Mercato e “dormitorio”, le due facce di San Lorenzo - Il Reporter
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<strong>Il</strong> Giorna<strong>le</strong> del tuo Quartiere Q1<br />
L’INCHIESTA<br />
UNA FEBBRE DA CAVALLO<br />
Le puntate sull’ippica attirano meno,<br />
ma il vizio del gioco colpisce ancora.<br />
Intanto gli ippodromi sono a un bivio:<br />
la svolta è in arrivo PAGG.28-29<br />
NELLA COMUNITÀ EBRAICA<br />
Una presenza antica e “<strong>di</strong>screta”: la<br />
racconta il rabbino Levi. Convivenza<br />
(positiva) con i musulmani PAG.3<br />
SPORT<br />
IL PERUVIANO “VOLANTE”<br />
Lo scorso anno un inizio <strong>di</strong>ffi ci<strong>le</strong>,<br />
ora gol e assist a ripetizione: storia<br />
dell’ascesa <strong>di</strong> Juan Vargas PAG.36<br />
“L’ARTE” DEL TENNISTAVOLO<br />
In un interno <strong>di</strong> via dei Serragli<br />
c’è la società Artigianelli, che<br />
insegna questa <strong>di</strong>sciplina PAG.38<br />
CALCIO. Squadre giovanili ormai multietniche. E boom <strong>di</strong> arbitri extracomunitari<br />
In città si gioca (e si fi schia) straniero<br />
hi l’avrebbe mai detto che un<br />
Cgiorno, sui campetti <strong>di</strong> casa nostra,<br />
non si sarebbero visti solo baby<br />
calciatori <strong>di</strong> ogni nazionalità, uniti<br />
dall’amore per il pallone e dal sogno<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare campioni, ma anche arbitri<br />
provenienti da mezzo mondo. Oggi<br />
quel giorno è arrivato, come confermano<br />
i vertici fiorentini dell’associazione<br />
italiana arbitri: “Sì, tra nostri fischietti<br />
ci sono molti stranieri, soprattutto<br />
africani, ma anche rumeni, albanesi e<br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione loca<strong>le</strong>. Anno IV n.1 del 4 gennaio 2010.<br />
N° reg 5579 del 17/05/2007 tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% <strong>le</strong>gge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo <strong>di</strong> copertina euro 0,10<br />
PRIMO PIANO<br />
<strong>Mercato</strong> e <strong>“dormitorio”</strong>,<br />
<strong>le</strong> <strong>due</strong> <strong>facce</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong><br />
Quel nemico chiamato Aids<br />
una responsabilità col<strong>le</strong>ttiva, una <strong>di</strong><br />
È quel<strong>le</strong> cose per cui va<strong>le</strong> la pena fare<br />
un po’ <strong>di</strong> mea culpa: <strong>di</strong> Aids non si parla<br />
più. Da tempo, ormai. Come se con la<br />
fine degli anni ’90 fosse passato il pericolo,<br />
come se lo spettro <strong>di</strong> questa tremenda<br />
malattia non fosse più <strong>di</strong> questo mondo.<br />
Eppure il virus c’è ancora, eccome, anche<br />
se ora non fa più notizia. E Firenze è<br />
spagnoli”. Succede che tanti studenti<br />
universitari, una volta arrivati in città,<br />
decidano <strong>di</strong> tentare questa “carriera”,<br />
spinti dalla passione per il calcio, dal<br />
rimborso riconosciuto ai <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong><br />
gara e dal passaparola tra compagni <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>. E se qualcuno pensa che l’essere<br />
<strong>di</strong> pel<strong>le</strong> nera possa sottoporli a un<br />
eccessivo rischio <strong>di</strong> offese razziste, qui<br />
arriva la prima buona notizia: “In tanti<br />
anni c’è stato un solo caso clamoroso:<br />
per fortuna si <strong>di</strong>mostra più maturità a<br />
<strong>di</strong> Puliti-Ferri<br />
<strong>di</strong>ventata la terza città in Italia per numero<br />
<strong>di</strong> malati conclamati (1.159) e sieropositivi<br />
presupposti (circa 2.400). Ma la<br />
vita <strong>di</strong> chi ne è colpito, complici i preziosi<br />
progressi della me<strong>di</strong>cina, va avanti: come<br />
accade a Casa Vittoria, piccola comunità,<br />
sorta <strong>di</strong> “grande famiglia”, dove ogni<br />
giorno si lotta assieme contro questa malattia.<br />
PAGG.14-15<br />
livello <strong>di</strong><strong>le</strong>ttantistico che professionistico”,<br />
spiegano dall’Aia. La seconda<br />
buona notizia viene da coloro che in<br />
campo scendono per giocare, e non<br />
per fischiare falli o fuorigioco: dai<br />
pulcini agli juniores, ormai non c’è<br />
squadra che non abbia tra <strong>le</strong> sue fila<br />
almeno qualche straniero, con alcuni<br />
casi “estremi”. E così, al<strong>le</strong>namento<br />
dopo al<strong>le</strong>namento, partita dopo partita,<br />
i campioncini in erba imparano (anche)<br />
l’integrazione. PAGG.16-17<br />
EDIZIONE DEL QUARTIERE 1 • 35.903 COPIE DISTRIBUITE DA<br />
Astri<br />
PAG.2<br />
L’oroscopo<br />
della Maga Lula:<br />
<strong>le</strong> stel<strong>le</strong> raccontano<br />
il 2010 che ci aspetta<br />
PAGG.30-31<br />
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GENNAIO 2010<br />
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Caro Shakespeare,<br />
il prob<strong>le</strong>ma è un altro ltro<br />
Andrea Muzzi*<br />
o <strong>le</strong>tto sul giorna<strong>le</strong><br />
Hche lo spettacolo<br />
più rappresentato è Romeo<br />
e Giulietta. Molti<br />
ritengono che Romeo & Giulietta sia la più<br />
bella storia d’amore <strong>di</strong> tutti i tempi. Stiamo<br />
scherzando! Quella è solo una cotta fra <strong>due</strong><br />
ado<strong>le</strong>scenti! Se li lasciavano stare quei <strong>due</strong><br />
si sarebbero mollati da soli. Io sono convinto<br />
che alla terza volta che Romeo montava<br />
sul balcone Giulietta gli <strong>di</strong>ceva “Che<br />
noia Romy, sei sempre qui!”. E lo buttava<br />
<strong>di</strong> sotto. Secondo me <strong>le</strong> storie d’amore da<br />
raccontare sono quel<strong>le</strong> che durano una vita.<br />
Dove lui e <strong>le</strong>i si conoscono da bambini,<br />
crescono assieme, invecchiano assieme<br />
e solo prima <strong>di</strong> morire <strong>le</strong>i guarda lui e gli<br />
<strong>di</strong>ce “Ma te chi cacchio sei!?”. Questa è<br />
la storia <strong>di</strong> una vita! Io quando sento <strong>di</strong>re<br />
che Shakespeare è un genio mi prende il<br />
nervoso! Ha scritto certe cose: essere o non<br />
essere… questo è il prob<strong>le</strong>ma! Ma come?<br />
Avere o non avere, questo è il prob<strong>le</strong>ma. La<br />
mattina quando uno si alza non ha il dubbio<br />
se essere o non essere, ma si chiede qua<strong>le</strong><br />
supermercato conviene <strong>di</strong> più. Questo è<br />
il prob<strong>le</strong>ma!! Gli scrittori sono <strong>le</strong> persone<br />
meno adatte per parlare d’amore. Dante<br />
la conosceva Beatrice? No. Leopar<strong>di</strong> la<br />
conosceva Silvia? No. Dante scriveva che<br />
Beatrice era dolce e genti<strong>le</strong>. Ma chi gliel’ ha<br />
detto? Magari Beatrice la mattina si alzava<br />
e faceva dei versi mostruosi! Sarebbe come<br />
se un estraneo parlasse <strong>di</strong> mia moglie. Lo<br />
saprò io com’è fatta, no? E Manzoni? Si<br />
vede che non ci capisce niente <strong>di</strong> matrimoni,<br />
nei “Promessi Sposi” ha scritto 300<br />
pagine solo per raccontare i preparativi. Lo<br />
sanno tutti che la cosa più bella del matrimonio<br />
è la cerimonia. Al limite scrivici un<br />
capitolo sulla lista <strong>di</strong> nozze!<br />
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2 Gennaio 2010 Centro Storico • Porta Romana • <strong>San</strong> Jacopino<br />
IL CASO. Sempre più senzatetto passano <strong>le</strong> loro notti nell’area intorno al mercato<br />
Se <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong> <strong>di</strong>venta un “albergo”<br />
<strong>Il</strong> quartiere sembra essere una zona sempre più gettonata<br />
per chi non ha un posto dove dormire, e la spiegazione c’è:<br />
una volta smontati i banchi, <strong>di</strong>venta così tranquillo da sembrare<br />
<strong>di</strong>sabitato. Ma abitanti e negozianti si lamentano per il degrado<br />
Gaia Grassi<br />
Portico, dolce portico… Per un senzatetto, infatti,<br />
niente sembra risultare più “accogliente” <strong>di</strong> un<br />
portico durante <strong>le</strong> notti fredde e piovose d’inverno.<br />
Così, dal<strong>le</strong> 10 <strong>di</strong> sera in poi, i cosiddetti<br />
“barboni” si radunano in certe zone della città e cominciano<br />
a prepararsi i giacigli con cartoni e coperte, mentre<br />
i più “fortunati” a volte <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un materasso<br />
recuperato in qualche cassonetto. Attualmente la zona<br />
più gettonata come dormitorio sembra essere il quartiere<br />
<strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>, nell’area circostante il mercato... e non<br />
per caso. Infatti, i poveri che si trovano nella nostra città<br />
preferiscono i portici <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong> perché, una volta<br />
smontati i banchi, il quartiere <strong>di</strong>venta così tranquillo<br />
da sembrare <strong>di</strong>sabitato, non ci sono – o quasi- attività<br />
extra<strong>di</strong>urne che possano determinare una qualsiasi frequentazione<br />
e i bisognosi non <strong>di</strong>sturbano e non sono<br />
<strong>di</strong>sturbati. Stesso <strong>di</strong>scorso va<strong>le</strong>va, almeno fino a poco<br />
tempo fa, per piazza dell’Unità. “Cinque o sei anni fa,<br />
quando ha chiuso la banca sotto l’albergo Majestic, la situazione<br />
<strong>di</strong> degrado è peggiorata <strong>di</strong>ventando un bivacco<br />
per zingari anche durante il giorno - racconta A<strong>le</strong>ssandra<br />
Mazucco, barista del Caffè <strong>le</strong> Rose - in seguito, la chiusura<br />
dell’albergo stesso ha fatto sì che tutto un lato della<br />
piazza <strong>di</strong>ventasse una sorta <strong>di</strong> proprietà dei vagabon<strong>di</strong>”.<br />
Infatti l’ex Majestic è stato per un po’ <strong>di</strong> tempo (prima <strong>di</strong><br />
un intervento ad hoc) utilizzato come “ripostiglio” dal<strong>le</strong><br />
persone <strong>di</strong>sagiate che dormivano sui marciapie<strong>di</strong> della<br />
struttura, e che la mattina presto si arrampicavano sul<strong>le</strong><br />
inferriate del<strong>le</strong> porte sistemando i loro giacigli sotto i<br />
davanzali del<strong>le</strong> finestre. A quanto pare, però, il prob<strong>le</strong>ma<br />
non riguarda tanto la questione del pernottamento abusivo,<br />
quanto <strong>le</strong> conseguenze: i senzatetto non hanno solo<br />
bisogno <strong>di</strong> un posto dove dormire ma, ovviamente, anche<br />
<strong>di</strong> un bagno. E ogni mattina, una volta che i dormitori<br />
improvvisati assumono nuovamente il loro aspetto<br />
quoti<strong>di</strong>ano, <strong>le</strong> tracce <strong>di</strong> escrementi, bottiglie, orina e cartacce<br />
lasciati dopo la notte apportano prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> igiene<br />
e <strong>di</strong> degrado <strong>di</strong> cui si lamentano residenti e commercianti.<br />
Ci si chiede qua<strong>le</strong> sia la soluzione per evitare che si<br />
verifichino queste situazioni. E la <strong>facce</strong>nda non sembra<br />
così semplice. “Da quando ho cominciato a fare questo<br />
lavoro, nel ’93 – spiega Rossella, della Ronda Caritas - <strong>le</strong><br />
cose sono molto cambiate: all’inizio per la strada c’erano<br />
soprattutto italiani giovani e meno giovani che, dopo un<br />
periodo <strong>di</strong> vergogna inizia<strong>le</strong>, rifugiandosi nella droga o<br />
nell’alcol, riuscivano a sopportare la vita per strada fino<br />
a trovarcisi a loro agio. Adesso, invece – continua Rossella<br />
- i senzatetto sono più che altro romeni o persone<br />
<strong>di</strong> colore”. Gli italiani che non hanno una fissa <strong>di</strong>mora,<br />
viste <strong>le</strong> strutture messe a <strong>di</strong>sposizione dal Comune e il<br />
lavoro della Caritas, hanno trovato sistemazioni e possibilità<br />
<strong>di</strong> inserimento socia<strong>le</strong>, ma per gli extracomunitari<br />
non ci sono <strong>le</strong> stesse possibilità perché <strong>le</strong> <strong>le</strong>ggi italiane<br />
Ogni mattina c’è da fare<br />
i conti con tracce <strong>di</strong> escrementi,<br />
bottiglie, e cartacce<br />
lasciati dopo la notte<br />
non permettono la loro regolarizzazione nel nostro Paese<br />
e <strong>di</strong> conseguenza nemmeno l’inserimento in apposite<br />
strutture <strong>di</strong> accoglienza. <strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma è evidentemente al<br />
<strong>di</strong> fuori della portata <strong>di</strong> singoli citta<strong>di</strong>ni e bottegai, ma è<br />
faci<strong>le</strong> notare che nel<strong>le</strong> zone in cui <strong>le</strong> attività sociali e i<br />
servizi ai citta<strong>di</strong>ni sono più presenti certe situazioni non<br />
si verificano. <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>, a detta <strong>di</strong> molti residenti, ha<br />
ancora molta strada da fare per evolversi e raggiungere<br />
il livello <strong>di</strong> altre zone del centro storico, ma ha anche<br />
molte risorse e molti progetti che, se realizzati, potrebbero<br />
finalmente re<strong>le</strong>gare nel passato annose questioni e<br />
lamente<strong>le</strong> giustificate.<br />
LA TESTIMONIANZA. Vittorio Orefice, mercante da 50 anni<br />
Una vita <strong>di</strong>etro al banco:<br />
“Continuo perché devo”<br />
inquant’anni <strong>di</strong> carriera e non<br />
Csentirli. Vittorio Orefice ha<br />
da poco festeggiato il mezzo secolo<br />
<strong>di</strong> attività, ma davanti al suo<br />
banco nel mercato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong><br />
si muove e si agita con l’energia<br />
<strong>di</strong> un ragazzino. “In realtà continuo<br />
solo perché devo – spiega -<br />
altrimenti me ne sarei andato già<br />
da tempo”. <strong>Il</strong> carattere è quello del<br />
fiorentino verace, del “gli è tutto<br />
sbagliato, gli è tutto da rifare” <strong>di</strong><br />
bartaliana memoria. Sottotraccia,<br />
una vena romantica che al<strong>le</strong> volte<br />
si trasforma in nostalgia. “Fino a<br />
vent’anni fa era un piacere venire<br />
a lavorare - racconta circondato<br />
da una miriade <strong>di</strong> scarpe, pantofo<strong>le</strong><br />
e stivali - eravamo una comunità<br />
affiatata che svolgeva un<br />
ruolo importante all’interno del<br />
quartiere”. Lontani i tempi in cui<br />
il mercato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong> ospitava<br />
<strong>le</strong> merci più <strong>di</strong>sparate, dai<br />
giocattoli alla biancheria, per rispondere<br />
al<strong>le</strong> esigenze del<strong>le</strong> tante<br />
famiglie che popolavano la zona.<br />
“Oggi vendono tutti <strong>le</strong> stesse<br />
cose - si lamenta Vittorio Orefice<br />
- proprio per l’assenza <strong>di</strong> una<br />
clientela loca<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento.<br />
Mi chiedo quanto potrà durare un<br />
mercato che offre soltanto borse,<br />
sciarpe e giacche in pel<strong>le</strong>”. Tra<br />
i banchi <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>, in effetti,<br />
la fantasia è stata abbandonata<br />
ormai da tempo. “Tanto i turisti<br />
s’accontentano <strong>di</strong> poco”, chiosa<br />
il signor Vittorio. Poco <strong>di</strong>stante,<br />
un gruppetto <strong>di</strong> abusivi intrattiene<br />
una comitiva giapponese approfittando<br />
della temporanea assenza <strong>di</strong><br />
forze dell’or<strong>di</strong>ne. “E’ una vergogna,<br />
non si può continuare così –<br />
commenta quasi sconsolato - noi<br />
paghiamo tasse su tasse e questi<br />
fanno il bello e il cattivo tempo.<br />
Com’è possibi<strong>le</strong>?”. Un prob<strong>le</strong>ma<br />
che neanche <strong>le</strong> continue “ronde”<br />
<strong>di</strong> poliziotti e vigili urbani sono<br />
riuscite a debellare, l’altra faccia<br />
<strong>di</strong> un mercato che nonostante <strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>fficoltà continua a produrre ottimi<br />
affari. “Ma niente in confronto<br />
ai vecchi tempi”, spiega Vittorio<br />
Orefice, davanti al suo banco<br />
all’angolo con via <strong>San</strong>t’Antonino.<br />
“<strong>Il</strong> periodo migliore l’abbiamo<br />
vissuto grazie a Marino Groovy,<br />
un grande personaggio che ha ri-<br />
Le merci sono<br />
peggiorate,<br />
la delinquenza<br />
ha messo <strong>le</strong> ra<strong>di</strong>ci<br />
dato spolvero alla zona. Da allora<br />
in poi – prosegue - è cominciato<br />
un declino inarrestabi<strong>le</strong>. Le merci<br />
sono peggiorate, <strong>le</strong> strade sono<br />
sporche e la delinquenza ha messo<br />
<strong>le</strong> ra<strong>di</strong>ci. Senza contare – conclude<br />
- che s’è fatta complicata<br />
anche la convivenza coi col<strong>le</strong>ghi.<br />
Ormai sono tutti stranieri, <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong><br />
mettersi d’accordo e remare nella<br />
stessa <strong>di</strong>rezione”.<br />
/L.S.
il giorna<strong>le</strong> del tuo quartiere<br />
REALTÀ DEL QUARTIERE. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha incontrato Joseph Levi, rabbino capo <strong>di</strong> Firenze<br />
La vita “si<strong>le</strong>nziosa” della comunità ebraica<br />
<strong>Il</strong> suo uffi cio è a <strong>due</strong><br />
passi dalla maestosa<br />
sinagoga <strong>di</strong> via Farini.<br />
E il rione <strong>di</strong><br />
<strong>San</strong>t’Ambrogio<br />
<strong>di</strong>venta un laboratorio<br />
<strong>di</strong> convivenza<br />
tra ebrei e musulmani<br />
Luca Serranò<br />
Con una storia secolare al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>,<br />
la comunità ebraica fiorentina continua<br />
si<strong>le</strong>nziosa il suo percorso nel<br />
cuore della città. Una presenza <strong>di</strong>screta<br />
ma non certo secondaria, che solo negli<br />
ultimi anni s’è un poco rarefatta. <strong>Il</strong> rabbino<br />
capo <strong>di</strong> Firenze, Joseph Levi, qui dal 1996,<br />
ci accoglie nel suo ufficio a <strong>due</strong> passi dalla<br />
sinagoga <strong>di</strong> via Farini, il maestoso tempio che<br />
ogni anno accoglie decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> visitatori<br />
da tutto il mondo. “Sono tempi duri per<br />
chi ama la pace - esor<strong>di</strong>sce amareggiato - per<br />
fortuna la storia e la cultura <strong>di</strong> Firenze hanno<br />
fatto barriera al clima d’o<strong>di</strong>o che si respira<br />
altrove”. Una sensazione <strong>di</strong>ffusa anche tra <strong>le</strong><br />
altre “minoranze” religiose che hanno messo<br />
ra<strong>di</strong>ci in riva all’Arno, tutte riconoscenti per<br />
l’ospitalità ricevuta. “In realtà siamo qua dal<br />
‘400 - tiene a ricordare il rabbino Levi - e nonostante<br />
<strong>di</strong>fficoltà e restrizioni abbiamo contribuito<br />
non poco al benessere <strong>di</strong> questa città”.<br />
Una storia, quella della comunità ebraica <strong>di</strong><br />
Firenze, che ovviamente trova il suo culmine<br />
drammatico nel periodo del<strong>le</strong> persecuzioni<br />
nazifasciste, con centinaia <strong>di</strong> persone<br />
deportate nei campi <strong>di</strong> concentramento. Le<br />
nuove generazioni, non a caso, tengono viva<br />
la memoria <strong>di</strong> quell’immane trage<strong>di</strong>a. “Fino<br />
agli anni ‘80 avevamo anche una scuola in<br />
via del<strong>le</strong> Oche - racconta Levi - tra me<strong>di</strong>e ed<br />
e<strong>le</strong>mentari c’erano oltre cento studenti. <strong>Il</strong> calo<br />
demografico, poi, ci ha costretto a chiudere i<br />
battenti”. Le cifre parlano <strong>di</strong> un <strong>le</strong>ggero calo<br />
nel<strong>le</strong> iscrizioni alla comunità (circa 350 famiglie)<br />
e <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione dell’immigrazione<br />
ebraica dall’estero. Una situazione per alcuni<br />
aspetti opposta a quella della vicina Borgo Al<strong>le</strong>gri,<br />
dove la moschea attira un numero sempre<br />
maggiore <strong>di</strong> fedeli. “Tra noi c’è un buon<br />
rapporto - spiega ancora il rabbino capo Joseph<br />
Levi - siamo vicini <strong>di</strong> casa e abbiamo molti<br />
punti <strong>di</strong> contatto. Penso che un po’ <strong>di</strong> merito<br />
vada all’imam Izze<strong>di</strong>n Elzir, che col suo carisma<br />
tiene unita tanta gente, e in fondo anche a<br />
me. Insieme – prosegue - abbiamo promosso<br />
iniziative importanti. Penso al<strong>le</strong> visite guidate<br />
per scolari alla moschea e alla sinagoga, ma<br />
Copia in abbonamento posta<strong>le</strong><br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
è un perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> 8 e<strong>di</strong>zioni<br />
che mensilmente<br />
viene <strong>di</strong>stribuito da<br />
in 198.200 copie<br />
Joseph Levi<br />
anche a tutti gli incontri interreligiosi che ci<br />
hanno visto fianco a fianco”. Da più parti, in<br />
effetti, si in<strong>di</strong>ca il centro <strong>di</strong> Firenze e in particolare<br />
il rione <strong>di</strong> <strong>San</strong>t’Ambrogio come un interessante<br />
laboratorio <strong>di</strong> convivenza tra ebrei<br />
e musulmani. La vicinanza tra i <strong>due</strong> luoghi <strong>di</strong><br />
culto s’è <strong>di</strong>mostrata un fattore positivo, e nonostante<br />
sulla scena internaziona<strong>le</strong> non siano<br />
mancati momenti <strong>di</strong> tensione (la carneficina<br />
avvenuta a Gaza un anno fa) la “coabitazione”<br />
prosegue senza particolari intoppi. Vista<br />
A TAVOLA<br />
uota intorno al triangolo piazza <strong>San</strong>ta<br />
RCroce, piazza D’Azeglio e piazza dei<br />
Ciompi la vita culinaria della comunità russa<br />
<strong>di</strong> Firenze. Ma non sono solo i citta<strong>di</strong>ni russi<br />
in vacanza o stabilmente a Firenze a frequentare<br />
ristoranti ad hoc per rivivere i sapori della<br />
loro tra<strong>di</strong>zione. Sono molto spesso anche<br />
fiorentini, che reduci da un viaggio nella<br />
fredda Russia o semplicemente curiosi <strong>di</strong> assaggiare<br />
sapori nuovi, scelgono <strong>di</strong> andare a<br />
mangiare russo. A <strong>due</strong> passi da piazza <strong>San</strong>ta<br />
Croce, in via Ver<strong>di</strong> 12, si trova il ristorante<br />
Marina. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto si potrebbe<br />
intuire dal nome, non propone specialità <strong>di</strong><br />
E<strong>di</strong>tore e Concessionaria Pubblicitaria:<br />
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Direzione ed amministrazione:<br />
via Kassel 17- 50126 Firenze<br />
tel. 848.80.88.68<br />
Direttore Responsabi<strong>le</strong>: Matteo Francini<br />
Service e<strong>di</strong>toria<strong>le</strong> e grafi co:<br />
Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />
scrivimi@ilreporter.it<br />
la rispettiva esigenza <strong>di</strong> un pane <strong>di</strong>verso da<br />
quello nostrano, poi, era stata decisa l’apertura<br />
<strong>di</strong> un panificio “arabo-israeliano”, progetto<br />
sfumato solo all’ultimo momento. “Certo<br />
sono un po’ penalizzati - si rammarica Joseph<br />
Levi - quella moschea è troppo piccola per<br />
loro”. <strong>Il</strong> grande tempio <strong>di</strong> via Farini, al contrario,<br />
è un mirabi<strong>le</strong> esempio <strong>di</strong> architettura<br />
in sti<strong>le</strong> moresco. L’inaugurazione avvenne nel<br />
1882, e da allora non ha smesso <strong>di</strong> fungere da<br />
pietra angolare dell’intera comunità ebraica<br />
mare ma specialità tipiche russe, ucraine,<br />
georgiane e azere. Le ricette, chiariscono i<br />
proprietari, sono quel<strong>le</strong> della loro adorata<br />
nonna: si va dallo sashlik (spie<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> carne<br />
alla griglia) al borsh (tipica zuppa russa) e<br />
ai raviolini. I frequentatori più assidui consigliano<br />
anche <strong>di</strong> assaggiare il chaobili (pollo<br />
piccante con purè) e l’aringa in pelliccia.<br />
Non mancano gli alcolici russi doc, dal vino<br />
all’irrinunciabi<strong>le</strong> vodka. Stessa zona, stessa<br />
ispirazione russa per il ristorante Samovar<br />
<strong>di</strong> via della Mattonaia, che promette <strong>di</strong> abbinare<br />
creatività culinaria italiana ed e<strong>le</strong>gante<br />
cucina russa. In altre paro<strong>le</strong> vodka, cavia<strong>le</strong><br />
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Associato alla Unione Stampa<br />
Perio<strong>di</strong>ca Italiana<br />
3<br />
fiorentina. “Ma il centro è <strong>di</strong>ventato invivibi<strong>le</strong><br />
- spiega il rabbino capo - molti <strong>di</strong> noi si<br />
sono trasferiti fuori e non sempre riescono ad<br />
arrivare in sinagoga”. <strong>Il</strong> tempio, d’altra parte,<br />
è anche la cornice <strong>di</strong> una profonda affermazione<br />
identitaria. “Uno dei prob<strong>le</strong>mi su cui<br />
ci interroghiamo è proprio l’assimilazione<br />
del<strong>le</strong> culture locali - conclude il rabbino capo<br />
- certo non c’è opposizione tra essere ebrei e<br />
fiorentini, tutt’altro, ma occorre essere uguali<br />
e <strong>di</strong>versi al tempo stesso”.<br />
Ristoranti e locali tipici nel triangolo piazza <strong>San</strong>ta Croce-piazza D’Azeglio-piazza dei Ciompi<br />
La Russia alla conquista <strong>di</strong> Firenze (in cucina)<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> <strong>di</strong> Centro Storico, Porta Romana, <strong>San</strong> Jacopino<br />
raggiunge 35.903 famiglie nel quartiere 1 <strong>di</strong> Firenze.<br />
Anno IV n.1 del 4 gennaio 2009<br />
SCHEDA<br />
Una presenza iniziata<br />
con Cosimo il Vecchio<br />
La presenza ebraica a Firenze ha origine nel<br />
1437, quando Cosimo il Vecchio chiamò gli<br />
ebrei per fondare alcuni banchi <strong>di</strong> pegno<br />
al fi ne <strong>di</strong> immettere risorse nel “mercato”.<br />
Dopo anni <strong>di</strong> relativa tranquillità, l’avvento<br />
<strong>di</strong> Savonarola peggiorò <strong>le</strong> cose, con espulsioni<br />
e punizioni sommarie all’or<strong>di</strong>ne del<br />
giorno. Quasi un secolo dopo, nel 1570, Cosimo<br />
I de’ Me<strong>di</strong>ci dette il via alla costruzione<br />
del ghetto (compreso tra piazza Repubblica,<br />
via Tosinghi, via Roma e via Brunel<strong>le</strong>schi),<br />
sulla cui porta d’ingresso campeggiava<br />
una frase assai sinistra: “Cosimo dei Me<strong>di</strong>ci,<br />
Granduca <strong>di</strong> Toscana, e suo fi glio … vol<strong>le</strong>ro<br />
che gli ebrei fossero racchiusi in questo<br />
luogo, separati dai cristiani ma non espulsi,<br />
affi nché potessero, per mezzo dell’esempio<br />
dei buoni, sottoporre <strong>le</strong> durissime cervici al<br />
<strong>le</strong>ggerissimo giogo <strong>di</strong> Cristo”. Nonostante<br />
mil<strong>le</strong> restrizioni, gli ebrei riuscirono comunque<br />
a ritagliarsi una certa in<strong>di</strong>pendenza,<br />
contribuendo non poco a una del<strong>le</strong> più fl oride<br />
stagioni della storia <strong>di</strong> Firenze. Per una<br />
comp<strong>le</strong>ta parifi cazione agli altri citta<strong>di</strong>ni si<br />
dovette comunque aspettare il 1859.<br />
e champagne, reinterpretate dalla giovane<br />
squadra <strong>di</strong> cucina che si affida allo chef David<br />
Serra. Oltre al ricco menù russo, il Samodovar<br />
offre anche un ambiente ricercato, con<br />
tanto <strong>di</strong> candelabri <strong>di</strong> cristallo e luci soffuse.<br />
Ma del resto si sa che, per la comunità russa,<br />
Firenze e il suo centro hanno da sempre<br />
rappresentato una tappa importante. Basta<br />
osservare il panorama della città per stupirsi<br />
<strong>di</strong> quell’e<strong>di</strong>ficio tutto cupo<strong>le</strong> a cipolla e mosaici<br />
<strong>di</strong> colori vivaci che è la chiesa ortodossa<br />
russa <strong>di</strong> via Leone X, all’angolo con via<strong>le</strong><br />
Milton. E poi il vicino parco <strong>di</strong> Pratolino non<br />
è forse Villa Demidoff?<br />
/S.W.<br />
Dati non raccolti presso l’interessato<br />
Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, <strong>le</strong>tt. C, del D.Lgs<br />
196/2003 (co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali), il<br />
consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />
quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, e<strong>le</strong>nchi, atti o<br />
documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />
vigente in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />
196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />
sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />
presso la Sua residenza del perio<strong>di</strong>co gratuito “il <strong>Reporter</strong>”.<br />
<strong>Il</strong> responsabi<strong>le</strong> del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />
Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />
la sospensione dell’invio della sua copia esercitando<br />
l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
4 Gennaio 2010 Centro Storico • Porta Romana • <strong>San</strong> Jacopino<br />
IL PERSONAGGIO. Quattro chiacchiere con l’autrice, alla scoperta della sua storia<br />
Alberta, voce narrante della poesia<br />
Acclamata e conosciuta anche oltre i confi ni nazionali, Alberta<br />
Bigagli ha raccontato a <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, dal suo “regno” <strong>di</strong> via Ghibellina,<br />
<strong>le</strong> sue vicende e ispirazioni, partendo da quando era dattilografa<br />
Ludovica Va<strong>le</strong>ntina Zarrilli<br />
“La donna<br />
è la metà<br />
essenzia<strong>le</strong> rispetto<br />
alla terra / La don-<br />
na è la metà essen-<br />
zia<strong>le</strong> rispetto alla vita”. “Ho fatto<br />
la fatturista, la stenodattilografa e<br />
la te<strong>le</strong>fonista quando la Te<strong>le</strong>com<br />
era conosciuta da tutti come Teti”,<br />
ma oggi se si <strong>di</strong>gita Alberta Bigagli<br />
su un qualsiasi motore <strong>di</strong> ricerca,<br />
si trovano circa 15mila voci che<br />
parlano <strong>di</strong> <strong>le</strong>i. Sì, perché la signora<br />
Bigagli, classe 1928, ha comin-<br />
Alberta Bigagli<br />
ciato a lavorare da giovanissima<br />
per “campare”, portandosi sempre<br />
dentro un amore fol<strong>le</strong>, quello per<br />
la poesia. “Perché con la poesia<br />
non si mangia”. Alberta Bigagli a<br />
ottantuno anni ha la risata sonora<br />
<strong>di</strong> una ventenne e gli occhi curiosi<br />
<strong>di</strong> chi preferisce ascoltare piuttosto<br />
che parlare. Ha all’attivo 15<br />
pubblicazioni (<strong>di</strong> cui 9 <strong>di</strong> poesia) e<br />
un’opera omnia che l’e<strong>di</strong>tore Passigli<br />
pubblicherà alla fine del 2010<br />
e nella qua<strong>le</strong> verranno raccolti tut-<br />
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ti i suoi lavori. Scrittrice, critico e<br />
ricercatrice, Alberta è laureata in<br />
psicopedagogia, dal 2005 scrive e<br />
coor<strong>di</strong>na una pubblicazione perio<strong>di</strong>ca<br />
che si chiama “Voce Viva”, è<br />
socio-fondatore <strong>di</strong> “900-Libera cattedra<br />
<strong>di</strong> poesia” del Centro arti visive<br />
Perseo a cui partecipano gruppi<br />
<strong>di</strong> affezionatissimi, fa parte del<br />
nuc<strong>le</strong>o fondante dell’Associazione<br />
Scrittrici Toscane voluta dall’Istituto<br />
universitario <strong>di</strong> Italianistica e alcune<br />
del<strong>le</strong> su opere sono catalogate<br />
persino alla Library of Congress <strong>di</strong><br />
Washington, negli Stati Uniti. La<br />
sua è una scrittura liquida, senza<br />
fronzoli e sviolinature. Compone<br />
poesie come ritratti, si fa voce<br />
narrante del<strong>le</strong> storie che sfiora ogni<br />
giorno. Nel corso della sua vita ne<br />
ha fatte tante, talmente tante che<br />
<strong>di</strong>venta <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> riassumer<strong>le</strong>. “Mi<br />
piace non andare all’infinito nello<br />
stesso luogo – spiega la poetessa<br />
– cerco <strong>di</strong> frequentare un posto<br />
per al massimo cinque anni, per<br />
non far nascere gelosie”. Seguendo<br />
questo principio Alberta ha zizgatato<br />
nel mare magnum fiorentino (e<br />
non solo) spostandosi da un luogo<br />
all’altro, ascoltando <strong>le</strong> persone che<br />
si trovava via via <strong>di</strong> fronte, “perché<br />
l’uomo va cercato dov’è, non si<br />
può mica aspettarlo”. E’ stato così<br />
che Alberta (dal 1976 in avanti) ha<br />
varcato la soglia dell’Ospeda<strong>le</strong> Psichiatrico<br />
<strong>di</strong> <strong>San</strong> Salvi proponendo<br />
un linguaggio espressivo che si è<br />
andato concretizzando nel metodo<br />
“tu parli io ascolto”. Dopo <strong>San</strong> Salvi<br />
è stata all’Ospeda<strong>le</strong> psichiatrico<br />
giu<strong>di</strong>ziario <strong>di</strong> Montelupo (dal<strong>le</strong> cui<br />
esperienze è nato il volume “Olin-<br />
do del fuoco” da cui è stato tratto un<br />
adattamento teatra<strong>le</strong>) e al carcere <strong>di</strong><br />
Prato. Cervello reattivo e presente,<br />
la poetessa continua ancora oggi<br />
la sua ricerca <strong>di</strong> storie, <strong>di</strong> volti, <strong>di</strong><br />
atteggiamenti che traduce in versi<br />
ruvi<strong>di</strong>. Niente rime, ma dettagli,<br />
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scorci <strong>di</strong> storie, pennellate <strong>di</strong> personalità.<br />
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clinico <strong>di</strong> un dottore e la semplicità<br />
<strong>di</strong> chi non ha bisogno <strong>di</strong> infiorettature,<br />
trasformando “storie <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria<br />
follia” in momenti <strong>di</strong> lirica<br />
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5<br />
L’INTERVISTA. A tu per tu con Giorgio Moretti, da pochi mesi nuovo presidente <strong>di</strong> Quadrifoglio<br />
“Innovazione per contenere <strong>le</strong> tariffe”<br />
A Firenze si produce la stessa quantità <strong>di</strong> spazzatura<br />
<strong>di</strong> New York: “Vogliamo sfruttare <strong>le</strong> tecnologie più<br />
avanzate”. Ancora sperimentazioni per “sweepy jet”<br />
Sime<strong>le</strong> Krukli<strong>di</strong>s<br />
Giorgio Moretti è da pochi mesi il<br />
nuovo presidente <strong>di</strong> Quadrifoglio,<br />
azienda che da anni si occupa <strong>di</strong><br />
mantenere Firenze pulita. Un lavoro<br />
non da poco, considerando che la quantità <strong>di</strong> rifiuti<br />
che produciamo è pari a quella <strong>di</strong> una metropoli<br />
come New York. Le innovazioni e i progetti<br />
previsti per i prossimi anni sono tanti, ma<br />
l’obiettivo principa<strong>le</strong> è garantire tariffe basse.<br />
Ci fa un bilancio dell’attività dell’azienda?<br />
Quadrifoglio assicura ai citta<strong>di</strong>ni qualità ed efficienza<br />
nei servizi, riuscendo nel contempo a<br />
tenere sotto controllo i costi. Proprio per questa<br />
ragione, credo che siamo <strong>di</strong> fronte ad una<br />
buona azienda. Rispetto ad altre città italiane,<br />
per Firenze <strong>le</strong> tariffe sono notevolmente più accessibili:<br />
facendo ad esempio un paragone con<br />
Roma, qui si spende circa la metà. Presto potranno<br />
vederlo anche i citta<strong>di</strong>ni: infatti, per trasparenza,<br />
dal<strong>le</strong> prossime bol<strong>le</strong>tte sarà possibi<strong>le</strong><br />
mettere a confronto tutte <strong>le</strong> tariffe. Dunque, se<br />
uovi progetti in arrivo per questo nuovo anno da parte <strong>di</strong> Qua-<br />
Ndrifoglio. “Da comp<strong>le</strong>tare entro il 2010 la raccolta dell’organico<br />
nella zona all’esterno <strong>di</strong> porta <strong>San</strong> Fre<strong>di</strong>ano e nel<strong>le</strong> strade a<strong>di</strong>acenti<br />
a via<strong>le</strong> Petrarca, fino a Porta Romana, ancora rimaste scoperte<br />
da cassonetti per rifiuti organici e stazionari a carico latera<strong>le</strong>”. Questo<br />
l’annuncio del presidente del settore progetti <strong>di</strong> Quadrifoglio,<br />
Angelo Fazio. Altra questione: i cassonetti interrati. L’obiettivo è<br />
dovessi fare un bilancio comp<strong>le</strong>ssivo dell’attività<br />
dell’azienda, <strong>di</strong>rei che il mio giu<strong>di</strong>zio è più<br />
che positivo<br />
Ci sono nuovi progetti in cantiere?<br />
Innanzitutto, per contenere <strong>le</strong> tariffe che purtroppo<br />
tenderanno ad aumentare, vorremmo<br />
sfruttare <strong>le</strong> tecnologie più avanzate, come il termovalorizzatore.<br />
Ecco perché molti dei nostri<br />
investimenti saranno de<strong>di</strong>cati all’innovazione.<br />
Nei prossimi mesi, inoltre, continueremo a sperimentare<br />
la pulizia del<strong>le</strong> strade “sweepy jet”,<br />
che permette <strong>di</strong> lasciare l’auto in sosta senza alcun<br />
<strong>di</strong>sagio per i residenti. La procedura è qualitativamente<br />
più alta, anche se ancora piuttosto<br />
costosa. Dal 2010 impiegheremo sette nuove<br />
macchine per questo tipo <strong>di</strong> prestazione, sperando<br />
passo dopo passo <strong>di</strong> perfezionare il nostro<br />
servizio.<br />
L’ecologia, il riciclo e la raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />
sono <strong>di</strong>ventati temi <strong>di</strong> grande attualità: come<br />
si comportano i fiorentini a tal riguardo?<br />
Giorgio Moretti<br />
Non c’è dubbio che la situazione sia cambiata<br />
rispetto a qualche anno fa, ma questo non basta,<br />
è necessario migliorare ancora. Oggi abbiamo<br />
raggiunto, tutti insieme, l’obiettivo del 40% <strong>di</strong><br />
rifiuti riciclati e la speranza è <strong>di</strong> arrivare presto<br />
al 50%. E’ pur vero che, a causa della grande<br />
quello <strong>di</strong> far sparire contenitori <strong>di</strong> rifiuti dal centro storico. La prima<br />
realizzazione in piazza <strong>San</strong>ta Maria Novella: sono stati eliminati<br />
54 cassonetti nella zona limitrofa per essere posizionati al <strong>di</strong> sotto<br />
dell’asfalto. Interrati un compattatore <strong>di</strong> 20 metri cubi per rifiuti<br />
in<strong>di</strong>fferenziati e <strong>due</strong> campane, ossia contenitori <strong>di</strong> 5 metri cubi<br />
l’uno, per multimateria<strong>le</strong>. Ottimo il riscontro dei citta<strong>di</strong>ni, che hanno<br />
usufruito in maniera considerevo<strong>le</strong> sia del servizio porta a porta<br />
che dell’in<strong>di</strong>fferenziata. Da non tralasciare l’area <strong>di</strong> piazza Duomo,<br />
senza cassonetti da più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni. Viene effettuata solamente la<br />
raccolta dei rifiuti in<strong>di</strong>fferenziati in <strong>due</strong> fasce orarie. Nel castrum<br />
romano l’utenza maggiormente privi<strong>le</strong>giata è quella appartenente a<br />
negozi e ristoranti che producono una grande volumetria <strong>di</strong> rifiuti.<br />
Infatti Quadrifoglio ha introdotto la raccolta porta a porta dell’organico<br />
per bar, rosticcerie e luoghi <strong>di</strong> ristorazione, facendo presente<br />
affluenza <strong>di</strong> turisti, è molto <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> mantenere<br />
pulita Firenze. In me<strong>di</strong>a, qui si produce la stessa<br />
quantità <strong>di</strong> spazzatura <strong>di</strong> New York: il paragone<br />
dovrebbe rendere l’idea della mo<strong>le</strong> <strong>di</strong> rifiuti che<br />
dobbiamo gestire, nonostante il grande impegno<br />
che tutti impieghiamo.<br />
IL PUNTO NEL QUARTIERE. Tra gli obiettivi, quello <strong>di</strong> far sparire i contenitori <strong>di</strong> rifiuti dal centro storico<br />
Fuori porta <strong>San</strong> Fre<strong>di</strong>ano si comp<strong>le</strong>ta la raccolta dell’organico<br />
Nuovi cassonetti nel<strong>le</strong> zone<br />
ancora rimaste scoperte,<br />
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che in un prossimo futuro non mancherà la raccolta multimateria<strong>le</strong><br />
presso questi esercizi. Prevista anche una revisione nel modello <strong>di</strong><br />
calcolo della Tia, la tariffa <strong>di</strong> igiene ambienta<strong>le</strong>, che sarà effettuata<br />
dal Comune <strong>di</strong> Firenze: lo ha annunciato l’assessore al bilancio,<br />
Angelo Falchetti, in una riunione a Palazzo Vecchio tenutasi poche<br />
settimane fa. “Dobbiamo effettuare una revisione del modello <strong>di</strong><br />
calcolo della Tia per risolvere alcuni prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> equità nella sua<br />
ripartizione - ha detto Falchetti - lo faremo nell’ambito <strong>di</strong> un piano<br />
<strong>di</strong> lavoro che inizierà a gennaio e si concluderà a maggio”. A tal<br />
proposito, spiega Angelo Fazio, “c’è una sofferenza riguardante i<br />
pagamenti del<strong>le</strong> fatture, si manifesta insolvenza da parte del<strong>le</strong> utenze,<br />
cominciano a mancare i sol<strong>di</strong>… Quadrifoglio è un’azienda che<br />
vive esclusivamente sull’incasso della Tia, ma - conclude - non ci<br />
saranno ritar<strong>di</strong> per la pianificazione dei progetti 2010”. /B.R.<br />
<br />
PRONTO INTERVENTO 24 SU 24 <br />
Abbiamo pre<strong>di</strong>sposto il ca<strong>le</strong>ndario del<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e <strong>di</strong><br />
base <strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e si svolgeranno dal 19 gennaio al 29<br />
gennaio in varie località del quartiere.<br />
I documenti congressuali puoi ottenerli rivolgendoti<br />
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Oppure sul sito internet www.cgil.it<br />
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6 Gennaio 2010 Centro Storico • Porta Romana • <strong>San</strong> Jacopino<br />
POLTRONE. I vertici della maggior parte del<strong>le</strong> aziende pubbliche fiorentine sono cambiati<br />
Le <strong>facce</strong> nuove del<strong>le</strong> società partecipate<br />
Angelo Lenosi Al<strong>le</strong>gra. Poche settimane ed è la volta <strong>di</strong><br />
questione <strong>di</strong> merito”.<br />
Poche paro<strong>le</strong>, banali<br />
nella forma, rivoluzio-<br />
“Una<br />
narie nella sostanza.<br />
Poche paro<strong>le</strong> per in<strong>di</strong>care nuovi meto<strong>di</strong> e<br />
criteri nella nomina dei vertici del<strong>le</strong> società<br />
partecipate dal Comune <strong>di</strong> Firenze.<br />
Un impegno formalizzato da Matteo Renzi<br />
nel terzo dei famigerati “Cento punti”.<br />
Questione <strong>di</strong> merito, appunto: “Alla<br />
guida del<strong>le</strong> aziende pubbliche saranno<br />
nominate professionalità in<strong>di</strong>pendenti, a<br />
prescindere dalla tessera <strong>di</strong> partito”, così<br />
recitava la promessa e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong>. Una promessa<br />
mantenuta, una piccola rivoluzione<br />
in corso ai vertici <strong>di</strong> alcune del<strong>le</strong> principali<br />
società a partecipazione pubblica:<br />
Ataf, Quadrifoglio, Firenze Parcheggi,<br />
Publiacqua. Facce nuove (tanto per utilizzare<br />
lo slang renziano) in questi mesi<br />
hanno preso il posto dei “soliti noti”. Ad<br />
inaugurare il nuovo corso è stato, a poche<br />
settimane dall’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Renzi<br />
a Palazzo Vecchio, Filippo Bonaccorsi.<br />
Ex <strong>di</strong>rigente alla mobilità in Provincia, il<br />
trentanovenne avvocato ha preso il posto,<br />
in un colpo solo, della presidente uscente<br />
<strong>di</strong> Ataf Maria Capezzuoli (ex sindaco<br />
Ds <strong>di</strong> Impruneta) e del <strong>di</strong>rettore genera<strong>le</strong><br />
Filippo Al<strong>le</strong>gra, manager sì esperto, ma<br />
anche piuttosto costoso (oltre 250mila<br />
euro l’anno). Ecco quin<strong>di</strong> la soluzione fatta<br />
(quasi) in casa: un <strong>di</strong>rigente pubblico<br />
esperto <strong>di</strong> trasporti, <strong>le</strong> cui competenze<br />
sono già state saggiate da Renzi in Provincia,<br />
e per <strong>di</strong> più molto meno caro <strong>di</strong><br />
Ataf, Quadrifoglio, Firenze Parcheggi, Publiacqua:<br />
l’anno nuovo si è chiuso con la sostituzione<br />
dei <strong>di</strong>rigenti, con qualche sorpresa eclatante<br />
come la scelta <strong>di</strong> Carlo Bevilacqua, pescato<br />
inaspettatamente tra <strong>le</strong> fi la del Pdl<br />
<strong>Il</strong> nuovo presidente <strong>di</strong> Ataf Filippo Bonaccorsi con il sindaco Renzi<br />
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Questa, nell’immaginario col<strong>le</strong>ttivo,<br />
la percezione dell’universo<br />
del<strong>le</strong> società partecipate:<br />
“Un parcheggio per politicanti<br />
non e<strong>le</strong>tti o a mandato scaduto”<br />
(come recita il sito internet<br />
relativo allo stato <strong>di</strong> attuazione<br />
dei 100 punti). Una percezione<br />
con<strong>di</strong>visa e avvalorata dai fatti<br />
se, come è vero, sino ad oggi i<br />
posti <strong>di</strong> vertice nel<strong>le</strong> municipalizzate<br />
sono stati occupati sistematicamente<br />
da esponenti <strong>di</strong><br />
partiti (<strong>di</strong> maggioranza), scelti<br />
più secondo criteri <strong>di</strong> equilibrio<br />
politico che <strong>di</strong> comprovata<br />
competenza. Un’abitu<strong>di</strong>ne certo<br />
non solo fiorentina, ma non per<br />
questo non da stigmatizzare. E il<br />
primo a farlo è stato proprio, sin<br />
dalla campagna e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong> del<strong>le</strong><br />
primarie, Matteo Renzi. L’ondata<br />
<strong>di</strong> nuove nomine avviata<br />
a luglio e proseguita in periodo<br />
prenatalizio, pare destinata a<br />
proseguire nei prossimi mesi.<br />
Verso il rinnovo del<strong>le</strong> cariche<br />
Quadrifoglio: via Marco Maria Samoggia<br />
(uomo <strong>di</strong> comprovata fede Pd), al suo posto<br />
Giorgio Moretti, impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> successo,<br />
chiamato ad amministrare la “società<br />
pubblica più interessante dal punto<br />
<strong>di</strong> vista industria<strong>le</strong>”, come ebbe a <strong>di</strong>re<br />
Renzi in occasione della presentazione.<br />
Una nomina a sorpresa, e ancor più sorprendente<br />
l’annuncio <strong>di</strong> Moretti <strong>di</strong> vo<strong>le</strong>r<br />
svolgere il suo ruolo <strong>di</strong> amministratore <strong>di</strong><br />
un’azienda partecipata senza alcun compenso.<br />
Ancora qualche tempo, ed ecco la<br />
mandata <strong>di</strong> fine anno dei rinnovi dei Consigli<br />
<strong>di</strong> amministrazione: su tutte Firenze<br />
Parcheggi e Publiacqua. Con una sorpresa<br />
(l’ennesima, e forse la più eclatante) e<br />
un’eccezione che conferma la regola. Alla<br />
presidenza della partecipata che gestisce<br />
i parcheggi <strong>di</strong> struttura, il <strong>di</strong>missionario<br />
A<strong>le</strong>ssandro Lo Presti (ex consigliere<br />
comuna<strong>le</strong> Ds) cede il passo all’avvocato<br />
tributarista Carlo Bevilacqua. Un professionista<br />
conosciuto e stimato da Renzi<br />
(e sin qui niente <strong>di</strong> nuovo), nonostante <strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>verse appartenenze politiche. Sì perché<br />
Bevilacqua (ecco la sorpresa) sino al giugno<br />
scorso è stato presidente del gruppo<br />
<strong>di</strong> Forza Italia in consiglio provincia<strong>le</strong>.<br />
Per una nomina che spiazza, una che ricalca<br />
il clichè tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong>: al vertice <strong>di</strong><br />
Publiacqua (attualmente occupato dall’ex<br />
assessore <strong>di</strong>essino Amos Cecchi) Renzi<br />
ha infatti in<strong>di</strong>cato il nome <strong>di</strong> Erasmo<br />
D’Angelis, storico esponente <strong>di</strong> Legambiente<br />
e consigliere regiona<strong>le</strong> uscente (e<br />
non riconfermato) in quota Pd, unico caso<br />
<strong>di</strong> “usato garantito” in un parco <strong>di</strong>rigenti<br />
quasi interamente rinnovato.<br />
Nei prossimi mesi attese altre nomine<br />
<strong>Il</strong> valzer <strong>di</strong> nomi continua<br />
Le novità non sono fi nite<br />
societarie vanno anche colossi<br />
come la Centra<strong>le</strong> del Latte,<br />
enti strategici come Aeroporto<br />
<strong>di</strong> Firenze e Casa spa (società<br />
<strong>di</strong> gestione del patrimonio immobiliare<br />
pubblico), e ancora<br />
Silfi (illuminazione) e la Società<br />
servizi alla strada Sas (entrambe<br />
a guida <strong>di</strong>essina ed entrambe<br />
destinate nel me<strong>di</strong>o periodo<br />
a confluire, assieme a Firenze<br />
Parcheggi, in un’unica società<br />
attiva nella mobilità). Cambierà<br />
sicuramente il numero uno <strong>di</strong><br />
Mukky Paolo Bambagioni (ex<br />
primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Signa sotto <strong>le</strong><br />
insegne del Ppi), con ogni probabilità<br />
futuro consigliere regiona<strong>le</strong>,<br />
ma per sapere il nome del<br />
successore occorrerà attendere<br />
<strong>le</strong> e<strong>le</strong>zioni <strong>di</strong> fine marzo. Ancora<br />
incertezza sugli altri incarichi in<br />
scadenza, ma c’è da scommettere<br />
su qualche altra sorpresa,<br />
destinata a suscitare inevitabilmente<br />
qualche lamentela da parte<br />
degli esclusi e plausi da parte<br />
<strong>di</strong> chi <strong>le</strong>gge nel<strong>le</strong> nuove nomine<br />
un rinnovato modo <strong>di</strong> gestire la<br />
cosa pubblica.<br />
/A.L.
