omega<br />
3 sono in grado di ridurre il colesterolo<br />
e d’incidere, positivamente,<br />
pure sull’umore. Siamo insomma<br />
più allegri e in salute, o<br />
meglio lo saremmo, mangiando<br />
pesce, perché il consumo sulle<br />
tavole degli italiani, che fino a un<br />
paio d’anni fa registrava aumenti<br />
a due cifre – sulla scia del salutismo<br />
e delle aperture di pescherie<br />
nella grande distribuzione – è<br />
crollato nel 2010: -6%. Una riduzione<br />
che fa il paio con quelle di<br />
frutta e verdura e delle carni in<br />
genere, categorie di prodotto che<br />
la gente taglia per prime quando<br />
diminuisce il suo potere d’acqui-<br />
Il loro apporto rimane fondamentale per una corretta alimentazione umana<br />
anche se i consumi in Italia crollano (-6%). Nel mondo, invece, è record<br />
assoluto con 17 kg di pesce a testa, al punto che la Fao lancia l’allarme: il 32%<br />
degli stock ittici è sfruttato in eccesso. La risposta che viene dall’acquacoltura<br />
sto. Ma non c’è solo questo a<br />
“pesare” sul pesce.<br />
Dai dati Ismea pubblicati lo scorso<br />
febbraio si ricava, infatti, che<br />
la maggiore flessione riguarda il<br />
pesce azzurro (-13% per le alici) e<br />
i merluzzi e i naselli (-12%) cioè<br />
tipologie tra le meno care sul<br />
mercato. “Il consumatore – spiega<br />
Marco Guerrieri, responsabile<br />
carni di <strong>Coop</strong> Italia – chiede sempre<br />
più un prodotto a forte contenuto<br />
di servizio, facile da mangiare,<br />
veloce e ad alta resa. Non a<br />
caso continua il successo del pesce<br />
crudo, sushi e sashimi, e dei<br />
filetti già pronti, puliti e spinati.<br />
Se il pesce, poi, è anche porzionato<br />
e di facile cottura, è ancora<br />
meglio perché il consumatore<br />
non ha comunque il tempo e le<br />
cognizioni per prepararlo”.<br />
Sulla qualità del servizio pare<br />
giocarsi, principalmente, la partita<br />
commerciale per riuscire a rianimare<br />
un mercato saturo come<br />
quello italiano – 26 kg circa il consumo<br />
annuo pro capite – che ci<br />
vede al di sopra della media Ue.<br />
Dopo il bovino, il pesce precede<br />
l’avicunicolo nella lista della spesa<br />
quanto a cibi ad apporto proteico<br />
e, se parliamo di orate e<br />
branzini, siamo i primi consumatori<br />
a livello europeo.<br />
Il saccheggio dei mari<br />
A livello mondiale si registra un<br />
nuovo allarme overfishing (sovrapesca),<br />
fenomeno in crescita<br />
parallelamente allo sviluppo delle<br />
economie dei paesi del Lontano<br />
Oriente: India e Cina mettono più<br />
pesce sulle loro tavole e utilizzano<br />
più farine di pesce per l’alimentazione<br />
animale. Il contributo<br />
del prodotto ittico alla dieta<br />
mondiale, così, è salito fino a una<br />
media mai vista prima di quasi 17<br />
kg a testa. Oltre tre miliardi di<br />
persone ricavano dal pesce il 15%<br />
circa dell’apporto di proteine animali.<br />
Il risvolto della medaglia è<br />
che la Fao ha dovuto rilevare uno<br />
sfruttamento record degli ecosistemi<br />
marini, “con il 32% degli<br />
stock ittici mondiali che risulta<br />
sovrautilizzato, esaurito o in fase<br />
di ricostituzione”. La denuncia è<br />
nell’ultimo rapporto “Lo stato<br />
della pesca e dell’acquacoltura<br />
nel mondo”, pubblicato a gennaio<br />
dal Committee on Fischeries,<br />
l’organismo intergovernativo creato<br />
dalla Fao per studiare questi<br />
temi. La situazione è più grave<br />
continua a pagina 20 >
19<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
“Una risposta a basso impatto ambientale”<br />
Acquacoltura in crescita, parla il professor Melotti<br />
Professore, l’acquacoltura cresce ma<br />
alcuni le imputano conseguenze disastrose<br />
sull’ambiente: le specie<br />
carnivore hanno bisogno di tonnellate<br />
di pesce fresco e andrebbero limitate. È<br />
d’accordo?<br />
È il caso di ricordare – risponde il professor Paolo Melotti<br />
della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino<br />
– che sono poche le specie che consumano direttamente<br />
pesce fresco o decongelato, tra queste il tonno e la<br />
ricciola. Questo tipo di dieta ha un basso indice di conversione<br />
e pertanto occorrono parecchi kg di cibo per ottenere 1<br />
kg di incremento ponderale; ne risulta un notevole impatto<br />
ambientale dovuto ai residui delle grandi quantità di cibo<br />
somministrato e alle deiezioni dei pesci allevati. Nel caso<br />
delle specie che utilizzano mangimi bilanciati, quali salmonidi,<br />
l’orata e il branzino, l’impatto ambientale è invece<br />
molto ridotto poiché sono sufficienti basse quantità di alimenti<br />
(kg 1-1,5) per produrre 1 kg di pesce.<br />
I ricercatori del progetto europeo ‘Aquamax’<br />
hanno messo a dieta vegetariana salmoni e trote<br />
salmonate, dicendo che è una scelta più sicura<br />
anche per la nostra salute. Che ne pensa?<br />
Le sperimentazioni, tuttora in corso, finalizzate alla sostituzione<br />
delle proteine animali con vegetali nei mangimi per<br />
pesci, hanno l’obiettivo di ridurre i costi e risparmiare l’uso<br />
di farina di pesce; se in linea di principio l’idea è condivisibile,<br />
non bisogna dimenticare che si tratta di pesci carnivori<br />
che non possono essere trasformati in erbivori per soddisfare<br />
le nostre esigenze. L’uso di diete vegetali è responsabile della<br />
riduzione degli omega-3 nelle carni dei pesci aumentando<br />
la frazione di omega-6 che sono largamente rappresentati<br />
nei vegetali. In tal modo, si riducono gli effetti benefici degli<br />
omega-3 che, come noto, riguardano la circolazione, la funzionalità<br />
cardiaca, l’efficienza del sistema immunitario<br />
agendo favorevolmente nella prevenzione di gravi malattie<br />
quali Alzheimer, artrite reumatoide e cancro.<br />
È vero che il pesce allevato è meno soggetto<br />
a stress da cattura rispetto a quello selvaggio,<br />
per cui si mantiene fresco più a lungo?<br />
È sicuramente vero poiché vive a stretto contatto con l’uomo<br />
di cui non ha timore e alla cattura segue immediatamente<br />
la morte che può essere ottenuta per immersione in acqua e<br />
ghiaccio, per asfissia con anidride carbonica o con shock<br />
elettrico. Al contrario, i pesci pescati vanno incontro a una<br />
morte lenta una volta intrappolati nella rete e inoltre dopo il<br />
decesso possono restare in acqua per molte ore prima del<br />
recupero. Ciò oltre a stressare gli animali prima della morte,<br />
può compromettere notevolmente le caratteristiche organolettiche<br />
delle carni. l
della precedente – si legge nel rapporto – e ha bisogno<br />
di essere riequilibrata con una certa urgenza.<br />
Negli oceani i “predatori” hanno sempre più le facce<br />
di uomini. Da una parte il sovrasfruttamento e le<br />
pratiche fuori legge, che vanno dallo strascico alla<br />
cattura di piccole taglie e di specie protette: il valore<br />
della sola attività illegale e non regolamentata è stimato<br />
tra i 10 e 23,5 miliardi di dollari. Dall’altra l’impatto<br />
di un’attività selettiva che punta alle specie<br />
commercialmente più pregiate, con il rischio di lasciare<br />
in mare solo “abitanti di serie B”, i cosiddetti<br />
pesci “poveri” più granchi e meduse. All’emergenza<br />
su scala planetaria corrispondono drastiche riduzioni<br />
del pescato anche nel Mediterraneo. Di fronte al problema,<br />
l’Europa studia di inserire nella riforma co-<br />
20<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
come Sceglierli<br />
FACCIAMO ACqUISTI “SOSTENIbILI” O SVUOTEREMO I MARI<br />
Vediamo, con l’aiuto della guida di<br />
Slow Food “Mangiamoli giusti”, alcuni<br />
consigli per acquisti intelligenti<br />
e sostenibili per i nostri mari. Informarsi,<br />
ad esempio, sulla provenienza<br />
e le modalità di pesca o di allevamento;<br />
preferire le produzioni<br />
nazionali, meglio se locali: in tal<br />
modo si promuove l’economia del<br />
posto, ci si assicura il pesce più fresco<br />
e si contribuisce alla diminuzione<br />
delle emissioni di anidride carbo-<br />
60 milioni di tonnellate<br />
l’apporto dell’acquacoltura a livello mondiale<br />
100 milioni di tonnellate<br />
la quantità ottenuta con la pesca professionale<br />
<strong>Coop</strong> aderisce a due importanti protocolli internazionali,<br />
“Friend of the sea” e “dolphin-safe”, i cui<br />
marchi compaiono su una quarantina di prodotti ittici<br />
della catena italiana. E sta lavorando a importanti<br />
progetti che riguardano la filiera di tutto il pesce<br />
in vendita. Tra questi la certificazione Naturland<br />
(www.naturland.de), un’organizzazione tedesca che<br />
opera sulla sostenibilità socio-ambientale e che nel<br />
caso controverso del persico africano (o persico del<br />
lago Vittoria) – di ottima qualità e prezzo, ma al centro<br />
di polemiche per le situazioni di grave degrado<br />
presenti sulle rive del lago – presidia non solo la fase<br />
di pesca, ma anche quella di trasformazione del pro-<br />
nica attraverso la riduzione dei<br />
trasporti. E ancora: orientarsi sul pesce<br />
azzurro e sui frutti di mare; evitare<br />
il pesce sotto taglia (un pesce<br />
deve riprodursi almeno una volta<br />
nella vita affinché la specie si perpetui)<br />
e, quando è possibile, optare per<br />
gli esemplari di taglia più grande;<br />
prediligere quelli con un ciclo vitale<br />
breve che diventano adulti nell’arco<br />
di un anno o due (come triglie, sogliole,<br />
acciughe e pagelli); alle specie<br />
sovrasfruttate (pesce spada, cernia,<br />
salmone, merluzzo dell’Atlantico,<br />
novellame in genere), a quelle a rischio<br />
estinzione (tonno rosso), a<br />
forte impatto ambientale (gamberi<br />
tropicali allevati) o la cui cattura è<br />
vietata dalla legge (datteri di mare)<br />
preferire le specie a minore pressione<br />
di pesca: se li trovate nelle pescherie,<br />
zerri, pagelli, palamite, sugarelli,<br />
lampughe o anche i più<br />
comuni sgombri e aguglie.<br />
munitaria delle politiche di settore del prossimo anno,<br />
incentivi per chi pratica una pesca sostenibile.<br />
Già, ma come dev’essere una pesca sostenibile? Sono<br />
tanti i fattori di cui tenere conto (riproduzione<br />
delle specie, tutela dell’ambiente, tecniche di pesca,<br />
economie di scala) e pure il consumatore trova spazio<br />
per incidere attraverso le sue scelte d’acquisto<br />
(vedi box sopra). Una risposta forte viene dall’acquacoltura,<br />
una tecnica di allevamento già molto<br />
diffusa, ecosostenibile e vantaggiosa per l’uomo.<br />
Fornisce infatti un prodotto a prezzi più contenuti,<br />
anche del 50% rispetto al pescato, garantendo una<br />
reperibilità costante, maggior rispetto dei cicli di vita<br />
degli animali e una migliore qualità delle carni. “L’acquacoltura<br />
è in crescita al tasso del 7% annuo – scrive<br />
la Fao – ed è destinata a superare presto la pesca<br />
di cattura come fonte di approvvigionamento”. Il<br />
2030 è la data presunta del sorpasso. “Ogni anno –<br />
ricorda il professor Paolo Melotti dell’Università di<br />
Camerino – entrano nelle filiere produttive dell’acquacoltura<br />
mondiale alcune decine di specie di pesci<br />
SoStenibilità coop<br />
dai delfini fino al persico africano<br />
dotto fino a monitorare i rapporti fra pescatori e<br />
aziende di lavorazione. Uno dei due fornitori che importano<br />
pesce per <strong>Coop</strong> è già certificato Naturland,<br />
l’altro ha intrapreso l’iter previsto.<br />
Tornando a “Friend of the sea” e a “dolphin safe”,<br />
entrambi i marchi scaturiscono dalla collaborazione<br />
con Earth Island Institute, un’associazione ambientalista<br />
americana con filiali in tutto il mondo. Per<br />
“Friend of the sea”, nel 2010 si sono contate 9 verifiche<br />
ispettive su impianti di acquacoltura in cui si allevano<br />
prodotti <strong>Coop</strong>, sia in Italia che all’estero,<br />
nonché su alcuni stabilimenti di trasformazione. Nel<br />
2011 proseguiranno la sorveglianza sui sistemi di
più gamberi e molluschi, che vanno ad aumentare il<br />
totale degli organismi acquatici allevati, già vicino a<br />
un migliaio di specie”. Nel Mediterraneo il professore<br />
cita assieme a orate e branzini, che rappresentano<br />
l’85% circa del totale, al tonno rosso, al salmone<br />
atlantico, ai rombi e alle sogliole, le new entries del<br />
pagro o parago e dell’ombrina boccadoro. Su scala<br />
più ridotta, anche del sarago, del dentice e della ricciola<br />
mediterranea, mentre a scopo sperimentale si<br />
allevano la cernia grigia, il pagello fragolino, il pagello<br />
di fondale, la corvina e, tra i molluschi, il polpo,<br />
“una specie in grado di accrescersi con estrema velocità<br />
raggiungendo alcuni kg di peso in pochi mesi”.<br />
per <strong>Coop</strong> il pesce da allevamento rappresenta una<br />
quota importante, vicina al 30% del totale, se si<br />
comprendono vongole e cozze oltre ai prodotti a<br />
marchio <strong>Coop</strong> che sono orata, branzino, rombo, persico-spigola<br />
e trota bianca (ottenuta con mangimi<br />
privi di coloranti). “La nostra scelta, a parte ovviamente<br />
persico e trota che sono pesci d’acqua dolce e<br />
il rombo che è da fondale e va allevato in vasche a<br />
terra, è stata fin dall’inizio quella di allevamenti in<br />
mare aperto di grandi dimensioni – dice Nicola brina,<br />
responsabile qualità carni <strong>Coop</strong> – e tale modalità<br />
si sta via via affermando in tutta Italia: il pesce ha<br />
più spazio per muoversi, da cui una carne più soda, e<br />
può crescere seguendo il ritmo delle stagioni. Nelle<br />
piscine artificiali, al contrario, vive in spazi ridotti<br />
con poche decine di centimetri di fondo e con acqua<br />
pompata dal mare, cioè in una condizione non esistente<br />
in natura”. Ai suoi fornitori, <strong>Coop</strong> richiede che<br />
i mangimi utilizzati negli allevamenti siano privi di<br />
proteine e grassi di animali terrestri, senza coloranti<br />
e ogm. Il capitolato, inoltre, prescrive che si tenga<br />
conto del benessere animale garantendo il poco affollamento<br />
degli ambienti e la giusta ossigenazione<br />
dell’acqua. l<br />
cattura e le verifiche sulle aziende fornitrici. Il marchio<br />
“dolphin-safe”, invece, che dal 2001 compare<br />
sulle confezioni di tonno <strong>Coop</strong> accanto al logo “dalla<br />
parte dei delfini”, indica una pesca attenta a non<br />
sterminare questi mammiferi che nel Pacifico Orientale<br />
nuotano assieme ai tonni “Yellow fin” (“a pinna<br />
gialla”). <strong>Coop</strong> è la prima catena distributiva italiana<br />
a figurare nell’elenco ufficiale delle aziende dolphinsafe<br />
e nel 2009 è risultata al primo posto in un’indagine<br />
di Greenpeace sulla sostenibilità del tonno utilizzato<br />
per i prodotti <strong>Coop</strong>. Infine, nel 2007, la scelta<br />
di non commercializzare il tonno rosso, una specie<br />
vicina all’estinzione nel mare Mediterraneo.<br />
21 aprile 2011<br />
alfabeto alimentare<br />
di eugenio del Toma<br />
presidente onorario dell’Associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Più pesce<br />
nel menu<br />
Ho scritto più volte in favore del consumo di<br />
pesce, assai prima che le raccomandazioni<br />
nutrizionali ufficiali divulgassero l’utilità di<br />
consumare almeno due porzioni settimanali<br />
di pesce. L’aver anticipato questa acquisizione non<br />
è merito mio, ma semmai dell’aver pranzato accanto<br />
a un anziano studioso, il prof. Sinclair, invitato<br />
dall’Università di Pisa a tenere una “lettura magistrale”<br />
sui meriti, all’epoca ignorati, di particolari acidi<br />
grassi a lunga catena: gli ormai noti “omega 3”.<br />
Il prof. Sinclair, reduce da un soggiorno in Groenlandia,<br />
attribuiva al consumo di pesce il fatto che i locali<br />
quasi ignorassero trombosi e precoci degenerazioni<br />
vascolari, potendo vantare una migliore fluidità<br />
sanguigna e un basso livello di trigliceridi ematici.<br />
La tesi, poi recepita dalle industrie farmaceutiche,<br />
con una serie di prodotti estrattivi e sintetici, ha trovato<br />
numerose conferme epidemiologiche influenzando<br />
positivamente i nostri consumi di pesce, pressoché<br />
raddoppiati in pochi decenni.<br />
Il pesce fa parte di un gruppo di alimenti ricchi di<br />
proteine pregiate, di vitamine e oligoelementi biodisponibili,<br />
ma si distingue per la particolarità dei suoi<br />
“grassi buoni”. Lo stesso prof. Sinclair, a cui era stata<br />
offerta a pranzo un’aragosta, si rammaricò che in<br />
Italia si trascurasse il meno costoso pesce azzurro<br />
(alici, sardine, aguglie, trote, ecc.), in favore di crostacei,<br />
molluschi o altre specie, povere di omega 3.<br />
Segnalo, quindi, con soddisfazione che il Ministero<br />
delle Politiche Agricole e l’API (Associazione Piscicoltori<br />
Italiani) hanno sponsorizzato di recente un<br />
convegno sull’acquacoltura italiana. Tutti i relatori<br />
hanno sottolineato gli ottimi requisiti dei prodotti<br />
nostrani: in primo luogo la scontata garanzia di freschezza,<br />
dato che i fornitori non hanno problemi nel<br />
prelevare trote, spigole e orate, poche ore prima<br />
dell’invio ai mercati. Ormai, la professionalità degli<br />
operatori e l’accuratezza dei controlli (più facili che<br />
sul pescato di importazione!) garantiscono l’intercambiabilità<br />
tra i prodotti di acquacoltura e il pescato<br />
tradizionale. Non è un caso che gli “hamburger di<br />
trota” deliscati, reperibili nei migliori supermercati,<br />
stiano incontrando successo, in particolare tra i ragazzi.<br />
Due o tre prozioni settimanali di pesce producono<br />
vantaggi salutistici, senza bisogno di dover<br />
acquistare in farmacia ciò che già offre la natura.
