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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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62 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

pedagogo. Infatti, adempie in modo eccellente la legge<br />

non chi vi si sottomette perché ne ha paura, ma chi vi si<br />

conforma perché ama la virtù in modo particolare.<br />

Similmente, non adempie la legge né colui che ne teme<br />

il castigo, né colui che vi è spinto dall’onore [che deriva<br />

d<strong>alla</strong> obbedienza]. Inoltre, adempie la legge non colui<br />

che è sotto la legge, ma colui che è al di sopra di essa.<br />

Vivere infatti al di sopra della legge significa fare di essa<br />

un uso legittimo. D’altronde fa un corretto uso della<br />

legge e la custodisce chi, nel compierla, va ben al di là<br />

del comando [in essa contenuto], per cui non ha bisogno<br />

di riconoscerla come suo pedagogo. La legge,<br />

generalmente, consiste nella proibizione di compiere il<br />

male; ebbene, non è il divieto a produrre ciò che è<br />

giusto, bensì la pratica del bene. Coloro che pertanto si<br />

astengono dal male per lo stesso motivo per cui lo fanno<br />

i servi, certamente non attendono allo scopo della legge:<br />

essa è stata stabilita unicamente per punire la<br />

trasgressione. Anche i servi infatti si servono di essa,<br />

ma solamente perché ne temono il castigo. Perciò<br />

l’Apostolo dice: Vuoi non aver da temere l’autorità? Fa’<br />

del bene 8.<br />

In altre parole, è come se uno dicesse: La legge<br />

prescrive il castigo soltanto per i colpevoli; ma allora<br />

qual è la sua utilità per colui che compie azioni<br />

meritevoli di corone? Essa dunque è come il medico: è<br />

utile a coloro che sono feriti oppure ammalati, e non a<br />

quelli che godono di perfetta salute fisica. La legge –<br />

continua l’Apostolo – è fatta per gli iniqui e i ribelli, per<br />

gli empi e i peccatori 9 . <strong>Ora</strong> egli, dicendo: iniqui e ribelli,<br />

intende designare i Giudei. La legge – afferma –<br />

produce l’ira. Questo chiaramente riguarda coloro che<br />

8 Rom. 13, 3.<br />

9 1 Tim. 1, 9.<br />

10 Rom. 3, 20.

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