L'Associazione ebbe la sua prima costituzione nel<br />
1872 ad opera <strong>di</strong> reduci, così come per tutte <strong>le</strong> altre<br />
Fratellanze Militari, che numerose furono in Italia ed<br />
oggi tutte estintesi.<br />
Prese il nome <strong>di</strong> Fratellanza Militare Italiana e poi<br />
<strong>di</strong> Vittorio Emanue<strong>le</strong> II; la sua costituzione ufficia<strong>le</strong><br />
si ebbe solo nel 1876, negli attuali locali <strong>di</strong> S. Maria<br />
Novella che erano stati requisiti alla Chiesa a seguito<br />
del<strong>le</strong> " Leggi Napo<strong>le</strong>oniche ".<br />
Nei primissimi anni, la Fratellanza Militare, ebbe<br />
come finalità il mutuo soccorso tra gli aderenti e solo<br />
nel 1878 si costituì all'interno la " Compagnia Volontaria<br />
<strong>di</strong> Pubblica Assistenza " per portare aiuto ai<br />
<strong>di</strong>seredati e agli infortunati. Una Compagnia Volontaria,<br />
organizzata militarmente, dove i Militi Volontari<br />
eseguivano oltre che l'assistenza agli ammalati,<br />
il soccorso, ed esercitazioni perio<strong>di</strong>che che oggi potremmo<br />
definire Protezione Civi<strong>le</strong>.<br />
Dal volontariato <strong>di</strong> guerra, per l'In<strong>di</strong>pendenza, al Volontariato<br />
<strong>di</strong> pace; la solidarietà e gli ideali, sorti in<br />
guerra, trasmessi al<strong>le</strong> popolazioni civili in pace.<br />
Si era ai primi albori dell'assistenza laica, che si potrebbe<br />
tradurre in: " non più carità, ma solidarietà " .<br />
E la solidarietà non poteva essere solo appannaggio<br />
dei reduci e così si aprì a tutti coloro, uomini e don-<br />
La P.A. Fratellanza Militare è attiva sul territorio fiorentino con tre<br />
se<strong>di</strong> operative: Piazza S. Maria Novella, Piazza <strong>San</strong> Salvi e Via S.<br />
Agostino. Ad oggi conta circa 11.000 soci, 800 volontari attivi e<br />
svolge circa 31.000 servizi all’anno.<br />
I Servizi che l’Associazione è in grado <strong>di</strong> offrire alla citta<strong>di</strong>nanza<br />
sono:<br />
SERVIZIO DI AMBULANZA<br />
L'attività <strong>di</strong> trasporto degli infortunati e' tra <strong>le</strong> più tra<strong>di</strong>zionali,<br />
oggi si avva<strong>le</strong> <strong>di</strong> moderni mezzi che hanno la loro base <strong>di</strong> partenza<br />
dal<strong>le</strong> tre se<strong>di</strong> dell'Associazione. I Volontari si alternano<br />
nel<strong>le</strong> 24 ore per coprire i turni ed essere sempre <strong>di</strong>sponibili al<strong>le</strong><br />
richieste della popolazione. I trasporti con ambulanza avvengono<br />
in città, ma anche da e per altre città e paesi europei. <strong>Il</strong><br />
servizio e' da sempre gratuito in città, mentre per altre località, vi<br />
sono agevolazioni per gli associati;<br />
- assistenza sanitaria: In occasione <strong>di</strong> importanti eventi sportivi<br />
od artistici che richiamano un numero e<strong>le</strong>vato <strong>di</strong> spettatori, i<br />
Militi Volonatri organizzano sul luogo, dei coor<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong> assistenza<br />
con ambulanze, me<strong>di</strong>ci, squadre ed Attrezzature per la<br />
protezione degli spettatori. La priu' frequente e' l'assistenza sanitaria<br />
allo Sta<strong>di</strong>o Comuna<strong>le</strong>, ma anche in occasione <strong>di</strong> concerti<br />
o raduni <strong>di</strong> vario genere. Un'organizzazione capillare, efficiente,<br />
che e' <strong>di</strong>retta da Militi <strong>di</strong> esperienza e responsabilità;<br />
- servizi sociali: trasporto con autovetture o furgoni attrezzati <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>alizzati, portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e persone anziane. Assistenza<br />
domiciliare per persone anziane e <strong>di</strong>sabili.<br />
PROTEZIONE CIVILE<br />
<strong>Il</strong> gruppo <strong>di</strong> protezione civi<strong>le</strong> nato nel 1908 è in grado <strong>di</strong> intervenire<br />
in ogni circostanza calamitosa con attrezzature e mezzi<br />
adeguati (supporto logistico con montaggio tende, illumina-<br />
ne, che sentivano gli ideali <strong>di</strong> " fratellanza " , contribuendo<br />
così ad allargare <strong>le</strong> attività della Fratellanza<br />
Militare.<br />
Con la guerra <strong>di</strong> liberazione, <strong>le</strong> fi<strong>le</strong> dei Militi Volontari<br />
si assottigliarono e <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> fu l'opera <strong>di</strong> riorganizzazione<br />
della Pubblica Assistenza, alcune ambulanze<br />
furono requisite dai tedeschi, mentre una fu comp<strong>le</strong>tamente<br />
smontata dai Militi autisti per sottrarla alla<br />
requisizione.<br />
Gli anni '50 e '60 videro un notevo<strong>le</strong> sviluppo, ma un<br />
grave fatto colpì la città: l'alluvione e la Fratellanza<br />
Militare ne fu colpita duramente. I mezzi, <strong>le</strong> attrezzature,<br />
la sede, l'archivio ebbero danni ingenti e solo<br />
grazie alla generosità dei fiorentini e all'opera dei Militi<br />
Volontari che risol<strong>le</strong>varono <strong>le</strong> sorti dell'Associazione<br />
fu possibi<strong>le</strong> tornare ad essere una Pubblica Assistenza<br />
operativa e attenta ai bisogni dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
Ma la Fratellanza Militare non ha svolto nel corso<br />
degli anni solo assistenza e soccorso: sono da ricordare<br />
<strong>le</strong> Scuo<strong>le</strong> Professionali Domenicali, che furono<br />
ri<strong>le</strong>vate dall'Associazione <strong>di</strong> Reduci del<strong>le</strong> Patrie Battaglie<br />
che svolsero per decenni un'opera educativa<br />
e <strong>di</strong> formazione professiona<strong>le</strong>; la biblioteca, il corpo<br />
ban<strong>di</strong>stico, il gruppo smassatori.<br />
In 133 anni <strong>di</strong> Fratellanza Militare a Firenze, in ogni<br />
zione tramite torri faro, impiego <strong>di</strong> pompe idrovore negli allagamenti).<br />
Inoltre svolge attività <strong>di</strong> ricerca persone <strong>di</strong>sperse, servizio<br />
d’or<strong>di</strong>ne, viabilità e logistico per eventi sportivi, manifestazioni,<br />
concerti ecc…<br />
DONATORI SANGUE<br />
il gruppo dei donatori sangue è sempre molto attivo all’interno<br />
della nostra associazione per sensibilizzare i soci e non alla<br />
donazione del sangue. Sono migliaia i flaconi <strong>di</strong> sangue che i<br />
donatori della fratellanza hanno donato ai centri trasfusionali<br />
ospedalieri. e' anche un modo per sottoporsi perio<strong>di</strong>camente<br />
ad accertamenti <strong>di</strong>agnostici e soprattutto <strong>di</strong> essere sensibili ad<br />
un prob<strong>le</strong>ma socia<strong>le</strong> che solo con la <strong>di</strong>sponibilità verso gli altri si<br />
puo' affrontare concretamente;<br />
ONORANZE FUNEBRI E CREMAZIONE<br />
E' un'attività , che si avva<strong>le</strong> <strong>di</strong> persona<strong>le</strong> specifico e qualificato. Si<br />
occupa <strong>di</strong> tutti gli adempimenti relativi alla morte; e' un settore<br />
che e' improntato con una logica socia<strong>le</strong> e <strong>di</strong> servizio.Siamo in<br />
grado <strong>di</strong> effettuare qualsiasi servizio funerario per <strong>le</strong> <strong>di</strong>verse esigenze<br />
e possibilità dei nostri soci, ponendo sempre in rilievo in<br />
un momento così delicato la <strong>di</strong>screzione.<br />
POLIAMBULATORIO<br />
Nel nostro ambulatorio vengono effettuate visite specialistiche<br />
<strong>di</strong> ogni genere e sono dotati del<strong>le</strong> più moderne attrezzature per<br />
ogni tipo <strong>di</strong> indagine me<strong>di</strong>ca. Presso la struttura ambulatoria<strong>le</strong><br />
vengono effettuati eco color dopp<strong>le</strong>r arteriosi e venosi agli<br />
arti inferiori e superiori; eco color dopp<strong>le</strong>r carotidei e vertebrali,<br />
ecocar<strong>di</strong>o, holter pressori e car<strong>di</strong>aci, visite con e<strong>le</strong>ttrocar<strong>di</strong>ogrammi,<br />
ecografie pelviche e transvaginali, ecografie addome<br />
superiore, addome inferiore e addome comp<strong>le</strong>to ed ecografie<br />
vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città<br />
e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre<br />
pronti a rispondere con il principio altruistico della<br />
solidarietà. La Fratellanza Militare deve molto a<br />
Firenze, ai sui citta<strong>di</strong>ni, ai propri associati, ai propri<br />
Militi Volontari, questo <strong>le</strong>game è vivo da 133 anni, ed<br />
è <strong>di</strong> questo che bisogna rendere merito!<br />
In 133 anni <strong>di</strong> Fratellanza Militare a Firenze, in ogni<br />
vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città<br />
e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre<br />
pronti a rispondere con il principio altruistico della<br />
solidarietà.<br />
La Fratellanza Militare è una istituzione che non ha<br />
finalità <strong>di</strong> lucro; gli associati, i volontari, i <strong>di</strong>rigenti,<br />
non percepiscono nessun rimborso od altro, sotto <strong>di</strong>versa<br />
forma.<br />
Tutti i proventi ed i costi sono illustrati ai soci e i<br />
bilanci sono pubblici, <strong>le</strong> risorse vengono reinvestite<br />
nell'attività dell'Associazione per potenziar<strong>le</strong>, per<br />
dare dei servizi sempre migliori alla gente. L'Associazione<br />
vive con <strong>le</strong> quote dei soci, con <strong>le</strong> donazioni,<br />
con i contributi <strong>le</strong>gati ad alcune convenzioni. Per sostenere<br />
la Fratellanza Militare è possibi<strong>le</strong> associarsi o<br />
erogare contributi liberi, anche <strong>le</strong>gati a singo<strong>le</strong> iniziative<br />
o attività.<br />
della tiroide.<br />
Tutti i venerdì pomeriggio presso l’ambulatorio verranno effettuate<br />
visite pneumologiche per curare <strong>le</strong> malattie dell’apparato<br />
respiratorio e visite per iniziare la terapia antifumo. Si possono<br />
prenotare gli appuntamenti presso la segreteria dell’ambulatorio.<br />
La segreteria dell’ambulatorio è a vostra <strong>di</strong>sposizione<br />
per informazione e appuntamenti al numero 055 671388.<br />
SPECIALIZZAZIONI SVOLTE ALL’INTERNO<br />
DELL’AMBULATORIO DI PIAZZA SAN SALVI 4<br />
Autorizzazione sanitaria n. 141 del 5 gennaio 2000<br />
AGOPUNTURA<br />
ANGIOLOGIA<br />
CARDIOLOGIA<br />
CHIRURGIA<br />
DERMATOLOGIA<br />
ENDOCRINOLOGIA<br />
FISIOTERAPIA<br />
GINECOLOGIA<br />
MEDICINA INTERNA<br />
OCULISTICA<br />
ORTOPEDIA<br />
OTORINOLARINGOIATRIA<br />
ODONTOIATRIA<br />
PNEUMOLOGIA<br />
PODOLOGIA<br />
PSICHIATRIA<br />
PSICOLOGIA<br />
PSICOPEDAGOGIA<br />
SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE<br />
UROLOGIA
8 Gennaio 2010 Centro Storico • Porta Romana • <strong>San</strong> Jacopino<br />
QUATTRO ZAMPE. Non solo rose e fiori per gli animali e i loro proprietari<br />
Nuovi spazi in arrivo<br />
per i cani del quartiere<br />
Serena Wiedenstritt<br />
C’è chi<br />
ama il cane perché è l’amico<br />
più fede<strong>le</strong> dell’uomo, e chi al<br />
contrario adora i gatti proprio<br />
per la loro in<strong>di</strong>pendenza. Gli<br />
animali domestici o da compagnia sono comunque<br />
una passione con<strong>di</strong>visa da molti, e se gli ultimi<br />
dati a livello naziona<strong>le</strong> parlano <strong>di</strong> oltre 44 milioni<br />
<strong>di</strong> animali domestici e <strong>di</strong> una spesa annua<br />
comp<strong>le</strong>ssiva <strong>di</strong> 2,4 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro per la loro<br />
cura e il loro mantenimento, Firenze e il suo centro<br />
storico non fanno eccezione, con circa 2.000<br />
VALENTINA LEPORE<br />
Impiegata, 36 anni<br />
“Manca<br />
un’area alla<br />
Fortezza”<br />
“Per chi abita nel quartiere 1 manca un’area cani nella<br />
zona Fortezza. Secondo me potrebbe essere a<strong>di</strong>bito a spazio<br />
per poter tenere liberi i cani quello sopra il parcheggio<br />
interrato della Fortezza, prima del via<strong>le</strong> Belfiore: basterebbe<br />
recintarlo e inizierebbe ad avere una sua funzione,<br />
visto che al momento non mi pare venga sfruttato”<br />
cani. A livello comuna<strong>le</strong>, l’amministrazione ha<br />
da tempo istituito un ufficio per i <strong>di</strong>ritti degli<br />
animali che monitora la situazione sul territorio<br />
e tutela gli amici a quattro zampe, offre consu<strong>le</strong>nza<br />
e innumerevoli possibilità <strong>di</strong> adozione (sul<br />
web all’in<strong>di</strong>rizzo del Comune <strong>di</strong> Firenze, www.<br />
comune.fi.it). Purtroppo però non sono solo rose<br />
e fiori per chi vive nel quartiere 1, secondo alcuni<br />
citta<strong>di</strong>ni troppo “domestico” per gli animali<br />
da compagnia, soprattutto i cani. A causa <strong>di</strong> una<br />
natura<strong>le</strong> carenza <strong>di</strong> spazi ver<strong>di</strong> rispetto agli altri<br />
quartieri, <strong>le</strong> aree per cani, dove gli animali possono<br />
sgambettare senza guinzaglio e in compagnia,<br />
sono al momento solo <strong>due</strong>: quella <strong>di</strong> via<br />
SILVIA SIVIGLIA<br />
Artigiana, 50 anni<br />
“Più controlli<br />
per i padroni<br />
incivili”<br />
“Ci vorrebbe uno spazio dove poter portare il proprio<br />
cane a correre in libertà. In piazza In<strong>di</strong>pendenza, dove<br />
porto spesso la mia canina, devo sempre tenerla al guinzaglio.<br />
Ci vorrebbero anche più controlli per i padroni<br />
incivili che non si preoccupano <strong>di</strong> raccogliere gli escrementi<br />
dei propri cani”<br />
dell’Erta Canina, 1100 metri quadri vicino Porta<br />
<strong>San</strong> Niccolò, e quella a Porta Romana, accanto<br />
all’Istituto d’Arte. “A breve <strong>di</strong>venteranno tre con<br />
l’inaugurazione <strong>di</strong> uno spazio interamente de<strong>di</strong>cato<br />
ai cani in piazza D’Azeglio – svela il presidente<br />
del Quartiere 1, Stefano Marmugi – e non<br />
si può non contare il polmone verde della città,<br />
<strong>le</strong> Cascine, che si trovano nel nostro quartiere e<br />
sono una meta adatta per chi ha un cane”. Quanto<br />
ai gatti, il centro storico raccoglie <strong>di</strong>verse colonie<br />
feline, ma dall’ufficio per i <strong>di</strong>ritti degli animali<br />
preferiscono non <strong>di</strong>vulgare <strong>le</strong> localizzazioni<br />
“per impe<strong>di</strong>re ai malintenzionati <strong>di</strong> usar<strong>le</strong> come<br />
pretesto per abbandonarvi i propri animali”. Si<br />
GIANNI MALERBA<br />
Pensionato, 75 anni<br />
“Servizi e<br />
spazi non<br />
mancano”<br />
“Personalmente non noto particolari prob<strong>le</strong>mi per chi,<br />
come me, vive nel centro storico ed ha un anima<strong>le</strong>. Ci<br />
sono fortunatamente degli spazi ver<strong>di</strong>, anche se non proprio<br />
de<strong>di</strong>cati, dove portare il cane e non mancano i servizi,<br />
dai veterinari ai negozi specializzati per la loro cura ed<br />
il loro mantenimento”<br />
930736
il giorna<strong>le</strong> del tuo quartiere<br />
LAURA GIOVANNINI<br />
Casalinga, 61 anni<br />
“<strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma<br />
maggiore è la<br />
ma<strong>le</strong>ducazione”<br />
“<strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma maggiore spesso è la ma<strong>le</strong>ducazione <strong>di</strong><br />
alcuni padroni, che non si preoccupano <strong>di</strong> rispettare <strong>le</strong><br />
rego<strong>le</strong> e pensano che gli spazi siano solo loro. Certo che<br />
più aree cani, dove poter tenere gli animali liberi, farli<br />
correre e giocare fra loro, sarebbero davvero utili nel<br />
quartiere 1, e certo più utili del<strong>le</strong> multe”<br />
1084981<br />
Le aree per i migliori amici dell’uomo sono al<br />
momento solo <strong>due</strong>, ma presto ne nascerà una<br />
terza in piazza D’Azeglio. In centro sono presenti<br />
anche colonie feline, e i servizi non mancano<br />
tratta, ad ogni modo, <strong>di</strong> “luoghi dove far<br />
vivere riparati, accu<strong>di</strong>ti e curati i gatti liberi<br />
appartenenti al<strong>le</strong> colonie feline”. Per<br />
cani e gatti, invece, tutti i padroni del quartiere<br />
1 si <strong>di</strong>cono sod<strong>di</strong>sfatti dei servizi, dai<br />
numerosi – e competenti, sottolineano gli<br />
amici dei quadrupe<strong>di</strong> - veterinari ai negozi<br />
<strong>di</strong> accessori – e non solo, <strong>di</strong>versi anche i<br />
negozi che vendono animali, ovviamente<br />
<strong>di</strong> piccola taglia - e agli esercizi che offrono<br />
servizi <strong>di</strong> toe<strong>le</strong>ttatura per i cani che<br />
vogliono la messa in piega all’ultimo grido<br />
e pensione per cani e gatti. Certo non è<br />
come essere a Parigi, dove i magazzini più<br />
prestigiosi, come Lafayette, hanno un intero<br />
settore de<strong>di</strong>cato a collari, cappottini,<br />
fermagli e cioto<strong>le</strong> <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> taglie, i colori<br />
e <strong>le</strong> griffe, ma anche nel centro <strong>di</strong> Firenze<br />
si incontrano numerose opportunità per<br />
viziare i migliori amici dell’uomo. Inoltre,<br />
tante associazioni hanno sede nel quartiere<br />
1, come l’Unione amici del cane e del<br />
gatto che si occupa del cani<strong>le</strong> del Termine<br />
ma fa base in via <strong>San</strong> Zanobi – tutte<br />
<strong>le</strong> informazioni sul<strong>le</strong> attività all’in<strong>di</strong>rizzo<br />
www.unioneamicidelcaneedelgatto.it - e<br />
si incontra spesso ai mercatini domenicali<br />
del centro con il suo banco che vende e<br />
raccoglie offerte per il sostentamento degli<br />
animali senza famiglia, o il Centro <strong>di</strong><br />
educazione e formazione permanente uomo-anima<strong>le</strong><br />
AnthroZoos – info www.anthrozoos.it<br />
- con sede in via del<strong>le</strong> Ghiacciaie<br />
e attività sparse su tutto il territorio,<br />
fra puppy class, corsi <strong>di</strong> comunicazione<br />
per cani non più cuccioli e corsi <strong>di</strong> etologia<br />
domestica. Sempre nel quartiere 1, in<br />
via Ricasoli si trova l’Ente Naziona<strong>le</strong> per<br />
la Protezione degli Animali, con relativo<br />
ambulatorio veterinario.<br />
STEFANO FRANCOLINI<br />
Storico dell’arte, 58 anni<br />
“Giar<strong>di</strong>ni<br />
usati in modo<br />
improprio”<br />
“Non ci sono gran<strong>di</strong> prob<strong>le</strong>mi, se uno si attiene al<strong>le</strong> rego<strong>le</strong>:<br />
cane al guinzaglio negli spazi comuni e sacchettino<br />
sempre <strong>di</strong>etro per raccogliere gli escrementi. C’è piuttosto<br />
al<strong>le</strong> volte un prob<strong>le</strong>ma <strong>di</strong> alcuni spazi ver<strong>di</strong> e giar<strong>di</strong>ni<br />
che vengono usati impropriamente, fino a <strong>di</strong>ventare sporchi<br />
e pericolosi per chi esce per portare fuori il cane”<br />
Scopri la Bel<strong>le</strong>zza del Mondo così com’e<br />
Gradal In<strong>di</strong>vidual FF & GT2 3D una nuova generazione<br />
<strong>di</strong> <strong>le</strong>nti progressive ZEISS create per una natura<strong>le</strong><br />
percezione dello spazio<br />
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l’opportunita’ <strong>di</strong> sceglierne subito un altro, con un<br />
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9<br />
Ecco gli interventi in programma questo mese<br />
sul<strong>le</strong> strade del quartiere:<br />
VIA DEGLI ALFANI<br />
VIA DEI PILASTRI<br />
Nei primi giorni del 2010 si parte con la<br />
riasfaltatura del manto strada<strong>le</strong>, che interesserà<br />
tutta la carreggiata, del<strong>le</strong> centralissime via<br />
degli Alfani e via dei Pilastri. Al momento, oltre<br />
a questo, non sono previsti altri interventi nel<br />
quartiere 1: non ci dovrebbero, quin<strong>di</strong>, essere<br />
grossi <strong>di</strong>sagi per il traffico citta<strong>di</strong>no.<br />
APPALTI<br />
A questi interventi si aggiungono <strong>due</strong><br />
appalti che riguardano lavori finalizzati<br />
all’abbattimento del<strong>le</strong> barriere architettoniche<br />
presenti in tutta la città.
10 Gennaio 2010<br />
ECONOMIA/1. Nel 2009 si è registrato un calo pesante del<strong>le</strong> assunzioni e il mercato del lavoro è in affanno<br />
Ma l’anno nero è davvero fi nito?<br />
Per ora il tracollo è stato evitato grazie a un articolato sistema <strong>di</strong> ammortizzatori sociali, ma l’assessore<br />
regiona<strong>le</strong> al lavoro avverte: “<strong>Il</strong> 2010 non sarà faci<strong>le</strong>, molti no<strong>di</strong> devono ancora venire al pettine”<br />
Benedetta Strappi<br />
che si è appena concluso<br />
si è trascinato <strong>di</strong>etro un<br />
pesante fardello. Quello della<br />
L’anno<br />
crisi, che per tutti gli ultimi<br />
mesi ha imperato sul<strong>le</strong> vite della maggior<br />
parte della famiglie, come un’o<strong>di</strong>osa spada<br />
<strong>di</strong> Damoc<strong>le</strong> che ha soffocato portafogli<br />
e buonumore. A Firenze, come nella<br />
Toscana tutta e nel resto d’Italia, tanti<br />
nuc<strong>le</strong>i familiari si sono ritrovati con uno<br />
stipen<strong>di</strong>o solo, costretti a fare i conti con<br />
la giostra dell’economia mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong> che nel<br />
2009 ha cominciato a girare impazzita.<br />
I dati Istat rielaborati dall’Osservatorio<br />
regiona<strong>le</strong> del mercato del lavoro insieme<br />
ai dati sugli avviamenti forniti dai centri<br />
per l’impiego parlano chiaro. Nel corso<br />
dei primi 9 mesi del 2009 in Toscana si è<br />
registrato un calo del<strong>le</strong> assunzioni del 15<br />
per cento, il che significa, in termini assoluti,<br />
90mila persone in meno al lavoro<br />
rispetto allo stesso periodo del 2008. Una<br />
cifra che, per farsi un’idea, equiva<strong>le</strong> ad<br />
un’intera citta<strong>di</strong>na rimasta a spasso, senza<br />
un’occupazione e dunque senza stipen<strong>di</strong>o.<br />
Le persone in cerca <strong>di</strong> lavoro, iscrit-<br />
LA NOVITÀ<br />
a crisi che si è mangiata i red<strong>di</strong>ti dei toscani ha tra i suoi<br />
Lstrascichi negativi anche l’aumento del pericolo usura.<br />
Chi si occupa <strong>di</strong> combatterla parla chiaro: ci sono segnali<br />
inquietanti, che fanno pensare che questa tremenda pratica<br />
si stia ulteriormente <strong>di</strong>ffondendo. E così la Regione è corsa<br />
ai ripari, approvando una <strong>le</strong>gge che apre nuove prospettive<br />
per la lotta allo strozzinaggio. <strong>Il</strong> primo punto prevede nuovi<br />
sportelli anti-usura: “Grazie a quanto è stato fatto in questi<br />
anni, in particolare con il volontariato, esiste già una rete importante<br />
costituita dai 24 sportelli della Fondazione toscana<br />
te ai centri per l’impiego della Toscana,<br />
a fine ottobre scorso erano 50.753 (17,2<br />
per cento) in più rispetto a ottobre 2008.<br />
Decisamente in affanno appare l’occupazione<br />
femmini<strong>le</strong>: il 62 per cento dei <strong>di</strong>soccupati<br />
iscritti al collocamento è composto<br />
da donne. Scendendo nel dettaglio,<br />
la contrazione degli avviamenti al lavoro<br />
risulta particolarmente forte per il settore<br />
dei contratti a tempo indeterminato (-28,3<br />
per cento), anche se pure quelli a tempo<br />
determinato registrano una f<strong>le</strong>ssione pari<br />
a -12,8 per cento. Altra spia del ma<strong>le</strong>ssere<br />
della nostra economia è il ricorso alla<br />
cassa integrazione, sia or<strong>di</strong>naria che straor<strong>di</strong>naria:<br />
rispetto al 2008 è cresciuto del<br />
354 per cento. Per la cassa integrazione<br />
straor<strong>di</strong>naria in deroga <strong>le</strong> richieste pervenute<br />
alla Regione (che gestisce in proprio<br />
<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> autorizzazione su richiesta<br />
del<strong>le</strong> aziende e sulla base <strong>di</strong> accor<strong>di</strong><br />
sindacali) sono state, a partire dal 4 maggio<br />
2009, 7.395, per un tota<strong>le</strong> <strong>di</strong> 18.063<br />
lavoratori e poco meno <strong>di</strong> 9 milioni e 600<br />
mila ore. In me<strong>di</strong>a sono state richieste<br />
530 ore <strong>di</strong> cassa integrazione in deroga<br />
La rete <strong>di</strong> sportelli verrà ampliata con altri punti <strong>di</strong> primo ascolto<br />
a lavoratore. Tra <strong>le</strong> situazioni più critiche<br />
che si è cercato <strong>di</strong> tamponare pubblicamente<br />
ci sono quel<strong>le</strong> dei lavoratori<br />
precari, privi <strong>di</strong> ammortizzatori sociali:<br />
proprio pensando a loro sono stati estesi<br />
gli incentivi al<strong>le</strong> aziende che rinnovano<br />
per un anno i contratti a termine in scadenza.<br />
Oltre a questo, grazie ad una serie<br />
<strong>di</strong> accor<strong>di</strong> stipulati con <strong>le</strong> parti sociali, la<br />
cassa integrazione in deroga potrà essere<br />
concessa per un periodo superiore ai sei<br />
mesi e anche gli incentivi della Regione<br />
ai contratti <strong>di</strong> solidarietà sono stati estesi<br />
e potenziati. Infine, uno sguardo all’anno<br />
appena cominciato: “<strong>Il</strong> 2010 non sarà un<br />
anno faci<strong>le</strong> – ha spiegato l’assessore regiona<strong>le</strong><br />
al Lavoro Gianfranco Simoncini –<br />
l’occupazione in Toscana non è ancora al<br />
tracollo ma dobbiamo ricordare che stanno<br />
funzionando in maniera massiccia gli<br />
ammortizzatori sociali che hanno aiutato<br />
a mitigare l’impatto socia<strong>le</strong> della crisi.<br />
Ma molti prob<strong>le</strong>mi devono ancora venire<br />
al pettine e quin<strong>di</strong> dobbiamo attrezzarci<br />
per integrare e adeguare il pacchetto dei<br />
provve<strong>di</strong>menti anticrisi”.<br />
Allarme usura: il fenomeno cresce e la Toscana vara una nuova <strong>le</strong>gge<br />
per la prevenzione dell’usura – spiega il vicepresidente della<br />
Regione Federico Gelli – ma ora la nostra presenza sul territorio<br />
potrà essere ampliata e <strong>di</strong>ventare ancora più capillare, con<br />
servizi <strong>di</strong> primo ascolto affidati anche agli Uffici relazioni per<br />
il pubblico e ad altri uffici del<strong>le</strong> pubbliche amministrazioni,<br />
nonché a realtà del volontariato con cui stipu<strong>le</strong>remo apposite<br />
convenzioni”. Oltre a questo ampliamento, la <strong>le</strong>gge prevede<br />
nuove attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> monitoraggio del fenomeno, con<br />
la creazione <strong>di</strong> una banca dati. Si punterà molto anche sulla<br />
comunicazione e sulla sensibilizzazione, con campagne rivol-<br />
Mario Razzanelli • Capogruppo Lega Nord, Comune <strong>di</strong> Firenze<br />
Cari amici e concitta<strong>di</strong>ni,<br />
un grazie a tutti voi che mi avete consentito <strong>di</strong> tornare<br />
in Palazzo Vecchio per continuare a lavorare per la<br />
nostra Firenze e che mi avete sostenuto nel<strong>le</strong> battaglie<br />
intraprese per <strong>di</strong>fendere la nostra città dal degrado fi sico<br />
e cultura<strong>le</strong> al qua<strong>le</strong> era stata condannata dalla passata<br />
amministrazione. Abbiamo ottenuto dei risultati storici<br />
merito <strong>di</strong> tutti i fi orentini che ci hanno creduto:<br />
• La pedonalizzazione <strong>di</strong> Piazza duomo;<br />
• La revisione del progetto della tramvia;<br />
• La riapertura della <strong>di</strong>scussione sul progetto TAV e<br />
sulla Stazione Foster la cui costruzione sembrava<br />
ormai data per scontata;<br />
• La revisione del “Piano Struttura<strong>le</strong>” per impe<strong>di</strong>re<br />
la cementifi cazione incontrollata della città.<br />
Dopo la positiva esperienza della lista civica “Firenze<br />
c’è” e dopo il <strong>di</strong>stacco dall’Udc maturato durante l’ultima<br />
campagna del<strong>le</strong> e<strong>le</strong>zioni comunali perché non potevo<br />
rinnegare il mio lavoro <strong>di</strong> opposizione alla sinistra degli<br />
ultimi cinque anni ed appoggiare, secondo <strong>le</strong> richieste del<br />
mio ex partito, <strong>di</strong>rettamente la lista <strong>di</strong> Matteo Renzi , era<br />
necessario trovare un al<strong>le</strong>ato ed un appoggio politico a livello<br />
naziona<strong>le</strong> per dare forza e respiro alla politica loca<strong>le</strong>.<br />
Era necessario un partito concreto ed in grado <strong>di</strong> mettere<br />
<strong>le</strong> sue ra<strong>di</strong>ci nel territorio.<br />
Ho scelto la Lega Nord perché questo movimento è l’unico<br />
ad avere proprio queste caratteristiche. Un partito:<br />
• vicino a i prob<strong>le</strong>mi della gente;<br />
• politicamete trasversa<strong>le</strong>;<br />
• che parla un linguaggio chiaro e comprensibi<strong>le</strong>;<br />
• in <strong>di</strong>fesa della nostra cultura, dei nostri valori e<br />
del<strong>le</strong> nostre tra<strong>di</strong>zioni che ha avuto il coraggio <strong>di</strong><br />
scendere in Piazza per <strong>di</strong>fendere il Crocifi sso;<br />
• unico partito del centro destra, tranne l’UDC, che<br />
partecipò alla raccolta del<strong>le</strong> fi rme per i referendum<br />
sulla tramvia;<br />
• composto da persone entusiaste del proprio lavoro,<br />
attualità<br />
te specialmente ai giovani: l’obiettivo è quello <strong>di</strong> educarli a un<br />
uso consapevo<strong>le</strong> del denaro e del<strong>le</strong> carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e metterli<br />
in guar<strong>di</strong>a dai rischi del gioco d’azzardo e da quelli derivanti<br />
dall’indebitamento dovuto ai pagamenti a rate. Una lotta a<br />
tutto campo, insomma, per cercare <strong>di</strong> estirpare quella piaga<br />
o<strong>di</strong>osa che è lo strozzinaggio. <strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma del resto ha <strong>di</strong>mensioni<br />
colossali, con fatturati degni <strong>di</strong> una grande azienda: si<br />
stima che in Italia il giro <strong>di</strong> affari annuo dell’usura si aggiri<br />
intorno ai 30 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro e che il 36 per cento <strong>di</strong> esso sia<br />
controllato dal crimine organizzato.<br />
/B.S.<br />
con un senso pratico per i prob<strong>le</strong>mi<br />
che mi è piaciuto e col qua<strong>le</strong><br />
mi sono identifi cato;<br />
• che ha detto basta agli sprechi fatti<br />
unicamente per mantenere dei bacini<br />
<strong>di</strong> voto <strong>di</strong> scambio;<br />
• che sostiene il federalismo e non solo quello fi sca<strong>le</strong><br />
come soluzione per riportare correttamente l’ Italia<br />
al ruolo che <strong>le</strong> compete responsabilizzando <strong>le</strong> zone<br />
del paese che ancora soffrono per colpa <strong>di</strong> politiche<br />
<strong>di</strong> tutti i tipi dove i sol<strong>di</strong> vengono troppo spesso<br />
spesi unicamente per mantenere i voti e con essi il<br />
potere.<br />
<strong>Il</strong> <strong>le</strong>game con la Lega Nord è sorto perche la Lega ha<br />
aderito in pieno al programma della lista civica “Firenze<br />
C’è” con<strong>di</strong>videndone contenuti e programmi.<br />
L’associazione “Firenze C’e” con i suoi ottocento soci<br />
proseguirà liberamente la propria attività. Un caro saluto<br />
a tutti i fi orentini ai quali chiedo <strong>di</strong> appoggiarmi per<br />
far crescere questa realtà politica nell’interesse <strong>di</strong> Firenze<br />
e dei fi orentini.
