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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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OMELIA III<br />

RENDO GRAZIE A COLUI CHE MI HA DATO LA FORZA, CRISTO<br />

GESÙ SIGNORE NOSTRO, PERCHÉ MI HA GIUDICATO DEGNO DI<br />

FIDUCIA CHIAMANDOMI AL MINISTERO: IO CHE PER L’INNANZI<br />

ERO STATO UN BESTEMMIATORE, UN PERSECUTORE E UN<br />

VIOLENTO. MA MI È STATA USATA MISERICORDIA, PERCHÉ<br />

AGIVO SENZA SAPERLO, LONTANO DALLA FEDE; COSÌ LA<br />

GRAZIA DEL SIGNORE NOSTRO HA SOVRABBONDATO INSIEME<br />

ALLA FEDE E<br />

ALLA CARITÀ CHE È IN CRISTO GESÙ (1 Tim. 1, 12-14)<br />

L’impegno costante di Paolo nel perseguire la virtù<br />

dell’umiltà<br />

1. Sebbene i vantaggi procurati dall’umiltà siano<br />

sotto i nostri occhi, tuttavia in nessuna parte la<br />

riscontriamo così facilmente; anzi, di essa si fa<br />

ovunque un gran parlare, talora anche più del<br />

necessario, però essa non è mai espressa<br />

autenticamente. Il beato Paolo la perseguiva con tanto<br />

ardore che [per così dire] respirava dovunque ogni<br />

occasione per rendere umile il suo spirito. Infatti,<br />

poiché coloro che sono consci di compiere grandi cose<br />

devono impegnarsi non poco se vogliono conseguire la<br />

virtù dell’umiltà, è naturale pensare che anche<br />

l’Apostolo, per la chiara consapevolezza del bene [che<br />

operava], era soggetto ai duri assalti della sua<br />

1 Con un’efficace similitudine il <strong>Crisostomo</strong> vuole mettere in<br />

risalto la reale difficoltà che incontra l’uomo pienamente<br />

consapevole di compiere grandi cose. L’insidia, infatti, gli è tesa<br />

proprio da questa sua consapevolezza; perciò la lotta che egli<br />

deve affrontare e che lo fa indubbiamente soffrire (páschein) è<br />

più dura, in quanto, come onda incalzante e travolgente, tenta<br />

continuamente di sospingerlo <strong>alla</strong> superbia.<br />

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