<strong>Coop</strong>Voce rilancia e<br />
amplia l’offerta per<br />
i “navigatori”, sia da PC<br />
che da smartphone,<br />
all’insegna di flessibilità<br />
e convenienza.<br />
Ecco le novità...<br />
23<br />
aprile 2011<br />
in primo piano<br />
Internet come e dove vuoi<br />
In un mondo che sempre più comunica e si scambia<br />
informazioni attraverso il Web, utilizzando<br />
non solo i tradizionali computer, ma anche chiavette,<br />
smartphone e tablets che mettono in<br />
condizione tutti di essere collegati ovunque si trovino,<br />
<strong>Coop</strong>Voce ha deciso di aggiornare le proprie proposte<br />
rivolte a chi vuole utilizzare modalità di navigazione<br />
caratterizzate dalla convenienza e da<br />
semplicità e trasparenza dell’offerta. Proprio quei<br />
valori che caratterizzano sin dalla sua nascita l’attività<br />
di <strong>Coop</strong>Voce. Non a caso la nuova proposta è riassunta<br />
dallo slogan: internet per tutte le tasche,<br />
come e dove vuoi.<br />
I tipi di tariffe che vengono proposti sono sempre<br />
due: il primo tipo è caratterizzato da un’offerta a<br />
tempo (particolarmente consigliata per chi naviga<br />
da PC e vuole facilmente tenere sotto controllo<br />
quanto consuma); la seconda è una offerta “a volume<br />
di traffico” (particolarmente indicata per chi naviga<br />
da smartphone).<br />
Dunque per chi utilizza internet saltuariamente, in<br />
media 1 ora al giorno tutti i giorni, oppure solo nei<br />
weekend e la sera, <strong>Coop</strong>Voce propone Web 30 Ore:<br />
con 8 € al mese sono comprese 30 ore/mese di traffico.<br />
Per chi invece fa un utilizzo più intenso di internet,<br />
in media 3 ore al giorno, c’è Web 100 Ore: con 15<br />
€ al mese sono comprese 100 ore/mese di traffico.<br />
Veniamo ora a chi invece vuole restare sempre in<br />
contatto con il web utilizzando il proprio cellulare.<br />
Qui l’ideale sono le offerte “a volume” che consentono<br />
di conteggiare il traffico sulla base dei dati o contenuti<br />
effettivamente scambiati, indipendentemente<br />
dalla durata della connessione. Il “volume”<br />
dei dati e contenuti fruiti tramite cellulare è infatti<br />
mediamente più contenuto rispetto al volume di<br />
traffico generato utilizzando il pc. Le tariffe “a volu-<br />
me” coprono le diverse necessità, da un utilizzo base<br />
di 1 giga, ad un utilizzo molto esigente o intensivo di<br />
5 giga.<br />
le novità delle tariffe a tempo…<br />
Nelle tariffe a tempo la doppia novità è legata alla<br />
possibilità di avere tariffe valide per 12 mesi (eliminando<br />
così il problema della ricarica mensile), particolarmente<br />
convenienti per chi utilizza con continuità<br />
Internet come se fosse un contratto Adsl su rete<br />
fissa. In questo caso la novità è che la tariffa da 30<br />
ore mensili, su base annua costa 65 euro (cioè come<br />
se si pagasse 5,5 euro al mese circa), mentre la tariffa<br />
da 100 ore mensili, su base annua costa 125 euro<br />
(cioè come se si pagasse 10,5 euro al mese circa).<br />
… e quelle legate ai volumi di traffico<br />
Qui la novità è che la convenienza di queste tariffe è<br />
aumentata, in quanto per quella da 1 giga il costo<br />
mensile è di 8 euro, per quella da 5 giga il costo è di 18<br />
euro.<br />
Si paga solo quello che si consuma<br />
C’è poi un’altra grande novità, vero e proprio punto di<br />
forza dell’offerta <strong>Coop</strong> Voce rispetto alle tariffe degli<br />
altri Operatori. Le offerte Web a Tempo sono tutte<br />
tariffate al secondo, garantendo così una maggior<br />
convenienza perché si paga solo quello che si consuma.<br />
Quindi se mi collego da PC 8 minuti per inviare e<br />
leggere una mail o per consultare un’informazione,<br />
saranno conteggiati solo 8 minuti (scalati dalle 30<br />
ore o a dalle 100 ore) e non 15 come calcolano in genere<br />
altri operatori.<br />
Nelle offerte a volume invece, la tariffazione avviene<br />
in base ai singoli kbyte consumati. Quindi se mi<br />
collego dal cellulare per leggere una notifica di Facebook,<br />
o leggere una mail o per consultare un’informazione,<br />
saranno conteggiati solo i kbyte utilizzati<br />
per aprire una pagina. l
Comunicazione pubblicitaria<br />
Se siete indecisi e non avete ancora<br />
scelto la località in cui trascorrere<br />
le vostre vacanze estive, non lasciatevi<br />
sfuggire le tante offerte e proposte<br />
nei Lidi di Comacchio, nel<br />
cuore del Parco del Delta del Po.<br />
Un luogo incantevole per un soggiorno<br />
su misura, in grado di soddisfare<br />
grandi e piccoli allo stesso<br />
tempo; un mondo dalle sfumature<br />
tutte da scoprire con una natura<br />
prorompente ed un litorale perfetto<br />
per le famiglie, che si affaccia<br />
sul Mare Adriatico con i suoi<br />
sette lidi. Oltre al mare sono tante<br />
le proposte per il tempo libero: itinerari<br />
in motonave e in bicicletta<br />
per la visita al Parco del Delta del<br />
Po, occasioni di divertimento, spazi<br />
adibiti alla pratica di sport e tante<br />
proposte di escursione per abbandonarsi<br />
alla scoperta di un ambiente<br />
in cui storia e natura hanno trovato<br />
un perfetto punto di incontro.<br />
Per il massimo della comodità<br />
e dell’indipendenza è possibile<br />
muoversi all’interno di un’offerta<br />
davvero ampia e variegata di<br />
campeggi, villaggi turistici, case<br />
e residence, ma se volete davvero<br />
rilassarvi e non pensare più a nulla,<br />
potete scegliere uno dei tantissimi<br />
alberghi, di ogni categoria,<br />
presenti, capaci di accontentarvi<br />
in tutto e per tutto senza che dob-<br />
biate muovere un dito! Alberghi<br />
a pochi passi dal mare o immersi<br />
nella natura del Parco del Delta<br />
del Po attrezzati con ogni confort.<br />
E per una buona cenetta a fi ne<br />
giornata troverete ottimi ristoranti<br />
con menù tipici e degustazione<br />
di specialità gastronomiche legate<br />
alle tradizioni del territorio. La<br />
provincia di Ferrara vanta,<br />
infatti, una straordinaria<br />
tradizione culinaria come<br />
dimostrano le sue “17 Perle”,<br />
tipicità agroalimentari<br />
che costituiscono il vero<br />
e proprio fi ore all’occhiello<br />
della cucina ferrarese: sarebbe<br />
davvero un peccato<br />
tornare a casa senza aver assaggiato<br />
l’Anguilla delle Valli di Comacchio,<br />
l’Asparago verde di Mesola,<br />
i Cappellacci di zucca, la Coppia<br />
ferrarese, il Pampepato di Ferrara,<br />
il Riso del Delta del Po, la Salama<br />
da sugo e la Vongola di Goro, il<br />
tutto accompagnato<br />
da un buon<br />
bicchiere di Vino<br />
del Bosco Eliceo!<br />
Per tutte le informazioni e le proposte di soggiorno ai Lidi e nel<br />
Parco del Delta del Po visita il sito www.parcodeldelta.com<br />
Alla scoperta delle<br />
perle del delta<br />
FIERA DELL’ASPARAGO<br />
Mesola 23 aprile - 1 maggio<br />
Una delle “17 Perle” della gastronomia<br />
ferrarese è l’Asparago verde, la cui produzione<br />
si concentra nei fertili terreni,<br />
di natura sabbiosa e ricchi di acqua, alla<br />
foce del Po. La Fiera che ogni anni Mesola<br />
dedica a quest’ortaggio, propone<br />
questo prodotto a 360° con mostre, degustazioni<br />
enogastronomiche di ricette<br />
legate all’asparago (come il risotto, la<br />
frittata e perfi no il dolce all’asparago),<br />
mercatini tematici e visite guidate a<br />
piedi, in barca o in bicicletta.<br />
Info: 0533/993358<br />
IN BICICLETTA NELLE<br />
TERRE DELL’ASPARAGO<br />
Immergetevi nella natura del Parco del<br />
Delta in un itinerario tra arte, boschi<br />
e natura: dal percorso cicloturistico<br />
“Destra Po” si giunge al Castello della<br />
Mesola, Delizia fatta costruire da Alfonso<br />
II d’Este alla fi ne del ‘500 ai margini<br />
di un’immensa tenuta di caccia, ed oggi<br />
sede del Museo del Cervo. Dopo aver<br />
superato il Bosco di Santa Giustina e<br />
l’interessante Torre Abate, si giunge al<br />
Gran Bosco della Mesola, unico esempio<br />
delle antiche foreste che si trovavano<br />
fi no a qualche secolo fa lungo<br />
la costa adriatica. Tra la verdeggiante<br />
boscaglia sarà possibile avvistare esemplari<br />
del Cervo della Mesola, specie autoctona<br />
della zona, di daino oltre alla<br />
moltitudine di uccelli che vi nidifi cano.<br />
VUOI CONOSCERE MEGLIO I LIDI DI<br />
COMACCHIO E IL PARCO DEL DELTA<br />
DEL PO?<br />
Invia una mail a cooptur@provincia.fe.it<br />
o chiama il numero 0532/299303; riceverai<br />
gratuitamente tutto il materiale informativo<br />
dei Lidi e del Parco del Delta del Po<br />
e… un simpatico omaggio.
Crescendo <strong>Coop</strong>: per i più piccoli materie prime da<br />
agricoltura biologica, scelte nutrizionali e qualitative<br />
in collaborazione con primari istituti universitari<br />
Proteggere e coccolare<br />
Nei primi sei mesi di vita<br />
il latte materno è<br />
l’alimento perfetto e<br />
sufficiente per crescere,<br />
poi inizia la scoperta di tutti<br />
gli altri sapori. È lo svezzamento,<br />
ed è il momento nel quale si<br />
mettono le basi di un sano rapporto<br />
con il cibo, di una piacevole<br />
curiosità per tutti gli alimenti e di<br />
un corretto rapporto con le loro<br />
quantità.<br />
Crescendo <strong>Coop</strong> è la linea di prodotti<br />
dedicati ai bambini che copre<br />
le necessità di tutto l’arco<br />
26<br />
aprile 2011<br />
della giornata: biscotti, pastine,<br />
crema di riso o di cereali misti,<br />
omogeneizzati... Due i cardini di<br />
questa linea: la provenienza da<br />
agricoltura biologica e la collaborazione<br />
con primari istituti univeritari<br />
per la formulazione. L’agricoltura<br />
biologica offre prodotti di<br />
alta qualità grazie alle pratiche di<br />
coltivazione e di allevamento a<br />
basso impatto ambientale che<br />
evitano l’utilizzo di fitofarmaci e<br />
fertilizzanti, che praticano il rispetto<br />
del benessere degli animali.<br />
La collaborazione con im-<br />
iMpaRo a ManGiaRe CON CLUB 4-10<br />
aggiungendo un solo euro<br />
all’acquisto di un prodotto<br />
della linea Club 4-10, nel<br />
mese di aprile, si porta a casa<br />
imparo a mangiare. Ė un originale<br />
gioco dedicato all’alimentazione<br />
che insegna ai<br />
bambini in modo divertente e<br />
accattivante la differenza tra i<br />
diversi alimenti: tutti i cibi che<br />
dI anna SoMenzI<br />
portanti istituti universitari fa sì<br />
che i prodotti Crescendo <strong>Coop</strong><br />
siano creati seguendo le indicazioni<br />
più aggiornate della comunità<br />
scientifica.<br />
I nostri bambini oggi non corrono<br />
nessun rischio di denutrizione o<br />
di carenze alimentari, piuttosto<br />
hanno più vicino il rischio opposto,<br />
quello di essere sottoposti<br />
fin dalla più tenera età ad una<br />
alimentazione eccessivamente<br />
ricca, come purtroppo dimostrano<br />
i dati sull’obesità infantile. Per<br />
questo gli omogeneizzati di car-<br />
fanno bene alla salute e quelli, invece, il cui consumo<br />
andrebbe limitato.<br />
attraverso una simpatica associazione di colori il<br />
bambino collega le diverse informazioni e capisce,<br />
grazie anche alle immagini fotografiche, quali sono i<br />
diversi gruppi di alimenti. Ė aiutato anche a conoscere<br />
e imparare i nomi della frutta e della verdura,<br />
in italiano e in inglese.<br />
Il gioco è approvato dal comitato scientifico di Club<br />
4-10 <strong>Coop</strong>.
L’Italia è il paese dei fiori, ma oltre 30 mila tonnellate<br />
di fiori, per un valore di circa 150 milioni di euro, arrivano<br />
nel nostro paese dopo aver percorso migliaia di chilometri:<br />
partono principalmente da Kenya, ecuador,<br />
Colombia, etiopia. Le rose provengono dal Kenya, paese<br />
in cui si è spostata gran parte della produzione<br />
mondiale di fiori che generalmente si svolge in condizioni<br />
di lavoro molto difficili, in assenza di controlli e<br />
tutele per chi produce.<br />
È possibile però regalare rose certificate Fairtrade,<br />
prodotte rispettando l’ambiente e i lavoratori. I fiori,<br />
provenienti da produttori Fairtrade del Kenya, vengono<br />
coltivati impiegando la coltura idroponica, in substrati<br />
a circolo chiuso che consentono un uso ridotto e<br />
razionale dell’acqua e dei fertilizzanti. a questa scelta<br />
si aggiungono importanti benefici sociali per i lavoratori<br />
garantiti dal sistema Fairtrade, lavoratori che sono<br />
soprattutto donne.<br />
Le prime rose Solidal <strong>Coop</strong>, certificate Fairtrade, sono<br />
arrivate nel 2007 per la festa della mamma, da allora<br />
sono regolarmente in vendita da settembre a maggio<br />
e la scorsa stagione hanno avuto un fatturato alla vendita<br />
di tutto rispetto, toccando 950.000 euro.<br />
Le rose provengono da aziende florovivaistiche della<br />
27<br />
aprile 2011<br />
consumare informati<br />
RoSe Solidal dal kenya<br />
ne come di frutta Crescendo <strong>Coop</strong>,<br />
non contengono zuccheri o<br />
sale aggiunti, e sono espressamente<br />
consigliati da una dicitura<br />
sulla confezione dal sesto mese<br />
compiuto, ad eccezione del latte<br />
in polvere, come raccomandato<br />
dalla Organizzazione Mondiale<br />
della Sanità. Omogeneizzati di<br />
vitello, pollo, manzo, tacchino,<br />
prosciutto cotto, tutti da agricoltura<br />
biologica, come pure quelli<br />
di pera, mela, ma anche di gusti<br />
misti come prugna e mela.<br />
Non da produzione biologica, ma<br />
FioRFioRe a CibUS toUR<br />
a Parma dal 15 al 17 aprile Cibus tour: un viaggio nei saperi<br />
del territorio, nella salute e nel saper fare dell’alimentare<br />
made in Italy. La possibilità per gli amanti del<br />
buon cibo di conoscere e gustare le eccellenze e le novità<br />
del nostro straordinario patrimonio enogastronomico.<br />
<strong>Coop</strong> partecipa con un grande stand interamente dedicato<br />
ai prodotti Fior Fiore: esposizione, degustazione,<br />
ma soprattutto temporary restaurant: saranno elaborati<br />
menu degustazione Fior Fiore, due a pranzo e uno<br />
alla sera, variati per ognuno dei tre giorni di fiera. all’interno<br />
dello stand <strong>Coop</strong> avranno un proprio spazio espo-<br />
pescato il pesce: dal mare del<br />
Nord arriva il merluzzo preparato<br />
con patate e carote, il nasello<br />
proviene dai mari della Patagonia,<br />
omogeneizzato poi con morbide<br />
patate.<br />
Verdure miste (73%) da agricoltura<br />
biologica, senza sale aggiunto,<br />
ricco di fibre e vitamina C, già<br />
pronte omogeneizzate, ideali per<br />
la preparazione della pappa. Due<br />
merende di frutta: un omogeneizzato<br />
pera (15%) e yogurt<br />
(30%), tutto biologico, arricchito<br />
con vitamina C, sempre senza<br />
Solidal<br />
zona del lago naivasha,<br />
scelte per le tecniche colturali<br />
utilizzate, per il rispetto<br />
degli standard Sa8000 (tutela del lavoro e<br />
dell’ambiente) e per la loro ottima qualità.<br />
oltre a benefici di tipo ambientale, le aziende africane<br />
che coltivano le rose Fairtrade garantiscono ai lavoratori<br />
occupazione stabile (ovvero la garanzia di un contratto<br />
di lavoro a tempo indeterminato dopo 8 mesi<br />
dall’assunzione), salari superiori al minimo legale previsto<br />
dalla legislazione del Kenya, rispetto dei diritti di<br />
associazione per i lavoratori, un contributo per la casa.<br />
Inoltre le aziende mettono a disposizione dei figli delle<br />
dipendenti un ambulatorio e la possibilità di frequentare<br />
gratuitamente le scuole.<br />
Sono oltre 90 i milioni di steli di rose raccolti e venduti<br />
ogni anno da queste aziende.<br />
zuccheri aggiunti. Un omogeneizzato<br />
mela banana e biscotto<br />
con il 75% di frutta totale, da<br />
agricoltura biologica, senza zuccheri<br />
aggiunti e arricchito con vitamina<br />
C. Per la serie sola frutta:<br />
mela grattugiata e mela/banana,<br />
100% di sola frutta biologica,<br />
consistenza morbida e delicata,<br />
senza zuccheri aggiunti e arricchiti<br />
di vitamina C.<br />
La scoperta dei sapori è un momento<br />
importante, ci vogliono<br />
pazienza e costanza perchè i<br />
bambini apprezzino le novità. l<br />
sitivo alcuni produttori che racconteranno<br />
i prodotti Fior Fiore<br />
nel corso delle degustazioni previste<br />
nelle 3 giornate. Sabato 16<br />
aprile alle 11,30 è prevista la presenza<br />
dello chef Massimo bottura, modenese due stelle<br />
Michelin 2010 e 2011, alla presentazione e degustazione<br />
del Prosciutto crudo di Modena dop di 20 mesi.<br />
In contemporanea anche Po(r)co ma buono appuntamento<br />
organizzato da Slow food dedicato alla filiera<br />
delle carni e dei salumi dop e Igp.<br />
Per i soci alla presentazione della tessera <strong>Coop</strong> alla cassa<br />
uno sconto sul biglietto di entrata: 3 € invece di 5 €.