attualità<br />
ECONOMIA/2. Carla e <strong>Lorenzo</strong> Braccialini raccontano presente e futuro della loro impresa<br />
“Questa crisi può offrire del<strong>le</strong> chances”<br />
L’azienda fi orentina<br />
ha appena inaugurato<br />
un avveniristico<br />
stabilimento a Scan<strong>di</strong>cci<br />
ed è riuscita a chiudere<br />
il 2009 con un fatturato<br />
dal segno più<br />
Giulia Righi<br />
All’inizio quel<strong>le</strong> borse sembravano<br />
quasi un affare <strong>di</strong> famiglia. Era tanto<br />
tempo fa: correva l’anno 1954 e Carla<br />
Braccialini, oggi presidente onorario<br />
della Braccialini S.r.l, insieme al marito Roberto<br />
aveva scelto <strong>di</strong> usare ago e filo per dar forma a<br />
quell’idea <strong>di</strong> borsa che <strong>le</strong> rimbalzava in testa. Comincia<br />
da quell’esperimento il percorso che negli<br />
anni ha fatto <strong>di</strong> quest’azienda fiorentina una realtà<br />
<strong>di</strong> fama internaziona<strong>le</strong>, con negozi sparsi in ogni<br />
angolo del pianeta e un fatturato col segno più<br />
anche nell’anno nero dell’economia. Ecco come<br />
Carla Braccialini e suo figlio <strong>Lorenzo</strong>, <strong>di</strong>rettore<br />
marketing e comunicazione, raccontano la loro<br />
azienda.<br />
Come vi siete mossi per uscire dai venti <strong>di</strong> crisi<br />
che nell’ultimo anno hanno soffiato forte?<br />
Braccialini combatte la crisi puntando sulla <strong>di</strong>stribuzione:<br />
ampliamento in mercati nuovi, con un<br />
presi<strong>di</strong>o comunicativo forte ed un aggiornamento<br />
continuo <strong>di</strong> prodotto; non ultimo con aperture <strong>di</strong><br />
nuovi store in punti strategici come l’aeroporto <strong>di</strong><br />
Fiumicino a Roma.<br />
Un settore come il vostro si trova a dover fare<br />
i conti con una competizione feroce e talvolta<br />
s<strong>le</strong>a<strong>le</strong>, fatta <strong>di</strong> contraffazione. Come ci si reinventa<br />
per sopravvivere sul mercato?<br />
<strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma della competizione feroce e della contraffazione<br />
è sempre esistito nel nostro settore ma<br />
la Braccialini ha nel suo dna degli anticorpi potenti.<br />
Siamo abituati ad essere copiati da tanti anni,<br />
non c’è bisogno <strong>di</strong> reinventarsi per sopravvivere,<br />
ma bensì <strong>di</strong> fare sempre meglio <strong>le</strong> cose, con sempre<br />
più entusiasmo ed impegno rispetto ai nostri<br />
contraffattori, investendo in ricerca e <strong>di</strong>fendendo<br />
Carla Braccialini<br />
La Giusta<br />
soluzione per<br />
il lavoro che<br />
stai cercando<br />
il know-how.<br />
Qual è la vostra sfida per il futuro imme<strong>di</strong>ato?<br />
Quella <strong>di</strong> combattere la contrazione dei consumi<br />
mantenendo vivo l’appeal che in questo momento<br />
esiste sul marchio Braccialini. Sappiamo che in<br />
un momento <strong>di</strong> crisi come questo, per chi è davvero<br />
bravo, si liberano del<strong>le</strong> chance importanti per<br />
guadagnare terreno.<br />
E’ appena stato inaugurato lo stabilimento <strong>di</strong><br />
Scan<strong>di</strong>cci, come nasce l’idea <strong>di</strong> un progetto<br />
tanto particolare?<br />
Nasce da un sogno, che è quello <strong>di</strong> unire l’aspet-<br />
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to estetico, etico e <strong>di</strong> comunicazione in un progetto<br />
in grado <strong>di</strong> rappresentare la filosofia stessa<br />
dell’azienda: basso impatto ambienta<strong>le</strong>, qualità<br />
del lavoro, vivibilità e benessere menta<strong>le</strong> (improntato<br />
ai principi del Feng Shui, l’antica arte<br />
geomantica taoista della Cina) con una straor<strong>di</strong>naria<br />
sensibilità ai servizi interni allo stabilimento<br />
(mensa/salotto, asilo nido, area relax..) ed un forte<br />
impatto visivo che crea un importante e<strong>le</strong>mento<br />
<strong>di</strong> comunicazione con l’esterno. La sede doveva<br />
essere qualcosa <strong>di</strong> unico, origina<strong>le</strong> che rispecchiasse<br />
il mondo Braccialini e <strong>le</strong> sue borse.<br />
ZOOM<br />
11<br />
L’AZIENDA IN CIFRE<br />
<strong>Il</strong> fatturato <strong>di</strong> Braccialini dal 2000 al 2008 è<br />
cresciuto <strong>di</strong> otto volte, con una me<strong>di</strong>a del<br />
40 per cento annuo, puntando sui propri<br />
marchi e su accor<strong>di</strong> con maison internazionali.<br />
Ha comp<strong>le</strong>ssivamente 200 <strong>di</strong>pendenti<br />
e coinvolge nell’export 40 paesi. Nel<br />
2008 Braccialini e la controllata Dadorosa<br />
Srl (marchio Gherar<strong>di</strong>ni) hanno fatturato<br />
70 milioni. <strong>Il</strong> core business dell’azienda è<br />
rappresentato da borse, piccola pel<strong>le</strong>tteria,<br />
cinture e scarpe. I marchi propri sono Braccialini,<br />
Tua by Braccialini e quelli in licenza<br />
sono Gherar<strong>di</strong>ni, Looney Tunes (Warner<br />
Bros.), AmazonLife e Vivienne Westwood.<br />
ANNO NUOVO SEDE NUOVA<br />
Proprio poche settimane fa, con una grande<br />
festa, è stata inaugurata la nuova sede <strong>di</strong><br />
Braccialini a Scan<strong>di</strong>cci. <strong>Il</strong> progetto – nato e<br />
realizzato dall’architetto <strong>San</strong>dro Cammilli –<br />
riproduce uno stabilimento-giar<strong>di</strong>no ispirato<br />
ai principi del feng shui, su una superfi cie<br />
<strong>di</strong> 10mila metri quadrati, su <strong>due</strong> piani, ed è<br />
pensato per accogliere, assieme al nuovo<br />
centro logistico <strong>di</strong> 4mila mq (<strong>di</strong>stante pochi<br />
chilometri) gli oltre 200 <strong>di</strong>pendenti. La facciata<br />
principa<strong>le</strong> è interamente sovrastata da<br />
un giar<strong>di</strong>no vertica<strong>le</strong> al<strong>le</strong>stito con piante <strong>di</strong><br />
edera a pronto eff etto, che funzionerà anche<br />
da stabilizzatore termico consentendo<br />
una riduzione dei consumi energetici.<br />
LA STORIA<br />
La storia <strong>di</strong> Braccialini comincia nel 1954,<br />
quando Roberto e Carla Braccialini aprono<br />
il primo laboratorio artigiana<strong>le</strong> <strong>di</strong> borse.<br />
Con <strong>le</strong>i, dopo la scomparsa del marito, già<br />
dagli anni ’80 cominciano a collaborare i fi -<br />
gli. Nel 1993 apre la prima boutique a Firenze,<br />
nel 2001 il primo negozio monomarca a<br />
Milano e Tokyo, nel 2005 il primo in franchising<br />
in terra araba e altri <strong>due</strong> monomarca a<br />
Dubai. Nel 2007 viene acquisito Dadorosa,<br />
licenziatario <strong>di</strong> un altro grande marchio fi orentino,<br />
Gherar<strong>di</strong>ni e nel 2008 viene inaugurato<br />
il grande showroom milanese. Nel<br />
2009, infi ne, la nomina <strong>di</strong> Carla Braccialini a<br />
Cavaliere del Lavoro.<br />
Via <strong>di</strong> Tizzano, 9<br />
al confine fra<br />
Bagno a Ripoli<br />
e Greve in Chianti,<br />
sulla provincia<strong>le</strong> 56<br />
da Grassina per<br />
Capannuccia al km 14,5<br />
bivio Via <strong>di</strong> Tizzano,<br />
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12 Gennaio 2010<br />
LA CURIOSITÀ. In via Baccio da Montelupo c’è uno specia<strong>le</strong> hotel che ospita solo e soltanto “cose”<br />
Anche gli oggetti vanno in albergo<br />
Un po’ deposito, un po’ libreria, all’occorrenza archivio o semplice ripostiglio:<br />
in questo particolare deposito viene stipato tutto quello che in casa non sta più.<br />
Per affi ttare un box si parte da 50 euro (più Iva) al mese per <strong>due</strong> metri quadrati<br />
Luca Serranò<br />
Un albergo si<strong>le</strong>nzioso che<br />
non risente della crisi. Un<br />
“ricovero” per oggetti <strong>di</strong><br />
qualsiasi forma e <strong>di</strong>mensione.<br />
L’Hotel del<strong>le</strong> cose, il grande<br />
palazzo giallo che s’affaccia su via<br />
Baccio da Montelupo, è un luogo che<br />
non assomiglia a nessun altro. Una<br />
lunga serie <strong>di</strong> box (da 2 a 300 metri<br />
quadri) che si trasformano all’occorrenza<br />
in garage, librerie, archivi<br />
e semplici “sgabuzzini”. Ogni loca<strong>le</strong><br />
col suo volto, il suo odore e <strong>le</strong> sue<br />
storie. Una scelta impren<strong>di</strong>toria<strong>le</strong> che<br />
s’è <strong>di</strong>mostrata vincente anche in altre<br />
parti d’Italia, e che il gruppo Carcano,<br />
attivo nel settore dei trasporti, sembra<br />
voglia replicare nella zona <strong>di</strong> Firenze<br />
sud. “Le richieste non mancano”<br />
spiega Filippo Fallai, che insieme a<br />
Mirko Degl’Innocenti porta avanti<br />
la struttura. “C’è chi trasloca e cerca<br />
una sistemazione temporanea per <strong>le</strong><br />
proprie cose e chi ha bisogno <strong>di</strong> uno<br />
spazio ulteriore per la propria professione”.<br />
Poi, continua: “Ci sono i<br />
col<strong>le</strong>zionisti e quelli che trasformano<br />
i box in un archivio. Senza <strong>di</strong>menticare<br />
– conclude – che molti ricorrono<br />
ai nostri locali per puro sentimentalismo,<br />
per non staccarsi dagli oggetti<br />
cui sono maggiormente affezionati”.<br />
In alcuni casi, ad ogni modo, il valore<br />
emotivo va <strong>di</strong> pari passo con quello<br />
economico. Non mancano auto<br />
d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato,<br />
tutti protetti da un avanguar<strong>di</strong>stico<br />
sistema d’allarme. I prezzi<br />
vanno da 50 euro mensili più iva (per<br />
un box <strong>di</strong> quasi 2 metri quadri) fino a<br />
raggiungere cifre consistenti per i locali<br />
più gran<strong>di</strong>. Otto metri quadri, per<br />
esempio, arrivano a costare oltre <strong>due</strong>cento<br />
euro al mese. Per i box <strong>di</strong> oltre<br />
cento metri quadri si va fuori listino:<br />
“Ma quanto si spende per affittare un<br />
magazzino in proprio? - <strong>di</strong>ce Filippo<br />
Fallai - la nostra carta vincente è proprio<br />
questa. A patto che sia <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> i<br />
nostri locali sono a <strong>di</strong>sposizione per<br />
qualsiasi attività”. Un luogo singolare,<br />
l’Hotel del<strong>le</strong> cose, una sorta <strong>di</strong><br />
combinazione tra una deposito e un<br />
albergo vero e proprio, dove gli oggetti<br />
si trasformano in ricor<strong>di</strong> perpetrando<br />
vite e storie passate. A pochi<br />
metri dall’ingresso, dopo una breve<br />
rampa <strong>di</strong> sca<strong>le</strong>, c’è anche un’esposi-<br />
Non mancano<br />
auto d’epoca<br />
e preziosi oggetti<br />
d’antiquariato,<br />
tutti protetti da<br />
un avanguar<strong>di</strong>stico<br />
usi e costumi<br />
zione <strong>di</strong> modernariato (periodo 1920-<br />
1980) curata da Giovanni Guerri:<br />
“Vorremmo allargare l’offerta - racconta<br />
ancora Fallai - magari ospitando<br />
vere e proprie botteghe artigianali,<br />
sulla scia <strong>di</strong> quanto sperimentato nei<br />
nostri centri <strong>di</strong> Bergamo e Brescia.<br />
<strong>Il</strong> sogno è accompagnare all’attività<br />
<strong>di</strong> trasloco e deposito quella <strong>di</strong> opificio,<br />
innescando un circolo virtuoso<br />
che si contrapponga alla meccanicità<br />
dell’usa e getta”.<br />
LA DECISIONE<br />
In via<strong>le</strong> Guidoni<br />
La scuola occupata<br />
<strong>di</strong>venta un giar<strong>di</strong>no<br />
stato un brutto incen<strong>di</strong>o a<br />
È mettere la parola fine sul<strong>le</strong><br />
sorti <strong>di</strong> quell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> via<strong>le</strong><br />
Guidoni che da scuola che fu<br />
(Caterina De’ Me<strong>di</strong>ci) si era<br />
trasformato in rifugio per decine<br />
e decine <strong>di</strong> persone, per la<br />
maggior parte <strong>di</strong> origine somala.<br />
Dopo quell’episo<strong>di</strong>o (doppio,<br />
per la verità, perché gli incen<strong>di</strong><br />
sono stati <strong>due</strong>) si è deciso<br />
<strong>di</strong> correre ai ripari e il sindaco<br />
Matteo Renzi ha firmato in loco<br />
un’or<strong>di</strong>nanza che cambia ra<strong>di</strong>calmente<br />
la destinazione d’uso<br />
<strong>di</strong> quell’area.Al posto <strong>di</strong> quel<strong>le</strong><br />
macerie carbonizzate presto ci<br />
sarà un giar<strong>di</strong>no. La palazzina<br />
non era infatti recuperabi<strong>le</strong>, <strong>le</strong><br />
fiamme avevano compromesso<br />
definitivamente una situazione<br />
già assai precaria, e così si è<br />
scelto <strong>di</strong> demolirla per lasciare<br />
spazio a un nuovo fazzo<strong>le</strong>tto<br />
<strong>di</strong> verde. Gli occupanti,<br />
rimasti senza casa proprio nei<br />
giorni del gran freddo, sono<br />
stati invece sistemati in altre<br />
strutture. All’avvio dei lavori<br />
erano presenti il sindaco Matteo<br />
Renzi e gli assessori ai lavori<br />
pubblici Massimo Mattei<br />
e al<strong>le</strong> politiche sociosanitarie<br />
Stefania Saccar<strong>di</strong>. Prima <strong>di</strong> cominciare<br />
con l’abbattimento è<br />
stata avviata un’operazione <strong>di</strong><br />
pulizia e rimozione dei mobili<br />
che affollavano gli interni della<br />
struttura. Quattro <strong>di</strong>tte hanno<br />
preso parte a questa impegnativa<br />
operazione <strong>di</strong> sgombero:la<br />
Cooperativa <strong>di</strong> Rifre<strong>di</strong> che si è<br />
occupata della rimozione dei<br />
materiali contenuti nella struttura;<br />
il Quadrifoglio invece che<br />
si è occupato del conferimento<br />
degli scarti in <strong>di</strong>scarica; la <strong>di</strong>tta<br />
Ere<strong>di</strong> Sabini incaricata <strong>di</strong> realizzare<br />
la chiusura dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
e la <strong>di</strong>tta Migliorini Piero che<br />
ha curato la chiusura in rete<br />
metallica del<strong>le</strong> finestre al piano<br />
terra. Una volta conclusa la<br />
fase preliminare <strong>di</strong> sgombero<br />
del<strong>le</strong> masserizie sono riprese <strong>le</strong><br />
operazioni <strong>di</strong> demolizione e si<br />
è dato avvio alla preparazione<br />
del giar<strong>di</strong>no.<br />
sistema d’allarme /B.S.<br />
1062890
1080536<br />
ISTITUTO del<br />
SACRO CUORE <strong>di</strong> Firenze<br />
Via<strong>le</strong> Michelangiolo, 27 - FIRENZE<br />
L'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integra<strong>le</strong> degli allievi dai tre anni fino al coronamento<br />
degli stu<strong>di</strong> superiori (liceo a in<strong>di</strong>rizzo classico, scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi:<br />
Educare tutta la persona me<strong>di</strong>ante una solida formazione intel<strong>le</strong>ttua<strong>le</strong>, un'attenta coscienza critica e l'abitu<strong>di</strong>ne al ragionamento<br />
Sensibilizzazione ai valori umani e spirituali.<br />
Risvegliare la capacità <strong>di</strong> se<strong>le</strong>zionare, or<strong>di</strong>nare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamento della vita, secondo la propria specifica<br />
vocazione.<br />
Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsabilità.<br />
Aiutare ciascuno a sviluppare la propria originalità<br />
Stu<strong>di</strong>o accurato del<strong>le</strong> lingue straniere a tutti i livelli.<br />
Per gli stu<strong>di</strong> superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica.<br />
Particolare attenzione al<strong>le</strong> <strong>di</strong>scipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuri<strong>di</strong>che,<br />
L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione natura<strong>le</strong>, assai privi<strong>le</strong>giato.<br />
<strong>Il</strong> Convitto che si apre al<strong>le</strong> allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno e familiare favorisce la formazione<br />
persona<strong>le</strong> in un clima <strong>di</strong> fraternità e <strong>di</strong> impegno.<br />
Servizi<br />
Gli allievi usufruiscono del<strong>le</strong> attrezzature <strong>di</strong> cui la scuola<br />
<strong>di</strong>spone:<br />
laboratorio <strong>di</strong> informatica<br />
laboratorio <strong>di</strong> scienze e <strong>di</strong> fisica<br />
laboratorio linguistico<br />
biblioteche<br />
teatro<br />
pa<strong>le</strong>stra<br />
strumenti au<strong>di</strong>ovisivi<br />
campi da gioco aperti anche in ore extrascolastiche<br />
servizio <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong> mensa<br />
Ma soprattutto gli allievi, dai più piccoli della Scuola dell'Infanzia<br />
ai più gran<strong>di</strong> del Liceo usufruiscono della sp<strong>le</strong>n<strong>di</strong>da posizione<br />
dell’Istituto; <strong>le</strong> loro ricreazioni si svolgono abitualmente<br />
nell’ampio parco che si offre ai giochi del<strong>le</strong> <strong>di</strong>fferenti età, senza<br />
alcuna preclusione.<br />
Convitto<br />
L'Istituto del Sacro Cuore offre un ambiente<br />
sereno e familiare che favorisce la formazione<br />
spiritua<strong>le</strong>, intel<strong>le</strong>ttua<strong>le</strong>, e persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> ciascuna<br />
ragazza. Ogni singola alunna è presa nella sua<br />
interezza, con i suoi ta<strong>le</strong>nti e <strong>le</strong> sue <strong>di</strong>fficoltà, ed è<br />
guidata alla piena maturazione e crescita<br />
necessarie per la costruzione della persona, nel<br />
rispetto del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse personalità. Ciascuna è<br />
aiutata e sol<strong>le</strong>citata nel suo impegno scolastico<br />
perché possa mettere a frutto tutte <strong>le</strong> potenzialità.<br />
Le religiose che sono accanto al<strong>le</strong> ragazze nei vari<br />
momenti della giornata favoriscono il clima <strong>di</strong><br />
famiglia così necessario per creare e ricreare<br />
equilibri in una fascia <strong>di</strong> età particolarmente<br />
<strong>di</strong>ffici<strong>le</strong>. <strong>Il</strong> convitto è aperto al<strong>le</strong> alunne della<br />
Scuola Primaria, della Scuola Me<strong>di</strong>a e del Liceo.<br />
PENSIONATO<br />
UNIVERSITARIO<br />
L' istituto del Sacro<br />
Cuore è lieto <strong>di</strong> offrire<br />
a un piccolo gruppo <strong>di</strong><br />
universitarie un<br />
Pensionato dove si respiri un'atmosfera <strong>di</strong><br />
famiglia.<br />
È appunto in questo clima che esse potranno<br />
stu<strong>di</strong>are serenamente e raggiungere i<br />
traguar<strong>di</strong> della maturità umana e cristiana.
14 Gennaio 2010<br />
FOCUS/1. Secondo <strong>le</strong> stime siamo terzi in Italia per numero <strong>di</strong> contagiati conclamati e sieropositivi<br />
In città l’Aids colpisce più che mai<br />
Nessuno la nomina più, eppure la malattia c’è, eccome: a Firenze gli<br />
ammalati sono 1.159 e i positivi al virus Hiv presupposti sono 2.400.<br />
È un’emergenza si<strong>le</strong>nziosa e dunque il test è importantissimo per<br />
tutti: è gratis e si può fare insieme al<strong>le</strong> classiche analisi del sangue<br />
IL DENTISTA RISPONDE<br />
QUESTO MESE GLI IMPIANTI: quando e perchè metterli<br />
A cura del<br />
Dott. Giuseppe Garrubba<br />
Parlando <strong>di</strong> impianti <strong>le</strong> cose da <strong>di</strong>re<br />
sono tante. Questo mese vi spiegherò<br />
quando e perché è bene ricorrere a<br />
questo tipo <strong>di</strong> protesi e nei mesi<br />
successivi il loro impiego.<br />
Un dentista coscienzioso consiglia<br />
al suo paziente il lavoro su impianti<br />
dopo aver spiegato bene <strong>di</strong> cosa si<br />
tratta e ri<strong>le</strong>vato la sua motivazione verso questa<br />
tipologia <strong>di</strong> protesi. Dopo un accurato stu<strong>di</strong>o della<br />
bocca e ra<strong>di</strong>ografia del paziente, si valuterà l'osso e<br />
si progetterà quanti impianti inserire e dove metterli.<br />
Questi lavori danno molti benefici a patto che<br />
comunque ci sia uno spessore minimo<br />
<strong>di</strong> osso e il paziente non sia affetto<br />
da malattie importanti: grave <strong>di</strong>abete,<br />
gravi insufficienze respiratorie,<br />
malattie car<strong>di</strong>ovascolari ri<strong>le</strong>vanti<br />
etc...Ciò non perché esso sia<br />
particolarmente comp<strong>le</strong>sso o <strong>di</strong><br />
per sé pericoloso ma perché alcune<br />
malattie rendono <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> il cicatrizzarsi<br />
dei tessuti e situazioni precarie<br />
sconsigliano interventi pur minimi<br />
come questi.<br />
Tutti gli altri possono scegliere<br />
questa protesi che permette <strong>di</strong><br />
tornare ad avere una situazione<br />
paragonabi<strong>le</strong> a quella dei propri<br />
denti.<br />
Spesso mi trovo a parlare con<br />
pazienti che si rammaricano <strong>di</strong> aver<br />
trascurato la loro bocca, o che<br />
per colpa <strong>di</strong> malattie parodontali<br />
(piorrea) si sono ritrovati senza molti o ad<strong>di</strong>rittura<br />
tutti i denti. Si può tornare ad avere denti fissi ed<br />
esteticamente naturali che occupano lo stesso spazio<br />
dei propri. Oggi questo è possibi<strong>le</strong> perché la tecnica<br />
implantare ha fatto passi in avanti.<br />
Quin<strong>di</strong> fondamenta<strong>le</strong> è: che ci siano<br />
<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni per poter mettere gli<br />
impianti, affidarsi ad un dentista che<br />
tragga sod<strong>di</strong>sfazione dal fare bene il<br />
proprio lavoro e che abbia al<strong>le</strong><br />
spal<strong>le</strong> un laboratorio odontotecnico<br />
(per la protesi) che sappia copiare<br />
la natura per costruire denti nuovi<br />
paragonabili ai propri.<br />
Salute a tutti.<br />
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Paola Ferri<br />
Solo stime, non esistono dati<br />
precisi attraverso i quali<br />
indagare l’incidenza del<br />
virus Hiv sulla popolazione<br />
fiorentina o toscana. Eppure <strong>le</strong> stime<br />
parlano <strong>di</strong> una Firenze balzata<br />
L’INTERVISTA<br />
Stefano Corso, Lila Toscana<br />
“Si combatte<br />
su più fronti”<br />
revenzione, assistenza, auto-<br />
Paiuto e tutela <strong>le</strong>ga<strong>le</strong>. L’Aids<br />
si combatte su più fronti, come<br />
spiega Stefano Corso, presidente<br />
della Lila (Lega Italiana Lotta<br />
all’Aids) Toscana.<br />
Quali sono <strong>le</strong> principali attività<br />
della Lila in ambito <strong>di</strong> prevenzione?<br />
Facciamo informazione mirata a<br />
seconda del<strong>le</strong> fasce <strong>di</strong> età. Non<br />
si tratta soltanto <strong>di</strong> fare <strong>le</strong>zioni<br />
specifiche nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>, ma <strong>di</strong><br />
coinvolgere anche gli adulti, alla<br />
luce dei dati che vedono l’età<br />
me<strong>di</strong>a dei contagiati in aumento.<br />
Al momento stiamo conducendo<br />
un progetto per fare prevenzione<br />
nel<strong>le</strong> pa<strong>le</strong>stre, sui luoghi <strong>di</strong> lavoro,<br />
nei centri <strong>di</strong> aggregazione<br />
giovani<strong>le</strong>. Ma non solo: cerchiamo<br />
<strong>di</strong> rendere partecipi i me<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> famiglia, affinché consiglino<br />
ai pazienti il test per l’Hiv.<br />
Quante persone assistete a Firenze?<br />
Attualmente sono un’ottantina<br />
<strong>le</strong> persone che seguiamo attraverso<br />
<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> sostegno,<br />
dall’accompagnamento in ospeda<strong>le</strong><br />
per coloro che hanno prob<strong>le</strong>mi<br />
a spostarsi, all’assistenza<br />
domiciliare, fino ai gruppi <strong>di</strong><br />
auto-aiuto e alla tutela giuri<strong>di</strong>ca.<br />
Sono molti, infatti, coloro che<br />
perdono il lavoro non appena<br />
rivelano <strong>di</strong> essere sieropositivi.<br />
E si ritrovano in gravi <strong>di</strong>fficoltà<br />
economiche, oltre che psicologiche.<br />
Basti pensare che l’assegno<br />
<strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà corrisponde a 250<br />
euro, una cifra con cui <strong>di</strong>venta<br />
<strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> sopravvivere. Inoltre<br />
capita sempre più spesso che si<br />
rivolgano a noi del<strong>le</strong> coppie miste,<br />
formate da un partner sieropositivo<br />
e uno sieronegativo, in<br />
cerca <strong>di</strong> consu<strong>le</strong>nze.<br />
In materia <strong>di</strong> figli, per esempio?<br />
Sì, con <strong>le</strong> nuove terapie e prendendo<br />
tutte <strong>le</strong> precauzioni del<br />
caso, il rischio <strong>di</strong> trasmettere il<br />
virus al figlio è sceso al <strong>di</strong> sotto<br />
dell’1 per cento e sono <strong>di</strong>verse <strong>le</strong><br />
coppie che decidono <strong>di</strong> affrontarlo.<br />
Chi scopre precocemente<br />
<strong>di</strong> essere sieropositivo ha del<strong>le</strong><br />
buone prospettive <strong>di</strong> vita, sia in<br />
termini <strong>di</strong> qualità che <strong>di</strong> durata.<br />
Più tar<strong>di</strong> lo si scopre e più debilitanti<br />
saranno <strong>le</strong> cure. /F.P.<br />
salute<br />
improvvisamente dal quinto al terzo<br />
posto in questa amara classifica, con<br />
1.159 casi <strong>di</strong> Aids conclamata (quelli<br />
sì, documentati) e circa 2.400 sieropositivi<br />
presupposti. Cifre che<br />
collocano il capoluogo toscano ben<br />
al <strong>di</strong> sopra della soglia <strong>di</strong> incidenza<br />
considerata usua<strong>le</strong>, attestata sull’1<br />
per mil<strong>le</strong>. Stando a questi dati a Firenze<br />
si supererebbe il 2,7 per mil<strong>le</strong>.<br />
Un universo sommerso quello dei<br />
contagiati, sepolto da una coltre <strong>di</strong><br />
pregiu<strong>di</strong>zi e paure se<strong>di</strong>mentate negli<br />
anni. Dopo l’inizia<strong>le</strong> ondata me<strong>di</strong>atica,<br />
gli spot da e<strong>le</strong>ttroshock, i film<br />
da premio oscar e <strong>le</strong> iniziative <strong>di</strong><br />
sensibilizzazione, è come se l’Aids<br />
fosse sprofondata nell’abisso in cui<br />
gli stessi mass me<strong>di</strong>a tendono a re<strong>le</strong>gare<br />
tutto ciò che non fa più notizia.<br />
Primo <strong>di</strong>cembre a parte (ovvero<br />
durante la giornata mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong> della<br />
lotta all’Aids), se ne parla poco o<br />
punto. Sono rimaste <strong>le</strong> <strong>le</strong>zioni nel<strong>le</strong><br />
scuo<strong>le</strong>, quel<strong>le</strong> sì, per fare prevenzione<br />
tra ragazzi e ragazzini sempre<br />
più precoci e sempre meno avvezzi<br />
all’uso del<strong>le</strong> precauzioni (basti<br />
pensare che secondo alcune recenti<br />
statistiche solo il 40 per cento dei<br />
giovani tra 15 e 25 anni ne fa uso).<br />
Ma forse la prevenzione sbaglia bersaglio,<br />
o meglio dovrebbe ampliare<br />
il target, perché il maggior numero<br />
dei contagiati si colloca nella fascia<br />
compresa tra i 30 e i 45 anni. E<br />
sono più del 60 per cento coloro che<br />
scoprono <strong>di</strong> essere sieropositivi al<br />
momento del ricovero in ospeda<strong>le</strong>,<br />
quando ormai l’Aids è conclamata.<br />
Un ritardo che li costringe a ricorrere<br />
a cure più pesanti, con forti ripercussioni<br />
sulla futura qualità <strong>di</strong> vita.<br />
Nonché sulla spesa sanitaria. In me<strong>di</strong>a<br />
l’Asl spende 10mila euro l’anno<br />
per ogni malato <strong>di</strong> Hiv. E il conto<br />
lievita ad ogni giro: in Toscana si<br />
parla <strong>di</strong> 100 nuovi casi <strong>di</strong> Aids conclamata<br />
all’anno, che si vanno ad<br />
aggiungere a quelli già riconosciuti,<br />
la cui prospettiva <strong>di</strong> vita, con <strong>le</strong><br />
nuove terapie, si è allungata. Ma la<br />
cura è tanto più efficace quanto prima<br />
il virus viene riconosciuto. Da<br />
qui il progetto lanciato dal Comune<br />
<strong>di</strong> Firenze, in collaborazione con la<br />
Asl 10 e la Lila Toscana, chiamato<br />
“Hiv-Aids, una malattia <strong>di</strong>menticata”.<br />
La prima parte dell’iniziativa,<br />
quella che prevede una campagna <strong>di</strong><br />
informazione a tappeto tra scuo<strong>le</strong>,<br />
presi<strong>di</strong> Asl, autobus e via <strong>di</strong>cendo,<br />
è già partita. Obiettivo quello <strong>di</strong><br />
spingere coloro che si accingono a<br />
fare normali analisi del sangue ad<br />
effettuare, gratuitamente, anche il<br />
test per l’Hiv. “Lo scopo è quello <strong>di</strong><br />
arrivare a 10mila test, in modo da<br />
capire la rea<strong>le</strong> incidenza del virus<br />
sulla popolazione fiorentina – spiega<br />
l’assessore al<strong>le</strong> politiche sociali e<br />
presidente della Società della Salute<br />
Stefania Saccar<strong>di</strong> – e la novità sta<br />
proprio nel coinvolgere la cosiddetta<br />
popolazione norma<strong>le</strong>, non soltanto<br />
<strong>le</strong> categorie a rischio, in modo da<br />
avere un dato rea<strong>le</strong> e non soltanto<br />
stime basate su dati parziali”.
salute<br />
FOCUS/2. La struttura, unica nel suo genere, è de<strong>di</strong>cata al<strong>le</strong> persone più fragili che hanno contratto il virus<br />
Ma a Casa Vittoria la vita continua<br />
Francesca Puliti<br />
Casa Vittoria si trova lungo<br />
i viali <strong>di</strong> circonvallazione,<br />
luogo <strong>di</strong> passaggio<br />
per molti, ma in cui raramente<br />
ci si ferma a lungo. Gli automobilisti<br />
ci passano davanti tutti i<br />
giorni, augurandosi <strong>di</strong> arrivare il più<br />
in fretta possibi<strong>le</strong> a destinazione, o<br />
almeno al semaforo successivo, senza<br />
guardarsi troppo intorno. Casa<br />
Vittoria – unica struttura del genere<br />
in Toscana convenzionata con la<br />
Asl - è una palazzina de<strong>di</strong>cata ai<br />
malati <strong>di</strong> Aids più fragili. Quelli che<br />
non hanno al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> una famiglia<br />
in grado <strong>di</strong> sostenere <strong>le</strong> cure, quelli<br />
che hanno perso il lavoro e non<br />
hanno un posto dove andare, quelli<br />
che sono stati gettati nello sconforto<br />
dalla scoperta della malattia quando<br />
era già in stato avanzato. Qui i volontari<br />
della Caritas, loro sì, si fermano<br />
a lungo, ci passano <strong>le</strong> giornate<br />
e ricostruiscono una sorta <strong>di</strong> famiglia<br />
allargata. La vita si svolge come<br />
in una vera e propria casa, i ritmi,<br />
segnati dal<strong>le</strong> terapie, dal<strong>le</strong> riabilita-<br />
embro della Consulta na-<br />
Mziona<strong>le</strong> per la lotta all’Aids,<br />
Luisa <strong>San</strong>vito presiede al Coor<strong>di</strong>namento<br />
italiano del<strong>le</strong> case<br />
alloggio per chi soffre <strong>di</strong> questa<br />
sindrome.<br />
Dottoressa, che con<strong>di</strong>zione vivono,<br />
socialmente parlando, i<br />
sieropositivi e i malati <strong>di</strong> Aids?<br />
Soffrono <strong>di</strong> una ghettizzazione<br />
sempre più marcata, purtroppo.<br />
Continuiamo a <strong>di</strong>videre i malati<br />
in buoni e cattivi, a segnare questi<br />
ultimi con un marchio che è <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong><br />
cancellare. Basti pensare che<br />
questa <strong>di</strong>scriminazione li segue<br />
anche post mortem. A causa <strong>di</strong><br />
una <strong>le</strong>gge vecchissima ormai senza<br />
più senso, coloro che muoiono<br />
<strong>di</strong> Aids non possono essere esposti,<br />
né tantomeno vestiti come si<br />
deve. Ad amici e parenti viene<br />
negato anche il piccolo conforto<br />
<strong>di</strong> accomiatarsi in maniera meno<br />
traumatica dal defunto.<br />
Crede che i pregiu<strong>di</strong>zi siano aumentati<br />
nel tempo?<br />
Sì, a causa della crescita<br />
dell’ignoranza. C’è stata una<br />
rimozione col<strong>le</strong>ttiva del prob<strong>le</strong>ma,<br />
ma nascondere la malattia è<br />
zioni, dai riposi forzati, cercano <strong>di</strong><br />
assomigliare il più possibi<strong>le</strong> a quelli<br />
<strong>di</strong> una famiglia norma<strong>le</strong>. E’ una piccola<br />
comunità, 12 i posti <strong>le</strong>tto, <strong>di</strong><br />
cui 7 convenzionati con l’Asl 10 e<br />
gli altri a carico della Caritas. Qui<br />
arrivano i casi più gravi, “ma solo<br />
una persona al momento è costretta<br />
a <strong>le</strong>tto – racconta la dottoressa Luisa<br />
<strong>San</strong>vito, responsabi<strong>le</strong> della struttura<br />
– mentre gli altri possono svolgere<br />
attività normali, seppur con qualche<br />
<strong>di</strong>fficoltà”. E così si cerca <strong>di</strong> riportarli<br />
alla vita, quella vita in cui hanno<br />
perso la fiducia. Attraverso gite<br />
all’aperto, piccoli lavoretti, attività<br />
riabilitative. “Al centro del progetto<br />
c’è la persona nel suo comp<strong>le</strong>sso<br />
– continua la dottoressa <strong>San</strong>vito<br />
– non si tratta soltanto <strong>di</strong> terapie<br />
farmaceutiche, ma <strong>di</strong> un percorso<br />
personalizzato, basato soprattutto<br />
sulla relazione umana che si viene a<br />
creare”. Da quando ha aperto, venti<br />
anni fa, Casa Vittoria ha accolto 119<br />
persone, 94 uomini e 25 donne, e<br />
ne ha accompagnate alla morte 62.<br />
È una piccola comunità convenzionata<br />
con la Asl, una sorta <strong>di</strong> famiglia allargata<br />
che accoglie chi ha bisogno d’aiuto nella<br />
lotta quoti<strong>di</strong>ana contro questa patologia<br />
L’OPINIONE. Luisa <strong>San</strong>vito, Consulta naziona<strong>le</strong> lotta Aids<br />
“I pregiu<strong>di</strong>zi sono<br />
aumentati nel tempo”<br />
ancora più pericoloso. Lo <strong>di</strong>mostrano<br />
i dati, che parlano <strong>di</strong> un<br />
aumento dei contagiati e <strong>di</strong> un<br />
cambiamento anche nel<strong>le</strong> modalità<br />
<strong>di</strong> trasmissione.<br />
In che senso?<br />
E’ aumentata l’età me<strong>di</strong>a dei<br />
contagiati, in Toscana si aggira<br />
attorno ai 40 anni. Per quel che<br />
riguarda il contagio è nettamente<br />
<strong>di</strong>minuita la percentua<strong>le</strong> della<br />
trasmissione tramite siringa, <strong>le</strong>gata<br />
alla tossico<strong>di</strong>pendenza (passata<br />
dal 69 per cento del 1988<br />
all’o<strong>di</strong>erno 8,6 per cento), mentre<br />
l’infezione per via sessua<strong>le</strong> è<br />
salita dal 13,3 per cento dei primi<br />
tempi al 73 per cento. Inoltre si<br />
stima che in Italia, sul tota<strong>le</strong> dei<br />
sieropositivi, un quarto sia ignaro<br />
<strong>di</strong> esserlo.<br />
Le terapie si sono evolute? A<br />
quando il vaccino?<br />
Le terapie hanno fatto passi da<br />
gigante, ma dall’Aids non si guarisce.<br />
E non credo che ci sia l’interesse<br />
economico ad elaborare il<br />
vaccino: <strong>le</strong> case farmaceutiche si<br />
arricchiscono sui costosi farmaci<br />
somministrati a sieropositivi e<br />
malati conclamati. /F.P<br />
Solo negli ultimi 12 mesi la “famiglia”<br />
ha perso tre pezzi, <strong>due</strong> giovani<br />
sulla trentina e un uomo <strong>di</strong> circa 60<br />
anni. Già, perché i malati che arrivano<br />
ultimamente sono in gran parte<br />
sulla sessantina, un dato che emerge<br />
anche dal<strong>le</strong> statistiche e che getta<br />
una luce <strong>di</strong>versa sulla <strong>di</strong>ffusione<br />
della malattia. “Non esistono cate-<br />
gorie a rischio, ma comportamenti<br />
a rischio – sottolinea la dottoressa<br />
– la percezione del rischio si è abbassata”.<br />
I casi meno gravi (persone<br />
sieropositive, ma non in Aids conclamata)<br />
vengono ospitati invece a<br />
Casa Helios, un’altra struttura gestita<br />
dalla Caritas. Anche qui si respira<br />
il clima <strong>di</strong> una comunità, in cui<br />
15<br />
ognuno tenta <strong>di</strong> sconfiggere i propri<br />
demoni, quelli <strong>di</strong> un marchio, <strong>di</strong><br />
un’esclusione socia<strong>le</strong>, ricominciare<br />
da capo. Non è faci<strong>le</strong>, ma a volte<br />
succede. “Uno <strong>di</strong> loro si è sposato<br />
proprio pochi giorni fa”, racconta<br />
la <strong>San</strong>vito. E i suoi occhi velati da<br />
un po’ <strong>di</strong> commozione sono più che<br />
comprensibili.
16 Gennaio 2010<br />
PALLONE/1. Una nuova tendenza sui campetti <strong>di</strong> casa nostra: sempre più “fischetti” da tutto il mondo<br />
Se l’arbitro viene da (molto) lontano<br />
Arrivano da Paesi<br />
africani come Camerun<br />
e Senegal, ma non solo.<br />
Molti sono studenti,<br />
che una volta qui si<br />
avvicinano a questo<br />
mondo per passione e<br />
rimborsi. “Razzismo nei<br />
loro confronti? No,<br />
c’è più maturità<br />
a livello <strong>di</strong><strong>le</strong>ttantistico<br />
che professionistico”<br />
Matteo Francini<br />
Se è cosa risaputa che tanti giovani<br />
stranieri, a partire dagli africani,<br />
vengano in Italia con il sogno <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ventare famosi calciatori emulando<br />
<strong>le</strong> gesta dei vari Weah ed Eto’o, meno<br />
noto è invece il fatto che molti <strong>di</strong> loro, una<br />
volta arrivati qui, decidano <strong>di</strong> “armarsi” <strong>di</strong><br />
casacca nera e fischietto e calcare i campi<br />
non per segnare o evitare gol, bensì per segnalare<br />
fuorigioco e tirare fuori cartellini.<br />
Questo, almeno, è quanto succede a Firenze,<br />
da sempre fucina <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> arbitri, da<br />
Gino Menicucci ai più “recenti” Rocchi e<br />
Pierpaoli, passando per Cristina Cini, prima<br />
assistente donna nel calcio professionistico<br />
italiano. Sarà forse per quest’aria da gran<strong>di</strong><br />
fischietti che si respira in città (e che ha<br />
portato, ai tempi <strong>di</strong> Menicucci, al record <strong>di</strong><br />
sette fiorentini ad arbitrare contemporaneamente,<br />
la stessa domenica, altrettante partite<br />
<strong>di</strong> serie A), fatto sta che, una volta qui,<br />
anche i giovani venuti da fuori decidono <strong>di</strong><br />
tentare la carriera arbitra<strong>le</strong>. Così, capita che<br />
nei campetti <strong>di</strong> tutta la provincia e non solo<br />
si vedano camerunensi e senega<strong>le</strong>si, alba-<br />
962983<br />
società<br />
nesi e rumeni intenti a far rispettare <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> <strong>di</strong> gioco a<br />
calciatori <strong>di</strong> ogni età e categoria. “Sì, tra i nostri arbitri ci<br />
sono molti stranieri, provenienti da ogni parte del mondo:<br />
la maggior parte dall’Africa, a partire da Camerun, Senegal<br />
e Burun<strong>di</strong>, ma anche da Albania e Romania o da Francia e<br />
Spagna”, conferma Paolo Tepsich, presidente della sezione<br />
fiorentina dell’Aia, l’associazione italiana arbitri. Sono<br />
circa una ventina, ogni anno, i fischietti stranieri in attività<br />
in città, sui 395 tra arbitri e assistenti affiliati all’Aia <strong>di</strong> Firenze,<br />
una del<strong>le</strong> più gran<strong>di</strong> a livello naziona<strong>le</strong> (“ma invito<br />
tutti i ragazzi e <strong>le</strong> ragazze a provare a <strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong><br />
gara, a fare quest’esperienza nuova che li può molto arricchire:<br />
per partecipare al corso servono solo tanta passione<br />
e un’età <strong>di</strong> almeno 15 anni”, aggiunge Tepsich): un numero<br />
costante da un po’ <strong>di</strong> tempo a questa parte, dovuto a un’alta<br />
“mobilità” tra chi viene e chi va. “Anche all’ultimo corso, su<br />
37 partecipanti, tre o quattro non erano italiani – racconta il<br />
presidente della sezione fiorentina dell’Aia – molti <strong>di</strong> loro<br />
sono studenti universitari che, durante il periodo <strong>di</strong> permanenza<br />
da noi, un po’ per la passione per il calcio, un po’ perché<br />
spinti dal rimborso che offriamo, decidono <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
arbitri. Ma ci sono anche gli studenti Erasmus e i fissi”. Se<br />
questi sono dunque i motivi che spingono ad avvicinarsi al<br />
mondo dei fischietti, al resto ci pensa il passaparola: <strong>due</strong><br />
chiacchiere con il compagno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, magari connaziona<strong>le</strong>,<br />
ed ecco che un altro aspirante arbitro bussa alla porta <strong>di</strong><br />
Tepsich. “E poi qui si integrano bene con gli altri, per loro<br />
<strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong> seconda famiglia”, rivela. <strong>Il</strong> segreto,<br />
quin<strong>di</strong>, è presto svelato. Ma come si comportano una volta<br />
sui campi da gioco? “Possono avere un po’ <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà con<br />
C’è anche chi continua questa<br />
carriera una volta tornato<br />
nel proprio Paese d’origine<br />
la lingua, ma at<strong>le</strong>ticamente sono davvero forti, soprattutto<br />
gli africani – <strong>di</strong>ce il presidente dell’Aia fiorentina – c’è chi<br />
è arrivato a <strong>di</strong>rigere partire a livello regiona<strong>le</strong>, <strong>di</strong> Prima categoria<br />
o <strong>di</strong> C1 <strong>di</strong> calcio a cinque. E c’è anche chi continua<br />
una volta tornato nel proprio Paese”. E se qualcuno pensa<br />
che il fatto <strong>di</strong> essere straniero, e magari <strong>di</strong> pel<strong>le</strong> nera, possa<br />
sottoporre l’arbitro <strong>di</strong> turno (figura spesso già non troppo<br />
amata da calciatori e spettatori) a un rischio eccessivo <strong>di</strong><br />
insulti, anche <strong>di</strong> stampo razzista, questo qualcuno si sbaglia<br />
– fortunatamente – <strong>di</strong> grosso. “In tanti anni c’è stato solo un<br />
caso clamoroso <strong>di</strong> offese razziste a un <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> gara, a<br />
cui sono seguite tutta una serie <strong>di</strong> scuse anche a livello istituziona<strong>le</strong><br />
– conclude Tepsich – per il resto non ci sono mai<br />
stati prob<strong>le</strong>mi: per fortuna, si <strong>di</strong>mostra più maturità a livello<br />
<strong>di</strong><strong>le</strong>ttantistico che professionistico”. Forse, negli sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> serie<br />
A, qualcuno dovrebbe prendere esempio.<br />
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PALLONE/2. Tanti, e in continuo aumento, gli immigrati presenti nel<strong>le</strong> formazioni giovanili toscane<br />
Uno straniero per compagno <strong>di</strong> squadra<br />
Dai pulcini agli juniores, ormai non c’è compagine che, a Firenze<br />
e <strong>di</strong>ntorni, non abbia tra <strong>le</strong> sue fi la marocchini o albanesi, rumeni<br />
o peruviani. E così i baby calciatori imparano l’integrazione<br />
Ivo Gagliar<strong>di</strong><br />
Un rumeno in porta, un marocchino e un<br />
peruviano fianco a fianco a centrocampo,<br />
un albanese come centravanti. Non stiamo<br />
parlando <strong>di</strong> una se<strong>le</strong>zione “resto del mondo”,<br />
<strong>di</strong> quel<strong>le</strong> che giocano nei vari tornei <strong>di</strong> beneficenza,<br />
ma <strong>di</strong> come potrebbe facilmente presentarsi<br />
una qualsiasi squadra giovani<strong>le</strong> fiorentina. Se infatti<br />
in serie A, tanto per fare l’esempio più noto, l’Inter è<br />
da molti considerata un’eccezione (essendo Internaziona<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> fatto, oltre che <strong>di</strong> nome), pur non arrivando<br />
a una percentua<strong>le</strong> così alta <strong>di</strong> stranieri in formazione<br />
– anche se qualche caso “estremo” non manca e non<br />
è mancato – nel<strong>le</strong> baby squadre <strong>di</strong> casa nostra, dai<br />
pulcini agli juniores, gli stranieri non sono più una<br />
rarità. Anzi. Certo, non si tratta <strong>di</strong> campioni strapagati<br />
fatti arrivare da ogni angolo del mondo, ma <strong>di</strong> bambini<br />
e ragazzi che l’universa<strong>le</strong> (o quasi) passione per<br />
il calcio unisce nella stessa formazione, su ogni campetto<br />
<strong>di</strong> centro città e periferia. Dove - e chi conosce<br />
l’universo del pallone giovani<strong>le</strong> lo sa bene - la multietnicità<br />
è ormai una realtà, e l’integrazione non una<br />
chimera impossibi<strong>le</strong> da raggiungere, ma un qualcosa<br />
<strong>di</strong> concreto costruito al<strong>le</strong>namento dopo al<strong>le</strong>namento,<br />
partita dopo partita. I numeri parlano chiaro: in Toscana,<br />
il settore giovani<strong>le</strong> e scolastico della Figc (la<br />
Federazione italiana gioco calcio), quello per intendersi<br />
che comprende bambini e ragazzi dai primi calci<br />
agli juniores, conta 43.655 tesserati (a Firenze sono<br />
10.541). Di questi, 2.651 sono stranieri, una gran parte<br />
dei quali (2.160) extracomunitari. “E il loro numero<br />
è in continuo aumento – spiega Antonio Torelli, segretario<br />
della de<strong>le</strong>gazione provincia<strong>le</strong> fiorentina – spesso<br />
infatti si verifica quasi una ‘corsa allo straniero’ da<br />
parte del<strong>le</strong> società, e in qualche caso abbiamo dovuto<br />
bloccare i tesseramenti per mancanza <strong>di</strong> documenti o<br />
per situazioni irregolari. Ma il loro è un inserimento<br />
tranquillo nel<strong>le</strong> squadre, non ci sono grossi prob<strong>le</strong>mi<br />
<strong>di</strong> integrazione”. Per quanto poi riguarda <strong>le</strong> nazionalità<br />
più rappresentate sui nostri campetti da calcio, sono<br />
<strong>due</strong> gli e<strong>le</strong>menti da tenere in considerazione: <strong>le</strong> comunità<br />
più numerose e la loro “cultura” calcistica. Così,<br />
a farla da padrone sono i giovani albanesi (ben 1.009<br />
tesserati in Toscana), seguiti da marocchini (392) e<br />
rumeni (368). Comunità da anni presenti nella nostra<br />
regione, e la cui passione per il pallone spinge bambini<br />
e ragazzi a tesserarsi nel club più vicino a casa,<br />
proprio come i giovani “autoctoni”. “Queste sono da<br />
sempre <strong>le</strong> tre nazioni più rappresentate – continua Torelli<br />
– ma sono tanti i Paesi presenti”. Per fare qualche<br />
esempio, i tesserati peruviani sono 82, i macedoni 50,<br />
i polacchi 38 e i filippini 21. E ancora: 23 brasiliani,<br />
22 in<strong>di</strong>ani, 40 ucraini e 48 senega<strong>le</strong>si. Non mancano<br />
nemmeno i rappresentanti <strong>di</strong> Cina (11), Usa (10) e<br />
Giappone (1), anche se la minore popolarità del calcio<br />
in quei Paesi fa sì che, una volta in Italia, siano meno<br />
coloro che decidano <strong>di</strong> darsi al pallone. Ma, quali che<br />
siano <strong>le</strong> nazioni più rappresentate, la strada è ormai<br />
tracciata: oltre che a stoppare la palla e a tirare in porta,<br />
nel<strong>le</strong> società <strong>di</strong> casa nostra si impara anche altro.<br />
Come a stare tutti insieme.<br />
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18 Gennaio 2010<br />
CONTI IN TASCA. Per pranzare fuori un solo ticket spesso non è più sufficiente<br />
Quel buono pasto che non basta mai<br />
Sime<strong>le</strong> Krukli<strong>di</strong>s<br />
Se c’è una cosa che proprio<br />
non va giù quando<br />
si resta a pranzo fuori<br />
è trovarsi <strong>di</strong> fronte a un<br />
conto salato. Ecco perché in genere<br />
ogni bravo fiorentino, dopo<br />
lunghi anni <strong>di</strong> esperienza, arriva<br />
a formulare una lista <strong>di</strong> locali e<br />
ristoranti “affidabili”, in cui mangiar<br />
bene ma ad un prezzo mo<strong>di</strong>-<br />
VADEMECUM<br />
I consigli anti-truffa<br />
Via ai sal<strong>di</strong>,<br />
ecco <strong>le</strong> rego<strong>le</strong><br />
i risiamo, eccoli che torna-<br />
Cno. I sal<strong>di</strong>, evento da sempre<br />
atteso e che in tempi <strong>di</strong> crisi<br />
come questo profuma più che<br />
mai <strong>di</strong> buono, sono tornati. Le<br />
ven<strong>di</strong>te promozionali sono ricominciate<br />
e allora va<strong>le</strong> la pena<br />
<strong>di</strong> ricordare quella serie <strong>di</strong> accorgimenti<br />
che <strong>le</strong> associazioni<br />
<strong>di</strong> consumatori ci ripetono ogni<br />
anno e che permettono <strong>di</strong> fare<br />
acquisti in tutta serenità. <strong>Il</strong> regolamento<br />
prevede che possono<br />
essere messe a saldo “tutte<br />
<strong>le</strong> merci a carattere stagiona<strong>le</strong><br />
o <strong>di</strong> moda, suscettibili <strong>di</strong> notevo<strong>le</strong><br />
deprezzamento se non<br />
vengono vendute entro un certo<br />
periodo. Le merci a saldo devono<br />
essere separate dal<strong>le</strong> merci<br />
non a saldo”. Le rego<strong>le</strong> per <strong>le</strong><br />
ven<strong>di</strong>te a saldo sono quel<strong>le</strong> <strong>di</strong><br />
sempre: <strong>le</strong> merci scontate dovranno<br />
in<strong>di</strong>care il prezzo pieno,<br />
la percentua<strong>le</strong> <strong>di</strong> sconto e il<br />
prezzo fina<strong>le</strong> e si applicano <strong>le</strong><br />
norme del co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong> e correlate<br />
che prevedono l’obbligo<br />
della sostituzione <strong>di</strong> merci<br />
<strong>di</strong>fettate e la garanzia. Non è<br />
quin<strong>di</strong> ammissibi<strong>le</strong> la <strong>di</strong>citura<br />
“non si cambia la merce a saldo”<br />
se non riferita ai casi in cui<br />
questa facoltà spetta comunque<br />
all’esercente (cioè nei casi in<br />
cui il cambio è determinato da<br />
ripensamenti <strong>di</strong> chi compra e<br />
non da <strong>di</strong>fetti del prodotto: ad<br />
esempio se è stata sbagliata<br />
la taglia oppure se si cambia<br />
semplicemente idea). Devono<br />
essere accettati i pagamenti<br />
con carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, bancomat<br />
e mezzi simili negli esercizi<br />
che li accettano normalmente,<br />
e dunque non è ammissibi<strong>le</strong><br />
la <strong>di</strong>citura: “sul<strong>le</strong> merci a saldo<br />
non viene accettata la carta<br />
<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to” e simili. La violazione<br />
da parte degli esercenti<br />
commerciali <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> normativa<br />
comporta sanzioni da 500 a<br />
3.000 euro. D’altro canto, per<br />
chi compra, è in<strong>di</strong>spensabi<strong>le</strong> è<br />
