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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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Omelia XVIII, 1 301<br />

macchiarlo né nell’insegnamento del dogma e neppure<br />

nella retta condotta della propria vita.<br />

[L’Apostolo continua dicendo:] che al tempo<br />

stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano,<br />

il re dei regnanti e il signore dei signori, il solo che<br />

possiede l’immortalità, che abita una luce inaccessibile<br />

(1 Tim. 6, 15-16).<br />

A chi sono riferite queste parole? Al Padre? Al<br />

Figlio? Certamente, al Figlio: che al tempo stabilito<br />

sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano. Ancora<br />

una volta queste sono parole di conforto rivolte a<br />

Timoteo, affinché eviti sia l’ammirazione che il timore<br />

dei re della terra. Dice: al tempo stabilito, cioè al tempo<br />

conveniente e opportuno, affinché il suo discepolo non<br />

soffra per un evento che non si è ancora realizzato 5.<br />

Ma qual è la prova che Dio rivelerà il suo Figlio?<br />

Essa è testimoniata d<strong>alla</strong> sua potenza, perché Dio è il<br />

solo potente. Cristo sarà rivelato da colui che è<br />

sommamente beato, anzi che è la stessa beatitudine.<br />

L’Apostolo ha parlato così volendo significare che [nel<br />

suo apostolato] non vi è nulla di triste, nulla che non<br />

sia espressione di gioia. Ha detto: unico, sia perché<br />

Cristo differisce dagli uomini e sia perché è ingenerato.<br />

D’altro canto, anche noi spesso adoperiamo il termine<br />

unico in riferimento a persone che vogliamo esaltare.<br />

Dice: il solo che possiede l’immortalità (1 Tim. 6,<br />

16). Cosa vuol dire? Forse che il Figlio non la<br />

4 Lc. 22, 70.<br />

5 Cioè <strong>alla</strong> manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.<br />

Come <strong>Crisostomo</strong> ha già osservato, le parole di Paolo a<br />

Timoteo esprimono sia una viva esortazione che un grande<br />

conforto. Il suo discepolo, infatti, deve osservare il precetto non<br />

per un tempo limitato, ma fino <strong>alla</strong> manifestazione gloriosa di<br />

Cristo. Nel frattempo, immancabile è la sofferenza proveniente<br />

dagli obblighi e dai pesi del suo impegno episcopale. Ma questa<br />

sofferenza, espressione di buona testimonianza di fede e di

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