28<br />
aprile 2011<br />
consumare informati<br />
dI CLaudIo Strano<br />
E ora all'aria ape<br />
Casette, pergole, pompeiane, gazebi: un modo per<br />
allargare gli ambienti vivibili e godersi la bella stagione.<br />
La tendenza a concepire il giardino (o la terrazza) come<br />
un'estensione della propria abitazione porta all'acquisto<br />
di queste strutture che costano meno di quindici anni fa.<br />
Vediamo cosa offre il mercato e come orientarsi<br />
Nel garage ci sta la macchina<br />
e poco altro e in<br />
casa si comincia a star<br />
stretti. La voglia di aria<br />
aperta, di relax e di un relativo<br />
benessere (crisi permettendo),<br />
pare non abbandonare gli italiani<br />
che se dispongono di un giardino<br />
o di una terrazza, non solo li ornano<br />
con complementi di arredo<br />
(dal classico set ombrellone più 2<br />
sedie al tavolo di acacia o di eucalipto<br />
fino al divano in wicker rattan<br />
sintetico, con tendenza a una<br />
"contaminazione" tra materiali<br />
diversi), ma li usano sempre più<br />
per ampliare i loro spazi di vita.<br />
Ed ecco allora il ritorno delle pergole<br />
dette anche pergolati (con<br />
copertura fissa o scorrevole, indipendenti<br />
o addossate alla casa,<br />
abbellite da glicini o bouganville),<br />
delle pompeiane sotto cui conversavano<br />
gli antichi romani<br />
(prive di copertura fissa e dal tetto<br />
piano), degli orientaleggianti<br />
gazebi (solitari in mezzo al giardino<br />
con il loro tetto piramidale<br />
amovibile) e di altre simili strutture<br />
per esterni. Sono prevalentamente<br />
in pino, acacia o legni<br />
esotici ma anche in ferro, acciaio<br />
inox e materiali zincati come nel<br />
caso dei box. Tra queste struttu-<br />
re spiccano le casette tanto di<br />
moda usate per il ricovero degli<br />
attrezzi da giardino ma non solo,<br />
su su fino a un impiego polivalente,<br />
ad esempio come spazio<br />
giochi, lavanderia o addirittura<br />
piccolo bungalow.<br />
I prezzi, rispetto a quindici anni<br />
fa, sono calati perché la base della<br />
clientela (oggi schiacciata verso<br />
gli estremi, tra chi si accontenta<br />
dell'essenziale e chi è alla<br />
ricerca dell'optimum) si è comunque<br />
allargata e molti di questi<br />
prodotti che prima si trovavano<br />
in qualche negozio specializzato,<br />
oggi sono entrati a far parte di un<br />
processo di industrializzazione e<br />
dei circuiti della grande distribuzione<br />
che li ha resi più popolari.<br />
Ma cosa è importante sapere prima<br />
dell'acquisto? Uno dei primi<br />
consigli, per chi volesse acquistare<br />
una casetta (o altre strutture<br />
del genere), è di far caso se il legno<br />
ha subito un trattamento<br />
con autoclave, un procedimento<br />
questo di impregnazione chimica<br />
che permette di ottenere un elevato<br />
grado di resistenza agli attacchi<br />
di funghi, muffe e marcescenze:<br />
ideale per difendersi dagli<br />
agenti atmosferici. In caso positivo<br />
sarà sufficiente una manu-<br />
tenzione periodica per ravvivare il<br />
colore che i processi di ossidazione<br />
fanno ingrigire e, ogni tanto,<br />
passare a un trattamento più<br />
profondo con prodotti protettivi.<br />
Prima di preoccuparci delle rifiniture,<br />
è bene verificare lo spessore<br />
delle pareti (mediamente dai 15<br />
ai 45 millimetri) senza dimenticare<br />
di annotare l'altezza che potrebbe<br />
non bastare per contenere<br />
gli attrezzi in una casetta. Bisogna<br />
poi sapere che il manufatto<br />
non va posizionato direttamente<br />
sul terreno ma ancorato a una<br />
base solida, e che può essere richiesto<br />
un permesso dall'Ufficio<br />
tecnico comunale, a seconda della<br />
normativa vigente in ciascuna<br />
amministrazione locale, per procedere.<br />
Qualsiasi copertura fissa,<br />
infatti, si può considerare un aumento<br />
di cubatura e gli stessi regolamenti<br />
condominali possono<br />
frapporre ostacoli se, ad esem-
ta<br />
pio, la copertura cela la visuale al<br />
condomino.<br />
Passando alla pergola, il suo ritorno<br />
si lega alla tendenza ad<br />
esportare negli spazi esterni<br />
dell'abitazione il proprio stile di<br />
IL BARBECUE<br />
un successo ad ogni latitudine, quello del barbecue, diventato<br />
uno dei simboli più popolari della convivialità<br />
all'aria aperta. Costruito in muratura o in cemento refrattario,<br />
mobile su cavalletto o portatile che si richiude<br />
a valigetta, nella versione tradizionale brucia legna non<br />
resinosa, asciutta e stagionata, o carbonella che è più<br />
veloce nell’accensione e duratura nei tempi di cottura.<br />
Legna e carbonella conferiscono il sapore inconfondibile<br />
della grigliata. I modelli a gas o elettrici, invece, sono la<br />
scelta di chi ha in mente qualcosa di più comodo o simile<br />
a una cucinetta. Il barbecue a gas ha un bruciatore che<br />
riscalda pietre laviche o in ghisa ed è una soluzione più<br />
costosa tanto in partenza quanto alla distanza (ha bisogno<br />
di una bombola sotto il piano cottura) ma per contro<br />
la fiamma è facilmente regolabile. Infine i barbecue<br />
elettrici, i più pratici di tutti, trasportabili ovunque o da<br />
usare volendo anche a casa: il calore prodotto da una resistenza<br />
evita infatti il formarsi di fumi e di grassi che<br />
appesantiscono l'aria (o rendono più festoso il clima, a<br />
consumare informati<br />
le Mani SUl poRtaFoGli<br />
Serra per sementi in legno: 60 euro circa<br />
Pozzo in legno per raccolta di acqua piovana: 190 euro circa<br />
Salotto in rattan con divano, 2 poltrone e tavolino: 500-1.000 euro<br />
Casetta in legno 2 x 2 m: da poche centinaia a un migliaio di euro<br />
Pergola 3 x 3 m con griglie e fioriere: a partire da 600-700 euro<br />
barbecue fisso (in muratura): da 150 a migliaia di euro<br />
barbecue mobile (elettrico, carbonella, gas): da 30 a centinaia di euro<br />
I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato<br />
vita, compresi i mobili magari<br />
fatti di resina per resistere più a<br />
lungo. Si afferma un nuovo gusto<br />
di vivere all'aria aperta che<br />
confina, talvolta, con il pollice<br />
verde e l'ecologia, da cui la valorizzazione<br />
di accessori da giardino<br />
anche molto umili quali possono<br />
essere un pozzo in legno<br />
per la raccolta di acqua piovana<br />
o una serra per sementi rigorosamente<br />
in stile rustico.<br />
Tornando a pergole e pompeiane,<br />
pochi sanno che oggi si trovano<br />
in vendita addirittura in kit<br />
completi di ferramenta (piastre e<br />
tasselli di fissaggio delle colonne<br />
alla pavimentazione) adattabili<br />
all'occorrenza da appassionati<br />
del fai da te oppure da far montare,<br />
per sicurezza, da qualche<br />
esperto. Esistono soluzioni per<br />
tutte le esigenze: dalla copertura<br />
in legno massello o lamellare, alle<br />
tegole canadesi, al rivestimen-<br />
il più alleGRo della CoMpaGnia<br />
to in tessuto inglobato nella<br />
struttura e richiudibile a pacchetto,<br />
fino alle tende mobili<br />
scorrevoli sui fianchi e alla chiusura<br />
stessa con pareti in pvc o<br />
policarbonato.<br />
Una volta predisposto e arredato<br />
lo spazio esterno, subentra la necessità<br />
di illuminarlo e qui le novità<br />
sono molte: da una parte il<br />
diffondersi delle luci a led che si<br />
prestano a un'illuminazione di<br />
tipo complementare (segnapassi,<br />
decorazioni d'ambiente),<br />
dall'altra la crescita del fotovoltaico<br />
che ha portato a veri e propri<br />
mini-impianti con pannelli al<br />
silicio completi di batteria e accumulatore.<br />
Si montano facilmente,<br />
ad esempio sul tetto di una<br />
casetta, per produrre una luce da<br />
12 volt con un'autonomia di circa<br />
mezzora e tanta, ma tanta soddisfazione<br />
per aver fatto tutto da<br />
soli, con l'aiuto del sole. l<br />
seconda dei punti di vista). Ma anche qui c'è il risvolto<br />
della medaglia: i consumi di energia, di gran lunga più<br />
elevati, il vincolo di una presa elettrica ravvicinata e il<br />
sapore dei cibi cotti - carne, pesce, verdure o formaggi -<br />
che non è proprio quello di uno spiedino che si rispetti.
Ravioli fatti a mano<br />
conditi con una salsa<br />
alle pere, carne bollita<br />
con le cipolle e zuppa<br />
inglese. Un menu<br />
che mette alla prova<br />
la passione per la cucina<br />
30<br />
aprile 2011<br />
vivere bene<br />
Un menu contro la crisi<br />
Piatti di sostanza<br />
(con intelligente riciclo del lesso)<br />
dI HeLMut FaILonI<br />
FRUtta e VeRdURe<br />
APRILE<br />
È LA STAGIONE DI...<br />
Stagione di asparagi. La primavera<br />
porta in tavola però molta altra<br />
verdura di stagione. bietole, carote,<br />
cavolfiore, cipolle, fagiolini,<br />
fave, finocchi, indivia, porri, patate<br />
novelle, spinaci e piselli, di cui ci<br />
occuperemo il prossimo mese. Per<br />
quanto riguarda la frutta invece<br />
potrete optare soprattutto per le<br />
fragole. a primavera inoltrata arriveranno<br />
anche le ciliegie.<br />
La primavera ci porta in<br />
campagna nel cuore<br />
della Toscana, e più<br />
precisamente nel centro<br />
di Greve in Chianti, dove<br />
sorge da immemorabili anni il<br />
ristorante (è anche albergo)<br />
Giovanni da Verrazzano. La<br />
chef Rossella Rossi propone ai<br />
nostri lettori un menu della crisi<br />
di sostanza composto da un<br />
primo, un secondo e da un dolce<br />
classico. Si parte con il piatto<br />
più complesso da fare, ma<br />
ne vale la pena: ravioli di formaggio<br />
allo zafferano.<br />
Il primo<br />
ravioli di formaggio<br />
allo zafferano<br />
Ingredienti per 6 persone:<br />
Per la sfoglia: 200 g di farina<br />
00, 2 uova intere, un pizzico di<br />
sale, un cucchiaio di olio extra<br />
vergine d’oliva. Per il ripieno:<br />
100 g di pecorino grattugiato,<br />
100 g di ricotta fresca, un cucchiaio<br />
di miele allo zafferano (è<br />
indicato come preferibile quello<br />
di acacia). Per la salsa: 3 pere<br />
Decana, 1 cipollina fresca piccola,<br />
30 g di miele allo zafferano,<br />
olio extra vergine, sale e<br />
pepe.<br />
Procedimento<br />
Amalgamate pecorino e ricotta<br />
con il miele, mettete il sale e il<br />
pepe. Tritate poi la cipollina e fatela<br />
appassire con olio, aggiungendo<br />
due pere sbucciate e tagliate<br />
a fettine fini. Aggiungete<br />
poi mezzo bicchiere d’acqua, dove<br />
è stato messo precedentemente<br />
lo zafferano, cuocete per<br />
10 minuti, passate il tutto in un<br />
mixer. Tagliate l’altra pera a dadini<br />
con la buccia e fatela saltare in<br />
una padella per pochi minuti con<br />
una noce di burro. Tirate ora la<br />
sfoglia e fate i ravioli con l’impasto<br />
preparato. I ravioli vanno cotti<br />
in acqua salata e conditi con le<br />
pere e guarniti con quella restante<br />
scottata a dadini e con un filo<br />
di miele allo zafferano.<br />
Il piatto di mezzo<br />
lesso rifatto con le cipolle<br />
Ingredienti per 6 persone:<br />
1 kg di lesso (carne di manzo
31<br />
aprile 2011<br />
vivere bene<br />
parte buona per bollito), 1 kg di cipolle rosse, 6 pomodori,<br />
olio, sale e pepe.<br />
Procedimento<br />
Bollite la carne in acqua con odori. Tagliate le cipolle<br />
a fettine e cuocete lentamente con olio extra<br />
vergine d’oliva. Aggiungete poi un poco di<br />
brodo, sale e pepe, il pomodoro e fate andare<br />
lentamente. Quando il tutto vi sembrerà a metà<br />
cottura, mettete nel tegame la carne precedentemente<br />
bollita e tagliata a dadini e continuate<br />
la cottura per altri 30 minuti. Servite bollente<br />
con fettine di pane tostato o pane casalingo toscano<br />
senza sale.<br />
Il dolce<br />
zuppa inglese<br />
Ingredienti per 6 persone<br />
Per la crema servono 1 litro di latte, 8 uova di cui<br />
2 intere e 6 tuorli, 70 gr di maizena, 2 hg di zucchero,<br />
scorza di limone o di arancia, cioccolata<br />
amara.<br />
Procedimento<br />
Amalgamate le uova con il latte, la maizena e lo<br />
zucchero, mettete sul fuoco e girate con una frusta<br />
sempre dalla stessa parte, grattugiate la<br />
scorza d’arancia, portate a ebollizione sempre girando.<br />
La crema sarà pronta quando comincia a<br />
rassodarsi e a bollire ai lati. A quel punto toglietela<br />
dal fuoco e continuate a girare per evitare che<br />
si formino grumi. Prendete i biscotti (tipo pavesini),<br />
bagnateli nel vin Santo con un goccio d’acqua<br />
o in altro liquore, tipo Alkermes. Coprite il fondo<br />
di una terrina con la crema, mettere i biscotti inzuppati,<br />
un altro strato di crema, un altro di biscotti<br />
e ancora crema. Grattugiare della cioccolata<br />
e lasciate riposare per un po’ in frigo. l<br />
Un MenU ContRo la CRiSi<br />
Ristorante: Giovanni da Verrazzano,<br />
Piazza Matteotti 28, Greve in Chianti (Fi),<br />
tel. 055/853189.<br />
Chef: Rossella Rossi<br />
Il primo<br />
ravioli di formaggio allo zafferano<br />
(costo per 6 persone: 18 euro)<br />
Il piatto di mezzo<br />
Lesso rifatto con le cipolle<br />
(costo per 6 persone: 20 euro)<br />
Il dolce<br />
zuppa inglese<br />
(costo per 6 persone: 8 euro circa)<br />
Il biscotto<br />
di Ceglie<br />
Sepp d'amic, Spappacarnale, Sciacallo,<br />
Zia Pasqua, Gianfreda, Mingunna<br />
sono alcune delle varietà di mandorle<br />
ancora presenti sul territorio di Ceglie<br />
Messapica: pare ne esistano ancora 40, ridotte<br />
però a pochi esemplari.<br />
La mandorla californiana anche qui come in<br />
Sicilia e in Medio Oriente, ha fatto piazza pulita:<br />
coltivata con metodi industriali, potentemente<br />
irrorata di antiparassitari e antimuffe,<br />
morbida e facile da lavorare, arriva sui mercati<br />
mondiali a prezzi insostenibili per le varietà<br />
autoctone. Eppure il Brindisino era terra vocata,<br />
vocatissima: basta rileggere le note scritte<br />
da Vincenzo Corrado nel 1792 sulle produzioni<br />
del Regno di Napoli, per scoprire come già due<br />
secoli or sono queste terre fossero segnalate<br />
per l'eccellenza dei mandorleti.<br />
Non a caso a Ceglie Messapica, piccola capitale<br />
gastronomica dell'area, da centinaia d'anni<br />
si produce un biscotto a base di pasta di mandorle,<br />
il piscquett'l, che per i cegliesi rappresenta<br />
una sorta di simbolo cittadino. Si tratta<br />
di un dolcetto di forma irregolarmente cubica,<br />
preparato a partire da madorle in parte scottate<br />
in acqua in parte tostate e quindi finemente<br />
macinate, ma non tanto da perdere la grana<br />
del frutto. Impastate con zucchero, miele, scorzetta<br />
di limone, bagnate con rosolio di agrumi<br />
e quindi rassodate con uova (circa 4 uova per<br />
un chilo di pasta di mandorle). Quando l'impasto<br />
è sodo e resistente si ritagliano striscioline<br />
di 12-14 centimetri per 35-40 di lunghezza,<br />
che vengono condite su di un lato con confettura<br />
di ciliege o di uva e quindi chiuse ripiegando<br />
l'altro lato su se stesso.<br />
Si procede poi tagliando tanti quadratini: ecco<br />
i piscquett'l, che andranno poi cotti in forno<br />
per una ventina di minuti ed eventualmente<br />
glassati (la cosiddetta gileppatura) con una<br />
soluzione di zucchero, a volte addizionato di<br />
cacao. I dolcetti nelle loro infinite varianti,<br />
sono una componente fondamentale del bagaglio<br />
gastronomico delle donne del paese: nelle<br />
case di Ceglie non mancano mai, soprattutto<br />
nelle ricorrenze festive, ed erano immancabilmente<br />
presenti nelle bomboniere di nozze.