comunque conservare lo scontrino<br />
fisca<strong>le</strong>, vero lasciapassare<br />
per esercitare i propri <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />
acquirente.<br />
/B.S.<br />
co. Fino a qualche tempo fa, un<br />
valido al<strong>le</strong>ato <strong>di</strong> questa strategia<br />
era il famoso buono pasto degli<br />
impiegati che forniva copertura<br />
economica per un pranzo ricco e<br />
abbondante. Naturalmente, con<br />
il caro vita degli ultimi anni, anche<br />
su questo fronte <strong>le</strong> cose sono<br />
cambiate: così, per farla breve,<br />
quel pasto comp<strong>le</strong>to che sapeva<br />
saziarci nella pausa dal lavoro si<br />
è presto trasformato in panino e<br />
bottiglietta d’acqua o, in alternativa,<br />
in primo piatto seguito dal<br />
caffè. Consumare un pasto veloce<br />
vuol <strong>di</strong>re infatti spendere intorno<br />
ai 5 euro, mentre un pranzo<br />
più consistente si aggira intorno<br />
ai 10 o poco più. In base a recenti<br />
stu<strong>di</strong> effettuati dall’Adoc,<br />
l’associazione a <strong>di</strong>fesa ed orientamento<br />
dei consumatori, è infatti<br />
emerso che oggi il valore dei<br />
ticket, circa 5,29 euro, non è neppure<br />
lontanamente equiparabi<strong>le</strong><br />
al costo della vita. Ta<strong>le</strong> adeguamento<br />
è invece avvenuto in altri<br />
paesi europei, tanto che la Spagna<br />
con i suoi buoni pasto da 9<br />
economia<br />
Per evitare spese <strong>di</strong> troppo tornano in voga vecchie abitu<strong>di</strong>ni, come quella <strong>di</strong> portarsi il<br />
cestino da casa con dentro <strong>le</strong> “provviste” per la giornata, mentre sulla rete aumentano i<br />
siti che offrono guide ai locali fi orentini dove si spende meno. Ecco <strong>le</strong> idee più ingegnose<br />
1059528<br />
euro l’uno supera il Bel Paese del<br />
70 per cento. Anche a Firenze la<br />
situazione non è rosea, soprattutto<br />
per chi lavora in centro e non<br />
ha la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> mangiare a<br />
mensa: se non si tiene d’occhio il<br />
prezzo del menu si corre infatti<br />
il rischio <strong>di</strong> “sprecare” i buoni,<br />
dato che ne servono almeno <strong>due</strong><br />
a coprire la spesa <strong>di</strong> un unico<br />
pasto. Per questa ragione non ha<br />
tardato ad arrivare in tavola un<br />
sano ed economico rime<strong>di</strong>o anticrisi:<br />
il buon vecchio cestino da<br />
pranzo riempito a casa con cura e<br />
de<strong>di</strong>zione. Quanto ai ticket che si<br />
accumulano nel portafogli, una<br />
soluzione a molti gra<strong>di</strong>ta è usarli<br />
per fare la spesa. Nella maggior<br />
parte dei supermercati e mercati<br />
citta<strong>di</strong>ni, è possibi<strong>le</strong> effettuare<br />
qualsiasi acquisto con questa<br />
forma alternativa <strong>di</strong> pagamento.<br />
Per quelli che invece non vogliono<br />
rinunciare al piacere del<br />
pranzo fuori, anche dal web sono<br />
arrivati interessanti aiuti: basta<br />
<strong>di</strong>gitare <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> chiave per trovare<br />
siti internet ad hoc, che si<br />
impegnano giorno dopo giorno<br />
in una scrupolosa valutazione<br />
del rapporto qualità/prezzo nei<br />
ristoranti e nei locali fiorentini<br />
più famosi. Un’ulteriore tattica<br />
per trovare la soluzione più adatta<br />
al<strong>le</strong> proprie esigenze, evitando<br />
inutili sprechi <strong>di</strong> buoni, pazienza<br />
e denaro. Quando si tratta <strong>di</strong> risparmio,<br />
a pranzo o a cena, tutto<br />
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comodo e permessi ztl falsi. Aumentano<br />
i controlli “per ristabilire la <strong>le</strong>galità come<br />
principio <strong>di</strong> convivenza civi<strong>le</strong>”<br />
Francesca Puliti<br />
Settanta indagini in <strong>due</strong> mesi, 27 contratti <strong>di</strong> affitto in nero ri<strong>le</strong>vati e sanzioni<br />
per 131mila euro. “Non si tratta <strong>di</strong> un’operazione spot – afferma l’assessore<br />
alla casa Clau<strong>di</strong>o Fantoni – intensificheremo i controlli grazie alla<br />
collaborazione con la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza e all’incremento dell’organico<br />
del nuc<strong>le</strong>o <strong>di</strong> polizia tributaria”. <strong>Il</strong> baritono <strong>di</strong> Palazzo Vecchio fa la voce grossa<br />
con gli evasori e presenta i risultati dei primi mesi <strong>di</strong> attività dell’Osservatorio sulla<br />
casa, costituito con l’obiettivo <strong>di</strong> realizzare una banca dati uti<strong>le</strong> all’in<strong>di</strong>viduazione<br />
degli affitti in nero. E non solo: <strong>le</strong> violazioni riscontrate dagli agenti della polizia<br />
municipa<strong>le</strong> sono <strong>le</strong> più <strong>di</strong>verse, dall’abuso e<strong>di</strong>lizio (65 irregolarità ri<strong>le</strong>vate nell’arco<br />
del 2009), all’evasione della Tia (a quota 105), fino al<strong>le</strong> residenze <strong>di</strong> comodo<br />
ottenute solo per avere il permesso <strong>di</strong> circolare con l’auto nel centro storico (32 i<br />
casi scoperti). Con tre case su 5, tra quel<strong>le</strong> controllate, senza regolare contratto <strong>di</strong><br />
locazione, quella degli affitti in nero rimane comunque la piaga più <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> da<br />
estirpare.<br />
Assessore, come intende procedere riguardo alla questione affitti?<br />
Innanzitutto vorrei chiarire che al momento non abbiamo dati statistici in proposito.<br />
L’attività dell’Osservatorio sulla casa si basa sull’incrocio del<strong>le</strong> banche dati <strong>di</strong> catasto,<br />
Ici, anagrafe e patrimonio, a cui ben presto si aggiungerà quella dell’Agenzia<br />
del<strong>le</strong> Entrate. Questa attività produce dati su cui operare indagini e a partire da<br />
questi abbiamo deciso <strong>di</strong> intensificare i controlli. Non solo per recuperare l’evasione<br />
fisca<strong>le</strong>, ma per contrastare un fenomeno dal<strong>le</strong> forti ricadute sociali. Gli affitti in<br />
Clau<strong>di</strong>o Fantoni<br />
politica<br />
PALAZZO VECCHIO/1. L’assessore alla casa Clau<strong>di</strong>o Fantoni <strong>di</strong>chiara guerra all’evasione<br />
“Affi tti in nero, ora si fa sul serio”<br />
onclusa la campagna per <strong>le</strong> primarie e lasciato al<strong>le</strong> spal-<br />
C<strong>le</strong> qualche strascico <strong>di</strong> po<strong>le</strong>mica su un’affluenza non<br />
troppo entusiasmante (115mila i toscani al<strong>le</strong> urne, ovvero<br />
40mila in meno rispetto all’ultima consultazione del genere),<br />
la squadra dei can<strong>di</strong>dati al consiglio regiona<strong>le</strong> è pronta<br />
a scendere in campo. Sette i seggi pronti ad accogliere i futuri<br />
consiglieri del Pd e<strong>le</strong>tti nella circoscrizione fiorentina.<br />
Ed ecco i “magnifici sette” che hanno incassato il maggior<br />
numero <strong>di</strong> preferenze. In or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arrivo si classifica primo<br />
Vittorio Bugli con 3.678 voti, ex <strong>di</strong>essino residente a Empoli,<br />
<strong>di</strong> cui è stato sindaco per <strong>due</strong> mandati. Dietro <strong>di</strong> lui tre ex<br />
margheritini, Gianluca Parrini (3.238 schede per lui), Paolo<br />
Bambagioni (2.990), presidente della Mukki con un passato<br />
da sindaco <strong>di</strong> Signa, e Nicola Danti (2.830), consigliere regiona<strong>le</strong><br />
dal 2007. Alla quinta posizione un volto ben noto a<br />
Firenze, l’ex assessore a sport e cultura Eugenio Giani, ovvero<br />
il campione <strong>di</strong> preferenze al<strong>le</strong> ultime e<strong>le</strong>zioni comunali,<br />
titolare al momento della poltrona <strong>di</strong> presidente del Consiglio<br />
in Palazzo Vecchio. Si classifica sesta l’unica donna riuscita<br />
a spuntarla: è A<strong>le</strong>ssia Ballini, assessore provincia<strong>le</strong> a<br />
nero contribuiscono a tenere alti quelli<br />
regolari e privano chi accetta il compromesso<br />
<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti civili. <strong>Il</strong> nostro<br />
obiettivo dunque non è sanzionare<br />
per sanzionare, ma ristabilire la <strong>le</strong>galità<br />
come principio <strong>di</strong> convivenza civi<strong>le</strong>.<br />
A proposito <strong>di</strong> <strong>le</strong>galità, come la mettiamo<br />
con <strong>le</strong> numerose occupazioni<br />
abusive?<br />
Riba<strong>di</strong>sco che la strada da percorrere<br />
è una soltanto, quella della <strong>le</strong>galità.<br />
Come amministrazione citta<strong>di</strong>na abbiamo<br />
il dovere, anche mora<strong>le</strong>, <strong>di</strong> dare<br />
del<strong>le</strong> risposte all’emergenza abitativa.<br />
Ma lo faremo – e lo stiamo già facendo<br />
– aumentando lo stock degli alloggi <strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>lizia residenzia<strong>le</strong> pubblica e acce<strong>le</strong>rando<br />
<strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> assegnazione. In<br />
tal senso va la decisione <strong>di</strong> effettuare<br />
l’assegnazione tramite planimetria,<br />
che consente un notevo<strong>le</strong> risparmio <strong>di</strong><br />
tempo. Stiamo consegnando decine e<br />
decine <strong>di</strong> appartamenti, via via che si<br />
concludono i lavori <strong>di</strong> manutenzione.<br />
E il famoso fondo <strong>di</strong> garanzia a carico<br />
del Comune per <strong>le</strong> 100 giovani<br />
coppie impossibilitate ad accendere<br />
un mutuo, che compariva tra i 100<br />
punti <strong>di</strong> Renzi, che fine ha fatto?<br />
La giunta ha già deliberato in proposito<br />
lo scorso ottobre, si tratta adesso solamente<br />
<strong>di</strong> aspettare che <strong>le</strong> pratiche burocratiche<br />
facciano il loro corso. <strong>Il</strong> bando<br />
dovrebbe uscire proprio nel<strong>le</strong> prossime<br />
settimane.<br />
OBIETTIVO REGIONALI. È stato Bugli a incassare il maggior numero <strong>di</strong> preferenze al<strong>le</strong> primarie. Per Sel prima la Petraglia<br />
Pronta la squadra del Pd. Ecco chi sono i “magnifi ci sette”<br />
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<strong>due</strong> mandati da primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>San</strong> Piero a Sieve<br />
al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>. Settima posizione per Simone Naldoni, segretario<br />
provincia<strong>le</strong> del Pd nonché assessore ai servizi sociali<br />
a Scan<strong>di</strong>cci e presidente della Società della salute dell’area<br />
nord-ovest. Sul fronte Sinistra ecologia e libertà, l’unico altro<br />
partito che aveva accettato la sfida-primarie, ad arrivare<br />
davanti a tutti è invece stata A<strong>le</strong>ssia Petraglia. Quasi doppiato<br />
il secondo in classifica, Maurizio De <strong>San</strong>tis. E adesso<br />
comincia la corsa vera, obiettivo <strong>le</strong> e<strong>le</strong>zioni <strong>di</strong> marzo. /F.P.<br />
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politica<br />
PALAZZO VECCHIO/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl in Comune<br />
“Non mollo l’opposizione.<br />
E ora voglio vedere i fatti”<br />
Francesca Puliti<br />
Molla, non molla, resiste. Sono circolate<br />
su tutti i giornali <strong>le</strong> voci che davano<br />
Giovanni Galli prossimo alla rottura<br />
con il Pdl. Sarebbe stato il terzo can<strong>di</strong>dato<br />
a sindaco del centrodestra ad abbandonare<br />
il Salone dei Dugento dopo la sconfitta e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong>.<br />
E invece no, l’ex portierone viola non ha nessuna<br />
intenzione <strong>di</strong> arrendersi. Resta al suo posto e<br />
resta con il Pdl. Anche se nel frattempo ha preso<br />
nuovamente possesso <strong>di</strong> un’altra poltrona, quella<br />
degli stu<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>aset, dove è tornato a fare l’opinionista<br />
<strong>di</strong> calcio. Pentito della <strong>di</strong>scesa nell’agone<br />
politico forse? “Assolutamente no – afferma Galli<br />
– sono una persona a cui piace conoscere <strong>le</strong> cose,<br />
affrontar<strong>le</strong> <strong>di</strong> persona. Quella in Palazzo Vecchio è<br />
un’esperienza che mi arricchisce moltissimo”.<br />
Da outsider della politica che era, come ha vissuto<br />
questi primi mesi in Consiglio comuna<strong>le</strong>?<br />
In questo periodo ho cercato <strong>di</strong> capire come funziona<br />
la macchina pubblica e devo ammettere che se per certi<br />
aspetti sono rimasto positivamente colpito, altri mi hanno<br />
lasciato perp<strong>le</strong>sso.<br />
A cosa si riferisce?<br />
Sono rimasto deluso dal fatto che <strong>di</strong> fronte al<strong>le</strong> esigenze<br />
concrete dei citta<strong>di</strong>ni, spesso in Consiglio comuna<strong>le</strong> la<br />
<strong>di</strong>scussione scivoli sul piano ideologico, come se fossimo<br />
sempre in campagna e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong>. E’ l’aspetto prettamente<br />
politico che mi ha fatto sorgere alcuni dubbi sul<br />
ruolo che rivesto in Consiglio. Rif<strong>le</strong>ssioni che ho fatto a<br />
voce alta e sono state travisate dalla stampa.<br />
Riguardo a un suo possibi<strong>le</strong> abbandono del gruppo<br />
del Pdl?<br />
Esattamente. Ma non ho mai detto questo, ho soltanto<br />
espresso il mio imbarazzo per alcune situazioni che si<br />
erano venute a creare. Ad esempio mi è sembrato assurdo<br />
che il Consiglio abbia bocciato la mozione <strong>di</strong> Ornella<br />
De Zordo che chiedeva <strong>di</strong> fermare il taglio degli<br />
alberi nell’area degli ex Macelli, dove sarebbe dovuta<br />
nascere la stazione dell’Alta Velocità, dal momento che<br />
era stato deciso che la stazione non sarebbe più stata<br />
costruita là.<br />
A proposito <strong>di</strong> Tav, come pensa che sia stata gestita<br />
la vicenda?<br />
Da parte del sindaco e della maggioranza con poca chiarezza.<br />
Al <strong>di</strong> là della comunicazione del sindaco non c’è<br />
niente a livello progettua<strong>le</strong>, non ci sono atti ufficiali da<br />
impugnare. La collocazione della stazione è stata rimessa<br />
in <strong>di</strong>scussione mil<strong>le</strong> volte, senza che si procedesse a<br />
Giovanni Galli<br />
mettere niente per iscritto. Ma credo che la gente sia in<br />
grado <strong>di</strong> accorgersene, non penso che si faccia ubriacare<br />
dalla pedonalizzazione <strong>di</strong> piazza Duomo. Un’operazione<br />
meritevo<strong>le</strong>, ma gestita in modo <strong>di</strong>scutibi<strong>le</strong>.<br />
In che senso?<br />
La chiusura <strong>di</strong> piazza Duomo al traffico implicava l’intero<br />
riassetto della viabilità urbana. Invece non c’è stata<br />
nessuna pianificazione e il caos nel<strong>le</strong> strade citta<strong>di</strong>ne lo<br />
<strong>di</strong>mostra. Renzi ha un sacco <strong>di</strong> bel<strong>le</strong> idee, ma ogni tanto<br />
è costretto a scontrarsi con la realtà. Come nel caso<br />
della Cittadella viola. Finora il sindaco ha venduto “aria<br />
fritta”, ha deciso cosa fare in un’area che non è sua e su<br />
cui pendono, oltre a un’inchiesta giu<strong>di</strong>ziaria, una serie<br />
<strong>di</strong> progetti ben <strong>di</strong>versi.<br />
Pensa che Firenze riuscirà a presentarsi all’appuntamento<br />
degli Europei del 2016 con lo sta<strong>di</strong>o nuovo?<br />
Credo che sia più faci<strong>le</strong> ristrutturare il Franchi che avere<br />
lo sta<strong>di</strong>o nuovo pronto per allora. La prima scadenza,<br />
infatti, è fissata per il 10 febbraio, data entro la qua<strong>le</strong><br />
presentare la can<strong>di</strong>datura con annesso il progetto della<br />
nuova struttura. <strong>Il</strong> che significa che per allora tutti i prob<strong>le</strong>mi<br />
<strong>le</strong>gati Castello dovrebbero essere stati risolti. La<br />
partita del nuovo sta<strong>di</strong>o è una grande opportunità, ma<br />
può rivelarsi un pericoloso boomerang.<br />
“Tra me e la Lega Nord<br />
uno sposalizio alla pari”<br />
on ha fatto un ingresso<br />
Ntrionfa<strong>le</strong> dal portone principa<strong>le</strong>,<br />
eppure ci è arrivata lo stesso<br />
nel palazzo del potere, la Lega<br />
Nord. Ce l’ha portata Mario Razzanelli,<br />
a pochi mesi dal<strong>le</strong> e<strong>le</strong>zioni<br />
amministrative che lo avevano<br />
visto guadagnarsi nuovamente<br />
uno scranno grazie alla lista civica<br />
Firenze C’è. C’è stato un<br />
(breve) momento, durante la lunga<br />
marcia verso <strong>le</strong> scorse amministrative,<br />
in cui Razzanelli era<br />
sembrato un plausibi<strong>le</strong> can<strong>di</strong>dato<br />
per il centrodestra. Abbastanza<br />
“civico” da poter essere apprezzato<br />
anche dagli e<strong>le</strong>ttori del Pdl<br />
e forte <strong>di</strong> un referendum (quello<br />
sulla tramvia, ma non ci sarebbe<br />
neanche bisogno <strong>di</strong> ricordarlo)<br />
che aveva smosso gli equilibri<br />
citta<strong>di</strong>ni. Ma il matrimonio non è<br />
andato in porto. A sposare la causa<br />
<strong>di</strong> Mario (o viceversa) è stata<br />
invece la Lega, qualche tempo<br />
dopo. A novembre il cambio <strong>di</strong><br />
targa e nome del gruppo e la “<strong>di</strong>scesa<br />
della Lega oltre gli Appennini”.<br />
Come ha spiegato questo passaggio<br />
ai suoi e<strong>le</strong>ttori?<br />
Dopo il successo della lista civica,<br />
dovevo trovare una “casa”,<br />
un appoggio politico a livello<br />
naziona<strong>le</strong>. La Lega Nord è stato<br />
l’unico partito che abbia appoggiato<br />
fin dall’inizio la mia battaglia<br />
contro la tramvia, mentre An<br />
osteggiava il referendum e Forza<br />
Italia si è limitato a concedere la<br />
libera scelta ai suoi e<strong>le</strong>ttori. Non<br />
solo, la Lega è un partito vicino<br />
ai prob<strong>le</strong>mi concreti della gente.<br />
Che poi può con<strong>di</strong>videre o meno<br />
ciò che propone, ma sicuramente<br />
capisce quello a cui si riferisce.<br />
In questo senso posso <strong>di</strong>re <strong>di</strong> essere<br />
<strong>le</strong>ghista da sempre, perché<br />
mi sono sempre occupato dei<br />
prob<strong>le</strong>mi concreti della gente.<br />
Quin<strong>di</strong> la sua linea politica non<br />
cambia?<br />
Mario Razzanelli<br />
21<br />
PALAZZO VECCHIO/3. Mario Razzanelli, consigliere del Carroccio<br />
Assolutamente no, perché il mio<br />
programma si identifica in quello<br />
della Lega, anche nello spirito.<br />
Tant’è vero che ho ricevuto più<br />
congratulazioni per questo “matrimonio”<br />
che per la vittoria del<br />
referendum sulla tramvia.<br />
Allora perché non l’ha fatto<br />
prima del<strong>le</strong> amministrative?<br />
Avevo cominciato un percorso<br />
con un altro partito, l’Udc, ma<br />
mi sono scontrato con gerarchie<br />
e veti. Tra cui, quello più eclatante,<br />
l’appoggio prima proclamato<br />
e poi ritirato alla mia lista civica<br />
al<strong>le</strong> amministrative <strong>di</strong> giugno. La<br />
mia can<strong>di</strong>datura stonava perché<br />
non mi prestavo all’accordo con<br />
il Pd, che il partito vo<strong>le</strong>va sperimentare<br />
a Firenze.<br />
I rumors la accre<strong>di</strong>tano come<br />
can<strong>di</strong>dato al<strong>le</strong> prossime regionali…<br />
Non ho mai fatto nessuna richiesta<br />
in tal senso alla Lega, si tratta<br />
<strong>di</strong> uno “sposalizio” alla pari, fatto<br />
per convinzione e non in base al<strong>le</strong><br />
rispettive doti. Ma se arrivasse la<br />
proposta lo farei sicuramente.<br />
Con l’intenzione <strong>di</strong> far crescere<br />
questo movimento. Una cosa è<br />
certa, adesso non devo più guardarmi<br />
dai colpi bassi e dal<strong>le</strong> coltellate<br />
alla schiena. /F.P.<br />
NON SAI DOVE METTERE<br />
I TUOI OGGETTI?<br />
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22 Gennaio 2010<br />
Anche la Provincia <strong>di</strong> Firenze ha il<br />
suo Diamante, un vero e proprio<br />
gioiello fotovoltaico. Si tratta <strong>di</strong><br />
una centra<strong>le</strong> energetica <strong>di</strong> nuova<br />
generazione realizzata da Enel Ingegneria e<br />
Innovazione dalla forma appunto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>amante<br />
che illuminerà <strong>le</strong> notti del Parco <strong>di</strong> Villa<br />
Demidoff a Pratolino. Sviluppato dalla Ricerca<br />
Enel in collaborazione con l’Università <strong>di</strong><br />
Pisa, il Diamante (alto 12 metri) è un sistema<br />
energetico innovativo che consente, per la prima<br />
volta, <strong>di</strong> testare la generazione <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ttricità<br />
con pannelli fotovoltaici, integrandola con un<br />
sistema in grado <strong>di</strong> accumularla sotto forma <strong>di</strong><br />
idrogeno e <strong>di</strong> renderla <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong> anche quando<br />
il so<strong>le</strong> non c’è. Con una forma architettonica<br />
che lo rende particolarmente adatto per essere<br />
inserito in contesti paesaggistici <strong>di</strong> pregio<br />
architettonico e naturalistico, il Diamante, che<br />
ha una potenza installata <strong>di</strong> 11 kWp, fornirà<br />
energia per l’illuminazione notturna del parco<br />
Me<strong>di</strong>ceo e quin<strong>di</strong> del colosso dell’Appennino<br />
del Giambologna, della peschiera della maschera,<br />
della grotta <strong>di</strong> Cupido, del via<strong>le</strong> degli<br />
zampilli e per l’alimentazione del<strong>le</strong> bicic<strong>le</strong>tte<br />
e<strong>le</strong>ttriche messe a <strong>di</strong>sposizione dei frequentatori<br />
della villa. I 38 pannelli fotovoltaici <strong>di</strong><br />
ultima generazione installati sulla struttura<br />
permettono <strong>di</strong> produrre energia e<strong>le</strong>ttrica sfruttando<br />
l’irraggiamento del so<strong>le</strong>. La parte <strong>di</strong><br />
energia non utilizzata viene accumulata generando<br />
idrogeno, che è stoccato all’interno<br />
<strong>di</strong> tre serbatoi sferici alloggiati nel Diamante.<br />
Utilizzando l’idrogeno in cel<strong>le</strong> a combustibi<strong>le</strong>,<br />
la struttura è in grado quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> produrre energia<br />
e<strong>le</strong>ttrica anche durante la notte o in assenza<br />
<strong>di</strong> so<strong>le</strong>. “Diamante, in molti sensi, non è solo<br />
un esercizio tecnologico o <strong>di</strong> design – spiega<br />
Sauro Pasini, responsabi<strong>le</strong> della ricerca Enel –<br />
ma è una sorta <strong>di</strong> pre-prototipo industria<strong>le</strong>. <strong>Il</strong><br />
sistema, infatti, è tarato su un piccolo condominio,<br />
una casa da <strong>due</strong> o tre famiglie e l’idea<br />
è stata quella <strong>di</strong> svilupparlo come piccola centra<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> generazione permanente <strong>di</strong> energia rinnovabi<strong>le</strong>.<br />
Per ora Diamante è un oggetto che<br />
ci è costato un occhio della testa solo per far<br />
tagliare triangolarmente i pannelli fotovoltaici<br />
e sviluppare il sistema a idrogeno <strong>di</strong> estrema<br />
sofisticazione, che ha bisogno <strong>di</strong> un suo bilanciamento<br />
termico per accumulare ed erogare<br />
energia. Ma con <strong>le</strong> prossime batterie sarà tutto<br />
<strong>di</strong>verso, <strong>di</strong>verrà una vera e propria proposta <strong>di</strong><br />
investimento per famiglie, condomini e anche<br />
picco<strong>le</strong> imprese”. “Come Provincia <strong>di</strong> Firenze<br />
– ha detto il Presidente Andrea Barducci – abbiamo<br />
chiesto che l’installazione del <strong>di</strong>amante<br />
energetico nel parco <strong>di</strong> Pratolino non resti un<br />
fatto isolato. Abbiano già dato la <strong>di</strong>sponibilità<br />
ad Enel per un nostro impegno concreto che<br />
porti all’installazione <strong>di</strong> altri impianti <strong>di</strong> questo<br />
genere anche nel Parco del<strong>le</strong> cascine e ai<br />
Renai <strong>di</strong> Signa”.<br />
provincia<br />
FUORI PORTA. A Villa Demidoff, a Pratolino, una innovativa centra<strong>le</strong> energetica fotovoltaica<br />
Un “gioiello” che illumina un parco intero<br />
Alto do<strong>di</strong>ci metri, “Diamante” è stato sviluppato<br />
dalla Ricerca Enel in collaborazione con<br />
l’Università <strong>di</strong> Pisa: produce energia sfruttando i<br />
raggi del so<strong>le</strong>, e trasforma in idrogeno quella che<br />
non viene utilizzata<br />
Ginevra Donnici<br />
CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA<br />
• Servizi funebri<br />
• Cremazioni<br />
• Fiori<br />
• Necrologi<br />
<strong>Il</strong> presidente Barducci con il <strong>di</strong>rettore<br />
Ingegneria e Innovazione <strong>di</strong> Enel Livio Vido<br />
Tel. 055.6580040 (<strong>di</strong>urno e notturno)<br />
Via G.Caponsacchi 5/r, Via A.F Doni 41/r Firenze<br />
1027252<br />
ARTE E DINTORNI<br />
A Palazzo Me<strong>di</strong>ci venti gigantografie<br />
Gli scatti <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>da Höfer in una mostra<br />
saltare la bel<strong>le</strong>zza dei luoghi dove l’uomo è <strong>di</strong>venuto grande allontanando però la presenza<br />
Eumana. Sembra essere un paradosso ma è l’idea che sta alla base del<strong>le</strong> fotografie della tedesca<br />
Can<strong>di</strong>da Höfer, artista specializzata in immagini <strong>di</strong> grande formato. La Gal<strong>le</strong>ria <strong>di</strong> Palazzo<br />
Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong> espone, fino al 24 gennaio, venti gigantografie meticolosamente composte,<br />
che ritraggono interni vuoti e spazi sociali <strong>di</strong> una Firenze e<strong>le</strong>gante, raffinata e unica. Le immagini<br />
chiave della mostra sono sa<strong>le</strong> <strong>di</strong> biblioteche, musei, teatri, caffè e università, oltre a <strong>di</strong>more<br />
e palazzi storici. <strong>Il</strong> progetto che ha portato a questa mostra (realizzata dalla Fondazione Palazzo<br />
Strozzi in collaborazione con la Provincia <strong>di</strong> Firenze) ha avuto inizio con un inventario degli<br />
innumerevoli spazi pubblici possibili a Firenze: da questa lista la Höfer ha svolto una se<strong>le</strong>zione<br />
preliminare, per compiere in seguito una serie <strong>di</strong> prolungate visite in città nel 2007 e 2008,<br />
documentando accuratamente questi spazi. Alla fine ha in<strong>di</strong>viduato venti luoghi capaci <strong>di</strong> esprimere<br />
la sua visione su<br />
Firenze: alcuni ambienti<br />
del Museo <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />
Marco, gli Uffizi e la<br />
loro biblioteca, il Teatro<br />
della Pergola, Palazzo<br />
Pitti, Palazzo Corsini,<br />
la Villa <strong>di</strong> Poggio a<br />
Caiano, <strong>le</strong> Biblioteche<br />
Marucelliana e Riccar<strong>di</strong>ana,<br />
l’Accademia con<br />
uno scorcio del David <strong>di</strong><br />
Michelangelo, Palazzo<br />
Vecchio e Palazzo Me<strong>di</strong>ci<br />
Riccar<strong>di</strong>. E<strong>le</strong>mento<br />
comune agli scatti è<br />
l’esplorazione <strong>di</strong> interni<br />
evocativi e deserti, privi<br />
<strong>di</strong> presenze umane che<br />
“sono una <strong>di</strong>strazione<br />
alla visione dello spazio”<br />
come afferma la<br />
fotografa tedesca. L’artista<br />
ha prodotto questi<br />
ritratti <strong>di</strong> interni senza<br />
ritoccare <strong>di</strong>gitalmente<br />
o alterare <strong>le</strong> immagini.<br />
Saranno quin<strong>di</strong> incontri<br />
<strong>di</strong> luce ravvicinati e<br />
sfolgoranti quelli che<br />
vivranno i visitatori in<br />
transito tra via Cavour<br />
e via Ginori (ingresso<br />
Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong> in uno scatto <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>da Höfer<br />
gratuito 9-19, chiuso<br />
merco<strong>le</strong>dì). /G.D.<br />
1037632
SOVRAPPESO E OBESITÀ:<br />
I SERVIZI PUBBLICI SUL TERRITORIO<br />
<strong>Il</strong> sovrappeso e l’obesità si stanno ponendo sempre più all’attenzione della me<strong>di</strong>cina genera<strong>le</strong> non<br />
solo per il suo aumento <strong>di</strong> incidenza ma soprattutto per il riconoscimento del loro ruolo come fattore<br />
<strong>di</strong> rischio per <strong>le</strong> patologie croniche: basti pensare al crescente numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>abetici e <strong>di</strong> ipertesi.<br />
<strong>Il</strong> fenomeno è molto <strong>di</strong>ffuso nel nostro Paese e la sua preva<strong>le</strong>nza è in costante aumento con una<br />
preoccupante espansione nell’età infanti<strong>le</strong>, attribuibi<strong>le</strong> al fatto che la vita moderna promuove stili<br />
<strong>di</strong> vita estremamente sedentari con livelli assai ridotti <strong>di</strong> attività fisica.<br />
L’attenzione al peso va posta fin dall’infanzia perché il bambino obeso ha molte probabilità <strong>di</strong><br />
essere un adulto obeso. L’attenzione all’infanzia comporta chiaramente un coinvolgimento dei<br />
genitori e degli adulti <strong>di</strong> riferimento per tutti i significati che il cibo assume all’interno del<strong>le</strong> relazioni<br />
familiari (socia<strong>le</strong>, cultura<strong>le</strong>, educativo), non solo alimentare.<br />
La correzione del peso deve essere eseguita con cautela, soprattutto nel periodo dell’infanzia e<br />
dell’ado<strong>le</strong>scenza, senza restrizioni alimentari brusche e troppo severe (da evitare il “fai da te”…)<br />
che potrebbero ripercuotersi negativamente sulla salute.<br />
Consigli per tutelare la salute (dal<strong>le</strong> linee guida nazionali)<br />
Controlla se il tuo peso è giusto<br />
Un peso stabi<strong>le</strong> che rientri nei limiti della norma contribuisce a far vivere meglio e più a lungo.<br />
Qualora il tuo peso sia al <strong>di</strong> fuori dei limiti in<strong>di</strong>cati in tabella, è necessario riportarlo gradatamente<br />
ad un peso ragionevo<strong>le</strong>.<br />
<strong>Il</strong> parametro più utilizzato per valutare lo stato nutriziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> una persona è l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Massa Corporea<br />
che si ottiene <strong>di</strong>videndo il peso corporeo (espresso in Kg) per l’altezza al quadrato (espressa<br />
in metri). Confronta il valore ottenuto con i tuoi dati con i valori della tabella sottostante:<br />
IMC INFERIORE A 18,5 SOTTOPESO<br />
IMC DA 18,5 A 24,9 NORMOPESO<br />
IMC DA 25 A 29,9 SOVRAPPESO<br />
IMC DA 30 A 34,9 OBESITÀ LIEVE<br />
IMC DA 35 A 39,9 OBESITÀ MODERATA<br />
IMC SUPERIORE A 40 OBESITÀ GRAVE<br />
Controlla la tua Circonferenza vita<br />
Altro e<strong>le</strong>mento importante per valutare il tuo stato nutriziona<strong>le</strong> è la Circonferenza Vita in quanto<br />
rappresenta un valido in<strong>di</strong>ce del grasso presente a livello addomina<strong>le</strong>.<br />
Se il valore è superiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per <strong>le</strong> donne, il rischio <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari<br />
risulta sensibilmente aumentato.<br />
Segui una <strong>di</strong>eta variata e bilanciata per mantenere il peso sotto controllo.<br />
• Va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re includere tutti gli alimenti in maniera equilibrata:<br />
• Evitare <strong>di</strong> fare pasti copiosi: meglio frazionare l’alimentazione della giornata in tre pasti principali<br />
(colazione, pranzo e cena) e <strong>due</strong> piccoli spuntini (ciascuno <strong>di</strong> circa 100 calorie);<br />
• Ridurre il consumo <strong>di</strong> alimenti <strong>di</strong> origine anima<strong>le</strong> ricchi <strong>di</strong> grassi: latte e derivati, formaggio,<br />
insaccati, il grasso visibi<strong>le</strong> della carne e dolci in genere;<br />
• Privi<strong>le</strong>giare il consumo <strong>di</strong> pesce, soprattutto <strong>di</strong> quello azzurro, in quanto ricco <strong>di</strong> grassi protettivi<br />
nei confronti del cuore;<br />
• Ridurre il consumo <strong>di</strong> sa<strong>le</strong> da cucina come con<strong>di</strong>mento, se ne raccomanda il consumo <strong>di</strong><br />
5-6 gr. al giorno equiva<strong>le</strong>nte a circa un cucchiaino da caffè. Sono da limitare anche estratti <strong>di</strong><br />
carne e da<strong>di</strong> da brodo, ma anche salse per con<strong>di</strong>menti tipo maionese, ketchup, senape, salsa<br />
<strong>di</strong> soia....., si possono invece utilizzare spezie e aceto anche balsamico per insaporire i cibi;<br />
• Consumare almeno 5 porzioni fra frutta e verdura al giorno <strong>di</strong> stagione per assicurarsi un’<br />
adeguata assunzione <strong>di</strong> fibra alimentare necessaria per controllare il peso e per ridurre l’as-<br />
1) Saltare la prima colazione o il pranzo aiuta a perdere peso<br />
2) L’olio <strong>di</strong> semi è più <strong>le</strong>ggero dell’olio <strong>di</strong> oliva<br />
3) Per scendere <strong>di</strong> peso basta eliminare la pasta dalla <strong>di</strong>eta<br />
4) Praticare un'intensa attività fisica è sufficiente a perdere peso<br />
5) Mangiare frutta, in gran quantità, aiuta a mantenere la linea<br />
6) Tutti gli alimenti <strong>di</strong> origine alimentare contengono co<strong>le</strong>sterolo<br />
7) Chi ha genitori obesi è destinato inevitabilmente ad essere grasso<br />
sorbimento <strong>di</strong> grassi e zuccheri introdotti con la <strong>di</strong>eta;<br />
• Bevi ogni giorno acqua in abbondanza, me<strong>di</strong>amente 1,5/2 litri, frequentemente e in picco<strong>le</strong><br />
quantità, anche quando non avverti lo stimolo della sete. Ricorda che il calcio presente nell’acqua<br />
viene assorbito dall’organismo come il calcio presente nel latte.<br />
• Sono da evitare tutti i superalcolici e gli alcolici in genere in quanto pur non essendo un<br />
nutriente l’etanolo apporta una cospicua quantità <strong>di</strong> calorie che sommandosi a quel<strong>le</strong> apportate<br />
dagli alimenti possono contribuire a fare ingrassare;<br />
• Mantenere uno sti<strong>le</strong> <strong>di</strong> vita attivo attraverso una regolare e quoti<strong>di</strong>ana attività motoria (camminare<br />
o pedalare almeno mezz’ora tutti i giorni).<br />
Cosa fare se la valutazione dello stato nutriziona<strong>le</strong> non risulta adeguata<br />
Rivolgiti al pe<strong>di</strong>atra o al me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia per avere i consigli utili su come affrontare <strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche<br />
relative al peso corporeo i quali decideranno sulla base della storia familiare e persona<strong>le</strong><br />
l’opportunità <strong>di</strong> effettuare approfon<strong>di</strong>menti attraverso l’invio e la collaborazione con i servizi specialistici<br />
pubblici del territorio.<br />
Sul territorio è possibi<strong>le</strong> trovare servizi de<strong>di</strong>cati e in rete a seconda del<strong>le</strong> tue caratteristiche<br />
fisiche e al<strong>le</strong> tue esigenze cliniche<br />
Se il tuo peso rientra nel normopeso o nel lieve sovrappeso e sei interessato a recuperare e/o mantenere<br />
un buono stato <strong>di</strong> salute allora il Counseling Nutriziona<strong>le</strong> fa al caso tuo. <strong>Il</strong> programma<br />
prevede un percorso <strong>di</strong> salute attraverso incontri a piccoli gruppi sul<strong>le</strong> tematiche della corretta<br />
alimentazione e <strong>di</strong> un salutare sti<strong>le</strong> <strong>di</strong> vita.<br />
Per informazioni te<strong>le</strong>fonare nei giorni: merco<strong>le</strong>dì e giovedì dal<strong>le</strong> 9 al<strong>le</strong> 10,30 al n. 055 2496794.<br />
<strong>Il</strong> servizio è prenotabi<strong>le</strong> tramite CUP metropolitano e non è prevista richiesta me<strong>di</strong>ca.<br />
Se invece il tuo peso si colloca già nel sovrappeso conclamato e/o obesità puoi rivolgerti a Ambulatorio<br />
<strong>di</strong> Dietetica Professiona<strong>le</strong> della tua zona.(ve<strong>di</strong> tabella)<br />
AMBULATORI MATTINA POMERIGGIO AMBULATORI MATTINA POMERIGGIO<br />
OSPEDALE.<br />
SM.ANNUNZIATA<br />
MERCOLEDÌ/<br />
VENERDÌ<br />
VIA GRAMSCI SESTO<br />
FIORENTINO<br />
LUNEDÌ/MARTEDI //<br />
PRESIDIO P.PALAGI<br />
(EX IOT) -FIRENZE<br />
VENERDÌ //<br />
OSPEDALE DEL<br />
MUGELLO<br />
LUNEDÌ MARTEDÌ<br />
PRESIDIO L.NO<br />
SANTA ROSA<br />
FIRENZE<br />
MERCOLEDÌ/<br />
GIOVEDÌ/VENERDI<br />
//<br />
PRESIDIO VIA<br />
BETTINI-PELAGO<br />
VENERDÌ //<br />
OSPEDALE NUOVO<br />
S.G.DI DIO-FIRENZE<br />
MERCOLEDÌ/<br />
VENERDÌ<br />
MARTEDÌ<br />
OSPEDALE<br />
SERRISTORI FIGLINE<br />
LUNEDÌ-2° E<br />
4°GIOVEDÌ<br />
//<br />
PRESIDIO VIA<br />
DELL’OSTERIA<br />
FIRENZE<br />
MERCOLEDÌ //<br />
PRESIDIO<br />
CAMEREATA<br />
MERCOLEDÌ/<br />
GIOVEDÌ<br />
PRESIDIO V.LE<br />
PRESIDIO VIA<br />
MORGAGNI<br />
LUNEDÌ MARTEDÌ<br />
RIALDOLI-<br />
MARTEDÌ //<br />
FIRENZE<br />
SCANDICCI<br />
PRESIDIO B.GO LUNEDÌ-<br />
PRES.ALFA<br />
OGNISSANTI MERCOLEDÌ-<br />
//<br />
COLUMBUS LASTRA GIOVEDI //<br />
FIRENZE<br />
VENERDI<br />
A SIGNA<br />
La prenotazione va effettuata tramite CUP (te<strong>le</strong>fono da rete fissa 840003003 e da rete mobi<strong>le</strong><br />
199175955) metropolitano con richiesta me<strong>di</strong>ca.<br />
VALUTA LE TUE CONOSCENZE IN AMBITO NUTRIZIONALE, RISPONDENDO VERO O FALSO AD UN SEMPLICE TEST SUI PREGIUDIZI ALIMENTARI<br />
8) l’ananas fa <strong>di</strong>magrire<br />
9) Per con<strong>di</strong>re la pasta è più salutare utilizzare la margarina invece del burro<br />
10)Per <strong>di</strong>magrire più facilmente è necessario usare alimenti light<br />
11) L’acqua oligominera<strong>le</strong> aiuta a perdere <strong>di</strong> peso<br />
12) Gli ingre<strong>di</strong>enti riportati in etichetta sono e<strong>le</strong>ncati in or<strong>di</strong>ne decrescente<br />
13)La vitamina C aiuta l’assorbimento del ferro contenuto nei cibi<br />
Risposte esatte: Da 1 a 5 = Falso (F), 6 =Vero (V), da 7 a 11= F, 12 e 13 = V<br />
La Società della Salute <strong>di</strong> Firenze, per attuare <strong>le</strong> linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo regionali e nazionali sul tema alimentazione e salute ha costituito un gruppo <strong>di</strong> lavoro inter<strong>di</strong>sciplinare con me<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong>etiste, nutrizionisti, psicologi con l’obiettivo<strong>di</strong> fornire<br />
al citta<strong>di</strong>no una risposta integrata attraverso interventi <strong>di</strong> educazione sanitaria, assistenzia<strong>le</strong> e clinica. Per ulteriori approfon<strong>di</strong>menti relativi ai servizi territoriali soprain<strong>di</strong>cati è possibi<strong>le</strong> consultare il sito della Società della Salute <strong>di</strong> Firenze<br />
www.sds.firenze.it e per conoscere <strong>le</strong> “linee guida per una sana alimentazione italiana” vedere il sito dell’Istituto Naziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione www.inran.it<br />
Informazione a cura della Società della Salute
IL DEGRADO<br />
SI COMBATTE INSIEME.<br />
NUOVA ILLUMINAZIONE<br />
AL GIARDINO DI VIA GALLIANO<br />
A seguito <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse segnalazioni da parte dei residenti in Via<br />
Galliano che lamentavano il cattivo stato del giar<strong>di</strong>no situato<br />
tra Via Veracini e Via Doni il Consiglio <strong>di</strong> Quartiere 1 ha ritenuto<br />
che <strong>le</strong> richieste dei citta<strong>di</strong>ni fossero <strong>le</strong>gittime e così si è<br />
impegnato a riqualificare il giar<strong>di</strong>no per restituirgli decoro e<br />
vivibilità.<br />
A questo proposito sono state effettuati interventi <strong>di</strong> rifacimento<br />
ed inoltre sono stati istallati giochi per bambini, panchine<br />
e fioriere.<br />
Nonostante <strong>le</strong> opere <strong>di</strong> riqualificazione il piccolo, ma grazioso,<br />
giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> via Galliano presentava una grosso prob<strong>le</strong>ma<br />
d’illuminazione per ovviare a questa situazione il Consiglio<br />
<strong>di</strong> Quartiere 1 si è rivolto alla Silfi per istallare un impianto <strong>di</strong><br />
illuminazione idoneo.<br />
<strong>Il</strong> giar<strong>di</strong>no, privo <strong>di</strong> illuminazione pubblica risultava buio nel<strong>le</strong><br />
ore serali non consentendone l’utilizzo anche a causa <strong>di</strong><br />
prob<strong>le</strong>mi <strong>le</strong>gati alla sicurezza.<br />
La Silfi ha accolto con tempestività la richiesta <strong>di</strong> intervento<br />
è ha realizzato un impianto <strong>di</strong> illuminazione che è stato inaugurato<br />
dal Presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi il 17<br />
<strong>di</strong>cembre al<strong>le</strong> ore 16,00 con grande sod<strong>di</strong>sfazione da parte<br />
dei residenti che erano presenti.<br />
Gli intervenuti hanno ringraziato il Presidente e la Silfi poiché<br />
finalmente adesso il giar<strong>di</strong>no è vivibi<strong>le</strong> e sicuro.<br />
L’intervento è consistito nella realizzazione <strong>di</strong> nuove canalizzazioni<br />
interrate, 5 blocchi <strong>di</strong> fondazione e l’installazione <strong>di</strong><br />
n. 5 pali con corpi illuminanti, ad alta resa cromatica, nel rispetto<br />
degli obiettivi <strong>di</strong> risparmio energetico, con punti luce<br />
da 60W cadauno, per una potenza comp<strong>le</strong>ssiva impegnata<br />
<strong>di</strong> 300W ed un flusso luminoso <strong>di</strong> 36.000 lumen.<br />
<strong>Il</strong> Presidente, a nome <strong>di</strong> tutto il Consiglio <strong>di</strong> Quartiere 1 ha<br />
ringraziato la Silfi per il lavoro svolto ma anche tutti i residenti<br />
che ci hanno segnalato il <strong>di</strong>sagio perché - ha detto Marmugi<br />
- “solo attraverso un lavoro <strong>di</strong> cooperazione e confronto possiamo<br />
migliorare il nostro Quartiere”.<br />
UN AMICO IN “COMUNE”<br />
Si chiamano Assistenti al Territorio e sono gli ex ausiliari della<br />
Sas servizi alla strada s.p.a. operatori che svolgono la funzione<br />
<strong>di</strong> avvicinare il contatti al territorio.<br />
Gli assistenti al territorio sono un punto <strong>di</strong> riferimento per<br />
segnalare qualsiasi tipo <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>ma che riguar<strong>di</strong> il territorio<br />
come per esempio:<br />
Buche presenti sul manto strada<strong>le</strong> che possono risultare<br />
pericolose per pedoni e veicoli<br />
Oggetti <strong>di</strong> arredo urbano in stato <strong>di</strong> abbandono come<br />
panchine arrugginite, giochi per bambini danneggiati,<br />
fontane guaste ecc…<br />
Pali e paline che se non più utilizzate possono rappresentare<br />
un pericoloso ostacolo per i non vedenti<br />
Rastrelliere per la sosta del<strong>le</strong> bicic<strong>le</strong>tte in stato <strong>di</strong> deterioramento<br />
o che vengono destinate ad uso <strong>di</strong>verso da<br />
quello per cui sono state istallate<br />
Atti vandalici <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura come scritte dei writers<br />
che imbrattano e deturpano i muro o i monumenti della<br />
nostra città<br />
Rifiuti ingombranti <strong>di</strong> ogni genere come e<strong>le</strong>ttrodomestici,<br />
<strong>di</strong>vani ecc..che una volta abbandonati per <strong>le</strong> strade<br />
incrementano il degrado urbano<br />
Non sono agenti <strong>di</strong> Polizia Municipa<strong>le</strong> quin<strong>di</strong> in caso <strong>di</strong> necessità<br />
non intervengono <strong>di</strong>rettamente ma si mettono in<br />
contatto con i vigili o <strong>le</strong> forze dell’or<strong>di</strong>ne”. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />
organizzativo, l’orario <strong>di</strong> lavoro degli assistenti sarà <strong>di</strong> otto<br />
ore al giorno (orario f<strong>le</strong>ssibi<strong>le</strong> a seconda del<strong>le</strong> necessità) e<br />
opereranno ognuno in un’area precisa. <strong>Il</strong> territorio comuna<strong>le</strong><br />
è stato infatti sud<strong>di</strong>viso in 30 zone, ognuna <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong><br />
un assistente, articolate nei cinque quartieri citta<strong>di</strong>ni. Vestono<br />
una <strong>di</strong>visa <strong>di</strong> colore blu scuro un cappellino da baseball<br />
con il giglio e la scritta Comune <strong>di</strong> Firenze e si possono incontrare<br />
nei cinque quartieri <strong>di</strong>visi in sottozone:<br />
Quartiere 1: Zona 1 castrum, zona 2 <strong>San</strong>ta Croce, zona<br />
3 Ognissanti-Teatro Comuna<strong>le</strong>, zona 4 Ponte al<strong>le</strong> Mosse,<br />
zona 5 Cascine.<br />
Quartiere 2: Zona 1 Sta<strong>di</strong>o, zona 2 Bellariva, zona 3 <strong>San</strong><br />
Salvi, zona 4 Coverciano, zona 5 Cure.<br />
Quartiere 3: Zona 1 Giannotti-Gavinana, zona 2 Sorgane,<br />
zona 3 Cinque Vie-Cascine del Riccio, zona 4 Due<br />
Strade-Arcetri, zona 5 Galluzzo.<br />
Quartiere 4: Zona 1 Fonderia, zona 2 Isolotto, zona 3<br />
<strong>San</strong> Bartolo a Cintoia, zona 4 Ugnano-Mantignano, zona<br />
5 Soffiano.<br />
Quartiere 5: Zona 1 Careggi, zona 2 Poggetto, zona 3<br />
Vittoria, zona 4 Olmatello, zona 5 Rifre<strong>di</strong>, zona 6 Baracca,<br />
zona 7 Peretola, zona 8 Piagge, zona 9 Brozzi.<br />
Questi operatori si impegnano tutti i giorni operando <strong>di</strong>rettamente<br />
sul territorio, riportando agli uffici competenti e <strong>le</strong><br />
segnalazioni raccolte o verificate <strong>di</strong> persona.<br />
Non promettono miracoli ma questi operatori svolgono un<br />
lavoro intensa per garantire in ogni zona una presenza che<br />
rappresenti per i citta<strong>di</strong>ni un col<strong>le</strong>gamento con il territorio e i<br />
prob<strong>le</strong>mi ad esso col<strong>le</strong>gati.<br />
Per contattare gli assistenti al territorio del Q1 e fare segnalazioni:<br />
Coor<strong>di</strong>natore 335 59 88 789<br />
<strong>San</strong>ta Croce 335 13 88 244<br />
Ognissanti 335 71 60 209<br />
Cascine e Ponte al<strong>le</strong> Mosse 329 76 74 140<br />
A cura del Consiglio <strong>di</strong> Quartiere 1<br />
Sede del Quartiere 1<br />
Piazza <strong>San</strong>ta Croce 1<br />
055 27 67 645 • 055 27 67 645<br />
Fax 055 27 67 604/71 88 03 62<br />
E-mail: q1@comune.fi.it<br />
UN PASTO SOLIDALE<br />
Arriva il Nata<strong>le</strong> e inizia la frenetica corsa allo shopping, l’organizzazione<br />
del pranzo natalizio, l’acquisto <strong>di</strong> dolci, salumi<br />
e ogni sorta <strong>di</strong> <strong>le</strong>ccornia e il più del<strong>le</strong> volte, proprio in questi<br />
momenti <strong>di</strong> festa, non si pensa a tutti coloro che non hanno<br />
la stessa nostra fortuna.<br />
Ci sono persone che tutti i giorni hanno <strong>di</strong>fficoltà a procurarsi<br />
un pasto caldo e si rivolgono al<strong>le</strong> mense, ai centri sociali e a<br />
tutte quel<strong>le</strong> strutture che possono dare un aiuto.<br />
Sono persone con prob<strong>le</strong>mi sociali <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura che<br />
spesso soffrono la povertà e non sanno cosa sia una casa<br />
accogliente, una famiglia, il calore confortevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> un nata<strong>le</strong><br />
gioioso e sereno.<br />
<strong>Il</strong> Consiglio <strong>di</strong> Quartiere 1 non ha <strong>di</strong>menticato chi soffre, chi<br />
ha bisogno, chi ogni giorno lotta per poter sod<strong>di</strong>sfare uno<br />
dei bisogno primario degli uomini; nutrirsi.<br />
Per questo motivo martedì 23 <strong>di</strong>cembre presso l’albergo popolare<br />
<strong>di</strong> via del Leone è stato offerto un pranzo a tutti gli<br />
ospiti dell’albergo ma anche agli anziani del centro per <strong>le</strong> attività<br />
dell’età libera.<br />
Dall’antipasto al dolce anche queste persone maggiormente<br />
<strong>di</strong>sagiate hanno festeggiato il nata<strong>le</strong> in compagnia abbandonando<br />
almeno per un giorno solitu<strong>di</strong>ne e tristezza.<br />
<strong>Il</strong> pranzo è stato organizzato con l’impegno del Direttore<br />
dell’albergo Luca Angelini e del presidente del Quartiere 1<br />
Stefano Marmugi mentre <strong>le</strong> portate sono state offerte da<br />
Stefano Bon<strong>di</strong> proprietario della trattoria Za-Zà in Piazza del<br />
<strong>Mercato</strong> Centra<strong>le</strong> e da Stefano Di Puggio proprietario del ristorante<br />
i Quattro Leoni <strong>di</strong> Piazza della Passera a cui vanno i<br />
nostri ringraziamenti.<br />
L’albergo ospita fino a 150 posti <strong>le</strong>tti e ogni giorno accoglie<br />
persone con gravi prob<strong>le</strong>mi sociologici, <strong>di</strong> tossico <strong>di</strong>pendenza..<br />
che vessano in stato <strong>di</strong> degenza.<br />
L’augurio del Direttore e del Presidente Marmugi è che tutti<br />
rivolgano un pensiero a chi ha veramente bisogno non solo<br />
in momenti <strong>di</strong> festa come il Nata<strong>le</strong>.<br />
DI TERRA IN TERRA<br />
ANGELA BATONI IN CONCERTO<br />
Angela Batoni è una cantante dalla voce calda e avvolgente<br />
che unisce <strong>di</strong>versi filoni musicali d’impianto etnico - popolare.<br />
Inizia la sua carriera con canti della tra<strong>di</strong>zione toscana e con<br />
canti d’ispirazione popolare dopo varie esperienze e collaborazioni<br />
con gruppi musicali e teatrali <strong>di</strong> vari paesi europei<br />
forgia un canto denso <strong>di</strong> folklore e tra<strong>di</strong>zioni coniugando con<br />
e<strong>le</strong>ganza e colori stili <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso genere.<br />
Frutto <strong>di</strong> questa esperienza è il concerto che si terrà sabato<br />
30 gennaio 2010 presso la Sala del<strong>le</strong> Leopol<strong>di</strong>ne Piazza<br />
Tasso n.7 al<strong>le</strong> ore 21,00 “DI TERRA IN TERRA”frutto della<br />
collaborazione tra Angela Batoni, il violinista Matteo Ceramelli<br />
ed il pianista Luca Sgheri.<br />
È un concerto che mette in primo piano <strong>le</strong> tra<strong>di</strong>zioni dei popoli<br />
migranti attraverso canti d’amore, <strong>di</strong> festa,<br />
<strong>di</strong> ritrovo dopo l’esilio e la lontananza,canti che scan<strong>di</strong>scono<br />
<strong>le</strong> tappe del viaggio <strong>di</strong> terra in terra.
