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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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84 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

chiederci solo un morso di pane e non chissà quali<br />

grandi cose!<br />

E tutto questo mentre emettiamo cattivi odori 29 per<br />

i troppi cibi e le troppe bevande, mentre ci tuffiamo nei<br />

piaceri della tavola e della gola, mentre il nostro alito<br />

sa ancora di vino bevuto il giorno precedente, mentre<br />

siamo immersi in ogni delizia. E poi, mentre alcuni<br />

pagano profumatamente le prostitute, altri non sono da<br />

meno verso i parassiti, gli adulatori; altri verso uomini<br />

dall’aspetto mostruoso, verso uomini d<strong>alla</strong> mente<br />

svanita e verso uomini nani: in altre parole, tramutano<br />

in divertimento personale i difetti della natura 30. Inoltre,<br />

mentre verso quelli che ci sono veramente amici, né<br />

proviamo alcun sentimento d’invidia, né ci tormentiamo<br />

a causa della loro felicità, invece nei riguardi di Cristo<br />

siamo soggetti a queste debolezze, sicché è possibile<br />

notare come quest’amicizia verso gli uomini di fatto<br />

valga di più del timore verso Dio. Del resto, un uomo<br />

invidioso e ipocrita ha più timore degli altri uomini che<br />

di Dio. Come spiegare ciò? Personalmente risponderò<br />

dicendo che l’uomo non smette mai di tessere inganni,<br />

[pur sapendo che] Dio vede ciò che egli compie anche<br />

nel profondo del suo cuore; invece, se egli è visto da<br />

un altro uomo, ecco che allora si vede completamente<br />

perduto e diventa rosso in volto. Ma perché dico<br />

queste cose? Perché se vediamo che un amico soffre,<br />

subito ci rechiamo da lui; anzi, se ritardiamo la visita<br />

solo di un poco, temiamo di essere rimproverati; al<br />

contrario, quando vediamo Cristo morente e in catene,<br />

ci guardiamo bene dal visitarlo. E così, se mai ci<br />

rechiamo da amici cristiani, lo facciamo non perché<br />

28 <strong>Crisostomo</strong> esprime la sua idea citando un proverbio<br />

ricorrente probabilmente ai suoi tempi: all’eikè, fesì, eikè mè<br />

misoù. Che significato ha questo proverbio nel nostro contesto?<br />

Noi, dice l’omileta, abbiamo ricevuto gratuitamente (eikè, per<br />

caso) da Cristo tanti benefici, ed è soltanto in nome del suo

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