32<br />
aprile 2011<br />
vivere bene<br />
Religiosità e suggestioni della Settimana Santa<br />
I riti della Pasqua<br />
dalla Sardegna alla Sicilia, dalla Campania alla Puglia:<br />
scopriamo le tante antiche tradizioni ancora vive nel nostro paese<br />
paSQUa in liGURia<br />
nelle alpi MiStiChe<br />
nell’entroterra ligure al confine<br />
con la Francia, conosciuto come<br />
alpi Mistiche (www.alpimistiche.it<br />
,800-813012), la Pasqua si<br />
festeggia in modo particolarmente<br />
suggestivo. a Ceriana, il<br />
paese che canta, le celebrazioni<br />
iniziano il giovedì Santo con il<br />
suono di lunghi corni, ricavati<br />
dalla corteccia degli alberi di castagno,<br />
e prosegue con la processione<br />
di penitenti incappucciati<br />
e con l’abito tradizionale<br />
a Montalto Ligure, nella notte<br />
tra il Giovedì e il venerdì Santo<br />
uomini e ragazzi cantano per le<br />
vie del paese antiche nenie, accompagnati<br />
dal suono malinconico<br />
e lugubre di una tromba, un<br />
tamburo e una grancassa. nel<br />
borgo di badalucco, museo a cielo<br />
aperto della ceramica e dei<br />
murales, si organizza invece lo<br />
“Scotezzo”, una sorta di duello<br />
in cui gli sfidanti si affrontano<br />
con uova. vince il duellante che<br />
conserva integro fino alla fine il<br />
proprio uovo.<br />
dI GIuSePPe ortoLano<br />
La Settimana Santa è celebrata<br />
in tutta Italia con<br />
solenni processioni e antichissimi<br />
riti che, specie<br />
nelle isole e nel sud, rievocano<br />
suggestive e coinvolgenti atmosfere<br />
legate alla cultura e alla tradizione<br />
locale.<br />
In Sardegna le celebrazioni più<br />
scenografiche sono sicuramente<br />
quelle di iglesias (www.sulcisiglesiente.eu,<br />
0781-6726326).<br />
Dalla fine del Seicento i rituali<br />
Pasquali di Iglesias spagnola sono<br />
un affascinante rito collettivo<br />
denso di religiosità, misticismo e<br />
tradizione.<br />
Le celebrazioni hanno inizio con<br />
la processione dei Misteri del<br />
Martedì Santo e proseguono il<br />
Giovedì Santo con una struggente<br />
processione in onore del Santissimo<br />
Sacramento, scandita<br />
dal suono di tamburi e matraccas,<br />
antichi strumenti costituiti<br />
da ruote dentate su un supporto<br />
di legno che, fatti roteare, creano<br />
frastuono. Il Venerdì Santo, al calar<br />
della notte, si rappresenta in-<br />
fine il funerale di Cristo secondo<br />
la tradizione barocca spagnola,<br />
caratterizzata da una gran quantità<br />
di attori e simboli religiosi tra<br />
i quali una scultura del Cristo<br />
morto a grandezza naturale, risalente<br />
al XVII secolo.<br />
Non c’è praticamente località<br />
della Sicilia (www.pasquainsicilia.it)<br />
che non dia vita a spettacolari<br />
processioni popolari che vedono<br />
la partecipazione di gran<br />
parte della popolazione. A trapani<br />
e Caltanissetta si svolgono le<br />
Processioni dei Misteri che, sin<br />
dai primi giorni della Settima<br />
Santa, portano in giro per la città<br />
grandi gruppi di statue, chiamate<br />
“i Misteri”. Marsala celebra il Giovedì<br />
Santo con un’imponente<br />
processione sacra effettuata da<br />
9 gruppi di figuranti preceduti da<br />
un uomo incappucciato che porta<br />
la croce, da un giudeo che suona<br />
la tromba ed un altro giudeo<br />
che suona il tamburo. A Modica,<br />
il giorno di Pasqua, la statua della<br />
Madonna ancora in lutto incontra<br />
il Cristo risorto nella via
FeSta Con Le uova, da rIMInI aLLa vaL PuSterIa<br />
In molte località del centro-nord Italia la Pasqua si festeggia<br />
con la benedizione delle uova sode, simbolo della vita che si<br />
rinnova. a rimini, il sabato, le nonne passano nelle chiese<br />
per far benedire le uova da mangiare la domenica di Pasqua<br />
a colazione, insieme alla tipica ciambella.<br />
In alta badia, in provincia di bolzano, si dipingono le uova di<br />
gallina e sul guscio si incidono scritte augurali, nonché vari<br />
simboli ornamentali, che rendono le uova pasquali dei piccoli<br />
capolavori artigianali. nei giorni antecedenti la Pasqua, le ragazze<br />
da sposare regalano le uova ai giovanotti della valle:<br />
due ad ognuno, quattro ai rompiscatole, 6 al fidanzato e 12 al<br />
ragazzo che si intende sposare entro l’anno.<br />
nella vicina alta Pusteria la domenica di Pasqua vengono benedetti<br />
i cesti pasquali contenenti salumi, lo speck fatto lessare<br />
il venerdì Santo, le radici del rafano, le uova colorate,<br />
varie forme di pane e un agnello pasquale fatto di burro o di<br />
pane dolce.<br />
principale della città. L’evento è<br />
noto come “Madonna Vasa-Vasa”<br />
perché, nel momento dell’incontro,<br />
le due statue si avvicinano<br />
per un bacio e partono in volo<br />
delle colombe di pace.<br />
La Puglia (www.settimanasantainpuglia.it)<br />
annovera tra gli appuntamenti<br />
più suggestivi la<br />
“Passione Vivente” di Conversano<br />
e Ginosa, che coinvolge i centri<br />
storici dei due paesi illuminati<br />
da fiaccole. Qui, con l’ausilio dei<br />
narratori e dell’accompagnamento<br />
musicale, viene rievocata la<br />
vita di Gesù Cristo, dall’Annunciazione<br />
alla crocifissione. Il cor-<br />
33<br />
aprile 2011<br />
vivere bene<br />
anche quest’estate la LIPu - Lega Italiana Protezione<br />
uccelli, invita bambini e ragazzi a passare<br />
parte delle vacanze estive nei campi organizzati<br />
all’interno delle oasi.<br />
In Piemonte la riserva naturale Crava Morozzo<br />
(Cuneo, 0174-587393) invita i piccoli ospiti a frequentare<br />
una vera e propria scuola di magia e<br />
stregoneria con le lezioni organizzate dai migliori<br />
professori di Hogwarts (pozioni, erbologia, cura<br />
delle creature magiche, difesa contro le arti oscure,<br />
babbanologia, astronomia, trasfigurazione, antiche<br />
rune…).<br />
In toscana nella riserva naturale del Chiarone –<br />
oasi LIPu Massaciuccoli (Lucca, 0584-975567) si<br />
teo della “Desolata” di Canosa di<br />
Puglia coinvolge migliaia di donne<br />
vestite di nero, che precedono<br />
e seguono il venerato simulacro<br />
recitando preghiere e intonando<br />
il Miserere. A Valenzano il Venerdì<br />
Santo, sfilano in processione<br />
ben quarantasette Misteri. Fatta<br />
eccezione per Cristo morto e l’Addolorata,<br />
i Misteri non appartengono<br />
alle Confraternite o alle<br />
chiese, come in tutti gli altri paesi,<br />
ma a privati. La Madonna è il<br />
personaggio più presente insieme<br />
con Cristo, a differenza di<br />
quanto accade nei Vangeli.<br />
Tra le tante processioni della<br />
CaMpi eStiVi peR RaGazzi Con la lipU<br />
Campania risultano essere particolarmente<br />
suggestive quelle che<br />
si svolgono durante tutta la Settimana<br />
Santa a Sorrento (www.<br />
processioni.com ), che si concludono<br />
il Giovedì Santo con la cerimonia<br />
della “Lavanda dei piedi”, in cui<br />
il sacerdote lava i piedi di dodici<br />
persone, e con la drammatica Processione<br />
degli incappucciati del<br />
Venerdì Santo. Negli altri comuni<br />
della penisola sorrentina, tra il<br />
Giovedì Santo ed il Venerdì Santo<br />
si svolgono altri sedici cortei. Tre a<br />
Sant’agnello, sette a piano di<br />
Sorrento, tre a Meta, due a Massa<br />
lubrense, uno a Vico equense. l<br />
esplora una palude a bordo di barchini provvisti<br />
di motore elettrico, si impara a vivere per un<br />
giorno come uomini primitivi e si aspetta l’alba<br />
sotto le stelle, in riva al mare. I più grandi sono<br />
poi invitati a partecipare ai campi itineranti<br />
all’insegna della natura nei luoghi più belli e selvaggi<br />
della Maremma toscana o a quelli in Sardegna,<br />
tra l’Isola di Carloforte, le cui falesie a picco<br />
sul mare ospitano la colonia più importante di<br />
falco della regina, e la barbagia misteriosa e selvaggia.<br />
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(8 giorni/7 notti) per ragazzi dai 10 ai 17 anni,<br />
all’insegna dell’avventura e della conoscenza, sulle<br />
Altre informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci<br />
le trovi sul sito www.e-coop.it.<br />
Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio <strong>Coop</strong>.
ive del fiume Ombrone, nella Maremma grossetana.<br />
420 euro anziché 495, iscrizione e assicurazione<br />
RCT obbligatoria 25 euro.<br />
Sconto di 50 euro per la famiglia che iscrive più di<br />
un figlio/a, sconto di euro 25 a testa per vacanze di<br />
due settimane, sconti cumulabili.<br />
CAMPUS 2010 con KELUAR<br />
Torino - Via Assietta,16/b<br />
Tel. 011.5162979 - 011.5162038 - www.keluar.it<br />
A partire dal 16 giugno soggiorni e vacanze per<br />
bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, in numerose<br />
località italiane, in turni di 15 giorni, in contesti ricreativi,<br />
sportivi, didattici e formativi (consultare il sito).<br />
Sconto di almeno il 10% sul listino “Tutto compreso”<br />
CAMPI AVVENTURA - VACANZE NATURA<br />
Panda Avventure srl - Roma - Via Dei Reti 28/a<br />
Tel. 06.44291587- 06.44362315 - Fax 06.44262246<br />
Sono attività turistiche ed educative realizzate dagli<br />
operatori che aderiscono alla Carta Qualità del<br />
turismo responsabile del WWF Italia. Una buona<br />
occasione per imparare divertendosi.<br />
I ragazzi sono guidati da Animatori preparati,<br />
appassionati di natura e sensibili ai temi ambientali.<br />
Sconto 5% sulla “quota” vacanza esposta<br />
al pubblico (sconto non cumulabile con altre<br />
promozioni).<br />
Quota di iscrizione al Campo - che comprende<br />
le pratiche di segreteria, assicurazione infortuni<br />
e l’assicurazione Tourist Pass per la copertura<br />
della mancata partenza - gratuita per i primi<br />
300 prenotati e confermati ai soggiorni “Campi<br />
avventura” entro il 31 maggio 2011.<br />
Per la prenotazione dovrà essere sempre indicato il<br />
nome e il riferimento della carta socio <strong>Coop</strong>.<br />
ALBERGHI DIFFUSI: un nuovo modo di viaggiare<br />
ADI - Associazione Nazionale Alberghi Diffusi www.alberghidiffusi.it<br />
AGRITURISMO DI LIBERA TERRA<br />
LEGAMBIENTE Centro Nazionale per lo Sviluppo<br />
Sostenibile “IL GIRASOLE”<br />
Loc. Enaoli 58010 Rispescia (GR)<br />
Tel 0564.487711 - Fax 0564.487740<br />
www.legambienteilgirasole.it<br />
info@legambienteilgirasole.it<br />
Immerso nella natura, alle porte del Parco Naturale<br />
della Maremma, il Girasole è una struttura improntata<br />
ai principi dello sviluppo ecocompatibile;<br />
sede ideale per soggiorni estivi, attività eco turistiche,<br />
convegni, seminari e corsi di formazione residenziali.<br />
Soggiorno<br />
da marzo a luglio 2011 (escluso il periodo pasquale)<br />
Sconto 10% su soggiorno in mezza pensione<br />
(48 euro a persona adulta, bambini fino a 4 anni<br />
gratuito; da 5 a 10 anni sconto 30%).<br />
Progetto Ecologicup<br />
Esperienza di Educazione Ambientale e animazione<br />
destinato a 20 ragazzi di età 9/11 anni.<br />
Il campo è il luogo ideale per attività e percorsi<br />
educativi legati alle attuali tematiche ambientali,<br />
inserite in un progetto che tende a stimolare<br />
comportamenti personali e buone pratiche<br />
nell’ambito ecologico. Si consiglia un abbigliamento<br />
pratico e comodo.<br />
Durata settimanale: 8 giorni 7 notti (da sabato a sabato)<br />
La programmazione del soggiorno prevede attività<br />
educative e ludiche presso spazi esterni e laboratori,<br />
un uscita giornaliera di minimo ½ giornata presso<br />
la spiaggia del Parco della Maremma. E’ prevista<br />
un’escursione sul fiume Ombrone utilizzando la<br />
canoa. Le uscite avverranno con autobus di linea<br />
per rendere i ragazzi attori della mobilità sostenibile.<br />
Dal 18 giugno al 23 luglio: quota socio <strong>Coop</strong> 430 euro<br />
anziché 480, per iscrizioni entro il 30 maggio 2011.<br />
La convenzione con ADI permette l’accesso scontato ad oltre trenta alberghi diffusi collocati<br />
in borghi storici dal Friuli alla Sicilia. L’albergo diffuso si rivolge a coloro che sono interessati<br />
a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con<br />
gli altri turisti, e ad usufruire dei normali servizi alberghieri.<br />
È una proposta ospitale molto coerente con i temi della sostenibilità e del turismo responsabile.<br />
Sul sito www.e-coop.it trovi gli alberghi aderenti.<br />
Sconto 10% sul pernottamento, 20% nel mese di ottobre. Lo sconto è esteso agli ospiti nella stessa camera<br />
È la nuova attività di turismo responsabile di Libera, nata con lo scopo di valorizzare i beni<br />
confiscati gestiti dalle cooperative sociali del progetto Libera Terra e il territorio nel quale si<br />
trovano. Un’attività turistica che permette di soddisfare ed arricchire viaggiatori di ogni età,<br />
un’opportunità per vivere una vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla scoperta<br />
di un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.<br />
Sconto 8% su tutti i servizi dell’agriturismo. Esclusi i giorni festivi. Lo sconto è esteso agli accompagnatori.<br />
www.liberaterra.it<br />
AGRITURISMO PORTELLA DELLA GINESTRA<br />
<strong>Coop</strong>erativa Placido Rizzotto<br />
Libera Terra Palermo<br />
SP 34 km 5, Piana degli Albanesi<br />
Tel. 091.8574810 - www.liberaterra.it<br />
AGRITURISMO TERRE DI CORLEONE<br />
<strong>Coop</strong>erativa Pio La Torre - Libera Terra<br />
contrada Drago (SS 118 km 25+100) Corleone (PA)<br />
cell. +39.333.7993291<br />
email: terredicorleoneliberaterramediterraneo.it
MOSTRE<br />
Il Rinascimento di Melozzo<br />
È stato definito il Pittore dei<br />
papi, perché ha lavorato a lungo<br />
con i Pontefici romani. Ma nelle<br />
sue opere Melozzo da Forlì ha<br />
affermato per la Chiesa del Rinascimento<br />
due concetti fondamentali,<br />
che si possono leggere<br />
nei suoi quadri, insieme allo studio della prospettiva.<br />
Il primo è che la bellezza è un dono di Dio. Nei<br />
corpi degli uomini e delle donne, nei paesaggi è godimento<br />
di uno straordinario regalo che solo un Essere<br />
Supremo onnipotente e buono può dispensare. La<br />
seconda è che la fede e la cultura si devono incontrare,<br />
sostenere, lavorare una insieme all’altra. E l’affresco<br />
di Melozzo che raffigura il Papa Sisto IV mentre<br />
nomina Prefetto della Biblioteca Apostolica il<br />
grande umanista Bartolomeo Platina è insieme un<br />
capolavoro e un manifesto politico. Nella mostra<br />
che la sua città natale, Forlì, gli dedica ci sono anche<br />
opere di artisti a lui contemporanei come Andrea<br />
Mantegna, Piero della Francesca e Bramante.<br />
Melozzo da Forlì.<br />
L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello<br />
Forlì, Musei San domenico<br />
Fino al 12 giugno 2011<br />
Ingresso 10 euro, ridotto Soci <strong>Coop</strong> 7 euro<br />
Info: Tel. 199757515, www.mostramelozzo.it<br />
Italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
I<br />
rifiuti stanno alla fine, i nuovi progetti all’inizio.<br />
Siamo abituati a pensare così, fa parte del<br />
nostro arrugginito modo di vedere le cose, la<br />
vita delle cose, la nostra vita e il mondo. All’inizio<br />
l’idea di un nuovo prodotto, qualcosa che prima<br />
non c’era, poi la sua realizzazione, con i designer<br />
che disegnano, i progettisti che li progettano, gli<br />
ingegneri che ingegnano. Poi il nuovo prodotto arriva<br />
sul mercato, noi lo compriamo e siamo più felici.<br />
Poi il nuovo diventa un rifiuto. E’ la giusta fine, che<br />
problema c’è? E se c’è un’emergenza rifiuti, è un<br />
36<br />
aprile 2011<br />
cultura e oltre<br />
a cura di GIorGIo oLdrInI<br />
Gioielli del Museo d’Orsay<br />
È stato grazie ad un accordo tra il<br />
Mart di Rovereto e il Musée d’Orsay<br />
parigino che è stato possibile<br />
allestire l’esposizione nella quale<br />
sono visibili, riunite per la prima<br />
volta fuori dalla Francia, le opere<br />
più celebri di artisti impressionisti<br />
e post-impressionisti. A Rovereto si possono dunque<br />
ammirare La camera di Van Gogh ad Arles, Le donne di<br />
Tahiti di Gauguin, L’altalena di Renoir, la scandalosa Origine<br />
del mondo di Courbet e altri 70 capolavori di un’epoca<br />
tra l’Ottocento e il Novecento. Si può così ammirare<br />
una “rivoluzione dello sguardo” che in quell’epoca riguarda<br />
naturalmente il modo di dipingere, ma anche la<br />
nascita di figure nuove che a questa arte fanno riferimento,<br />
dai critici ai mercanti. Una sezione della mostra<br />
è dedicata ai luoghi dell’impressionismo, città o campagne<br />
dove si sottolineano e si descrivono i mutamenti<br />
della luce o delle stagioni. E l’esposizione ci porta anche<br />
a vedere la concezione di questi artisti della vita intima<br />
delle persone e delle coppie.<br />
La rivoluzione dello sguardo.<br />
70 capolavori del Musée d’Orsay<br />
Mart di Rovereto di trento<br />
Fino al 24 luglio<br />
Ingresso ridotto Soci <strong>Coop</strong> 7 euro<br />
Info: Tel. 800397760. www.mart.trento.it<br />
Cialde e rifiuti a monte<br />
problema di qualcun altro. Non di chi crea le cose. A<br />
Capannori hanno provato a invertire questo ciclo.<br />
Che sembra naturale ma naturale non è. A Capannori,<br />
46mila abitanti in provincia di Lucca, hanno<br />
una dolce ossessione per i rifiuti. Si sono inventati<br />
Rifiuti Zero, un progetto per riciclare tutto e smettere<br />
di produrre rifiuti entro il 2020. Se gli dici che<br />
può funzionare solo perché sono una piccola città<br />
loro ti rispondono che Rifiuti Zero funziona da anni<br />
a San Francisco. Già adesso a Capannori sono a più<br />
dell’81% di raccolta differenziata. Hanno incentiva-
LIBRI<br />
Storia di un amore difficile<br />
nella Venezia del ‘500<br />
È un libro raffinato ed<br />
elegantemente scritto quello che<br />
Alessandro Barbero ci propone per<br />
raccontare la storia di due<br />
giovanissimi coniugi che, nella<br />
Venezia del Cinquecento, vivono<br />
vicende così complesse da<br />
costringere lui ad andarsene<br />
lontano, su navi cariche di spezie. Per sfuggire ad<br />
una ingiusta persecuzione, Michele deve<br />
scappare senza neppure riuscire a salutare la<br />
giovanissima sposa Bianca, di cui è<br />
innamoratissimo. Lui da quel momento<br />
raggiungerà porti e città di tutto il Mediterraneo,<br />
fino ad arrivare nelle terre del Sultano. Lei invece<br />
è costretta a restare a Venezia, giovane donna<br />
povera e sola, in una attesa costellata di pericoli<br />
e di insidie. Così la storia di Michele e Bianca<br />
diventa in realtà il pretesto per la descrizione<br />
storicamente accurata, ma appassionante, di una<br />
epoca nella quale Venezia era una delle capitali<br />
del mondo intero.<br />
alessandro barbero<br />
Gli occhi di Venezia<br />
Mondadori Editore - 426 pagine, 20,00 euro<br />
to i consumi di acqua di quindici fonti sorgive al<br />
posto di quella in bottiglie di plastica; vendono i<br />
detersivi ed il latte alla spina con i distributori automatici<br />
invece che nei cartoni - piace ai produttori<br />
di latte locali e ai cittadini - e i rifiuti sono diminuiti<br />
del 20% in quattro anni. Si chiamano politiche<br />
di riduzione a monte.<br />
Il Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune è andato<br />
anche a valle, a vedere cosa c’è in quel 19% di<br />
rifiuti ancora non differenziabili. Ci hanno trovato<br />
molte cialde del caffè. Perché di queste capsule usa<br />
e getta ogni anno in Italia se ne consumano un miliardo<br />
e a Capannori – espresso più, espresso meno<br />
- 750 mila. Che vogliono dire 9 tonnellate di rifiuto<br />
indifferenziato. Perché le cialde, un misto di plastica<br />
e polvere di caffè, non sono riciclabili: non vanno<br />
nell’organico perché lo inquinano con la plastica,<br />
non vanno nella plastica che s’inquina con il<br />
residuo di caffè.<br />
Alessio Ciacci, l’assessore all’ambiente di Capannori,<br />
ha le idee chiare: “Se un oggetto non è riciclabi-<br />
37<br />
aprile 2011<br />
L’ideologia del denaro<br />
tra psicanalisi e antropologia<br />
Curioso e interessante un volume<br />
che ci parla dell’ideologia del<br />
denaro, tra psicanalisi, letteratura<br />
e antropologia. Un tema<br />
attualissimo, che un gruppo di<br />
cinque esperti affronta ed<br />
esamina da tanti punti di vista. Le<br />
considerazioni degli autori<br />
arrivano alla conclusione che in questo nostro<br />
tempo sono entrate in crisi le regole che devono<br />
governare i meccanismi economici. Dunque<br />
l’economia reale perde significato civile e sociale<br />
e si avvicina alle pulsioni individuali che, come<br />
ricordava Sigmund Freud, sono incontrollabili.<br />
Ecco dunque che le fantasie di ricchezza<br />
illimitata costruiscono una nuova e pervasiva<br />
ideologia unita al sogno di raggiungere un<br />
arricchimento rapidissimo, senza alcuna fatica.<br />
Gli interventi dei cinque specialisti sono stati<br />
raccolti e curati da uno psicoanalista come<br />
Adriano Voltolin, presidente della Società di<br />
Psicoanalisi critica.<br />
adriano voltolin<br />
L’ideologia del denaro<br />
Bruno Mondadori Editore - 166 pagine, 16,00 euro<br />
le vuol dire che è frutto di una cattiva progettazione<br />
industriale. Che va ripensata, rifatta insieme alle<br />
imprese, alle università e al mondo della ricerca.<br />
Perché ogni prodotto che viene immesso sul mercato<br />
deve essere riutilizzabile o riciclabile, deve poter<br />
rientrare nei cicli produttivi invece che finire in discarica<br />
o in un inceneritore”.<br />
Così quelli di Capannori hanno scritto alla Lavazza,<br />
una delle aziende leader nel settore del caffè incapsulato.<br />
Senza nessuno spirito polemico, per fare un<br />
percorso condiviso e “ripensare” quelle capsule che<br />
viste da Capannori hanno un errore di progettazione.<br />
Perché la sostenibilità ambientale riguarda tutti:<br />
cittadini, enti pubblici e imprese. E perché queste<br />
ultime sono chiamate a farsi carico dei propri prodotti<br />
dalla “culla alla tomba”. Le alternative ci sono<br />
– scrivono da Capannori: cialde biodegradabili che<br />
in 3-4 anni si degradano da sole, capsule ricaricabili,<br />
cialde in carta che possono essere compostate –<br />
parliamone. La Lavazza ha risposto e ha detto sì,<br />
parliamone. Lo hanno fatto. Si può fare.