Un quartetto composto da Angela Batoni (voce), Matteo Ceramelli<br />
(Violino e Chitarra), Sabrina barbucci (Fisarmonica) e<br />
Marco Capecchi (Cntrabbasso) che comprende canti <strong>di</strong> popoli<br />
<strong>di</strong>versi: zingari Rom, minoranze slave, comunità ebraiche<br />
dell’ Europa centra<strong>le</strong>, che attraverso la musica e il canto conservano<br />
e nutrono la loro identità.<br />
<strong>Il</strong> concerto è stato realizzato dall’ Associazione i Favolanti e<br />
con il contributo del Quartiere 1 che ha anche messo a <strong>di</strong>sposizione<br />
la sala del<strong>le</strong> Ex- Leopol<strong>di</strong>ne per realizzare un concerto<br />
che saluta il vecchio anno e dà il ben venuto al nuovo per<br />
comunicare come nei canti interpretati dalla Batoni il vecchio<br />
(la tra<strong>di</strong>zione) che sposa il nuovo (la società cosmopolita).<br />
Siete tutti invitati sabato 30 gennaio ore 21.00 Sala del<strong>le</strong> Leopol<strong>di</strong>ne<br />
Piazza Tasso<br />
Per informazioni : tel. 055/2207158<br />
e-mail: info@angelabatoni.com<br />
web: http://angelabatoni.com/home_3.htm<br />
Per tutte <strong>le</strong> iniziative del Quartiere 1:<br />
http://www.comune.fi.it/opencms/opencms/amm/il_comune/quartieri/q1/vita/index.html<br />
APRIAMO IL 2010 CON IL CINEMA<br />
<strong>Il</strong> Teatro del Cestello in collaborazione con il Quartiere 1 organizza<br />
per il 2010 una rassegna cinematografica dal tema La<br />
memoria del Cinema presso il teatro in Piazza Cestello.<br />
La rassegna è <strong>di</strong>visa in <strong>due</strong> cicli; il 27 e il 28 Gennaio 2010<br />
“LA VITA DOLCE” e “I NOSTRI FANTASMI” che si terrà il 3 e il 4<br />
Febbraio 2010.<br />
Un mix <strong>di</strong> proiezioni, <strong>di</strong>batti e laboratori sul cinema che attraverso<br />
l’incontro con i registi rappresenterà per gli appassionati<br />
e non solo un momento <strong>di</strong> formazione e approfon<strong>di</strong>mento<br />
del cinema e del<strong>le</strong> sue <strong>di</strong>namiche.<br />
Gli incontri saranno coor<strong>di</strong>nati da Clau<strong>di</strong>o Carabba e da altri<br />
soci del Sindacato Naziona<strong>le</strong> Critici Cinematografici Italiani”<br />
(Sncci - Gruppo Toscano), scelti dal mondo del giornalismo<br />
e dell’università.<br />
L’ingresso <strong>di</strong> ogni rassegna è <strong>di</strong> 6€.<br />
Ecco il programma:<br />
PRIMA PARTE<br />
“LA VITA DOLCE”<br />
27 gennaio - Monicelliana<br />
alla presenza <strong>di</strong> Mario Monicelli<br />
Ore 17 - Primo incontro con l’autore. Proiezione del film<br />
Vogliamo i colonnelli (1973, col., 100 minuti), con Ugo<br />
Tognazzi, Carla Tatò, Giancarlo Fusco, François Périer e<br />
Pino Zac<br />
Nell’Italia dei primi anni settanta, l’onorevo<strong>le</strong> <strong>di</strong> estrema destra<br />
Tritoni ( un Tognazzi in forma “Amici miei”), prepara un<br />
colpo <strong>di</strong> stato con un gruppetto <strong>di</strong> buffi camerati. Monicelli<br />
scherza sulla possibilità del golpe, evocando i fantasmi del<br />
genera<strong>le</strong> De <strong>Lorenzo</strong> e del comandante Va<strong>le</strong>rio Borghese. <strong>Il</strong><br />
fina<strong>le</strong> amaro sembra un’anticipazione del<strong>le</strong> tensioni e del<strong>le</strong><br />
paure dell’Italia del 2010<br />
Discussione con l’autore<br />
Ore 19,45 – Cena, in compagnia del regista, al ristorante<br />
“Pane e vino”<br />
Ore 21,15 - Nuovo <strong>di</strong>battito con l’autore. Proiezione del<br />
film I compagni (1963, b/n, 128 minuti), con Marcello<br />
Mastroianni, Annie Girardot, Renato Salvatori, Folco Lulli<br />
Le lotte operaie a Torino alla fine dell’Ottocento.<strong>Il</strong> professor<br />
Sinigallia (Mastroianni) guida la battaglia <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong><br />
lavoratori dell’industria tessi<strong>le</strong>. Con malinconica ironia Monicelli<br />
racconta uno dei perio<strong>di</strong> meno frequentati dal cinema<br />
italiana. La consapevo<strong>le</strong>zza <strong>di</strong> una battaglia che prevede la<br />
sconfitta, è narrata con epica <strong>le</strong>ggerezza. Poco compreso da<br />
critica e pubblico nel 1963, è oggi uno stravagante classico,<br />
audace e sovversivo.<br />
28 gennaio - Felliniana<br />
alla presenza dello scrittore <strong>di</strong>segnatore umoristico Sergio<br />
Staino<br />
Ore 17 - Lettura scenica (a cura della Compagnia del Cestello)<br />
<strong>di</strong> brani tratti dalla serie “Secondo Liceo”, se<strong>le</strong>zionati<br />
dai racconti umoristici scritti da Federico Fellini dal<br />
1939 al 1942<br />
Ore 17,30 - proiezione del film Amarcord (1974, col., 120<br />
minuti – sott. ing.), con Bruno Zanin, Pupella Maggio,<br />
Ciccio Ingrassia , Magali Noel e Alvaro Vitali<br />
I sogni e <strong>le</strong> speranze che covano sotto la cenere <strong>di</strong> un piccolo<br />
paese della Romagna, negli anni venti-trenta. Fellini parla<br />
<strong>di</strong> sé e della sua bella gioventù con una vena nostalgica che<br />
non esclude il <strong>di</strong>stacco critico. Alcune immagini (il grido dello<br />
zio matto sull’albero e il passaggio notturno del Rex) sono<br />
fra i simboli rampanti della Storia d’Italia, non solo cinematografica.<br />
Ore 19,45 - Cena in compagnia dello scrittore Sergio<br />
Staino al ristorante “Pane e vino”<br />
Ore 21,15 - Lettura scenica (a cura della Compagnia del<br />
Cestello) <strong>di</strong> brani tratti dalla serie “<strong>Il</strong> rif<strong>le</strong>ttore è acceso”,<br />
dai “Racconti umoristici” <strong>di</strong> Federico Fellini<br />
Ore 21,45 - proiezione del film Luci del varietà (1950,<br />
b/n, 90 minuti) <strong>di</strong> Federico Fellini e Alberto Lattuada,<br />
con Peppino De Filippo, Carla Del Poggio, Giulietta Masina<br />
e Franca Va<strong>le</strong>ri<br />
La dura vita del capocomico Checco Dalmonte ( Peppino) e<br />
della sua sgangherata compagnia per i teatrini e <strong>le</strong> picco<strong>le</strong><br />
città dell’Italia povera del primo dopoguerra. <strong>Il</strong> corpo <strong>di</strong> una<br />
bella bal<strong>le</strong>rina segnerà il cammino della speranza e il fata<strong>le</strong><br />
fallimento. Al suo debutto alla regia (insieme al più esperto<br />
Lattuada) il giovane Fellini racconta senza retorica il mondo<br />
dell’avanspettacolo che lo aveva affascinato sin dai giorni del<br />
liceo.<br />
SECONDA PARTE<br />
“I NOSTRI FANTASMI”<br />
3 febbraio - Lizzaniana<br />
alla presenza <strong>di</strong> Carlo Lizzani<br />
Ore 16 - Primo incontro con l’autore e presentazione<br />
del film-documento Giuseppe De <strong>San</strong>tis (2009, col., 60<br />
minuti), mai proiettato a Firenze.<br />
Storico e critico <strong>di</strong> cinema,oltre che ec<strong>le</strong>ttico regista, Lizzani,<br />
in questo film-documento presentato alla Mostra <strong>di</strong> Venezia<br />
2009, ricostruisce la carriera <strong>di</strong> Giuseppe De <strong>San</strong>tis, uno dei<br />
gran<strong>di</strong> protagonisti della stagione neorealista, con vigorosi<br />
drammi ,forti e popolari, come “Caccia tragica“ e Riso amaro”.<br />
Con lucide interviste e ben se<strong>le</strong>zionati brani vengono<br />
analizzate <strong>le</strong> opere e i giorni <strong>di</strong> questo vigoroso autore, oggi<br />
forse un po’ <strong>di</strong>menticato.<br />
Ore 17,30 - proiezione del film La vita agra (1964, b/n,<br />
100 minuti), dal romanzo <strong>di</strong> Luciano Bianciar<strong>di</strong>, con<br />
Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli, Pippo Starnazza e Enzo<br />
Jannacci<br />
I travagli <strong>di</strong> un giovane <strong>le</strong>tterato (Tognazzi) stritolato dal<br />
“lavoro cultura<strong>le</strong>” nella Milano che si avvia verso il boom. <strong>Il</strong><br />
sogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere il “Pirellone” e<strong>le</strong>ttrizza la fatica quoti<strong>di</strong>ana.<br />
Da un romanzo ironicamente autobiografico del<br />
“ma<strong>le</strong>detto Bianciar<strong>di</strong>”, il quadro aspro e <strong>di</strong>vertente del<strong>le</strong><br />
illusioni e del<strong>le</strong> amarezze <strong>di</strong> un paese in inquieta trasformazione.<br />
Ore 19,45 - Cena col regista al ristorante “Pane e vino”<br />
Ore 21,15 - Lettura scenica (a cura della Compagnia del<br />
Cestello) <strong>di</strong> brani dal testo teatra<strong>le</strong> Cronache <strong>di</strong> poveri<br />
amanti (dal romanzo <strong>di</strong> Vasco Pratolini, mai rappresentato<br />
a Firenze) e proiezione del film omonimo (1953)<br />
<strong>di</strong> Lizzani, con Marcello Mastroianni, Antonella Lual<strong>di</strong>,<br />
Anna Maria Ferrero, Adolfo Consolini e Giuliano Montaldo<br />
Nel cuore <strong>di</strong> Firenze (via del Corno) <strong>le</strong> amicizie, gli amori e la<br />
lotta contro l’ascesa del fascismo (1925) <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> uomini<br />
(e donne) non privi <strong>di</strong> coraggio. Ispirato al più ce<strong>le</strong>bre<br />
romanzo <strong>di</strong> Pratolini, il film è costruito con un’affascinante<br />
struttura cora<strong>le</strong>. Memorabili alcune scene-madri come la<br />
Notte dell’Apocalisse, con la fuga <strong>di</strong> Ugo (Mastroianni) e<br />
Maciste (l’olimpionico Consolini) per <strong>le</strong> vie <strong>di</strong> Firenze, sino al<br />
fata<strong>le</strong> sagrato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>.<br />
4 febbraio - Bellocchiana<br />
alla presenza <strong>di</strong> Marco Bellocchio<br />
Ore 17 - Primo incontro con l’autore e proiezione del<br />
film <strong>Il</strong> gabbiano (1977, col., 132 minuti) da Cechov, con<br />
Remo Girone, Pamela Villoresi, Giulio Brogi e Laura Betti<br />
L’illusione e <strong>le</strong> conseguenze dell’amore, nel ritratto <strong>di</strong> una<br />
giovane donna (Pamela Villoresi), attratta dall’uomo sbagliato.<br />
Secondo una vocazione che tornerà <strong>di</strong> tanto in tanto<br />
in una carriera inquieta ed esplosiva, Bellocchio parte da un<br />
famoso testo teatra<strong>le</strong>,e lo trasporta nei suoi luoghi (qui è la<br />
solitaria campagna del Veneto) e nel<strong>le</strong> sue ossessioni.<br />
Ore 19,45 - Cena in compagnia dell’autore al ristorante<br />
“Pane e vino”<br />
Ore 21,15 - Nuovo <strong>di</strong>battito con Bellocchio. Proiezione<br />
<strong>di</strong> brani documentari dai Cinegiornali d’epoca<br />
(anni Venti-Quaranta) a introduzione dell’ultima opera<br />
dell’autore Vincere! (2009, col., 124 minuti – sott. ing.),<br />
con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi , Michela Cescon<br />
e Piergiorgio Bellocchio<br />
<strong>Il</strong> giovane Mussolini (Timi) non ancora Duce d’Italia, visto<br />
con gli occhi <strong>di</strong> una donna che molto lo amò, sino alla follia<br />
(imposta anche dalla Ragion <strong>di</strong> Stato). Dopo una attenta<br />
ricerca sui documenti storici, il regista racconta alla sua<br />
maniera allucinata la dolorosa vita <strong>di</strong> Ida Dalser, che forse<br />
sposò l’ascendente Benito (e <strong>di</strong> sicuro gli detto un figlio<br />
) e scontò la sua passione con una crude<strong>le</strong> reclusione in<br />
manicomio,senza via <strong>di</strong> uscita.<br />
Per tutte <strong>le</strong> informazioni:<br />
http://www.teatro<strong>di</strong>cestelloit
26 Gennaio 2010<br />
MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Alla scoperta <strong>di</strong> un lavoro che in molti credevano scomparso<br />
Gli spazzacamini? Esistono ancora<br />
Enzo Fantini ha iniziato quasi per caso, “affascinato da un<br />
mestiere molto libero”. “Prima si mandavano su per <strong>le</strong> cappe i<br />
bambini a raschiare via la fuliggine, oggi ci sono <strong>le</strong> te<strong>le</strong>camere”<br />
Alberto Ottanelli<br />
“Su e<br />
giù per <strong>le</strong> contrade/<br />
<strong>di</strong> qua e <strong>di</strong><br />
là si sente/ la voce<br />
al<strong>le</strong>gramente/ dello<br />
spazzacamin”… probabilmente solo<br />
gli anziani, o chi ha avuto una nonna<br />
che gliel’ha cantata, riconoscerà al<br />
volo la melo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questa canzone<br />
dell’antica tra<strong>di</strong>zione popolare. Eppure<br />
gli spazzacamini esistono ancora.<br />
Certo, non cantano più a squarciagola<br />
agli angoli del<strong>le</strong> contrade, né<br />
hanno più la tuba e lo spazzolone an-<br />
Enzo Fantini<br />
neriti dal fumo, non sono più quella<br />
figura <strong>le</strong>ggendaria protagonista dei<br />
racconti attorno al fuoco nella società<br />
conta<strong>di</strong>na. Ma ancora oggi, con<br />
nuovi strumenti e tecniche all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />
hanno il loro bel daffare. <strong>Il</strong><br />
<strong>Reporter</strong> ha incontrato Enzo Fantini,<br />
spazzacamino che fino a qualche<br />
anno fa aveva come base logistica<br />
il quartiere 2, pur effettuando interventi<br />
in tutta la città e anche oltre.<br />
Come si <strong>di</strong>venta, oggi, spazzacamini?<br />
Io lo sono <strong>di</strong>ventato quasi per caso,<br />
affascinato da un mestiere molto<br />
libero. Quin<strong>di</strong>ci anni fa facevo <strong>le</strong><br />
manutenzioni in un agriturismo del<br />
senese. Guardandomi attorno ho visto<br />
che camini, stufe, canne fumarie<br />
sono più <strong>di</strong>ffuse <strong>di</strong> quanto si pensi.<br />
Qualcuno deve pur pulir<strong>le</strong>, mi sono<br />
detto, e allora ho cominciato. Ho imparato<br />
il mestiere da un altro spazzacamino,<br />
<strong>di</strong>rettamente sul campo.<br />
In pochi mesi avevo già moltissimi<br />
clienti, grazie al passaparola. Ho<br />
avuto la fortuna <strong>di</strong> conoscere molti<br />
spazzacamini della “scuola toscana”,<br />
una del<strong>le</strong> migliori in Italia e in Europa.<br />
Com’è cambiato negli anni il mestiere?<br />
Oggi ci sono strumenti in grado <strong>di</strong><br />
minimizzare i rischi e aumentare<br />
l’efficacia degli interventi. Ad esempio,<br />
abbiamo te<strong>le</strong>camere f<strong>le</strong>ssibili<br />
che si infilano nel<strong>le</strong> canne fumarie e<br />
ci permettono <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are la situazione<br />
prima <strong>di</strong> intervenire. Un tempo,<br />
gli spazzacamini mandavano su per<br />
<strong>le</strong> cappe i bambini a raschiare via la<br />
fuliggine. Gli incidenti, anche gravi,<br />
erano frequenti. Ma già quando<br />
ho iniziato io, quella generazione <strong>di</strong><br />
spazzacamini non c’era più.<br />
Oggi si lavora in sicurezza?<br />
Alcuni pericoli ci sono. Si sa<strong>le</strong> sui<br />
tetti, e se non ci si sa muovere bene il<br />
rischio <strong>di</strong> cadere o <strong>di</strong> far cadere qualcosa<br />
c’è. Rischio che aumenta a seconda<br />
del<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni atmosferiche.<br />
Che manutenzione richiede un camino?<br />
Non è una questione <strong>di</strong> tempo, ma <strong>di</strong><br />
utilizzo. Quando si brucia la <strong>le</strong>gna si<br />
crea uno strato <strong>di</strong> fuliggine, che può<br />
L’auto dello spazzacamino<br />
prendere fuoco. Più fuliggine c’è, più<br />
aumenta il rischio.<br />
Infine, alcune curiosità. In Italia esiste<br />
un’associazione naziona<strong>le</strong> a cui<br />
sono iscritti più <strong>di</strong> 500 spazzacamini.<br />
Ogni anno in Val Vigezzo (Domodossola)<br />
si svolge un raduno al qua<strong>le</strong><br />
passato e presente<br />
partecipano gli spazzacamini provenienti<br />
da tutta Europa, ognuno con la<br />
propria “uniforme naziona<strong>le</strong>”. <strong>Il</strong> patrono<br />
degli spazzacamini è <strong>San</strong> Floriano<br />
(4 maggio), martire cristiano<br />
che spense miracolosamente un incen<strong>di</strong>o<br />
con un solo secchio d’acqua.
noi e gli altri<br />
FRATELLANZA MILITARE. Nata nel 1872, l’associazione garantisce ancora oggi sostegno a chi ne ha più bisogno<br />
Un secolo al servizio della città<br />
137 anni al servizio della città e dei fiorentini.<br />
La Fratellanza militare <strong>di</strong> Firenze<br />
nasce nel 1872 ad opera <strong>di</strong> un gruppo<br />
<strong>di</strong> reduci <strong>di</strong> guerra che prestavano soccorso<br />
agli aderenti all’associazione, ma bastano<br />
pochi anni per trasformarla in associazione volontaria<br />
aperta a tutta la citta<strong>di</strong>nanza, nessuno<br />
escluso. “Si chiama Fratellanza Militare perché<br />
è un retaggio della guerra d’in<strong>di</strong>pendenza ma<br />
oggi <strong>di</strong> militare non c’è più niente, ci spostiamo<br />
con <strong>le</strong> ambulanze non coi carri armati”. Sorride<br />
Stefano Nal<strong>di</strong>, segretario dell’associazione,<br />
che spiega con entusiasmo tutti i servizi che riescono,<br />
con tanto impegno, a offrire alla città.<br />
11mila soci reali (ovvero soci che annualmente<br />
versano una quota <strong>di</strong> 15 euro) <strong>di</strong> cui circa 700<br />
impegnati in attività <strong>di</strong> volontariato per un tota<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> 140mila ore <strong>di</strong> servizio offerte alla citta<strong>di</strong>nanza.<br />
“I volontari sono tanti ma potrebbero<br />
essere molti <strong>di</strong> più, ci sarebbe ancora moltissimo<br />
da fare – continua Nal<strong>di</strong> -. Riusciamo a<br />
sod<strong>di</strong>sfare una buona percentua<strong>le</strong> del<strong>le</strong> richieste<br />
che riceviamo, ma quello che facciamo non<br />
è ancora abbastanza. Ci piacerebbe coinvolgere<br />
<strong>di</strong> più i giovani”. La domanda è altissima e l’offerta<br />
è <strong>di</strong>fferenziata. La fratellanza è in contatto<br />
<strong>di</strong>retto col 118 e mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>le</strong> ambulanze<br />
e il persona<strong>le</strong> volontario per il primo<br />
soccorso (vengono svolti dei corsi formativi<br />
per chi svolge attività <strong>di</strong> questo genere a bordo<br />
del<strong>le</strong> ambulanze), ma si mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
anche per attività <strong>di</strong> carattere socia<strong>le</strong>, come<br />
l’accompagnamento degli anziani, l’assistenza<br />
domiciliare o l’aiuto ai <strong>di</strong>sabili. “A chi si mette<br />
a <strong>di</strong>sposizione per il servizio volontario – continua<br />
Nal<strong>di</strong> – chie<strong>di</strong>amo una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> <strong>due</strong><br />
ore settimanali”. Studenti, casalinghe, professionisti,<br />
pensionati, l’identikit del volontario è<br />
quantomai variegato. “Ogni volontario è fondamenta<strong>le</strong>,<br />
perché la <strong>di</strong>fferenziazione consente <strong>di</strong><br />
coprire tutte <strong>le</strong> necessità”. Tutti questi servizi<br />
sono forniti gratuitamente, chi vuo<strong>le</strong> può lasciare<br />
un’offerta, ma non è obbligatorio, mentre<br />
per consentire alla Fratellanza <strong>di</strong> autofinanziarsi<br />
sono stati intrapresi <strong>le</strong> cosiddette “attività<br />
commerciali marginali” <strong>di</strong> onoranze funebri e<br />
<strong>di</strong> servizio ambulatoria<strong>le</strong>. Dal 31 gennaio pros-<br />
simo i <strong>due</strong> locali che la Fratellanza affittava alla<br />
Asl (via <strong>San</strong>t’Agostino e cia <strong>di</strong> <strong>San</strong> Salvi) cesseranno<br />
<strong>di</strong> esistere e i citta<strong>di</strong>ni potranno rivolgersi<br />
ai nuovi ambulatori che la Asl designerà.<br />
“Siamo consapevoli che certe scelte possono<br />
talvolta arrecare <strong>di</strong>sagio alla citta<strong>di</strong>nanza – ha<br />
detto il presidente della Fratellanza Filippo Al-<br />
<strong>le</strong>gri - ma come associazione <strong>di</strong> volontariato<br />
viste <strong>le</strong> troppe prob<strong>le</strong>matiche nate nel continuare<br />
a gestire ta<strong>le</strong> servizio abbiamo preferito<br />
interrompere ta<strong>le</strong> rapporto ed iniziare da subito<br />
a pensare ad un nuovo servizio altrettanto uti<strong>le</strong><br />
per la popolazione che speriamo a breve <strong>di</strong> poter<br />
comunicare”.<br />
/L.F.<br />
Un<strong>di</strong>cimila soci sparsi sul territorio fi orentino e 700 volontari che prestano attivamente<br />
servizio mettendosi a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi è in <strong>di</strong>ffi coltà. <strong>Il</strong> segretario Stefano Nal<strong>di</strong>:<br />
“Facciamo tanto, ma insieme ai giovani si potrebbe fare molto <strong>di</strong> più”<br />
In occasione della NUOVA GESTIONE, vi proponiamo alcune del<strong>le</strong> nostre promozioni:<br />
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Vi aspettiamo alla nostra<br />
inaugurazione che si terra’<br />
il giorno 17 Gennaio<br />
dal<strong>le</strong> ore 17:00<br />
CENTRO DIMAGRIMENTO
28 Gennaio 2010<br />
<strong>Il</strong> progetto prevede che trotto e galoppo vengano accorpati in un’unica struttura destinata<br />
a ospitare anche un mini casinò, un ristorante e una sala eventi. Tra i lavoratori si respira<br />
però qualche incertezza, acuita dal recente licenziamento <strong>di</strong> 18 <strong>di</strong>pendenti<br />
l’inchiesta<br />
IL CASO/1. Gli impianti del Visarno e Le Mulina stanno per subire un cambiamento ra<strong>di</strong>ca<strong>le</strong><br />
Ippodromi, un lungo inverno<br />
in attesa della grande svolta<br />
Luca Serranò<br />
Anno crucia<strong>le</strong>, il 2010, per l’ippica fiorentina.<br />
Nonostante la firma della convenzione<br />
tra il Comune e l’ente gestore<br />
risalga a un anno fa, infatti, gli impianti<br />
del Visarno e Le Mulina s’apprestano a subire un<br />
cambiamento ra<strong>di</strong>ca<strong>le</strong>. La svolta si deve all’amministratore<br />
de<strong>le</strong>gato <strong>di</strong> Ippodromi fiorentini s.p.a.,<br />
Concetto Mazzarella, che già nei mesi scorsi aveva<br />
presentato a gran<strong>di</strong> linee il suo piano <strong>di</strong> rilancio.<br />
Punto qualificante del progetto è l’accorpamento<br />
del<strong>le</strong> corse <strong>di</strong> trotto e <strong>di</strong> galoppo in un’unica struttura,<br />
il Visarno, destinata ad ospitare anche un mini<br />
casino, un ristorante e una sala-eventi. L’impianto de<br />
Le Mulina, così, potrebbe tornare nella <strong>di</strong>sponibilità<br />
del Comune o essere convertito ad altra destinazione.<br />
“E se invece il trotto scomparisse del tutto?”,<br />
sussurra sibillino un operatore dell’ippodromo. “Ci<br />
vuo<strong>le</strong> poco, basta spostare <strong>le</strong> corse altrove”. Una<br />
ROLANDO VERSARI<br />
63 anni, barista<br />
“Servono<br />
limiti per <strong>le</strong><br />
macchinette”<br />
“Tanti miei col<strong>le</strong>ghi si sono attrezzati con video poker<br />
e slot machine, una scelta che non con<strong>di</strong>vido e che in<br />
fondo ritengo un po’ pericolosa. Troppa gente si rovina<br />
con quel<strong>le</strong> macchinette, servono limiti ulteriori e rego<strong>le</strong><br />
precise”.<br />
sensazione <strong>di</strong>ffusa ma senza alcun riscontro, che<br />
ben spiega il clima <strong>di</strong> incertezza che si respira tra<br />
gli addetti ai lavori. Oltre un mese fa, d’altra parte,<br />
Ippodromi fiorentini s.p.a. ha aperto <strong>le</strong> pratiche<br />
<strong>di</strong> licenziamento per 18 <strong>di</strong>pendenti (su 48), tra cui<br />
molte donne e molti giovani. “Ci avevano offerto un<br />
contratto <strong>di</strong> solidarietà ma non abbiamo accettato -<br />
spiegano dalla r.s.u - perché pagare colpe altrui?”.<br />
Ippodromi fiorentini s.p.a. ha motivato la riduzione<br />
<strong>di</strong> persona<strong>le</strong> con l’ostracismo dei lavoratori e la crisi<br />
comp<strong>le</strong>ssiva del settore. Lo stesso Concetto Mazzarella,<br />
proprietario dell’ippodromo <strong>di</strong> Siracusa, ha<br />
poi in<strong>di</strong>cato nell’austerity imposta dall’Unire (tagli<br />
ai costi, <strong>di</strong>minuzione del numero <strong>di</strong> corse) una del<strong>le</strong><br />
cause principali del ri<strong>di</strong>mensionamento. Oltre ai 18<br />
licenziati, ad ogni modo, a pagare <strong>le</strong> spese del crollo<br />
del<strong>le</strong> scommesse è soprattutto lo storico impianto<br />
<strong>di</strong> via del Pegaso, fino a pochi anni fa tra i più “remunerativi”<br />
<strong>di</strong> tutta la penisola. Un declino su cui<br />
molti operatori si <strong>di</strong>vidono, chi prendendosela con<br />
la concorrenza, chi lamentando <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni quasi<br />
fatiscenti della struttura. Di certo c’è che la girandola<br />
<strong>di</strong> cessioni <strong>di</strong> ramo d’azienda che ha interessato<br />
l’ente gestore (da Ippodromi & Città a Cascine S.r.l.<br />
fino all’attua<strong>le</strong> Ippodromi fiorentini s.p.a.) prima e<br />
dopo l’assegnazione del bando <strong>di</strong> gara (30/09/2008),<br />
ha comportato il rinvio <strong>di</strong> molti lavori necessari al<br />
perfetto funzionamento de Le Mulina. La delibera<br />
<strong>di</strong> giunta adottata l’11/11/2008, relatore Tea Albini,<br />
in<strong>di</strong>cava nel 31/11/2009 il limite ultimo per ristrutturare<br />
“la palazzina ex biglietteria <strong>di</strong>strutta da<br />
un incen<strong>di</strong>o… e la Palazzina Scuderie”. Interventi<br />
mai ultimati, ma che un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>rigenzia<strong>le</strong><br />
del settembre scorso ha ulteriormente prorogato<br />
all’apri<strong>le</strong> 2011, proprio alla luce del cambio <strong>di</strong> gestione.<br />
“Che almeno si investa sul Visarno”, commenta<br />
sconsolato un vecchio scommettitore, mentre<br />
si passa tra <strong>le</strong> <strong>di</strong>ta uno scontrino stropicciato. Poco<br />
<strong>di</strong>stante, un gruppetto <strong>di</strong> fantini conversa al<strong>le</strong>gramente<br />
e <strong>due</strong> operai si <strong>di</strong>vertono a fare arrabbiare la<br />
barista. Loro, più <strong>di</strong> altri, sentiranno la mancanza del<br />
vecchio Le Mulina, luogo <strong>di</strong> vizio solo per alcuni.<br />
TOMMASO CAVERNI<br />
28 anni, studente<br />
“Molti<br />
giocano<br />
solo per<br />
<strong>di</strong>vertirsi”<br />
“La questione è complicata. Molti miei coetanei giocano<br />
solo per <strong>di</strong>vertirsi, senza accanimento, e credo siano<br />
pochi quelli che ne rimangono invischiati. Certo lo Stato<br />
deve deporre l’ipocrisia e affrontare il prob<strong>le</strong>ma, non è<br />
accettabi<strong>le</strong> che lotterie e scommesse invadano la nostra<br />
vita quoti<strong>di</strong>ana.”<br />
GIOVANNI RIGACCI<br />
53 anni, e<strong>di</strong>colante<br />
“Servirebbe<br />
qualche<br />
regola in più”<br />
“Qualche regola in più non farebbe certo ma<strong>le</strong>. Ormai<br />
si può giocare dappertutto, alla stazione come al bar, e<br />
per quanto sia contrario ad ogni forma <strong>di</strong> proibizionismo<br />
credo si debba valutare attentamente la questione. Non<br />
vorrei che <strong>le</strong> nuove generazioni crescessero col mito<br />
dell’azzardo”.<br />
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992414
l’inchiesta<br />
IL CASO/2. Le corse dei cavalli non attirano più, ma il gioco d’azzardo è in ottima salute<br />
GIANCARLO PAOLIERI<br />
31 anni, tabaccaio<br />
“<strong>Il</strong> gratta<br />
e vinci? Fa<br />
compagnia<br />
agli anziani”<br />
“Noi siamo attrezzati per scommesse e lotterie, il libero<br />
mercato lo consente e non vedo perché dovremmo rinunciarvi.<br />
Metà dell’incasso giornaliero viene dai Gratta e<br />
Vinci, un gioco che in fondo tiene compagnia al<strong>le</strong> persone<br />
anziane come la ra<strong>di</strong>o o la tv”.<br />
Un esercito <strong>di</strong> persone<br />
“risucchiate” dal vizio<br />
Luca Serranò<br />
Con l’avvento <strong>di</strong> internet e il boom del<strong>le</strong><br />
scommesse sportive <strong>le</strong> corse dei cavalli<br />
hanno perso centralità nell’immaginario<br />
degli amanti del gioco. Quote troppo basse,<br />
feroce concorrenza (soprattutto on line) e i dubbi striscianti<br />
sul regolare svolgimento del<strong>le</strong> gare hanno infatti<br />
re<strong>le</strong>gato l’ippica ad un ruolo margina<strong>le</strong>. <strong>Il</strong> flusso<br />
<strong>di</strong> puntate a livello naziona<strong>le</strong> cala al ritmo <strong>di</strong> svariati<br />
milioni <strong>di</strong> euro l’anno (500 in meno tra il 2007 e il<br />
2008), mentre gli ippodromi hanno perso gran parte<br />
della loro clientela. Lontani i tempi in cui a Firenze<br />
c’era la fila per pagare l’ingresso a Le Mulina, <strong>di</strong>stante<br />
anni luce il periodo d’oro del<strong>le</strong> agenzie ippiche. Ormai<br />
negli innumerevoli centri autorizzati alla raccolta<br />
<strong>di</strong> scommesse è il calcio a farla da padrone, mentre<br />
sono <strong>le</strong> slot machine (tarate al 75 per cento) a preannunciarsi<br />
come l’affare del secolo. Pochi spiccioli<br />
<strong>di</strong> manutenzione e un numero altissimo <strong>di</strong> potenziali<br />
giocatori hanno spinto <strong>le</strong> principali agenzie come i<br />
semplici tabaccai a ricorrere a queste “macchine da<br />
profitto”. In via Martelli, a tal proposito, si è giunti<br />
a costruire una stanza ad hoc ad uso e consumo dei<br />
fumatori, mentre un progetto simi<strong>le</strong> sembra in cantiere<br />
anche per i vecchi locali <strong>di</strong> via del Prato. A breve,<br />
grazie ad un sofisticato sistema <strong>di</strong> col<strong>le</strong>gamento tra<br />
MARCO GIOVANNONI<br />
54 anni, commerciante<br />
“Meno<br />
dannoso<br />
aprire nuovi<br />
casinò”<br />
“Proprio non capisco come si sia arrivati a tutto questo.<br />
Fino a pochi anni fa ero un assiduo giocatore, e capisco<br />
cosa scatta nella mente <strong>di</strong> chi tenta la fortuna. Penso<br />
sarebbe stato meno dannoso aprire nuovi casinò, la<br />
frammentazione dell’offerta rischia <strong>di</strong> calamitare anche<br />
<strong>le</strong> persone più in<strong>di</strong>fese”.<br />
<strong>le</strong> macchine, dovrebbe partire anche una sorta <strong>di</strong> super<br />
enalotto naziona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> slot machine, con tanto<br />
<strong>di</strong> montepremi milionario. La necessità <strong>di</strong> porre un<br />
limite al gioco “selvaggio”, a questo punto, comincia<br />
a farsi largo tra gli stessi addetti ai lavori, stanchi<br />
<strong>di</strong> scacciare ragazzi minorenni e <strong>di</strong> vedere padri <strong>di</strong><br />
famiglia scialacquare gran parte del proprio stipen<strong>di</strong>o.<br />
“Sono scene che preferirei non vedere - spiega<br />
il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> un noto centro scommesse che vuol<br />
mantenere l’anonimato - se tra i giocatori <strong>di</strong> cavalli<br />
manca il ricambio generaziona<strong>le</strong>, in tutti gli altri casi<br />
la clientela è davvero troppo giovane. E’ una situazione<br />
che mi ricorda il periodo del cambio lira- euro:<br />
quanti sprechi e quanta incoscienza in quegli anni”.<br />
Davvero complicato arginare un fenomeno in così<br />
rapida espansione, anche alla luce del<strong>le</strong> frantumazione<br />
dell’offerta in mil<strong>le</strong> opportunità. Lo Stato, d’altra<br />
parte, beneficia non poco dell’“azzardo” <strong>le</strong>galizzato,<br />
accantonando quella vocazione proibizionista tante<br />
volte praticata. Si calcola infatti che circa l’80 per<br />
cento degli italiani scommetta regolarmente, mentre<br />
sono 700 mila i giocatori affetti da vizio conclamato.<br />
Cifre che aiutano a inquadrare ancor meglio la crisi<br />
dell’ippica, che rispetto al<strong>le</strong> altre declinazioni del<br />
mondo del gioco (poker on line, slot machine, lotterie,<br />
concorsi a pronostico) segna decisamente il passo.<br />
L’Italia raccontata in “Febbre da cavallo”, d’altra<br />
parte, è poco più <strong>di</strong> uno sbia<strong>di</strong>to ricordo.<br />
ALESSIO GRANA<br />
29 anni, events manager<br />
“Non ci<br />
vedo niente<br />
<strong>di</strong> ma<strong>le</strong>”<br />
29<br />
“Non ci vedo niente <strong>di</strong> ma<strong>le</strong>, la società non offre altre<br />
valvo<strong>le</strong> <strong>di</strong> sfogo e la gente si <strong>di</strong>verte come può. Quel che<br />
fa più rabbia, semmai, è il moralismo a giorni alterni dello<br />
Stato. Credo proprio che lo schema vizi privati-pubbliche<br />
virtù sia la quintessenza della politica italiana”.<br />
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30 Gennaio 2010<br />
Le stel<strong>le</strong> della Maga Lula<br />
Qualcuno ci crede, qualcuno no. Per qualcuno <strong>le</strong> stel<strong>le</strong> sono solo puntini luminosi<br />
da guardare dal basso, per altri sono oracoli da ascoltare con orecchio attento.<br />
Ma insomma, crederci o non crederci, un’occhiata all’oroscopo si fi nisce<br />
per darla sempre. Scettica oppure convinta, speranzosa oppure rassegnata.<br />
Una ricerca recente ha raccontato che a Firenze il 31 per cento degli intervistati<br />
ha ammesso <strong>di</strong> consultare l’oroscopo riguardo a <strong>di</strong>versi argomenti, dal<br />
lavoro all’amore. Un altro 31 per cento si è <strong>di</strong>chiarato scettico, ma ha spiegato<br />
che questo non gli impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> buttare uno sguardo al<strong>le</strong> previsioni degli astri.<br />
Ma c’è un dato più impressionante ancora: il 4.5 per cento ha ammesso <strong>di</strong> basare<br />
<strong>le</strong> scelte della giornata sul responso del<strong>le</strong> stel<strong>le</strong>. Insomma, gli astri vanno<br />
sempre <strong>di</strong> moda e non smettono <strong>di</strong> affascinare: e allora sentiamo cosa hanno<br />
da raccontarci e che ci promettono per l’anno che è appena iniziato. Se poi<br />
avevano ragione, si vedrà…<br />
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Con il 2010 si annunciano buone nuove in arrivo<br />
per gli arieti, ma ci vorrà un po’ <strong>di</strong> pazienza,<br />
perché il trionfo vero arriverà solo questa<br />
primavera e più ancora in estate, stagione specia<strong>le</strong><br />
per gli affari <strong>di</strong> cuore dei nati del segno.<br />
Benissimo andrà in questo periodo ai cuori<br />
solitari, che potrebbero fi nalmente trovare<br />
compagnia, mentre <strong>le</strong> coppie rodate arriveranno<br />
a un banco <strong>di</strong> prova. Sul fronte lavorativo<br />
i primi mesi dell’anno porteranno una ricca<br />
raccolta <strong>di</strong> quanto seminato l’anno scorso, con<br />
bel<strong>le</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni per chi ha faticato tanto per<br />
guadagnare quello scatto in avanti.<br />
Avete tentennato tanto durante l’anno passato,<br />
e invece il 2010 adesso si presenta come<br />
l’anno della svolta. Quello del<strong>le</strong> rivoluzioni<br />
nella vostra vita, dei cambiamenti che un<br />
tempo vi spaventavano e che adesso invece<br />
vi sembrano tanto semplici. Anche il portafoglio<br />
benefi cerà <strong>di</strong> queste trasformazioni e<br />
fi nalmente avrete la serenità per pensare al<strong>le</strong><br />
questioni lasciate in sospeso. L’importante è<br />
però che voi non vi facciate prendere la mano<br />
dal<strong>le</strong> vostre <strong>facce</strong>nde fi nendo per <strong>di</strong>strarvi e<br />
<strong>di</strong>menticare <strong>le</strong> persone che avete accanto e<br />
che richiedono <strong>le</strong> vostre attenzioni.<br />
oroscopo<br />
Ariete 20 marzo • 20 apri<strong>le</strong> Toro 21 apri<strong>le</strong> • 21 maggio<br />
Per i nati sotto il segno del toro quest’anno non<br />
mancheranno <strong>le</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni, specialmente<br />
sul fronte lavorativo. In questo settore infatti vi<br />
aspettano do<strong>di</strong>ci mesi movimentati, <strong>di</strong>namici,<br />
densi <strong>di</strong> incontri: l’importante è prestare molta<br />
attenzione anche ai minimi dettagli in fase <strong>di</strong><br />
pianifi cazione, dopo la strada sarà in <strong>di</strong>scesa.<br />
Una buona abitu<strong>di</strong>ne sarà quella <strong>di</strong> contare<br />
fi no a <strong>di</strong>eci prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>re cose <strong>di</strong> cui ci si può<br />
pentire. Per i cuori solitari non mancheranno<br />
nuovi e promettenti incontri, mentre chi è già<br />
in compagnia potrebbe trovarsi <strong>di</strong> fronte a un<br />
bivio e fare quel passo che rimanda da tempo.<br />
Bilancia 23 settembre • 22 ottobre Scorpione 23 ottobre • 22 novembre<br />
Si parte bene e si fi nisce meglio, questa volta.<br />
L’anno nuovo farà vedere <strong>di</strong> che pasta è fatto<br />
fi n dai primi giorni, regalandovi un po’ <strong>di</strong> sollievo<br />
dopo un 2009 tribolato. Lavoro e fi nanze<br />
saranno illuminati da una luce nuova, e quella<br />
boccata d’ossigeno che aspettavate da così<br />
tanto tempo fi nalmente arriverà regalandovi<br />
fi nalmente un po’ <strong>di</strong> serenità. Importante è non<br />
tirare i remi in barca e continuare a impegnarsi<br />
a fondo, con tanta pazienza, chiedendo aiuto<br />
e consigli a chi avete intorno se ce n’è bisogno e<br />
senza fare troppo <strong>di</strong>etrologie quando qualcosa<br />
sembra non andare per il verso giusto.<br />
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2010<br />
Gemelli 22 maggio • 21 giugno Cancro 22 giugno • 22 luglio Leone 23 luglio • 22 agosto Vergine 23 agosto • 22 settebre<br />
Vietato farsi scoraggiare da un inizio anno<br />
poco promettente sul fronte lavorativo e su<br />
quello amoroso, perché nel vostro caso il buongiorno<br />
non si vede dal mattino, ma arriva<br />
comunque. E alla svelta. Fin dai primi mesi<br />
dell’anno la ruota comincerà a girare nel verso<br />
giusto e la parola d’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>verrà “emozioni”.<br />
Forti in campo sentimenta<strong>le</strong>, rassicuranti su<br />
quello professiona<strong>le</strong>, vi accompagneranno per<br />
tutto il 2010. Mese d’oro in questo senso sarà<br />
agosto, trionfo <strong>di</strong> bel<strong>le</strong> novità: l’importante è<br />
tenere a freno certe inclinazioni impulsive, che<br />
se assecondate potrebbero far danni.<br />
Niente paura, l’inizio dell’anno non sarà brillante<br />
ma questo non vuol <strong>di</strong>re niente. In breve<br />
tempo infatti <strong>le</strong> cose cominceranno ad andare<br />
per il verso giusto e ottimismo e buonumore torneranno<br />
ad accompagnare <strong>le</strong> vostre giornate.<br />
Guadagnerete un po’ <strong>di</strong> serenità interiore e questo<br />
vi consentirà <strong>di</strong> avvicinarvi più serenamente<br />
agli altri: col partner sfumeranno <strong>le</strong> tensioni e<br />
sul lavoro abbandonerete quell’atteggiamento<br />
osti<strong>le</strong> che ha caratterizzato gli ultimi mesi. <strong>Il</strong> periodo<br />
migliore un po’ su tutti i fronti sarà quello<br />
estivo, e sarà proprio durante la bella stagione<br />
che arriverà quello che aspettavate da tanto.<br />
Per tutto l’anno la parola d’or<strong>di</strong>ne sarà oculatezza,<br />
un po’ su tutti i fronti. A patto <strong>di</strong> non scordarsi<br />
mai una buona dose <strong>di</strong> prudenza questo<br />
2010 si preannuncia sereno, con ottimi picchi<br />
<strong>di</strong> buonumore e fortuna al<strong>le</strong> stel<strong>le</strong>. Saranno do<strong>di</strong>ci<br />
mesi propizi per <strong>le</strong> relazioni sociali e pieni<br />
<strong>di</strong> energie, e questo potrebbe essere positivo per<br />
chi sceglie <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi a progetti nuovi. Questo<br />
è per voi anche l’anno del cuore, e <strong>le</strong> bel<strong>le</strong> novità<br />
sono in vista sia per chi cerca sia per chi è già in<br />
felice compagnia, e i momenti in cui sarete giù<br />
<strong>di</strong> corda saranno ampiamente controbilanciati<br />
dall’affetto <strong>di</strong> chi vi circonda.<br />
<strong>Il</strong> 2010 per i nati sotto il segno del Capricorno<br />
arriva carico <strong>di</strong> promesse ma un po’ <strong>di</strong>spettoso:<br />
<strong>di</strong>spenserà emozioni e successi un po’ su tutti i<br />
fronti ma i risultati raggiunti saranno sempre<br />
frutto <strong>di</strong> un impegno costante. Vietato dunque<br />
abbassare la guar<strong>di</strong>a e sedersi sugli allori: è essenzia<strong>le</strong><br />
investire <strong>le</strong> proprie energie senza riserve<br />
e la ricompensa poi non tarderà a farsi vedere,<br />
anzi, lo farà in pompa magna. Bel momento<br />
per chi cerca l’amore, che una volta trovato potrebbe<br />
<strong>di</strong>ventare quello che si aspettava da una<br />
vita intera. Delicatezza con gli amici o si rischia<br />
<strong>di</strong> ferirli involontariamente.<br />
Questo per il <strong>le</strong>one sarà l’anno della riscossa,<br />
della rivincita su un 2009 che non è stato molto<br />
c<strong>le</strong>mente. La ruota gira e questa volta ha scelto <strong>di</strong><br />
farlo con decisione, senza indugi. Si annuncia un<br />
buon periodo sotto <strong>di</strong>versi settori: chi vuol cambiare<br />
lavoro e me<strong>di</strong>ta da tempo un ra<strong>di</strong>ca<strong>le</strong> cambiamento<br />
troverà pane per i suoi denti, chi invece<br />
continuerà un cammino già intrapreso potrà farlo<br />
serenamente. Discorso simi<strong>le</strong> va<strong>le</strong> per la vita <strong>di</strong><br />
coppia: il 2010 promette interessanti novità e una<br />
svolta positiva per chi la sta aspettando, sia che si<br />
tratti <strong>di</strong> fare un passo col partner, sia che si tratti<br />
<strong>di</strong> trovare compagnia per un cuore solitario.<br />
Dovete convincervi a sognare un po’ <strong>di</strong> più, a<br />
vedere il bicchiere un po’ più pieno e a sorridere<br />
anche quando ne avete poca voglia. Fatto questo<br />
la strada sarà più in <strong>di</strong>scesa e arriveranno<br />
<strong>le</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni. L’anno nuovo si preannuncia<br />
positivo e specialmente a partire da febbraio<br />
il buonumore vi guiderà come un Virgilio dei<br />
tempi nostri. Cercherete la spensieratezza e troverete<br />
amici in grado <strong>di</strong> assecondarvi in questo<br />
vostro desiderio, e la stessa sintonia si registrerà<br />
con il partner, dopo un periodo un po’ travagliato.<br />
Per gli affari ottimi i primi mesi dell’anno,<br />
che potrebbero portare bel<strong>le</strong> sorprese.<br />
Qualche grattacapo ci sarà, è vero, ma in arrivo<br />
c’è pure una ottima dose <strong>di</strong> forza per far fronte<br />
agli imprevisti. Avete del<strong>le</strong> questioni in sospeso e<br />
i primi mesi dell’anno saranno propizi per mettere<br />
dei punti e andare a capo senza tanti indugi.<br />
Si tratta <strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> essere risoluti e <strong>di</strong> non<br />
farsi trattenere dalla paura del nuovo: un po’ <strong>di</strong><br />
audacia non guasterà. In campo sentimenta<strong>le</strong><br />
l’anno nuovo esor<strong>di</strong>sce con qualche intoppo, ma<br />
rega<strong>le</strong>rà a breve miglioramenti percepibili e cambiamenti<br />
positivi, e con la primavera si aprirà la<br />
stagione del cuore, con picchi <strong>di</strong> felicità molto alti<br />
e gran<strong>di</strong> dosi <strong>di</strong> buonumore.<br />
Sagittario 23 novembre • 21 <strong>di</strong>cembre Capricorno 22 <strong>di</strong>cembre • 20 gennaio Acquario 21 gennaio • 19 febbraio Pesci 20 febbraio • 19 marzo<br />
Plácido Domingo, tenore e <strong>di</strong>rettore d‘orchestra<br />
La MUSICA è niente<br />
se nessuno la può<br />
SENTIRE.<br />
Hear the World è un’iniziativa<br />
internaziona<strong>le</strong> ideata da Phonak<br />
per aumentare la consapevo<strong>le</strong>zza<br />
sull’importanza dell’u<strong>di</strong>to, un prob<strong>le</strong>ma<br />
che colpisce più del 16% della popolazione<br />
mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>. Plácido Domingo, Annie Lennox,<br />
Dionne Warwick, Harry Belafonte,<br />
Laura Pausini e altri artisti <strong>di</strong> fama<br />
internaziona<strong>le</strong> hanno unito <strong>le</strong> loro forze<br />
a favore <strong>di</strong> Hear the World.<br />
Nel contesto <strong>di</strong> questa iniziativa, Phonak<br />
ha istituito la Hear the World Foundation,<br />
un’entità non-profit per supportare<br />
progetti de<strong>di</strong>cati all’aiuto <strong>di</strong> chi è affetto<br />
da deficit u<strong>di</strong>tivo.<br />
www.hear-the-world.com<br />
Centro Acustico Ricasoli supporta l‘iniziativa Hear the World.<br />
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centroacusticofirenze@au<strong>di</strong>oprotesisti.it<br />
31<br />
Cambiano <strong>le</strong> carte in tavola, il 2010 ha deciso <strong>di</strong><br />
sparigliar<strong>le</strong> e fortunatamente può farlo senza<br />
l’impiccio <strong>di</strong> pianeti che si <strong>di</strong>vertono a fare i <strong>di</strong>spetti.<br />
Sul piano professiona<strong>le</strong> si apre la stagione<br />
dei cambiamenti, dei progetti che passano dalla<br />
carta alla realtà e che vi restituiscono quell’energia<br />
che sul fi nire dell’anno passato sembrava<br />
essere stata risucchiata. L’importante è mantenere<br />
sempre una profonda luci<strong>di</strong>tà. Anche per <strong>le</strong><br />
<strong>facce</strong>nde sentimentali pare arrivato il momento<br />
<strong>di</strong> fare un passo avanti e <strong>di</strong> dare concretezza ai<br />
rapporti già avviati, mentre i cuori in cerca <strong>di</strong><br />
capanna troveranno <strong>di</strong> che ral<strong>le</strong>grarsi.<br />
Campagna<br />
<strong>di</strong> prevenzione<br />
HEAR the WORLD.<br />
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IL SUO UDITO.
