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Giovanni Crisostomo Commento alla Prima lettera ... - Undicesima Ora

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284 <strong>Giovanni</strong> <strong>Crisostomo</strong><br />

noi. Questi, infatti, non trascorrono l’intera vita per la<br />

tranquillità dei padroni? Non è forse questo il loro<br />

compito? La loro vita non consiste forse nel prendersi<br />

cura dei loro bisogni? I servi, infatti, sono impegnati per<br />

l’intera giornata a sbrigare le faccende dei padroni,<br />

mentre per le proprie riservano soltanto un breve spazio<br />

serotino.<br />

Noi, invece, attendiamo sempre alle nostre cose,<br />

riservando poco tempo a quelle di Dio, pur sapendo sia<br />

che egli non ha bisogno del nostro rispetto, come<br />

invece i padroni di quello dei servi, e sia che il servizio<br />

prestato a Dio torna a nostro vantaggio. Infatti, se nel<br />

primo caso l’ufficio del servo è utile al padrone, nel<br />

secondo invece Dio non ha bisogno di tale servizio,<br />

perché a trarne profitto è proprio il servo. Il salmista<br />

dice: Tu non hai bisogno dei miei beni 8. Tu osserverai:<br />

Ma quale vantaggio potrà mai trarre Dio se io sono un<br />

uomo giusto? Quale danno, se sono ingiusto? La sua<br />

natura non è forse immortale e, come tale, immune da<br />

ogni danno? Non è forse al di sopra di ogni passione<br />

umana? I servi, anche quando riescono ad acquisire in<br />

proprio, non posseggono proprio nulla perché tutto è<br />

del padrone 9 . Noi tutti, invece, possiamo vantare di<br />

fatto la proprietà di un bene inestimabile; e non senza<br />

ragione il Re dell’universo ci ha giudicati degni di un<br />

così grande onore! C’è forse mai stato un padrone che<br />

ha dato il suo figlio in cambio della salvezza di un<br />

servo? No, nessuno; anzi, tutti i padroni preferiscono<br />

dare un servo per la vita di un figlio. Dio invece ha<br />

operato in maniera completamente opposta: ha donato<br />

il suo proprio Figlio per tutti noi, per i suoi nemici e<br />

persino per coloro che lo odiavano. Inoltre, mentre i<br />

servi, soprattutto se sono riconoscenti, eseguono con<br />

generosità d’animo gli ordini anche quando richiedono<br />

sugli eventuali beni di questi ultimi in qualsiasi modo acquisiti.<br />

Si trattava, insomma, di una vera e propria alienazione dei

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