...DA LEGGERE<br />
Sognando con la lounge<br />
Un libro che si snoda attraverso i<br />
luoghi dove è nata la musica lounge, il<br />
suono che ha accompagnato il ‘sogno<br />
americano’ sottolineato dalle<br />
sontuose melodie di compositori<br />
come Mancini e Burt Bacharach. Suoni<br />
legati all’immagine del cocktail, come<br />
li abbiamo vista in innumerevoli<br />
pellicole, ma anche canzoni delle sale d’attesa, il<br />
cosiddetto ‘easy listening’, il pop ai confini con il kitsch.<br />
Gazzara ci porta in un mondo colorato e iper realista,<br />
che mescola romanticismo sdolcinato con la scoperta<br />
del design, le moderne linee architettoniche con ricordi<br />
country and western. Quello che chiamiamo ‘modernariato’,<br />
negli oggetti e nella musica.<br />
Francesco Gazzara Lounge Music ed.Odoya<br />
cultura e oltre<br />
• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />
MUSICA DA SENTIRE...<br />
Noa reinventa Napoli (senza retorica)<br />
Pazzi per la cumbia!<br />
I ritmi della<br />
cumbia, della<br />
Colombia rurale<br />
che incontra il caos<br />
delle metropoli, e<br />
la loro poesia<br />
elettrica. Questa raccolta contiene la<br />
migliore produzione di band tra folk<br />
e pop della nazione latino americana<br />
che, negli anni ‘60, vissero una<br />
incredibile stagione di creatività.<br />
Cartagena!<br />
Vari - Soundway<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Gotan Project,<br />
Ojos de Brujo<br />
38<br />
aprile 2011<br />
Noa canta Napoli. Disco di struggente dichiarazione d’amore per la<br />
canzone napoletana, l’ultimo lavoro della cantante israeliana. Un viaggio<br />
nei classici di Di Giacomo e di Di Capua, da ‘Turna a Surrientu’ alla<br />
‘Tamurriata Nera’ che Noa riesce a spogliare di qualsiasi retorica folklorica<br />
per renderli davvero ‘patrimonio immateriale’ dell’umanità. Musica del<br />
mondo quella contenuta nell’album, che ci fa riscoprire classici e composizioni<br />
minori che fanno parte della nostra storia e che qui si arricchiscono,<br />
se possibile, di un calore ancora più intenso, di un vago senso dell’esotismo,<br />
che, in fondo, è sempre stata una delle caratteristiche che fanno di<br />
Napoli e della sua tradizione musicale, una esperienza unica.<br />
noa noapolis - Egea<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Almamegretta, Nuova Compagnia di Canto Popolare<br />
Paradisiaci Subsonica<br />
I Subsonica solari<br />
come mai. “Eden”<br />
è disco di<br />
raffinato pop,<br />
filtrato dal miglior<br />
utilizzo ‘melodico’<br />
dell’elettronica, tra omaggi<br />
all’epoca dell’italo disco e chitarre<br />
cristalline. Sul solco del più recente<br />
Jovanotti, la band torinese mescola<br />
consapevolezza e pista da ballo.<br />
eden<br />
Subsonica - Emi<br />
il nostro giudizio: •••<br />
Se ti piace ascolta: Jovanotti,<br />
My Awesome Mixtape<br />
Il ritorno di Caparezza<br />
Il ritorno del più<br />
irriverente rapper<br />
italiano, capace di<br />
rendere ‘ecogreen’<br />
Albano e di cantare<br />
una Puglia terra di<br />
turismo e di misfatti. Questo disco è,<br />
a tratti, più indulgente e focalizzato<br />
sulla sua figura. Che si trasforma,<br />
canzone dopo canzone, in fumetto,<br />
teatro e fiaba al tempo stesso.<br />
Il sogno eretico<br />
Caparezza - Universal<br />
il nostro giudizio: •••<br />
Se ti piace ascolta: Apres la Clas,<br />
Sud Sound System<br />
La mia musica? Il silenzio<br />
Considerato il testo più importante<br />
per capire la musica contemporanea<br />
‘Silenzio’, è, a partire dal titolo, una<br />
corposa riflessione che il compositore<br />
americano fa sulla sua vita e il suo<br />
lavoro. Lieve come una lunga<br />
parabola Zen (e proprio a questa<br />
filosofia orientale, tutta l’attività di<br />
Cage è stata improntata), il libro<br />
spiega quale relazione possa esistere tra la composizione<br />
di una partitura e la consultazione dell’I Ching, i<br />
procedimenti casuali che irrompono tra le pareti delle<br />
accademie. Cage ci porta nel cuore poetico del ‘rumore’,<br />
per poi condurci, finalmente, alla scoperta della più<br />
sublime forma di espressione musicale, il ‘Silenzio’.<br />
John Cage Silenzio ed. Shake
di PIerFranCeSCo PaCoda<br />
L’INTERVISTA<br />
Magoni & Spinetti<br />
Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, un contrabbasso e<br />
una voce tagliente che passa dai toni più soffici, pop,<br />
alle timbriche liriche, epiche. Insieme, con il nome di<br />
Musica Nuda, hanno realizzato un disco tributo ai<br />
Beatles e altri classici di grande successo e adesso<br />
pubblicano il loro nuovo lavoro Complici. Petra Magoni<br />
fa anche parte dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la<br />
quale, nella scorsa stagione, ha interpretato il Flauto<br />
Magico.<br />
Ci parlate dei cd che avete ascoltato<br />
mentre registravate Complici?<br />
Spesso acquisto i cd in autogrill, dice Petra, durante gli<br />
spostamenti nei tour. Ultimante ho comprato le<br />
ristampe di Pump e Permanent Vacation degli Aerosmith,<br />
sono classici del rock, irrinunciabili, lavori che<br />
ascolto regolarmente. Poi, mi ha colpito il nuovo cd di<br />
Gianna Nannini, Io e te, carico di energia, intenso e<br />
Terribile Funk, l’album dei Senza Freni, una band di Pisa,<br />
con la quale cantavo.<br />
Io ho scaricato di recente, dice Ferruccio, The New<br />
Standard, di Herbie Hancock, dove il pianista è alle prese<br />
con un repertorio inusuale, canzoni “moderne” come<br />
Norvegian Wood dei Beatles.<br />
E i libri?<br />
Tanti, racconta Petra Magoni, passo dalla letteratura ai<br />
saggi, consiglio I Miti del Nostro Tempo, di Umberto<br />
Galimberti, che mi ha affascinato, perché affronta con<br />
chiarezza i temi intorno ai quali si svolge la nostra quoti-<br />
IL TOUR<br />
Jovanotti, la festa-concerto<br />
Finalmente in tour Jovanotti, con le canzoni del suo ultimo<br />
disco. Lo spettacolo riflette quella incredibile luminosità,<br />
gioia di vivere, desiderio di condividere le esperienze<br />
davvero formative della vita che l’artista, ormai nel pieno<br />
della maturità, trasforma in un serrato set di ballate, che<br />
fa un largo uso degli strumenti elettronici. Un omaggio alla<br />
sua attenzione per il versante più edonistico della musica,<br />
quello che sconfina nella pista da ballo. Un impatto<br />
fortemente percussivo, a tratti tribale, che crea immediatamente<br />
il senso della festa, il piacere dello stare insieme,<br />
importante quanto l’ascolto della musica. E nell’evocare<br />
queste suggestioni, Jovanotti è sicuramente unico.<br />
16 aprile Rimini 105Stadium, 19 e 20 Conegliano Arena<br />
Zoppas, 22 e 23 Perugia Palaevangelisti, 26 e 27 Acireale<br />
Palasport, 29 e 30 Caserta Palamaggio, 5 maggio Bologna<br />
Futurstation.<br />
• per informazioni: tel. 02 53006501<br />
39<br />
aprile 2011<br />
dianità. E ho ripreso Sogno di una Notte di Mezza Estate,<br />
perché diverrà una traccia importante in un mio<br />
prossimo lavoro. In questi giorni, dice Spinetti sono alle<br />
prese con un bellissimo libro di Ennio Flaiano, La<br />
solitudine del satiro, un’opera di una sconcertante<br />
attualità. Come per Calvino, che rileggo in continuazione<br />
e che è una delle fonti di ispirazione della mia musica.<br />
Che film o dvd consigliate ai lettori?<br />
Petra: vedo i film soprattutto la sera, quando sono in<br />
casa, con i miei figli. Ho trovato su dvd tutta la serie<br />
della Casa nella Prateria e ne guardiamo una puntata<br />
ogni giorno.<br />
Ferruccio: ho acquistato Effetto Notte di François<br />
Truffaut, uno dei miei preferiti, una di quelle opere che<br />
ti fanno riflettere sul mestiere dell’artista. Poi, compro<br />
molti dvd di concerti di musicisti meno noti, come Ivan<br />
Lins, un cantautore brasiliano che ha scritto brani per<br />
Stevie Wonder e Diana Krall. Il titolo è Live in Rio, ed è<br />
uno spaccato sulla vita e la produzione di uno dei<br />
protagonisti della scena sonora latino americana.
<strong>Coop</strong><br />
Lombardia<br />
e Libera Terra<br />
Il valore della dignità dei produttori<br />
e i diritti dei consumatori<br />
Nei punti vendita di <strong>Coop</strong> puoi<br />
trovare i prodotti di “Libera<br />
Terra”, provenienti dalle terre<br />
confiscate alla mafia e, oggi,<br />
coltivate e messe a profitto da<br />
alcune cooperative di giovani.<br />
Pasta, vino, taralli e olio rappresentano<br />
in concreto la rivincita di persone<br />
e territori, l'affermazione del diritto<br />
e della dignità del lavoro, la possibilità<br />
di un'economia sana, etica e responsabile.<br />
<strong>Coop</strong> è l’unica catena della grande distribuzione<br />
organizzata ad aver fatto questa scelta di<br />
legalità, sostenendo la crescita di cooperative<br />
e portando competenze e consulenze preziose<br />
soprattutto nella costruzione di una rete<br />
commerciale .<br />
Dal 2010 <strong>Coop</strong> Lombardia, aderendo - come<br />
socio— a “<strong>Coop</strong>erare con Libera Terra”, un’agenzia<br />
di realtà che promuovono la legalità e aiutano lo<br />
sviluppo delle cooperative che fanno la scelta di<br />
dedicarsi alla valorizzazione economica delle terre<br />
confiscate, ha voluto marcare ancor più il proprio<br />
impegno concreto. Si tratta di un'adesione che va<br />
oltre la solidarietà. L'Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera<br />
Terra ha, infatti, come obiettivo quello di fornire<br />
gratuitamente servizi finalizzati alla nascita,<br />
40<br />
aprile 2011<br />
allo sviluppo e all'integrazione di iniziative<br />
imprenditoriali di norma in forma di società<br />
cooperativa, costituite allo scopo di gestire beni<br />
e patrimoni aziendali confiscati alla criminalità<br />
organizzata o che comunque seguono percorsi<br />
analoghi, sempre cioè impegnate nella 'liberazione<br />
di terre” e nella loro restituzione ad un utilizzo<br />
sostenibile nel circuito della legalità.<br />
Oggi, nella lunga e tortuosa strada verso<br />
la legalità, percorsa insieme all’associazione<br />
di Don Ciotti, troviamo un’altra sfida importante,<br />
che <strong>Coop</strong> ha deciso di sostenere con il vostro<br />
aiuto, inserendo un nuovo progetto fra quelli<br />
che si possono finanziare con la raccolta punti<br />
del nuovo catalogo premi per i soci.<br />
Ma vediamo di che cosa si tratta: “Il progetto<br />
Libera Terra Trapani ha l’obiettivo di far nascere<br />
la prima cooperativa sociale costituita da<br />
giovani disoccupati per la gestione di terreni e<br />
strutture confiscate alla mafia nel territorio della<br />
provincia di Trapani. "Si tratta in particolare,
Le mani in pasta<br />
É il tema di uno dei percorsi di educazione al<br />
consumo consapevole che <strong>Coop</strong> rivolge alle scuole.<br />
Sono laboratori e animazioni condotte da personale<br />
esperto per aiutare i più giovani a diventare,<br />
da adulti consumatori informati e consapevoli.<br />
In qualsiasi comunità, sia essa scuola, famiglia,<br />
gruppo dei pari, società, è indispensabile darsi<br />
delle regole, per garantire a ciascuno dei suoi<br />
membri uno spazio di dignità e di libertà personale<br />
nell’interazione costruttiva con gli altri.<br />
Non sempre però questo principio è chiaro<br />
e condiviso da tutti. Il percorso didattico che <strong>Coop</strong><br />
offre alle scuole ed al quale ogni anno partecipano<br />
centinaia di studenti si propone di approfondire<br />
il legame tra legalità e democrazia intese come<br />
rispetto delle differenze, protezione dalla violenza,<br />
ci spiega Francesco Galante, di Libera Terra,<br />
di circa un centinaio di ettari soprattutto<br />
coltivati ad oliveti secolari, siti nel territorio<br />
del comune di Castelvetrano e confiscati a<br />
diversi fiancheggiatori e prestanome del boss<br />
latitante Matteo Messina Denaro. Ci lavoreranno<br />
giovani siciliani, molti di loro saranno alla prima<br />
esperienza di lavoro regolare e saranno selezionati<br />
mediante bando pubblico promosso dall’Agenzia<br />
nazionale per i Beni Confiscati, dalla Prefettura di<br />
Trapani, dal comune di Castelvetrano e da Libera,<br />
per poi partecipare ad un percorso formativo<br />
gestito dall’Agenzia “<strong>Coop</strong>erare con Libera<br />
Terra” che si concluderà con la costituzione della<br />
nuova cooperativa e l’assegnazione dei terreni in<br />
comodato d’uso gratuito”.<br />
Una grande sfida, una richiesta d’aiuto alla quale<br />
non si poteva restare insensibili.<br />
“In alcuni casi , continua Galante, i terreni sono<br />
abbandonati da diversi anni e recentemente, in<br />
concomitanza dell’assegnazione all’Associazione<br />
41<br />
aprile 2011<br />
dall’arroganza e dagli abusi.<br />
Anche in un pacco di pasta si possono trovare<br />
semi di speranza e di impegno civile.<br />
"I ragazzi che partecipano attivamente alla vita<br />
delle <strong>Coop</strong>erative di Libera Terra sono seminatori<br />
di speranza, rappresentano un baluardo della<br />
democrazia contro il ricatto, si stanno rendendo<br />
indipendenti attraverso il lavoro.<br />
Ed è anzitutto il lavoro costituisce la sintesi<br />
materiale di un diverso cammino culturale<br />
che loro stessi hanno iniziato a percorrere.<br />
Perché non può esserci vera libertà senza dignità<br />
del lavoro. Insieme alla libertà per loro stessi<br />
stanno donando un po' più di libertà anche a tutti<br />
noi, per questo dobbiamo sostenerli."<br />
Libera, alcuni ettari sono stati dati alle fiamme.<br />
L’incendio, che è stato appiccato durante l’estate,<br />
ha danneggiato numerosi ulivi ed i tecnici<br />
intervenuti per il sopralluogo hanno dimostrato<br />
il dolo del gesto. Molte piante sono state<br />
spezzate o interamente bruciate e solo tra diversi<br />
anni potranno ritornare ad essere produttive.<br />
Per ripristinare la piena produttività di queste<br />
terre sarà, pertanto, necessario ripartire dalle<br />
esigenze più elementari, quali la piantumazione<br />
di alberi laddove questi sono stati distrutti,<br />
o l’acquisto degli attrezzi agricoli necessari<br />
a portare avanti il lavoro”. Tuttavia, grazie<br />
a Libera, alle cooperative e a tanti volontari<br />
e scuole impegnati nel sostegno a questo<br />
progetto<br />
è stato possibile effettuare una prima raccolta<br />
di olive delle varietà Biancolilla e Nocellara<br />
del Belice che daranno vita all’olio extravergine<br />
di oliva Libera Terra distribuito anche dai vostri<br />
punti vendita” •
Dal 19 aprile<br />
il nuovo Catalogo Soci<br />
2011-2012:<br />
Tra qualità<br />
e Made in Italy<br />
di eLena UBeRti<br />
Sta calando il sipario sul catalogo della<br />
fidelizzazione 2010-2011: dal 27 marzo<br />
2011 non sono più erogati i punti, fino<br />
al 17 aprile 2011 si potranno effettuare<br />
prenotazioni e ritirare i premi e infine il 18<br />
aprile 2011 tutti i punti verranno azzerati.<br />
Il successo ottenuto dalla raccolta punti e dal catalogo<br />
che si sta chiudendo è stato possibile grazie<br />
agli sconti immediati che si potevano ottenere sulla<br />
spesa e soprattutto ai premi che grazie alla qualità<br />
hanno incontrato le preferenze e i gusti dei nostri<br />
soci. Il nuovo catalogo sarà disponibile dal 19 aprile<br />
2011 fino al 25 marzo 2012 presso tutti i punti di vendita<br />
di <strong>Coop</strong> Lombardia e i premi immediati potranno<br />
essere ritirati già da maggio 2011.<br />
La raccolta punti è stata pensata e concepita con<br />
l’idea di premiare i nostri soci, se possibile ancora di<br />
più di quanto è stato fatto in precedenza. <strong>Coop</strong> è<br />
cresciuta insieme all’Italia e per celebrare i 150 anni<br />
della nascita della nostra nazione, il filo rosso della<br />
42<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
nuova campagna raccolta punti sarà quello dell’italianità,<br />
del riconoscimento della vivacità del tessuto<br />
imprenditoriale nazionale e dell’orgoglio di far parte<br />
di questa intraprendente e operosa nazione.<br />
Il modo migliore per celebrare l’orgoglio nazionale<br />
è stato quello di introdurre nel catalogo premi<br />
provenienti da aziende italiane che hanno contribuito<br />
a far conoscere il made in Italy nel mondo e a fare<br />
crescere l’Italia sul piano economico creando lavoro<br />
per tante persone.In linea con il principio della massima<br />
valorizzazione dei soci che da sempre ci<br />
contraddistingue, i nostri soci potranno accumulare<br />
più punti oltre che con l’acquisto dei prodotti Jolly,<br />
acquistando i prodotti a marchio <strong>Coop</strong> Crescendo,<br />
Benesì, Viviverde, Fiorfiore e Tutela, espressione<br />
di sicurezza e garanzia di qualità e risparmio per i<br />
consumatori.<br />
Qualità, italianità e attenzione verso i Soci:<br />
ecco quali saranno i criteri che ispireranno il Catalogo<br />
2011-2012. Ma si potranno sostenere anche iniziative<br />
di solidarietà come quelle di "Libera Terra" •
43<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
Alla <strong>Coop</strong> i rifiuti<br />
si riducono<br />
con i prodotti<br />
alla spina<br />
Nei supermercati <strong>Coop</strong><br />
di Brescia da maggio 2010 già<br />
evitate 2,6 tonnellate di rifiuti<br />
grazie alla vendita di detersivi<br />
sfusi a marchio <strong>Coop</strong> Viviverde.<br />
Nel 2010 ha preso l’avvio a Brescia il progetto<br />
Riduciamo i rifiuti in città, promosso da Regione<br />
Lombardia, Comune di Brescia e Aprica,<br />
la società di igiene ambientale del gruppo A2A.<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia ha aderito al progetto e nei negozi<br />
di Brescia via Salgari e via Mantova<br />
è iniziata la vendita dei detersivi alla spina.<br />
Si tratta di un progetto pilota che ha la finalità<br />
di promuovere la riduzione della produzione<br />
di rifiuti attraverso l’adozione di una serie<br />
di interventi specifici:<br />
• vendita di prodotti alla spina nei supermercati<br />
• recupero dei prodotti invenduti nei supermercati<br />
per destinarli a mense sociali<br />
• promozione dell’utilizzo dei pannolini lavabili<br />
in sostituzione di quelli usa e getta<br />
• promozione del compostaggio domestico<br />
• organizzazione di mercatini di scambio di<br />
prodotti ancora funzionanti ma non più utilizzati<br />
• promozione della spesa in cassetta di frutta<br />
e verdura biologici di stagione.<br />
Tutte queste azioni permettono di ridurre<br />
la produzione di rifiuti e di evitare il consumo<br />
di materie prime e l’immissione in atmosfera<br />
di gas serra. <strong>Coop</strong> Lombardia è protagonista<br />
del progetto “Riduciamo i rifiuti in città”<br />
inserendo, dal mese di maggio 2010, nei 2 punti<br />
vendita di via Salgari e via Mantova la possibilità di<br />
acquistare detersivi sfusi per pavimenti, piatti e<br />
indumenti (inoltre un altro intervento specifico<br />
riguarda il recupero dei prodotti invenduti vicini alla<br />
scadenza, che sono donati gratuitamente a tre<br />
organizzazioni sociali di Brescia che assistono<br />
persone indigenti). I detersivi possono essere<br />
acquistati in comodi flaconi ricaricabili da 1, 2 e 3<br />
litri e sono in vendita a prezzi di assoluta<br />
convenienza rispetto al costo dei prodotti<br />
equivalenti confezionati.<br />
Il ricorso a prodotti sfusi di questo tipo consente<br />
una duplice riduzione della produzione di rifiuti:<br />
- vengono evitati i rifiuti da imballaggio primario,<br />
costituito dai contenitori<br />
- si riduce la produzione di rifiuti da imballaggio<br />
secondario, costituito dalle scatole per il trasporto<br />
Nel 2010 questa iniziativa ha consentito nei due<br />
superstore di Brescia, in soli 8 mesi – da maggio<br />
a dicembre – di evitare la produzione di 2,62<br />
tonnellate di rifiuti con quantità in aumento<br />
nel corso dell’anno:<br />
• 772 kg evitati nel 2° trimestre 2010<br />
• 831 kg evitati nel 3° trimestre 2010<br />
• 1.017 kg evitati nel 4° trimestre 2010.<br />
segnaliamo ai nostri soci e clienti<br />
che la vendita di prodotti sfusi prosegue<br />
anche nel 2011 e invitiamo tutti coloro<br />
che sono sensibili alle tematiche della<br />
sostenibilità a provare questa soluzione.<br />
Gli erogatori di detergenti<br />
sfusi <strong>Coop</strong> sono presenti<br />
in questi superstore:<br />
novate milanese via Brodolini, desio,<br />
Brescia via mantova, Brescia via salgari<br />
E in nove Ipercoop:<br />
Bonola, piazza Lodi e La torre a milano;<br />
metropoli a novate milanese; acquario a Vignate;<br />
il ducale a Vigevano; mirabello a Cantù;<br />
Gran Rondò a Crema; Cremona po a Cremona,<br />
ed entro l’anno sarà installato anche<br />
al centrosarca di sesto san Giovanni.