32 Gennaio 2010<br />
volta è finita con una retromarcia<br />
da parte <strong>di</strong> chi vo<strong>le</strong>va farsi<br />
pubblicità utilizzando l’immagine<br />
L’ultima<br />
<strong>di</strong> Firenze. La filosofia del “do ut<br />
des” aveva portato alla copertura del ponte più<br />
famoso del mondo con uno striscione promoziona<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> una catena della grande <strong>di</strong>stribuzione<br />
in cambio <strong>di</strong> finanziamenti per il restauro<br />
del Corridoio Vasariano. Ma l’operazione ha<br />
rischiato <strong>di</strong> ritorcersi contro l’inserzionista che<br />
ha ritirato la pubblicità, confermando il sostegno<br />
ai lavori. Non è però la prima volta che<br />
una pubblicità in cambio <strong>di</strong> una sponsorizzazione<br />
fa <strong>di</strong>scutere, né Firenze è l’unica a dover<br />
affrontare questi <strong>di</strong><strong>le</strong>mmi. Non va meglio<br />
a Venezia, dove la facciata della chiesa <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />
Simeon aveva ospitato niente <strong>di</strong> meno che una<br />
pubblicità <strong>di</strong> una casa <strong>di</strong> moda, scatenando <strong>le</strong><br />
proteste dei religiosi, né a Roma, dove qualcuno<br />
aveva pensato <strong>di</strong> tappezzare il Pantheon. Ma<br />
a parte i casi clamorosi, come si deve regolare<br />
chi vuo<strong>le</strong> fare pubblicità “usando”, con misura,<br />
la città? E qua<strong>le</strong> è la logica che ispira l’amministrazione<br />
Renzi? “Alcuni provve<strong>di</strong>menti<br />
sono già allo stu<strong>di</strong>o - spiega l’architetto Gianni<br />
Bordoni, responsabi<strong>le</strong> Pubblicità e Insegne del<br />
Comune <strong>di</strong> Firenze - il principio è che Firenze<br />
ha un grande potenzia<strong>le</strong>, vista la sua fama in-<br />
ternaziona<strong>le</strong>. Chi vuol fare pubblicità a Firenze<br />
può sfruttare un brand <strong>di</strong> tutto rispetto, ma ci<br />
deve essere una contropartita per la città. D’ora<br />
in poi non si tratterà <strong>di</strong> affittare uno spazio<br />
a una <strong>di</strong>tta, in cambio <strong>di</strong> introiti che vanno a<br />
fare cassa, ma <strong>di</strong> sponsorizzazioni mirate per<br />
interventi <strong>di</strong> restauro <strong>di</strong> beni monumentali o <strong>di</strong><br />
riqualificazione <strong>di</strong> aree specifiche. In pratica,<br />
deve essere chiaro il <strong>le</strong>game fra la concessione<br />
<strong>di</strong> uno spazio e il vantaggio per la città. Del<br />
resto se i fon<strong>di</strong> per i restauri non arrivano dal<br />
Governo, è opportuno che la città li trovi in altro<br />
modo”. Per quanto riguarda gli introiti da<br />
pubblicità in genera<strong>le</strong> (dalla pubblica affissione<br />
negli spazi gestiti dal Comune agli impianti<br />
pubblicitari fino al<strong>le</strong> insegne) Firenze guadagna<br />
ogni anno dai 6,5 ai 7 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Ma anche qui si cambierà: “Mo<strong>di</strong>ficheremo <strong>le</strong><br />
modalità <strong>di</strong> assegnazione degli spazi - continua<br />
Bordoni – e al più presto si procederà a gare <strong>di</strong><br />
evidenza pubblica per la concessione”. In altre<br />
paro<strong>le</strong>, se prima lo spazio si doveva richiedere,<br />
ora i <strong>di</strong>versi circuiti e <strong>le</strong> localizzazioni più ambite<br />
saranno a <strong>di</strong>sposizione, in esclusiva, <strong>di</strong> chi<br />
offre <strong>di</strong> più. E non solo, un’altra novità riguarda<br />
<strong>le</strong> insegne: dal 2010 chi apre un negozio potrà<br />
chiedere l’autorizzazione <strong>di</strong>rettamente con la<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività.<br />
tempi moderni<br />
ZOOM/1. Sono molte <strong>le</strong> realtà che utilizzano il “marchio Firenze” per promuovere la propria immagine<br />
In città una pubblicità tira l’altra<br />
Allo stu<strong>di</strong>o del Comune ci sono provve<strong>di</strong>menti<br />
per regolare la materia: “D’ora in poi sponsorizzazioni<br />
mirate per i restauri e <strong>le</strong> riqualifi cazioni<br />
e gare pubbliche per la concessione <strong>di</strong> spazi”<br />
Serena Wiedenstritt<br />
987731<br />
ZOOM/2. Parte la lotta al<strong>le</strong> “ve<strong>le</strong>” abusive<br />
Ma che cosa è in<br />
regola e che cosa no?<br />
o studente straniero che in<br />
Lvia Calzaioli <strong>di</strong>stribuisce il<br />
volantino con la pubblicità della<br />
pizzeria e la piantina per arrivarci<br />
è un fuori<strong>le</strong>gge. Così come sono<br />
vietate <strong>le</strong> “ve<strong>le</strong>” – i gran<strong>di</strong> camion<br />
che trasportano cartelloni promozionali<br />
– in piazza della Libertà.<br />
Nel<strong>le</strong> zone centrali la pubblicità<br />
è particolarmente regolamentata,<br />
chiariscono dall’ufficio del<br />
Comune in piazza Artom, cui<br />
tutti i citta<strong>di</strong>ni sono chiamati a<br />
rivolgersi prima <strong>di</strong> intraprendere<br />
iniziative promozionali. Se su<br />
tutto il territorio la promozione<br />
è contingentata in modo da non<br />
snaturare la città, <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> sono<br />
ancora più severe per quanto riguarda<br />
il centro storico. È infatti<br />
vietata sia la pubblicità fonica<br />
– quella con gli altoparlanti sul<br />
tettuccio della macchina – sia<br />
quella sul<strong>le</strong> persone: per capirsi,<br />
niente uomini sandwich in piazza<br />
della Signoria. Fuori<strong>le</strong>gge anche<br />
la <strong>di</strong>stribuzione “hand to hand”<br />
e tutte <strong>le</strong> forme <strong>di</strong> volantinaggio<br />
che insistono su spazi pubblici<br />
(altro <strong>di</strong>scorso, insomma, per la<br />
pubblicità dei concerti <strong>di</strong> organo<br />
<strong>di</strong>stribuita sul sagrato della chiesa).<br />
Tornando al<strong>le</strong> ve<strong>le</strong>, ne è permessa<br />
la circolazione ma non la<br />
sosta: spiegano da piazza Artom<br />
che la vela ferma in una piazza<br />
fiorentina equiva<strong>le</strong> ad un grande<br />
cartellone pubblicitario fisso,<br />
con la <strong>di</strong>fferenza che non viene<br />
pagato lo spazio al Comune. Si<br />
aggira quin<strong>di</strong> la norma che vieta<br />
una pubblicità così grande in spazi<br />
che non la possono contenere:<br />
“Firenze non è Parigi – chiariscono<br />
dall’ufficio preposto – qui non<br />
abbiamo i gran<strong>di</strong> bou<strong>le</strong>vard con<br />
marciapie<strong>di</strong> da 12 metri che possono<br />
contenere il dehors dei caffè,<br />
lo spazio per i pedoni e quello<br />
per i 6 metri per 3 pubblicitari”. E<br />
sul rispetto del<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> il Comune<br />
annuncia il pugno duro: “Inten<strong>di</strong>amo<br />
contrastare non tanto<br />
il singolo inserzionista quanto il<br />
sistema del<strong>le</strong> ve<strong>le</strong> e procedere in<br />
ogni caso con la verifica <strong>di</strong> compatibilità.<br />
Purtroppo la pubblicità<br />
è <strong>le</strong>gata al co<strong>di</strong>ce della strada: si<br />
può rimuovere una insegna se è<br />
pericolosa, altrimenti si deve ricorrere<br />
a procedure ostative che<br />
richiedono più tempo”. /S.W.
1084969
LO SPETTACOLO. Va in scena il 13 e 14 febbraio l’ultima fatica del comico fiorentino<br />
L’amore al tempo <strong>di</strong> Andrea Muzzi<br />
“L’amore è geco” è il testo teatra<strong>le</strong> scritto<br />
e interpretato dal comico. Due date al Puccini per<br />
assistere a uno spettacolo che ha il merito <strong>di</strong> parlare<br />
del<strong>le</strong> questioni <strong>di</strong> cuore riuscendo a non banalizzar<strong>le</strong><br />
Caterina Genti<strong>le</strong>schi<br />
uomo innamorato ha una<br />
forza incre<strong>di</strong>bi<strong>le</strong>, niente lo<br />
può fermare. Un uomo inna- “Un<br />
morato è capace <strong>di</strong> rovesciare<br />
qualunque potere e <strong>di</strong>sarmare qualunque esercito.<br />
L’Iraq ha perso la guerra perché Saddam<br />
Hussein era circondato solo da uomini. Se gli<br />
facevano vedere <strong>due</strong> gnocche con il cavolo che<br />
perdeva!”. E’ un Andrea Muzzi nuovo quello<br />
che scrive e interpreta “L’amore è geco”, spettacolo<br />
ideato insieme al giovane autore Marco<br />
Vicari, che approderà sul palcoscenico del teatro<br />
Puccini il 13 e il 14 febbraio (la seconda data<br />
è riservata ai soci Coop). “I protagonisti della<br />
storia sono <strong>due</strong> precari – spiega l’autore e protagonista<br />
- e proprio perché sono precari hanno<br />
un sacco <strong>di</strong> cose da fare. Questi <strong>due</strong> precari si<br />
improvvisano rivoluzionari e tentano <strong>di</strong> mettere<br />
su una battaglia per l’amore ma cercano<br />
<strong>di</strong> coinvolgere il pubblico perché sono troppo<br />
impegnati nei loro mil<strong>le</strong> lavoretti per essere in<br />
prima linea, così invogliano il pubblico a partire<br />
poi, <strong>di</strong>cono, loro li seguiranno vo<strong>le</strong>ntieri”. E’<br />
una sorta <strong>di</strong> omaggio all’amore quello che Muzzi<br />
regala al pubblico fiorentino e non solo (è in<br />
ociologo, giornalista e scrittore. Pippo Russo,<br />
Sagrigentino <strong>di</strong> nascita ma fiorentino d’adozione,<br />
innamorato della città e “supertifoso” della Fiorentina.<br />
Grande animatore <strong>di</strong> Facebook, <strong>due</strong> romanzi<br />
al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> (<strong>Il</strong> mio nome è Nedo Lu<strong>di</strong> e Memo), uno<br />
<strong>di</strong> prossima uscita e un altro già in cantiere. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
lo ha incontrato per parlare <strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> libri.<br />
Partiamo da Firenze…<br />
E’ stato un innamoramento imme<strong>di</strong>ato e incon<strong>di</strong>zionato.<br />
Sin da quando misi piede qui mi sentii a casa,<br />
come se in questa città ci fossi nato. E <strong>le</strong> tracce <strong>di</strong><br />
questo amore sono ben visibili nel mio nuovo romanzo.<br />
Le suggestioni che questa città mi regala<br />
sono nella bel<strong>le</strong>zza <strong>di</strong> certi suoi scorci, che addomesticano<br />
la luce del giorno. Ma anche la sua gente ha<br />
qualcosa <strong>di</strong> particolare, un vo<strong>le</strong>r mettere “tutto in <strong>di</strong>-<br />
tour da gennaio in tutta la toscana). “Mi viene<br />
da sorridere perché non avrei mai pensato che<br />
un tema universa<strong>le</strong> come l’amore <strong>di</strong>ventasse<br />
anche argomento <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito politico come è<br />
avvenuto il mese scorso, dopo l’aggressione al<br />
presidente del consiglio e il suo invito a combattere<br />
l’o<strong>di</strong>o con l’amore”. Ma come mai un titolo<br />
così curioso? Perché l’amore è geco? “A parte il<br />
gioco <strong>di</strong> paro<strong>le</strong> – continua Muzzi – ovviamente<br />
scherzoso, “L’amore è geco” perché il geco<br />
è un anima<strong>le</strong>tto misterioso. Ho scoperto che un<br />
gruppo <strong>di</strong> scienziati americani hanno cercato <strong>di</strong><br />
capire come fa a rimanere attaccato al<strong>le</strong> superfici<br />
verticali, senza però riuscire a darsi una valida<br />
risposta. Per l’amore va<strong>le</strong> lo stesso principio: è<br />
una cosa misteriosa e specia<strong>le</strong> che non va analizzata<br />
e stu<strong>di</strong>ata, va presa come viene”. Sul<br />
palcoscenico insieme a Muzzi, l’attrice Di<strong>le</strong>tta<br />
Opulista che va in scena nella prima parte dello<br />
spettacolo, e Nicola Costanti, unico cantautore<br />
italiano a vincere per <strong>due</strong> volte il premio Tenco<br />
( 1998, miglior esor<strong>di</strong>ente, 2003 miglior autore),<br />
che collabora musicalmente con molti artisti, tra<br />
cui Benvenuti e Pieraccioni. “Sono un comico,<br />
non un filosofo – continua Muzzi – ma penso<br />
scussione” che è al tempo stesso la sua ricchezza e il<br />
suo limite. Anche in città chiudono <strong>le</strong> picco<strong>le</strong> librerie<br />
e si rafforzano i giganti della <strong>di</strong>stribuzione.<br />
Rif<strong>le</strong>ssi sulla vita cultura<strong>le</strong> e sul mercato?<br />
Una libreria chiusa è una per<strong>di</strong>ta incalcolabi<strong>le</strong>. Tanto<br />
più nel caso del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> librerie, così come per i<br />
piccoli negozi <strong>di</strong> musica. Però vedo anche che del<strong>le</strong><br />
picco<strong>le</strong> librerie continuano a aprire, in questo periodo.<br />
Forse siamo davanti a un periodo <strong>di</strong> transizione.<br />
Tra pochi mesi esce il tuo terzo romanzo. Di cosa<br />
parla?<br />
<strong>Il</strong> mio terzo romanzo, “La memoria dei pesci”, sarà<br />
ancora una volta <strong>di</strong>verso dai primi <strong>due</strong>. Un romanzo<br />
socia<strong>le</strong>, che prova a interpretare l’attua<strong>le</strong> con<strong>di</strong>zione<br />
umana, soffermandosi su quella che mi pare la<br />
più acuta malattia del<strong>le</strong> società avanzate: l’ansia <strong>di</strong><br />
che la risata sia il modo migliore per trasmettere<br />
alcuni messaggi, come quello che vogliamo far<br />
arrivare con questo spettacolo”. “Un innamorato<br />
è un uomo libero, non lo assoggetti a nessuna<br />
<strong>le</strong>gge – si <strong>le</strong>gge in una nota della piece - Per questo<br />
vogliono controllarci. Ribellatevi. Ricordatevi<br />
che il matrimonio è un sacramento che unisce<br />
<strong>due</strong> persone per sempre: la sposa e il ristoratore.<br />
Perché per pagare <strong>le</strong> rate del pranzo una vita<br />
non basta!”. Un modo <strong>di</strong> parlare d’amore senza<br />
banalizzare l’argomento. Una risata continua<br />
dall’inizio alla fine. Fa ridere tutto, tranne la<br />
chiusura, che invita alla rif<strong>le</strong>ssione, prendendo<br />
in prestito una citazione del grande Enzo Biagi.<br />
LA RECENSIONE. Un tuffo in uno dei luoghi più suggestivi e selvaggi della Toscana<br />
Tre americane in viaggio per scoprire la Maremma<br />
hades of Maremma, <strong>le</strong>tteralmente “Ombre <strong>di</strong> Maremma” (Ingorda E<strong>di</strong>tore), così si intitola il libro scritto<br />
Sdalla studentessa Charlotte Bai<strong>le</strong>y insieme a Johanna Marshall e Lana Turner, dell’Università internaziona<strong>le</strong><br />
Fua - Florence University of the Arts. Per mesi <strong>le</strong> autrici hanno assaporato, stu<strong>di</strong>ato e attraversato da cima a fondo<br />
la Maremma, arrivando a realizzare un libro dal<strong>le</strong> gran<strong>di</strong> potenzialità, nel qua<strong>le</strong> il racconto è affiancato dal<strong>le</strong><br />
immagini più bel<strong>le</strong>, per un viaggio in<strong>di</strong>menticabi<strong>le</strong> alla scoperta della regione più selvaggia della Toscana dove<br />
mare e montagna si fondono. “E un libro che si scosta dalla linea classica del<strong>le</strong> guide toscane – ha spiegato Bai<strong>le</strong>y<br />
- la Maremma è un luogo fantastico, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. La vista con i colori caratteristici<br />
e vivaci della natura, l’u<strong>di</strong>to con il vento che accarezza la terra, l’olfatto con i profumi dei luoghi lontani dal<strong>le</strong><br />
caotiche città, gli odori dei piatti tipici da generazioni, la sensazione della natura che ti entra nel profondo, il gusto<br />
che si prova assaporando <strong>le</strong> ricette vecchie <strong>di</strong> generazioni, il tatto che viene stimolato accarezzando e giocando<br />
con <strong>le</strong> opere del Giar<strong>di</strong>no dei Tarocchi”. <strong>Il</strong> libro si trova nel<strong>le</strong> librerie fiorentine Paperback exchange (Via del<strong>le</strong><br />
Oche, 4 rosso), MB bookshop (Borgo Ognisanti, 4) e E<strong>di</strong>son (Piazza Della Repubblica).<br />
/L.V.Z.<br />
L’INTERVISTA. A colloquio con Pippo Russo, agrigentino <strong>di</strong> stanza a Firenze<br />
Firenze, i libri e... La memoria dei pesci<br />
costruire un’immagine e<strong>di</strong>ficante <strong>di</strong> se stessi. Con<br />
questa realtà si confronta Brando, il protagonista <strong>di</strong><br />
una storia ambientata a Firenze nel 2011.<br />
Ma stai anche lavorando al seguito <strong>di</strong> “<strong>Il</strong> mio<br />
nome è Nedo Lu<strong>di</strong>”...<br />
Vero, e si tratta <strong>di</strong> un ripensamento rispetto al<strong>le</strong> intenzioni<br />
iniziali. A tutti quelli che mi sol<strong>le</strong>citavano a<br />
scrivere un sequel rispondevo che no, per me la storia<br />
finiva lì e non poteva esserci un seguito. Ma poi<br />
lo scorso luglio, assieme al mio caro amico Miche<strong>le</strong><br />
Morrocchi ho aperto il “Nedo Lu<strong>di</strong> fans Club” su<br />
Facebook. E c’è stata una valanga d’adesioni: siamo<br />
già quasi a 700. Tanto affetto mi ha fatto capire che<br />
“dovevo” scrivere il sequel. E quando ho cominciato<br />
a pensarlo ho scoperto che ce l’avevo già dentro.<br />
/Ciro Becchimanzi<br />
IL PROGRAMMA<br />
Sei mostre per un 2010<br />
a base <strong>di</strong> arte e cultura<br />
n anno <strong>di</strong> mostre che portano apre<br />
Uche coniuga opere d’arte e storie da<br />
raccontare, nell’anno in cui si ce<strong>le</strong>brano<br />
alcune importanti ricorrenze. E’ stata<br />
presentata a Roma “Firenze 2010. Un<br />
anno ad arte”, nuova stagione espositiva<br />
del Polo musea<strong>le</strong> fiorentino, organizzata<br />
in partnership con l’Ente cassa <strong>di</strong> risparmio<br />
e Firenze Musei. Si comincia il 25<br />
marzo con “Pregio e bel<strong>le</strong>zza. Cammei e<br />
intagli dei Me<strong>di</strong>ci” (fino al 27 giugno) al<br />
Museo degli argenti <strong>di</strong> Palazzo Pitti, dove<br />
verranno esposte <strong>le</strong> preziose gemme rinascimentali<br />
che indossava la famiglia che<br />
governava la città. Si prosegue con l’attesissimo<br />
arrivo (dal 22 maggio al 17 ottobre),<br />
dell’antologica de<strong>di</strong>cata a Caravaggio<br />
e i caravaggeschi che a quarant’anni<br />
dalla mostra curata dalla storica dell’arte<br />
Evelina Borea, porta alla Gal<strong>le</strong>ria degli<br />
Uffizi e alla Palatina un centinaio <strong>di</strong> capolavori<br />
realizzati dall’artista e dai suoi<br />
seguaci, proprio nell’anno in cui ricorre<br />
il quarto centenario della morte del pittore.<br />
La terza tappa è fissata alla Gal<strong>le</strong>ria<br />
dell’Accademia, dove dall’8 giugno all’1<br />
novembre, prenderà vita “Virtù d’amore.<br />
Pittura nuzia<strong>le</strong> nel Quattrocento fiorentino”,<br />
organizzata in collaborazione con il<br />
museo Horne, nella qua<strong>le</strong> verrà esposta<br />
una se<strong>le</strong>zione sofisticatissima dei cassoni<br />
e del<strong>le</strong> spalliere che arredavano <strong>le</strong> camere<br />
da <strong>le</strong>tto rinascimentali: da quello realizzato<br />
per la nascita <strong>di</strong> <strong>Lorenzo</strong> il Magnifico,<br />
conservato al Metropolitan Museum<br />
<strong>di</strong> New York, a quelli <strong>di</strong>pinti da pittori<br />
che hanno fatto la storia, come Botticelli<br />
e Filippo Lippo. La curiosa esposizione<br />
che segue è “Parigi val bene una messa.<br />
L’omaggio dei Me<strong>di</strong>ci a Enrico IV re <strong>di</strong><br />
Spagna” che dopo aver fatto tappa al Musée<br />
national du château de Pau, porterà<br />
al<strong>le</strong> Cappel<strong>le</strong> Me<strong>di</strong>cee <strong>le</strong> 19 te<strong>le</strong> che Cosimo<br />
II commissionò a pittori accademici<br />
fiorentini per ce<strong>le</strong>brare <strong>le</strong> esequie del re<br />
<strong>di</strong> Francia e Navarra il 16 settembre 1610<br />
nella Basilica <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>. <strong>Il</strong> 20 luglio<br />
sarà la volta <strong>di</strong> “Vinum nostrum. Arte,<br />
scienza e miti del vino nel<strong>le</strong> civiltà del<br />
Me<strong>di</strong>terraneo Antico”, de<strong>di</strong>cata alla cultura<br />
del vino nell’antichità e organizzata<br />
insieme al Museo Gali<strong>le</strong>o. A chiudere la<br />
stagione ci pensano “I gran<strong>di</strong> bronzi del<br />
battistero. Rustici e Leonardo” (dal 10<br />
settembre al 10 gennaio 2011) che verranno<br />
esposti al Bargello prima <strong>di</strong> tornare<br />
al Museo dell’Opera del Duomo.<br />
Uno dei <strong>di</strong>pinti in mostra
cultura 35<br />
LA MANIFESTAZIONE/1. Di nuovo in città <strong>le</strong> proposte della fiera che inaugura l’anno della moda<br />
Gennaio è sinonimo <strong>di</strong> Pitti Immagine<br />
Barbara Bion<strong>di</strong><br />
Cinquantanovemila metri quadrati<br />
<strong>di</strong> spazi al<strong>le</strong>stiti, 739 aziende con<br />
più <strong>di</strong> 800 marchi, più <strong>di</strong> 20mila<br />
compratori attesi. Sono questi i<br />
numeri della moda in città, olimpo fashion<br />
che a Firenze a un solo sinonimo: Pitti Immagine.<br />
“Pitti Uomo fa da apripista e dà<br />
una risposta forte al<strong>le</strong> trasformazioni del<br />
mercato, rivoluzionando la progettazione<br />
del salone – <strong>di</strong>ce Raffaello Napo<strong>le</strong>one, amministratore<br />
de<strong>le</strong>gato <strong>di</strong> Pitti Immagine -.<br />
Così a questa e<strong>di</strong>zione il pa<strong>di</strong>glione centra<strong>le</strong><br />
si presenta con un nuovo layout, affidato a<br />
uno dei nomi più interessanti nel panorama<br />
internaziona<strong>le</strong> dell’architettura e del design,<br />
Patricia Urquiola. E cambia <strong>di</strong> conseguenza<br />
l’aspetto comp<strong>le</strong>ssivo della fiera, che si<br />
afferma definitivamente come luogo <strong>di</strong> ricerca,<br />
sperimentazione e novità oltre che <strong>di</strong><br />
incontro e scambio per la Pitti community”.<br />
Nuovo volto dunque per l’evento che inaugura<br />
l’anno della moda (dal 12 al 15 gennaio).<br />
Tra i progetti speciali, <strong>le</strong> anteprime e i<br />
lanci internazionali che saranno protagonisti<br />
alla Fortezza da Basso sono da segnalare: lo<br />
specia<strong>le</strong> al<strong>le</strong>stimento con il qua<strong>le</strong> Everlast<br />
festeggerà i 100 anni del marchio, ideato<br />
dall’architetto Elio Di Franco, l’importan-<br />
te spazio espositivo, all’esterno dell’Arena<br />
Strozzi, con cui il marchio Add presenterà<br />
il suo sti<strong>le</strong> e la nuova col<strong>le</strong>zione, il debutto<br />
a Pitti Uomo <strong>di</strong> un marchio cult del jeanswear<br />
contemporaneo, l’olandese Denham,<br />
l’esor<strong>di</strong>o internaziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> Fornarina Sport<br />
Glam, la nuova linea fitness-chic <strong>di</strong> Fornarina<br />
e infine la presentazione worldwide della<br />
col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> un prestigioso marchio heritage<br />
scozzese come Barbour. Ma non solo,<br />
c’è “What’s Fashion About?”, ed è un nuovo<br />
tributo alla community internaziona<strong>le</strong> dei<br />
buyer e dei visitatori della manifestazione<br />
il tema conduttore <strong>di</strong> questo Pitti Uomo,<br />
<strong>le</strong>gato al<strong>le</strong> paro<strong>le</strong>, al<strong>le</strong> idee e al gossip del<br />
mondo della moda. “Ci sarà un fitto montaggio<br />
<strong>di</strong> interviste realizzate da un gruppo<br />
<strong>di</strong> blogger itineranti” spiega Agostino Po<strong>le</strong>tto,<br />
vice-<strong>di</strong>rettore genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> Pitti Immagine<br />
“ancora una volta saranno protagonisti i Pitti<br />
Peop<strong>le</strong>, la variegata community <strong>di</strong> buyer,<br />
stampa e visitatori che con il loro sti<strong>le</strong> e <strong>le</strong><br />
loro idee contribuiscono a rendere unico il<br />
Pitti Uomo”. Nel piazza<strong>le</strong> della Fortezza da<br />
Basso ci sarà un’installazione fatta da un<br />
imponente nastro su cui si accumu<strong>le</strong>ranno<br />
paro<strong>le</strong>, frasi e suggestioni, raccolte tra alcuni<br />
dei protagonisti <strong>di</strong> Pitti Uomo. Grande<br />
embrano rincorrersi. Dopo <strong>le</strong> novità per<br />
Si gran<strong>di</strong>, seguono a ruota i suggerimenti<br />
per <strong>le</strong> tendenze dei bambini più modaioli.<br />
Tra <strong>le</strong> importanti novità <strong>di</strong> questo Pitti<br />
Bimbo (dal 21 al 23 gennaio alla Fortezza)<br />
ci sono <strong>le</strong> presentazioni speciali <strong>di</strong> griffe<br />
come Junior Jean-Paul Gaultier e Paul<br />
Smith Kids, il rientro <strong>di</strong> Diesel Kids, che<br />
l’azienda presenterà in uno spazio de<strong>di</strong>cato<br />
assieme a Diesel Footwear e alla nuova<br />
col<strong>le</strong>zione <strong>di</strong> John Galliano, e poi i nuovi<br />
ingressi del<strong>le</strong> col<strong>le</strong>zioni bambino <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
nomi internazionali come A<strong>di</strong>das, Custo<br />
Barcelona, Desigual e Notify. Insomma<br />
attesa per gli ospiti vip, che come ogni e<strong>di</strong>zione,<br />
animano <strong>le</strong> serate fiorentine <strong>di</strong> Pitti.<br />
Protagonisti assoluti saranno Gi<strong>le</strong>s Deacon,<br />
designer britannico che presenterà la sua<br />
col<strong>le</strong>zione in un maxi-evento alla manifat-<br />
sempre <strong>di</strong> più la moda dei più piccini fa<br />
invi<strong>di</strong>a al<strong>le</strong> griffe dei gran<strong>di</strong>. Ad<strong>di</strong>o tutine<br />
e felpe da strascicare dovunque, benvenuta<br />
attenzione ai marchi, ai colori più trendy e<br />
al<strong>le</strong> novità in fatto <strong>di</strong> gusti e abbinamenti.<br />
<strong>Il</strong> successo <strong>di</strong> Pitti Bimbo è <strong>le</strong>gato anche<br />
agli importanti momenti <strong>di</strong> comunicazione,<br />
sfilate e iniziative <strong>le</strong>gate al mondo dei<br />
più piccoli che a ogni e<strong>di</strong>zione affiancano<br />
la manifestazione. Sempre più seguite <strong>le</strong><br />
sfilate, da cui partono non soltanto <strong>le</strong> tendenze<br />
<strong>di</strong> col<strong>le</strong>zione ma anche preziose in<strong>di</strong>cazioni<br />
<strong>di</strong> styling e <strong>di</strong> abbinamento tra<br />
abiti e accessori. E Pitti non è Pitti senza<br />
tura Richard Ginori e Corneliani, storico<br />
brand <strong>le</strong>gato all’abbigliamento maschi<strong>le</strong>. Da<br />
non perdere anche il fiume <strong>di</strong> appuntamenti<br />
<strong>di</strong> Pitti_W, sezione de<strong>di</strong>cata alla moda “pour<br />
el<strong>le</strong>”.<br />
LA MANIFESTAZIONE/2. Tornano anche <strong>le</strong> kermesse de<strong>di</strong>cate ai piccoli e ai tessuti d’autore<br />
Bimbo e Filati: nuove tendenze e gran<strong>di</strong> ritorni<br />
l’immancabi<strong>le</strong> appuntamento con i Filati<br />
(dal 27 al 29 gennaio), che chiuderà come<br />
<strong>di</strong> consueto la stagione inverna<strong>le</strong> del ca<strong>le</strong>ndario<br />
della moda fiorentina. “La forza <strong>di</strong><br />
Pitti Filati è nel suo essere un vero laboratorio<br />
<strong>di</strong> ricerca – <strong>di</strong>ce Agostino Po<strong>le</strong>tto,<br />
vice-<strong>di</strong>rettore genera<strong>le</strong> <strong>di</strong> Pitti Immagine<br />
– l’osservatorio privi<strong>le</strong>giato del<strong>le</strong> tendenze<br />
della moda del futuro. <strong>Il</strong> nostro pubblico<br />
provenienti da tutto il mondo viene a Firenze<br />
per vedere l’eccel<strong>le</strong>nza della filatura<br />
internaziona<strong>le</strong>, a caccia <strong>di</strong> suggestioni<br />
creative sempre nuove”. Che la festa abbia<br />
inizio.<br />
/B.B.<br />
AVANZATE TECNOLOGIE E CURE PERSONALIZZATE<br />
L'infertilità è un prob<strong>le</strong>ma sempre più <strong>di</strong>ffuso, soprattutto a causa del<strong>le</strong> maternità rinviate nel tempo.<br />
Ma anche <strong>le</strong> soluzioni sono sempre più efficaci, rapide e sicure.<br />
INCONTRO CON IL PROF. PIERALDO INAUDI<br />
GINECOLOGO, LAUREATO E SPECIALIZZATO all'Università <strong>di</strong> Siena, dottore in me<strong>di</strong>cina all’Università <strong>di</strong> Losanna, il Prof. Pieraldo Inau<strong>di</strong> tra i pionieri della riproduzione umana in Italia, vanta una carriera <strong>di</strong> alto profilo, svolta fra Italia e Svizzera, ricca <strong>di</strong> incarichi<br />
<strong>di</strong> responsabilità, <strong>di</strong> importanti consu<strong>le</strong>nze come quella fornita al Centro <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina della Riproduzione dell'Ospeda<strong>le</strong> <strong>di</strong> Bergamo, <strong>di</strong> ri<strong>le</strong>vanti pubblicazioni scientifiche, relazioni congressuali e <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> aggiornamento. <strong>Il</strong> professore, <strong>di</strong>rige il centro "Siena<br />
Fertility" a Monteriggioni oltre ad offrire la sua esperienza nello stu<strong>di</strong>o fiorentino <strong>di</strong> via <strong>Lorenzo</strong> il Magnifico. A lui chie<strong>di</strong>amo quali sono <strong>le</strong> più recenti evoluzioni nella <strong>di</strong>agnosi e cura dell'infertilità. "La riproduzione umana è uno degli ambiti me<strong>di</strong>ci che negli ultimi<br />
decenni ha conosciuto <strong>le</strong> maggiori evoluzioni tecnologiche. Grazie a queste innovazioni gli esami si sono semplificati e la <strong>di</strong>agnosi è <strong>di</strong>ventata più precisa grazie al<strong>le</strong> ecografie transvaginali, specie nei casi <strong>di</strong> endometriosi, cisti ovariche e ovaio policistico. Anche<br />
dal punto <strong>di</strong> vista terapeutico lo strumentario si è fatto più ricco ed efficace: oggi possiamo scegliere il migliore spermatozoo da iniettare nel migliore ovocita come effettuare analisi genetiche sull'embrione per prevenire malattie ere<strong>di</strong>tarie".<br />
Qual è la sua filosofia <strong>di</strong> intervento?<br />
"<strong>Il</strong> mio atteggiamento, messo a punto in anni <strong>di</strong> lavoro, privi<strong>le</strong>gia i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e terapia a bassa invasività, basati su trattamenti accuratamente personalizzati sul singolo caso. Ad esempio evito la strada del bombardamento ormona<strong>le</strong> e uso invece basse dosi<br />
<strong>di</strong> farmaci, comunque adeguate a raggiungere lo scopo".<br />
Cosa pensa della <strong>le</strong>gge 40?<br />
"È un provve<strong>di</strong>mento che dovrebbe essere migliorato e che certamente, penalizza <strong>le</strong> tante persone che soffrono <strong>di</strong> infertilità costringendo<strong>le</strong> ad impegnativi viaggi oltre confine.<br />
DIAGNOSI IN UN SOLO GIORNO E TRATTAMENTI MININVASIVI<br />
Membro fondatore e tesoriere della Me<strong>di</strong>terranean Society for Reproductive Me<strong>di</strong>cine, organismo rivolto agli specialisti <strong>di</strong> tutti i Paesi affacciati sul Me<strong>di</strong>terraneo per i quali organizza corsi <strong>di</strong> formazione, convegni, progetti<br />
scientifici e reti <strong>di</strong> comunicazione on-line, il dr. Pieraldo Inau<strong>di</strong> è da sempre al fianco <strong>di</strong> chi soffre <strong>di</strong> prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> infertilità. "Nel mio stu<strong>di</strong>o come presso il centro Siena Infertility si parte da un'accurata <strong>di</strong>agnosi finalizzata a<br />
scegliere il trattamento più efficace ma meno invasivo e costoso. Anche la <strong>di</strong>agnosi stessa viene eseguita in un giorno solo proprio per ridurre i viaggi e <strong>le</strong> spese, limitare <strong>le</strong> assenze dal lavoro, minimizzare lo stress". In<br />
quanto alla possibilità <strong>di</strong> recarsi all'estero? "Siamo col<strong>le</strong>gati con centri elvetici e francesi per trattamenti <strong>di</strong> fecondazione in vitro con congelamento e <strong>di</strong> microchirurgia per la ricanalizzazione tubarica o dei deferenti. Io<br />
sono abilitato anche in Svizzera e non abbandono <strong>di</strong> certo <strong>le</strong> mie pazienti".<br />
1086784<br />
PROF. PIERALDO INAUDI OSTETRICO - GINECOLOGO MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE<br />
Stu<strong>di</strong>o Monteriggioni (SI) Via S. Pertini 7 Tel. 0577 51394 Fax 0577 588249 - Stu<strong>di</strong>o Firenze Via <strong>Lorenzo</strong> <strong>Il</strong> Magnifico 64 Tel. e Fax 055 4633294 e-Mail: inau<strong>di</strong>1@interfree.it
IL PERSONAGGIO. Un inizio (molto) <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> in viola, ora farne a meno è quasi impossibi<strong>le</strong><br />
Go<strong>le</strong>ador e talismano, la rinascita <strong>di</strong> Vargas<br />
<strong>Il</strong> peruviano non è solo la principa<strong>le</strong> fonte <strong>di</strong> assist per l’attacco gigliato, ma quando segna lui la squadra<br />
non perde. Tante <strong>le</strong> “big” che lo vorrebbero, ma El Loco giura: “Al mio orizzonte vedo solo la Fiorentina”<br />
Cristina Guerri<br />
Se non fosse stato per il suo stratosferico inizio <strong>di</strong> stagione<br />
(e in parte per il fina<strong>le</strong> della precedente), Juan<br />
Vargas avrebbe potuto essere uno dei papabili vincitori<br />
del “Bidone d’oro 2009”, andato poi all’ex viola Felipe<br />
Melo. E invece il peruviano, 27 anni il prossimo ottobre, è la<br />
rivelazione <strong>di</strong> questa Fiorentina. A detta degli esperti il vero Vargas<br />
è sempre stato quell’infallibi<strong>le</strong> <strong>di</strong>spensatore <strong>di</strong> assist sbocciato<br />
a Catania, mentre i mesi bui del primo anno in viola sono<br />
riconducibili al <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> periodo <strong>di</strong> adattamento che il giocatore<br />
stava attraversando. Un periodo durato quasi tutto il campionato<br />
e coinciso con la sua posizione arretrata. Quella posizione che,<br />
per lo stesso Vargas, non avrebbe influito sul<strong>le</strong> prestazioni (negative)<br />
del giocatore. “Mi piace molto giocare in avanti - ha <strong>di</strong>chiarato<br />
l’esterno - però non rinnego il ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fensore. Anzi,<br />
sono pronto a rifarlo in qualsiasi momento. Sono convinto che<br />
se oggi, in un periodo così positivo, dovessi tornare a correre<br />
sulla linea <strong>di</strong>fensiva, otterrei buoni risultati, proprio come faccio<br />
in fase offensiva”. Vargas non è solo la principa<strong>le</strong> fonte degli<br />
assist per l’attacco viola. E’ anche un vero e proprio talismanogo<strong>le</strong>ador.<br />
<strong>Il</strong> perché? Basta analizzare <strong>le</strong> partite in cui il mancino<br />
ha segnato. <strong>Il</strong> primo, vero, gol della stagione è datato 18 agosto,<br />
Sporting Lisbona- Fiorentina (2-2), pari determinante per<br />
il passaggio ai gironi <strong>di</strong> Champions. Poi il gol a Torino contro<br />
la Juventus (1-1), il gol vittoria a U<strong>di</strong>ne (0-1) e la rete contro il<br />
Lione (1-0) decisiva per il passaggio agli ottavi. Finita qui? No,<br />
anche con l’Atalanta (2-0) il peruviano è andato a segno con un<br />
bellissimo tiro dalla lunga <strong>di</strong>stanza. Tutto questo significa che<br />
quando “El Loco” segna, la Fiorentina non perde. Con <strong>le</strong> sue super-prestazioni,<br />
l’ex Catania è stato inserito tra i 10 calciatori più<br />
conosciuti secondo la classifica Iffhs, l’Istituto <strong>di</strong> storia e statistica<br />
calcistica, ma soprattutto ha attirato l’attenzione dei club più<br />
forti del mondo, come Real Madrid, Manchester City e Barcellona.<br />
Queste <strong>le</strong> big interessate del giocatore, che dovranno però<br />
sborsare tra i 20 e i 25 milioni per acquistarlo. Interesse che non<br />
tocca neanche lontanamente Vargas, il cui unico obiettivo è quello<br />
<strong>di</strong> fare bene con la maglia viola: “E’ un prob<strong>le</strong>ma che non mi<br />
riguarda. Quello che accadrà più avanti lo valuterò al momento<br />
opportuno. Adesso, lo ripeto, vedo al mio orizzonte solo la Fiorentina.<br />
Voglio crescere qui, voglio spingere la squadra viola in<br />
alto, poi a giugno, o magari fra qualche anno, si vedrà. So bene<br />
che circolano certe voci. Ma si tratta <strong>di</strong> chiacchiere e come tali<br />
vanno considerate. Non è il momento, lo ripeto, <strong>di</strong> parlare del<br />
domani”. Paro<strong>le</strong> confermate anche da Jorge Cysterpil<strong>le</strong>r, agente<br />
del giocatore: “Lui sta benissimo a Firenze, adesso deve pensare<br />
solo alla Fiorentina anche se ci sono molte squadre interessate a<br />
lui. Con Corvino ancora non abbiamo parlato <strong>di</strong> clauso<strong>le</strong> rescissorie.<br />
Nel suo ruolo lui è uno dei migliori al mondo. Per ora Juan<br />
non ha mai espresso la volontà <strong>di</strong> lasciare la Fiorentina”.
