Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora
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Omelia IV, 2 93 giustizia [della legge], si considera il primo tra i peccatori, allora chi tra gli altri uomini potrà essere chiamato giusto? Egli, infatti, non si è definito tale per aver condotto una vita licenziosa. Certamente no; ma è solo raffrontando quell’antica giustizia a questa [che ora ci è stata rivelata], che egli dichiara la prima destituita di ogni valore. Né in verità fa soltanto quest’affermazione, ma chiama anche peccatori coloro che la possedevano. Il senso autentico dell’umiltà di Paolo Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo mostrasse in me, per primo, tutta la sua longanimità, a esempio di quelli che avrebbero creduto in lui per la vita eterna (1 Tim. 1, 16). 2. Puoi notare come ancora una volta egli si umilia e si abbassa, motivando peraltro con molta semplicità questo suo atteggiamento? Infatti, quando dice di aver ottenuto misericordia a causa della sua ignoranza, intende solo affermare che colui il quale ha ricevuto il perdono né è del tutto peccatore né, come tale, è completamente da condannare. Perciò, quando dice di aver ottenuto misericordia, vuole affermare che nessun peccatore in seguito disperi di essere perdonato, ma confidi di ottenere la sua stessa grazia, e questo è un dono veramente grande e straordinario! Comunque, benché l’Apostolo esclami: Io che sono il primo dei peccatori, bestemmiatore e oltraggioso 6 e non sono degno di essere chiamato apostolo 7 ecc…, tuttavia egli non intende affermare fino a questo punto la sua umiltà. Questo concetto lo chiariremo mediante un esempio. all’osservanza della legge, la quale però non riesce a dare la vera giustizia. 5 Rom. 3, 23.
94 Giovanni Crisostomo Poniamo il caso di una città popolosa, composta esclusivamente di uomini malvagi, chi più e chi meno, ma tutti, comunque, degni di essere puniti. Ora, ammesso che in essa ce n’è uno che particolarmente fra tutti merita di essere punito e castigato per aver commesso ogni genere di delitto, se un tale dice: Il re vuole perdonare tutti [senza alcuna distinzione], certamente i suoi concittadini non gli daranno subito credito, fino a quando tutti non avranno constatato che realmente il peggiore di tutti ha ricevuto il perdono. Infatti gli crederanno solo in seguito a tale verifica. Ebbene, Paolo vuole esprimere un analogo concetto. L’Apostolo riceve per primo il perdono perché tutti possano salvarsi Dio, dice, volendo convincere gli uomini che è disposto a perdonare ogni loro peccato, ha scelto colui che era il più colpevole di tutti. Perciò, argomenta l’Apostolo, se io ho ottenuto misericordia, nessuno più dubiterà della sorte degli altri. In altri termini, è come se uno dicesse: Se Dio ha perdonato costui, certamente non punirà nessun altro. Nel contempo, però, Paolo mostra anche che, pur non essendo personalmente degno di ricevere il perdono, tuttavia per la salvezza degli altri lo ha ottenuto per primo. Pertanto, nessuno dubiti della salvezza quando io, afferma Paolo, l’ho conseguita. E osserva 6 Cf. 1 Tim. 1, 13. 7 1 Cor. 15, 9. 8 1 Tim. 1, 17.
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destituita di ogni valore. Né in verità fa soltanto<br />
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perché Gesù Cristo mostrasse in me, per primo, tutta<br />
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