44<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
Parole per l'Italia<br />
con "<strong>Coop</strong> for words" 20111<br />
Al via la nuova edizione del concorso letterario<br />
per scrittori e fumettisti con meno di 36 anni<br />
Il premio coinvolge quest’anno gli autori di Emilia-Romagna,<br />
Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Marche e Abruzzo.<br />
Racconti, poesie, post it e disegni vanno inviati entro il 30<br />
aprile. In palio per i vincitori, anche quattro borse di studio<br />
per la “Bottega Finzioni” di Carlo Lucarelli.<br />
Con “Parole per l’Italia”, anche “<strong>Coop</strong> for<br />
words” festeggia i 150 anni dell’Unità del<br />
nostro Paese. È dedicata infatti all’importante<br />
ricorrenza l’edizione 2011 del concorso<br />
letterario per scrittori e disegnatori under 36 – promosso<br />
da <strong>Coop</strong> Adriatica, <strong>Coop</strong> <strong>Consumatori</strong> Nordest<br />
e, da quest’anno, anche da <strong>Coop</strong> Lombardia –<br />
che prende il via da oggi, martedì 1° marzo. Gli<br />
autori esordienti potranno dare spazio alla propria<br />
creatività, rivolgendo un pensiero all’Italia – quella<br />
reale, quella immaginaria, quella che verrà – e portando<br />
le proprie riflessioni sul significato dell’appar-<br />
di natasCia ROnCHetti<br />
tenenza; il tema del 150esimo anniversario dell’Unità<br />
sarà vincolante per la sezione post it, i brevi testi<br />
per blog, mentre i partecipanti alle altre tre categorie<br />
del premio – racconti brevi, poesie e fumetti – potranno<br />
trattare anche di altri argomenti.<br />
Tutte le opere dovranno essere inviate al sito www.<br />
coopforwords.it entro il 30 aprile; una giuria di esperti<br />
selezionerà 40 lavori, 10 per ciascuna delle quattro<br />
sezioni. Il concorso è aperto ai giovani talenti che vivono<br />
in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia,<br />
Veneto, Marche, Abruzzo, e, dal 2011, anche tutta la<br />
Lombardia: sono queste, infatti, le regioni in cui
cooplombardia<br />
operano, con 292 punti vendita, le tre <strong>Coop</strong>erative di<br />
consumatori promotrici del premio. Le opere inviate<br />
dovranno essere inedite e scritte in italiano. I racconti<br />
non dovranno superare le 5.400 battute, mentre<br />
per i post it il limite è di 1.500 caratteri; le poesie<br />
potranno contare al massimo 50 versi; per i fumetti,<br />
infine, sono ammesse non più di due tavole di formato<br />
A4. Tutte le informazioni e il regolamento sono<br />
riportati sul sito www.coopforwords.it.<br />
I premi per i vincitori<br />
Le 40 opere selezionate dalla giuria di “<strong>Coop</strong><br />
for words” 2011 confluiranno in un’antologia,<br />
in distribuzione nei 292 punti vendita delle tre<br />
<strong>Coop</strong>erative – 160 di <strong>Coop</strong> Adriatica, 83 di <strong>Coop</strong><br />
<strong>Consumatori</strong> Nordest e 49 di <strong>Coop</strong> Lombardia –<br />
e nelle 26 librerie.coop in tutta Italia.<br />
Le premiazioni si terranno a settembre, nell’ambito<br />
del Festival della letteratura di Mantova. I quattro<br />
vincitori assoluti di ciascuna sezione del concorso,<br />
inoltre, avranno diritto a partecipare gratuitamente<br />
a un corso annuale di “Bottega Finzioni”. I primi<br />
cinque selezionati di ogni categoria, invece, avranno<br />
i posti riservati per assistere alle Lezioni magistrali<br />
che “Bottega Finzioni” organizzerà nel capoluogo<br />
emiliano il prossimo anno, con alcuni tra i massimi<br />
narratori e sceneggiatori italiani. In premio per i<br />
primi cinque classificati delle sezioni storie brevi,<br />
poesie e post it, anche la possibilità di dare voce<br />
ai propri scritti nel corso di “Ad alta voce” 2011, la<br />
manifestazione di lettura e solidarietà che ogni anno<br />
a ottobre porta decine di protagonisti della cultura<br />
e dell’impegno civile a leggere in luoghi significativi<br />
di Bologna, Venezia e Cesena; i cinque migliori<br />
fumettisti potranno invece esporre le loro tavole<br />
sotto le Due Torri per “BilBOlBul” 2012, il festival<br />
internazionale dei balloon. Tutte le opere inviate<br />
saranno pubblicate sul sito www.coopforwords.it.<br />
Barbara Di Gregorio, vincitrice nel 2004, ce l’ha<br />
fatta e oggi è considerata un “caso letterario”.<br />
Per inviare testi e strisce c’è tempo fino al 30<br />
aprile. •<br />
Da <strong>Coop</strong> for words<br />
LA STORIA<br />
DI BARBARA<br />
il suo sogno è iniziato nel 2004, quando ha vinto<br />
<strong>Coop</strong> for words. ed è come se da allora non si<br />
fosse mai svegliata. Barbara di Gregorio, 28 anni,<br />
abruzzese di pescara, è tra quelli che ce l'hanno<br />
fatta. scommise sette anni fa sul concorso e per<br />
lei fu il classico trampolino di lancio. Oggi ha un<br />
contratto con la Rizzoli, che ha da poco<br />
pubblicato il suo primo romanzo, “Le giostre<br />
sono per gli scemi”, uno dei titoli più attesi<br />
dell'anno. di lei la casa editrice dice che<br />
sarà un caso letterario, la nuova silvia avallone,<br />
ma Barbara, modestamente, ricorda che “<strong>Coop</strong><br />
for words è stato il mio primo punto di contatto<br />
con il mondo di chi si guadagna da vivere<br />
scrivendo, anche se sto ancora cercando di capire<br />
come funziona”. Un consiglio agli aspiranti<br />
narratori? “scrivere, scrivere e ancora scrivere<br />
– aggiunge - senza fossilizzarsi su un romanzo o<br />
su un racconto. si può fare letteratura in tanti<br />
modi, anche attraverso un blog”. Fino al 30<br />
aprile, dunque, gli aspiranti scrittori, poeti o<br />
fumettisti tra i 15 e i 35 anni che risiedono, oltre<br />
che in emilia-Romagna, nelle marche, in abruzzo<br />
e in Veneto, in Lombardia e nel Friuli Venezia<br />
Giulia, possono partecipare all’edizione 2011 del<br />
concorso. La giuria, che sarà ancora una volta<br />
presieduta da salvatore Jemma, è pronta<br />
a selezionare altre opere, dopo averne esaminate<br />
in nove anni oltre 3.700. e, forse, a trovare<br />
un'altra di Gregorio. del comitato d’onore farà<br />
parte anche michele serra, mentre i primi<br />
classificati in ognuna delle sezioni del concorso<br />
– storie brevi, poesia, post it e speciale fumetto<br />
– potranno seguire i corsi di Bottega Finzioni,<br />
la sua scuola bolognese di narrativa<br />
e sceneggiatura di Carlo Lucarelli. in premio,<br />
oltre alla pubblicazione delle opere in una<br />
antologia, la partecipazione alla manifestazione<br />
“ad alta voce” e al festival internazionale del<br />
fumetto di Bologna, “BilBolbul”, organizzato<br />
all'associazione Hamelin. “nell'esaminare le<br />
opere valutiamo sia l'abilità tecnica sia<br />
l'originalità dello spunto narrativo”,<br />
spiega emilio Varrà, presidente<br />
di Hamelin e componente della giuria.<br />
Le premiazioni si terranno a settembre<br />
nell’ambito del Festival della letteratura<br />
di mantova.<br />
per tutte le informazioni:<br />
www.coopforwords.it.
al rosso <strong>Coop</strong><br />
TU<br />
46<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
E’ aperta la terza edizione del concorso<br />
fotografico di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
Il tema della nuova edizione è “stare insieme”.<br />
Una foto per esprimere i modi di vivere le relazioni<br />
tra le persone, i sentimenti di affetto, di amicizia<br />
di cooperazione. Lo stare insieme senza preconcetti<br />
e confini, per confrontarsi, aiutarsi e divertirsi.<br />
Le vostre foto, che arriveranno tantissime<br />
anche quest’anno, saranno una straordinaria<br />
documentazione di incontri ed esperienze, a casa<br />
e in giro per il mondo, una rappresentazione della<br />
società e della cultura del nostro tempo, uno<br />
stimolo di riflessione, un’occasione di condividere<br />
valori e sentimenti comuni.<br />
Anche quest’anno un’ampia selezione delle<br />
vostre fotografie saranno esposte in una mostra<br />
collettiva e pubblicate<br />
•<br />
su internet nelle pagine del<br />
sito del concorso.<br />
Comitato Soci Pavia<br />
più FaCiLe paRCHeGGiaRe a miLanO peR i sOCi COOp LOmBaRdia<br />
Il primo network di parcheggi cittadini.<br />
per i soci <strong>Coop</strong> lombardia sconti del 5 % per abbonamenti mensili e del 20% per abbonamenti annuali<br />
viale Umbria 4, parcheggio Centro commerciale Piazza Lodi<br />
via Palmanova, angolo via Benadir parcheggio <strong>Coop</strong><br />
Via Arona 18, parcheggio <strong>Coop</strong><br />
NUMERO VERDE 800.146.555<br />
www.quickparcking.it
InformazIonI, regolamento e premI su:<br />
www.fOTOCONCORSOCOOP.IT<br />
I PREMI<br />
Categoria soci <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
1° PREMIO<br />
buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 1.000,00 euro*<br />
2° PREMIO:<br />
fotocamera Canon réflex EOS 550D 18-55IS<br />
3° PREMIO:<br />
IPAD Apple 64 GB con WI-FI + 3G<br />
4° PREMIO:<br />
buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 500,00 euro*<br />
5° PREMIO:<br />
buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 300,00 euro*<br />
6° PREMIO:<br />
cofanetto Boscolo Gift Capitali classiche<br />
7° PREMIO:<br />
fotocamera Canon IXUS 115 Silver<br />
8° PREMIO:<br />
stampante Canon Pixma MP 495<br />
DAL 9° al 10° PREMIO: volume fotografico<br />
Categoria Non soci<br />
DAL 1° AL 3° PREMIO<br />
iscrizione gratuita a un corso di tecnica fotografica<br />
di Forma (Centro Internazionale di Fotografia, Milano).<br />
DAL 4° AL 7° PREMIO<br />
una tessera al club Forma (ingresso gratuito a tutte<br />
le mostre e sconto al bookshop del 10%).<br />
DALL' 8° AL 10° PREMIO un volume fotografico.<br />
Categoria giovani Partecipanti<br />
(under 26)<br />
Socio <strong>Coop</strong> Lombardia:<br />
buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 100,00* euro<br />
Non socio: un volume fotografico.<br />
47<br />
*i buoni spesa sono validi fino aprile al 31 2011 dicembre 2011.<br />
PARTECIPA AL CONCORSO<br />
PuOI fARLO fINO AL 14 gIugNO 2011-03-14<br />
Le foto realizzate potranno essere inviate via<br />
internet attraverso il modulo “invia le tue foto”<br />
del sito www.fotoconcorsocoop.it oppure per<br />
posta raccomandata a/R o consegna a uno dei<br />
seguenti indirizzi di destinazione:<br />
Concorso “staRe insieme”<br />
FORma, piazza tito Lucrezio Caro 1<br />
20136 milano<br />
Concorso “staRe insieme”<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia – direzione soci<br />
Viale Famagosta 75<br />
20142 milano<br />
Per turtte le informazioni<br />
e il regolamento del concorso<br />
l’indirizzo web è:<br />
www.fotoconcorsocoop.it
49<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
Brutti e buoni<br />
Si chiamano così questi biscotti tipici<br />
della provincia di Varese.<br />
di RaFFaeLLa ORLandini<br />
Il nome di questi dolci racconta tutta la loro<br />
storia. I brutti e buoni sono dei biscotti tipici della<br />
provincia di Varese, il luogo di origine è per<br />
la precisione Gavirate; dove un pasticcere,<br />
Costantino Veniani nel 1878 inventò la ricetta di questi<br />
dolcetti. Gavirate è un piccolo centro sul Lago di<br />
Varese, che ad oggi conta poco più di 9.000 abitanti,<br />
e che divenne la meta di personaggi famosi<br />
e nobili proprio per questi dolci, il periodo era quello<br />
della Belle Epoque. Per citarne alcuni si narra che la<br />
Regina Elena di Savoia, quando si recava in visita alla<br />
Contessa Leopardi di Ternate, si fermasse a Gavirate<br />
per acquistare questi biscotti e pure Giuseppe Verdi,<br />
nei suoi periodi di riposo in queste zone divenne<br />
un estimatore dei brutti e buoni. A contendere<br />
l’origine dei brutti e buoni c’è anche il Piemonte,<br />
dove in dialetto vengono chiamati “brut e bon”.<br />
I brutti e buoni pare siano nati all’inizio proprio per<br />
un errore, si dice a causa di una dosatura sbagliata<br />
dei suoi ingredienti, per cui si è arrivati a cuocere<br />
questi biscotti dall’aspetto brutto, ma particolarmente<br />
buoni. I brutti e buoni hanno una consistenza<br />
croccante, molto simile alla meringa; gli ingredienti<br />
principali sono: albumi montati a neve e zucchero,<br />
a cui si aggiungono mandorle dolci e nocciole fine-<br />
il prodotto tipico lombardo<br />
mente tritate, zucchero a velo e vanillina. La miscela<br />
così composta viene inserita in una siringa, viene poi<br />
data la caratteristica forma e infine i biscotti vengono<br />
cotti in forno. Sono di forma circolare ma irregolari<br />
, il loro tipico colore è nocciola chiaro.<br />
Il profumo è quello tipico dei biscotti da forno<br />
alla vaniglia, con un sapore intenso molto dolce di<br />
mandorle e nocciole. Hanno una consistenza molto<br />
friabile. Spesso li vediamo sfusi nelle vetrine delle<br />
pasticcerie tra le paste da the, ma la confezione<br />
ideata per i brutti e buoni dal suo inventore è a forma<br />
di caramella. I dolcetti originali sono incartati<br />
a coppie in una elegante carta in stile liberty che<br />
li rende riconoscibili. Su consiglio dell’allora Sindaco di<br />
Torino, Teofilo Rossi, proprietario della ditta Martini<br />
e Rossi, Costantino Veniani, ideatore dei dolci,<br />
registrò nel 1910 il brevetto per marchio d’impresa<br />
dei brutti e buoni, che è ancora presente sugli incarti<br />
della pasticceria. Sono ideali da accompagnare al thè<br />
del pomeriggio, ma sono anche ottimi da accompagnare<br />
a fine pasto con uno spumante. Si conservano<br />
molto bene nelle tradizionali scatole di latta.<br />
Possiamo trovare nei nostri supermercati e ipermercati<br />
i brutti e buoni nella zona della pasticceria<br />
secca da thè.•
il circolo dei golosi<br />
Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi<br />
Circolo del Popolo di Settimo Milanese<br />
Quando arriviamo a Settimo Milanese, il sole ha<br />
deciso di fare nuovamente capolino tra la nebbia,<br />
che ci ha accompagnati per tutto il tragitto.<br />
Oggi ci aspetta il Circolo della <strong>Coop</strong>erativa del<br />
Popolo, costituitosi nel lontano 1945 e cresciuto<br />
fino ad avere oggi ben otto dipendenti.<br />
La struttura che ospita il ristorante (di proprietà<br />
della <strong>Coop</strong>erativa del Popolo sez. edificatrice)<br />
è enorme: si affaccia sulla strada con un ampio bar,<br />
mentre nasconde sul retro la grande sala da pranzo<br />
con più di 100 coperti, il giardino dedicato ai bambini,<br />
due campi da bocce e una sala eventi.<br />
Ci accomodiamo vicino alle lunghe finestre che<br />
donano luminosità a tutto l’interno e fanno risaltare<br />
le tovagliette rosse dei tavoli.<br />
Apriamo il menù e scopriamo le capacità organizzative<br />
del Circolo: possiamo leggere i piatti preparati<br />
non solo oggi, ma in tutta la settimana e un piccolo<br />
foglio aggiuntivo ci illustra le proposte fuori menù.<br />
C’è davvero l’imbarazzo della scelta: tre opzioni per<br />
ciascuna portata, più quattro “del giorno”. Dopo<br />
avere pregustato tutto con l’immaginazione, scegliamo<br />
due piatti unici: un fritto misto con verdure<br />
in pastella e un risotto con ossobuco. Le porzioni<br />
sono abbondanti e ben presentate. Il risotto è molto<br />
profumato e la salsina dell’ossobuco è corposa al<br />
punto giusto. Del fritto ci piace l’idea di proporre<br />
in pastella non solo il pesce, ma anche le verdure,<br />
che risultano croccanti e leggere.<br />
La qualità dei piatti è notevole e scopriamo che<br />
ne è artefice un cuoco vero e proprio, Claudio<br />
Andreutti, di soli 42 anni. Lo incontriamo: entusiasta<br />
del proprio lavoro, ama proporre sapori sempre<br />
diversi, estro confermato dalla varietà dei piatti<br />
settimanali, tra cui troviamo uno sfizioso pane arabo<br />
gratinato farcito con tonno e verdure grigliate<br />
e addirittura il gulash all’ungherese. Mentre la sala<br />
comincia a svuotarsi e il bar si anima di vita, assaggiamo<br />
anche il dolce del giorno, una torta rustica<br />
alle pere, morbida e delicata.<br />
La <strong>Coop</strong>erativa del Popolo, oltre al servizio bar<br />
e ristorante, è molto attiva nella creazione di iniziative<br />
di aggregazione: propone corsi di cucina, di ballo<br />
e ginnastica dolce, gite sociali (di recente St. Moritz<br />
e Lago di Garda). Organizza anche serate culturali ed<br />
eventi in occasione delle festività tradizionali come<br />
il Natale e l’Epifania e di quelle più giocose come<br />
il Carnevale e la Festa della donna.<br />
Un posto in cui ritornare: per la cucina, per la cortesia,<br />
per la perfetta organizzazione.<br />
Segnaliamo anche una buona scelta di vini e<br />
rinomate marche di birra.<br />
iL CiRCOLO dei GOLOsi<br />
Circolo del Popolo<br />
via Libertà 23, 20019 Settimo Milanese (MI)<br />
Tel. 02.3285175<br />
Servizio ristorazione a pranzo da lunedì a venerdì,<br />
la cena solo su richiesta.<br />
Bar aperto tutti i giorni:<br />
dalle 7.30 alle 19.00 e dalle 20.30 alle 23.00.<br />
Menù a prezzo fisso: 8,50 euro,<br />
bevande e dolce esclusi.