sport<br />
IL BILANCIO. Si è chiuso un 2009 da incorniciare per i viola. Soprattutto oltre i confini nazionali<br />
E la Fiorentina <strong>di</strong>ventò a misura d’Europa<br />
È stata l’unica italiana a vincere il proprio girone <strong>di</strong><br />
Champions e la seconda in assoluto, <strong>di</strong>etro al Real<br />
Madrid, per gol fatti. Sesta nell’anno solare in serie A<br />
Cristina Guerri<br />
I<br />
risultati parlano chiaro: si è chiuso<br />
un 2009 da incorniciare per la<br />
Fiorentina. Dopo il quarto posto<br />
raggiunto la scorsa stagione, i viola<br />
terminano l’anno con la storica qualificazione<br />
agli ottavi <strong>di</strong> Champions League.<br />
Anche se <strong>le</strong> partite - tra preliminari,<br />
Champions e campionato - giocate dai<br />
viola sono state veramente tante, il 2009<br />
non è l’anno solare con più gare <strong>di</strong>sputate<br />
nell’era dei Della Val<strong>le</strong>. Quello con<br />
più partite rimane il 2008 (58), mentre il<br />
2009 resta fermo a 47 (potevano essere<br />
48 se Fiorentina-Milan non fosse stata rimandata<br />
causa neve). Confrontando i numeri<br />
del campionato con quelli europei,<br />
sembra che la Fiorentina viaggi molto<br />
più in Europa che nella serie A italiana.<br />
Anche non <strong>di</strong>menticando la sfortunata<br />
apparizione in Coppa Uefa dell’anno<br />
scorso (quando i viola furono eliminati<br />
dall’Ajax nei se<strong>di</strong>cesimi <strong>di</strong> fina<strong>le</strong>),<br />
la Fiorentina chiude la fase a gironi <strong>di</strong><br />
Champions League con una sola sconfitta<br />
(quella <strong>di</strong> Lione) e ben 5 vittorie. E non è<br />
finita qui. Perché la squadra <strong>di</strong> Prandelli<br />
è stata l’unica italiana su quattro a vincere<br />
il proprio girone <strong>di</strong> qualificazione, e<br />
con <strong>le</strong> 14 reti fatte è la seconda squadra in<br />
assoluto (<strong>di</strong>etro al Real Madrid) per il nu-<br />
mero dei gol realizzati. Anche per Cesare<br />
Prandelli è stato un 2009 da incorniciare.<br />
Con la vittoria contro la Sampdoria, infatti,<br />
il tecnico ha raggiunto Fulvio Bernar<strong>di</strong>ni<br />
in testa alla classifica degli al<strong>le</strong>natori<br />
più vincenti della storia viola, a quota 99<br />
successi. Poco tempo dopo, nel turno che<br />
ha visto la Fiorentina <strong>di</strong> scena a Livorno<br />
(0-1), Prandelli ha ottenuto la sua centesima<br />
vittoria in 197 partite (record assoluto)<br />
alla guida della squadra gigliata.<br />
La 101esima vittoria però, siamo sicuri,<br />
resterà quella più bella per il tecnico <strong>di</strong><br />
Orzinuovi: lo strepitoso 2-0 contro il Liverpool<br />
del 29 settembre. Un record lo ha<br />
raggiunto anche Alberto Gilar<strong>di</strong>no. Con<br />
la rete del 2-1 ad Anfield, l’attaccante<br />
ex Milan ha raggiunto Gabriel Batistuta<br />
in vetta alla classifica dei marcatori europei<br />
della Fiorentina. Dopo i 6 centri<br />
della stagione scorsa (preliminare con lo<br />
Slavia Praga compreso), infatti, la punta<br />
dei viola ha già toccato quota 4 reti dopo<br />
la prima fase dell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> quest’anno.<br />
In campionato, invece, la Fiorentina<br />
viaggia a velocità più moderata. I viola<br />
terminano l’anno solare al sesto posto<br />
con 60 punti (comanda l’Inter con 81),<br />
mentre nel 2008 si erano piazzati quarti<br />
con 70 lunghezze.<br />
VERSO GLI OTTAVI<br />
Ancora i tedeschi sul cammino della squadra <strong>di</strong> Prandelli<br />
C’è il Bayern Monaco, missione rivincita<br />
ra sicuramente l’avversaria da evitare.<br />
EMa la mano <strong>di</strong> Emilio Butragueño - ex<br />
attaccante del Real Madrid e della naziona<strong>le</strong><br />
spagnola - ha voluto far incontrare nuovamente<br />
Fiorentina e Bayern Monaco. Oltre<br />
ai bavaresi, Porto, Stoccarda, Olympiakos e<br />
Cska Mosca erano tra <strong>le</strong> possibili avversarie<br />
per gli ottavi <strong>di</strong> Champions League. <strong>Il</strong> destino<br />
è stato ancora una volta crude<strong>le</strong> con la<br />
Fiorentina, chiamata, dopo Lione e Liverpool,<br />
a una nuova impresa per raggiungere un<br />
risultato storico: i quarti <strong>di</strong> fina<strong>le</strong> della più<br />
prestigiosa competizione europea per club.<br />
L’andata, Bayern Monaco-Fiorentina, si giocherà<br />
il 17 febbraio nello strepitoso Allianz<br />
Arena (già teatro, l’anno passato, <strong>di</strong> un 3-0<br />
a favore dei tedeschi); il ritorno il 9 marzo<br />
al Franchi. “Forse era meglio arrivare secon<strong>di</strong>”,<br />
aveva commentato a caldo lo spoglia-<br />
37<br />
toio viola. Diverso il pensiero <strong>di</strong> Sebastien<br />
Frey, voglioso <strong>di</strong> rivincita nei confronti del<br />
club tedesco. “Vorrei - aveva espresso subito<br />
dopo la vittoria ad Anfield - incontrare subito<br />
i tedeschi: con loro c’è un conto in sospeso”.<br />
Un conto in sospeso ce l’avrà anche Manuel<br />
Vargas, autore della sua peggiore prestazione<br />
in maglia viola (per lui, lo scorso anno,<br />
90 minuti <strong>di</strong> errori e orrori). Più moderato<br />
il commento <strong>di</strong> Karl Heinz Rummenigge,<br />
presidente dei tedeschi: “Poteva andarci peggio,<br />
ma non dobbiamo sentirci strafavoriti”.<br />
Tutt’altro che positivo, infatti, il percorso intrapreso<br />
fin qui dal club tedesco. Dopo un<br />
modestissimo inizio, il Bayern è ora terzo in<br />
campionato e ha ottenuto il secondo posto<br />
nel girone europeo <strong>di</strong>etro al Bordeaux. E per<br />
la Fiorentina - Lione insegna - la vendetta è<br />
un piatto che va servito freddo. /C.G.
38 Gennaio 2010<br />
TENNISTAVOLO. In un interno <strong>di</strong> via dei Serragli si nasconde un mondo, “una città nella città”<br />
Artigianelli, una scuola nel cuore <strong>di</strong> Firenze<br />
Carlo Marrone<br />
Firenze è una città strana, antica, misteriosa,<br />
e forse anche per questo tanto bella<br />
e affascinante. In un interno <strong>di</strong> via dei<br />
Serragli si nasconde un mondo, “una città<br />
nella città”. Basta varcare la soglia del 104 per<br />
respirare un’aria <strong>di</strong>versa, per avere la sensazione<br />
<strong>di</strong> come l’aiuto e il sostegno reciproco esistano<br />
ancora oggi. In questo interno sono presenti una<br />
scuola, alcune società sportive, artigiani e il ristorante<br />
“Ragazzi <strong>di</strong> Sipario”. La storia <strong>di</strong> Marco<br />
Fallani è strettamente intrecciata con questa realtà,<br />
ed è anche grazie a lui se un pezzo importante<br />
della storia fiorentina non è andato perso.<br />
Quando nasce la vostra società?<br />
La tennistavolo Artigianelli nasce nel 1960 con<br />
il mitico Giorgio Barlazzi. A lui non va soltanto<br />
riconosciuto il merito <strong>di</strong> essere stato un grande<br />
al<strong>le</strong>natore e <strong>di</strong> aver fatto uscire <strong>di</strong> qui i migliori<br />
giocatori d’Italia (20 titoli nazionali) se non d’Europa,<br />
ma soprattutto quello <strong>di</strong> essere stato l’anima<br />
<strong>di</strong> questa società. Infatti, quando negli anni ‘80<br />
Giorgio è morto, c’è stato un declino spaventoso<br />
e la chiusura era imminente.<br />
E poi cos’è successo?<br />
Io e Gabrie<strong>le</strong> Panerai abbiamo pensato che non<br />
era giusto lasciar morire una società storica come<br />
gli Artigianelli. Così, con sforzo e con fatica, senza<br />
alcun aiuto esterno, siamo riusciti a rilanciare<br />
questa associazione che oggi gode <strong>di</strong> ottima salute.<br />
La vostra squadra partecipa a qualche campionato?<br />
Sì, partecipiamo ai campionati <strong>di</strong> serie C2, D1 e<br />
D2. Inoltre cerchiamo <strong>di</strong> creare un po’ <strong>di</strong> “vivaio”<br />
realizzando corsi per ragazzi (8-14 anni) tenuti da<br />
Stefano Vignozzi.<br />
1037816<br />
Tutti l’hanno provata almeno una volta, ma quella non è la vera <strong>di</strong>sciplina.<br />
Per giocare davvero servono una buona pre<strong>di</strong>sposizione, velocità e tecnica.<br />
Le prime <strong>due</strong> sono innate, alla terza ci pensa l’associazione fi orentina<br />
Marco Fallani<br />
sport nel quartiere<br />
C’è stato qualche giocatore che ha raggiunto<br />
alti livelli?<br />
Quando c’era Barlazzi molti. Per citarne alcuni:<br />
Bosi, Ma<strong>le</strong>sci, Provve<strong>di</strong>, Panerai. Di recente abbiamo<br />
formato un giocatore importante, Dario<br />
Loreto (13 anni), che ora gioca in serie B (con<br />
un’altra società) e in Naziona<strong>le</strong>. Purtroppo, con i<br />
mezzi e <strong>le</strong> strutture che abbiamo riusciamo a seguire<br />
i giocatori fino alla C2, non <strong>di</strong> più.<br />
Qualche rammarico?<br />
<strong>Il</strong> vero rammarico è che la Federazione non ci<br />
aiuta, nemmeno per portare avanti il progetto dei<br />
giovanissimi. Basti pensare che durante <strong>le</strong> partite<br />
<strong>di</strong> campionato ci arbitriamo da soli, perché gli arbitri<br />
vengono inviati solo per <strong>le</strong> serie A e B.<br />
Ma in città qualcuno vi aiuta?<br />
No, non ci aiuta nessuno. La nostra fortuna è che<br />
il prete non ci chiede l’affitto, perché altrimenti<br />
avremmo già dovuto chiudere da un bel po’.<br />
Secondo <strong>le</strong>i, perché?<br />
Per tanti fattori, probabilmente il principa<strong>le</strong> è che<br />
il tennistavolo non è uno sport seguito. Non c’è<br />
un ritorno economico, e pensare che negli anni<br />
‘60, quando ho iniziato, qui agli Artigianelli non<br />
si riusciva ad entrare da quanti eravamo.<br />
Cosa la spinge a giocare ancora oggi?<br />
La passione per questa società e per uno sport<br />
che unisce il <strong>di</strong>vertimento e l’adrenalina a valori<br />
importanti come la <strong>le</strong>altà e il rispetto dell’avversario.<br />
Concludo con un esempio bana<strong>le</strong>: pur non<br />
essendoci arbitri ufficiali, in trent’anni <strong>di</strong> attività<br />
non ho mai assistito a una <strong>di</strong>scussione.
40 Gennaio 2010<br />
L’ACCORDO. Fusione tra Fiorentina e Arezzo Baseball: sogno A1<br />
<strong>Il</strong> baseball può tornare a volare<br />
<strong>Lorenzo</strong> Mossani<br />
Serie A. Finalmente una bella<br />
notizia per il baseball “made<br />
in Florence”. Troppi anni<br />
sono passati da quando Faso<br />
<strong>di</strong> Elio e Le Storie Tese esclamò in un<br />
concerto: “Fiorentini, avete una squadra<br />
<strong>di</strong> A1, dovete essere felici, è un<br />
bellissimo sport!”. Da allora ci sono<br />
stati solo prob<strong>le</strong>mi e tante delusioni.<br />
Nella prossima stagione la Fiorentina<br />
Baseball giocherà insieme all’Arezzo<br />
Baseball, detentore del titolo attua<strong>le</strong><br />
della A2. La società aretina, per voce<br />
del proprio presidente Fabrizio Casalini,<br />
ha convinto uno scettico Pier<br />
Cesare Vita, presidente del glorioso<br />
sodalizio biancorosso, titubante soprattutto<br />
per i costi. Ma Firenze ha<br />
bisogno <strong>di</strong> lottare ancora per qualcosa<br />
d’importante ed è una piazza ambiziosa,<br />
quin<strong>di</strong> l’unione del<strong>le</strong> forze era<br />
necessaria per far tornare pubblico<br />
e sponsor al <strong>di</strong>amante del Campo <strong>di</strong><br />
Marte. Giocare l’A2 insieme ad Arezzo<br />
vuol <strong>di</strong>re spese <strong>di</strong>mezzate: questo<br />
assume un valore ancora maggiore<br />
se si pensa che, da sola, la Fiorentina<br />
avrebbe dovuto giocare il campionato<br />
<strong>di</strong> B. Segnali positivi arrivano anche<br />
dallo sponsor, Banca Etruria, che si<br />
è detta pronta per un campionato <strong>di</strong><br />
vertice, aumentando il budget per la<br />
prossima stagione sportiva. La squadra<br />
sarà composta da una “fusione” <strong>di</strong><br />
circa 10 giocatori dell’attua<strong>le</strong> Arezzo<br />
Baseball insieme a un’altra decina <strong>di</strong><br />
appartenenti attualmente alla Fiorentina<br />
Baseball. Le magliette porteranno<br />
Pinto in azione<br />
i <strong>due</strong> loghi. Ovvia la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
del<strong>le</strong> <strong>due</strong> società, <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> <strong>di</strong> Fabrizio<br />
Casalini sono chiare: “Lo spirito <strong>di</strong><br />
questa nuova collaborazione nasce da<br />
una serie <strong>di</strong> esigenze e necessità oggettive.<br />
L’unione del<strong>le</strong> <strong>due</strong> forze, sia<br />
societarie che sportive, porterà ad affrontare<br />
la prossima importantissima<br />
stagione con più motivi <strong>di</strong> interesse,<br />
sia tecnici che economici”. Per la Fiorentina<br />
Baseball, alla qua<strong>le</strong> purtroppo<br />
il campo non aveva regalato la promozione,<br />
questa è davvero un’occasione<br />
irripetibi<strong>le</strong>. Così il “nove” che uscirà<br />
dalla fusione potrebbe <strong>di</strong>rettamente<br />
competere con <strong>le</strong> migliori squadre<br />
della categoria. Un’ipotetica squadra<br />
con: Pinto in terza, Bin<strong>di</strong> interbase,<br />
Cappuccini e/o Parri in prima, Pipo<br />
Ristori in seconda, un parco lanciatori<br />
unito da far invi<strong>di</strong>a a qualsiasi squadra.<br />
Sod<strong>di</strong>sfatte <strong>le</strong> <strong>due</strong> società che hanno<br />
raggiunto un accordo <strong>di</strong> collaborazione<br />
in vista del<strong>le</strong> prossime stagioni<br />
sportive. L’accordo avrà durata <strong>di</strong> un<br />
anno, ma i <strong>due</strong> club si propongono <strong>di</strong><br />
attuare una progettualità che miri alla<br />
prosecuzione dell’accordo anche per<br />
<strong>le</strong> annate sportive 2011 e 2012, per affrontare<br />
al meglio il nuovo campionato<br />
<strong>di</strong> Serie A. <strong>Il</strong> sogno sarebbe quello<br />
<strong>di</strong> raggiungere il Grosseto in Serie A1.<br />
IL CIRCOLO. Tante attività nel verde del<strong>le</strong> Cascine<br />
Dall’equitazione alla danza,<br />
al “Filo” c’è spazio per tutti<br />
mmerso nel verde del parco del-<br />
I<strong>le</strong> Cascine, il circolo ricreativo “<strong>Il</strong><br />
Filo” sta <strong>di</strong>ventando uno dei centri<br />
culturali più attivi in città. Tante <strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>scipline che rendono questa associazione<br />
unica nel suo genere. Ogni socio<br />
fondatore è responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> un settore.<br />
L’idea <strong>di</strong> avere un responsabi<strong>le</strong> per<br />
ogni <strong>di</strong>sciplina è venuta al momento<br />
della fondazione del circolo, per evitare<br />
<strong>di</strong> creare quel<strong>le</strong> chiusure, caratteristiche<br />
<strong>di</strong> molte associazioni mono<strong>di</strong>sciplinari<br />
che aumentano la coesione<br />
del gruppo, ma ne <strong>di</strong>minuiscono la<br />
forza. L’idea <strong>di</strong> apertura all’esterno si<br />
riscontra anche nel<strong>le</strong> attività: sempre<br />
aperte a tutti, soci e non. Un nuovo<br />
socio perciò non è considerato solo<br />
un numero, ma avrà buone possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> un nuovo<br />
settore, allargando ulteriormente il<br />
Ogni socio<br />
fondatore<br />
è responsabi<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> un settore<br />
raggio <strong>di</strong> azione del club. Le <strong>di</strong>scipline<br />
in cui il circolo ricreativo “<strong>Il</strong> Filo”<br />
è specializzato sono veramente tante,<br />
molte del<strong>le</strong> quali definite, ingiustamente,<br />
<strong>di</strong> nicchia: fattore che porta <strong>le</strong><br />
persone a non prender<strong>le</strong> neanche in<br />
considerazione. <strong>Il</strong> caso del polo può<br />
essere preso ad esempio. Vista la fortuna<br />
della scuola <strong>di</strong> equitazione e la<br />
possibilità <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione un<br />
sport<br />
ippodromo come quello del Visarno,<br />
provare a organizzare una squadra <strong>di</strong><br />
polo è stato il passaggio successivo:<br />
molto sod<strong>di</strong>sfatti dell’operazione si<br />
sono detti il presidente Ceccherelli e<br />
il responsabi<strong>le</strong> Zaccaria. Multi<strong>di</strong>sciplinarietà<br />
anche nella <strong>di</strong>ffusione della<br />
cultura. Sono attivi corsi <strong>di</strong> moda,<br />
arte, spettacolo e cucina, e negli ultimi<br />
tempi è stata data molta importanza<br />
al risparmio energetico. Gli sport più<br />
seguiti dai soci sono il bridge, la vela<br />
e la danza, ma come <strong>di</strong>ce la denominazione<br />
del circolo, “Filo”, tutto può<br />
cambiare ed essere aggiunto a questo<br />
panorama <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline. La solidarietà<br />
e <strong>le</strong> attività sociali sono sempre<br />
presenti, e <strong>le</strong> collaborazioni con enti<br />
benefici sono molteplici. <strong>Il</strong> tempo libero<br />
è poco, ma per chi ha voglia <strong>di</strong><br />
non perdere più il “filo”, vagando <strong>di</strong><br />
club in club, questo è il luogo adatto:<br />
e, se qualcuno ha un’idea, il “filo” si<br />
potrebbe allungare.<br />
/L.M.
sport<br />
FOOTBALL AMERICANO. La stagione riparte a marzo: l’obiettivo rimane lo scudetto <strong>di</strong> A2<br />
I “primi” <strong>di</strong>eci anni dei Guelfi Firenze<br />
Simone Spadaro<br />
Solo a primavera tornerà il campionato<br />
<strong>di</strong> football americano, con i Guelfi<br />
Firenze in serie A2. Nella passata<br />
stagione, la squadra del presidente<br />
A<strong>le</strong>ssandro Dallai, dopo un ottimo campionato,<br />
si è dovuta inchinare, in semifina<strong>le</strong>, agli<br />
Shark Pa<strong>le</strong>rmo. Ma l’obiettivo <strong>di</strong> vincere lo<br />
scudetto <strong>di</strong> serie A2 rimane immutato anche<br />
per la stagione che avrà inizio il prossimo 14<br />
marzo per concludersi, come sempre, a luglio.<br />
“<strong>Il</strong> mondo del football americano italiano è<br />
<strong>di</strong>viso in <strong>due</strong> federazioni – spiega il presidente<br />
Dallai – noi siamo affiliati alla Fidaf, che è<br />
l’unica riconosciuta e che sta per entrare, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto, anche nel Coni. Esiste poi la Fif, che è<br />
una federazione in cui alcune società si sono<br />
staccate perché vo<strong>le</strong>vano creare squadre con<br />
gli stranieri. Una scelta ideologica che noi non<br />
abbiamo con<strong>di</strong>viso. Ci sembra giusto, proprio<br />
per far crescere questo sport, giocare senza gli<br />
stranieri. C’è ancora troppa <strong>di</strong>fferenza tra giocatori<br />
americani e italiani. La scelta <strong>di</strong> al<strong>le</strong>stire<br />
squadre composte da soli italiani può essere<br />
molto uti<strong>le</strong> a tutto il movimento”. E i risultati<br />
si vedono. “Abbiamo <strong>due</strong> squadre, l’Under 21<br />
e l’Under 18, che si sono comportate molto<br />
bene nell’ultima stagione. Nel campionato naziona<strong>le</strong><br />
under 21, i Guelfi sono stati sconfitti<br />
solo nei quarti <strong>di</strong> fina<strong>le</strong>, a Bolzano dai Giants<br />
per 13 a 6, al termine <strong>di</strong> una battaglia durissima<br />
e avvincente. L’Under 18 ha ricevuto<br />
innumerevoli complimenti per il campionato<br />
<strong>di</strong>sputato. <strong>Il</strong> football americano – aggiunge<br />
Dallai – sta incuriosendo e interessando moltissimi<br />
giovani. La prima squadra, anche se<br />
è ancora composta da uno ‘zoccolo duro’ <strong>di</strong><br />
IL CORSO. Più sicurezza per <strong>le</strong> donne<br />
bbiamo dato il nostro pa-<br />
“A trocinio a questa prima<br />
fase sperimenta<strong>le</strong> del corso, perché<br />
lo riteniamo un importante<br />
servizio, peraltro gratuito, fornito<br />
alla citta<strong>di</strong>nanza. Ben vengano<br />
altre iniziative come questa, che<br />
aiutino noi donne a sentirci più<br />
sicure”. Paro<strong>le</strong> semplici quel<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> Barbara Cavandoli, assessore<br />
allo sport del Comune <strong>di</strong> Firenze,<br />
sempre più occupata ad affrontare<br />
prob<strong>le</strong>mi sociali attraverso <strong>le</strong> <strong>di</strong>scipline<br />
sportive. Sono purtroppo<br />
in un aumento aggressioni, stupri,<br />
borseggi e rapine ai danni del<strong>le</strong><br />
donne, che da oggi avranno un<br />
aiuto in più per la propria <strong>di</strong>fesa.<br />
Da sabato 23 gennaio a sabato 20<br />
febbraio, dal<strong>le</strong> 14.30 al<strong>le</strong> 16.30,<br />
alla pa<strong>le</strong>stra Body Line Center <strong>di</strong><br />
via dello Steccuto 5r inizierà, infatti,<br />
il percorso del tutto gratuito<br />
<strong>di</strong> “Self Defence e antiaggressione<br />
femmini<strong>le</strong>”, de<strong>di</strong>cato principalmente<br />
a donne <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> età del<br />
quartiere 5, per poi essere esteso a<br />
tutti gli altri quartieri fiorentini. I<br />
tecnici federali Toni Enrico e Paolo<br />
Pinzauti, fondatori dell’associazione<br />
no-profit Asd Florence<br />
Self Dence Academy, proporranno<br />
10 ore <strong>di</strong> <strong>le</strong>zione: prevenzione,<br />
argomenti giuri<strong>di</strong>ci per non cade-<br />
SCI. A regime la nuova stagione della “montagna dei fiorentini”: ecco gli eventi principali<br />
Appuntamenti e ricorrenze, Abetone protagonista<br />
arrivata la neve in Appennino. E gli im-<br />
È pianti dell’Abetone, la “montagna dei<br />
fiorentini”, sono in funzione a ritmo continuo.<br />
Non solo la possibilità <strong>di</strong> sciare per tanti<br />
appassionati, sono molti gli appuntamenti<br />
agonistici previsti nel corso dell’inverno, tra<br />
cui gare Fis e Master, i circuiti per <strong>le</strong> categorie<br />
giovanili, e poi importanti manifestazioni<br />
nazionali e internazionali. In particolare, il<br />
“Pinocchio sugli sci” dal 22 al 27 marzo e i<br />
Campionati italiani allievi e ragazzi, dal 29<br />
al 31 marzo. Da segnalare, dal 1° al 5 apri<strong>le</strong>,<br />
la 51esima e<strong>di</strong>zione dei Campionati italiani<br />
Uisp (Unione italiana sport per tutti), che<br />
Imparare a <strong>di</strong>fendersi. Gratis<br />
re in eccesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, psicologia<br />
applicata e tecniche e tattiche <strong>di</strong><br />
auto<strong>di</strong>fesa, principalmente stu<strong>di</strong>ate<br />
su situazioni reali che potrebbero<br />
accadere sulla strada; <strong>di</strong>fesa<br />
da aggressioni o minacce da armi<br />
bianche come coltello e bastone;<br />
<strong>di</strong>fesa da aggressioni o coercizione<br />
a mano nuda; <strong>di</strong>fesa da pistola,<br />
antistupro, antitaccheggio<br />
e antirapina sia su mezzi privati<br />
che pubblici e a pie<strong>di</strong>. Le allieve<br />
impareranno quin<strong>di</strong> a sviluppare<br />
una mentalità <strong>di</strong>fensiva che porteranno<br />
con sé per tutto il resto della<br />
vita. Informazioni e iscrizioni<br />
al Body Line Center in via dello<br />
Steccuto 5r.<br />
/L.M.<br />
giocatori che fondarono la società, può contare su un buon 40% <strong>di</strong> giovani.<br />
Sono tanti i fiorentini che si stanno avvicinando ai Guelfi Firenze e si appassionano<br />
a questo sport”. La <strong>di</strong>sciplina principe degli Stati Uniti potrebbe,<br />
ad<strong>di</strong>rittura, sbarcare al<strong>le</strong> Olimpia<strong>di</strong>. “Al <strong>di</strong> là del fatto che sono ormai molte<br />
<strong>le</strong> società che al<strong>le</strong>stiscono squadre Under 15 e, qualcuna, anche l’Under 13,<br />
questo sport, in una versione più soft, potrebbe essere <strong>di</strong>sciplina olimpica.<br />
Proprio gli Under 15 – continua Dallai – praticano il Flag Football, dove il<br />
contatto fisico è ridotto al minimo. Gli at<strong>le</strong>ti giocano con una ban<strong>di</strong>erina<br />
attaccata alla muta ed il placcaggio viene effettuato proprio tirando la ban<strong>di</strong>erina.<br />
Ecco perché si chiama ‘flag’, ovvero ban<strong>di</strong>era in ing<strong>le</strong>se. <strong>Il</strong> contatto<br />
fisico è assai ridotto, e quin<strong>di</strong> anche i giovani, ancora in fase <strong>di</strong> crescita, possono<br />
cimentarsi nel football americano”. Non solo, ma nel 2010 ricorrono i<br />
<strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> fondazione dei Guelfi. “E stiamo preparando la Coppa Toscana<br />
allo sta<strong>di</strong>o Ridolfi, la casa del football americano a Firenze. Entro febbraio<br />
– annuncia Dallai – organizzeremo una giornata <strong>di</strong> festa per tutti i fiorentini<br />
con partite tra i Guelfi e <strong>le</strong> squadre <strong>di</strong> Massa, Grosseto e Pisa”. Un modo per<br />
far conoscere ancora meglio il football americano a Firenze.<br />
porteranno 400 persone nella stazione pistoiese.<br />
Una stagione anche ricca <strong>di</strong> ricorrenze,<br />
a partire dai 90 anni della campionessa Celina<br />
Seghi, che saranno festeggiati nel mese<br />
<strong>di</strong> marzo. Sempre nel 2010 cadono poi i 60<br />
anni dalla vittoria in <strong>di</strong>scesa libera <strong>di</strong> Zeno<br />
Colò ai Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Aspen, e i 90 anni dello<br />
Sci club Abetone – Val <strong>di</strong> Lima. Come <strong>di</strong><br />
consueto, anche quest’anno saranno molte <strong>le</strong><br />
occasioni per iniziative <strong>di</strong> valorizzazione dei<br />
<strong>le</strong>gami tra Firenze e l’Abetone, con gare <strong>di</strong> sci<br />
club fiorentini e occasioni per manifestazioni<br />
<strong>di</strong> festa e d’amicizia tra il capoluogo toscano<br />
e la “sua” montagna.<br />
/Sim.Spa.<br />
DUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte <strong>di</strong><br />
me...Non posso fare a meno <strong>di</strong> controllare <strong>di</strong> aver chiuso bene la<br />
porta e poi tornare in<strong>di</strong>etro, e in<strong>di</strong>etro, e poi ancora in<strong>di</strong>etro...”; “In<br />
quel momento è come se esistesse solo quel pensiero, non riesco<br />
a <strong>di</strong>stogliere la mente da esso nel modo più assoluto, e così devo<br />
contare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni così assurde...credo<br />
<strong>di</strong> essere solo al mondo!” “Sento che non sono sicura <strong>di</strong> aver <strong>le</strong>tto<br />
bene e così ri<strong>le</strong>ggo, e ri<strong>le</strong>ggo, e mi rendo conto che il tempo passa<br />
ed io sono sempre alla stessa pagina...”; “Temo che mi possa<br />
accadere qualcosa <strong>di</strong> terribi<strong>le</strong> e così sono costretto a dover fare<br />
tutta una serie <strong>di</strong> movimenti...solo così mi tranquillizzo, ma poi è<br />
peggio.”<br />
A chiunque sarà capitato <strong>di</strong> non essere certo <strong>di</strong> aver chiuso l’auto<br />
o spento il gas, <strong>di</strong> credere in qualche azione scaramantica che ci<br />
NON SEI SOLO...<br />
chie<strong>di</strong> aiuto ad un professionista<br />
RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLA<br />
DR.SSA DEBORA GILARDI<br />
Approccio cognitivo - Comportamenta<strong>le</strong><br />
Master in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità<br />
Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388<br />
possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, <strong>di</strong> vo<strong>le</strong>r tenere<br />
in un certo or<strong>di</strong>ne oggetti a cui teniamo particolarmente, ma<br />
quando si inizia a percepire <strong>di</strong>sagio, la sensazione che non <strong>di</strong>penda<br />
più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempi sopra<br />
descritti, allora è giunto il momento <strong>di</strong> chiedere aiuto ed affrontare<br />
la prob<strong>le</strong>matica ossessivo-complusiva. È un prob<strong>le</strong>ma molto<br />
<strong>di</strong>ffuso, ma non ancora del tutto conosciuto dalla popolazione, che<br />
può interessare svariati campi e che provoca molta sofferenza poiché<br />
invade la quoti<strong>di</strong>anità e limita il raggio <strong>di</strong> azione della persona<br />
che ne soffre. La persona è aiutata dal professionista ad uscire<br />
dal circolo vizioso del<strong>le</strong> ossessioni (pensieri intrusivi) e del<strong>le</strong><br />
compulsioni (azioni ripetute), attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> opportune<br />
tecniche sia cognitive sia comportamentali, migliorando la propria<br />
qualità <strong>di</strong> vita.<br />
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“Nessun uomo è un’isola”<br />
(J. Donne)<br />
La dottoressa riceve su appuntamento presso<br />
Poliambulatorio Centro Me<strong>di</strong>co del<strong>le</strong> Cure Via Sacchetti 9R<br />
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CONTATTARE Cell. 347 22 68 806 E-mail: debo.gilar<strong>di</strong>@alice.it<br />
41<br />
1070809
42 Gennaio 2010<br />
Inviaci <strong>le</strong> tue <strong>le</strong>ttere a<br />
redazione@<br />
ilreporter.it<br />
Lettere e segnalazioni:<br />
tutto su www.ilreporter.it<br />
Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />
veri e propri articoli scritti dai <strong>le</strong>ttori.<br />
Tutto questo ed altro ancora sul porta<strong>le</strong><br />
www.ilreporter.it. Tutte <strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere che non<br />
trovano spazio in queste pagine saranno<br />
pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />
commenti e al<strong>le</strong> vostre opinioni<br />
“CICLODROMO DI SAN BARTOLO A<br />
CINTOIA, LA MIA RISPOSTA”<br />
L’intervento <strong>di</strong> realizzazione del ciclodromo<br />
“Graziella Cenni” <strong>di</strong> <strong>San</strong> Bartolo a Cintoia è stato<br />
formalmente ultimato il 16 marzo 2009, in<br />
data 8 gennaio 2009 sono state consegnate <strong>le</strong><br />
chiavi dell’impianto alla Commissione Sport del<br />
Q4, affinché si potessero svolgere i preparativi<br />
dell’inaugurazione avvenuta poi il 18 gennaio<br />
2009. <strong>Il</strong> Q4 ha provvisoriamente affidato <strong>le</strong> chiavi<br />
della pista alla Società sportiva Itala Ciclismo<br />
che gestisce con merito e in via transitoria, il<br />
p<strong>le</strong>sso. <strong>Il</strong> 16 novembre 2009 sono iniziati i lavori<br />
<strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tamento dell’appalto per l’installazione<br />
dell’impianto <strong>di</strong> illuminazione, al fine <strong>di</strong><br />
consentire il pieno utilizzo della pista in orari<br />
notturni e nel periodo inverna<strong>le</strong>, lavori dunque<br />
che termineranno entro i primi mesi del<br />
2010. Successivamente l’Ufficio Tecnico Sport<br />
re<strong>di</strong>gerà il Certificato <strong>di</strong> Regolare Esecuzione<br />
dell’appalto <strong>di</strong> realizzazione della pista. Ecco,<br />
questa in estrema sintesi l’iter sin qui osservato<br />
ed eseguito per portare a termine la struttura<br />
del ciclodromo “Graziella Cenni” <strong>di</strong> <strong>San</strong> Bartolo<br />
a Cintoia. I Consiglieri Donzelli (del Comune) e<br />
Fanelli (del Q4) ri<strong>le</strong>vano su “<strong>Reporter</strong>” del mese<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre l’assoluta mancanza dell’utilizzo<br />
dell’impianto in <strong>di</strong>scussione, raccontata così,<br />
sembrerebbe anche vera; i fatti però sono<br />
riportati in testa a questo articolo, aggiungo<br />
inoltre che, non essendo del tutto ultimato e<br />
non avendo ancora <strong>le</strong> dovute certificazioni per<br />
il pieno utilizzo della struttura, <strong>di</strong>venta assai<br />
<strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> oltre che rischioso, pensare <strong>di</strong> aprire un<br />
comp<strong>le</strong>sso dove l’Amministrazione ne risponderebbe<br />
in primis (e con essa tutti noi) a causa<br />
<strong>di</strong> prob<strong>le</strong>mi eventuali che potrebbero sorgere,<br />
con infortuni piccoli o gran<strong>di</strong> agli at<strong>le</strong>ti o persone<br />
della società civi<strong>le</strong>, causati dalla noncuranza<br />
e soprattutto dalla mancanza dei protocolli<br />
questi sì imposti dai termini <strong>di</strong> <strong>le</strong>gge. Vorrei<br />
inoltre ricordare al consigliere Fanelli, componente<br />
per la PdL della Commissione Sport del<br />
Q4 che avrebbe potuto aggiornarsi in qualsiasi<br />
momento sullo stato degli impianti, e comunque<br />
sarebbe bastato partecipare con più frequenza<br />
(sia detto fuori da ogni po<strong>le</strong>mica) al<strong>le</strong><br />
riunioni della Commissione per essere tenuti al<br />
corrente ed informati dunque dello stato d’arte.<br />
<strong>Il</strong> ciclodromo era all’or<strong>di</strong>ne del giorno della seduta<br />
<strong>di</strong> commissione del 10 <strong>di</strong>cembre scorso,<br />
da aggiungere inoltre che per gli orari <strong>di</strong> apertura<br />
sono <strong>di</strong> interesse primario dell’Amministrazione,<br />
cui preme siano resi noti a tutti i citta<strong>di</strong>ni<br />
in maniera tempestiva, ma non prima <strong>di</strong> poter<br />
offrire un impianto in tota<strong>le</strong> messa in sicurezza<br />
per gli utenti, che curiosamente bisogna ri<strong>le</strong>vare<br />
siamo tutti noi, compresi i Consiglieri Donzelli<br />
(del Comune) e Fanelli (del Q4). Vorrei ricordare<br />
a tutti che il ciclodromo “Graziella Cenni” è<br />
il primo tassello <strong>di</strong> un polo sportivo nell’area <strong>di</strong><br />
<strong>San</strong> Bartolo a Cintola, e mi preme altresì ricordare<br />
qui, che nei primi mesi del 2010 sarà affidata<br />
la realizzazione del prossimo campo <strong>di</strong> football<br />
americano del qua<strong>le</strong> è appena finito il bando <strong>di</strong><br />
gara. Affido allora ai Consiglieri Donzelli e Fanelli<br />
per memoria storica e futura che, <strong>le</strong> po<strong>le</strong>miche<br />
strumentali servono solo a loro, a noi resta <strong>di</strong><br />
concludere per tutti gli utenti un’avventura <strong>di</strong><br />
impianto sportivo, che rimane in testa ai nostri<br />
pensieri e doveri non solo come citta<strong>di</strong>ni ma<br />
sopratutto come amministratori. Non rimaniamo<br />
certo insensibili al<strong>le</strong> critiche, doverose e talvolta<br />
anche giuste, quando queste però nascono<br />
dall’intento <strong>di</strong> costruire per il bene comune,<br />
e non <strong>di</strong> po<strong>le</strong>mizzare inutilmente. Dice infatti<br />
l’oracolo che “quando il saggio in<strong>di</strong>ca la luna, lo<br />
stolto guarda il <strong>di</strong>to”.<br />
Donatella Villani<br />
Presidente della Commissione Sport del Q4<br />
“IL MIO PINOCCHIO DIMENTICATO”<br />
Spettabi<strong>le</strong> “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>”,<br />
ho 78 anni e sono un “figlio” purosangue del<br />
quartiere 2; nato a Varlungo in via della Loggetta<br />
e vissuto sempre tra Campo <strong>di</strong> Marte,<br />
Rovezzano e Coverciano. La mia famiglia era<br />
povera, ma io, appassionato <strong>di</strong> cartoni animati,<br />
cominciando da ragazzo, con <strong>le</strong> mie so<strong>le</strong> forze<br />
e la mia tenacia, riuscii alla fine ad entrare da<br />
professionista in questo fantastico mondo. Tutto<br />
questo partendo da semplice auto<strong>di</strong>datta,<br />
realizzando chilometri e chilometri <strong>di</strong> pellico<strong>le</strong><br />
in <strong>di</strong>segni animati, arrivando ad<strong>di</strong>rittura a produrre<br />
(come autore) negli anni dal 1966 al 1971,<br />
il film lungometraggio “Un burattino <strong>di</strong> nome<br />
Pinocchio” che realizzai (tutto a Coverciano in<br />
via Domenico Maria Manni) con una équipe<br />
<strong>di</strong> circa 50 tra tecnici, <strong>di</strong>segnatori, pittori ecc.<br />
Questo film che fu apprezzato ed esaltato da<br />
tutti i me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> allora nonché dalla critica, costò<br />
poco meno <strong>di</strong> mezzo miliardo <strong>di</strong> lire (degli<br />
anni ’70!) equiva<strong>le</strong>nti a <strong>di</strong>versi milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong><br />
oggi, ed ebbi anche la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> vederlo<br />
proiettare nel<strong>le</strong> sa<strong>le</strong> cinematografiche <strong>di</strong> mezzo<br />
mondo! Dico la mia in questo senso: è mai<br />
possibi<strong>le</strong> che l’ignoranza umana sia tanto <strong>di</strong>ffusa<br />
(anche in tanti giornalisti!) da citare, ogni volta<br />
che si parla <strong>di</strong> film su “Pinocchio”, solo quelli<br />
prodotti da altri autori: Disney, Comencini, Benigni,<br />
ecc. compreso perfino quello che D’Alò<br />
avrebbe intenzione <strong>di</strong> fare? Nessuno infatti<br />
cita mai quel mio film che secondo gli esperti<br />
del settore rimane una del<strong>le</strong> pietre miliari del<br />
cinema <strong>di</strong> animazione italiano; tanto per fare<br />
un esempio, questo è accaduto abbastanza<br />
recentemente su articoli pubblicati da <strong>Il</strong> Tirreno<br />
e La Stampa, ma ciò va<strong>le</strong> anche per tantissime<br />
altre pubblicazioni o citazioni in Tv! Per carità,<br />
faccio la mia sommessa protesta non sulla Gazzetta<br />
Ufficia<strong>le</strong>, bensì solo sul giorna<strong>le</strong> del mio<br />
quartiere, quin<strong>di</strong> quasi sottovoce, mica sono<br />
in cerca dell’assegnazione del “fiorino d’oro”<br />
né, tantomeno, del “gonfalone d’oro”! Tuttavia,<br />
come autore, confesso che mi piacerebbe che<br />
qualche giornalista e (perché no?) anche qualche<br />
autorevo<strong>le</strong> amministratore menzionassero,<br />
almeno quando si parla <strong>di</strong> lungometraggi su<br />
Pinocchio, i meriti <strong>di</strong> un fiorentino che, anziano<br />
sì ma pur sempre “vivo, anzi vivissimo!”, gra<strong>di</strong>rebbe<br />
<strong>di</strong> vedere pubblicamente riconosciuta<br />
una vita intera spesa nell’immenso lavoro che<br />
richiede l’arte <strong>di</strong> quei <strong>di</strong>segni animati che hanno<br />
fatto e fanno sorridere tanti bambini, ma<br />
anche tantissimi adulti.<br />
Grazie per l’attenzione e l’ospitalità.<br />
Giuliano Cenci<br />
“TROPPA VELOCITA’ DAVANTI ALLA<br />
SCUOLA”<br />
La fermata Sita in via De Nicola <strong>di</strong> fronte all’ITT<br />
Marco Polo si trova in tratto percorso a forte<br />
velocità lontano dagli autovelox e l’attraversamento<br />
pedona<strong>le</strong> non è rialzato a banda larga<br />
come tutti quelli della zona (via Aretina , lungarno<br />
Colombo, ecc.); non solo, <strong>le</strong> righe bianche<br />
sono consunte e su metà della carreggiata<br />
cancellate da una toppa <strong>di</strong> asfalto recente. E’<br />
perciò necessario un intervento imme<strong>di</strong>ato che<br />
evidenzi l’attraversamento e moderi la velocità<br />
programmando l’adeguamento con apposito<br />
rialzo, colorazione azzurra o rossa e salvagente<br />
centra<strong>le</strong> per poter attraversare in <strong>due</strong> fasi. Sono<br />
<strong>due</strong> mesi che avevo fatto questa segnalazione<br />
al Sindaco e alla Polizia Municipa<strong>le</strong> senza che si<br />
sia visto il minimo intervento; noto con <strong>di</strong>spiacere<br />
che la nuova Amministrazione ha portato<br />
novità sul<strong>le</strong> gran<strong>di</strong> questioni (Duomo, tramvia,<br />
Tav) ma sul<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> cose imperversa ancora<br />
trascuratezza e scaricabari<strong>le</strong> fra i vari uffici. Che<br />
facciamo, aspettiamo il morto?<br />
Maurizio Lan<strong>di</strong><br />
VIA BARACCA E I PULLMAN IN SOSTA<br />
Genti<strong>le</strong> redazione, ho <strong>le</strong>tto con grande attenzione,<br />
sull’ultimo numero del Vs. giorna<strong>le</strong>, <strong>le</strong><br />
<strong>le</strong>ttere sull’argomento in oggetto e vorrei aggiungere<br />
anche la mia in<strong>di</strong>gnazione a quella<br />
dei precedenti <strong>le</strong>ttori, precisando anche qualche<br />
altro aspetto del prob<strong>le</strong>ma. Io abito in via<br />
Baracca e i pullman, oltre a sostare col motore<br />
acceso davanti ad un grande albergo, spesso<br />
rimangono parcheggiati, occupando l’intero<br />
spazio del marciapiede <strong>di</strong> fronte all’albergo, per<br />
tutta la notte. Quando mi capita <strong>di</strong> rientrare a<br />
casa a pie<strong>di</strong>, spesso con i miei nipotini, poco prima<br />
<strong>di</strong> cena sono costretta a scendere sul piano<br />
strada<strong>le</strong>, con grossi rischi per l’incolumità mia e<br />
dei <strong>due</strong> bambini che devo tenere per mano.<br />
Inuti<strong>le</strong> ricordare che in Via Baracca il traffico non<br />
solo è intenso, ma la maggior parte del<strong>le</strong> auto<br />
non rispetta assolutamente il limite <strong>di</strong> velocità,<br />
i motorini sfrecciano svirgolando tra <strong>le</strong> auto e<br />
non c’è nessun attraversamento pedona<strong>le</strong> “a<br />
dosso”, come quelli che hanno collocato negli<br />
ultimi tempi in molte strade. Oltre ai pullman,<br />
inoltre, sostano sul marciapiede, in corrispondenza<br />
del muro <strong>di</strong> cinta del deposito Anas, un<br />
paio <strong>di</strong> autotreni i cui autisti vanno a cena e a<br />
pranzo nei ristoranti dall’altro lato della strada e<br />
forse si fermano anche a dormire nella cuccetta<br />
del loro mezzo, perché anche a notte fonda i<br />
mezzi sono ancora lì. Come già hanno fatto<br />
presente gli altri <strong>le</strong>ttori, i vigili, da me varie volte<br />
interpellati, quando rarissimamente passano a<br />
pie<strong>di</strong> per questa <strong>di</strong>sgraziata strada, sostengono<br />
<strong>di</strong> non poter fare nulla, perché nel<strong>le</strong> ore serali<br />
non sono più in servizio e se, talvolta, <strong>di</strong> giorno,<br />
hanno e<strong>le</strong>vato qualche multa, queste non sono<br />
state pagate, perché i pullman erano stranieri e<br />
dunque... Dunque, come in tante altre situazioni,<br />
i citta<strong>di</strong>ni devono rassegnarsi e arrangiarsi,<br />
senza sperare che nessuna del<strong>le</strong> autorità competenti<br />
prenda provve<strong>di</strong>menti incisivi. Può l’Assessore<br />
competente farsi un giretto da queste<br />
parti, magari con la macchia <strong>di</strong> servizio, in orario<br />
notturno, per rendersi conto <strong>di</strong> persona del prob<strong>le</strong>ma?<br />
Chiedo troppo? Faccio un’altra domanda:<br />
perché in questo tratto <strong>di</strong> Via Baracca (all’altezza<br />
<strong>di</strong> Via don L. Perosi) non si sostituiscono<br />
al<strong>le</strong> normali strisce pedonali i dossi? Che cosa<br />
non lo consente? Oppure nessuno ci ha pensato,<br />
perché ancora non c’è stato il morto? Posso<br />
sperare in una risposta da chi istituzionalmente<br />
deve occuparsi <strong>di</strong> questi prob<strong>le</strong>mi? Grazie per<br />
l’ospitalità e cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
Carla Veronese<br />
AUTOBUS, BIGLIETTI E REGOLE<br />
Spett.<strong>le</strong> redazione il <strong>Reporter</strong>,<br />
sono il padre <strong>di</strong> Mattia, un ragazzo che pochi<br />
<strong>le</strong>ttere<br />
giorni fa è stato multato sull’autobus per aver<br />
convalidato in ritardo il biglietto. <strong>Il</strong> solito furbastro<br />
si <strong>di</strong>rà. Mio figlio, al contrario <strong>di</strong> me, non<br />
utilizza i mezzi pubblici: viaggia in motorino. Si<br />
è ritrovato in autobus solo a causa <strong>di</strong> un <strong>di</strong>to<br />
rotto che al momento gli impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> guidare.<br />
Io stesso gli ho fornito il biglietto (non i sol<strong>di</strong>:<br />
proprio per evitare che vadano spesi in altro<br />
modo). Salito sull’autobus, complice una certa<br />
svagatezza e l’impe<strong>di</strong>mento della mano rotta,<br />
ha impiegato del tempo per trovare il biglietto<br />
e convalidarlo. Lo ha fatto nel momento in cui<br />
l’autobus si è arrestato alla fermata dove attendevano<br />
i controllori. Quando sono saliti a bordo,<br />
Mattia ha già timbrato il biglietto, ma non<br />
importa, uno dei <strong>due</strong>, forse appassionato <strong>di</strong> te<strong>le</strong>film<br />
polizieschi, da terra ha visto i movimenti<br />
del passeggero, attribuendogli una preveggenza<br />
che mio figlio è lungi dal possedere. Data la<br />
giovane età e un carattere remissivo, lo zelante<br />
funzionario ha avuto buon gioco nell’e<strong>le</strong>vare la<br />
multa che io ho pagato, esattamente come il<br />
biglietto, pur consapevo<strong>le</strong> dell’il<strong>le</strong>gittimità del<br />
verba<strong>le</strong>, laddove afferma, <strong>di</strong>storcendo la realtà<br />
dei fatti, che Mattia avrebbe timbrato dopo<br />
l’inizio della verifica, a meno che l’attività <strong>di</strong> verifica<br />
non s’intenda già iniziata sul marciapiede,<br />
ancor prima <strong>di</strong> salire sull’automezzo. Ma non è<br />
per lamentare l’il<strong>le</strong>gittimità dell’accertamento<br />
che scrivo: se mio figlio si fosse premurato per<br />
tempo <strong>di</strong> trovare il biglietto, il prob<strong>le</strong>ma non<br />
si sarebbe posto e anche una multa può insegnare<br />
a preparasi per tempo: oggi a timbrare<br />
un biglietto, domani a cose ben più importanti.<br />
Scrivo per lamentare quanto avvenuto in seguito,<br />
quando lo zelante controllore, a fronte dell’intransigenza<br />
mostrata con Mattia, è stato invece<br />
molto più “comprensivo” nei confronti <strong>di</strong> un altro<br />
passeggero, questo sì sprovvisto <strong>di</strong> biglietto.<br />
<strong>Il</strong> passeggero, <strong>di</strong> nazionalità straniera (lo preciso<br />
solo per amor <strong>di</strong> verità), non è stato arrendevo<strong>le</strong><br />
come mio figlio, al contrario. Risultato: lui ha<br />
continuato pacifico il suo viaggio senza biglietto<br />
e Mattia con la sua multa. Si ha un bell’insistere<br />
con i figli sul valore della <strong>le</strong>galità quando poi, il<br />
primo controllore che passa impone un rispetto<br />
del<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> perfino eccessivo a qualcuno e <strong>le</strong><br />
infrange clamorosamente un attimo dopo con<br />
qualcun altro. Qua<strong>le</strong> insegnamento può trarre<br />
un ragazzo da un comportamento tanto contrad<strong>di</strong>ttorio?<br />
Non finirà per convincersi che <strong>le</strong><br />
rego<strong>le</strong> si possono infrangere impunemente, a<br />
patto <strong>di</strong> essere determinati nel farlo? Vorrei poter<br />
<strong>di</strong>re che casi come questo sono l’eccezione,<br />
ma la mia quoti<strong>di</strong>ana esperienza <strong>di</strong> viaggiatore<br />
testimonia il contrario.<br />
Cor<strong>di</strong>ali saluti,<br />
Fabio Dad<strong>di</strong><br />
LE NOTTI “IMPOSSIBILI” ALLE PIAGGE<br />
Buongiorno,<br />
scrivo per fare presente un prob<strong>le</strong>ma che affligge<br />
chi come me abita al<strong>le</strong> Piagge <strong>di</strong> fronte<br />
al Viper Theatre. <strong>Il</strong> venerdì e il sabato notte è<br />
impossibi<strong>le</strong> dormire e riposare in quanto il rumore<br />
è talmente forte da non permetterlo. La<br />
polizia municipa<strong>le</strong> ha già realizzato del<strong>le</strong> ri<strong>le</strong>vazioni<br />
fonometriche che hanno constatato che<br />
il rumore prodotto dal Viper è oltre il limite <strong>di</strong><br />
tol<strong>le</strong>rabilità. Ha quin<strong>di</strong> presentato un esposto al<br />
Viper per porvi rime<strong>di</strong>o ma i pannelli che hanno<br />
applicato per attutire il rumore non hanno<br />
migliorato la situazione. E da allora non è stato<br />
fatto più niente. Vi scrivo per chiedere il vostro<br />
aiuto, per sensibilizzare <strong>le</strong> istituzioni in qualche<br />
modo. <strong>Il</strong> Viper è una struttura che è importante<br />
per la comunità in quanto in settimana vengono<br />
svolti dei corsi per i giovani e gli anziani<br />
ed è giusto mantenerla. Non è però tol<strong>le</strong>rabi<strong>le</strong><br />
avere una <strong>di</strong>scoteca in un centro abitato. Inoltre,<br />
in aggiunta al rumore della <strong>di</strong>scoteca fino al<strong>le</strong> 4<br />
del mattino, si aggiungono gli schiamazzi dei<br />
ragazzi che rimangono fuori dal loca<strong>le</strong> fino a
<strong>le</strong>ttere<br />
mattina.<br />
Spero che ci possiate aiutare in qualche modo,<br />
grazie,<br />
Mariella<br />
“MANTO DISSESTATO<br />
IN PIAZZA FARDELLA”<br />
Spettabi<strong>le</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
già <strong>di</strong>verse volte ho sol<strong>le</strong>citato l’Amministrazione<br />
Comuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Firenze a provvedere al rifacimento<br />
dell’asfalto <strong>di</strong> piazza Fardella, in zona Salviatino,<br />
Campo <strong>di</strong> Marte. La piazza ha un manto<br />
strada<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>tamente <strong>di</strong>ssestato e potenzialmente<br />
pericoloso per chi viaggia e attraversa <strong>le</strong><br />
strisce. Inoltre, la rotatoria già subisce il frequente<br />
transito giornaliero del<strong>le</strong> linee Ataf che hanno<br />
avvallato non <strong>di</strong> poco una parte dell’asfalto. In<br />
più, si aggiungono altrettante buche sparse. Mi<br />
domando: perché questa bella piazzetta, non<br />
irri<strong>le</strong>vante per <strong>le</strong> funzionalità urbane del suo<br />
intorno, viene considerata cosi “margina<strong>le</strong>” dal<br />
Comune <strong>di</strong> Firenze? Come è possibi<strong>le</strong> vedere<br />
frequenti e dubbiosi lavori <strong>di</strong> asfaltatura nel<strong>le</strong><br />
invia la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@ilreporter.it<br />
L’ONORE (E L’ONERE) DI “DIFFERENZIARE”<br />
Gentili amici della Redazione,<br />
da qualche mese in largo Cantù è stato installato un cassonetto per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />
dei rifiuti organici. Sensibi<strong>le</strong> alla conclamata necessità <strong>di</strong> ampliare la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata, mi sobbarco (ho 82 anni d’età) l’onere <strong>di</strong> portare pressoché quoti<strong>di</strong>anamente<br />
i rifiuti fino a Largo Cantù dalla mia abitazione in Via della Cernaia, nell’aspettativa<br />
dell’estensione del servizio anche alla zona <strong>di</strong> Piazza della Vittoria. Le ripetute richieste in<br />
tal senso rivolte al Quadrifoglio sono rimaste <strong>le</strong>ttera morta: vo<strong>le</strong>te provarci voi?<br />
Ringraziando per l’attenzione,<br />
Mariateresa Gallo<br />
Genti<strong>le</strong> Mariateresa,<br />
innanzitutto <strong>le</strong> faccio i complimenti per il suo impegno e il suo senso civico che, da<br />
quello che ci racconta, neanche il passare degli anni riesce a scalfire. Quello dei rifiuti<br />
è un tema troppo spesso sottovalutato, se non quando l’argomento balza all’onore<br />
del<strong>le</strong> cronache nazionali nei casi come quelli che abbiamo visto e stiamo vedendo<br />
a Napoli o Pa<strong>le</strong>rmo. Tar<strong>di</strong>, troppo tar<strong>di</strong>. Se è vero che in quei casi, oltre ai comportamenti<br />
dei citta<strong>di</strong>ni, al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> ci sono altre e ben più gravi responsabilità, è anche vero<br />
che il primo passo per non arrivare a tanto deve essere compiuto – ogni giorno – da<br />
tutti noi, i citta<strong>di</strong>ni. Non è <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong>, né troppo “faticoso”: basta <strong>di</strong>videre i rifiuti che quoti<strong>di</strong>anamente<br />
produciamo in casa, con un minimo d’attenzione e la consapevo<strong>le</strong>zza<br />
<strong>di</strong> stare facendo – più <strong>di</strong> quanto spesso siamo portati a pensare - qualcosa <strong>di</strong> molto<br />
importante per l’ambiente. <strong>Il</strong> secondo passo, poi, è quello <strong>di</strong> gettare i rifiuti (già <strong>di</strong>fferenziati)<br />
nei rispettivi cassonetti. E qui, qualche volta, iniziano i prob<strong>le</strong>mi. Come nel<br />
caso che <strong>le</strong>i ci ha raccontato. La vicinanza dei contenitori per ogni tipo <strong>di</strong> materia<strong>le</strong><br />
(carta, plastica, organico, ecc.) alla propria abitazione è senza dubbio importante per<br />
incentivare tutti i citta<strong>di</strong>ni a comportarsi correttamente, e va da sé che, al contrario,<br />
la loro lontananza dal portone <strong>di</strong> casa possa spingere a gettare in<strong>di</strong>scriminatamente<br />
tutta l’immon<strong>di</strong>zia nel cassonetto blu (quello generico) chi non è dotato della necessaria<br />
“convinzione”. Nel numero <strong>di</strong> questo mese de “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” abbiamo fatto,<br />
per ognuno dei cinque quartieri fiorentini, il punto della situazione sulla raccolta dei<br />
rifiuti e sulla presenza dei necessari cassonetti, e nel<strong>le</strong> e<strong>di</strong>zioni precedenti avevamo<br />
affrontato lo stesso argomento a Fieso<strong>le</strong> e Impruneta. Quello che ne è venuto fuori è<br />
la volontà <strong>di</strong> investire in nuove tecnologie per rendere il servizio sempre più efficiente,<br />
oltre alla (gra<strong>di</strong>ta) notizia dell’arrivo <strong>di</strong> nuovi cassonetti (a patire da quelli per il materia<strong>le</strong><br />
organico) dove prima non c’erano. Speriamo che tutto questo <strong>di</strong>venti presto<br />
realtà, e che al<strong>le</strong> intenzioni seguano i fatti. Noi saremo qui a controllare. Ma il necessario<br />
impegno che <strong>le</strong> aziende e gli enti preposti si devono assumere non deve essere<br />
vanificato da un comportamento non responsabi<strong>le</strong> da parte <strong>di</strong> noi citta<strong>di</strong>ni, che dobbiamo<br />
fare la nostra parte. Basta poco, ma il messaggio che deve passare è questo:<br />
con un minimo d’attenzione, tutti possiamo fare molto per l’ambiente. E in questo<br />
senso il comportamento “virtuoso” suo e <strong>di</strong> tutti coloro che seguono il suo esempio è<br />
da lodare e promuovere.<br />
Matteo Francini<br />
vie circostanti (via Centostel<strong>le</strong> e via Lungo l’Affrico)<br />
e lasciare invece una piazza in uno stato così<br />
pietoso da tanti anni? Non è il modo in un sito<br />
dove è presente anche e soprattutto una scuola<br />
me<strong>di</strong>a, la “Dino Compagni”. Basta poco per<br />
rompersi una caviglia e provocare altri peggiori<br />
inconvenienti. Grazie dell’attenzione.<br />
Un cor<strong>di</strong>a<strong>le</strong> saluto.<br />
A<strong>le</strong>ssandro Nencioni<br />
SAN FREDIANO, LA VOCE DEI RESIDENTI<br />
Genti<strong>le</strong> Redazione,<br />
sono un residente del quartiere <strong>di</strong> <strong>San</strong> Fre<strong>di</strong>ano.<br />
Ho <strong>le</strong>tto sul numero <strong>di</strong> novembre della nascita<br />
della nuova Associazione <strong>San</strong> Fre<strong>di</strong>ano che<br />
avrebbe ritrovato l’unione tra artigiani, commercianti<br />
e residenti. L’articolo riporta anche <strong>di</strong> varie<br />
proposte fatte alla nuova Amministrazione dal<br />
vicepresidente dell’associazione stessa, una del<strong>le</strong><br />
quali mi ha fatto <strong>le</strong>tteralmente trasecolare. Mi<br />
riferisco alla richiesta <strong>di</strong> spostare la porta te<strong>le</strong>matica<br />
sino all’angolo con Piazza del Carmine “per<br />
evitare la desertificazione <strong>di</strong> certe zone, miglio-<br />
rando il commercio, quin<strong>di</strong> i prob<strong>le</strong>mi dovuti<br />
al degrado e alla sicurezza”. A parte il fatto che<br />
pur sforzandomi non riesco proprio a capire<br />
che nesso ci possa essere tra la localizzazione<br />
della porta te<strong>le</strong>matica con il degrado e la sicurezza<br />
ma mi pare proprio incre<strong>di</strong>bi<strong>le</strong> che questa<br />
richiesta possa essere auspicata dai residenti.<br />
Questa assurda proposta avrebbe il solo effetto<br />
<strong>di</strong> estromettere Piazza del Carmine dalla Z.T.L.<br />
forse per “migliorare il commercio” non certo<br />
per migliorare la vita dei residenti che già con<br />
la situazione attua<strong>le</strong> hanno sempre dei grossi<br />
prob<strong>le</strong>mi <strong>di</strong> parcheggio. Ho parlato <strong>di</strong> questo<br />
con amici e conoscenti residenti nel quartiere<br />
(alcune decine <strong>di</strong> persone) e tutti erano del mio<br />
stesso parere, anzi approfitto <strong>di</strong> questo spazio<br />
per spiegare meglio <strong>le</strong> vere ragioni dei residenti,<br />
che vorrebbero non solo che la porta te<strong>le</strong>matica<br />
rimanga dov’è ma auspicherebbero anche<br />
un maggior controllo dei molti furbetti che la<br />
aggirano percorrendo in contromano Via dei<br />
Cardatori (passando tra l’altro davanti alla scuola<br />
me<strong>di</strong>a Machiavelli) e anche da Via <strong>di</strong> Cestello<br />
(sempre in contromano). Per quanto riguarda<br />
l’ormai <strong>le</strong>ggendario parcheggio sotterraneo <strong>di</strong><br />
Piazza del Carmine i residenti sono assolutamente<br />
a favore a patto però che i posti siano<br />
a loro riservati. Nell’articolo non è chiaro a cosa<br />
si riferisca l’assessore Massimo Mattei quando<br />
riferisce che ha richiesto alla S.a.s <strong>di</strong> intervenire<br />
nel<strong>le</strong> situazioni più urgenti, mi permetto però <strong>di</strong><br />
ricordargli che i residenti sono molti <strong>di</strong> più degli<br />
artigiani e dei commercianti del quartiere e soprattutto<br />
votano tutti a Firenze.<br />
Nel ringraziare dell’attenzione saluto cor<strong>di</strong>almente,<br />
Clau<strong>di</strong>o Nucci<br />
LA SOSTA SENZA I VIGILINI<br />
Spettabi<strong>le</strong> <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
premesso che sono un automobilista e che in<br />
famiglia abbiamo <strong>due</strong> auto, vorrei <strong>di</strong>re la mia<br />
sui “vigilini” e la loro “soppressione”. Certo posso<br />
parlare solo <strong>di</strong> via Mazzoni dove abito, ebbene,<br />
da quando non ci sono più i “vigilini” parcheggiare<br />
in quella strada è <strong>di</strong>ventato quasi impossibi<strong>le</strong><br />
anche per i residenti. Tra <strong>le</strong> strisce blu c’è<br />
sosta senza pagamento <strong>di</strong> ticket e tra <strong>le</strong> strisce<br />
bianche sostano tutti fuorché i residenti... tanto<br />
nessuno controlla! Eppoi al<strong>le</strong> fermate dell’Ataf i<br />
passeggeri salgono e scendono con <strong>di</strong>fficoltà<br />
poiché la fermata è occupata dal<strong>le</strong> auto in sosta.<br />
<strong>Il</strong> sindaco <strong>di</strong>sse con enfasi che il compito<br />
che svolgevano i “vigilini” possono anzi devono<br />
svolgerlo i vigili urbani: giustissimo ma tra il<br />
<strong>di</strong>re e il fare... In via Mazzoni, infatti, questi tutori<br />
dell’or<strong>di</strong>ne non li ve<strong>di</strong>amo mai e se raramente,<br />
molto, molto raramente passano è il classico<br />
“passi e non baci” e così, come <strong>di</strong>cevo, è <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong><br />
per i residenti parcheggiare: <strong>le</strong> auto sostano sul<br />
marciapiede, sul<strong>le</strong> strisce pedonali o in curva.<br />
Ora si parla <strong>di</strong> togliere i parcometri; fare strisce<br />
rosa e/o viola (colori non previsti dal co<strong>di</strong>ce della<br />
strada) e dare in affitto porzioni <strong>di</strong> strada. Ma<br />
non sarebbe meglio tornare con i pie<strong>di</strong> per terra<br />
e finirla con la demagogia?<br />
Cor<strong>di</strong>almente,<br />
Giancarlo Romoli<br />
GLI AVVALLAMENTI DI VIA DI SCANDICCI<br />
Carissimi redattori,<br />
ho <strong>le</strong>tto con grande interesse l’articolo <strong>di</strong> Paola<br />
Ferri e <strong>di</strong> un altro o un’altra non meglio<br />
identificato/a M.F. circa <strong>le</strong> situazioni <strong>di</strong> rischio<br />
che <strong>due</strong> amici del compianto Andrea Pel<strong>le</strong>grino<br />
hanno preso la lodevo<strong>le</strong> iniziativa <strong>di</strong> evidenziare.<br />
Speriamo che la loro preziosa collaborazione<br />
trovi ascolto presso chi <strong>di</strong> dovere. Mi aggiungo a<br />
loro per fare questa segnalazione. Voglio parlare<br />
del tratto <strong>di</strong> Via <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>cci compreso tra via<br />
Guardavia e l’Ospeda<strong>le</strong> <strong>di</strong> Torregalli. E’ una vergogna<br />
per un Comune dal sindaco efficiente e<br />
rampante all’e<strong>le</strong>zione del qua<strong>le</strong> non mi pento<br />
43<br />
<strong>di</strong> avere contribuito, mantenere una strada interessante<br />
un comp<strong>le</strong>sso ospedaliero così importante,<br />
piena <strong>di</strong> avvallamenti pericolosi che non<br />
possono non provocare sobbalzi a chi la percorre<br />
anche a velocità moderata e prudenzia<strong>le</strong>.<br />
Ciò, penso, con grande <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong> chi ha anche<br />
la mala sorte <strong>di</strong> essere trasportato in ambulanza.<br />
<strong>Il</strong> Comune, alla confluenza <strong>di</strong> Via <strong>di</strong> Soffiano in<br />
Via <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>cci ha da tempo apposto un cartello<br />
che ricorda un evento funesto accaduto più<br />
<strong>di</strong> quarant’anni fa, con invito alla prudenza, una<br />
prudenza che va raddoppiata per la presenza<br />
<strong>di</strong> un manto degno <strong>di</strong> una “trazzera” o <strong>di</strong> una<br />
viottola <strong>di</strong> campagna. Tralascio il rischio <strong>di</strong> chi la<br />
percorre in moto come il sottoscritto, che non<br />
è più un giovanotto, né ha abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> guide<br />
sportive. Anzi, a questo proposito, mi riprometto<br />
<strong>di</strong> misurare nei prossimi giorni gli avvallamenti<br />
più profon<strong>di</strong> e, successivamente darne<br />
imme<strong>di</strong>ata comunicazione alla Procura della<br />
Repubblica perché, in caso <strong>di</strong> incidente dovuto<br />
alla negligenza e alla cattiva manutenzione<br />
della carreggiata, si possa più agevolmente incriminare<br />
gli inadempienti per omissione d’atti<br />
d’ufficio. Certo che la presente venga tenuta<br />
nella debita considerazione, Vi porgo i miei più<br />
cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
Riccardo Tucci<br />
SMENTITA DELL’ARTICOLO<br />
“E I CORSI DI LINGUA CERCANO SPAZIO”<br />
REPORTER OTTOBRE 2009<br />
La sottoscritta Anna Miche<strong>le</strong>tti, IDC del laboratorio<br />
linguistico/cultura<strong>le</strong> del Q5, presente all’annua<strong>le</strong><br />
incontro <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong>dattica e<br />
del<strong>le</strong> attività culturali con gli utenti del laboratorio,<br />
avvenuto il 16/09/2009, alla presenza della<br />
giornalista <strong>di</strong> <strong>Reporter</strong> Francesca Puliti, smentisce<br />
la veri<strong>di</strong>cità dell’articolo in oggetto per i seguenti<br />
motivi:<br />
1)l’articolo appare come un’intervista ad Anna<br />
Miche<strong>le</strong>tti, il suo nome infatti risulta per quattro<br />
volte e <strong>le</strong> frasi sono virgo<strong>le</strong>ttate, non come una<br />
conversazione con gli utenti come è effettivamente<br />
avvenuto<br />
2)gli argomenti esposti nell’articolo non sono<br />
quelli trattati nella suddetta sede<br />
3)<strong>le</strong> affermazioni attribuite alla sottoscritta pertanto,<br />
sono fuori luogo, fuori contesto e non<br />
rispondono alla verità.<br />
Nell’articolo compaiono inoltre errori evidenti<br />
quali<br />
1)il titolo introduttivo non risponde a verità, infatti<br />
la biblioteca non ha mai organizzato corsi<br />
<strong>di</strong> lingua, ta<strong>le</strong> attività da anni, è prerogativa del<br />
laboratorio linguistico<br />
2)il titolo non risponde a verità perché gli spazi<br />
al DSU erano già stati garantiti dal Presidente<br />
Gianassi come infatti si evince dalla parte fina<strong>le</strong><br />
dell’articolo<br />
3)unico errore rettificato nel numero <strong>di</strong> novembre<br />
riguarda il profilo professiona<strong>le</strong> <strong>di</strong> Anna<br />
Miche<strong>le</strong>tti come IDC del laboratorio <strong>di</strong> lingue e<br />
non come operatrice bibliotecaria.<br />
Per i motivi sovraesposti sono pertanto a richiedere<br />
una rettifica appropriata da pubblicare al<br />
più presto.<br />
Anna Miche<strong>le</strong>tti<br />
Prendo atto del<strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong> e del fatto che tra<br />
noi possa esserci stato un frainten<strong>di</strong>mento<br />
sul taglio dell’articolo che, comunque, non è<br />
un’intervista. Nell’articolo in questione mi sono<br />
limitata a descrivere la situazione per <strong>di</strong>scutere<br />
della qua<strong>le</strong> ci eravamo incontrate insieme a un<br />
gruppo <strong>di</strong> utenti del laboratorio linguistico; nel<br />
re<strong>di</strong>gerlo, ho ritenuto opportuno inserire anche<br />
alcune sue affermazioni fatte a ulteriore spiegazione<br />
della situazione. Mi rincresce invece che,<br />
secondo <strong>le</strong>i, il titolo possa non aver centrato in<br />
pieno l’argomento trattato e possa contenere<br />
alcune imprecisioni, <strong>di</strong> cui mi scuso.<br />
Francesca Puliti
Concerti<br />
Luther Blisset<br />
15 Gennaio<br />
Ginger Zone - Scan<strong>di</strong>cci<br />
Luther Blissett è una formazione<br />
bolognese nata nel 2006 come<br />
duo comprendente Antonio<br />
d’Intino (basso e<strong>le</strong>ttrico) e Andrea<br />
Grillini (batteria). Nel 2007 sono<br />
entrati nel gruppo Dario Fariello<br />
(sassofoni), Carlo D’A<strong>le</strong>ssandro<br />
(chitarra e<strong>le</strong>ttrica) e Lucio Corenzi<br />
(contrabasso) per sperimentare<br />
il nuovo suono a metà via fra<br />
jazzcore, improvvisazione e<br />
composizione. Nel 2008 dopo<br />
aver pubblicato il primo <strong>di</strong>sco<br />
(“Live @ Downbeat Festival”) con<br />
Ec<strong>le</strong>ctic Polpo Records ed aver<br />
intrapreso un tour promoziona<strong>le</strong><br />
in Italia suonano a Chicago nella<br />
“Imme<strong>di</strong>ate Sound Series” e<br />
nella “Improvised Music Series”.<br />
Collaborano e registrano con<br />
Ken Vandermark e Jason Stein.<br />
Pertecipano al “Downbeat<br />
Festival” e all’”Iceberg Festival<br />
2009”. Talvolta si avvalgono della<br />
collaborazione e dell’apporto live<br />
<strong>di</strong> Beppe Scar<strong>di</strong>no (sax baritono)<br />
e Giorgio Simbola (trombone,<br />
violino). Inizio ore 22<br />
Mil<strong>le</strong><strong>le</strong>mmi e Low ‘n’ Zac<br />
16 Gennaio<br />
Ginger Zone - Scan<strong>di</strong>cci<br />
Francesco Morini alias Mil<strong>le</strong><strong>le</strong>mmi<br />
e Simone Zaccagnini alias<br />
Low’n’Zak. Uno parla e l’altro<br />
<strong>di</strong>segna. Ma non è detto che non<br />
possa avvenire il contrario. D’altra<br />
parte la <strong>di</strong>fferenza tra un visualizzatore<br />
verba<strong>le</strong> e un verbalizzatore<br />
visua<strong>le</strong> è minima, commutativamente<br />
parlando. Ne risulta un<br />
linguaggio forbito e sforbiciato,<br />
<strong>di</strong>retto e <strong>di</strong> stomaco, <strong>di</strong> sogno e<br />
<strong>di</strong> segno. Un segno kilometrico, <strong>di</strong><br />
<strong>le</strong>ttere e fi gure invasive, retoriche,<br />
armoniche, semiotiche ed ottiche.<br />
Genere: rap, slam poetry, graffi ti,<br />
spoken words, fumetti, rea<strong>di</strong>ng,<br />
pennelli, jazz, pennarelli, sproloquio,<br />
jam session. Inizio ore 22<br />
Stone in the water –<br />
Stefano Bollani Trio<br />
18 Gennaio<br />
Teatro Comuna<strong>le</strong><br />
Stone in the Water ha come<br />
protagonita il “Danish Trio” del<br />
brillante Stefano Bollani, gruppo<br />
che affi na la propria sensibilità<br />
nel campo dell’improvvisazione<br />
ormai da sei anni. <strong>Il</strong> bassista<br />
Jesper Bo<strong>di</strong>lsen ed il batterista<br />
Morten Lund (entrambi al loro<br />
esor<strong>di</strong>o su ECM) hanno al loro<br />
attivo una collaborazione che<br />
dura da più <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni. I tre<br />
musicisti si muovono con grande<br />
fi nezza attraverso un affascinante<br />
programma che include nuovi<br />
brani <strong>di</strong> Bollani e Bo<strong>di</strong>lsen, ballad<br />
<strong>di</strong> Caetano Veloso, Antonio Carlos<br />
Jobim, ed un’improvvisazione<br />
su Pou<strong>le</strong>nc “Improvisation 13 en<br />
mineur”, apportando nuovi colori<br />
e sfumature al genere pianistico.<br />
<strong>Il</strong> Mondo <strong>di</strong> Patty<br />
23 e 24 Gennaio<br />
Mandela Forum<br />
<strong>Il</strong> Mondo <strong>di</strong> Patty, il Musical più<br />
bello è la versione teatra<strong>le</strong> del<br />
te<strong>le</strong>fi lm argentino che racconta la<br />
storia <strong>di</strong> una ragazza <strong>di</strong> 13 anni<br />
- Patricia Castro detta Patty - e <strong>le</strong><br />
sue vicende ado<strong>le</strong>scenziali. Uno<br />
sti<strong>le</strong> fresco e giovane, amori, amicizie,<br />
sogni, ballo, musica, scontri<br />
e <strong>di</strong>saccor<strong>di</strong> tra ‘’Las Divinas’’ e<br />
‘’Las Populares’’ sono gli e<strong>le</strong>menti<br />
<strong>di</strong> successo dello spettacolo che<br />
ha entusiasmato milioni <strong>di</strong> ragazzi<br />
in tutto il mondo.<br />
A<strong>le</strong>ssandra Amoroso<br />
23 gennaio<br />
Sachall<br />
Con 200.000 copie vendute e<br />
il doppio platino conquistato,<br />
si è confrontata ai primi posti<br />
della classifi ca con gran<strong>di</strong> star<br />
italiane e internazionali. Nel corso<br />
dell’estate A<strong>le</strong>ssandra ha tenuto<br />
i suoi primi concerti in tutta Italia,<br />
sempre circondata dallo straor<strong>di</strong>nario<br />
calore del pubblico. Dopo<br />
un avvio <strong>di</strong> carriera folgorante che<br />
l’ha catapultata in un tourbillon <strong>di</strong><br />
impegni e <strong>di</strong> successi, A<strong>le</strong>ssandra<br />
Amoroso è pronta ad annunciare<br />
la pubblicazione del suo primo<br />
album comp<strong>le</strong>to <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ti dal<br />
titolo ‘Senza nuvo<strong>le</strong>’, uscito il 25<br />
settembre e subito primo in classifi<br />
ca davanti a star internazionali<br />
del calibro <strong>di</strong> Madonna.<br />
FFH<br />
29 Gennaio<br />
Ginger Zone - Scan<strong>di</strong>cci<br />
FFH nasce dall’incontro tra<br />
l’artista Nicola Martini e Kilroy<br />
e indaga il suono come massa<br />
fi sica, materia tangibi<strong>le</strong> all’interno<br />
dello spazio, piuttosto che <strong>le</strong> sue<br />
qualità musicali. Insinuando la<br />
massa sonora nel<strong>le</strong> strutture<br />
ospitanti, si servono <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi tipi<br />
<strong>di</strong> apparecchiature a seconda<br />
IL PROGETTO<br />
Ecco il Museo<br />
degli spazi e dei motivi dell’intervento,<br />
come risuonatori al<br />
Terfenol, strumentazione analogica,<br />
computer, generatori, vento<strong>le</strong><br />
industriali, strumenti musicali<br />
mo<strong>di</strong>fi cati. Al Ginger in occasione<br />
<strong>di</strong> Borderline, l’appuntamento<br />
de<strong>di</strong>cata al<strong>le</strong> nuove frontiere della<br />
musica <strong>di</strong> ricerca.<br />
Fiorello<br />
29 e 30 gennaio<br />
Mandela Forum<br />
Fiorello torna dal vivo, questa<br />
volta all’interno dei Palasport, per<br />
continuare e allo stesso tempo<br />
iniziare, una nuova avventura<br />
del Fiorello Show. A pochi mesi<br />
dal successo teatra<strong>le</strong> ottenuto<br />
a Roma, Fiorello porta il suo<br />
spettacolo in alcune del<strong>le</strong> principali<br />
città italiane, con un tour<br />
che proseguirà anche nel nuovo<br />
anno. <strong>Il</strong> Fiorello Show Tour, regia<br />
<strong>di</strong> Giampiero Solari, è un fl usso <strong>di</strong><br />
storie e <strong>di</strong> canzoni che, nel corso<br />
del<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse tappe, si evolve e<br />
cambia ad ogni appuntamento. In<br />
un continuo <strong>di</strong>venire e in continuo<br />
movimento, Fiorello, accompagnato<br />
sul palco dal maestro<br />
Enrico Cremonesi e la sua band,<br />
trasforma ancora una volta i fatti<br />
<strong>di</strong> attualità e gli e<strong>le</strong>menti del quoti<strong>di</strong>ano<br />
in uno show tutto nuovo.<br />
La sca<strong>le</strong>tta dello show si nutre<br />
molto dell’ispirazione artistica<br />
del momento e Fiorello riesce a<br />
rendere lo spettacolo ogni sera<br />
<strong>di</strong>verso, con gag, canzoni, battute,<br />
imitazioni, racconti <strong>di</strong> vita vissuta<br />
ed improvvisazioni.<br />
Mostre<br />
Innocente e calunniato<br />
Fino al 28 febbraio<br />
Gabinetto <strong>di</strong>segni e<br />
stampe degli Uffi zi<br />
Nel quarto centenario della morte<br />
la mostra Innocente e calunniato.<br />
Federico Zuccari (1539/40 –<br />
1609) e <strong>le</strong> vendette d’artista<br />
presenta al pubblico i temi <strong>di</strong><br />
po<strong>le</strong>mica e <strong>di</strong> vendetta che alcuni<br />
artisti, e in particolare Federico<br />
Zuccari, usarono per <strong>di</strong>chiararsi<br />
innocenti a fronte <strong>di</strong> calunnie e<br />
ingiustizie vere o presunte.<br />
Sub Pop Story<br />
Fino al 25 Gennaio<br />
Ginger Zone<br />
Una grande mostra de<strong>di</strong>cata ai<br />
venti anni <strong>di</strong> Sub Pop, storica etichetta<br />
<strong>di</strong> Seatt<strong>le</strong> a cui va il merito<br />
<strong>di</strong> aver scoperto, e fatto scoprire<br />
Archeologico che verrà<br />
uello che fu il Museo Centra<strong>le</strong><br />
Qdell’Etruria, costituitosi con l’unità<br />
d’Italia, fu ferito quasi a morte dall’alluvione<br />
del novembre 1966 e oggi prova a risorgere.<br />
L’allora soprintendente Guglielmo<br />
Maetzke, con <strong>le</strong> lacrime agli occhi, in<strong>di</strong>cò<br />
in 25 anni il tempo necessario per il suo<br />
restauro e la sua piena riattivazione: molti<br />
lo tacciarono <strong>di</strong> pessimismo. <strong>Il</strong> progetto<br />
“Archeologico 2010”, che si è avvalso <strong>di</strong><br />
un contributo dell’Ente Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
<strong>di</strong> Firenze, redatto dalla Soprintendenza,<br />
affronta il corpo musea<strong>le</strong> che affaccia su<br />
Piazza SS. Annunziata, confermandone<br />
l’ingresso principa<strong>le</strong> sull’angolo con via<br />
Capponi. Com’è noto, il museo archeologico<br />
interessa l’intero isolato fra via Laura,<br />
via della Pergola, via della Colonna, e<br />
via Gino Capponi. L’intervento previsto<br />
riguarda il volume ex-Innocenti che affaccia<br />
su piazza SS. Annunziata. La novità<br />
che prenderanno vita saranno un u<strong>di</strong>torium<br />
con a comp<strong>le</strong>mento un qualificato spazio<br />
espositivo, i servizi <strong>di</strong> libreria e <strong>di</strong> archeoshopping<br />
faranno da “attrattore urbano” per<br />
gran<strong>di</strong> e piccoli, così da superare la tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong><br />
resistenza del grande pubblico verso<br />
l’archeologia. I facili col<strong>le</strong>gamenti interni,<br />
il libero accesso “senza biglietto” all’intero<br />
piano terra, il servizio <strong>di</strong> bar (aperto anche<br />
sul giar<strong>di</strong>no monumenta<strong>le</strong>), <strong>le</strong> attività espositive<br />
temporanee, finiranno per costituire<br />
un “nuovo avvertibi<strong>le</strong> polo <strong>di</strong> aggregazione”<br />
per la vita <strong>di</strong> relazione della città , in uno dei<br />
suoi spazi privi<strong>le</strong>giati, qual è quello della rinascimenta<strong>le</strong><br />
piazza dell’Annunziata.<br />
a tutti noi, gruppi come Nirvana,<br />
Soundgarden, Mudhoney, Afghan<br />
Whigs, L7 e tanti altri. Venti<br />
magnifi ci pannelli ripercorrono,<br />
dal 1998 al 2008, la storia <strong>di</strong><br />
questa piccola grande etichetta.<br />
I pannelli, ricchi <strong>di</strong> immagini e<br />
testi d’accompagnamento, sono<br />
inoltre introdotti da una strepitosa<br />
ed accorata <strong>le</strong>ttera del boss della<br />
label, Jonathan Poneman.<br />
Artefatti preziosi<br />
Fino al 31 gennaio<br />
Museo degli argenti -<br />
Palazzo Pitti<br />
A 45 anni dalla vittoria a Firenze<br />
del primo premio al Concorso<br />
Naziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> Orefi ceria del 1964,<br />
Fausto Maria Franchi torna nel<br />
capoluogo toscano con una mostra<br />
monografi ca al Museo degli<br />
Argenti <strong>di</strong> Palazzo Pitti. Già nel<br />
2007 l’orafo romano aveva voluto<br />
<strong>le</strong>gare il suo nome al Museo degli<br />
Argenti, donando l’anello Triangoli<br />
segreti, la spilla Affi nità e<strong>le</strong>ttive<br />
e l’anello Ore perdute, opere<br />
entrate a far parte della col<strong>le</strong>zione<br />
permanente del Gioiello Contemporaneo<br />
del museo.<br />
Le porcellane <strong>di</strong> Betty<br />
Woodmann<br />
Fino al 15 Febbraio<br />
Museo del<strong>le</strong> porcellane –<br />
Palazzo Pitti<br />
Tra <strong>le</strong> prestigiose porcellane<br />
conservate alla Palazzina del<br />
Cavaliere trovano una appropriata<br />
collocazione <strong>le</strong> creazioni colte e<br />
fantasiose <strong>di</strong> Betty Woodman, in<br />
vetrine appositamente integrate<br />
con l’al<strong>le</strong>stimento del Museo.<br />
Le insolite porcellane <strong>di</strong> Sèvres<br />
realizzate dall’artista, sconvolgono<br />
l’idea tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> <strong>di</strong><br />
“corredo da tavola apprezzato”<br />
con <strong>le</strong> loro forme impreve<strong>di</strong>bili e<br />
l’intensità e brillantezza dei colori,<br />
senza tralasciare il bon ton ormai<br />
consolidato dei prestigiosi serviti<br />
amati dai regnanti.<br />
Christian Balzano. Luci del<br />
destino<br />
Fino al 14 Febbraio<br />
Lu.C.C.A. - Lucca Center<br />
of Contemporary Art<br />
<strong>Il</strong> Lu.C.C.A. - Lucca Center of<br />
Contemporary Art, propone la<br />
mostra Christian Balzano. Luci del<br />
destino a cura <strong>di</strong> Luca Beatrice<br />
(co-curatore del Pa<strong>di</strong>glione<br />
Italia alla Bienna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Venezia<br />
2009), frutto del primo progetto<br />
<strong>di</strong> collaborazione e partnership<br />
internaziona<strong>le</strong> del Lu.C.C.A. con<br />
il Pabellón de las Bellas Artes<br />
dell’U.C.A. - Pontifi cia Universidad<br />
Catolica Argentina <strong>di</strong> Buenos<br />
Aires, il CEC - Centro de Expresiones<br />
Contemporáneas <strong>di</strong> Rosario e<br />
il Museo Provincial de Bellas Artes<br />
Franklin Rawson <strong>di</strong> <strong>San</strong> Juan.<br />
L’esposizione, dopo il tour nei<br />
musei argentini iniziato a maggio<br />
2009, sbarca al Lu.C.C.A. sotto<br />
forma <strong>di</strong> una grande installazione<br />
che coinvolgerà i <strong>due</strong> piani espositivi<br />
principali del museo con 32<br />
lavori su tela, pel<strong>le</strong> e carta, alcune<br />
gran<strong>di</strong> sculture, alcune particolari<br />
opere concepite site-specifi c<br />
e uno spazio comp<strong>le</strong>tamente<br />
interattivo che si omologherà, e<br />
quin<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi cherà, a seconda<br />
del<strong>le</strong> scelte dello spettatoreutente.<br />
<strong>San</strong>ti poeti navigatori<br />
Fino al 31 gennaio<br />
Sala Reali Poste –<br />
Gal<strong>le</strong>ria degli Uffi zi<br />
Da nove anni alla Gal<strong>le</strong>ria più<br />
importante della città riscuotono<br />
un grande successo <strong>le</strong> me<strong>di</strong>tate<br />
mostre gratuite che hanno per<br />
principa<strong>le</strong> oggetto opere poco<br />
note o sconosciute conservate nei<br />
depositi. Quest’anno, l’opera ‘mai<br />
vista’ non proviene dai magazzini<br />
del museo: si presenta infatti la<br />
donazione da parte dell’Associazione<br />
<strong>di</strong> un magnifi co ritratto <strong>di</strong><br />
Amico Aspertini (Bologna, 1474<br />
circa – 1552) datato ante 1521,<br />
che raffi gura A<strong>le</strong>ssandro Achillini<br />
(me<strong>di</strong>co e fi losofo bolognese<br />
1463 – 1512), già appartenuto<br />
al<strong>le</strong> raccolte <strong>di</strong> ritratti <strong>di</strong> uomini<br />
illustri <strong>di</strong> Paolo Giovio a Como.<br />
Teatro<br />
L’anatra all’arancia<br />
Dal 12 al 17 gennaio<br />
Teatro della Pergola<br />
Corrado Tedeschi e Debora<br />
Caprioglio ne “L’anatra all’arancia”,<br />
<strong>di</strong> Douglas Home e Marc<br />
Gilbert Sauvajon, per la regia <strong>di</strong><br />
Ennio Coltorti, che ne ha curato<br />
la traduzione e l’adattamento<br />
insieme a Nino Marino. Prodotto<br />
da Rosario Coppolino e Antonia<br />
Piccolo per Molise Spettacoli,<br />
questo capolavoro del cosiddetto<br />
teatro “<strong>le</strong>ggero”, costruito<br />
su un meccanismo comico <strong>di</strong><br />
straor<strong>di</strong>naria effi cacia, dà vita a<br />
un intreccio spassoso e frizzante<br />
segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />
che da un trentennio riscuote<br />
continui successi. Nel cast, oltre<br />
a Debora Caprioglio e Corrado<br />
Tedeschi, nei panni <strong>di</strong> Gilberto e<br />
Lisa Ferrari, i coniugi annoiati che<br />
il sospetto del tra<strong>di</strong>mento risveglia<br />
da una vita <strong>di</strong> coppia forse un<br />
po’ troppo tranquilla, anche Mino<br />
Manni, interprete dell’affascinate<br />
Leopoldo Augusto Serraval<strong>le</strong>-<br />
Scrivia, in grado <strong>di</strong> far tremare<br />
<strong>le</strong> fondamenta del matrimonio<br />
Ferrari, Gloria Bellicchi,(Miss Italia<br />
1998), nel ruolo della sexy Patrizia<br />
Bertini, la segretaria ingenua e<br />
bellissima <strong>di</strong> Gilberto Ferrari, e la<br />
spumeggiante Gioietta Genti<strong>le</strong>, nel<br />
ruolo <strong>di</strong> Teresa, la colf <strong>di</strong> famiglia,<br />
impicciona e ironica.<br />
Enrico IV<br />
Dal 19 al 24 Gennaio<br />
Teatro della Pergola<br />
Vent’anni dopo la tragica<br />
cavalcata in costume nella qua<strong>le</strong><br />
il protagonista si è “fi ssato” nel<br />
personaggio <strong>di</strong> Enrico IV che<br />
interpretava, Matilde Spina (la<br />
donna <strong>di</strong> cui era innamorato),<br />
Belcre<strong>di</strong> (il suo vecchio riva<strong>le</strong> in<br />
amore), la fi glia <strong>di</strong> <strong>le</strong>i Frida e il<br />
suo fi danzato marchese Di Nolli<br />
(nipote dello stesso) vanno da<br />
Enrico accompagnati dal dottor<br />
Genoni (molto interessato al caso<br />
della sua pazzia) con l’intenzione<br />
<strong>di</strong> farlo rinsavire. Naturalmente<br />
l’arrivo <strong>di</strong> questi ospiti nella villa<br />
dove da vent’anni Enrico vive<br />
il suo personaggio - nei primi<br />
do<strong>di</strong>ci realmente pazzo, negli<br />
ultimi otto per dolorosa necessità<br />
- con i suoi quattro fi nti consiglieri<br />
segreti ed il fede<strong>le</strong> maggiordomo<br />
travestito da umi<strong>le</strong> fraticello, crea<br />
uno sconvolgimento emotivo in<br />
tutti i personaggi della vicenda<br />
che, ognuno a suo modo, rivive <strong>le</strong><br />
emozioni del passato e lo stridente<br />
contrasto con il presente.<br />
L’italiana in Algeri<br />
Dal 22 al 29 Gennaio<br />
Teatro Comuna<strong>le</strong><br />
Un esor<strong>di</strong>o molto atteso è quello<br />
del gruppo teatra<strong>le</strong> catalano Els<br />
Come<strong>di</strong>ants che curerà il nuovo<br />
al<strong>le</strong>stimento della popolare opera<br />
<strong>di</strong> Gioachino Rossini realizzato in<br />
coproduzione con il Teatro Real<br />
<strong>di</strong> Madrid, l’Opéra National de<br />
Bordeaux e la Houston Grand<br />
Opera. Enrique Mazzola <strong>di</strong>rige<br />
un cast formato da alcuni dei<br />
migliori cantanti rossiniani dei<br />
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Parzialmente arredato. € 500 mensili rif.<br />
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BORGO SAN LORENZO centra<strong>le</strong> in<br />
piccola palazzina ampio e luminoso<br />
appartamento composto da ingresso<br />
ampio soggiorno, cucina, tre camere,<br />
servizio, ripostiglio, terrazza oltre mansarda.<br />
€ 750 mensili rif. A135<br />
☎055 8402741<br />
BORGO SAN LORENZO centralissimo<br />
appartamento con ingresso in<strong>di</strong>pendente<br />
composto da ingresso-soggiorno,<br />
cucinotto, <strong>due</strong> camere oltre stu<strong>di</strong>o.<br />
Ottimo stato. Parzialmente<br />
arredato. € 730 mensili rif. A18<br />
☎055 8402741<br />
BORGO SAN LORENZO ottimo appartamento<br />
arredato composto da ingresso<br />
-soggiorno, cucinotto, camera, servizio,<br />
<strong>due</strong> balconi oltre cantina e garage. Ottimo<br />
stato. Solo referenziati. € 500 mensili.<br />
Rif. A27 ☎055 8402741
1074382