cooplombardia<br />
il piatto forte<br />
OssObucO alla milanese<br />
Ingredienti<br />
(per 4 persone)<br />
5 ossibuchi tagliati piuttosto alti<br />
50 g di burro<br />
una manciata di prezzemolo<br />
vino bianco e brodo<br />
farina bianca<br />
mezzo limone<br />
aglio, sale e pepe<br />
In un tegame soffriggere il burro con mezzo spicchio di aglio schiacciato (che<br />
andrà poi tolto), infarinare gli ossibuchi e rosolarli nel burro, lasciandoli dorare<br />
da una parte e dall’altra. Spruzzare di tanto in tanto con il vino bianco,<br />
proseguire poi la cottura bagnando con il brodo necessario. Si può personalizzare<br />
“sporcando” con salsa di pomodoro.<br />
Insaporire con sale e pepe a piacimento.<br />
Preparare la “gremolata”: tritare finemente il prezzemolo insieme a mezzo<br />
spicchio di aglio e alla scorza sottile del limone.<br />
Circa dieci minuti prima di togliere il recipiente dal fuoco, cospargere gli<br />
ossibuchi con la “gremolata” appena preparata.<br />
Disporre sul piatto di portata versandovi sopra il sughetto di cottura.
com.coop<br />
dire fare sociale dei comitati di zona<br />
Tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it all’interno delle pagine di<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - zone soci<br />
a C U R a d i a L F R e d O<br />
de BeLLis<br />
1 – 15 – 29 aprile<br />
• Milano Palmanova<br />
• Musica<br />
negozio <strong>Coop</strong> di via Benadir ore 18<br />
Aprile in Jazz<br />
La musica accompagna la nostra vita,<br />
fa da sottofondo ai nostri ricordi, ci carica,<br />
ci rilassa. Perché allora non può accompagnarci<br />
in un momento cruciale della nostra quotidianità<br />
come la spesa? Giusti Papaleo, noto jazzista della<br />
scena milanese, circondato dai vini della cantina<br />
del negozio di via Benadir, attraverso un repertorio<br />
molto vasto, ci dimostrerà quanto la musica possa<br />
allietare e creare quella magia che ci rapisce anche<br />
fra i carrelli della spesa. Dalle 18, per tre venerdì,<br />
un appuntamento da non perdere.<br />
52<br />
aprile 2011<br />
17 aprile<br />
• Voghera<br />
• Celebrazione del 25 Aprile<br />
Giornata Partigiana<br />
Il 25 aprile, una data cruciale nella storia della nostra<br />
Italia. E come prepararla al meglio se non chiudendo<br />
per una volta i libri e salendo sui sentieri battuti<br />
dai giovani che diedero la vita per la sconfitta<br />
del nazifascismo, vedendo con i nostri occhi quello<br />
che videro in quei giorni, gli alberi che accarezzarono<br />
e che li protessero dallo sguardo nemico e dal vento<br />
che fischiava. Al termine della camminata,<br />
nella suggestiva cornice del Castello di Oramala,<br />
oltre al risotto garibaldino per tutti, ci saranno<br />
le testimonianze dei partigiani dell’Oltrepò<br />
pavese che ci racconteranno le loro storie<br />
e la loro splendida esperienza.<br />
La partecipazione è gratuita. Per prenotarsi :<br />
Gianni Tempesta 3389874453
saBatO 2 apRiLe aLLe ORe 17.00<br />
GiULianO pisapia pResenta<br />
iL sUO LiBRO:<br />
"CAMBIARE MILAnO SI Può"<br />
pRessO La LiBReRia COOp<br />
deL CentRO COmmeRCiaLe<br />
di BOnOLa a miLanO<br />
53<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
8 aprile<br />
• Desio<br />
• Acqua di Casa Mia<br />
Aquae Mundi<br />
Circolo <strong>Coop</strong>erativo “L. Briani”,<br />
via Fratelli Cervi, 25 desio ore 21<br />
Un racconto di Daniele Biacchessi, alfiere<br />
del teatro civile e di narrazione, con le musiche<br />
del maestro Gaetano Liguori, pianista e jazzista.<br />
Lo spettacolo, fatto di parole musica e immagini<br />
(quelle bellissime e suggestive di Godfrey Reggio<br />
tratte dal film Koyaanisqatsi) sfodera numeri<br />
sul consumo dell’acqua nei paesi sviluppati<br />
e il fabbisogno delle popolazioni africane, asiatiche,<br />
centro americane che lottano tutti i giorni<br />
per la loro sopravvivenza, la discrepanza economica<br />
e finanziaria tra paesi ricchi e poveri, le mani delle<br />
mafie sul business dell’acqua, gli interessi delle<br />
multinazionali, la qualità delle acque minerali,<br />
gli sprechi. E’ in questo senso perfettamente in<br />
linea con l’impegno di <strong>Coop</strong>, prima catena della<br />
grande distribuzione in Italia e grande<br />
organizzazione di consumatori, e la campagna<br />
consumerista “Acqua di casa mia”.<br />
Saperecoop:<br />
LE PROPOSTE<br />
DI COOP LOMBARDIA<br />
PER LE SCUOLE<br />
di danieLe dipaCe<br />
ViaGGiO in BOttiGLia<br />
L’acqua, in quanto fonte insostituibile<br />
per l’ecosistema, è un bene vitale per tutti<br />
gli esseri viventi nonché patrimonio dell’umanità.<br />
La distribuzione ineguale sul pianeta e le<br />
difficoltà di approvvigionamento anche in aree<br />
un tempo “non a rischio”, fanno di questo bene<br />
indispensabile una risorsa sempre più preziosa.<br />
Comprendere il valore dell’acqua, acquisire<br />
conconsapevolezza e responsabilità<br />
nel suo consumo e utilizzo, è tema di grande<br />
rilevanza sociale.<br />
Obiettivi<br />
• Approfondire la conoscenza dei diversi utilizzi<br />
delle risorse idriche.<br />
• Riflettere sull’acqua come merce.<br />
• Porre attenzione sulla filiera del prodotto.<br />
• Promuovere comportamenti responsabili<br />
nell’utilizzoquotidiano.<br />
• Riflettere sui dati della distribuzione dell’acqua<br />
sul pianeta, sui processi di privatizzazione in atto<br />
e sulla sua universalità come diritto alla vita.<br />
destinatari<br />
alunni/e dai 9 ai 19 anni<br />
percorso<br />
due o tre incontri di due ore ciascuno,<br />
il primo al supermercato.<br />
Quando e dove<br />
aprile 2011<br />
Malnate, via Marconi<br />
• Questi sono solo due dei percorsi proposti<br />
da <strong>Coop</strong> Lombardia nell’anno scolastico in corso:<br />
per informazioni su tutte le proposte e prenotazioni:<br />
<strong>Coop</strong> scuola tel. 02 66101754; scuola@lombardia.<br />
coop.it; www.e-coop.it.
VACANzE<br />
RAGAzzI<br />
2011<br />
i Centri Rousseau sono una cooperativa sociale nata<br />
nel 1968, progettano e gestiscono attività che favoriscono<br />
la crescita dei ragazzi in una dimensione di<br />
gruppo attraverso iniziative ed esperienze di vita<br />
comunitaria. durante il periodo estivo i Centri<br />
Rousseau organizzano campeggi per minori. sono<br />
vacanze basate sull’animazione e il divertimento<br />
ma che al contempo promuovono la responsabilizzazione<br />
del singolo e la scoperta delle ricchezze naturali<br />
e culturali del territorio circostante. È l’occasione<br />
in cui i ragazzi possono sperimentare il loro<br />
desiderio di scoprire il mondo in un contesto protetto.<br />
il metodo pedagogico utilizzato infatti si concretizza<br />
in attività tese a creare un ambiente partecipa-<br />
milano - Via s. Vincenzo,15 tel. 02.89400425 - www.centrirousseau.it<br />
dal 13 giugno al 26 agosto<br />
Campeggi al mare in toscana (donoratico) 6 - 11 anni e in sardegna (santa teresa di Gallura) 12 - 14 anni<br />
Campeggi itineranti per adolescenti 15 -17 anni in puglia, spagna, portogallo, Francia del sud.<br />
Ogni attività è tesa a creare esperienze di relazione e di vita associata tra i ragazzi in un contesto<br />
divertente di laboratori (manuali, teatrali, ecc.). sconto 10% su tutte le attività. per prenotare rivolgersi<br />
direttamente alla struttura.<br />
sCHOOL and VaCatiOn<br />
Milano - Via Fratelli Ruffini, 1<br />
Tel. 02.4335331 - www.schoolandvacation.it/coop<br />
numero verde 800 719 171<br />
Corsi di studio all’estero per tutte le lingue straniere e<br />
per tutti i livelli di età. Sconto 15% e 5.500 punti<br />
sull’acquisto di un viaggio studio all’estero in diverse<br />
località e con partenze di gruppo e individuali. Per il<br />
regolamento e le informazioni consultare il loro sito<br />
CampUs 2011 con KeLUaR<br />
Torino - Via Assietta,16/b<br />
Tel. 011.5162979 - 011.5162038 - www.keluar.it<br />
A partire dal 16 giugno soggiorni e vacanze per<br />
bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, in numerose località<br />
italiane, in turni di 15 giorni, in contesti ricreativi,<br />
sportivi, didattici e formativi (consultare il sito).<br />
Sconto di almeno il 10% sul listino “Tutto compreso<br />
54<br />
aprile 2011<br />
di VaLteR mOLinaRO<br />
anche quest’anno <strong>Coop</strong> propone un’ampia e qualificata offerta per le vacanze dei ragazzi.<br />
L’esperienza dei nostri partner è garanzia di sicurezza per le famiglie e una vera opportunità<br />
di crescita per i ragazzi. Un’esperienza divertente e responsabile.<br />
ad esempio guardiamo più da vicino cosa fanno i Centri Rousseau<br />
CEnTRI ROuSSEAu<br />
ALTRETTAnTO VALIDE E QuALIFICATE PROPOSTE COn:<br />
tivo e collaborativo che fa del bambino il vero<br />
protagonista. da due anni la <strong>Coop</strong>erativa ha iniziato<br />
anche ad organizzare vacanze rivolte alle famiglie e<br />
agli adulti in generale; si tratta di sperimentazioni di<br />
vita comunitaria in cui si dispiega lo spirito di collaborazione<br />
e di solidarietà tra persone che manifestano<br />
le stesse esigenze. inoltre saranno momenti<br />
in cui riscoprire il piacere del gioco tra le differenti<br />
fasce d’età, dove fare attività all’aria aperta e visitare<br />
paesaggi naturali e culturalmente interessanti.<br />
Le vacanze estive dei Centri Rousseau sono differenziate<br />
per fasce d’età e si svolgono in meravigliosi<br />
luoghi della nostra penisola:<br />
iL mastiO – tra le dolci colline toscane<br />
Ufficio: Bresso (MI) - Via A. Strada, 33 Tel. 02.6100066<br />
Villaggio: Diacceto (FI) - Tel. 055.8326738<br />
www.mastio.it<br />
Dal 19 giugno al 13 agosto, quattro periodi di vacanze<br />
di due settimane per ragazzi da 8 a 14 anni.<br />
I percorsi: • “Avventura” Natura, gioco e scoperta:<br />
euro 820 anzichè 980. • “English” Il gioco e la vita in<br />
comune come stimolo ad ampliare la capacità<br />
linguistica. Un animatore-insegnante madrelingua,<br />
lezione quotidiana di 75 minuti in aula: euro 880<br />
anziché 1.040. • “Special English” Due animatori-<br />
insegnanti madrelingua, lezione quotidiana di 2 ore i<br />
n aula: euro 930 anziché 1.100.<br />
Ulteriore sconto di euro 70 dal secondo fratello<br />
su tutti i programmi. Per prenotare rivolgersi direttamente<br />
alla struttura.
Prevenzione e salute<br />
55<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
iL COLesteROLO<br />
a CURa deLLa dOtt.ssa LaURa BaRUFFaLdi, speCiaLista in endOCRinOLOGia e maLattie<br />
deL RiCamBiO, e deLLa dOtt.ssa CRistina BeRRa, speCiaLista in sCienze deLL’aLimentaziOne.<br />
Le dOttOResse FannO paRte deLL’ÉQUipe di endOCRinOLOGia, diaBetOLOGia, disORdini<br />
metaBOLiCi e dietetiCa deL CentRO mediCO santaGOstinO<br />
UnA MOLECOLA FOnDAMEnTALE<br />
PER IL CORPO uMAnO<br />
il colesterolo è un componente essenziale del nostro<br />
organismo, fondamentale per regolarizzare gli<br />
scambi di sostanze utili per la vita delle cellule, e<br />
quindi del nostro corpo. È infatti la sostanza base<br />
per la formazione degli ormoni steroidei come il cortisolo<br />
e l’aldosterone, degli ormoni sessuali come il<br />
testosterone e l’estradiolo, e della vitamina d. il colesterolo<br />
ha anche un’importante funzione digestiva:<br />
il fegato lo converte infatti in sali biliari, sostanze<br />
indispensabili per una corretta digestione.<br />
LE FOnTI DEL COLESTEROLO<br />
Il colesterolo è in parte prodotto dal fegato, e in parte<br />
introdotto con gli alimenti. Il nostro organismo tende<br />
a mantenere un livello di colesterolo costante, quindi<br />
nella fase di digiuno è il fegato a produrne la quota<br />
necessaria, mentre dopo i pasti la quota di colesterolo<br />
assorbita inibisce l’azione del fegato, che si mette<br />
a riposo.<br />
COLESTEROLO BuOnO E CATTIVO<br />
Il colesterolo in realtà è uno solo, ma cambiano le<br />
proteine che lo trasportano nel sangue: le proteine<br />
LDL (colesterolo cattivo) lo portano in circolo dal fegato<br />
ai tessuti con il rischio di depositarlo sulle arterie e di<br />
formare, a lungo andare, pericolose placche lipidiche<br />
che possono ostruire la normale circolazione del sangue<br />
nel vaso; le proteine HDL (colesterolo buono) recuperano<br />
viceversa il colesterolo dalla periferia e lo riportano<br />
al fegato, dove viene degradato ed eliminato.<br />
QuAnDO Può ESSERE PERICOLOSO?<br />
Un elevato livello di colesterolo nel sangue, soprattutto<br />
di tipo LDL, rappresenta uno dei principali fattori<br />
di rischio per le malattie cardiovascolari, che sono<br />
la principale causa di mortalità al mondo. Nei sogget-<br />
•<br />
Per saperne di più,<br />
www.cmsantagostino.it<br />
p.za Sant’Agostino 1, Milano tel 02 89701701<br />
per i soci <strong>Coop</strong> Lombardia e i loro figli minori di 18<br />
anni sconto 50% prima visita e 5% per le visite<br />
successive.<br />
ti con iperlipidemia, la diminuzione dei grassi nel sangue<br />
determina anche una riduzione lineare del rischio<br />
cardiopatico. Fino a qualche tempo fa si faceva riferimento<br />
solo al colesterolo totale, e il livello accettato<br />
era di 250 mg/dl. Oggi si valuta il colesterolo cattivo,<br />
cioè quello trasportato dalle LDL. Sugli esami del<br />
sangue normalmente si trova la misura del colesterolo<br />
totale HDL e dei trigliceridi, ma spesso non compare<br />
il colesterolo LDL. Questo si può tuttavia calcolare<br />
applicando una semplice formula matematica: LDL =<br />
Colesterolo totale - (HDL + Trigliceridi / 5). I valori ottimali<br />
di LDL sono diversi a seconda delle patologie<br />
associate, generalmente da 160 a 130 mg/dl. Una<br />
persona con diabete mellito dovrebbe avere un colesterolo<br />
LDL non superiore a 100 mg/dl, una persona<br />
cardiopatica un livello non superiore a 70 mg/dl.<br />
COSA FARE SE È TROPPO ALTO?<br />
La riduzione del colesterolo può essere perseguita<br />
attraverso una dieta equilibrata e senza eccessi, l'aumento<br />
dell'attività fisica, l’abolizione del fumo e, se<br />
indicato dal medico, la riduzione del peso corporeo.<br />
Se gli obiettivi non vengono raggiunti, il medico curante<br />
dovrà valutare attentamente, in base alle condizioni<br />
generali del singolo paziente, la necessità di<br />
intraprendere una terapia farmacologica.<br />
I COnSIGLI PER LA DIETA<br />
La dietoterapia ha scopo di normalizzare il peso e di<br />
diminuire l’apporto di colesterolo introdotto con l’alimentazione.<br />
La cosa più importante è ridurre la<br />
quantità di grassi di provenienza animale (insaccati,<br />
carni rosse, formaggi, uova), che andranno sostituiti<br />
da proteine di origine vegetale (legumi).Tali nutrienti<br />
sono utili perché apportano fibre ed esercitano il ruolo<br />
di antiossidanti. È inoltre raccomandabile l’assunzione<br />
di carne di pesce, ricca di grassi che possiamo<br />
definire buoni e che esercitano un’azione protettiva<br />
soprattutto a carico del sistema cardiovascolare. È<br />
bene però evitare i crostacei, ricchi in colesterolo, e<br />
preferire il pesce azzurro.<br />
SCREEnInG nuTRIZIOnALE<br />
GRATuITO COn IL DIETISTA<br />
Un controllo di quindici minuti per scoprire se è consigliato<br />
iniziare una dieta attraverso la misurazione di peso, altezza,<br />
circonferenza vita, massa magra e grassa e il calcolo dell’indice<br />
di massa corporea. prenota la tua visita gratuita per i giorni<br />
20-23-27 aprile e 4-7 maggio 2011 dalle ore 9 alle ore 13<br />
prenotazioni al numero 02 89701701/702 oppure via e-mail:<br />
prenotazioni@cmsantagostino.it
alcuni dei volti più noti della comicità italiana,<br />
angelo pisani e marco silvestri (pali e dispari)<br />
e il Collettivo Favelas ( Rocco Barbaro, Katia Follesa,<br />
Herbert Cioffi, Rubes piccinelli, stefano Chiodaroli,<br />
didì mazzilli, Gianmarco pozzoli, Gianluca de angelis,<br />
Francesco Guida, marco della noce e le Hostess<br />
di volo) si esibiscono in un gioco teatrale con entrate<br />
e uscite continue senza nessuna interruzione.<br />
non ci si affida alla battuta o alla solita dinamica<br />
del pezzo di cabaret. si coinvolgono nella risata<br />
altre discipline artistiche (danza, poesia, prosa,<br />
videoinstallazioni e altre) apparentemente distanti<br />
dalla comicità ma che miscelate insieme con una<br />
tecnica che ricorda la jam session musicale, offrono<br />
un mondo comico fatto di momenti surreali,<br />
grotteschi, che creano un linguaggio antiteatrale<br />
da esprimere in teatro.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
MILAnO<br />
PAC<br />
TOnY OuRSLER<br />
Fino al 12 giugno 2011<br />
Benvenuto<br />
Socio <strong>Coop</strong><br />
per te il biglietto è ridotto!<br />
miLanO<br />
FaVeLas<br />
aL teatRO VeRdi<br />
Dal 29 marzo al 9 aprile 2011<br />
La prima grande mostra in Italia dedicata all'importante<br />
artista americano, ideatore della video-scultura, che ha<br />
esposto nei più grandi musei internazionali dal Moma di<br />
New York alla Tate Gallery di Londra. In mostra un’ampia<br />
selezione di lavori realizzati negli ultimi cinque anni,<br />
dai visi deformati proiettati su volumi irregolari della<br />
serie Talking Heads agli occhi in movimento della serie<br />
Eyesproiettati su sfere sparse per lo spazio espositivo.<br />
Al Pac anche alcune grandi installazioni affascinanti<br />
e coinvolgenti ispirate all'esplorazione dello spazio<br />
cosmico nell'immaginario della cultura popolare<br />
e ai disagi mentali rappresentati in chiave super–pop.<br />
Tra i lavori più recenti, il progetto realizzato per l’Adobe<br />
Virtual Museum (The Valley, 2010) e le microsculture<br />
della serie Peak (2010).<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto - info paC: 02.88446359<br />
56<br />
aprile 2011
ROVeRetO (tn)<br />
La RiVOLUziOne<br />
deLLO sGUaRdO<br />
Fino al 24 luglio 2011<br />
57<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia<br />
al mart di Rovereto si potranno ammirare oltre<br />
settanta dipinti provenienti dalla più importante<br />
collezione del XiX secolo del mondo.<br />
e’ proprio il parigino musée d’Orsay, infatti,<br />
che conserva le opere maggiormente significative,<br />
per numero e qualità, di quegli artisti che hanno<br />
cambiato alla fine dell’800 il corso della storia<br />
dell’arte moderna: se si parla di impressionismo<br />
e postimpressionismo non c’è infatti raccolta più<br />
prestigiosa di quella conservata oggi nel museo<br />
francese, un luogo fondamentale per gli studi<br />
su monet, Cézanne, pissarro, sisley, Renoir, degas,<br />
toulouse-Lautrec, Van Gogh, Gauguin, morisot,<br />
Vuillard, Bonnard, denis, Courbet, etc.<br />
alcuni capolavori di questi artisti saranno presenti<br />
nella mostra del mart: una buona occasione unica<br />
per conoscere da vicino, attraverso opere esemplari,<br />
il più entusiasmante periodo della ricerca pittorica<br />
tra Ottocento e novecento.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto – www.mart.trento.it<br />
MILAnO<br />
TEATRO LABORATORIO MAnGIAFuOCO<br />
PICCOLE TRACCE<br />
Rassegna teatrale per bambini<br />
Prosegue la stagione proposta alle famiglie da<br />
Società Umanitaria e Teatro Laboratorio Mangiafuoco<br />
con un cartellone ricco di appuntamenti per i più piccoli.<br />
La rassegna Piccole tracce, dedicata a bambini<br />
dai 12 mesi ai 3 anni è un’opportunità culturale<br />
per vivere insieme, adulti e bambini, emozioni<br />
ed esperienze di crescita.<br />
La proposta prevede diversi appuntamenti<br />
con spettacoli giocati con linguaggi differenti<br />
(burattini, ombre, danza, prosa).<br />
16 aprile pesce pesciolino, il mare in un baule.<br />
14 maggio insù.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
prenotazione obbligatoria<br />
www.teatromangiafuoco.it<br />
Claude Monet<br />
essai de figure en plein-air :<br />
femme à l'ombrelle tournée<br />
vers la droite, 1886.<br />
Olio su tela, cm 131 x 88.<br />
parigi, musée d'Orsay.<br />
Pierre-August Renoir<br />
La Balançoire, 1876<br />
(L'altalena).<br />
Olio su tela, cm 92 x 73.<br />
parigi, musée d'Orsay.
DA NON PeRDeRe<br />
MoSTre, TeaTrI, CIneMa, MuSICa...<br />
MILANO<br />
FONDAzIONE ARNALDO POMODORO<br />
L’inFeRnO di dante.<br />
daLÌ e RaUsCHenBeRG<br />
Dal 7 aprile al 17 luglio 2011, la Fondazione Arnaldo Pomodoro<br />
presenta un’affascinante rilettura dell’Inferno di Dante<br />
Alighieri, attraverso le opere di Salvador Dalì e Robert<br />
Rauschenberg. La mostra espone due serie grafiche di artisti<br />
lontani tra loro sia stilisticamente che cronologicamente, ma<br />
che hanno scelto lo stesso tema da rappresentare.<br />
Robert Rauschenberg<br />
dal 1958 Rauschenberg realizza i primi disegni con immagini<br />
trasferite da riviste o giornali.<br />
Con questa tecnica l’artista si apre al mondo esterno<br />
e alla realtà di tutti i giorni per cui ogni quadro avrà al suo<br />
interno forme, oggetti, stimoli del quotidiano.<br />
in questa nuova poetica creativa trascorre due anni<br />
MoSTre, TeaTrI, CIneMa, MuSICa...<br />
• Bergamo<br />
GameC - Galleria d’arte moderna<br />
e contemporanea di Bergamo<br />
Via San Tomaso, 53<br />
035.270272<br />
www.gamec.it<br />
• Brescia<br />
musei Civici santa Giulia<br />
via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />
www.bresciamusei.com<br />
pinacoteca “tosio martinengo”<br />
piazza Moretto - 030.3774999<br />
www.bresciamusei.com<br />
museo delle armi “Luigi marzoli”<br />
Museo del Risorgimento<br />
via Castello 9 - 030.293292<br />
www.bresciamusei.com<br />
musei mazzucchelli<br />
via Giammaria Mazzucchelli 2<br />
Ciliverghe di Mazzano BS - 030.212421<br />
www.museimazzucchelli.it<br />
• Cremona<br />
museo Civico ala ponzone<br />
via Ugolani Dati 4 - 0372.803622<br />
http://musei.comune.cremona.it<br />
• Milano<br />
Fondazione arnaldo pomodoro<br />
via Andrea Solari 35 - 02.89075394<br />
www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />
Forma - Centro<br />
internazionale di Fotografia<br />
piazza Tito Lucrezio Caro, 1<br />
02.58118067 www.formafoto.it<br />
museo della scienza e della tecnologia<br />
via S. Vittore , 21 - 02.485551<br />
www.museoscienza.org<br />
Biblioteca pinacoteca<br />
accademia ambrosiana<br />
piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano -<br />
Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />
paC - padiglione d’arte<br />
Contemporanea<br />
via Palestro 14, Milano - 02.88446359<br />
www.comune.milano.it/pac<br />
spazio Oberdan<br />
via Vittorio Veneto 2 - 02.8846<br />
www.provincia.milano.it/cultura<br />
• Pavia<br />
musei Civici del Castello Visconteo<br />
Scuderie del Castello Visconteo<br />
viale XI Febbraio 35 - 0382.33853<br />
www.museicivici.pavia.it<br />
• Torino<br />
Gam – Galleria d’arte moderna<br />
e Contemporanea<br />
via Magenta, 31 - 011.4429518<br />
www.gamtorino.it<br />
palazzo madama<br />
museo Civico d’arte antica<br />
piazza Castello - 011.4433501<br />
www.palazzomadamatorino.it<br />
maO – museo d’arte Orientale<br />
Palazzo Mazzonis via San Domenico 9<br />
011.4436927 www.maotorino.it<br />
Rocca – Borgo medievale<br />
viale Virgilio 107, parco del Valentino<br />
011.4431701<br />
www.borgomedievaletorino.it<br />
La Venaria Reale<br />
Soci <strong>Coop</strong>: ingresso<br />
ridotto ai Giardini<br />
e alla Reggia di Venaria<br />
www.lavenaria.it<br />
• Trento - Rovereto<br />
mart - museo di arte moderna e<br />
Contemporanea di trento e Rovereto<br />
corso Bettini, 43 - Rovereto TN<br />
800.397760 www.mart.trento.it<br />
• Milano<br />
Blue note<br />
via Pietro Borsieri, 37 – 02.69016888<br />
www.bluenotemilano.com<br />
Acquisto biglietti ridotti solo presso<br />
Box Office Blue Note, Milano.<br />
Orchestra e Coro sinfonico<br />
di milano Giuseppe Verdi<br />
l.go Gustav Mahler- 02.83389.201/2/3<br />
www.laverdi.org<br />
a CURa di andRea peRteGatO<br />
illustrando l’inferno di dante, inserendo così il poema<br />
in un contesto contemporaneo.<br />
Salvador Dalì<br />
Le xilografie a colori della divina Commedia sono<br />
la più importante opera illustrativa di dalì, che si<br />
compone di 100 tavole. nell’illustrazione della divina<br />
Commedia, la figurazione è dissacrante, ironica e<br />
grottesca nella rappresentazione dell’inferno e<br />
anche di grande forzaevocativa.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />
teatro dal Verme<br />
via S. Giovanni sul Muro 2<br />
02.87905 www.dalverme.org<br />
Le riduzioni sono valide per il turno del<br />
giovedì sera e alcune rassegne.<br />
• Pavia<br />
Concerti Collegio Ghislieri<br />
piazza Ghisleri 6 Pavia - 0382.3786266<br />
www.ghislierimusica.org<br />
• Cremona<br />
spaziocinema Cremonapo<br />
Centro Commerciale<br />
Via Castelleone 108 - 0372.803675<br />
www.spaziocinemacremona.it<br />
• Milano<br />
anteo spazioCinema<br />
Via Milazzo, 9 - 02.6597732<br />
apollo spazioCinema<br />
Galleria De Cristoforis, 2 - 02.780390<br />
www.spaziocinema.info<br />
• Monza<br />
Capitol spazioCinema<br />
Via Pennati Alessandro, 10<br />
039.2305049<br />
metropol spazioCinema<br />
Via Felice Cavallotti, 124 - 039742563<br />
teodolinda spazioCinema<br />
Via Cortelonga, 4 - 0392326715<br />
www.monzacinema.it<br />
• Sesto San Giovanni<br />
Cinema multisala skyline<br />
Centro Commerciale Centrosarca<br />
Sesto S.Giovanni (Mi) - 02.24860547<br />
www.skylinemultiplex.it<br />
• Bergamo<br />
teatro Creberg<br />
via Pizzo della Presolana<br />
035.343251 www.teatrocreberg.com<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti
BERGAMO<br />
GAMeC<br />
matteO RUBBi,<br />
BOUntY neLLO spaziO<br />
Fino al 15 maggio 2011<br />
La Galleria d'arte moderna e Contemporanea di<br />
Bergamo ospita la prima personale in un’istituzione<br />
pubblica italiana di matteo Rubbi giovane artista tra più<br />
interessanti del panorama nazionale, recente vincitore<br />
dell’edizione 2011 del premio Furla. L’esposizione è<br />
parte del programma espositivo eldorado, che la<br />
GameC dedica agli artisti emergenti più interessanti<br />
sulla scena internazionale, invitati a concepire un<br />
progetto inedito per gli spazi del museo. per<br />
l’occasione, Rubbi svilupperà dei progetti inediti<br />
• Brescia<br />
CtB -teatro stabile di Brescia<br />
teatro sociale<br />
via F. Cavallotti, 20 - 030.2808600<br />
teatro santa Chiara<br />
contrada Santa Chiara, 50/a<br />
030.3772134<br />
www.ctbteatrostabile.it<br />
• Crema<br />
teatro san domenico<br />
piazza trento e trieste, 4<br />
0373.85418<br />
www.teatrosandomenico.it<br />
• Milano<br />
nuovo teatro Oscar<br />
via Lattanzio 58 – 02.55196754<br />
www.teatrooscar.it<br />
spazio tertulliano<br />
via Tertulliano 68 - 02.49472369<br />
www.spaziotertulliano.it<br />
pim spazio scenico<br />
via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />
www.pimspazioscenico.it<br />
teatro Leonardo<br />
via Ampère 1 - 02.26681166<br />
teatro elfo puccini<br />
corso Buenos Aires 33 - 02 00660606<br />
www.elfo.org<br />
teatro degli arcimboldi<br />
via dell’Innovazione 1<br />
02.64.11.42.212/214<br />
www.teatroarcimboldi.it<br />
Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />
tessera e un accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
e produzioni esterne.<br />
teatro arsenale<br />
via C. Correnti 11 – 02.8321999<br />
www.teatroarsenale.org<br />
teatro del Buratto<br />
via Mosè Bianchi, 94 Mi - 02.27002476<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
teatro Ciak<br />
c/o Fabbrica del Vapore<br />
via Procaccini, 4 - 02.76110093<br />
www.teatrociak.it Sconto sul biglietto<br />
d’ingresso per titolare tessera e un<br />
accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
cooplombardia<br />
teatro Cinque<br />
via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />
www.teatrocinque.it<br />
teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />
via Hermada 8 -02.6420761<br />
www.teatrodellacooperativa.it<br />
teatro CRt - CRt teatro dell’arte<br />
viale Alemagna 6 - 02.881298<br />
teatro CRt -CRt salone<br />
via U. Dini 7 - Info 02.89011644<br />
www.teatrocrt.it<br />
teatro i<br />
via Gaudenzio Ferrari, 11<br />
tel 02/8323156 www.teatroi.org<br />
teatro Filodrammatici<br />
via Filodrammatici 1<br />
02 365956.71-75<br />
www.teatrofilodrammatici.com<br />
teatro Libero<br />
Via Savona, 10 - 02.8323126<br />
www.teatripossibili.it<br />
teatro Litta<br />
corso Magenta 24 - 02.86454545<br />
www.teatrolitta.it<br />
teatro - Laboratorio mangiafuoco<br />
via Grasselli, 4 - 02.7610491<br />
www.teatromangiafuoco.it<br />
teatro martinitt<br />
via Pitteri, 58 - 02.36580011<br />
teatro della memoria<br />
via Cucchiari, 4 - 02. 313663<br />
www.teatrodellamemoria.it<br />
teatro nuovo<br />
piazza San Babila - 02.794026<br />
www.teatronuovo.it<br />
teatro Out Off<br />
via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />
www.teatrooutoff.it<br />
teatro Franco parenti<br />
via Pier Lombardo, 14 - 02.599951<br />
www.teatrofrancoparenti.com<br />
teatro san Babila<br />
corso Venezia 2/a Milano<br />
02.795469 www.teatrosanbabila.it<br />
teatro Ringhiera<br />
via Boifava 17 02.58325578<br />
www.atirteatro.it<br />
teatro Ventaglio smeraldo<br />
piazza XXV Aprile 10<br />
02 29006767<br />
www.teatrosmeraldo.it<br />
fortemente legati contesto locale, sia dal punto umano<br />
e sociale che storico. attraverso installazioni, interventi<br />
performativi, oggetti, libri e opere sonore, Rubbi ha<br />
finora prodotto un corpus estremamente eterogeneo.<br />
soci <strong>Coop</strong> Biglietto ridotto - www.gamec.it<br />
Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />
tessera e un accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
teatro Verdi<br />
via Pastrengo 16<br />
02 6880030<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
zelig Cabaret<br />
Viale Monza 140<br />
02.2551774<br />
www.areazelig.it<br />
• Sesto San Giovanni<br />
spazio mil<br />
Sesto S.Giovanni (Mi) - 02/36592544<br />
www.tieffeteatro.it<br />
• Varese<br />
teatro di Varese<br />
piazza Repubblica - 0332.247897<br />
www.teatrodivarese.it<br />
teatro nuovo di Varese<br />
viale dei Mille 39 - 0332.237325<br />
www.filmstudio90.it<br />
• Gallarate<br />
Fondazione Culturale Gallarate<br />
teatro Condominio Vittorio Gassman<br />
via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />
teatro del popolo di Gallarate<br />
via Palestro, 5 – Gallarate centro<br />
www.fondazioneculturalegallarate.it<br />
Quando trovi questo simbolo<br />
lo spettacolo è convenzionato<br />
con il servizio di prenotazione<br />
Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola, Baggio,<br />
Metropoli, Piazza Lodi di Milano, Centrosarca<br />
di Sesto, gli Ipercoop di Vignate, Crema, Cantù,<br />
Vigevano e nei superstore di via Arona e via<br />
Palmanova a Milano, di Settimo, Cassano, Pavia,<br />
Brescia via Mantova e Cremona via del Sale.<br />
In collaborazione con Vivaticket by Charta.<br />
Il calendario e gli orari delle manifestazioni<br />
possono subire variazioni.<br />
L’ingresso è ridotto presentando<br />
la tessera sociocoop.<br />
Il piano tariffario convenzionato<br />
per i soci <strong>Coop</strong> può essere<br />
soggetto ad esclusione su alcuni<br />
spettacoli fuori sede o extra<br />
calendario.
60<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia
61<br />
aprile 2011<br />
cooplombardia